Ktm Alchemist: manca la Baroni, non le ambizioni

26.10.2022
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La Ktm Alchemist Brenta Brakes continua sulla strada intrapresa anni fa. L’attività internazionale resta un elemento primario nella gestione del team, a dispetto delle ingenti spese che questa comporta, ma la vetrina internazionale è un fattore irrinunciabile per il sodalizio lombardo e probabilmente anche questo fattore ha contribuito alla grande novità di quest’anno: l’assenza di Francesca Baroni, l’azzurra che ha scelto la strada del Belgio.

Si è molto discusso nelle scorse settimane sul suo passaggio e il team manager Simone Samparisi tiene anche a dissipare ogni velo: «Francesca è partita con la nostra piena benedizione. E’ vero, eravamo in parola per confermarla, ma quando ci ha detto di questa eventualità – ed eravamo in primavera – le abbiamo detto che era un’offerta da prendere al volo per poter continuare il suo cammino di crescita».

Michele Falciani, elemento proveniente dal vivaio del quale si dice un gran bene
Michele Falciani, elemento proveniente dal vivaio del quale si dice un gran bene
Non ci sono stati quindi dissapori?

Assolutamente no, ci siamo lasciati benissimo. D’altronde abbiamo anche capito che un capitale tecnico simile va seguito con la massima attenzione e noi, che finita la stagione del ciclocross dobbiamo rituffarci nella mountain bike e seguire la stagione delle Marathon non potevamo garantirle quel seguito di cui ha bisogno. E’ giusto che segua la sua strada e avrà in noi sempre grandi tifosi. Io sono convinto che di qui a breve tornerà a quei livelli di eccellenza che l’hanno portata ai vertici mondiali.

Che cosa cambia quindi nel team?

Abbiamo sostituito Francesca con un importante prospetto al femminile. Si tratta di Elisa Lanfranchi, che lo scorso anno da allieva ha vinto tutto tranne il campionato Italiano per un vero colpo di sfortuna e che vogliamo supportare nella sua crescita ora che affronta la sua prima stagione da junior, il che significa che si comincia a fare sul serio. Inoltre entra in squadra Michele Falciani che è allievo 2° anno, che è un po’ l’esempio di quel vivaio che vogliamo assolutamente costruire e che rappresenta un po’ il sogno da realizzare nel prossimo futuro.

La giovane Elisa Lanfranchi, nuovo acquisto della Ktm Alchemist (foto Lunam)
La giovane Elisa Lanfranchi, nuovo acquisto della Ktm Alchemist (foto Lunam)
Con loro chi fa parte della squadra?

I miei fratelli Nicolas e Lorenzo che continuano a dividersi con la mtb come anche Dario Cherchi, poi lo junior Christian Fantini (nella foto di apertura, ndr), l’austriaca Nadja Heigl che continua ad essere tra le migliori Elite al di fuori del dominante movimento olandese e l’under 23 Cristian Calligaro.

Che cosa vi aspettate da questa stagione?

L’idea è di confermarci ai vertici italiani ponendo l’appuntamento tricolore come focus dell’anno. Vogliamo arrivarci al meglio della forma e forse il fatto che iniziamo la stagione più tardi può aiutarci: il protrarsi dell’attività di mtb ci ha costretto a rimanere a guardare nel ciclocross, presumo che considerando anche il necessario riposo da parte di chi come Nicolas ha fatto tutta la stagione delle classiche fuoristrada non inizieremo prima della metà di novembre.

L’austriaca Nadja Heigl, campionessa nazionale per ben 9 volte (foto Ernst Teubenbacher)
L’austriaca Nadja Heigl, campionessa nazionale per ben 9 volte (foto Ernst Teubenbacher)
Ti aspetti un ambiente cambiato?

Non particolarmente. Posso dire che vedo molto fermento giovanile e in questo l’opera di Daniele Pontoni si vede già e darà frutti. Il problema che avverto riguarda semmai i calendari rimasti abbondanti anche dopo la pandemia, ma per noi che veniamo dalla mtb è un discorso vecchio e che ha sempre dei pro e dei contro.

Si dice che il principale problema sia legato alle concomitanze e al fatto che per acquisire punti Uci bisogna comunque andare all’estero…

Qui sinceramente mi trovo in difficoltà a rispondere per il semplice fatto che noi abbiamo sempre fatto attività internazionale all’estero e la riteniamo l’unica vera strada per emergere, per crescere soprattutto nelle categorie giovanili. I viaggi, le gare in ambienti diversi sono quel che serve per imparare. Purtroppo l’allungamento della stagione di mtb porta a una collisione con quella di ciclocross, diventa difficile far coincidere le due attività. Ma proprio l’esempio della mountain bike può essere utile nello sviluppo del calendario.

