Le radici di Castelli affondano nel lontano 1876, quando a Milano venne fondata una piccola sartoria chiamata Vittore Gianni. Tuttavia, il marchio Castelli, oggi sinonimo di eccellenza nel mondo del ciclismo, insieme al famoso logo dello Scorpione, ha debuttato ufficialmente solo nel 1974.
Quest’anno, per celebrare mezzo secolo di innovazione e passione, il brand lancia una sfida entusiasmante: pedalare per 150 chilometri su Strava. Un omaggio non solo alla lunga tradizione di Castelli, ma anche alla comunità di ciclisti che ha contribuito a renderla un’icona nel settore dell’abbigliamento tecnico.
La Castelli 50 Years Challenge avrà difatti inizio lunedì 7 ottobre, e tutti i partecipanti avranno la possibilità di unirsi a questo evento speciale, misurando la propria resistenza e determinazione. Non si tratta solo di una sfida fisica: chi completerà i 150 chilometri riceverà un buono sconto del 30% da utilizzare sul sito web ufficiale.Oltre a questo riconoscimento, ciascun singolo “finisher” otterrà un badge digitale esclusivo, che testimonierà la partecipazione ad un momento storico per il marchio italiano.
Per rendere l’esperienza ancora più coinvolgente, Castelli invita tutti a pedalare indossando una delle sue iconiche maglie… con l’obiettivo di rendere l’esperienza ancora più gratificante. Inoltre, caricando le proprie pedalate su Instagram – taggando @castellicycling e utilizzando l’hashtag #Castelli50Years – si avrà la possibilità di vincere ulteriori premi esclusivi.
Pedali e… quiz!
Ma la sfida non finisce qui. Castelli ha pensato anche ai suoi fan più appassionati, proponendo un quiz che metterà alla prova le conoscenze sulla storia del marchio. Rispondendo correttamente, si potrà ottenere l’accesso anticipato ad una collezione limitata e prestigiosa, riservata solo ai veri intenditori. Inoltre, per scoprire cosa ha reso questi cinquant’anni così memorabili, Castelli invita tutti i ciclisti a seguire il blog ufficiale e i canali social del marchio. Attraverso questi profili, verranno difatti condivisi racconti, curiosità e retroscena che hanno contribuito a creare la leggenda del marchio dello Scorpione.
Infine, per tutti coloro che desiderassero restare sempre aggiornati sulle ultime novità, Castelli suggerisce di unirsi al club su Strava dove è già possibile entrare in contatto con una comunità globale di appassionati e di tenere traccia dei propri progressi.
La sfida terminerà giovedì 31 ottobre 2024, data entro la quale si potrà utilizzare il buono sconto del 30%. E, per chi volesse esplorare in anticipo la nuova collezione autunno/inverno di Castelli, basta semplicemente visitare il sito ufficiale.
Un simpatico “incontro" con Carlotta Ganna, sorella di Pippo e animatrice del Top Ganna Fan Club, quello col cinghiale disegnato. Sono pronte le divise...
Sicurezza, precisione e 150 funzioni pronte ad accompagnare il ciclista in ogni allenamento o gara che sia. Il ROX 11.1 EVO di Sigma Sportè un ciclocomputer in grado di supportare gli sportivi in ogni loro esigenza orientata all’elaborazione di dati.
Oltre alle classiche funzioni infatti, questo GPS è abile nella misurazione barometrica, nella navigazione e nell’interfacciarsi con le ormai comuni e-bike. Un compagno di viaggio affidabile che accompagna l’utente anche nelle situazioni più spiacevoli con funzioni come il Crash Alert che avvisa tramite app i contatti per le emergenze in caso di caduta.
Navigazione precisa
In un mondo delle due ruote dove ci si muove tra bici da strada, gravel e mtb, sapersi orientare è la chiave della scoperta e del divertimento. Con la “Navigazione Search & Go”, i ciclisti possono trovare rapidamente qualsiasi luogo e navigare verso di esso. Per farlo, possono inserire un indirizzo nell’app SIGMA RIDE sul proprio smartphone o cliccare su un punto qualsiasi della mappa. Le preferenze per i percorsi (piste ciclabili, sentieri non asfaltati, strade di corsa e sentieri escursionistici) possono essere impostate individualmente.
La traccia creata può essere avviata direttamente o salvata per un secondo momento nell’app SIGMA RIDE. Si possono importare le tracce dal SIGMA DATA CENTER o da portali come komoot e Strava tramite l’app proprietaria e poi ricevere istruzioni visive e acustiche turn-by-turn sul ciclocomputer. La traccia selezionata può essere avviata immediatamente oppure può essere salvata per essere poi riproposta offline in un secondo momento. In questo modo, i ciclisti navigano nel loro tour senza dover essere collegati allo smartphone.
Analisi dati e sicurezza
Sul ROX 11.1 EVO vengono salvate fino a 100 ore di tempo di corsa. In questo modo i dati di allenamento sono consultabili in qualsiasi momento e in un lampo, sull’app SIGMA RIDE oppure dopo l’allenamento sul PC o MAC nel SIGMA DATA CENTER. Questo consente di avere una panoramica perfetta dei valori di allenamento e dei progressi. Con le opzioni di sharing dell’app gli sportivi possono condividere con amici e colleghi di team i loro risultati.
