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La storia di Higuita: spunto per i manager, monito per gli atleti

17.11.2021
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Higuita licenziato per essere apparso durante El Giro de Rigo in sella a una Specialized e non alla sua Cannondale. Provvedimento storico, ma intanto per una settimana non s’è parlato d’altro. Stessa storia e lettera di licenziamento per un altro corridore della Ef Education-Nippo, Lawson Craddock, che passerà alla Bike Exchange e apparso su una Giant.

Poi il passo indietro, per entrambi. Riassunti o comunque provvedimento ritirato in cambio di una lettera di scuse. E così il piccolo colombiano destinato a correre nel 2022 con la Bora-Hansgrohe e il compagno americano hanno salvato gli ultimi mesi di stipendio. Conoscendo Jonathan Vaughters e il suo estro, il doppio gesto non voleva essere una vera sanzione, ma il modo per educare i corridori colpendone un paio. E il messaggio, gli va riconosciuto, è arrivato. Ciò non toglie tuttavia che la regolamentazione dei contratti sia cervellotica e meriterebbe una revisione.

Anche Craddock ha ricevuto la lettera di licenziameno (poi ritirata) per aver usato una bici Giant
Anche Craddock ha ricevuto la lettera di licenziameno (poi ritirata) per aver usato una bici Giant

Un’esigenza concreta

Ivan Basso è sceso di sella nel 2015 e anche a lui, nell’iniziare la nuova preparazione, è capitato di allenarsi con una bici non consentita. Così oggi, nel gestire situazioni analoghe con i suoi atleti, ha qualche consapevolezza in più rispetto a manager che magari non sanno che cosa significhi allenarsi. Non è chiaramente il caso di Vaughters, il cui obiettivo era palesemente un altro.

«Il discorso ha due aspetti – spiega Ivan – uno contrattuale e uno di buon senso. Tutti sanno che quando inizi la preparazione per il nuovo anno è opportuno usare la bici, la sella e le scarpe dell’anno successivo. Lo sanno i corridori e lo sanno i due manager: quello che lascia e quello che prende l’atleta nella sua squadra. E’ una cosa logica, che funziona così da sempre. Se si vuole cambiare, vanno riviste le date sui contratti, oppure si prevedono postille chiare negli stessi. Ad ora si va avanti con una serie di liberatorie».

Con Zanatta in ammiraglia, Ivan Basso sta vivendo il primo anno da team manager della Eolo-Kometa
Con Zanatta in ammiraglia, Ivan Basso sta vivendo il primo anno da team manager della Eolo-Kometa

Attenti ai social

Usare la bici nuova non è un capriccio, ma un’esigenza. E questo dovrebbe far riflettere l’ambiente, dato che l’andare e venire dei corridori riguarda tutti: nessuno escluso.

«Nel gesto di Higuita – dice Basso – non ho visto nessuna malizia. Non si è messo in posa con la bici nuova, non ha fatto lui il video. Diciamo che è stata più una leggerezza fatta senza pensarci. Però è chiaro che se l’incastro è così articolato fra sponsor, aziende e manager, anche il corridore deve prestare attenzione. Allora in questo caso, la vicenda di Higuita può diventare spunto per una riflessione, per cui anche gli atleti devono capire che l’uso del materiale prima del tempo va bene, ma formalmente i contratti dicono altro. Loro sono personaggi esposti, è chiaro che i social possono diventare trabocchetti».

E questa è l’immagine che stava per costare a Higuita tre mesi di stipendio
E questa è l’immagine che stava per costare a Higuita tre mesi di stipendio

Tenuta da allenamento

Il messaggio di Vaughters sicuramente puntava proprio sull’uso dei social, che i corridori usano con grandissima disinvoltura. E c’è da scommettere che avendo prospettato chiaramente i rischi cui si potrebbe incorrere, più di qualcuno abbia ridimensionato l’esposizione più rischiosa.

«Penso sia così – chiude Basso – ma vorrei anche aggiungere una considerazione sulla variazione di data nei contratti. Noi abbiamo preso Maestri dalla Bardiani. Ipotizzando che il contratto scada il 31 ottobre, come si allena Maestri, visto che la nuova maglia non possiamo tirarla fuori prima di gennaio? Dovrei dargli una maglia Eolo del 2021 oppure dotarmi di una tenuta con gli sponsor tecnici giusti e una grafica anonima? Sono tutte cose da approfondire, ma credo che con il buon senso si sia sempre fatto e si possa continuare a farlo…».

Colombia Olimpiadi 2021

Colombia, mille problemi ma tanta voglia di fare

23.07.2021
4 min
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C’è fermento, in casa colombiana, le ultime traversie che hanno accompagnato l’avvicinamento del team sudamericano alla gara olimpica non hanno tolto il sorriso ai 4 portacolori.

