Cetilar Nutrition Rest: l’importanza di dormire e riposare bene

09.04.2024
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Il sonno e il corretto riposo notturno sono vitali per la salute, svolgendo un ruolo fondamentale per le funzioni cerebrali e fisiche. Gli atleti dovrebbero dormire fra 7 e 9 ore per notte in maniera regolare per mantenere un buono stato di salute e migliorare le performance sportive. Infatti, dormire meno di 7 ore a notte è associato a esiti avversi per la salute. Rest, il nuovo integratore della linea Cetilar Nutrition, è l’unico prodotto che unisce l’azione sinergica del Magnesio Sucrosomiale e idrolizzato di proteine del latte, in una comoda compressa per favorire il rilassamento psico-fisico e il corretto riposo notturno degli atleti.

Cetilar Nutritrion è fornitore di integratori per VF Group-Bardiani-CSF-Faizanè
Cetilar Nutritrion è fornitore di integratori per VF Group-Bardiani-CSF-Faizanè

I disturbi del sonno

Esistono diverse condizioni per le quali un individuo può sperimentare una privazione del sonno, tra queste: la difficoltà ad addormentarsi, i frequenti risvegli notturni e/o i risvegli mattutini, con conseguente incapacità di tornare a dormire. Le problematiche legate al sonno possono essere causate principalmente da due tipologie di disturbi: quelli acuti da un lato e quelli cronici dall’altro. I primi sono spesso transitori e legati a periodi di stress psico-fisico moderato o intenso. Quelli cronici, invece, sono legati a condizioni permanenti, che influiscono negativamente sulla qualità del sonno.

Spesso le persone con difficoltà a dormire riportano un senso di disagio psico-fisico al risveglio, che porta poi alla comparsa di sintomi come eccessiva sonnolenza diurna, irritabilità, scarsa concentrazione, problemi interpersonali, sociali e professionali. Alcuni studi scientifici riportano che il 50-78% degli atleti professionisti ha sperimentato, almeno una volta nella vita, un disturbo del sonno. Il dato più rilevante però è che attualmente il 22-26% degli atleti soffre di sonno molto disturbato, compromettendo così la propria attività sportiva.

Questa è la struttura del Sucrosoma
Questa è la struttura del Sucrosoma

L’integratore

Rest è l’integratore ideale per tutti i momenti in cui allenamenti, adrenalina, stress, stanchezza fisica e mentale ostacolano il riposo notturno. Gli atleti che si allenano duramente in vista di una competizione lo sanno meglio di chiunque: la mente ha bisogno di recuperare energie tanto quanto il fisico. Senza un adeguato riposo notturno, a volte è difficile semplicemente arrivare al traguardo e performare al top.

Il Magnesio è un minerale che agisce come cofattore di oltre 300 enzimi e quindi è coinvolto in numerosi processi. Una sua carenza si manifesta solitamente con crampi, stanchezza fisica e mentale, irritabilità e, soprattutto, può causare disturbi del sonno. Il Magnesio Sucrosomiale contenuto nel nuovo integratore riesce ad essere assorbito dall’organismo in quantità maggiori grazie alla sua eccellente tollerabilità.

Lactium è un principio attivo brevettato a base di proteine del latte idrolizzate, che contiene un decapeptide bioattivo, chiamato alfa-casozepina, con proprietà rilassanti. Grazie a questa proteina specifica, Lactium agisce come agonista sul recettore per il GABA di tipo A (GABA-A), principalmente coinvolto nella regolazione degli stati dell’umore e del riposo notturno e ne aumenta l’attività inibitoria, lavorando quindi in modo efficace ma naturale nella regolazione del sonno e dello stress. 

Un integratore 100% naturale che non crea sonnolenza
Un integratore 100% naturale che non crea sonnolenza

Come assumerlo

Rest è la soluzione ideale per chi si allena soprattutto nelle ore serali, quando l’organismo fatica a smaltire l’accumulo di adrenalina e a rilassarsi, ma anche per chi preferisce dedicarsi all’attività sportiva la mattina presto e quindi la sera ha bisogno di trovare il sonno facilmente e riposare bene. Questo integratore è utile anche in caso di ansia da prestazione, agitazione, stress quotidiano, jet lag, stanchezza accumulata, difficoltà di addormentamento: tutti fattori che possono ostacolare il riposo notturno e la performance sportiva. Basta infatti assumere una compressa di Rest la sera, 30 minuti prima di andare a dormire, per favorire il rilassamento e garantire all’organismo un riposo ed un recupero ottimali.

In tutti i prodotti Cetilar Nutrition, ogni ingrediente ed i relativi dosaggi sono stati studiati accuratamente per supportare al meglio gli atleti durante l’attività fisica, in termini di energia, forza e benessere dell’organismo. I prodotti sono certificati Play Sure Doping Free, in quanto privi di qualsiasi sostanza considerata dopante e quindi adatti per chi pratica sport ad ogni livello. La formulazione 100% naturale non causa sonnolenza o assuefazione e non influisce sulla performance sportiva. Il prezzo consultabile sul sito è di 21 euro.

CetilarNutrition

Il recupero e i suoi parametri in un grande Giro

31.05.2023
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ROMA – Il Giro d’Italia si è concluso e la quasi totalità dei corridori lo ha portato a termine con le energie al lumicino. Tanta stanchezza e tanto affaticamento… E’ stata un’edizione davvero dispendiosa nella quale ha inciso anche il maltempo. Carlo Guardascione, medico della Jayco-AlUla, ci porta nei meandri di questo aspetto non secondario in una grande corsa a tappe.

Marco Frigo, per esempio, ci aveva detto che al primo giorno di riposo avrebbe tirato dritto, ma che al secondo era già più stanco. E domenica scorsa, al netto delle belle sensazioni ed emozioni, non vedeva l’ora di riposarsi.