Ad aumentare la sicurezza in sella c’è il Crash Alert integrato, che riconosce una caduta in modo autonomo e dà al ciclista 30 secondi di tempo per confermare che vada tutto bene. In caso negativo, i contatti per le emergenze selezionati prima vengono automaticamente informati per SMS tramite l’app e vengono comunicati loro i dati GPS.
Per chi non riesce a rinunciare e deve rimanere connesso, le notifiche smart collegano il ciclista con il mondo esterno anche durante il giro in bicicletta. Una notifica per chiamate, messaggi ed email in entrata appare automaticamente sul display. Si possono persino leggere i messaggi brevi direttamente sul ROX 11.1 EVO.
Profili e app
Sul ROX 11.1 EVO sono già preinstallati da quattro a 20 profili Sport possibili. I ciclisti possono anche creare i propri profili Sport e utilizzare il dispositivo su diverse biciclette. Con l’app SIGMA RIDE è possibile configurare in modo personalizzato sei visualizzazioni allenamento diverse, che hanno da uno a sei campi di dati. Le altre visualizzazioni installate sono per workout, percorso e navigazione tramite komoot.
Con l’app proprietaria è possibile salvare tutte le proprie attività. Nella visualizzazione elenco vengono riportati tutti i percorsi con andamento del percorso, data, distanza, tempo di corsa e dislivello. L’attività più recente si trova sempre in alto nella sequenza temporale. L’intensità dell’allenamento può essere visualizzata mediante l’Indice di Performance Sigma. Le attività possono inoltre essere integrate con metainformazioni su meteo, temperatura e sensazione durante l’escursione.
Il ROX 11.1 EVO è disponibile in commercio in due colorazioni, nera e bianca, ad un prezzo che varia in base alla configurazione. ROX 11.1 EVO a 169,95 euro, ROX 11.1 EVO HR a 199,95 euro e infine il ROX 11.1 EVO SENSOR a 249,95 euro.
Esplora, pianifica, pedala in tranquillità e sicurezza. Bryton presenta il nuovo ciclo computer GPS Rider 750 SE, una Special Edition che vanta miglioramenti in termini hardware e software del già […]
Non vogliamo tirare in ballo l’opera di Orwell e nemmeno i reality show. Dalla recente intervista che abbiamo fatto con Peter Sagan, alla vigilia del Fiandre, ammettiamo che il pensiero è subito piombato in questo contesto di controllo. «Fino a poco tempo fa – ha detto lo slovacco – facevamo le riunioni prima della gara con una mappa e con un pennarello si segnavano i 4-5 punti da ricordare. La grande differenza l’ha fatta VeloViewer. Adesso ogni direttore sportivo può usare lo zoom e vedere dove sono i corridori, capire il vento e i punti pericolosi o stretti».
Ed ecco il nostro approfondimento di oggi, tirato in causa proprio da Peter. Che cos’è VeloViewer e come funziona? Per farlo siamo saliti virtualmente sull’ammiraglia della Bora-Hansgrohe assieme ad Enrico Gasparotto.
Un software
VeloViewer è un software, che lavora con il supporto e la sinergia di Strava per l’elaborazione dei dati relativi al percorso di una gara o allenamento che sia. Basta avere un profilo appunto del social arancione per scaricare un’ampia serie di dati che vanno a snocciolare ogni singolo dettaglio. Nelle mani di un corridore o amatore curioso, è una piattaforma che aiuta ad approfondire ogni sforzo metro per metro. Nella mani di un diesse diventa la trasformazione virtuale del famoso “Garibaldi”. Con la differenza che l’interazione diventa sempre più immediata con i corridori e con la corsa.
In quanti utilizzano VeloViewer?
Noi come squadra lo abbiamo, ma credo che l’80 per cento delle squadre del gruppo lo utilizzino. C’è qualche squadra che usa altri software, ma che dà le stesse informazioni. Diciamo che è un metodo utilizzato dal 100 per cento delle squadre e delle auto della carovana.
Spiegaci in due parole che cos’è VeloViewer…
E’ un software che, grazie al Gpx che gli organizzatori delle corse condividono con le squadre, fa vedere il percorso e tutte le altimetrie metro per metro. Una funzione che è già presente sui dispositivi che noi tutti abbiamo come Garmin Connect. Su VeloViewer c’è una funzione live che noi in macchina utilizziamo per monitorare dove passiamo. Il percorso già fatto si colora di nero mentre quello da fare viene colorato con tutte le gradazioni che simboleggiano le varie intensità di ascesa e discesa.
Sagan ha detto che ogni direttore può vedere dove sono i corridori e segnalare ogni cosa…
Capisco Peter. Anche io ho corso in un periodo dove non c’erano tutti questi software e c’erano sicuramente meno informazioni via radio. Questo è un dato oggettivo, valido. Sul fatto che noi vediamo loro dove siano, non è del tutto reale. Noi non abbiamo su VeloViewer l’esatta posizione dei ragazzi, però ti da un’infinità di informazioni sul percorso.
