Thomas Pidcock, Superprestige, Gavere, 2020

Pidcock vince a Gavere e avvisa Van der Poel

13.12.2020
3 min
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Le avvisaglie si erano viste ieri, forse non tutti però si erano accorti che dietro la straordinaria vittoria di Mathieu Van der Poel ad Anversa, si era elevato ad alti livelli anche Thomas Pidcock. Forse perché il britannico aveva già gareggiato nel ciclocross in stagione, anche in Coppa del mondo. La forma stava arrivando, il suo terzo posto in rimonta era lì a testimoniarlo. E oggi a Gavere, in una delle tappe storiche del Superprestige, ha scalato gli altri due gradini, anche a dispetto dell’iridato olandese.

Ely Iserbit, Superprestige Gavere, 2020
Giornataccia per Eli Iserbyt a Gavere dopo l’ottima prova di ieri ad Anversa
Ely Iserbit, Superprestige Gavere, 2020
Giornataccia a Gavere per Iserbyt

Partenza sprint

Pidcock ha battuto VdP sul suo terreno, ossia ha allungato già nella prima parte di gara, con l’olandese preso un po’ alla sprovvista. Col passare dei giri, sia VdP che il belga Toon Aerts sono riusciti a chiudere sul britannico. Non così Eli Iserbyt, secondo ieri ad Anversa: poco brillante il campione europeo in evidente giornata no.

Quinto giro e addio

Per un paio di tornate Aerts ha provato a scrollarsi di dosso i due rivali ed era proprio Pidcock quello che sembrava soffrire di più. Invece al quinto giro il britannico ha forzato e il belga ha ceduto quasi di schianto. Nel giro successivo anche VdP ha cominciato a perdere terreno, con il giovanissimo Pidcock che andava così a conquistare la sua prima vittoria da elite in uno dei grandi circuiti del cross.

Mathieu Van der Poel, Superprestige, Gavere, 2020
Al traguardo, Van der Poel ammirato dalla forza di Pidcock
Mathieu Van der Poel, Superprestige, Gavere, 2020
Van der Poel al traguardo di Gavere

L’omaggio di VdP

A fine gara VDP ha elogiato il rivale: «E’ stato impressionante – ha detto – facevo fatica a seguirlo soprattutto a piedi. Oggi era più forte di me, non posso negarlo. Io comunque non sono andato male, ma lo dicevo che sono ancora lontano dalla massima forma…».

Mathieu Van der Poel, Thomas Pidcock, Toon Aerts,Superprestige, Gavere, 2020
Sul podio di Gavere, Van der Poel, Pidcock e Toon Aerts
Mathieu Van der Poel, Thomas Pidcock, Toon Aerts,Superprestige, Gavere, 2020
Sul podio, Van der Poel, Pidcock, Aerts

L’orgoglio di Tom

Dal canto suo Pidcock ha dato l’impressione di essere sempre più sicuro dei suoi mezzi.

«E’ una vittoria frutto del lavoro che sto facendo sulla partenza – ha detto – per non perdere terreno dai rivali e spendere troppe energie. Certo, vedere VdP che si stacca è una bella sensazione. Ora aspetto con trepidazione Namur e la Coppa del mondo, ma non nascondo che mi piacerebbe ripetere la cosa anche in qualche grande gara su strada».

Vout Van Aert, Mathieu Van der Poel, Julian Alaphilippe, caduta moto, Giro delle Fiandre 2020

Van Aert: «Non penso solo alla strada…»

12.12.2020
4 min
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L’inizio di stagione nel ciclocross per Wout Van Aert non è stato certamente quello che tutti si aspettavano. Dopo aver chiuso un 2020 su strada ricco di soddisfazioni e sempre da protagonista, molti pensavano che sui prati avrebbe imposto subito la sua legge, ma così non è stato, collezionando piazzamenti.

Ora però non si scherza più, oggi ad Anversa nel X2O Badkamers Trofee ci sarà il primo confronto diretto con Mathieu Van Der Poel, l’avversario di sempre, non più solo nel ciclocross ma anche su strada. L’esito infausto dello sprint a due al Giro delle Fiandre è ancora lì a bruciare nell’animo (in apertura la foto della caduta di Alaphilippe, che il belga ha in qualche modo favorito puntando la moto e poi scostandosi all’ultimo secondo) .

Wout Van Aert, Coppa del mondo Tabor 2020
Rientro piuttosto faticoso, per i suoi standard, in Coppa del mondo a Tabor
Wout Van Aert, Coppa del mondo Tabor 2020
A Tabor un rientro faticoso

La ferita brucia

«Quando sono caduto lungo il percorso ho perso un po’ di forze e di concentrazione – ha dichiarato a redbull.com – eppure ce l’avevo quasi fatta, mi sono mancati pochi centimetri. E’ stata la mia ultima gara su strada e non la dimenticherò tanto presto, ci ho ripensato per giorni interi. Ora non vedo l’ora di affrontarlo sul campo e non credo sarà facile anche se è la sua prima uscita. Tutti conoscono la sua agilità, ma io negli ultimi anni, per circostanze, infortuni o anche per una forma minore non ho potuto mostrarmi al meglio, ma spero di tornare ai miei vecchi livelli e allora si vedrà».