Il dottor Carlo Guardascione, medico del Team Jayco-AlUla
Il dottor Carlo Guardascione, medico del Team Jayco-AlUla
Dottor Guardascione, partiamo proprio da questo aspetto. C’è differenza, ed eventualmente quanta, tra il primo e il secondo giorno di riposo?

Molta differenza, perché il secondo giorno di riposo è graditissimo ai corridori. Arriva dopo circa due settimane in cui si è fuori (le squadre si ritrovano dal mercoledì, giovedì prima della grande partenza, ndr) e circa 9-10 di giorni di corsa. E’ un giorno di riposo completo o poco più. I ragazzi vanno in bicicletta un’ora e mezza per fare un giretto. In gergo la chiamano “pausa caffè”,  giusto per tenere la muscolatura in movimento. Si riposano davvero tanto perché ne hanno bisogno. Ma c’è anche un problema: per qualcuno che è abituato alla quotidianità di quei ritmi gara, quel giorno può essere “difficile”. 

E cosa significa difficile?

Allora, dal punto di vista nutrizionale mangiano meno. E’ tutto stabilito dalla nostra nutrizionista (Laura Martinelli, ndr): hanno un introito calorico inferiore. Fanno un massaggio più prolungato, perché come ben sapete arriviamo spesso tardi in albergo e i massaggi non sono lunghissimi, così in quel giorno di riposo si riesce a fare qualcosa di più approfondito. In questo modo anche dal punto di vista del recupero muscolare i ragazzi sono agevolati. Il secondo giorno di riposo, se posso definirlo con un aggettivo, è benedetto.

Durante il giorno di riposo è fondamentale fare una sgambata
Durante il giorno di riposo è fondamentale fare una sgambata
Ma se hanno così bisogno di riposo perché escono in bici, seppur piano, anziché fare un recupero totale?

Uno, per mantenere l’aspetto motorio degli arti inferiori. Due, perché è “il loro lavoro”. Tre, forse il motivo più importante, perché si mantengono alcuni equilibri metabolici in atto. Restano completamente fermi coloro che magari hanno avuto un infortunio o sono malati, altrimenti un minimo di attività ci deve essere.

Perché il terzo motivo, quello degli aspetti metabolici è il più importante?

Perché gli serve per tenere in equilibrio il cortisolo e alcuni ormoni legati alla prestazione che se non si andasse in bicicletta potrebbero vedere delle alterazioni ancora maggiori. Poi, si sa, oggi non si lascia nulla al caso. 

Quali sono i parametri che valutate di più per stabilire se un atleta è più stanco di un’altro?

Usiamo una particolare App che monitora il battito cardiaco dei ragazzi e altri parametri che fanno capire agli atleti, ai loro coach e anche a noi medici in che fase sono. Riguardo ai parametri, la cosa più importante è che ci sia una grande differenza tra pressione massima e pressione minima: più questo differenziale è alto e meglio è.

Nei giorni di riposo il massaggio è più intenso e prolungato (foto Instagram)
Nei giorni di riposo il massaggio è più intenso e prolungato (foto Instagram)
Solo la pressione?

Anche i battiti al mattino, soprattutto al risveglio, devono essere sempre in un determinato range. I ragazzi sono tutti brachicardici, cioè che hanno i battiti molto bassi, e in genere al mattino difficilmente superano le 50-52 pulsazioni. Pertanto se un corridore si svegliasse la mattina e a riposo sul letto avesse 70 battiti farebbe scattare qualche campanello d’allarme. Vuol dire che qualche sistema metabolico di recupero non è ottimale e questo può essere un chiaro segno di affaticamento.

C’è chi studia il sonno, come per esempio fanno in Green Project-Bardiani, voi lo monitorate?

Vi ringrazio per questa domanda, in quanto mi dà l’opportunità di parlare di un progetto che attraverso il nostro patron, Gerry Ryan, stiamo portando avanti con un’università australiana. Stiamo studiando il miglior adattamento del sonno e le sue correlazioni con la miglior performance, attraverso un sistema che comprende anche sedute con degli psicologi e il training autogeno per indurre il sonno in maniera autonoma.

Avere un sonno regolare è molto più complicato nella terza settimana che ad inizio Giro
Avere un sonno regolare è molto più complicato nella terza settimana che ad inizio Giro
Interessante…

E’ un progetto importante e di lungo termine. Per rispondere alla domanda: il sonno è importantissimo. Noi stiamo studiando questa App e probabilmente cominceremo ad applicarla a pieno regime dall’anno prossimo.

Si può dare una percentuale di quanto si stanchino i corridori nel corso di un grande Giro. Per esempio quanta differenza di stanchezza c’è tra il primo e il secondo giorno di riposo? Insomma, quanto varia il livello di stanchezza? 

E’ molto individuale. Ovvio che i corridori che fanno classifica sono meglio dotati da questo punto di vista. Recuperano di più, dormono di più e hanno parametri più stabili e tutto ciò si evince di più nella terza settimana. E’ questo che rende questi atleti tanto performanti in questo tipo di gare.

E facendo un paragone tra un uomo da corse a tappe è un uomo da classiche, che differenze possono esserci mediamente?

Anche in questo caso è impossibile dare una percentuale. L’uomo che non è da corse a tappe è un accumulatore di fatica. La sua capacità di recupero è molto più bassa. Ha percentuali di recupero inferiori. Dare dei numeri è impossibile, direi delle fandonie.