E’ un mezzo che aiuta più voi che i corridori…
Sì assolutamente. Io credo in realtà che il lavoro di preparazione del direttore sportivo della corsa che si va ad affrontare sia molto più facile. Una volta si usavano i roadbook e i “Garibaldi” delle varie corse. Oggi abbiamo un software che ci da molte più informazioni e più precise, che coprono ogni metro della corsa.
Quanto aiuta il gruppo invece?
Quando sei in corsa, non vedi quanto è stretta la strada. Non si vede se una curva è pericolosa oppure no. Lì sta al diesse in fase di preparazione saper utilizzare al meglio questo software per capire che strade sono. Nella fase di preparazione c’è una funzione che utilizza streetview e ti dice quindi se una curva è pericolosa oppure no. Ma non nella modalità live dove si vedono solo colori e distanze.
Riguardo alla posizione in corsa, questo softaware può generare più stress?
Ripeto, capisco Peter. Se utilizzi bene questo software si hanno veramente un sacco di informazioni in più. Poi è chiaro, un direttore che fa il Fiandre da dieci anni e si prepara facendo ricognizioni, con un approccio diciamo old-school, sa esattamente quando è pericoloso e quando no. Credo che lo stress in corsa sia dovuto al ciclismo che stiamo vivendo e non a VeloViewer. Di sicuro non aiuta a ridurlo, su questo posso dare ragione a Peter. Però non lo amplifica.
Questa piattaforma può aiutare in ottica sicurezza?
Da un certo punto di vista sì. Così come le radio. Ho letto molto bene l’intervista che avete fatto a Peter. Anche io mi sono preso a cuore la situazione che è successa al Fiandre. Se tu fai un utilizzo sbagliato, le radioline diventano causa. Ma sta nel buon senso di tutti il saper utilizzare questi mezzi. E’ chiaro che io posso avvisare i corridori per dirgli tutte le rotonde che vedo, per esempio in VeloViewer nella funzione live si vedono questo tipo di particolari. Ha senso però avvisare i corridori che ci sono 10 rotonde? No, perché non so dove sono e magari l’hanno già fatta. Se io ho l’auto numero 20, il gruppo è un chilometro avanti a me. Il live prende la tua posizione non la loro. Sta quindi al direttore dire ai corridori i punti dove è necessario veramente intervenire.
Errare è umano…
E devo dire che l’ho provato io in prima persona, che nonostante stimi la distanza e provi a prevedere, capiti di segnalare ostacoli o pericoli già passati. Tante volte è meglio avvisare con molto anticipo, che al tale chilometro ci sarà un punto in cui aumentare l’attenzione e sei sicuro che capiscano il messaggio e non si confondano.
Un utilizzo a cascata nel ciclismo giovanile come lo vedi?
Se chiedete a me, a livello giovanile stiamo vivendo una separazione troppo grande. Io sono un po’ troppo di parte. Non sarei nemmeno favorevole al passaggio da juniores al professionismo WorldTour. Ha funzionato in alcuni casi con Pozzato o Remco oggi, però non è per tutti. Ci sono giovani che hanno bisogno di tempo. Quindi tornando alla domanda, un software del genere è eccessivo. A dirla tutta per me lo è già anche nel mondo U23.
Come per ogni cosa è il come viene utilizzato il mezzo che genera caos non viceversa…
Io credo che l’esagerazione faccia sempre male. Il giusto equilibrio e il buon senso sono la chiave di tutto e anche di questi mezzi.
Che nesso c'è fra il Covid e i problemi al cuore? Perché a Sagan è stato imposto riposo assoluto? Ne abbiamo parlato con Roberto Corsetti. Venite a leggere
Enrico Gasparotto sta per affrontare il primo Tour da direttore sportivo. Con lui debutterà anche Hindley, che il friulano ha guidato alla maglia rosa 2022
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Zwift fa scuola. Pian piano Jay Vine sta diventando un esempio da seguire e la favola del corridore australiano che, cimentandosi sui rulli di casa collegato alla piattaforma Zwift, alla fine è diventato un’acclamata stella del ciclismo professionistico affascina tanti ragazzi. C’è chi questi sogni li vuole cavalcare. Così Red Bull, azienda da sempre attenta a tutto ciò che dallo sport può tradursi in spettacolo e immagine, ha deciso di investire anche sul ciclismo, prendendo spunto proprio da questa favola.
Nei giorni scorsi è stato siglato un accordo tra la multinazionale e il team WorldTour Bora Hansgrohe per lanciare un nuovo concorso, il “Red Bull Junior Brothers”, un programma di talent scouting che intende trovare i campioni del domani relativamente al ciclismo su strada. Al termine di una lunga selezione, due ragazzi verranno scelti per entrare a far parte dell’Auto Eder, la formazione U19 filiera del team tedesco, quella per intenderci dalla quale sono emersi il campione del mondo di categoria Emil Herzog e il talentuoso estone Romet Pajur.
Le tappe del concorso
Il sistema è molto simile a quello messo direttamente in atto da Zwift a favore di Alpecin Deceuninck e Canyon Sram al femminile, ossia la selezione che nel 2022 ha premiato il nostro Luca Vergallito.