Nicolas e Lorenzo Samparisi con Dario Cherchi, al via del mondiale Marathon mtb
Nicolas e Lorenzo Samparisi con Dario Cherchi, al via del mondiale Marathon mtb
In quale maniera?

E’ indubbio che quello italiano delle Marathon sia ormai il migliore al mondo, tanto è vero che tutti i team internazionali vengono spesso qui ad affrontare le principali classiche. Manca solo una vera gara a tappe e se l’Appenninica Mtb continua a crescere potrà prendere questo posto. Per il resto abbiamo i migliori organizzatori, i migliori teatri di gara, una partecipazione sempre di primissimo piano e questo favorisce anche la crescita del movimento, come la vittoria europea di Rabensteiner dimostra. Non vedo perché lo stesso non possa avvenire nel ciclocross…

KTM Alchemist subito bene. Oggi Fantini e domani Baroni?

08.01.2022
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Francesca Baroni arriva sorridente e sale sul pullman del Team KTM Alchemist. La incrociamo scendendone a nostra volta, dopo aver preso un caffè assieme a Simone Samparisi, team manager della squadra di Tirano. Dentro è un ribollire di cose da fare nel cuore del secondo giorno dei tricolori cross di Variano di Basiliano.

In strada, pedalando vorticosamente sui rulli, si sta scaldando Christian Fantini, che di qui a poco vincerà il titolo fra gli allievi di secondo anno. La giornata è limpida, ma all’ombra fa un bel freddo. Nonostante tutto, fra mattina e pomeriggio c’è un bell’abisso di condizioni. Nelle prime ore del giorno, la terra infatti è ghiacciata. Poi comincia a mollare attorno all’ora di pranzo. E solo nel pomeriggio, il sole riesce ad asciugarla. Questo, neanche a dirlo, rende difficile la scelta delle gomme. Lo stesso Fantini ammette che alla fine ha optato per la gomma da fango, ma che se avesse dovuto correre al mattino, avrebbe dovuto pensarci.

La Baroni ritrovata

Baroni è tricolore U23 in carica. L’anno scorso a Lecce arrivò nella scia di Alice Arzuffi, che a sua volta si portò a casa la maglia delle elite. Il sorriso con cui saluta fa pensare che la burrasca sia alle spalle ed è proprio Simone Samparisi a fare il punto della situazione.

«Sapevamo – dice – che Francesca non sarebbe stata subito vincente. Soprattutto perché a partire dall’incidente prima del Giro d’Italia, non ha più corso con continuità. Quindi le è venuta a mancare la base dell’attività su strada. Ma spero che il clima sia quello giusto, che si possa lavorare ancora bene e che scelga di rimanere con noi anche per il prossimo anno».

La strada è lunga

Il papà di Fantini gli sta accanto e lo riempie di consigli. Tanto che il figlio a un certo punto sbotta e gli dice: «Ancora a dirlo? Come se certe cose non le avessimo fatte cento volte…».

Poi il reggiano si volta. E mentre il figlio ha ripreso a pedalare, tocca ferro e dice che forse questa volta c’è caso che si vinca. Previsione azzeccata. Il ragazzo ha una struttura importante, pesa sui 75 chili, come ripete il padre, è tutto muscolo. La strada è lunga. Vincere un titolo italiano è bello, ma il livello internazionale è al momento impensabile.

«Ho letto quello che avete scritto su Bryan Olivo – ci ha detto stamattina Roberto Bressan, team manager del CT Friuli in cui corre il ragazzo – la verità è che ho deciso io di non fargli fare cross. Abbiamo i test. E i numeri dicono che può diventare forte su strada e in pista. Al mondo ci sono tre fenomeni, più Van der Haar che è un bel corridore. A quel livello non si arriva. Bisogna essere realisti…».

La bici di Francesca

Attorno al pullman della KTM Alchemist powered by Brenta Bikes fervono i preparativi. E così ne approfittiamo per farci spiegare da Samparisi come sia fatta la bici di Francesca Baroni, che nel frattempo sta facendo pranzo sul pullman.

Anche lei non sa con quali gomme correrà: dopo il sopralluogo delle 15 confermerà tuttavia la scelta delle Baby Limus di Challenge, come tutti gli altri del team. La particolarità della sua bici, fa notare Simone (che la descrive con dovizia di particolari nel nostro video) è la sella Selle SMP Glider.