Orologio speciale e zainetto del sonno: il riposo dei pro’

15.12.2022
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Non è la prima volta che parliamo del sonno, di quanto sia importante nell’insieme della preparazione e nella vita dell’atleta. Questa volta però vi portiamo nella realtà. Nel raid fatto alla Green Project Bardiani Csf Faizanè, abbiamo “toccato” con mano questo aspetto con Borja Martinez Gonzalez che fa parte dello staff medico del team italiano. Borja, dottorato in scienze motorie, è un ricercatore spagnolo che lavora all’Università di Bologna. 

Abbiamo visto nel concreto come i ragazzi di Reverberi prestino attenzione a questo aspetto. E come in qualche modo vengano educati al sonno. Perché ci sono molte variabili che lo condizionano, specialmente nel mondo frenetico attuale.

Da quest’anno alla Bardiani, tra i vari aspetti medici Borja Martinez Gonzalez cura anche quello del sonno
Borja Martinez Gonzalez, da quest’anno alla Bardiani, tra i vari aspetti medici cura anche quello del sonno
Borja, parliamo di sonno e preparazione…

Ho fatto il mio dottorato focalizzandomi sulla valutazione e le contromisure per gli effetti negativi della privazione del sonno sulle prestazioni di resistenza presso l’Università del Kent (Regno Unito). Il sonno è recupero. E il recupero è performance. Meglio recuperi e più duramente puoi allenarti e pertanto migliorare le tue prestazioni. E noi cerchiamo sempre come migliorare le prestazioni. Per esempio la caffeina, visto che siamo in tema: se non hai un bel recupero, assunta più tardi durante il giorno potrebbe avere un effetto negativo sul sonno. E quindi, il giorno seguente potresti non essere in grado di fare un buon allenamento.

Ai vostri atleti fornite uno speciale orologio del sonno. Di cosa si tratta?

Il modo più accurato per valutare il sonno è fare un test in ospedale. Questo orologio non è così approfondito, ma ci dà importanti indicazioni e non richiede di recarsi in ospedale. In alcuni ospedali, l’unità del sonno fornisce ai pazienti questo orologio, utilizzato come valutazione preliminare, perché consente di raccogliere i dati a casa. Dopo una o due settimane, i dati degli orologi possono essere analizzati e quindi il personale medico può decidere se è necessario un test in ospedale o un intervento. C’è un algoritmo che li mette tutti insieme e analizza variabili, come l’ora in cui sei andato a letto, l’ora della sveglia, il tempo trascorso a letto, il tempo totale di sonno, l’efficienza, il tempo per addormentarsi, tempo trascorso a letto sveglio, eventi come svegliarsi nel cuore della notte per andare in bagno, livello di luce nella stanza.

E come si possono aiutare gli atleti?

E’ la prima volta che faccio questo lavoro con così tanti atleti e sarà curioso poi vedere tutti i dati. Dati che sono importanti anche per i medici, questa è ricerca applicata. Ad esempio, se c’è un atleta che non dorme abbastanza o ha molti disturbi, l’orologio lo registra e i medici della squadra possono intervenire rapidamente.

Lo speciale orologio dato in dotazione ai ragazzi della Green Project Bardiani Csf Faizanè
Lo speciale orologio dato in dotazione ai ragazzi della Green Project Bardiani Csf Faizanè
Come si fa a dire se un sonno è stato di qualità o no?

La qualità del sonno, quando non si valutano le diverse fasi del sonno in ospedale utilizzando gli elettrodi, è “soggettiva”. Quest’orologio misura la qualità come “efficienza” in base al tempo totale che il corridore è stato a letto e il tempo totale del suo sonno. E l’efficienza si calcola così: è stato a letto per 10 ore, ne ha dormite 8, la qualità è dell’80%. Però, vi dico, che secondo me non è questa la misura giusta della qualità del sonno. E infatti ogni giorno al risveglio, chiediamo ai nostri atleti di valutare il loro sonno da 1 (qualità ottima) a 5 (qualità pessima) .

Perché?

Perché alla fine prende in considerazione solo il tempo. Non si sa se è andato in un sonno profondo. Se ha avuto un sonno leggero. Questo si fa in ospedale con una polisonnografia. Però vedendo i suoi battiti cardiaci possiamo vedere quanto l’atleta si muove, se si alza per andare in bagno…

Il ritmo circadiano nelle 24 ore
Il ritmo circadiano nelle 24 ore
Perché un sonno può essere più o meno di qualità?

Magari perché il soggetto non è in una stanza idonea per dormire, perché sono in 2 o 3 in camera e si disturbano a vicenda, perché qualcuno durante la notte si alza e accende la luce o lascia la tv accesa…

Cosa stai notando in generale dei tuoi atleti? Dormono bene?

Non ho ancora iniziato l’analisi dei dati in modo approfondito, ma dando un primo sguardo posso dire che sono contento perché tutti riescono a dormire le canoniche 8 ore. E non è poco, perché spesso l’atleta di alto livello non ha il tempo per dormire tanto. Specie durante certe gare, quando arriva tardi in hotel, deve fare i massaggi, la doccia, cenare… Un’altra cosa che mi piace: sto notando che si addormentano in due o tre minuti.

In caso di problemi ad addormentarsi cosa consigli?

Di trovare una routine. Il cervello non sa se oggi è sabato o martedì. Tu devi andare a letto alla stessa ora cogliendo la tua “finestra di sonno”. Ognuno ne ha una. Sente proprio che ad un certo punto della serata rallenta. Per esempio, se uno ce l’ha alle 23, alle 22:30 magari fa una doccia rilassante o un po’ di stretching leggero, yoga, legge un libro…. Deve trovare un’abitudine.

Quanto incide il materasso?

