Barbieri, per quest’anno via dal fango: «Tutto sulla strada»

06.01.2022
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L’anno scorso di questi tempi, Rachele Barbieri aveva il fango nei capelli. Nella sua agenda c’erano infatti il ciclocross in preparazione alla pista (più che alla strada) e una gran voglia di ripagare gli sponsor che l’avevano aiutata a costruire la squadra per inseguire il sogno olimpico. E se oggi il fango è un ricordo (che l’emiliana vive con una punta di nostalgia), è anche perché quel cammino l’ha portata dove voleva. Sono venute le vittorie. Sono venute le Olimpiadi. E alla fine è saltato fuori anche il contratto in una squadra WorldTour, il team Liv Racing Xstra, in cui fare l’atleta significherà semplicemente fare l’atleta.

«Ho corso solo un cross – ammette – pochi giorni fa. Quest’anno ho voluto dedicarmi meglio e di più alla strada. Fare 40 minuti a tutta in questa fase della stagione non era quello di cui ho bisogno. Nonostante mi diverta e lo trovi utile, per quest’anno l’ho messo da parte».

Nel 2020-21 la sua stagione di cross fu piuttosto piena: i 40′ di gara erano funzionali anche alla pista
Nel 2020-21 la sua stagione di cross fu piuttosto piena

La pista in mente

Allo stesso modo, anche la pista è finita per qualche settimana nel cassetto. Rachele non ha partecipato ai primi due raduni voluti da Villa in Sicilia e Slovenia, ma è in contatto con il cittì azzurro.

«Non ho voluto perdere giorni di allenamento – dice – ho parlato con Marco e lui sa che ci tengo a mantenere la pista. Aspetteremo che Montichiari riapra e poi ricomincerò ad andarci, se non per tre volte alla settimana, almeno una vorrei esserci. Ho parlato con le ragazze che sono andate in ritiro, si sono trovate tutte molto bene. Spero si riesca a mantenere il gruppo e credo anche che l’esperienza di Villa per noi sia una grande occasione».

Il tocco di Giorgia

Ora però si pensa alla strada e, vista la grande occasione, è anche giusto. In squadra l’ha voluta Giorgia Bronzini, che ha lasciato la Trek-Segafredo per dare al nuovo team un’impronta personale. Ad ora le ragazze si sono ritrovate per pochi giorni di team building, in attesa di aprire la stagione con un ritiro in Toscana proprio nei prossimi giorni.

«Per adesso – racconta – è tutto molto bello. Si sta rivelando una squadra molto familiare. C’è più professionalità che serietà, mentre me la sarei aspettata più rigida. Ci sono regole chiare, ma grande informalità. Il tocco di Giorgia è evidente, in questo clima c’è tanto del suo stile. Cercare un ottimo rapporto all’esterno della gara darà a tutte la spinta per fare il meglio. E fra qualche giorno saremo finalmente in bici».

Rachele Barbieri corre nelle Fiamme Oro: qui al Giro d’Onore della Fci a Roma
Rachele Barbieri corre nelle Fiamme Oro: qui al Giro d’Onore della Fci a Roma

Livello WorldTour

Le sue vittorie le ha portate a casa, anche se per il tipo di organizzazione che aveva costruito attorno a sé – atleta unica di squadra continentalil suo calendario 2021 è stato per forza limitato e per fortuna c’è stata la nazionale che a luglio l’ha portata a correre il Baloise Tour, concluso con il secondo posto nell’ultima tappa.

«Non abbiamo stabilito ruoli – dice – ma la squadra crede in me come velocista e questo fa piacere e un po’ mette ansia. Cercherò di fare del mio meglio. So che ci sarà da soffrire per il livello delle rivali e delle corse. Al Baloise ho visto che tutto sommato posso reggere certi ritmi, ma chi ha corso tutto l’anno nel WorldTour mi ha detto che il livello ha continuato ad alzarsi. Verrà certamente in corsa il momento in cui mi chiederò chi me l’abbia fatto fare, ma per ora non se ne parla (una bella risata argentina scaccia i brutti pensieri, ndr)».

Questa è la vittoria di Maltignano a maggio 2021, ottenuta da Rachele Barbieri davanti a Martina Fidanza
Questa è la vittoria di Maltignano a maggio 2021, davanti a Martina Fidanza

Chilometri e salita

Adesso si lavora, con la spinta di quando è tutto nuovo. Il suo allenatore resta Stefano Nicoletti e con lui Rachele ha aumentato carichi e ritmi per farsi trovare pronta.