«Lei è l’unica della squadra a usarla – fa notare Samparisi – mentre i ragazzi usano la F30 o la F20 e solo Fantini utilizza la Forma, ugualmente di Selle SMP. Da notare sulla sua bici anche il reggisella arretrato, che le permette di tenere il peso più indietro rispetto alla proiezione del piantone, mentre per quanto riguarda la guarnitura, usa una 40. Ai miei atleti do la possibilità di montare dalla 38 alla 42, ma è raro che se uno si trova bene, poi decida di cambiare. Magari ti capita il percorso più veloce, in cui c’è da spingere e allora metti la 42, ma per il resto con la 40 fai praticamente tutto. Anche considerando che dietro c’è un 10-36 e vai davvero dove vuoi».

E domani si balla

Il secondo giorno di gare ai campionati italiani di Variano di Basiliano prosegue. Ieri le staffette hanno premiato il Team DP66 del padrone di casa (Daniele Pontoni) e della Jam’s Bike di Buja, la squadra da cui sono partiti Jonathan Milan e suo fratello Matteo, oltre a un altro bel talento come Alice Papo.

Davanti a un camper della Gazprom-Rusvelo, Paolo Rosola sta rimettendo in sesto la bici con cui suo figlio ha centrato il quinto posto. Paola Pezzo fa capolino e saluta. Domani si sfideranno le categorie internazionali. C’è tutto per una domenica ad altissima e splendida tensione.

Baroni ripartita con cuore e attributi. L’obiettivo è crescere

24.11.2021
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Che Francesca Baroni non avesse chiuso definitivamente la porta sul ciclismo, Simone Samparisi lo aveva intuito (o sperato) nel momento in cui, dovendo restituirgli bici e maglie, la toscana aveva chiesto di tenere quella da strada. Se smetti perché sei davvero demotivato, ha pensato il manager di Tirano, non vuoi più saperne. Per cui quel piccolo gesto, proprio nei giorni successivi all’annuncio su Facebook e tutto quello che da esso si era scatenato, aveva tenuto la fiammella accesa.

Ora che la campionessa italiana delle under 23 è tornata sui campi del ciclocross e sta risalendo la scala della condizione, fare il punto con il manager della KTM Alchemist Smp è il modo per dipanare il filo che si era ingarbugliato alla fine dell’estate.

Samparisi 2021
Simone Samparisi, team manager della KTM Alchemist
Samparisi 2021
Simone Samparisi, team manager della KTM Alchemist
Pensa che Francesca sia tornata definitivamente?

Posso capire che fosse stufa per quello che è successo, ma confermo che sarà impegnata con il calendario del team elite. Per cui domenica saremo a Besancon in Coppa del mondo, poi potremmo fare le due internazionali in Italia, anche se di questo dovremo parlare.

Come mai?

Il livello all’estero è più alto. E dovendo recuperare il tempo perduto, sono più utili gare in cui qualcuno ti costringe a dare di più e sei portato a stringere i denti, di altre in cui devi farti carico tu della corsa. Dobbiamo mettere fieno in cascina, seguendo il programma di crescita che la vuole in condizione sino a fine anno. Per vari impegni e ritardi di calendario, quasi tutti i nostri hanno iniziato la stagione del cross in ritardo, quindi quella di recuperare è un’esigenza comune.

La risalita di Francesca Baroni verso la condizione giusta procede (foto KTM Alchemist)
La risalita di Francesca Baroni verso la condizione giusta procede (foto KTM Alchemist)
Chi si occupa della sua preparazione?

Mio fratello Nicolas. Chi meglio di una persona che ti vede per cinque giorni su sette può capire come stai e cosa ti serve per migliorare?

Quale idea vi state facendo di Francesca?

Parto dal presupposto che è davvero un pezzo di pane, molto alla mano. Come atleta invece ha tanti attributi e in questo momento ha più voglia del solito di dimostrare il suo valore.

In che modo la state assistendo tecnicamente?

Come linea guida, costruiamo la bici sulle esigenze del pilota, chiaramente fino a che le sue esigenze si sposano con quello che possiamo offrire e i vincoli imposti dagli sponsor. Per fare un esempio, se un atleta vuole le ruote in alluminio e il contratto prevede che corra con il carbonio, correrà con il carbonio. Però magari interverremo sulla tensionatura dei raggi per cambiare le sue sensazioni di guida. Francesca non ha voluto niente di particolare. Ha una Ktm X-Strada Master con telaio standard, ruote e gomme standard. La cosa più insolita è il reggisella arretrato da 20 e le pedivelle da 170. Ma è tendenza comune nel cross averle più corte. Abbiamo ragazzi di 1,84 che comunque vogliono le 172,5.

