In Svizzera riemerge Konychev. Pronto a una seconda chance

21.05.2025
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Torna a farsi vedere Alexander Konychev. Del veronese figlio d’arte si erano un po’ perse le tracce, pochi squilli da parte sua nella stagione scorsa, con solamente qualche Top 10 sporadica. Nulla di fronte al suo promettente passato, considerando che parliamo sempre di un corridore che ha solo 26 anni e che era passato professionista militando nel WorldTour fra Qhubeka e Mitchelton Scott.

Dalla passata stagione il veneto è al Team Vorarlberg, formazione continental austriaca dove Konychev sta cercando di riaffacciarsi nel ciclismo che conta e qualche segnale arriva, come  la vittoria in una prova nazionale e soprattutto il secondo posto alla Radsportfest Marwil, corsa Uci svizzera di buon livello.

A fine aprile la sua prima vittoria in maglia Vorarlberg, a Wels (foto Mario Sthiel)
A fine aprile la sua prima vittoria in maglia Vorarlberg, a Wels (foto Mario Sthiel)

«Finalmente comincio a vedere segnali del vero Konychev», ammette il veronese. «La prima parte di stagione era già stata positiva, frutto di un inverno nel quale ho potuto lavorare senza intoppi, sono riuscito ad allenarmi come volevo. Già nelle corse in Croazia a marzo ero riuscito a cogliere un 4° posto e a vedere che la condizione era in crescendo, anche in Grecia ho sentito le gambe girare bene e finalmente comincio a raccoglierne i frutti».

Quella svizzera è una gara che aveva una buona partecipazione. Come ti sei trovato?

Ho visto che ci tenevano in maniera particolare, aveva un certo seguito anche da parte dei media essendo alla sua prima edizione internazionale. So che gli organizzatori ci stanno investendo molto, vogliono farne una classica del calendario svizzero. C’erano molti team di livello, anche la Tudor aveva mandato un suo team e poi c’era la nazionale svizzera. Nel suo sviluppo è stata una corsa un po’ anomala.

Il veronese insieme a Bissegger e Balmer. Per 60 chilometri la fuga è diventata una cronometro a squadre
Il veronese insieme a Bissegger e Balmer. Per 60 chilometri la fuga è diventata una cronometro a squadre
Perché?

Perché non c’è stata la fuga iniziale, ma subito si è formato in testa un gruppetto di una quindicina di corridori con tutti i favoriti. Visto chi ne faceva parte ho pensato subito che da quel gruppo sarebbe uscito il vincitore e per fortuna avevo visto giusto seguendo i più forti. Il vantaggio è andato subito aumentando, poi si è scatenata la selezione e siamo rimasti in tre. Con me c’era Bissegger, il capitano della nazionale svizzera e si vedeva che alla gara di casa ci teneva in maniera particolare. Aveva una gran gamba, infatti ha attaccato a una sessantina di chilometri dal traguardo.

Ma tu non hai ceduto…

No, così abbiamo fatto praticamente una cronometro a squadre, io lui e l’altro elvetico BalmerAllo sprint ha avuto ragione Bissegger, ma un secondo posto maturato così, dimostrando di poter tenere un ritmo altissimo per tanto tempo, mi ha dato molta fiducia. In fin dei conti Stefan è corridore del WorldTour, uno dei migliori passisti in circolazione, questo vuol pur dire qualcosa. Infatti a fine gara mi ha fatto i complimenti e ringraziato per la collaborazione nella fuga, mi ha fatto piacere.

Per Bissegger volata vincente, ma Konychev (secondo) centra il suo primo podio in una gara Uci dopo 2 anni
Per Bissegger volata vincente, ma Konychev (secondo) centra il suo primo podio in una gara Uci dopo 2 anni
Come ti trovi nel Team Vorarlberg?

E’ il mio secondo anno, ma per certi versi è il primo. Nel 2024 sono arrivato un po’ in extremis dopo essere rimasto a piedi e ho sempre inseguito la miglior condizione. Anche al Giro di Istanbul, pur avendo chiuso fra i primi 10 in classifica,  non ero ancora il Konychev che volevo. Poi è arrivato l’inverno, ho potuto lavorare bene, ho trovato un bel feeling con la squadra e vorrei ripagarla con i risultati per la fiducia che hanno mostrato verso di me.