«Sono cambiate delle cose – conferma – avevo bisogno di aumentare i chilometri e le ore, per far crescere la resistenza che, avendo fatto corse minori e concentrata sulla pista, avevo un po’ messo da parte. E poi c’è la salita, altro fattore su cui sto lavorando. Sono tornata a vivere a Serramazzoni, per cui ogni giorno per rientrare a casa devo fare 10-12 chilometri di salita. Prima delle volate, ormai c’è sempre qualche ostacolo e sarà bene farsi trovare pronte. Inizierò con la Valenciana, ma faremo programmi dettagliati in ritiro. Fra Giro e Tour è più probabile che corra il Giro. Non si conosce il percorso, ma parlano di tappe veloci. Non ho mai fatto una corsa di 10 giorni, sarà comunque una grande esperienza».

Degli sponsor personali di Rachele Barbieri rimane l’auto BMW del marchio Vis Hydraulics (foto Instagram)
Degli sponsor personali rimane l’auto BMW del marchio Vis Hydraulics (foto Instagram)

Atleta e basta

E così, indossando la nuova maglia e pedalando sulla nuova bici, Rachele ha chiuso con gratitudine la porta sulla squadra costruita attorno a sé e ha potuto concentrarsi solo sul fare l’atleta.

«Sono stata contenta di quell’esperienza – sorride – ma devo riconoscere che sia stato impegnativo, anche per il rapporto con gli sponsor. Essendo tutte persone che conosco e che mi seguono come tifosi, temevo di non fare mai abbastanza. Abbiamo parlato e li ho trovati tutti contenti che abbia firmato con la LIV. E’ rimasto un bellissimo rapporto, ma che bello avere già tutto organizzato. I voli. I tamponi. Devo dire che pensare a fare solo l’atleta è davvero un’altra cosa…».

Barbieri nel WorldTour con la benedizione della Bronzini

18.10.2021
6 min
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Dopo due anni a costruirsi la squadra intorno, quando la Liv Racing le ha proposto di fare un salto nel WorldTour, sul volto di Rachele Barbieri è spuntato un sorriso così grande che non va più via. In realtà motivi per essere contenta, l’emiliana della Fiamme Oro ne ha a bizzeffe. Aveva iniziato il 2021 come seconda schiera della nazionale su pista, invece si è rimboccata le maniche e non si è fermata finché non ha strappato la convocazione per le Olimpiadi. Nel mezzo vittorie su strada al cospetto di alcune delle più forti in Italia e anche qualche apparizione nel ciclocross. Una ciclista a trazione integrale che non si ferma davanti a niente. Forse per questo il popolo dei suoi tifosi è così vasto e in costante espansione.

Si conclude così il progetto della squadra che Rachele ha creato per sé nel 2020 e nel 2021
Si conclude così il progetto della squadra che Rachele ha creato per sé nel 2020 e nel 2021

Settimana a Roubaix

Per questa settimana, Rachele sarà al velodromo di Roubaix per i mondiali su pista. Sono partiti nel weekend, la nazionale sta bene e nei giorni scorsi a Montichiari hanno finalizzato i lavori specifici. Ci sarà da capire se le voci circa l’eventuale mancata conferma di Dino Salvoldi incideranno sul rendimento delle ragazze, ma questo si vedrà soltanto alla fine.

«Sono pronta a tutto – dice sorridendo – ho provato poco col quartetto e semmai potrei fare la prima, mentre non mi sentirei sicura nelle altre posizioni. La caduta della Guazzini ha cambiato tante cose. Sarebbe stato bello rimettere in pista il quartetto di Tokyo, aggiustando qualcosa. Ma agli europei si è visto che Martina (Fidanza, ndr) va benissimo come quarta. Abbiamo preso l’argento, ma sono abituati tutti così bene, che quasi qualcuno storceva il naso…».

Parliamo di te, cosa ti sembra di questa stagione?

Sono molto contenta. Ero partita con l’idea di andare a Tokyo, ho dato il 110 per cento ed è stato davvero bello. Ma non mi accontento, si poteva fare di più. Parto sempre carica, sono fatta così.

Come è stato in Giappone?

