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Barale e Ciabocco, con Timmer nei piani del Team DSM

25.01.2023
6 min
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Due italiane in Olanda: Francesca Barale (foto DSM in apertura) ed Eleonora Ciabocco. Si è tanto parlato degli juniores che hanno scelto l’estero per diventare grandi, quando in realtà il Team Dsm aveva inaugurato da un paio di anni questo nuovo corso. Prima con Gianmarco Garofoli e poi, appunto, con Ursella e le due azzurre.

Il team femminile è composto da 16 atlete da 7 Nazioni, per un’età media di 21 anni. Quel che ci ha incuriosito è però il meccanismo per cui si arriva a selezionare due ragazze così giovani. E se nel caso di Belletta e Mattio alla Jumbo Visma, ad esempio, a farsi avanti per primi sono stati i rispettivi procuratori, la sensazione è che qui si sia mossa direttamente la squadra.

Parola ad Albert Timmer

Lo abbiamo chiesto ad Albert Timmer, che ha 37 anni e ha smesso di correre nel 2017 quando indossava ancora la maglia del Team Sunweb, poi diventato DSM. Il suo ruolo è quello di coach nella formazione femminile.

«Per la selezione delle ragazze straniere – inizia – abbiamo Hans Timmermans come capo dello scouting, guardiamo all’atleta completo. Quindi non valutiamo solo il piano fisico, ma anche chi sia l’atleta come persona. E andiamo spesso alle gare per vederli correre».

Hans Timmermans è una figura chiave nella squadra. E’ arrivato alle donne dopo essere stato direttore sportivo negli juniores e negli U23 e dopo un incarico nella nazionale olandese. Ha iniziato al Team DSM otto anni fa e il suo ruolo è trasversale fra la squadra femminile e quella dei pro’, nell’interscambio che caratterizza il gruppo olandese. Timmer continua a spiegare, torniamo a parlare di Barale e Ciabocco.

Albert Timmer, qui al Giro del 2016, è stato pro’ dal 2007 al 2017
Albert Timmer, qui al Giro del 2016, è stato pro’ dal 2007 al 2017
Conosci Francesca dall’anno scorso: l’hai vista migliorare nella prima stagione?

Abbiamo visto un grande miglioramento nel suo sviluppo durante la stagione, in tutti gli aspetti come atleta e sul piano umano.

Qual era il suo livello di gara al suo arrivo?

Come ho detto, ha mostrato molto potenziale ed è stata importante per la squadra in molte gare. Ma a noi piace sviluppare i ciclisti soprattutto quando sono giovani in tutti gli aspetti del ciclismo, per cui l’abbiamo messa alla prova anche in gare che forse non erano le più adatte.

Come si è adattata allo stile della squadra?

Molto bene. I valori che abbiamo come squadra lei li ha anche come persona, in più porta un tocco italiano.

Quali sono i suoi possibili obiettivi nel 2023?

Avrà davvero un bel programma per questa stagione, dove inizieremo a guardare anche al suo sviluppo personale e alle sue ambizioni. Quindi ci sarà qualche cambiamento di calendario rispetto al 2022 e avrà un ruolo importante nel supportare Juliette Labous nelle gare più importanti.

A proposito di Eleonora Ciabocco, invece: dove l’avete vista brillare?

Era già entrata nel nostro radar nel 2021, grazie al suo titolo nazionale e al secondo posto ai campionati europei. Quello che le abbiamo visto fare nella scorsa stagione ha solo confermato i nostri pensieri su di lei.

Lei è un’atleta diversa da Francesca: che futuro vedi per lei?

E’ presto per dirlo davvero, ci piace sviluppare le nostre ragazze nei primi anni in tutti i tipi di gare. Quindi le lasceremo un primo anno più aperto.