Wout Van Aert, conferenza stampa prima della stagione ciclocross 2019, Kortrijk
In Belgio qualche polemica sul modo in cui si è preparato al ritorno nel cross
Wout Van Aert, conferenza stampa prima della stagione ciclocross 2019, Kortrijk
In Belgio polemiche sulla sua preparazione

Venti di guerra

In Belgio i giorni introduttivi al grande rendez-vous del X2O Badkamers Trofee sono trascorsi con una forte atmosfera polemica. Sul quotidiano Het Laatste Nieuws il due volte iridato Niels Albert (che ha diretto Van Aert ai tempi della Veranda’s Willems nel 2017) è stato molto severo con il suo vecchio pupillo.

«Uomini come Iserbyt, Aerts e Vanthourenhout – ha detto – sono impegnati nel ciclocross ogni giorno. Ho letto invece che Wout nel ritiro in Spagna non aveva neanche la bici da cross. E’ normale quindi che ci sia una differenza. Temo che così con il passare del tempo peggiorerà. Zdenek Stybar ad esempio tecnicamente era un maestro, ma dopo anni su strada, ora ha perso tutta la pratica».

Van Aert, pur non rispondendo direttamente, incassa il colpo: «Per il momento mi sono preparato poco per il ciclocross, ma i miei obiettivi sono in là nella stagione, al campionato nazionale e ai mondiali di fine gennaio. Le gare del periodo natalizio saranno decisive per crescere di condizione, saranno il miglior allenamento».

Wout Van Aert, caduta Fiandre 2020
Secondo Van Aert la caduta del Fiandre ha condizionato il suo rendimento nel finale
Wout Van Aert, caduta Fiandre 2020
La caduta del Fiandre potrebbe aver inciso sul risultato

Lavori specifici

In Spagna però Van Aert non ha dimenticato gli obiettivi immediati: «Certamente si lavora per la strada, ma non dimentico di lavorare sulla mia esplosività, perché qualcosa si perde durante la stagione da pro’. Non potendo fare esercizi sul campo, insieme ai lavori di resistenza necessari per il periodo ho inserito anche lavori diversi. Ad esempio ripetute di 60 o 90 secondi su strada. Sono sprint molto lunghi, che fanno davvero male… Ma so che me ne potrò giovare, perché nel ciclocross devi rilanciare dopo ogni curva, è un continuo alternarsi di sprint».

Effetto Covid

L’esito della grande sfida di oggi in apparenza non lo interessa più di tanto, o meglio più che VdP a dargli pensiero sono gli altri.

«La pandemia sta influendo tanto, ci sono poche gare, spesso una a settimana e questo significa che non avrò quei vantaggi derivanti da un’attività ridotta a dicembre rispetto agli avversari come avveniva in passato, saremo tutti allo stesso livello. Io comunque penso a me stesso e so che a gennaio sarà un Van Aert diverso, questo solo conta».

 

Sarà possibile seguire la sfida del X2O Badkamers Trofee su www.cyclingfans.com

Mathieu Van der Poel, ritiro, caduta De Panne 2020

Van der Poel: «Per me Van Aert sbaglia!»

12.12.2020
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Anversa, X2O Badkamers Trofee: Mathieu Van Der Poel e Wout Van Aert uno di fronte all’altro. La sfida che tutti stanno aspettando, neanche fosse il campionato mondiale dei pesi massimi di pugilato. Due mesi dopo quello sprint al Giro delle Fiandre che ha premiato l’olandese e non è andato giù al belga. Due mesi possono essere pochi, ma per Van der Poel sono stati un tempo infinito, nel quale molto è successo, innanzitutto la brutta caduta successiva, alla Driedaagse Brugge-De Panne (foto di apertura) che gli è costata una commozione cerebrale e due settimane di assoluto stop.

«Non mi sono ancora del tutto ripreso – ha dichiarato alla tivù olandese Ziggo Sports – perché poi ci siamo trovati nel mezzo di un nuovo lockdown, posso dire di aver riposato molto e aver messo anche su un po’ di peso eccessivo».