Tanto e infatti anche in squadra ne stiamo parlando, ma certo non è facile e subentrano anche questioni di marketing. Giusto la scorsa settimana ho letto un articolo che parlava della temperatura corporea e del ritmo circadiano. C’era un materasso che in base al proprio ritmo circadiano cambiava la sua temperatura. Bisogna sapere infatti che quando ci addormentiamo la temperatura corporea scende. Poi ad un certo punto del sonno risale e in quel momento il corpo capisce che si è pronti ad alzarsi. Ma spesso accade che ci si svegli alle due o alle tre di notte. Questo materasso regola la temperatura e fa sì che non ci si alzi più nel cuore della notte. Tornando alla squadra in effetti il materasso incide. In una corsa di tre settimane se ne cambiano venti da hotel a hotel. Non fu un caso quando la Ineos-Grenadiers propose il suo motorhome per far dormire gli atleti, ognuno col suo materasso personale. Ma ci sono altri fattori da considerare, non solo il materasso.

Abbiamo capito che è un discorso complesso e allora, Borja, quali sono le tre cose peggiori per conciliare il sonno?

La caffeina. L’ultimo caffè dovresti prenderlo a pranzo. Poi direi andare a letto immediatamente dopo la cena, specie se è stata pesante. E usare il telefono fino a tardi o nel letto.

E invece le tre cose migliori che lo conciliano?

Tre sono poche! Come accennato, la miglior cosa è trovare una routine. La lettura va bene, così come abbassare le luce e i rumori. Ci si può aiutare con delle semplici mascherine da viaggio se c’è troppa luce. La stanza dovrebbe avere una temperatura fra 17° e 22°. E che sia buia davvero. Spesso i ragazzi portano del nastro isolante nero per oscurare i led delle tv e dei vari device nelle stanze. Sono utili anche i tappi per le orecchie. Costano poco e sono usa e getta. Orologio, tappi, mascherina, un libro… come c’è la borsa del freddo c’è anche quello che io chiamo zainetto del sonno.

Gestione del sonno: il protocollo della Fci per abbattere il jet-lag

17.09.2022
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Con Laura Martinelli ieri abbiamo parlato di alimentazione per il lungo viaggio verso l’Australia, oggi con Diego Bragato, del settore performance della Federazione, parliamo invece del sonno, della sua particolare gestione in relazione all’ampio fuso orario che ci separa da Wollongong: siamo otto ore indietro. Quando lì sono le 18 da noi sono le 10, per fare un esempio.

Bragato ci dice subito che non hanno lasciato nulla al caso e che su questo aspetto lavoravano già da un po’. Già, lavoravano, al plurale. Perché si è trattato di un vero gioco di squadra composto da lui come coordinatore, ma anche dal dottor Roberto Corsetti e Josè Luiz Dantas, responsabile scientifico della Fci.

Diego Bragato con le ragazze juniores ai recenti mondali di categoria in pista (foto Instagram)
Diego Bragato con le ragazze juniores ai recenti mondali di categoria in pista (foto Instagram)
Diego, ci avete lavorato dunque sul fuso orario…

E’ stato un bel lavoro di squadra. E’ emerso ciò che Roberto Amadio (team manager delle squadre nazionali della Fci, ndr), ha voluto: una struttura come questa con staff e ruoli ben definiti. In questo modo io ho potuto seguire i ragazzi e le ragazze nei tanti impegni estivi: europei under 23, Giochi del Mediterraneo, europei elite… Riguardo all’Australia, volevamo dare ai ragazzi le giuste info sul fuso orario.

Raccontaci come è andata…

Dantas e Corsetti hanno creato un decalogo-diario con le informazioni necessarie per i ragazzi. Un decalogo che riguardava i comportamenti da assumere cinque giorni prima del via e cinque dopo l’arrivo in Australia. E una sorta di diario su cui appuntare le sensazioni e quanto fatto quattro giorni prima del via e tre giorni dopo l’arrivo. Una volta messo a punto tutto ciò, Dantas e Corsetti hanno riferito a tutti i commissari tecnici in un incontro su Zoom. A loro volta i cittì hanno parlato con i ragazzi.

E cosa diceva questo decalogo?

Dava dei consigli su come gestire principalmente il sonno in vista della trasferta. Quindi anticipare l’orario del sonno, vale a dire andare a letto prima. Di fare molta attenzione soprattutto dopo le 18, divenute le 16 a ridosso della partenza. Di prestare attenzione alla luce. Bisognava infatti “far capire” al corpo che era sera. Dovevano poi anticipare la cena. E da due giorni prima del volo dovevano anticipare notevolmente la sveglia, esponendosi velocemente alla luce una volta svegli così da dare un certo imput al fisico e stimolare subito gli ormoni. 

In conferenza stampa le atlete hanno ringraziato la Fci per averle fatte arrivare in Australia con un buon anticipo (foto Instagram)
In conferenza stampa le atlete hanno ringraziato la Fci per averle fatte arrivare in Australia con un buon anticipo (foto Instagram)
Un lavoro certosino…

In più Corsetti ha informato i ragazzi su come gestire la melatonina e la caffeina. Non dovevano esporsi alle luci blu di smartphone e tablet mezz’ora prima di andare a dormire. E poi le indicazioni sul viaggio: fare piccoli esercizi di stretching, camminare durante gli scali, la pulizia in volo…

Pulizia in volo?

Siamo pur sempre con lo spettro del Covid, quindi Corsetti spiegava ai ragazzi come igienizzare il tavolinetto su cui mangiavano, per esempio, le mani, cosa toccare in aeroporto. L’attenzione è massima.

E il sonno vero e proprio, sempre durante la fase del viaggio?

E’ stato detto loro di allinearsi sugli orari australiani al momento della partenza. E se dormivano fuori orario, anche una volta arrivati, dovevano fare dei pisolini non più lunghi di 30′. Un altro aspetto che non abbiamo trascurato è stato quello del bere. Sin dai giorni prima abbiamo detto agli atleti di bere di più, acqua chiaramente, perché spesso quando si è in uno stato confusionale e si è in viaggio ci si scorda di idratarsi. Ed essere oltre che stanchi anche disidratati è ancora peggio.