Eleonora Ciabocco ha raggiunto il team olandese da quest’anno (foto Team DSM)
Eleonora Ciabocco ha raggiunto il team olandese da quest’anno (foto Team DSM)
Abbiamo visto Francesca Barale a Liegi nel suo primo anno di WorldTour, Eleonora proverà qualche grande gara nel 2023?

Con l’attuale programma WorldTour della squadra, anche Eleonora farà un mix di alcune grandi gare e altre più piccole. Pensiamo che sarà positivo per il suo sviluppo anche avere un assaggio delle grandi gare.

Vivrà a Sittard come i ragazzi del “devo team” o starà a casa?

Eleonora sarà al KCC (Keep Challenging Center, la cittadella nella città di Sittard in cui sorge il quartier generale della squadra, ndr) solo a volte, ma teniamo anche presente che deve ancora andare a scuola (ed essere promossa), quindi miriamo a trovare un buon equilibrio. Con la scuola e ciò che è importante anche per trovare un buon equilibrio tra vita privata e ciclismo.

Milesi, black out sull’incidente e tanta voglia di ripartire

10.04.2022
3 min
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Dell’incidente Lorenzo Milesi non ricorda nulla. Ammette solo, ridendo a fatica, che si è ritrovato con la mandibola e alcuni denti rotti. Te ne accorgi da come parla che non deve essere semplice, soprattutto adesso che le cose si erano allineate nel modo giusto. Due tappe vinte a Le Triptyque des Monts et Chateaux. La prima, battendo Fredheim nella volata a due su un percorso vallonato. La seconda, nell’ultima tappa a cronometro, lasciandosi dietro Segaert e Hagenes, non proprio due corridori qualunque.

Ritorno a casa

Lo troviamo all’aeroporto mentre sta per tornare a casa. Non ha l’atteggiamento dell’atleta ferito, fosse per lui sarebbe già in gruppo. Vincere aiuta a vincere, fermarsi così non aiuta a… niente.

«Mi aspettavo di andare forte – dice – ho visto che in allenamento andavo bene. Ovvio, vincere è sempre un’altra cosa, però se fai vedere che vai forte e sei a un buon livello, può capitare. Quest’anno ho cambiato completamente approccio e lavoro. Anche l’anno scorso alla Beltrami non andavo piano, magari non così forte, ma facevo anche meno lavoro. E comunque si nota la differenza di non essere più un primo anno. Ora torno a casa e penso che domani (oggi, ndr) ricomincerò ad allenarmi. Spero di fare la Liegi la settimana prossima. Il problema vero sarà mangiare. Adesso non so. Manca una settimana esatta, spero di farcela».

In fuga con Merchan della Drone-Hopper alla Per Sempre Alfredo. Milesi è nato nel 2002
In fuga con Merchan della Drone-Hopper alla Per Sempre Alfredo. Milesi è nato nel 2002

Nessuna solitudine

Casa è San Pellegrino Terme, il paese di Gotti, dove gli inverni sono rigidi e le salite non fanno sconti. L’ha lasciato per il Team DSM e l’Olanda, uno dei tre italiani ad aver fatto questa scelta, un anno dopo Gianmarco Garofoli. Come lui Ursella, nel Development Team e Francesca Barale nel team femminile.

«Qui a Sittard va tutto bene – dice – in teoria sarei dovuto stare per un mese fino all’8-9 maggio, però alla fine è come vivere a casa. Hai tutto. Ti fai la tua spesa, hai tutto lì. La palestra c’è, c’è quello che serve. Usciamo in bici tutti assieme. Ognuno ha il proprio appartamento e per me è come essere a San Pellegrino, perché i miei arrivano sempre la sera. Non soffro di solitudine, insomma. E anche il meteo non è così male. Ho fatto marzo qua e c’è sempre stato bel tempo. Poi ho corso un po’ di gare in giro, quindi sarò stato in Olanda per tre giorni e non so come sia stato il tempo».