Tuo padre, approdato come diesse alla Padovani, aveva provato a portarti con lui, ad affidare i corridori alla tua esperienza in corsa pur essendo tu ancora molto giovane, ma hai rifiutato, perché?

Ero stato molto lusingato dalla sua proposta e da quella del team, ma ci tenevo a restituire agli austriaci un po’ di quello che mi hanno dato, credendo in me in un momento difficile. Hanno un calendario molto buono, non mancano i confronti con grandi team. Io mi sono subito trovato bene, ma non riuscivo a dimostrarlo con i fatti, ora finalmente il lavoro dei compagni riesco a tradurlo in qualche buon risultato, anche se spero di fare molto di più.

Il veneto ha scelto di rimanere in Austria, per ripagare il team della fiducia mostratagli (foto Mario Sthiel)
Il veneto ha scelto di rimanere in Austria, per ripagare il team della fiducia mostratagli (foto Mario Sthiel)
Dove?

Intanto mi piacerebbe portare a casa un buon risultato dai Giochi dei Piccoli Stati ad Andorra, dove gareggerò per San Marino, poi mi aspettano corse in Polonia e un periodo di altura per preparare il Giro d’Austria, che per il team è l’evento principale della stagione. Centrare una tappa lì darebbe un senso a tutta l’annata.

Bissegger 2022

Questo è Bissegger: un avversario in più per Ganna

15.03.2022
5 min
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Ormai non si può più considerare una sorpresa: quando c’è una cronometro, il nome di Stefan Bissegger ricorre sempre fra i favoriti. Lo svizzero dell’EF Education EasyPost a 23 anni si sta ritagliando uno spazio sempre più importante non solo in seno alla squadra. La sua vittoria nella cronometro dell’Uae Tour ha stupito molti, soprattutto considerando che a una manciata di secondi c’era Ganna che a quella vittoria ci puntava.

Bissegger è un personaggio da conoscere, anche perché la sensazione è che sia solo all’inizio di una carriera che non vuole però sia identificata solo come uno specialista delle cronometro. Lo svizzero è impegnato a far vedere che è un corridore a tutto tondo, capace di ogni risultato, soprattutto con una sua identità, non legata ai suoi avversari. Chiusa in anticipo la Parigi-Nizza a causa di problemi fisici, il corridore elvetico si è prestato di buon mattino a una sequela di domande, mostrando anche un certo carattere.

Bissegger Uae 2022
Bissegger ha stupito tutti all’Uae Tour, battendo Ganna sui 9 km a cronometro di 7″
Bissegger Uae 2022
Bissegger ha stupito tutti all’Uae Tour, battendo Ganna sui 9 km a cronometro di 7″
Come è nata questa tua passione?

Ho iniziato a 10 anni. Nella mia famiglia il ciclismo è sempre stato una passione collettiva. Trovavo le nostre uscite molto divertenti, ma volevo qualcosa di più, così mio padre mi iscrisse a una gara dove era presente Marcello Albasini, padre dell’ex pro’ Michael e che ora è il mio coach. Direi che da lì è iniziato tutto.

Sei già considerato tra i migliori specialisti della cronometro, ma pensi di essere vicino ai tuoi limiti?

Credo di stare migliorando ma di essere ancora in cammino. Sicuramente ho un ottimo ambiente nel quale lavorare, dove si guarda a tutto, si cura la posizione, abbiamo un grande appoggio dagli sponsor, nel team ci sono molti amici, c’è insomma tutto quel che serve per migliorare. 

Bissegger pista 2019
Su pista Bissegger, nato nel ’98, vanta un oro mondiale junior e un bronzo U23, nell’inseguimento individuale
Bissegger pista 2019
Su pista Bissegger, nato nel ’98, vanta un oro mondiale junior e un bronzo U23, nell’inseguimento individuale
Tu come Ganna unisci la strada alla pista. Guardando agli altri specialisti, che cosa vi dà di più l’attività nei velodromi?

