Guerciotti Sixty, bici avveniristica per i 60 anni

22.08.2024
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Guerciotti celebra i sessant’anni di attività, un traguardo davvero importante per l’azienda milanese e per un marchio iconico dell’industria ciclistica italiana.

Per festeggiare il compleanno nasce Sixty, una bicicletta fuori dagli schemi, una bici esclusiva da strada che viene proposta anche in edizione limitata con verniaciatura oro. Entriamo nel dettaglio.

Alessandro Guerciotti con la sorella Micaela e la nuova Sixty
Alessandro Guerciotti con la sorella Micaela e la nuova Sixty

Non solo icona del cross

«Sessant’anni è un bel traguardo – dice Alessandro Guerciotti – e abbiamo voluto creare una bici capace di rappresentare l’eccellenza delle nostre bici delle diverse epoche. Sixty è una bici nuova, non è una rivisitazione e una riproposizione, una bicicletta che anche in fatto di design non è mai stata realizzata prima d’ora. Non è un azzardo, ma il risultato di un progetto che inizia a prendere forma nel 2022 e frutto di una collaborazione stretta con Mitsubishi, uno dei supplier di carbonio più importanti al mondo.

«Proprio questa collaborazione – prosegue Guerciotti – ci ha permesso di disegnare un telaio tanto importante nelle forme, quanto leggero, oltre che particolare per alcuni concetti che porta con sé. Ad esempio tutto l’avantreno con la forcella che non ha il classico stelo, ma presenta una sorta di pivot rigidissimo e particolarmente efficiente sotto il profilo tecnico».

La Sixty nel dettaglio

E’ in carbonio ed utilizza la fibra Mitsubishi T65 con finitura esterna unidirezionale, fondamentale per compattare il composito e fornire rigidità. Oltre ad una fibra dalle elevate qualità tecniche, il fiore all’occhiello (e il segno di distinzione) della Guerciotti Sixty è il design che si spinge verso un’aerodinamica marcata, a tratti estremizzata.

Partendo dall’avantreno, una sorta di blocco unico, dove l’integrazione raggiunge la massima espressione. Forcella, sezione frontale del tubo sterzo e manubrio formano un tutt’uno. La prima ha gli steli dritti, con una sezione frontale risicata e un profilo posteriore tronco. Sottile frontalmente, con sezioni laterali maggiorate ed una testa che si innesta nell’obliquo. Al pari di questa soluzione di design ci sono degli incavi che non fanno altro che aumentare l’efficienza aerodinamica.

Il manubrio è un integrato con l’attacco sdoppiato e rialzato rispetto alla linea dell’orizzonte, mentre la piega è piatta nella parte superiore. Le curve hanno un flare leggermente accentuato.

L’edizione limitata in livrea oro lucido (foto Guerciotti)
L’edizione limitata in livrea oro lucido (foto Guerciotti)

Orizzontale schiacciato e carro semi-curvo

L’obliquo ha volumi equilibrati lungo tutto il suo percorso, mentre l’orizzontale, il piantone e tutto il carro posteriore hanno forme decisamente originali. Il primo diventa quasi una lama, con uno spessore ridottissimo in prossimità del nodo sella (che ha il blocchetto di chiusura integrato). Il reggisella è specifico per la Sixty.

Il piantone è dritto nella prima parte (alta) e si curva verso l’interno del triangolo dalla metà, fino ad arrivare il punto in cui si unisce alla scatola del movimento centrale. Questa soluzione contribuisce anche ad accorciare il retrotreno. I foderi bassi del carro sono dritti ed i volumi non sono eccessivi, mentre gli obliqui ricordano una semi-curva con arcuatura e disegno a lama. Sono piatti ed aerodinamici soprattutto nella parte più alta, delle vere e proprie lame che diventano una cosa sola con l’orizzontale.

