As Roma-Coratti, una stagione in trasferta

09.11.2020
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Dopo aver conosciuto molti team tra Toscana e Nord Italia, stavolta scendiamo al Centro dai ragazzi dell’A.S. Roma – Team Coratti, uno dei sodalizi storici del ciclismo laziale. Da qui sono passati corridori come Valerio Agnoli. A parlarci di questa squadra è il team manager Simone Coratti.

Lunghe trasferte

«Veniamo da una stagione particolare molto intensa – racconta il manager romano – Sono stati quattro mesi di gare in giro per l’Italia. Di solito partivamo la mattina, quest’anno invece il più delle volte siamo andati via il giorno prima con tanto di pernottamento in hotel. E’ stato dispendioso sotto ogni punto di vista, però ce l’abbiamo fatta. Abbiamo preso parte anche ad una corsa a tappe come il Giro del Friuli.

«Avevamo dieci ragazzi e altrettanti dovremmo averne per il prossimo anno. Devo dire che siamo stati fortunati perché alla fine rispetto ad altre squadre quasi tutti hanno sempre gareggiato».

I ragazzi laziali hanno corso dal Nord al Sud (qui ad Alberobello)
Il team laziale ha corso dal Nord al Sud (qui ad Alberobello)

Il che non è poco. Raramente un team di ragazzi che si avvicinano alla maggiore età riescono ad essere costanti per tutto l’anno. Segno che la società li segue e la scelta è ricaduta su ragazzi seri.

Non solo, ma in Coratti stanno lavorando per espandere i “confini”. Presto si unirà al gruppo anche un ragazzo di Malta. Il “ponte” è stato Valerio Agnoli, vicino a questa società e conoscitore, a quanto pare, del ciclismo maltese. «Vogliamo dare un’opportunità a quegli aspiranti corridori. Per loro, a volte, anche un completo in più fa la differenza».

Serietà Coratti

Serietà è la parola d’ordine della A.S. Roma-Coratti.

«Non chiediamo i risultati a tutti i costi, però impegno e serietà sì. Questa è una categoria molto particolare. Sei giovane, ma va fatta seriamente. E se scegli di esserci, devi farla per bene. Noi diamo molto (dalle bici De Rosa, al supporto in tutto e per tutto, ndr) e non stiamo lì con il fucile puntato però in cambio vogliamo impegno. I ragazzi lo sanno e io lo vedo».

Per una squadra del Centro-Sud (ciclisticamente parlando) è dura affacciarsi al ciclismo nazionale. Le trasferte sono sempre lunghe e dispendiose. E lavorare con ragazzi che risiedono in un raggio piuttosto ampio non è facile. 

«I nostri corridori hanno dei potenziometri. Abbiamo stipulato una convenzione così che possano prenderli ad un buon prezzo. Per noi è importante perché in questo modo riusciamo a seguirli negli allenamenti infrasettimanali. Mentre nel weekend stiamo insieme. Abbiamo una convenzione con un hotel e facciamo una due giorni insieme».