Quest’anno Milesi ha partecipato alla Milano-Torino, chiudendo al 69° posto
Quest’anno Milesi ha partecipato alla Milano-Torino, chiudendo al 69° posto

Voglia di ripartire

Il programma è da riscrivere, ma se questa è la sua grinta e i medici danno via libera, c’è da scommettere che la prossima settimana lo vedremo davvero alla Liegi degli U23.

«La Liegi – ammette – e la settimana dopo il Tour Bretagne Cycliste che si corre dal 25 aprile al primo maggio. Poi l’8 maggio ci sarebbe La Fleche Ardennaise e a seguire un po’ di stacco. Anche se, con la scusa che ho fatto 4-5 giorni di stacco, non so bene. E’ un periodo di convalescenza, ma sempre stacco è. E poi si lavorerà pensando al Giro d’Italia. Devo solo capire se riuscirò ad alimentarmi in corsa. Se ce la faccio, io punto alla Liegi e poi vediamo come andrà».

Ursella, un altro italiano alla scuola del Team DSM

31.01.2022
5 min
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La valigia sarà migliore amica di Lorenzo Ursella per i prossimi mesi. Il 19enne nato a San Daniele del Friuli (in apertura nella foto Patrick Brunt-DSM) è passato al Development Team DSM, vivaio continental della formazione WorldTour, con cui ha firmato un contratto di due anni.

Fra qualche settimana inizierà a fare un viaggio avanti-indietro dal Friuli all’Olanda. Se esistesse un volo diretto da Buja (il suo paese) a Sittard (città in cui alloggiano gli atleti del team), probabilmente accumulerebbe molto in fretta miglia sulla tessera del frequent flier. In base al calendario agonistico farà un mese e mezzo su per le gare, quasi uno giù per recuperare e allenarsi.

Trofeo del Santo a Noventa Padovana, a fine agosto per Ursella la 10ª vittoria 2021 su strada (foto Scanferla)
Trofeo del Santo a Noventa Padovana, a fine agosto per Ursella la 10ª vittoria 2021 su strada (foto Scanferla)

Un anno importante

Ursella arriva da una stagione incredibile tra gli juniores con la Borgo Molino Rinascita Ormelle. Tredici piazzamenti totali nei dieci: due terzi posti, un secondo e soprattutto dieci vittorie. Che diventano quarantasette complessive nelle categorie giovanili. Il suo 2021 è stato impreziosito anche da quattro medaglie su pista. Due bronzi ai campionati italiani (omnium e velocità a squadre), un argento all’europeo juniores ad Apeldoorn nello scratch e un bronzo ai mondiali al Cairo nella stessa disciplina.

Normale che su di lui mettessero gli occhi tante squadre U23, non scontato invece che scegliesse di emigrare all’estero. E proprio su questa sua nuova esperienza, dopo che ieri Garofoli gli ha regalato alcuni preziosi consigli, abbiamo voluto sentire le sue parole.

Lorenzo, come è nata questa decisione?

Tramite il mio procuratore (Raimondo Scimone, ndr) a giugno erano arrivate diverse offerte, tra cui quella della DSM. Avendo fatto un istituto professionale di tre anni (è diplomato in meccanica aziendale, ndr) e non avendo quindi l’impegno della scuola, ho potuto accettare la loro proposta, anche di trasferirmi lassù. Così facendo credo che si possa entrare prima nel mondo del ciclismo. E poi mi ha influenzato anche il fatto che sarà comunque una scelta di vita sotto il lato umano. Anche i miei genitori sono contenti di questo nonostante ci vedremo poco, però sanno che al momento questo è il mio lavoro.

Dopo il prossimo ritiro di Calpe, Lorenzo si trasferirà nel quartier generale di Sittard, in Olanda (foto Patrick Brunt-DSM)
Dopo il prossimo ritiro di Calpe, Lorenzo si trasferirà in Olanda (foto Patrick Brunt-DSM)
Entriamo nello specifico. Quando inizierai a vivere in Olanda?