La particolarità di tutto l’avantreno (foto Guerciotti)
La particolarità di tutto l’avantreno (foto Guerciotti)

Edizione limitata “gold” in 60 pezzi

Per festeggiare i 60 anni di attività, Guerciotti Sixty viene lanciata in edizione limitata (soli 60 esemplari) con verniciatura oro e finitura lucida, ruote in carbonio QTC Hurricane e trasmissione Shimano Dura Ace. Ognuna di queste bici avrà inciso il nome dell’acquirente. Il prezzo di listino per la limited edition è di 15.000 euro.

La Sixty entra però ufficialmente nel listino Guerciotti. Non solo limited edition, perché la nuova bici sarà disponibile anche con combinazioni cromatiche tradizionali e montaggi differenti con diversi range di prezzo. Guerciotti Sixty è disponibile in cinque taglie: xs, s e m, l e xl.

Guerciotti

Wire 2 e Sixty: c’è anche Sidi in gara al Tour femminile

25.07.2022
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Sidi è in piena competizione al Tour de France Femmes avec ZWIFT. Il brand trevigiano produttore di scarpe supporta un nutrito gruppo di atlete impegnate nella Grande Boucle femminile, che si snoderà per un tracciato di complessive otto tappe per un totale di ben 1.035,5 chilometri di gara. 

E proprio l’italiana Valcar Travel & Service è inserita tra i 24 team che fino al prossimo 31 luglio (l’arrivo finale è fissato sulla iconica Super Planche des Belles Filles…) si contenderanno la maglia gialla. Olivia Baril, Silvia Persico, Alice Maria Arzuffi, Eleonora Gasparrini, Margaux Vigie e Ilaria Sanguineti, le “atlete Valcar”, sono tutte testimonial Sidi

Il Tour de France Femmes è partito ieri, 24 luglio, a Parigi e terminerà il 31 sulla Planche des Belles Filles
Il Tour de France Femmes è partito ieri, 24 luglio, a Parigi e terminerà il 31 sulla Planche des Belles Filles

Otto atlete in gara

Oltre al competitivo team femminile bergamasco, supportato tecnicamente da Sidi da oramai parecchi anni, l’azienda di Maser (Treviso) conta anche sulla presenza in gruppo di altre due forti atlete: Vittoria Guazzini, del team FDJ SUEZ Futuroscope, e Victoire Berteau della Cofidis

Wire 2 e Sixty sono i modelli Sidi che letteralmente accompagneranno le atlete lungo questa nuova avventura: un evento che, oltre a supportare il ciclismo femminile, un movimento in continua crescita, si impegna a promuovere la bicicletta come mezzo di trasporto. Tutte azioni pienamente condivise da Sidi, che ha recentemente lanciato il primo modello di scarpe prodotto con una tomaia totalmente eco-sostenibile

Come accennato precedentemente, il movimento agonistico del ciclismo femminile sta crescendo molto rapidamente. E per un’azienda come Sidi seguirne lo sviluppo è un’attività decisamente stimolante. Sebbene la produzione di calzature Sidi per il ciclismo sia per la maggior parte unisex, le linee specifiche dedicate alle donne pongono sempre particolari attenzioni alla diversa conformazione del piede femminile, mantenendo invariate tutte le caratteristiche performanti tipiche dei prodotti del marchio trevigiano. 

Sono sei le atlete della Valcar Travel & Service che al Tour calzano Sidi (foto Facebook)
Sono sei le atlete della Valcar Travel & Service che al Tour calzano Sidi (foto Facebook)

Due modelli… vincenti. 

Le calzature Sidi in corsa al Tour femminile sono i modelli Wire 2 e Sixty. Le Wire 2 sono realizzate mediante l’impiego di materiali “eco-friendly” di altissima qualità. La tomaia, realizzata in Microfibra Tech Pro, è resistente, stabile e leggera. Due sono le chiusure date dal meccanismo centrale Single Tecno 3 Push: per creare un perfetto equilibrio di tensione tra la parte interna ed esterna. Lo stesso tipo di rotore è applicato nella parte superiore della scarpa, di modo da poterla assicurare in tutta la sua lunghezza. Il Soft Instep Closure, un morbido cinturino sagomato, distribuisce la pressione in modo omogeneo, mentre la suola ultraleggera Vent Carbon, in fibra di carbonio a tramatura intrecciata, ne massimizza la rigidità mantenendo al tempo stesso il giusto grado di flessibilità necessaria a trasferire la potenza di pedalata, evitare stress ai tendini plantari, favorendo la microcircolazione. 