C’è un orario migliore per prendere il feeling con i nuovi orari?

Sono stati favoriti coloro che sono atterrati in Australia per l’ora di cena e magari erano già un po’ stanchi. 

Il protocollo del sonno messo appunto dalla Fci prevede di bere molto, in volo e non solo…
Il protocollo del sonno messo appunto dalla Fci prevede di bere molto, in volo e non solo…
La domanda può sembrare banale: ma perché è così importante adeguarsi subito al fuso orario? Anche ieri in conferenza stampa i ragazzi hanno sottolineato più volte l’aspetto del jet-lag…

Il nostro corpo si basa sulle abitudini e così anche le prestazioni. Pertanto è necessario riprendere quanto prima le proprie abitudini. Bisogna adeguare quanto prima i cicli, quello ormonale e quello circadiano, ai nuovi orari, perché appunto influiscono sulla prestazione. E’ fondamentale.

I ragazzi come li hai visti di fronte a tutto ciò?

Erano interessati. Soprattutto gli juniores. Ero in pista con loro per degli allenamenti e abbiamo ripassato il tutto, facevano domande. E poi va detto che con quattro scaglioni di partenze e con le ragazze impegnate alla Vuelta non era semplice per loro seguire tutto ciò e soprattutto applicarlo. In generale li ho visti partecipi e concentrati e soprattutto contenti di questo supporto da parte della Federazione.

“Sleep & Performance”: il convegno firmato Dorelan

29.06.2022
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Si è svolta appena qualche giorno fa, finalmente in presenza e presso il quartier generale forlivese di Dorelan, la quinta edizione del convegno “Sleep & Performance”. Un incontro moderato da alcuni campioni e tecnici dello sport e dedicato a mettere sempre più in evidenza la fondamentale importanza della qualità del sonno quale fase di recupero ideale, e da non trascurare, per l’ottenimento di una migliore performance sportiva.

Gli sportivi italiani dormono poco e male. Secondo una ricerca condotta da Dorelan stessa – che proprio agli sportivi e a chi conduce uno stile di vita sano ed attivo rivolge una specifica linea di materassi e cuscini 100% dedicata che si chiama ReActive – dormono fino a due ore in meno delle raccomandazioni. E tra questi due sportivi su dieci non sanno quando sostituire il proprio materasso…

Al tavolo dell’evento, l’ex giocatore di pallavolo Lorenzo Bernardi, Davide Camicioli di Sky Sport e Fabio Vedana
Al tavolo dell’evento, l’ex giocatore di pallavolo Lorenzo Bernardi e Davide Camicioli di Sky Sport

Campioni, tecnici e coach

Ad impreziosire il convegno “Sleep & Performance” di Dorelan con testimonianze dirette ed approfondimenti mai banali – noi di bici.PRO eravamo presenti – hanno pensato relatori, coach ed ex campioni dello sport del calibro di Giorgio Rocca, Lorenzo Bernardi, Fabio Vedana e Alvise Rigo: tutti focalizzati a trasferire le proprie esperienze vissute sui campi di gara, e i propri punti di vista, sul tema del rapporto con il sonno e con il recupero attraverso un riposo ottimale. A loro si sono poi aggiunte le testimonianze super autorevoli di Paolo Menaspà, il chief science officer dell’Australian Institute of Sport, e quella di Luigi Angelini, preparatore atletico professionista e trainer della
nazionale di golf e di altri grandissimi professionisti come il pilota Antonio Giovinazzi e dei golfisti Francesco Laporta e Virginia Elena Carta.

Benché spesso sottovalutato, soprattutto dagli sportivi, il sonno svolge difatti un ruolo fondamentale per raggiungere risultati nello sport. Non a caso, è proprio mentre dormiamo che avviene il miglior recupero delle energie spese durante la giornata di gara oppure di allenamento. Inoltre, un sonno di qualità rappresenta un elemento chiave perché è proprio di notte che viene rilasciato l’ormone della crescita, la cui produzione comincia a decrescere dopo i 30 anni, ma che il corpo continua comunque a creare per tutto il ciclo della nostra vita. Anche nelle persone adulte il sonno riveste funzioni importantissime, come quella di accrescere il volume dei muscoli e di bruciare i grassi. Proprio per questo motivo, dopo uno sforzo fisico importante, come quello rappresentato da un allenamento agonistico, serviranno molte ore di sonno per recuperare le energie. E le ore necessarie saranno direttamente proporzionali allo sforzo: più è intenso più ne serviranno…

Da sinistra Alvise Rigo, Giorgio Rocca, Giulio Modanesi, Martina Donegani, Davide Camicioli e Ivan Risti
Da sinistra Giorgio Rocca, Giulio Modanesi, Martina Donegani e Davide Camicioli

Le raccomandazioni del CIO

Lo stesso Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha sottolineato l’importanza di un sonno di qualità per gli atleti. Soprattutto per gli adolescenti, al fine di promuovere sviluppo, salute e per migliorarne i processi di recupero. Eppure, molteplici ricerche dimostrano che gli atleti dormono in media un numero di ore inferiore rispetto al resto della popolazione, e che la qualità del loro riposo non è delle migliori. Secondo la National Sleep Foundation, gli atleti di alto livello dovrebbero dormire tra le 8 e le 10 ore nell’arco della giornata. Valore che però non viene raggiunto perché chi pratica sport dorme in media tra le 6,5 e le 6,8 ore. Dati negativi che trovano conferma anche in una recente ricerca su sonno e sport condotta da Dorelan su un campione di 600 sportivi e dalla quale emerge che gli sportivi intervistati dormono in media 7.1 ore.

