Un milanese di sangue colombiano. E’ Juan David Sierra

30.03.2023
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Il nome tradisce le origini colombiane, ma basta sentirlo parlare per accorgersi che Juan David Sierra è un milanese purosangue. Già da tempo nel mirino di team affermati che puntano sulle sue qualità veloci e se lo contendono per inserirlo nei propri team Devo, il portacolori della Ciclistica Biringhello è salito alla ribalta nel fine settimana, quando in una giornata tipica del Nord tra freddo e pioggia ha conquistato un importante settimo posto alla Gand-Wevelgem per juniores.

La cosa curiosa è che la sua passione ciclistica non ha nulla a che fare con le origini del padre: «Lui è arrivato qui a 18 anni, perché mia nonna aveva trovato lavoro, ma non era appassionato di ciclismo. Praticamente sono stato io a coinvolgerlo, ora segue tutte le mie gare ed è il mio primo tifoso».

Juan David con suo padre Alberto, arrivato dalla Colombia a 18 anni e suo primo tifoso
Juan David con suo padre Alberto, arrivato dalla Colombia a 18 anni e suo primo tifoso
Se in famiglia non c’era questa spinta verso il ciclismo, come è sbocciata questa passione?

Non è che la bici non facesse parte della nostra vita, solo che non prevedeva le gare. I miei genitori amavano invece le uscite escursionistiche e hanno coinvolto tutta la famiglia. A me piacevano moltissimo, poi ho deciso di provare qualcosa di diverso: facevo calcio ma non mi piaceva. Allora chiesi a mio padre di farmi correre con la società del posto, la Ciclistica Biringhello perché hanno una pista a Rho e pedalare su pista mi piaceva moltissimo. La mia prima gara l’ho fatta da G2 e non è neanche andata bene…

Sei stato subito un vincente?

Assolutamente no, penso di aver vinto una sola corsa da ragazzino. Mi piaceva però far fatica, lottare per arrivare davanti e questo non è mai venuto meno. E’ qualcosa che non so neanche spiegare, quel senso di appagamento dopo un allenamento o una gara sono insostituibili.

Juan David Sierra è nato il 25 gennaio 2005 a Rho (MI). Alla Gand ha chiuso 7° a 1’09” dal vincitore De Schuyteneer (BEL)
Juan David Sierra è nato il 25 gennaio 2005 a Rho (MI). Alla Gand ha chiuso 7° a 1’09” dal vincitore De Schuyteneer (BEL)
Che caratteristiche hai?

Sono un corridore veloce, vado bene sul passo e in salita diciamo che mi difendo, ma posso migliorare. La gara di Gand era ideale per me, piatta con pochi strappi, poi non avevo mai corso al Nord e men che meno sul terreno sconnesso, mi sono divertito tantissimo e non vedo l’ora di tornarci.

Eri partito con l’idea di fare risultato?

No, l’obiettivo era arrivare alla volata, ma in quel caso si sarebbe lavorato per altri. Non ero io la punta – ammette Sierra – anche se sono veloce. La corsa però si è messa altrimenti: io ho cercato di rimanere sempre davanti, poi il gruppo si è spezzato a una settantina di chilometri dal traguardo. Mi è spiaciuto perdere un centinaio di metri proprio alla sommità del Kemmelberg, se riuscivo a tenere il risultato sarebbe stato ancora più importante.

Il milanese è già stato azzurro lo scorso anno al Trophée Centre Morbihan
Il milanese è già stato azzurro lo scorso anno al Trophée Centre Morbihan
Tra le gare italiane ce n’è una che ti è rimasta nel cuore?

Non è una vittoria. Mi sono davvero divertito lo scorso anno a Roma, al GP Liberazione finito al 10° posto. Quella gara è particolare, corta ma nervosa, non ti puoi rilassare neanche un metro. Ci torno quest’anno per cercare di fare ancora meglio, è uno dei miei obiettivi di questa stagione.

E gli altri?

Non mi dispiacerebbe mantenere un buon livello, tale da guadagnarmi qualche altra chance per vestire la maglia azzurra. Per me è un grande onore, sento molto la responsabilità e vorrei ripetere l’esperienza quanto prima. Spero di riuscire a essere selezionato, magari per qualche prova a tappe della Nations Cup come lo scorso anno.

Tu sei al secondo anno da junior, si avvicina il momento del cambio di categorie e quindi di squadra…

Non mi pongo molto il problema, d’altronde passa tutto attraverso i risultati, quindi devo pensare a correre. Poi devo pensare anche alla scuola. Quest’anno ho cambiato indirizzo, sono all’Istituto Professionale Elettricisti e l’anno prossimo avrò gli esami, questo influirà un po’ sulle mie scelte. Ma ho tempo per pensarci.

Tante le vittorie nelle categorie giovanili. Qui al Lombardia per allievi
Tante le vittorie nelle categorie giovanili. Qui al Lombardia per allievi
Andresti all’estero?

Di corsa! Intanto per migliorare il mio inglese considerando che di partenza sono bilingue italiano-spagnolo, poi perché ritengo sia un passo fondamentale se si vuole fare davvero questo mestiere. In Italia c’è una mentalità ancora troppo chiusa. Un’esperienza all’estero sicuramente mi darebbe molti altri spunti per continuare nella mia attività.