Sidi, il modello Sixty nella variante colore rossa
Sidi, il modello Sixty nella variante colore rossa

Il modello Sixty invece è stato introdotto sul mercato da Sidi appena nel 2020 per celebrare sessant’anni di successi. Questa calzatura è realizzata con materiali davvero all’avanguardia e rispettosi dell’ambiente. Leggera, performante, resistente e comoda: sono queste le caratteristiche principali di una scarpa che preveder il sistema di chiusura Tecno-4 composto da un unico rotore, che riduce il peso ed offre una regolazione incredibilmente precisa. Anche qui, la leggerissima suola Vent Carbon, realizzata in fibra di carbonio, garantisce il giusto equilibrio tra rigidità e flessibilità mentre speciali condotti d’aria integrati agevolano ventilazione e dispersione del calore. 

Sidi

Sidi Sixty, gli scarpini preferiti di Bernal (e i loro segreti)

11.06.2021
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Egan Bernal ha vinto il Giro d’Italia indossando i Sidi Sixty del brand veneto Sidi. Questi scarpini hanno contribuito a sostenere la maglia rosa in termini di comfort e performance, affrontando qualsiasi situazione meteorologica e donando il proprio sostegno nei momenti più impegnativi.

«Tra Bernal e gli scarpini Sixty – spiega Giulia Collavo, Marketing & Communication manager di Sidi – è stato amore a prima vista, tanto è vero che non ha più voluto staccarsene. Non ama cambiare scarpe. Durante il Giro ha avuto sempre ottime sensazioni, e un sostegno ideale per quanto riguarda il comfort. La sua scelta è maturata anche in base all’esperienza con Sidi. Un rapporto di fiducia reciproca che apporta beneficio a entrambi».

Sidi Sixty con tomaia micro forata nella zona laterale
Sidi Sixty con tomaia micro forata nella zona laterale

Un solo rotore

Per aver conquistato a tal punto il giovane campione colombiano, i Sidi Sixty devono avere sicuramente delle doti speciali. Osservandoli bene si nota immediatamente la prima particolarità, ovvero quella di avere un solo rotore posto nella parte frontale, sopra la linguetta e uno strappo spostato invece verso la punta.

«La scelta di utilizzare un solo rotore – riprende Collavo – il Tecno 4 Push System in questo caso, è dovuta a una prerogativa dei Sixty, la leggerezza. Grazie a questo sistema di chiusura si ottiene la massima resa e una notevole riduzione di peso. Inoltre devo dire che anche la pressione che esercita sul piede è veramente equilibrata. Ecco perché i nostri scarpini sono vincenti. Abbinano molte qualità importanti al servizio della performance. Sono un prodotto di eccellente qualità, per il quale possiamo davvero ritenerci soddisfatti».

Meteo incerto

Come avrete sicuramente visto, il Giro d’Italia di quest’anno è stato spesso colto da improvvise piogge, in partenza o durante la corsa. Questo è uno degli aspetti più importanti che uno scarpino deve riuscire a sostenere.

«I nostri scarpini – continua Giulia Collavo – reagiscono bene agli sbalzi improvvisi di temperatura. Sono realizzati con materiali di altissima qualità. La tomaia è in microfibra e rete, mentre la suola Vent è in carbonio e offre una trasmissione di potenza veramente efficace. Inoltre è dotata anche di prese alcune prese d’aria che contribuiscono a mantenere fresco il piede».

Ecco le Sidi Sixty in versione Giro d’Italia
Ecco le Sidi Sixty in versione Giro d’Italia

Versione Rosa

Il design degli scarpini Sixty è decisamente elegante. Nella parte laterale troviamo dei microfori che hanno lo scopo di ossigenare il piede, soprattutto nelle stagioni calde. Per rendere lo scarpino ancora più comodo invece, Sidi ha optato per il tallone integrato, che dona ai Sixty una maggiore stabilità e un effetto antiscivolo per la parte posteriore del piede. Mentre per mantenere la suola in carbonio intatta troviamo il tacco antiscivolo sostituibile.