Inoltre, ben due sportivi su dieci non sanno dopo quanto tempo è necessario sostituire il proprio materasso, e sei sportivi su dieci hanno una percezione scorretta riguardo al suo corretto ciclo di vita. Al riguardo, per avere sempre un materasso che offra corretto ed adeguato ristoro, gli esperti suggeriscono di cambiarlo una volta ogni 8 anni.

Per uno sportivo il riposo è una parte fondamentale del recupero
Per uno sportivo il riposo è una parte fondamentale del recupero

Buon sonno, recupero giusto

«La qualità del sonno incide tantissimo sulle performance atletiche – ha dichiarato l’ex vincitore di Coppa del Mondo in Slalom Giorgio Rocca, oggi alla guida della Giorgio Rocca Ski Academy, scuola di sci ed eventi – e il materasso va scelto con molta attenzione. E’ dunque giusto considerarlo uno strumento tecnico, specialmente per uno sportivo che deve includere il riposo come parte del proprio allenamento. Una buona qualità del sonno vuole dire una buona performance in gara».

Davide Camicioli, giornalista di Sky Sport, ha moderato il convegno
Davide Camicioli, giornalista di Sky Sport, ha moderato il convegno

Come già messo in evidenza, negli ultimi anni Dorelan ha concentrato i propri sforzi nella creazione di una linea specifica di materassi e cuscini dedicata a chi pratica sport e conduce uno stile di vita sano ed attivo. I materassi e i guanciali della gamma Dorelan ReActive sono prodotti altamente tecnologici ed innovativi frutto della ricerca di Dorelan ReSearch: una produzione che ha immediatamente conquistato la clientela rendendo lo stesso progetto il fiore all’occhiello della stessa azienda fondata a Forlì nel 1968 da Diano Tura e Pietro Paolo Bergamaschi, e che nel 2021 ha superato i 70 milioni di Euro di fatturato (280 gli addetti impiegati…).

Per seguire integralmente il convegno Dorelan “Sleep & Performance” clicca qui

Dorelan

Sonno e recupero: dimmi quanto dormi e ti dirò chi sei…

01.03.2022
6 min
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Ve ne abbiamo raccontati parecchi. Da quando si alzano a quando vanno a dormire. Colazione. Stretching. Allenamento. Rifornimento. Pranzo. Recupero. Massaggio. Cena. Dopo cena. E poi ci siamo fermati, tralasciando la notte: l’altra metà delle 24 ore di cui si compone un giorno. Che cosa succede durante il sonno? Sarebbe corretto per un atleta approfondire questo tema?

Pensiamoci bene. Un professionista trascorre a letto una porzione di tempo superiore a quella dell’allenamento o della corsa. Eppure non se ne parla mai.

Noi ci abbiamo provato con il dottor Jacopo Vitale, ricercatore presso l’Istituto Galeazzi di Milano e responsabile del Laboratory of Movement and Sport Science, in cui vengono seguiti gli atleti delle Federazioni di atletica e di badminton, oltre a fare ricerca e divulgazione su varie tematiche: da quelle ortopediche fino al sonno. Jacopo è infatti il responsabile di Dorelan Research e ha seguito gli studi condotti sugli atleti della Trek-Segafredo.

La corretta gestione del sonno inizia dopo la tappa, andando verso la cena
La corretta gestione del sonno inizia dopo la tappa, andando verso la cena

Quando la scienza incontra la curiosità… di strada, spesso si creano dialoghi fra il colorito e l’avvincente. Per cui venite con noi, alla scoperta di quello che per primi abbiamo a nostra volta imparato. Jacopo Vitale ha 34 anni e una notevole capacità di rendere comprensibili concetti complessi.

Il sonno viene spesso dato per scontato…

Purtroppo è vero, mentre noi lo studiamo, perché durante il sonno si mettono in atto dei processi biologici, ciascuno con la sua funzione e con finalità ultime che intervengono sullo stato di salute. Dormire poco e male crea problemi non banali.

Che cosa succede mentre dormiamo?

C’è una parte fisiologica, con l’abbattimento del livello di cortisolo, un ormone associato direttamente allo stress. Si innalza la produzione di GH e di testosterone, che chi dorme poco e male non produce come dovrebbe, con la conseguenza che il muscolo si rigenera meno in termini di massa. Durante il sonno si regola la frequenza cardiaca e si limita il senso di appetito. Poco da dire: l’atleta deve dormire bene. E poi c’è la sfera centrale, quella nervosa ed emotiva…

Il sonno per il ciclista è importante quanto l’allenamento: un aspetto finora sottovalutato (foto Dorelan Reactive)
Il sonno per il ciclista è importante quanto l’allenamento: un aspetto finora sottovalutato (foto Dorelan Reactive)
Cioè?

Se dormi poco e male, sei nervoso. Chiunque di noi può rendersene conto. Entri in un circolo vizioso. Al contrario, se dormi bene, avviene il consolidamento della memoria che agisce sulla percezione dello sforzo. Uno dei fattori più determinanti nella vita di un atleta.

Quindi il sonno incide sulla prestazione?

Tutto ha riflesso sulla parte prestativa. Se avviene una restrizione cronica del sonno, c’è anche un riflesso sulla performance.

Una delle lamentele dei corridori durante i grandi Giri è che si va a letto con la cena ancora non digerita…

Bisogna fare attenzione all’igiene del sonno, per cui la qualità del riposo notturno si gioca nel periodo fra la cena e il momento di andare a letto. Più si spinge avanti l’orario di gara, più aumenta anche la fatica ad addormentarsi. La produzione di cortisolo infatti resta alta e sale anche la temperatura corporea. Ci sono strategie per addormentarsi bene, che vanno dalla gestione della stanza agli orari dei pasti, passando per l’uso di device elettronici. Tanti aspetti che combinati fra loro incidono in maniera importante.