Ci sono degli obiettivi su cui puntate?

Normalmente, cioè prima del Covid, gli atleti individuavano 1-2 obiettivi e se li raggiungevano, avevano dei premi. Poi abbiamo smesso di farlo, perché le corse continuavano a saltare e anche adesso sembra che in Olanda la situazione si stia complicando di nuovo. Però sappiamo che su di lei c’è l’occhio della nazionale. Giusto un paio di giorni fa ho sentito Pontoni. Sappiamo entrambi che Francesca è ancora indietro, ma l’obiettivo è recuperare per fine anno. Non voglio dare niente per scontato in relazione al mondiale, ma credo che lei rimanga una delle migliori speranze italiane in ambito internazionale.

La preparazione di Francesca Baroni è seguita da Nicolas Samparisi (foto KTM Alchemist)
La preparazione di Francesca Baroni è seguita da Nicolas Samparisi (foto KTM Alchemist)
Ci sono novità per la squadra con cui farà poi attività su strada?

C’è una possibilità con il Vaiano, ma spero che prima della stagione su strada si riassorbano tutte le polemiche e le questioni ancora aperte. Credo che tutti i punti di vista siano comprensibili, come credo che tutti, ciascuno a suo modo, abbiano anche qualche responsabilità. Ci sono persone ragionevoli su entrambi i fronti, per cui spero che si arrivi a una soluzione che faccia l’interesse dell’atleta e delle società. Si sta facendo tutto per gestire la cosa in modo ragionevole e confido che presto le cose andranno a posto.

Baroni 2021

Nuovo team per la Baroni, che approda alla Ktm

11.09.2021
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Il piccolo giallo che ha attraversato le ultime calde settimane di fine estate, con protagonista Francesca Baroni, è giunto alle sue pagine finali. La stella del ciclocross italiano, positiva su strada ma sfortunata per il grave incidente in allenamento, ha trovato un nuovo approdo invernale. Risolto il contratto con Guerciotti, non senza qualche spina da entrambe le parti, Francesca approda alla KTM Alchemist powered by Brenta Brakes.

E’ lo stesso team manager Simone Samparisi a dare la notizia, pochissime ore dopo aver depositato il contratto. «Per noi è un vero piacere essere riusciti a trovare un accordo – racconta l’ex biker – Nella trattativa, al di là del lato economico ha guardato a un aspetto che ci intriga molto: la voglia di migliorare e crescere».

Nell’agosto del 2016, con il suo monociclo: se ci sono ruote in giro, c’è anche Francesca Baroni…
Nell’agosto del 2016, con il suo monociclo: se ci sono ruote in giro, c’è anche Francesca Baroni…
Com’è nato l’aggancio con la Baroni?

Non ci siamo mossi finché un rivenditore Ktm della sua zona ci ha messi in contatto sapendo che stava cercando una squadra e da lì abbiamo iniziato a parlare. Noi siamo un team che agisce tutto l’anno, dividendosi fra ciclocross e Mtb. Con la Baroni abbiamo la possibilità di sviluppare un progetto per portarla ai vertici internazionali.

Voi siete un team che lavora in toto nell’offroad, ma Francesca ormai è divisa fra ciclocross e strada. Per voi questo è un problema?

No, abbiamo altri atleti che gareggiano nelle due specialità, lo stesso Nicolas Samparisi ha fatto anche attività su strada con la D’Amico e l’austriaca Heigl, che resta nel nostro gruppo, durante la stagione normale è una delle più importanti atlete austriache. Non avremo problemi da questo punto di vista, chiaramente dovremo lavorare in sinergia con il suo team su strada.

La prima stagione su strada della Baroni è stata positiva, purtroppo in gran parte segnata dall’incidente in allenamento
La prima stagione su strada della Baroni è stata positiva, purtroppo in gran parte segnata dall’incidente in allenamento
Proprio questo è un punto importante: fra il vostro team e la Isolmant si dovrà trovare un punto d’incontro per il bene dell’atleta, permetterle di emergere su entrambi i fronti ma anche di riposare…

Dovremo parlarne, ma questo è un dogma irrinunciabile, niente viene prima della salute dell’atleta. Noi siamo pronti a collaborare e siamo sicuri che troveremo dall’altra parte disponibilità. Anche se in passato abbiamo trovato squadre che spremevano i propri atleti su strada al punto che, noi che li avevamo a disposizione per 5 mesi, dovevamo rinunciare al primo per farli riposare e riprendere. Non sarà questo il caso, ne siamo certi, ma non tradiremo i nostri 3 punti base, ossia noi dobbiamo dare all’atleta tranquillità economica (la garanzia di ricevere puntualmente i rimborsi spese), tranquillità mentale (al ciclista chiediamo impegno, non risultato a ogni costo) e tranquillità tecnica, garantendo sempre materiale di prima qualità.