Attraverso la pagina del concorso ci si iscrive e si iniziano a registrare le corse sulle piattaforme virtuali Zwift o Strava entro il 31 maggio. I corridori più performanti verranno a quel punto presi in esame per un posto nel Performance Camp, dove in agosto si procederà a uno stage riservato a 15 prescelti. Fra questi verranno selezionati i due ragazzi che a settembre entreranno a far parte del team.
Un’idea che inizia davvero a prendere piede e rivoluzionare le vecchie modalità di fare carriera nel ciclismo: non più solo gavetta nelle categorie giovanili, ma una sorta di “scorciatoia”, come almeno la giudicano molti appassionati legati alla tradizione e poco inclini alle novità, almeno stando ai giudizi sui social. Christian Schrot, responsabile del team giovanile tedesco, spiega come si è arrivati a questa scelta.
«Noi facciamo già scouting in vari luoghi e periodi dell’anno – spiega – ma cercavamo idee per ottenere più attrazione internazionale, portare nel nostro team nuovi talenti sparsi per il mondo. Così, grazie a Red Bull che è già da tempo partner della Bora-Hansgrohe ed è ideale per dare luce a questa iniziativa, ci è venuta l’idea di pianificare una campagna internazionale».
L’esperienza di Jay Vine approdato all’Alpecin tramite Zwift ha influito sulla nascita di questa iniziativa?
No, non proprio. Noi abbiamo una società di scouting indipendente che curo personalmente e siamo sempre alla ricerca di nuove opportunità per trovare talenti. Tradizionalmente andiamo alle gare, osserviamo, prendiamo nota, intessiamo relazioni. Con la Red Bull abbiamo l’opportunità di allargare gli orizzonti e utilizzare anche la loro rete perché Red Bull è già coinvolta nel ciclismo. L’idea di ottenere input attraverso Strava e Zwift è fantastica, sono piattaforme ideali per trovare talenti in giro per il mondo. L’idea è nata da qui.
Non temi che arrivino alle fasi finali del concorso ragazzi con grande potenza, ma privi di esperienza ciclistica?
Ce lo siamo chiesto. Alla fine, stiamo cercando ciclisti che possano vincere le gare, è per questo che facciamo anche uno scouting tradizionale e lavoriamo sulla nostra squadra juniores e under 23. Ma è un’opportunità che devi sempre considerare per trovare talenti eccezionali, ma che non hanno grandi possibilità di correre, di mettersi in mostra. La domanda è pertinente. Noi dobbiamo sì guardare alla forza fisica, alla potenza, ma anche considerare le possibilità di sviluppo nel ciclismo e nella guida, nella tattica e in tutti gli altri aspetti.
Quindi l’esperienza ciclistica maturata nelle categorie giovanili potrà essere un fattore determinante per la scelta?
Nella scelta sarà un elemento importante. Guarderemo al carattere, a come l’atleta sta in bici, allo spirito di adattamento, a come può adattarsi in seguito per andare alle corse e anche alle gare juniores. Sono elementi piuttosto importanti. Ecco perché non esaminiamo solo le tradizionali liste di Zwift e Strava. Lo combiniamo anche con un campo di scouting e passiamo tutto al vaglio.
Che cosa cercate nei ragazzi coinvolti nel concorso, quali caratteristiche?
L’obiettivo è dare una borsa di studio per un corridore. Quindi cerchiamo atleti che siano, da un lato ottimi scalatori e dall’altro che possano adattarsi anche alle corse a tappe. Ciò significa che dovrebbero avere una certa resistenza che gli permetta di essere performanti per diversi giorni. E forse anche in seguito essere bravi nelle prove a cronometro, che è anche un fattore importante per vincere un grande Giro.
Secondo te questa diventerà una via più popolare per entrare nel mondo del ciclismo?
Penso che sia un’alternativa. Il modo tradizionale dovrebbe essere ancora andare in un team, imparare il ciclismo dall’inizio. Ma ci sono molti ragazzi di talento che non vanno in bicicletta. Forse fanno, non so, sport invernali o altri sport di resistenza. Attraverso questa campagna abbiamo anche l’opportunità di trovare persone che non sono ancora coinvolte nelle corse.
Gruppetto nel mondo del ciclismo è una parola internazionale. Che sia un Tour de France, il Giro d’Italia, la Vuelta Espana o qualsiasi altra corsa, quando si pronuncia la parola “gruppetto” (rigorosamente in italiano) tutti sanno che di lì in poi non si pedalerà più da soli. Ed è proprio questo il concetto che c’è alla base di questa app unica e innovativa. Un nuovo modo di intendere le uscite in bici, che partono da una una vera e propria piazza virtuale in cui ritrovarsi per decidere che strada percorrere insieme nella vita reale.
Come funziona?
La funzione principale è quella di organizzare gruppetti per poter pedalare insieme, scegliendo in base alla propria località e al proprio livello. Tutti possono vedere l’evento creato e farsi trovare al punto di partenza prestabilito, è un modo per connettere tutti i ciclisti che spesso non sanno con chi uscire oppure per scoprire nuovi percorsi.