In fin dei conti la cronometro non è poi così diversa dalle prove su pista, l’inseguimento individuale ancor più che quello a squadre. Non potrei però dire che sia un vantaggio per noi, in fin dei conti vediamo Van Aert che viene dal ciclocross e quella specialità gli dà sicuramente altre caratteristiche molto utili per le cronometro. Per quel che mi riguarda posso dire che l’abitudine a competere su pista ti dà qualcosa a livello di posizione in bici, di come tradurre su di essa il massimo della potenza, anche di come affrontare eventuali pericoli. Io penso che sia molto utile.

Tra Ganna, Evenepoel e Van Aert, chi pensi che ti assomigli di più come tipo di corridore?

Difficile dirlo, direi nessuno. Ganna è molto diverso da me, lui così alto e pesante, un tipo molto lontano dal mio stereotipo. Anche Van Aert è molto diverso, molto alto, una vera macchina in bici. Forse Remco mi si avvicina di più come corporatura, ma abbiamo caratteristiche differenti, lui è più adatto ai percorsi con salite. E’ davvero difficile fare una comparazione, siamo molto lontani sia nel fisico che nelle caratteristiche tecniche conseguenti.

Bissegger Mondiali 2021
Con Kung e Schmid quarto posto ai Mondiali 2021 nella crono a squadre
Bissegger Mondiali 2021
Con Kung e Schmid quarto posto ai Mondiali 2021 nella crono a squadre
Il tuo Paese viene da qualche anno di crisi ciclistica, subito dopo la fine della carriera di Fabian Cancellara, ma con te e Kung c’è stato il segno del cambiamento. Pensi che la vostra rivalità sportiva potrà essere uno stimolo per le generazioni elvetiche future?

In Svizzera il ciclismo non è certo lo sport numero 1 e questo influisce. Abbiamo sì avuto un momento di difficoltà, ma ne stiamo uscendo. Ci siamo io e Kung, ma non solo, nelle passate stagioni si sono messi in evidenza Hirschi e Mader, ad esempio: Marc ha fatto vedere grandi cose nelle classiche e Gino è emerso in maniera forte. Io dico che la Svizzera sta facendo bene anche nel ciclismo, soprattutto dopo il periodo del Covid perché molta gente ha iniziato a voler uscire, a utilizzare la bici e questo porterà benefici anche al nostro sport a lungo andare perché c’è più interesse anche per le nostre gare e credo che ciò favorirà lo spirito di emulazione.

Non hai paura di essere visto solo come un cronoman?

Non ho proprio paura di ciò, chiaramente soprattutto nell’ultimo anno mi sono mostrato di più per quel che so fare a cronometro, ma credo di valere di più, credo di avere un buon spunto veloce utile soprattutto in gare dove portar via un gruppo di fuggitivi. Voglio far vedere che tipo di corridore sono, soprattutto nelle Classiche, ho molta fiducia nelle mie possibilità e quelle gare mi si adattano bene.

Bissegger Roubaix 2021
L’elvetico dell’EF Education EasyPost punta alle Classiche del Nord: qui la Roubaix 2021 chiusa al 62° posto
Bissegger Roubaix 2021
L’elvetico dell’EF Education EasyPost punta alle Classiche del Nord: qui la Roubaix 2021 chiusa al 62° posto
In Italia la tua vittoria contro Ganna non è passata inosservata. Come lo vedi?

So che devo essere sempre al meglio per competere con lui. Se c’è una cosa che ammiro molto in Filippo è la sua attenzione per ogni piccolo particolare. E’ come se ogni secondo guadagnato sia il frutto di qualcosa, di attenzione nella posizione, velocità, anche la più piccola cosa. Ecco, in questo è un modello di come si debba lavorare per arrivare davvero al proprio top: se riesci a impegnarti al meglio, la tua performance verrà di conseguenza. E’ un avversario, lo rispetto molto ma cerco di guardare soprattutto a me stesso e a quel che io posso fare.

Quali sono i tuoi obiettivi per quest’anno?

Ho già fissato nel calendario la data del 1° luglio, per il primo giorno del Tour de France, per la conquista della maglia gialla. Prima ci saranno le classiche, ad esempio il Giro delle Fiandre dove voglio almeno un piazzamento nella Top 10, poi il Giro della Svizzera che per me e per il team ha un valore molto importante. Questi sono i miei target.