Il sonno notturno è composto dalla fase REM e dalla NON REM, distinta in 3 gradazioni (foto Neuromed)
Il sonno notturno è composto dalla fase REM e dalla NON REM, distinta in 3 gradazioni (foto Neuromed)
Cosa succede durante il sonno?

Ci sono dei cicli di circa 90 minuti che si ripetono per 4-5 volte. Nella notte sperimentiamo 4 diverse fasi. Il sonno REM e il sonno NON REM che a sua volta si divide in 3 gradazioni, da 1 a 3. Si svolgono in ordine cronologico e la terza è quella del sonno più profondo. Il cervello è al minimo consumo, il sonno è profondo e c’è una grande risposta ormonale. La fase REM invece avviene dopo ogni ciclo ed è quella in cui l’attività cerebrale è pari a quando siamo svegli. E’ la fase in cui si sogna e si allunga in prossimità della sveglia per prepararci al risveglio. Un po’ come far entrare lentamente la luce, piuttosto che aprire di colpo gli scuri.

Stando così le cose, si può fare uno studio del sonno dell’atleta?

Si può, ma è complicato perché ci sono in ballo tante funzioni ed è difficile stabilire effettivamente se l’atleta dorma bene. Noi ricorriamo all’actigrafo, un accelerometro da polso, più preciso di altri strumenti che magari si basano solo sul battito cardiaco.

L’actigrafo è un accelerometro da polso che permette il monitoraggio di varie funzioni del corpo durante il sonno
L’actigrafo è un accelerometro da polso che permette il monitoraggio di varie funzioni del corpo durante il sonno
E’ corretto prendere la melatonina per addormentarsi meglio?

E’ un integratore, un cronobiotico che si usa per combattere il jetlag e favorisce l’addormentamento. E’ efficace se il soggetto non ha disturbi d’ansia e perde efficacia se si usa cronicamente. Come il caffè. Se non l’hai mai preso, il primo ti tiene sveglio, ma alla lunga ti abitui.

Stando così le cose e non potendo monitorare il sonno più di tanto, quanto è importante avere il giusto supporto?

E’ uno degli aspetti meno studiati, ma tanto. Ci sono atleti che ci chiedono dove dormire e in quale posizione. Il materasso deve essere comodo, di media rigidità. Se troppo morbido, il comfort sparisce. Quanto alla posizione, è difficile dare indicazioni perché è soggettiva e non controllabile.

La melatonina agevola l’addormentamento, ma alla lunga perde efficacia
La melatonina agevola l’addormentamento, ma alla lunga perde efficacia
Lo scorso anno gli atleti della Trek dormirono per tutto il Giro con lo stesso materasso che veniva trasportato da un hotel all’altro.

Lo studio porta a dire che nell’arco di tre settimane si risente del continuo cambio di materasso. Non abbiamo dati scientifici, ma l’osservazione dice che è così. Offrendo sempre lo stesso materasso, il sonno viene più protetto ed è mediamente più rigenerante.

E il cuscino? Tanti corridori lo portano da casa.

Ci sono meno studi che sui materassi. Il cuscino riguarda il posizionamento ed è sicuramente utile per agevolare l’addormentamento. E poi consideriamo che la posizione del collo in bici è già di per sé innaturale, far dormire un atleta con il cuscino sbagliato significa aggravare il carico del collo.

Non esiste una letteratura sul cuscino migliore, ma è sicuramente un bel tema (foto Dorelan Reactive)
Non esiste una letteratura sul cuscino migliore, ma è sicuramente un bel tema (foto Dorelan Reactive)
Quante ore si deve dormire per notte?

Il minimo è 6 ore, sbagliato scendere sotto. L’ideale sarebbe stare fra le 7 e le 8. Superare le 9 ore potrebbe essere invece spia di altri problemi.

Che cosa deve fare il corridore che ha disturbi del sonno?

Chiaramente non deve sospendere l’attività agonistica, ma deve lavorare in parallelo sul sonno. E’ una sorta di allenamento silenzioso, perché di fatto sono atleti 24 ore al giorno, non solo quando sono in bici.

Dorelan ReActive ha il suo evento cycling

30.08.2021
2 min
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Manca appena un mese, giorno più giorno meno, all’attesa prima edizione della Dorelan ReActive Cycling: la granfondo in programma a Peschiera del Garda (Brescia) nei giorni del 2 e 3 ottobre. Una prima edizione per Dorelan, che ha voluto “personalizzare” con il proprio nome questo appuntamento, ma non una prima edizione (si tratterà della sesta) per la gara che negli scorsi anni si era già disputata lungo la splendida sponda veneta del lago più grande d’Italia.

Una visibilità importante

Dorelan vuole amplificare e consolidare i propri sforzi in termini di comunicazione e marketing nel mondo del ciclismo. Per questo ha voluto titolare l’evento con il nome della propria linea di materassi e guanciali studiati appositamente per ottimizzare il sonno, e conseguentemente il recupero, degli sportivi.

Conoscendo le potenzialità del territorio, oltre all’attenzione e all’esperienza del comitato organizzatore, quella che attenderà i partecipanti sarà una gara avvincente lungo un percorso estremamente stimolante. Si attraversa, infatti, una terra di grande ospitalità e di buona tradizione enogastronomica. Previsto un percorso unico, di 94,5 chilometri (1.246 metri di dislivello) totalmente immerso nelle colline del Garda, con continui sali-scendi fra vigneti ed uliveti e lo “specchio” del lago sempre presente. Ma la vera “sorpresa” i partecipanti la incontreranno a metà tracciato, dove verrà scalato il temibile Muro del Garda: uno strappo di 500 metri al 20% di pendenza massima!