I problemi non sono stati pochi e il principale si vede proprio dal numero che abbiamo appena indicato, 4. La Colombia aveva diritto al contingente pieno, ma Daniel Martinez, elemento fondamentale per la prima parte di gara, soprattutto per la lunga salita sul Monte Fuji è uno dei tanti sportivi che paga il massimo prezzo al Covid.

Non c’era più tempo sufficiente per sostituirlo essendo scaduti i termini, così la Colombia si ritrova senza un elemento e, per la stessa ragione, anche senza quello che era da tutti indicato come il “lider maximo” della spedizione, la maglia rosa Egan Bernal, anche lui piegatosi al Covid subito dopo la corsa rosa e ancora alle prese con quei fastidi alla schiena che lo perseguitano da molti mesi.

Vista la situazione, alla Ineos Grenadiers hanno tirato un sospirone di sollievo sapendo della sua mancata presenza, proiettandolo verso la Vuelta.

Quintana Pogacar 2021
Nairo Quintana all’ultimo Tour insieme a Tadej Pogacar: domani nuova sfida in un giorno
Quintana Pogacar 2021
Nairo Quintana all’ultimo Tour insieme a Tadej Pogacar: domani nuova sfida in un giorno

Colombia senza capitano, per scelta

A chi quindi i gradi di capitano? Guardando il quartetto in gara, si comprende bene come il cittì colombiano Carlos Mario Jaramillo, per ovviare all’assenza di Bernal, abbia scelto di puntare su quattro corridori capaci di interpretare più ruoli, ognuno dei quali può all’occorrenza puntare al massimo risultato. E’ un po’ lo spirito che tutti i componenti cercano di portare avanti, da Nairo Quintana a Rigoberto Uran, da Sergio Higuita a Esteban Chaves, tutti per uno e uno per tutti.

Il poker di scalatori sa che avrà addosso gli occhi di tutta la Nazione (la gara partirà alle 21 ora colombiana e si prospettano le ore piccole per seguire l’evento più atteso dell’Olimpiade).

Nel complesso la spedizione colombiana che nel suo complesso appare meno qualificata di quella di Rio 2016, perché le sue punte (dalla triplista Ibarguen alla Pajon regina del Bmx) sembrano avere perso un po’ di smalto.

Colombia Tokyo 2021
Da sinistra Higuita, Quintana, Chaves e Uran, il quartetto che tenterà il tutto per tutto nella sfida olimpica
Colombia Tokyo 2021
Da sinistra Higuita e Quintana

Quintana suona la carica

Quintana è stato abbastanza attivo all’ultimo Tour interpretato, come ormai avviene da tempo, senza velleità di classifica. Nelle ultime dichiarazioni il corridore dell’Arkea Samsic ha provato a dare la carica: «Sappiamo bene che cosa fare, se faremo del nostro meglio non torneremo a mani vuote. Abbiamo lavorato duro per arrivare fino a qui e siamo un gruppo coeso, di corridori di diverse squadre ma che hanno già gareggiato insieme. Con dedizione e collaborazione possiamo rendere orgoglioso il nostro Paese».

A testimoniare l’armonia nel gruppo ci si mettono anche Uran e Higuita, che su Instagram ovviano alla tensione della vigilia con simpatici siparietti. Come quando Higuita si è divertito a riprendere Uran mentre dormiva… sonoramente mettendo tutto online. Piccole scene che hanno restituito il sorriso a Jaramillo, partito per il Giappone con un diavolo per capello.

Jaramillo Mondiali 1996
Una foto d’epoca, il cittì colombiano Carlos Jaramillo in gara ai Mondiali 1986 a Colorado Springs (USA)
Jaramillo Mondiali 1996
Una foto d’epoca, il cittì colombiano Carlos Jaramillo in gara ai Mondiali 1986 a Colorado Springs (USA)

Partiti fra le polemiche

La ragione va ricercata nella selezione femminile, che riguardava… una sola concorrente, Paula Patino scelta in luogo di Liliana Moreno, che ha accolto la notizia dando sfogo alla sua rabbia: «Sono stata rapinata di un sogno, al quale Jaramillo e il presidente della Federazione Mauricio Vargas non hanno mai contribuito, decidendo non in base ai risultati sportivi. Non chiedo giustizia, che non esiste in questo Paese ed è una parola sconosciuta ai vertici della federazione». Nota a margine: la Patino è numero 83 del ranking, la Moreno 351…

La pulce Higuita, prima il Tour e poi Tokyo

13.02.2021
4 min
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Un anno fa, prima della quarantena generale in tutto il mondo, Sergio Andrés Higuita ha confermato il suo status di ciclista d’elite mondiale. L’antioqueño, nato nel cuore del quartiere Castilla di Medellín – uno dei settori più popolari della città, dove è nato anche il mitico portiere della nazionale colombiana, René Higuita (non sono parenti, sono uguali solo per il quartiere e il cognome) – ha mostrato le sue abilità tra i più forti della spedizione colombiana, brillando nel circuito di Tunja fino a conquistare la maglia tricolore di campione nazionale e, successivamente, la vittoria del Tour Colombia che si era concluso a Bogotá il 16 febbraio.