Le opzioni sono tante, dalla pedalata semplice all’organizzazione di una “Ride” non competitiva o una vera e propria “Gara” con tanto di dettagli relativi al tesseramento degli iscritti ed elenco su file excel (scricabile dall’organizzatore). Con il valore aggiunto della community dove condividere come se fosse un social network il ciclismo, dai giri agli articoli a post e foto. Ci porta alla scoperta di quest’app Danilo Borroni, fondatore di Gruppetto.
Ci si trova alla partenza e si parte per un giro in gruppettoI momenti di convivialità e di nuove amicizie all’insegna di un’unica passione
L’idea
La nascita risale nel momento più buio dell’ultimo biennio, come per molte altre idee legate alla socialità. Un’idea che abbatte ogni limite e orizzonte dello stare insieme in sella.
«E’ un progetto nato nel 2020 – dice Borroni – quando eravamo tutti chiusi in casa e non potevamo fare niente. Facendo i rulli ho pensato a questa cosa. Perché non passare dal meetup virtuale a quello reale? Allora mi sono confrontato con Simone Valenziano che è poi entrato in società e nella fattispecie chiedendo a lui che ha un’azienda di nome operaLogica che si occupa di sviluppare app e software. Abbiamo cercato di capire quale sarebbero state le difficoltà e i costi. Quando abbiamo capito che l’idea si sarebbe potuta realizzare, ci siamo rimboccati le maniche e siamo partiti.
«L’idea di base – continua – è stata quella di creare uno strumento che permettesse di organizzare uscite e socializzare in bicicletta. Io domani se voglio uscire in bici vado sull’app, creo il mio gruppetto, invito i miei amici e chiunque da quel momento può vedere e semmai aggiungersi. Si possono vedere l’orario di partenza e le specifiche del giro. Le fondamenta sono proprio queste. La speranza è che un domani non solo in Italia ma in tutto il mondo si possa aprire l’applicazione, vedere se ci sono giri nei dintorni per aggregarsi o crearne uno.
«Non ci siamo limitati al concetto base. L’app si è evoluta in questo anno con delle nuove funzionalità. Si possono per esempio organizzare gare oppure anche degli eventi sponsorizzati. Per esempio i produttori di bici o componenti possono far scoprire i propri prodotti organizzando una ride. O per esempio anche per far conoscere il territorio, per esempio una Pro Loco che organizza un giro per mostrare una zona in particolare».
Un’app che aiuta i principianti e incarna un valore aggiunto per i più esperti (credits @swattclub @solowattaggio)Attraverso l’app è possibile seguire i giri organizzati intorno a séUn’app che aiuta i principianti e incarna un valore aggiunto per i più esperti (credits @swattclub @solowattaggio)Attraverso l’app è possibile seguire i giri organizzati intorno a sé
Scegli tu il gruppetto
La scelta è in mano all’utente che si può creare il suo gruppetto o aggregarsi a quello più congeniale. «Nel momento in cui l’utente – spiega Borroni – va a creare il gruppetto, ci sono quattro tipologie di creazioni. Una semplice dove tu crei il gruppo dando solo le coordinate di partenza. Perciò si impostano data orario e luogo e una serie di specifiche come: livello partecipanti e la media oraria che si terrà a grandi linee. Poi c’è l’opzione per creare il percorso e disegnarlo sulla mappa, mettendo i punti e le strade. Dopodiché condividendolo in automatico l’applicazione fornisce tutte le caratteristiche del giro con altimetria e chilometraggio. La terza tipologia consiste nell’importare un percorso da Strava, come per esempio un giro già fatto o visto da qualche altro profilo. L’ultima possibilità è invece quella di caricare la traccia GPX. Scaricando le tracce si possono replicare tappe, corse, giri famosi o semplicemente una percorso consigliato da un amico.
«Rimane alla base di tutto – dice – l’inserimento di dati che ti permettono di capire che tipo di gruppetto è pronto a partire per evitare che neofiti vadano in giro con esperti e viceversa. Oltre a questo bisogna decidere la tipologia di terreno. Lo abbiamo diviso in tre: strada, fuoristrada e misto. Quest’ultimo è da intendersi come gravel, ma non per forza esclusivamente per questa disciplina. Si possono inserire punti d’interesse a livello territoriale e non solo. Per esempio posso mettere che nel giro si passerà vicino ad un monumento in particolare per rendere interessante il percorso».
La community rappresenta il valore aggiunto in cui condividere foto, post e giri percorsiTra le scelte anche quella del terreno: strada, fuoristrada e mistoLa community rappresenta il valore aggiunto in cui condividere foto, post e giri percorsiTra le scelte anche quella del terreno: strada, fuoristrada e misto
Condividere la passione
Oltre al giro in bici, Gruppetto vuole mettere al servizio del ciclista la voglia di condividere una passione unica come quella della bici anche quando si scende di sella.
«La community – racconta Borroni – per come la intendiamo noi si basa sul fatto di creare un vero e proprio social per il ciclista. Banalmente se si va sui social network, spesso veniamo tempestati di informazioni che molte volte non ci interessano nemmeno. La nostra idea è quella di far sì che chi apre la sezione community trovi i gruppetti e i giri degli amici che sono stati fatti e quelli che sono in programma. In più la parte social con un’interazione anche esterna con post di articoli di giornale inerenti al ciclismo ma anche contenuti come risultati legati alle corse a approfondimenti tecnici».