Si pedala con Omar di Felice

Un’interessante iniziativa è stata inoltre organizzata da Dorelan in collaborazione con Omar Di Felice, il conosciuto ultracyclist che di Dorelan ReActive è anche Ambassador. Due dei ciclisti iscritti avranno difatti la possibilità di fare la granfondo in compagnia di Di Felice.

I due fortunati potranno così vivere la giornata in bici con Omar, chiedergli consigli tecnici, farsi raccontare dei suoi viaggi, come ad esempio la mitica traversata del Canada Artico nel 2018 dove ha pedalando per circa 1.300 chilometri lungo la Arctic Highway, o magari delle imprese che verranno…

Dorelan

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L’importanza del sonno? Ce la spiega Dorelan

26.11.2020
4 min
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Non si finisce mai di scoprire e migliorare. Anche nel sonno. E’ questa la “mission” di Dorelan, marchio leader nel mondo dei materassi e dei prodotti per dormire. Da qualche anno il brand romagnolo si è concentrato molto anche nello sport, come ci spiega il partnership manager Ruben Tullio.

Buongiorno Ruben, come arriva Dorelan al ciclismo?

Siamo partiti da evidenze scientifiche sul ruolo del sonno nella vita di tutti i giorni. Abbiamo traslato queste evidenze nel mondo sportivo e colmato una lacuna nella letteratura scientifica. Però, la prima volta che ci siamo approcciati al mondo professionistico è stato nella pallavolo, serie A1, il Volley Monza, sia maschile che femminile. Abbiamo notato che il livello di cortisolo era migliore, così come la prevenzione dagli infortuni e le reazioni nel gioco. Quindi perché non estendere questo “esperimento” anche in altri sport meno “situazionali” e più di endurance?

Dorelan
La linea ReActive
Dorelan
La linea ReActive
E siete così arrivati al ciclismo, dove il gesto è molto più costante…

Il caso volle che il responsabile di Dorelan, Giulio Modanesi, si trovò a cena con il manager della Trek-Segafredo, Luca Guercilena, il quale non solo ascoltò Modanesi, ma rilanciò anche dicendo che i corridori passano la maggior parte dell’anno su letti diversi, tra ritiri, gare, trasferte… Da qui nacque l’idea non solo di avere un materasso specifico, ma anche di un secondo prodotto. Il topper.

Di cosa si tratta?

Il topper da viaggio è un former alto 3,5 centimetri fatto su misura in base a peso altezza e indice di massa corporea e ricalca la parte finale del materasso ReActive® che i corridori usano abitualmente. Il cervello riconosce il contatto e questo facilità il sonno. I punti di pressione sono gli stessi e si riducono le infiammazioni.

E il materasso che caratteristiche ha?

E’ un dual tecnology. La parte “bassa”, il box, è a molle. Quella superiore in memory foam con le stesse caratteristiche che poi riportiamo sul former da viaggio.

Durante un grande Giro come vi organizzate?

Un nostro addetto con un camioncino segue la squadra. Ogni giorno riprende i materassi dall’hotel in cui pernotta il team e li porta a quello successivo. I materassi sono anche per lo staff, non solo per i corridori. E’ davvero importante riposare sullo stesso materasso. Degli studi effettuati su dei triatleti in ritiro, hanno rivelato che servono dai 10 ai 15 giorni affinché il corpo si adatti e si ottenga la stessa qualità del sonno.

Quanto costano i materiali che ci hai nominato?

Il materasso ReActive® singolo 1.150 euro, quello matrimoniale 2.300 e il kit viaggio (former, cuscino e borsa da trasporto) 500 euro. Questo kit si usa molto nelle trasferte europee, nei ritiri.

Che reazione hanno avuto i corridori?

Beh, vi racconto questa. Una notte per vari motivi, non siamo riusciti a portare i materassi a destinazione. Guercilena per non condizionarli non disse niente. La mattina dopo a colazione si lamentavano tutti che non avevano dormito come sempre.

Dorelan
Nibali in partenza prima di un grande Giro con topper e cuscino Dorelan
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Nibali in partenza prima di un grande Giro con topper e cuscino Dorelan
Insomma una sorta di effetto “principessa sul pisello”!

Eh sì! Non lo sapevano. Alcuni atleti lo hanno poi comprato anche per casa. I ragazzi percepiscono che dietro c’è qualità. Qualità dettata da studi scientifici, che hanno trovato riscontro in pubblicazioni ufficiali. Noi abbiamo seguito la Trek-Segafredo nei ritiri prestagionali. Lo abbiamo fatto per informarli, per ascoltarli. Gli diciamo che è importante rispettare una determinata routine prima di andare a dormire: rispettare gli orari, la durata del sonno, evitare il cellulare prima di addormentarsi… Dettagli importanti, che diventano fondamentali in gara.

Perché niente cellulare?

Diversi studi condotti sugli atleti dell’Nba hanno rivelato che aumentava la latenza da sonno. Gli atleti impiegavano più tempo ad addormentarsi. Basta poco per perdere 30-40 minuti a notte e le luci blu attivano il cervello.

Nibali non è solo un campione in bici, ma anche di sonno. Si dice che almeno da giovane dormiva ovunque…

Vero! Vincenzo ci è venuto a trovare in azienda e ci ha spiegato quanto sia importante il riposo. Ci ha spiegato che la preparazione è impostata in base ai momenti di recupero. Che se si può evitare una gara, una lunga trasferta, un impegno extra-ciclistico lo fa volentieri. Meno stress. Tanto più ora che non è più un ragazzino.