Lo scorso anno ha vinto il Tour Colombia, lasciandosi dietro Martinez e Caicedo
Nel 2020 ha vinto il Tour Colombia

Scalatore di città

Higuita, che non aveva mai vinto una gara nel suo Paese, ha inaugurato infatti il suo palmares nei due eventi più importanti e, a sua volta, è diventato il primo ciclista colombiano a raggiungere la prestigiosa doppietta. Negli altopiani della regione cundiboyacense (a metà fra Cundinamarca e Boyaca), il ciclista forgiato sull’asfalto della città e lontano dalle innumerevoli storie di campagna, ha realizzato il sogno che ha sempre inseguito, sin dagli esordi nelle squadre Ramguiflex Risaltex e 4-72. Tuttavia, la dura realtà della pandemia, che è peggiorata un mese dopo le sue vittorie, non ha lasciato al talentuoso corridore della EF Pro Cycling il tempo di assaporare il gusto della vittoria.

Si allena nei dintorni di Medellin, salendo verso Rionegro
Si allena nei dintorni di Medellin (foto Fedeciclismo)

Covid e stop

Ha avuto appena il tempo di mostrare il suo tricolore alla Parigi-Nizza e affascinare il mondo del ciclismo con una splendida presentazione (miglior giovane e podio con il tedesco Schachmann e il belga Benoot). Poi sono arrivati la quarantena e il vuoto agonistico. Una trance di cinque mesi tormentata dall’incertezza, con l’unica sicurezza di avere il supporto della sua squadra e l’allenamento sui rulli che prevedeva la partecipazione ad alcune gare virtuali.

Il ritiro di Huiguita dal primo Tour per una caduta causata involontariamente da Jungels
Il primo Tour di Higuita si è concluso con il ritiro

Il primo Tour

La rinascita è arrivata al Delfinato e la sua prima partecipazione al Tour de France, conclusasi nella 15ª tappa per l’imprudenza (non intenzionale) di Bob Jungels, durante la tappa che si concludeva al Grand Colombier. Poi, sebbene avesse ancora i segni dell’incidente, ha partecipato ai mondiali di Imola, ha rappresentato il Paese e ha concluso la sua stagione nella Freccia Vallone.

Per Hguita, Uran è insieme amico, capitano e idolo
Per Hguita, Uran è insieme amico, capitano e idolo

Debutto in Uae

Il 2020 è passato, ma la pandemia è continuata. Il tricolore gli rimarrà sul petto e il Tour Colombia lo conserverà come ultimo vincitore. Si stava preparando per il campionato nazionale a Pereira, ma i piani sono cambiati. Aprirà l’anno allo UAE Tour con Daniel Arroyave e Rigoberto Urán.

«Con il rinvio dei campionati nazionali i piani sono cambiati completamente. Ma abbiamo già l’esperienza di quello che abbiamo vissuto l’anno scorso (con la pandemia) e sappiamo come prepararci fisicamente e mentalmente. L’UAE Tour è una gara molto importante, stiamo andando a dare il nostro meglio con una preparazione molto buona», ha detto il 23enne colombiano, che dovrà affrontare, prima del Tour de France e delle Olimpiadi, gare prestigiose come Tirreno-Adriatico, Milano-Sanremo, Paesi Baschi e Classiche delle Ardenne: Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi.

Salite lunghissime che partono dalla città e si perdono nelle campagne (foto Fedeciclismo)
Salite lunghissime che partono dalla città (foto Fedeciclismo)

Tokyo chiama

«Penso che abbiamo una chiara opportunità di essere campioni in queste Olimpiadi. La Colombia ha sempre fatto molto bene su strada, con Rigo (Rigoberto Uran, argento a Londra 2012, ndr) e Sergio Luis (Henao, ndr) che ha avuto la sfortuna di cadere, ma aveva fatto tutto alla perfezione. Anche a Tokyo abbiamo una grande opportunità», ha sottolineato Higuita, che andrà al Tour per sostenere il suo leader e amico Rigoberto Uran.

«La squadra mi darà l’opportunità di andare in cerca di tappe, che è quello che voglio. Ma sarò anche lì per Rigo in tutto ciò di cui avrà bisogno», ha detto Sergio. Il corridore che sogna di regalare al Paese il primo oro olimpico su strada.