«Ovviamente – conclude Collavo – abbiamo rifornito Bernal di una versione speciale dei Sidi Sixty, colorati di rosa, come ricordo di questa speciale vittoria».

sidi.com

Simon Yates con le Sidi

Sidi al Giro con 25 (super) corridori

15.05.2021
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Sono ben venticinque gli atleti Sidi che hanno preso il via da Torino qualche giorno fa ed impegnati nella edizione 104 del Giro d’Italia. Un numero pazzesco, se si considera che i partenti complessivi della corsa rosa quest’anno sono stati 184.
Egan Bernal, Simon Yates, Mikel Landa (sfortunatissimo e costretto al ritiro), Pello Bilbao, Gianni Moscon, Alberto Bettiol, Davide Formolo, Daniel Felipe Martinez, Pavel Sivakov, Clément Champoussin, Nicolas Edet, Jefferson Cepeda, Andrii Ponomar, Filippo Taglianil, Jonathan Caicedo, Ruben Guerreiro, Jan Tratnik, Rudy Molard, Mikel Nieve, Jasper De Buyst, Alessandro Covi, Juan Sebastian Molano. Questi sono i testimonial Sidi al Giro, atleti che indosseranno in gara i modelli top di gamma proposti dall’azienda veneta, ovvero i “best seller” Sixty, Shot 2 e Wire 2.

Sidi Sixty, per Bernal e Yates

Nata nel 2020 per celebrare i sessant’anni di successi della realtà imprenditoriale costituita da Dino Signori, la Sixty continua a scrivere la propria storia al fianco dei grandissimi campioni del pedale. Il modello scelto da Egan Bernal, Simon Yates e Pavel Sivakov è una garanzia di leggerezza, performance e resistenza. Un mix perfetto per un corridore che dovrà dare il massimo in gara, ogni giorno e per tre settimane.
«Indossare Sidi rappresenta per me una garanzia – ha affermato il campione colombiano della Ineos Grenadiers – specialmente quando si tratta delle grandi corse a tappe. E’ molto tempo che voglio correre il Giro d’Italia, e l’Italia ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore. Qui sono cresciuto e ho capito cosa significa davvero essere un ciclista professionista. Ecco perchè per me è davvero un onore partecipare e dare il meglio in una competizione che ha da sempre il potere di unire le persone».

Egan Bernal Sidi Sixty
Egan Bernal in azione alle Strade Bianche con le Sixty
Egan Bernal Sidi Sixty
Il campione colombiano Egan Bernal in azione alle Strade Bianche con le Sidi Sixty

Sidi Shot 2 per Pello Bilbao e Nieve

Dal design e dalla leggerezza rivoluzionari, le Sidi Shot 2 rappresentano un modello molto amato dal gruppo dei professionisti, fra cui Pello Bilbao e Mikel Nieve, in quanto scarpa che offre una elevata resa in fase di spinta e dove comfort e design sono stati oggetto di un ulteriore miglioramento rispetto alla versione precedente. Un pratico esempio? Il tallone integrato, che dona una linea ricercata alla parte posteriore della calzatura, oltre al nuovo rotore “Doppio Tecno3 Flex” e all’altrettanto nuova suola in carbonio di ultimissima generazione.