La sezione community può essere una preziosa cassa di risonanza per chi vuole organizzare eventi e pubblicizzare gare o ride.
«Prendendo come esempio il mondo gravel agli albori – conclude Borroni – tante manifestazioni sono organizzate in modo non così esaustivo. Con la nostra funzione gara, l’organizzatore di turno può dire che per iscriversi si può fare tramite Gruppetto e gran parte viene gestita dall’app. Tra le altre cose se tu sei un agonista quando si crea il profilo si può caricare la propria tessera della federazione. Nel momento in cui ci si iscrive alla gara l’organizzatore vede la tua tessera in automatico e di conseguenza estrapolare un file excel con i dati collegati».
Si chiama STRAVA Milano-Sanremo Challenge ed è il nuovo “digital contest” dedicato alla Classicissima di Primavera in programma sabato 19 marzo e promosso da Castelli, che quest’anno sponsorizza la Quick Step-Alpha Vinyl (foto di apertura). Ma come funziona? Semplicissimo! E a spiegarcelo è direttamente Giovanni Lira, che proprio di Castelli è il Digital & Partnership Coordinator.
«Per completare questa nostra nuova Challenge – dice – chiediamo a tutti gli utenti che vorranno cimentarsi di pedalare sul nostro profilo STRAVA per 293 minuti, ovvero il numero che rappresenta la distanza complessiva in chilometri della Milano-Sanremo di quest’anno. E questo tempo andrà completato nell’arco della settimana che precede l’evento. Anzi, fino a domenica 20 marzo ed avendo così a disposizione anche un giorno in più rispetto alla gara dei professionisti».
La locandina della Strava Challenge Castelli per la Milano-SanremoLa locandina della Strava Challenge Castelli per la Milano-Sanremo
Ma perchè Giovanni organizzate questa iniziativa proprio in coincidenza con la Sanremo?
Perché quella della STRAVA Milano-Sanremo Challenge la possiamo considerare a tutti gli effetti come una tappa che fa parte di un percorso più lungo. Abbiamo difatti già effettuato altre iniziative simili a questa in occasione di altre Classiche Monumento, e la nostra intenzione è quella di replicare ad ottobre anche in coincidenza del prossimo Giro di Lombardia. E poi con la Milano Sanremo Castelli ha un rapporto davvero speciale.
Il libro realizzato da Castelli per celebrare la Milano-Sanremo
Al suo interno alcuni dei momenti più iconici
Come la nevicata che sorprese il gruppo a Ovada nell’edizione del 2013
Il libro realizzato da Castelli per celebrare la Milano-Sanremo
Al suo interno alcuni dei momenti più iconici della “Classicissima” di primavera
Come la nevicata che sorprese il gruppo a Ovada nell’edizione del 2013
In che senso, raccontaci qualcosa di più…
Un rapporto molto speciale… Pensate, la storia del brand Castelli si ritrova e si intreccia moltissimo con la Sanremo. Ad esempio, l’edizione 1977 fu quella del debutto mondiale della nostra salopette in Lycra. Quello specifico prodotto ideato da Maurizio Castelli fu realizzato appositamente per i professionisti sponsorizzati dal marchio dello scorpione, che gareggiavano nell’edizione di quell’anno della Milano-Sanremo.
Una prima volta?
Una sorta di premiere mondiale, considerando che per la prima volta dei corridori professionisti usavano dei pantaloncini in Lycra. Da quel momento per la lana… non ci fu più partita! Inoltre, proprio a testimonianza del rapporto strettissimo e profondo che lega questa Classica e Castelli, per celebrare al meglio la stessa Sanremo abbiamo realizzato un piccolo libretto – unico nel suo genere – che racconta sia la storia della corsa sia quella mitica di Castelli. E questa esclusiva e curata pubblicazione verrà regalata, proprio in questi giorni, ai primi 1.500 clienti che effettueranno un acquisto online sul nostro portale.
Giovanni Lira, Digital & Partnership Coordinator CastelliGiovanni Lira, Digital & Partnership Coordinator Castelli
Torniamo alla STRAVA Milano-Sanremo Challenge: a cosa potranno ambire i “finisher” dell’iniziativa?
Chiunque porterà a termine la prova avrà la possibilità di essere sorteggiato e di aggiudicarsi uno dei premi che mettiamo a disposizione: ovvero un invito super esclusivo presso la sede Castelli di Fonzaso. Qui si potrà visitare l’azienda, pedalare sulle meravigliose strade delle nostre Dolomiti. Si potrà anche prendere parte alla nostra Castelli 24H del 24/26 giugno nel cuore di Feltre. Inoltre, ciascun vincitore – e complessivamente saranno sei – avrà la possibilità di farsi accompagnare da un amico/partner, e Castelli coprirà interamente il costo del soggiorno per tre notti in hotel. Solo il viaggio a Feltre sarà escluso e dunque extra. In aggiunta, è anche prevista l’estrazione di ben 5 paia dei nuovi pantaloncini Free Aero RC Bibshorts, oltre ad altri bellissimi premi messi a disposizione da alcuni dei nostri brand partner come Oakley, Kask, CeramicSpeed, e Garmin.