Me la immaginavo un po’ diversa. Arrivare in un villaggio solo per noi ciclisti l’ha reso simile a una prova di Coppa del mondo. Un po’ mi è dispiaciuto, ma sarebbe stato così anche senza il Covid, dato che il velodromo era comunque lontano dal Villaggio olimpico vero e proprio. Però è stato comunque bello, dal momento in cui sono arrivate le valigie con i vestiti uguali per tutti gli sport. E poi comunque mi vengono in mente le tensioni e le aspettative, prima e durante le gare. La determinazione nell’allenamento, la cura nell’alimentazione. Era un obiettivo grande…

Momenti che fanno crescere?

Ti rendi conto che i limiti che pensavi di avere in realtà non sono veri. che si può sempre migliorare e ci si può mettere in gioco.

Dovrai chiudere la tua squadra mono-atleta…

Farla è stata una bella esperienza. Uscivo dall’anno in BePink senza grandi risultati e senza essermi trovata particolarmente bene. Volevo cambiare e non trovavo squadra. Così ho deciso di dedicarmi solo alla pista, visto che comunque potevo contare sull’appoggio delle Fiamme Oro. Non è stata una decisione semplice da prendere, ma ne ho parlato con Salvoldi e anche lui è stato d’accordo sulla fattibilità. Il bello è stato che ho trovato appoggio da sponsor del mio paese e con il fatto che le Olimpiadi sono state spostate, mi sono detta che si poteva fare un secondo anno allo stesso modo per prepararle.

Dopo il mondiale scratch a Hong Kong nel 2017, Rachele è sempre stata nel gruppo pista azzurro
Dopo il mondiale scratch a Hong Kong nel 2017, Rachele è sempre stata nel gruppo pista azzurro
E ha funzionato?

Devo dire di sì. Ho potuto lavorare senza la pressione del team che pensa anche e soprattutto alla strada, gestivo tutto io. Ma ugualmente mi sono messa in gioco anche su strada ed è andata anche meglio di quanto pensassi. Non credevo di riuscire a vincere certe corse, ma una vittoria tira l’altra…

E adesso si torna in un team, cambia tanto?

Sono sempre stata una ragazza attenta ad aiutare le compagne. Mi piace vincere, ma anche far vincere è una bella soddisfazione.

Troverai a guidarti Giorgia Bronzini.

La conosco da un po’ di anni. Ultimamente ci siamo viste poco, ma ci siamo sentite. Ci siamo date il cambio in Wiggle, lei andava e io arrivavo. Abbiamo fatto insieme solo la trasferta di Hong kong in cui io vinsi il mondiale. Ai campionati italiani, quando ancora era in Trek e non pensava ad andarsene, mi ha dato dei consigli per le squadre cui inviare le mie richieste. Poi di colpo mi hanno chiamato dalla Liv, prima che partissi per le Olimpiadi. Mi hanno chiesto se volevi passare con loro e sono contenta, perché credo che Giorgia ci abbia messo la buona parola e loro le hanno dato fiducia. Spero di ricambiare con i fatti.

Programmi per il 2022?

Tanta strada, anche per diventare migliore. Parigi su pista è un pensiero, però mancano tre anni, di cui due da dedicare bene alle corse, con la pista che resta la mia passione e andrà inserita compatibilmente con il calendario. Che poi se lo cose andassero bene e il percorso fosse adatto, potrei mettermi in gioco anche per le Olimpiadi su strada,. Dovrò aumentare i chilometri di allenamento e sarà un bello step. Continuerò a lavorare con Stefano Nicoletti, il mio preparatore, con una referente in squadra che gestirà il lavoro di tutti. 

Barbieri Livigno 2021
Foto di una delle prime interviste con bici.PRO e Giada Gambino nel ritiro della nazionale sull’Etna a inizio anno
Barbieri Livigno 2021
Foto di una delle prime interviste con bici.PRO e Giada Gambino nel ritiro della nazionale sull’Etna a inizio anno
Un’altra italiana all’estero…

Avevo ricevuto una richiesta della Alè, prima che diventasse UAE. Ma credo che in Italia ci siano squadre che lavorano benissimo. Penso alla Valcar-Travel&Service che fa un ottimo lavoro. Li ho sempre ammirati, stanno facendo un bellissimo percorso. Per le giovani è l’ambiente ideale.

Dopo i mondiali in vacanza?

Mi riposerò. Prenderò la mountain bike o la bici da cross, amo l’inverno. Avrei voluto fare qualche gara, ma Giorgia mi ha un po’ frenato. Vedremo i calendari, se ci sarà qualche gara vicino casa. E poi cominceremo questa nuova avventura. Sono coinvolta nel progetto al 100 per cento. So che hanno fatto riunioni parlando di me, questo mi fa sentire importante.