Storicamente il vostro team viaggia molto, sobbarcandosi trasferte onerose anche economicamente per gareggiare nei principali appuntamenti, sarà ancora così?

Certamente, noi crediamo molto nell’attività estera perché permette di crescere nella cultura ciclocrossistica. Ogni Paese ha gare diverse dall’altro: in Svizzera trovi percorsi con ampio dislivello, in Olanda tracciati sabbiosi e così via. Devi abituarti a saperti adattare a qualsiasi tracciato, cambiare tipo di guida e settaggio della bici, solo così si può migliorare davvero.

Samparisi 2021
Simone Samparisi, team manager della KTM Alchemist, è pronto a collaborare con la Isolmant, nell’interesse dell’atleta
Samparisi 2021
Simone Samparisi, team manager della KTM Alchemist, è pronto a collaborare con la Isolmant, nell’interesse dell’atleta
Che calendario avete intenzione di impostare?

Seguiremo sicuramente la Coppa del Mondo, ma non nella sua interezza perché affrontare 17 prove è davvero una follia. Ciò non significa che nei weekend senza Coppa staremo fermi, faremo altre gare internazionali, anche nel nostro Paese, valutando di volta in volta le caratteristiche del percorso e della gara per effettuare la scelta. Il nostro proposito è vedere i nostri ragazzi crescere, l’ingresso della Baroni darà sicuramente quello stimolo in più per farlo.

Pedali Look X-Track carbon Ti

Look al fianco del Team KTM Brenta Brakes

25.02.2021
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La stagione del ciclocross è terminata pochi giorni fa e per alcuni, come Van der Poel e Van Aert, è giunto il momento di concentrarsi sulla strada. Per altri invece inizia la stagione della mountain bike, magari con un occhio attento alle Olimpiadi di Tokyo.
Questa è anche la fase in cui vengono definiti gli ultimi dettagli per ridefinire le sponsorizzazioni tecniche di quei team che d’inverno privilegiano il ciclocross e in primavera ed estate la mountain bike. È il caso del Team KTM Alchemist Powered by Brenta Brakes che ha di recente siglato una partnership tecnica con Look.
L’accordo è stato siglato negli uffici di Look Italia a Saronno, in provincia di Varese.

Per tutte le discipline

I ragazzi del team nero-arancio avranno l’opportunità di utilizzare per tutta la stagione 2021 le ultime novità Look in tema di pedali a sgancio rapido. Per quel che riguarda la mountain bike potranno usufruire dei pedali X-Track Race Carbon per gli allenamenti e gli X-Track Race Carbon Ti con asse in titanio per la gare. Sulle specialissime da corsa saranno invece montati i Keo 2 Max Carbon.

Lorenzo Samparisi
Lorenzo Samparisi correrà con i pedali X-Track Race Carbon Ti
Lorenzo Samparisi
Lorenzo Samparisi correrà con i pedali X-Track Race Carbon Ti

Look è una garanzia

Simone Samparisi, Team Manager della squadra non ha voluto nascondere la sua soddisfazione per l’accordo raggiunto: «Poter collaborare con un brand dell’importanza di Look per noi è una grandissima soddisfazione. Look è parte integrante della storia del ciclismo e soprattutto uno dei fondatori dei pedali per come li conosciamo. Con Look avremo la sicurezza di un prodotto dalle massime prestazioni e dal peso ridotto, con l’affidabilità che solo Look può garantire!»

Look Keo 2 Max Carbon
I pedali Keo 2 Max per le bici da strada
Look Keo 2 Max Carbon
I pedali Keo 2 Max saranno montati sulle bici da strada KTM

Esordio sulla Mtb

Lorenzo Samparisi, uno dei rider del team ha voluto aggiungere il suo pensiero: «Non ho mai usato Look in mountain bike ma conosco bene i prodotti da strada, che uso oramai da anni. Look è stato l’inventore dello sgancio rapido e da una azienda così sono sicuro che anche i prodotti mtb saranno fantastici. Non vedo l’ora di poterli testare direttamente!»

lookcycle.com