Technogym presenta Ride, la prima bici indoor progettata dai campioni del ciclismo per l’allenamento del ciclista, a casa ed in palestra. La sua peculiarità è il collegamento e la compatibilità con le app dedicate al training. Una varietà, senza precedenti, di programmi di allenamento e percorsi virtuali, compresa la possibilità di correre il Giro d’Italia nella propria casa.
Prestazioni elevate e un’infinità di connessioni con le più famose app per gli allenamenti Prestazioni elevate e un’infinità di connessioni con le più famose app per gli allenamenti
Simulazione indoor
Ogni ciclista sogna di poter pedalare ogni giorno sull’Alpe D’Huez, sulle Dolomiti o negli altopiani dell’Islanda. Technogym Ride ha uno schermo di 22” che permette di vivere un’esperienza indoor immersiva. Grazie ad un solo log-in, senza difficoltà di installazione e configurazione, consente di accedere comodamente alle app e contenuti di allenamento preferiti.
Direttamente sulla console integrata, è possibile collegarsi alle principali app utilizzate dai ciclisti – fra cui Zwift, Strava, Rouvy, TrainingPeaks – a numerose app di intrattenimento – Netflix, YouTube e molte altre. In alternativa è possibile scegliere i programmi TNT (Technogym Neuromuscolar Training) studiati dal Centro Ricerche Technogym, che prevedono il miglioramento sia delle qualità metaboliche che di quelle neuromuscolari. Spazio anche all’impostazione fai da te, con un allenamento su misura costituito da step di intensità e durata, completamente personalizzato sugli obiettivi personali.
Il display da 22″ è una finestra che proietta l’utilizzatore nella simulazioneIl display da 22″ è una finestra che proietta l’utilizzatore nella simulazione
Tanta potenza
Dal punto di vista della biomeccanica, Technogym Ride, è dotata di un vero e proprio cambio e offre un feeling di pedalata realistico. Infatti il tempo di reazione è molto veloce e va da 0 a 1.000 watt in mezzo secondo.
Silenziosa ed ideale per la casa, la Ride grazie alla geometria del telaio a V è in grado di riproporre misure che vanno da 50 a 58+. Inoltre le pedivelle sono regolabili in 3 posizioni ed i “Fast Buttons” permettono di accedere alle varie modalità di lavoro (potenza costante, pendenza, percentuali di FTP) e posizioni di utilizzo.
Tra gli ambassador del marchio romagnolo erano presenti molti atleti tra cui Lamon e VivianiTra gli ambassador del marchio romagnolo erano presenti molti atleti tra cui Lamon e Viviani
L’evento e i testimonial
L’anteprima a Milano di Technogym Ride è stata organizzata in collaborazione con il Giro d’Italia. Technogym è infatti partner di Giro d’Italia Virtual, il progetto di indoor cycling sviluppato da RCS Sport. Gli appassionati di ciclismo vivono, in sella alla propria Ride, attraverso una piattaforma digitale sviluppata da BKOOL e compatibile con il Technogym Ecosystem, una simulazione 3D, video reale e pedalata di ogni tappa.
Da oltre 30 anni, l’azienda collabora con i campioni di ciclismo, a partire dal team professionistico MG-Technogym di Gianni Bugno negli anni ‘90, fino alle collaborazioni con i campioni di oggi: da Elia Viviani a Martina Fidanza. Alla presentazione erano presenti molti atleti di spicco come l’oro olimpico Francesco Lamon e campioni di altri sport come Jury Chechi.
Dmt lancia una calzatura già avvistata al Giro ai piedi di Elia Viviani, che ne è stato tester e testimonial. Si chiama KR0, record di leggerezza e comfort
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Il periodo non è stato semplice, ma forse Mathieu Van der Poel torna a vedere la luce. L’ultima corsa è stata la Roubaix dello scorso ottobre. Poi un paio di apparizioni nel cross e complice la caduta in allenamento e il successivo intervento al ginocchio, mettendo sul piatto anche il mal di schiena, hanno sconsigliato il fenomeno olandese dal riprendere.
Quasi 205 chilometri per Van der Poel in 7 ore 05′ e 245 watt di potenza ponderata (@strava)Quasi 205 chilometri per Van der Poel in 7 ore 05′ e 245 watt di potenza ponderata (@strava)
Mathieu ha così rinunciato ai mondiali di ciclocross, ma adesso sta accelerando la preparazione con quel chiodo fisso di tornare alle corse almeno dal Giro delle Fiandre. Logica vorrebbe che si rodasse un po’ prima, ma con certi atleti la logica ha già dimostrato da un pezzo di essere fallibile.
Salgono i giri
La preparazione è ripresa con gradualità all’inizio di febbraio, ma dopo tre settimane l’olandese si è messo alla prova con un’uscita di di 7 ore 5′, di cui ha chiaramente lasciato traccia su Strava.
L’allenamento dal profilo e dal dislivello di una Liegi si è svolto nell’entroterra di Denia (@strava)L’allenamento dal profilo e dal dislivello di una Liegi si è svolto nell’entroterra di Denia (@strava)
Stando ai dati messi online, Van der Poel ha effettivamente percorso 205 chilometri, con 4.017 metri di dislivello e una potenza media ponderata di 245 watt. Wout van Elzakker, che quest’anno corre alla Bahrain Cycling Academy, lo ha accompagnato durante l’allenamento e ha così commentato: «Mathieu van der Poel, il re dell’allenamento inaspettato».