Appena finiamo il secondo ritiro a Calpe (dal 7 al 14 febbraio, ndr) farò ancora due settimane a casa, poi il 27 febbraio andrò su in aereo. Ci starò fino a metà aprile inoltrato. Poi tornerò in Italia ed il secondo periodo a Sittard sarà da metà maggio per altri quaranta giorni. E così via sempre, salvo cambiamenti dettati dai programmi delle gare.

Sei pronto a vivere da solo? 

Sì, certo. Per le restrizioni Covid dovrei vivere da solo, o al massimo con un compagno, in uno degli appartamenti di questo villaggio-residence (il Keep Challenging Center, ndr) di proprietà della squadra. Mi piace questo aspetto perché mi responsabilizza molto per quanto riguarda gli allenamenti e l’alimentazione. Poi ho la possibilità di imparare bene l’inglese, di viaggiare e di scoprire posti nuovi.

Con te ci sarà anche Lorenzo Milesi (prelevato dalla Beltrami TSA Tre Colli, ndr).

Sì esatto. Con Milesi sono già in contatto, ci sentiamo praticamente tutti i giorni. Senz’altro avere un altro compagno italiano favorirà il mio, anzi il nostro inserimento. Ci aiuteremo a vicenda, soprattutto nella vita di tutti i giorni. 

Questo è il rendering del centro Keep Challenging, quartier generale del Team DSM, inaugurato a fine 2020
Questo è il rendering del centro Keep Challenging, quartier generale del Team DSM, inaugurato a fine 2020
Dovrai farti da mangiare da solo, curare l’ordine delle tue stanze…

Non sono spaventato particolarmente. Già qui in Italia mi arrangio facendomi da mangiare da solo quando torno dagli allenamenti visto che i miei genitori sono a lavorare. Uguale anche nella gestione della casa. Sono tutte cose che più o meno faccio già anche qua.

Col cibo come farai?

Ci arrangeremo, facendo la spesa o portandoci dall’Italia prodotti che in Olanda non si trovano. Non credo che avrò problemi. Avremo sempre a disposizione allenatori e preparatori che, oltre a controllare che tutto sia a posto come ci chiedono, potranno aiutarci nelle nostre esigenze. In ogni caso la mia intenzione è quella di abituarmi allo stile di vita olandese.

E il clima invece?

Sono già abituato a quello del Friuli, una delle regioni più fredde e piovose d’Italia. Non sono troppo preoccupato, anche perché poi inizieremo a girare per le gare.

Lorenzo Ursella ha compiuto 19 anni il 20 gennaio
Lorenzo Ursella ha compiuto 19 anni il 20 gennaio
E’ già stato fatto un programma di corse? Quando debutterai?

Farò il mio esordio il 5 marzo alla Craft Ster van Zwolle. Poi sempre gare di un giorno tra Olanda e Belgio. Non è previsto per me il Giro d’Italia U23, ma potrei fare il Giro di Sicilia (in programma dal 12 al 15 aprile, ndr). Infine mi hanno già inserito come riserva con il team WorldTour per il Giro di Danimarca (gara 2.Pro dal 16 al 20 agosto, ndr). Quella sarebbe una grande occasione, ma ora non ci penso.

Lorenzo, classica domanda di chiusura. Cosa ti aspetti dal 2022?

Voglio crescere mentalmente, questa è bella esperienza di vita. Ho già visto che la DSM ha una filosofia piuttosto rigida, molto metodica e a me questa cosa piace, perché anch’io sono più o meno così. Non ho troppa pressione dalla squadra, sanno che devo migliorare. Sono un velocista ma devo lavorare sulla resistenza, il fondo e la tenuta in certi tipi di salite. Sarò al servizio dei compagni più grandi e più forti ma so che, in base al mio stato di forma, potrei trovare spazio come prima punta. Al momento la mia condizione è buona. Sono emozionato, in fermento e non vedo l’ora di iniziare a correre.