Mathieu Van der Poel, mondiali cross 2020
Van der Poel, campione del mondo ciclocross a Dubendorf 2020
Mathieu Van der Poel, mondiali cross 2020
Campione del mondo ciclocross a Dubendorf 2020

Niente da dimostrare

Ora è ancora un paio di chili in sovrappeso e l’olandese se li sente tutti addosso, ma non è solo questo l’effetto delle settimane di forzato riposo: «Mi sto approcciando alla stagione di ciclocross in maniera molto diversa rispetto al passato. Devo far attenzione a non esagerare. Mentalmente ogni volta che salgo in bici vorrei spaccare il mondo, ma devo farlo con gradualità. Poi devo ammettere che i miei interessi sono un po’ cambiati: nel ciclocross non devo più dimostrare nulla a nessuno…».

Mathieu Van der Poel, Wout Van Aert, Fiandre 2020
Il duello con Van Aert al Fiandre, uno dei tanti round della sfida
Mathieu Van der Poel, Wout Van Aert, Fiandre 2020
Il duello con Van Aert al Fiandre

Gregario? Mai…

Intanto c’è l’appuntamento di oggi e tutto il resto della stagione nel ciclocross prima di tornare alla strada, sempre con l’eterno rivale Van Aert di fronte.

«Wout è un corridore d’attacco – dice – è un vincente. Non capisco come possa avere corso l’ultimo Tour in quella maniera, mettendosi al servizio di Roglic. Io non so se ci riuscirei, ma finché non correrò anch’io il Tour il paragone non ha molto senso. La nostra generazione sta cambiando il ciclismo professionistico. Le gare sono più aperte e piene di attacchi, ma noi abbiamo sempre corso così».

Mathieu Van der Poel, vittoria Fiandre 2020
La sua vittoria per il belga è stata una mazzata tremenda
Mathieu Van der Poel, vittoria Fiandre 2020
La sua vittoria una vera mazzata per Van Aert

Ambizione Remco

Il campione olandese ne ha anche per l’altro grande talento belga, Remco Evenepoel.

«A volte esagera con le sue affermazioni – dice – ma è il suo modo di essere. Può sembrare arroganza, ma probabilmente è solo fiducia in se stesso. Alle dichiarazioni fa sempre seguire grandi imprese sui pedali. Anch’io dico che voglio essere il primo a vincere tre titoli mondiali in tre discipline e essere olimpionico nella Mtb, se non sono dichiarazioni ambiziose queste…».

Oggi si passerà dalle parole ai fatti: riuscirà l’olandese a contenersi, a lasciare l’iniziativa a chi è più allenato? Chi lo conosce dice di no, non è nella sua natura…

Telenet Superprestige Cyclocross 2020 - Cyclocross Boom - 06/12/2020 - Eli Iserbyt (BEL - Pauwels Sauzen - Bingoal)

Iserbyt alza la voce, Wout affonda, Vdp arriva…

07.12.2020
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Inutile girarci intorno: l’inizio di stagione nel ciclocross per Wout Van Aert non è andato come sperava. Dopo un’estate su strada quasi da dominatore, con classiche in carniere e un Tour sontuoso, il belga sperava che il poco riposo fosse quanto bastava per ritornare al primo amore da padrone.

Brusco risveglio

Ma Van Aert ha trovato un ambiente ben diverso e anche un po’ di sfortuna. Quella ad esempio materializzatasi a Boom, nella tappa del Superprestige. Wout era in fuga insieme ai suoi rivali, l’ex campione europeo Toon Aerts e la coppia della Pauwels-Sauzen Bingoal, con Eli Iserbyt e Michael Vanthourenhout che da fine ottobre non ne sbagliano una. Aerts era già caduto e poco dopo è toccato a lui. E per i due ragazzi terribili la strada era spianata. Alla fine l’ha spuntata Iserbyt, bravo a cogliere il momento propizio al settimo dei 9 giri in programma, finendo con 15” sul compagno-rivale, Aerts ha chiuso a 21”, Van Aert a 32”.

E adesso arriva Vdp

Certamente non un bel biglietto da visita per la prossima tappa, a Gavere nel prossimo weekend. Perché? Perché quel giorno dovrebbe tornare il grande nemico, il campione del mondo Mathieu Van der Poel, quello che gli ha strappato per centimetri il trionfo al Giro delle Fiandre, acuendo una rivalità già forte. Tutti aspettano il primo faccia a faccia sui prati, il belga voleva arrivarci con almeno una vittoria in carniere.

Pidcock rimonta

Intanto attenzione all’altro ragazzino terribile che si divide fra strada e ciclocross (e mettiamoci pure la Mtb…): Tom Pidcock sta crescendo, a Boom ha chiuso 9° a 2 minuti. Troppi? Per ora sì, ma i mondiali sono fra poco meno di due mesi…

Lucinda fa poker

Meno da dire fra le donne, dove ormai non c’è solo il dominio di una nazione (5 olandesi davanti a tutte), ma di una sola donna, Lucinda Brand, alla quarta vittoria consecutiva, che con la sua velocità di base sta diventando uno spauracchio anche per la Alvarado, per la quale il trionfo europeo sembra lontano un secolo fa…