Mikel Landa con le Sidi Shot 2
Mikel Landa con le Sidi Shot 2
Mikel Landa con le Sidi Shot 2
Mikel Landa con le Sidi Shot 2

Sidi Wire 2, “ai piedi” di Bettiol

Caratterizzata da dettagli ricercati e tecnologia all’avanguardia, il modello Wire 2 Carbon invece ha come principali caratteristiche quelle della leggerezza e della resistenza. Grazie alla suola Vent Carbon, realizzata a mano in fibra di carbonio, è difatti in grado di massimizzare la rigidità pur mantenendo quel giusto grado di flessibilità necessario a trasferire al meglio la potenza di pedalata. Pensate per gli atleti più esigenti, questo modello è stato scelto da corridori che sono abituati ad andare sempre all’attacco come Alberto Bettiol. Le Wire 2 completano questa speciale dotazione per gli atleti Sidi impegnati lungo le bellissime strade della nostra penisola.

sidi.com

Bernal Sidi

Sidi ci racconta le scelte di Bernal e Demare

01.02.2021
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Le scarpe sono forse per il ciclista l’accessorio più delicato, infatti è dal piede che viene trasmessa la forza ai pedali e spingere per molte ore e nelle condizioni climatiche più disparate sottopone il piede a sollecitazioni notevoli. Per questo, ci siamo chiesti come vengano realizzate le scarpe dei professionisti e abbiamo posto una serie di domande ai tecnici di Sidi che seguono l’ideazione e lo sviluppo dei vari modelli.

Scarpe standard

Un tema che è sempre molto dibattuto è se per i professionisti si usi ancora il “su misura”. I tecnici responsabili del settore corse del marchio veneto ci hanno riferito che nella maggioranza dei casi le scarpe dei professionisti rappresentano fedelmente quelle in catalogo, disponibili per tutti i ciclisti. La verità tuttavia è che i modelli attualmente in produzione derivano direttamente dall’esperienza dei campioni e sarebbe più corretto dire che i clienti dei negozi hanno il privilegio di poter utilizzare le scarpe dei campioni. Le quali a volte si possono differenziare per scelte cromatiche legate a gusti personali o a colori richiesti dai team, ma le tecnologie e i materiali sono gli stessi.

Le eccezioni

Però ci sono delle eccezioni, dato che le scarpe “su misura” esistono e vengono prodotte per gli atleti che ne hanno bisogno. La filosofia di Sidi è che le scarpe devono essere un valido aiuto durante la pedalata e per questo motivo vengono customizzate per dare un’assistenza maggiore al ciclista che presenta deformazioni o anomalie ai piedi. Nonostante ciò, l’azienda tiene a sottolineare che una qualità delle loro scarpe è proprio avere una calzata che soddisfa la maggior parte delle conformazioni dei piedi.

Demare
Arnaud Demare in maglia ciclamino all’utlimo Giro d’Italia
Demare
Arnaud Demare in maglia ciclamino all’ultimo Giro d’Italia

Il comfort è importante

Un aspetto importante a cui Sidi tiene molto è il rapporto costante con gli atleti, in modo da essere sempre presente e affiancare il corridore nelle sue esigenze. Una delle curiosità che volevamo soddisfare a proposito delle diverse esigenze è se uno scalatore come Bernal prediliga l’aspetto leggerezza. In realtà ci è stato risposto che per uno come il colombiano è importante avere materiali leggeri, ma la caratteristica imprescindibile da lui richiesta è il comfort, per il discorso già fatto in apertura.

Stabilità del piede

Non è per caso che il fondatore di Sidi, Dino Signori, abbia sempre sostenuto che «il primo principio è la stabilità del piede in fase di pedalata/spinta». In molti casi infatti alleggerire la scarpa significa perdere stabilità e di conseguenza compromettere la resa della performance. Questo è il limite sotto il quale i tecnici Sidi non vanno mai.

La nuova suola C-boost SRS in dotazione alle Shot 2
La nuova suola C-boost SRS in dotazione alle Shot 2

Esigenze diverse, modelli diversi

Invece un velocista come Demare ha esigenze diverse? Solitamente i velocisti cercano la rigidità e la possibilità di stringere al massimo il piede per la volata. Per questo motivo il francese utilizza un modello diverso rispetto a Bernal. L’unica cosa che li accomuna è l’utilizzo della suola Vent Carbon. I modelli preferiti dai professionisti, ci hanno riferito i tecnici Sidi, sono i tre top di gamma, come le Shot 2 scelte prevalentemente dai corridori all-rounder, mentre gli scalatori preferiscono le Sixty e i velocisti usano maggiormente le Wire 2.