Quadro di insieme dell’allenamento, suddiviso nelle varie fasi di lavoro (@strava)Quadro di insieme dell’allenamento, suddiviso nelle varie fasi di lavoro (@strava)
Lavoro duro
Van der Poel si trova a Denia, in Spagna. Stando a quanto dichiara Strava e sapendo che non sempre i campioni caricano tutto, dalla ripresa degli allenamenti all’inizio di febbraio, il campione olandese ha percorso circa 3.000 chilometri, con 47.681 metri di dislivello. Il suo ritorno alle gare è atteso durante il Giro delle Fiandre e alla Parigi-Roubaix in aprile. Anche se probabilmente non sarà ancora pronto al 100 per cento. Voi vi stupireste se arrivasse lassù e lasciasse la zampata?
Sigma Sport ha lanciato ROX 11.1 EVO, il ciclocomputer con 150 funzioni ideale per indoor e outdoor. Velocità e distanza tramite GPS, misurazione dell’altitudine barometrica e navigazione tramite percorso o komoot fanno parte della gamma di funzioni oltre alla compatibilità con e-bike, agli Smart Trainer e ai sensori esterni.
Il Crash Alert integrato in caso di caduta avvisa i contatti pre impostatiIl Crash Alert integrato in caso di caduta avvisa i contatti pre impostati
Questo dispositivo va così a completare la gamma dei ciclocomputer del marchio tedesco posizionandosi in una fascia di prezzo accessibile, con moltissime funzioni. Grazie al display a colori trasmissivo da 1,77 pollici si possono leggere molto bene le indicazioni di navigazione e i dati relativi alla corsa per chi cerca un valido compagno durante gli allenamenti o un supporto durante le competizioni.
Versatile per tutti
Il ROX 11.1 EVO può essere utilizzato su diverse biciclette. SI possono scaricare fino a venti profili sport differenti, ad esempio bici da corsa, e-bike, mtb. Il design è sportivo e ergonomico comodo da usare anche con i guanti e con qualsiasi condizione atmosferica, grazie ai cinque grandi tasti.
Una grafica intuitiva e colorata offre facilità di lettura anche sotto sforzo. Infatti sono configurabili fino a sei campi di dati per schermata, personalizzabili con otto differenti colori. Il Crash Alert integrato avvisa i contatti impostati per le emergenze in caso di caduta. Le notifiche smart invece informano i ciclisti durante l’utilizzo in caso di chiamate e messaggi in entrata.
Analisi dati intuitiva
Sul ciclocomputer vengono salvate fino a 100 ore di tempo di corsa. L’analisi dei dati avviene sul ROX 11.1 EVO, sullo smartphone oppure dopo l’allenamento sul PC o MAC nel Data Center.
I cinque tasti sono grandi e facilmente utilizzabili in qualsiasi condizione atmosfericaI cinque tasti sono grandi e facilmente utilizzabili in qualsiasi condizione atmosferica
Insieme ai nuovi modelli ROX, l’app RIDE consente un’interazione continua tra ciclocomputer, dati di allenamento e smartphone. Grazie alla funzione LIVE si possono seguire e analizzare i dati in qualsiasi momento tramite l’app SIGMA RIDE. Dopo l’allenamento i dati relativi compaiono subito nell’app e possono essere ulteriormente analizzati. La condivisione di risultati e successi nei social network quali Strava, komoot e TrainingPeaks avviene in modo semplice e veloce così come la sincronizzazione di dati di allenamento e percorsi con offerenti terzi. I percorsi vengono importati in formato .GPX da altri portali tramite l’app RIDE.
Connessioni e posizionamento
La connessione è rapida e affidabile grazie alla compatibilità BLE e ANT+. I sensori associabili sono: velocità, cadenza di pedalata, frequenza cardiaca e misuratore di potenza. Oltre a questi il dispositivo si può connettere anche con i numerosi sistemi e-bike compatibili e monitorare i valori specifici per esempio, stato della batteria o livello di supporto. Il set di vendita comprende anche i nuovi sensori di velocità e cadenza di pedalata senza magneti di Sigma Sport.
Tramite l’app Sigma RIDE si possono seguire gli allenamenti e le gare da remotoTramite l’app Sigma RIDE si possono seguire gli allenamenti e le gare da remoto
Con i suoi 55g, ROX 11.1 EVO è facilmente posizionabile sul manubrio della bici. É stato infatti sviluppato appositamente lo Short Butler. Un supporto che posiziona il ciclocomputer piùvicino e in modo più aerodinamico al manubrio rispetto al supporto per manubrio GPS standard. Lo Short Butler è incluso nella fornitura del set HR e del set SENSOR ed è acquistabile anche separatamente come accessorio.
Il ROX 11.1 EVO è disponibile in commercio in due colorazioni, grigia e bianca, ad un prezzo che varia in base alla configurazione. ROX 11.1 EVO 169,95 euro. ROX 11.1 EVO HR 199,95 euro. ROX 11.1 EVO SENSOR 249,95 euro.