Considerate le tue caratteristiche, quali pensi siano le prove dove puoi emergere e per le quali un team dovrebbe sceglierti?

Sono un passista veloce, capace di emergere sia nelle gare d’un giorno, sia nelle corse a tappe come cacciatore di traguardi. Certo – conclude Sierra – dove c’è tanta salita sono ancora un po’ acerbo ma spero di migliorare.

Look: non solo campioni, anche piccoli atleti

19.05.2022
4 min
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Quando si parla di Look si pensa subito a prodotti top di gamma al servizio dei grandi campioni. Basta ricordare Tadej Pogacar che ha gareggiato e vinto due Tour de France utilizzando pedali Kéo Blade Carbon Ceramic, oppure l’accordo raggiunto di recente da Look con Usa Cycling che vedrà d’ora in avanti gli atleti delle nazionali americane gareggiare in pista con i pedali dell’azienda francese.

Look, o meglio la filiale italiana dell’azienda, ha deciso di guardare anche ai piccoli ciclisti promuovendo di recente una bellissima iniziativa con la Società Ciclistica Biringhello, una delle più prestigiose realtà giovanili italiane che ha base a Rho, in provincia di Milano, ed è attiva nel ciclismo da oltre 50 anni.

Per saperne qualcosa di più abbiamo deciso di incontrare Alberto Fumagalli, Marketing Manager Italia di Look, nei suoi uffici di Saronno. 

Look supporta anche i giovani ciclisti del team Biringhello
Look supporta anche i giovani ciclisti del team Biringhello
Alberto come è nato il contatto con la Società Ciclistica Biringhello e in cosa consiste la vostra collaborazione?

Tutto è nato da una mail che ci ha inviato qualche mese fa Alberto Di Leo che fa parte dello staff della Biringhello. Ci chiedeva un supporto per aiutarli nella loro attività sportiva al servizio dei giovani ciclisti. L’idea di poterci legare ad un team giovanile ci è subito piaciuta e abbiamo deciso di dare il nostro supporto mettendo a loro disposizione dei pedali Look Kéo Classic. Si tratta di un pedale ideale per i bambini che si avvicinano al ciclismo. E’ affidabile e facile da sganciare.

Alberto Fumagalli Marketing Manager Italia Look alla presentazione della Società Ciclistica Biringhello 2022
Alberto Fumagalli Marketing Manager Italia Look alla presentazione della Società Ciclistica Biringhello 2022
Cosa vi ha spinto a siglare una partnership con un team giovanile?

Alla base della nostra decisione non c’è nessuna idea di marketing o di ritorno economico. Look in tutti questi anni ha accompagnato generazioni di ciclisti fornendo loro prodotti innovativi. Da sempre l’azienda crede nell’importanza dello sviluppo del ciclismo giovanile. Come Look Italia vogliamo che sempre più bambine e bambini possano avere la possibilità di avvicinarsi in piena sicurezza al nostro sport. Vogliamo che siano messi nelle condizioni migliori per appassionarsi al ciclismo. Dare il nostro supporto ad una società giovanile era il passo naturale da compiere. La Biringhello dispone poi di una pista che permette a quanti gareggiano nella categoria Giovanissimi di pedalare in maniera sicura sotto lo sguardo attento dei propri allenatori.

In futuro avete in programma di fare qualche attività che coinvolga i piccoli atleti della Biringhello?

Al momento abbiamo fornito i nostri pedali per i ragazzi, mentre alla Società abbiamo dato gazebo e striscioni brandizzati Look per le loro attività sui campi di gara. Stiamo però pensando di invitarli in azienda per fargli conoscere la nostra realtà e avvicinarli ancora di più al ciclismo. Vista poi la nostra partnership con il Comitato Velodromo Vigorelli vorremmo portare alcuni di loro a pedalare in pista utilizzando le bici che abbiamo messo a disposizione della scuola dedicata proprio alla pista presente al Vigorelli. Di idee ne abbiamo tante. La cosa più importante è essere vicini a questi piccoli ciclisti, ma soprattutto ad una società come la Biringhello fatta di persone che mettono a disposizione la loro passione e il loro tempo libero per far praticare a dei bambini uno sport bello e sano come il ciclismo.

A disposizione dei ragazzi della società Biringhello ci sono i pedali Look Kéo Classic
A disposizione dei ragazzi della società Biringhello ci sono i pedali Look Kéo Classic

Parola alla società

Non poteva a questo punto mancare un commento da parte della Società Ciclistica Biringhello racchiuso nelle parole del presidente Pietro Cacciamani.

«Siamo felici ed entusiasti – dice – della partnership con una azienda leader nel ciclismo come Look. Questo ci dà immagine oltre che gratificazione, ma soprattutto motivazione che nello sport è fondamentale. I giovani e il ciclismo sono due parti che si uniscono per creare uomini del futuro. Questa è la nostra mission e siamo certi che con l’avvento di Look il messaggio potrà sicuramente avere una valenza maggiore ed essere propositivo anche per team che credono nella crescita progressiva dell’atleta».

Chiudiamo con una curiosità. In Look Italia credono così tanto nel valore della partnership con la Società Ciclistica Biringhello da averle riservato uno spazio speciale nella sezione “Inside” del proprio sito.

Look