Nuova suola

A proposito di suola in casa Sidi c’è stata proprio di recente una novità. Fino al 2020 i tre modelli di punta avevano la stessa suola in carbonio. Dal 2021 ne è stata introdotta una nuova in carbonio: C-boost SRS, dedicata al modello Shot 2. I tecnici Sidi hanno mantenuto costanti i punti cruciali come la posizione dei fori per il montaggio della tacchetta e i relativi spessori corrispondenti. Questa scelta è stata fatta per garantire l’assenza di variabili biomeccaniche tra una suola e l’altra. A livello di tomaia invece le scarpe si differenziano in base al modello.

Matteo Trentin con le Sidi personalizzate
Matteo Trentin con le Sidi personalizzate per la lotta contro il Covid 19
Matteo Trentin con le Sidi personalizzate
Matteo Trentin con le Sidi personalizzate per la lotta contro il Covid 19

Solette interne

Un punto sul quale negli ultimi anni c’è una ricerca maggiore di personalizzazione è la soletta interna. Sempre più atleti hanno dei propri plantari o solette, l’unica raccomandazione che fanno da Sidi è che gli stessi atleti verifichino che queste solette vengano adattate al volume e alla forma delle scarpe. Per chi non ha le proprie, Sidi fornisce per tutte le scarpe dei sottopiedi anatomici.

Grafica speciale per Trentin

Abbiamo chiesto se capita che arrivino delle richieste particolari e ci è stata segnalata quella di Matteo Trentin. Il campione quest’anno in forze all’UAE Team Emirates ha richiesto una grafica particolare per sostenere i medici e gli operatori in prima linea contro il Covid 19.

In effetti il fattore grafica è molto importante. Il team di grafici Sidi lavora per seguire la moda del momento e accontentare i gusti dei consumatori. Per i professionisti si lavora tenendo conto delle esigenze dei vari team di appartenenza.

Sidi Sixty

Sidi Sixty per celebrare i 60 anni dell’azienda

29.11.2020
2 min
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Di recente Sidi ha presentato le nuove Shot 2, ma siccome questo è un periodo dell’anno in cui molti approfittano per cambiare alcuni componenti o accessori, analizziamo anche un altro modello, le Sixty.

Il nome di queste scarpe è un omaggio ai sessant’anni dell’azienda fondata nel 1960 da Dino Signori. Le Sixty sono scarpe dedicate alle prestazioni e racchiudono un insieme di soluzioni tecniche all’avanguardia tipiche di Sidi.
Il sistema di chiusura Tecno-4 è dotato di un singolo rotore, che permette di ridurre il peso delle scarpe, assicurando una chiusura micrometrica e una velocità di rilascio che della tensione che è stata ottimizzata rispetto ai modelli precedenti.

La suola Vent Carbon è stata pensata per massimizzare il trasferimento della potenza ai pedali. Una caratteristica di questa suola è la presenza di canali d’aria integrati che facilitano la ventilazione e la dispersione del calore. Inoltre, c’è la possibilità di chiudere o aprire le prese d’aria in base al clima e alla stagione. Sidi utilizza delle fibre di carbonio che conferiscono alla suola il giusto grado di rigidità e di flessione controllata in punta. In questo modo diminuisce lo stress ai tendini plantari e si favorisce una corretta circolazione sanguigna durante lo sforzo.

Le Sidi Sixty nell’elegante colore bianco
Le Sidi Sixty nell’elegante colore bianco

Il nuovo design del tallone integrato apporta un aiuto anatomico, sostenendo il piede durante la pedalata evitando deformazioni che possono avvenire dopo pressioni prolungate nel tempo. Nel tallone sono presenti anche degli inserti reflex per favorire la visibilità del ciclista sulla strada.

Le Sixty sono scarpe rispettose dell’ambiente in quanto prodotte con materiali all’avanguardia e rispettosi dell’ambiente con un minore assorbimento dell’acqua e della formazione dell’umidità.

Prezzo di euro 339,00

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