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Selle SMP F20C SI, la sella corta senza imbottitura

05.03.2023
6 min
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Selle SMP lancia una nuova sella che riprende il design e le forme che hanno reso celebre l’azienda veneta. Dopo l’ampliamento della famiglia VT e lo sviluppo di versi modelli “dritti”, arriva la F20C SI, che ha l’iconica depressione centrale e non ha l’imbottitura.

La nuova F20C SI è una sella parecchio versatile. Offre tanto sostegno nella sezione posteriore ed è molto sfruttabile anche da chi preferisce scaricare quasi completamente il becco verso il basso. L’abbiamo provata.

La F20C SI è una sella race oriented
La F20C SI è una sella race oriented

Design e qualità

Il becco d’aquila, l’ampio canale centrale che solca la sella dall’inizio alla fine. E c’è anche la depressione centrale che aiuta a mantenere sempre la stessa posizione quando si pedala, a prescindere dal contesto planimetrico. Se posizionata in modo corretto, una sella con un’ergonomia del genere evita continui scivolamenti e cambi di posizione.

In sostanza le Selle SMP sono uniche proprio per il loro sviluppo ed impatto estetico, fattori ai quali si uniscono un’elevata qualità produttiva e di controllo, ma anche dei materiali stessi. L’azienda di Casalserugo torna con una novità che ha molto del DNA di Selle SMP, grazie al modello F20C SI.

Come è fatta

La Selle SMP F20C SI è una sella corta, con una larghezza di 135 millimetri ed è lunga 250 (è disponibile anche la versione F30C si, larga 150 millimetri e con la medesima lunghezza). Abbiamo quella con i due supporti in acciaio Inox AISI304. Hanno uno spazio utile per lo scarrellamento di ben 11 centimetri, tantissimo. Questi presentano una sorta di zigrinatura nella porzione dedicata al bloccaggio del morsetto, soluzione efficace proprio per fermare la sella ed evitare uno slittamento indesiderato. Ha lo scafo in nylon caricato al carbonio e anche in questo caso abbiamo una soluzione mutuata per buona parte delle selle. La mescola che si ottiene offre una grandissima durata nel tempo, al pari di una resa tecnica che non subisce i rigori del tempo e dell’utilizzo.

Tra lo scafo e la cover non c’è nessun foam, o imbottitura e inserti di varia natura. Per gli amanti degli accostamenti, in parte ricorda lo storico modello Composit, perché non c’è nessuna schiuma e per via delle due fossette nella parte larga della sella. Queste ultime due aiutano parecchio nel mantenere la posizione da seduti quando si pedala per dei lunghi tratti in salita, con la schiena meno arcuata in avanti e verso il basso. In una situazione come questa, non di rado, si usa anche la parte lombare come coadiuvante nella fase di spinta e avere un supporto aggiuntivo non è cosa da trascurare.

Per quello che concerne il design, la F20C SI ha la depressione centrale marcata.

La regola della sella in bolla

Una Selle SMP dovrebbe essere posizionata sempre in bolla, o con una leggera inclinazione negativa del becco. L’obiettivo è quello di sfruttare al 100% la conca centrale e l’ampio canale di scarico prostatico della porzione centrale e anteriore. Eppure una sella come la F20C SI da modo di usare al pieno delle potenzialità diverse angolazioni.

Ad esempio, se inclinata quasi completamente verso il basso/avantreno, offre un grande appoggio di tutta la porzione del retro, che diventa un vero e proprio spoiler. Al contempo si elimina la gobba frontale.

Inoltre non c’è da meravigliarsi se dopo il primo utilizzo e/o qualche ora di sella, si ha la necessità di portare in avanti la sella, di mezzo o anche 1 centimetro. A parità di misurazione del punto anatomico e di altezza dal movimento centrale, rispetto ad una sella convenzionale, una Selle SMP invita a sfruttare maggiormente il centro ed il retro della sella e molto meno la punta.

Al tempo stesso, non avendo l’imbottitura la F20C SI impone il fatto di adeguare l’altezza sella. Infatti può essere necessario un abbassamento di qualche millimetro (noi abbiamo l’abbiamo abbassata addirittura di 5 millimetri), perché non c’è il naturale abbassamento dell’imbottitura.

Si tende a sfruttare la zona larga della sella
Si tende a sfruttare la zona larga della sella

Due modelli, due versioni

Come scritto in precedenza, i modelli sono due e si differenziano per la larghezza. F20C SI larga 135 e F30C SI che è larga 150. Entrambi sono disponibili con i rails in Inox, oppure in carbonio unidirezionale, per un totale di tre colorazioni: nero, bianco e rosso. Le selle nere hanno i prezzi di listino di 215 e 325 euro, rispettivamente con rails in acciaio e in fibra, mentre quelle con la cover colorata hanno un prezzo di listino di 225 e 335 euro.

Il canale centrale si allarga verso il retro
Il canale centrale si allarga verso il retro

In conclusione

La F20C SI è una sella dedicata a chi ama delle risposte dirette, a tratti secche e perentorie, che fanno sentire la strada e la bicicletta. E’ una sella marcatamente race. Una sella di Selle SMP è difficilmente paragonabile ad una sella standard, sia essa corta o con una lunghezza tradizionale. E’ diversa nel design e nei concetti, fattori che influiscono inevitabilmente sulla seduta e quando si pedala. Per sfruttare a pieno una Selle SMP bisogna prendersi qualche ora, capire quale è il giusto setting, che deve essere in linea con le proprie esigenze e modo di pedalare.

Se montata nel modo corretto, ribadendo che la soggettività di utilizzo e della morfologia del fisico giocano un ruolo importantissimo, si impara ad usare dei punti di appoggio differenti, rispetto ad una sella con un design convenzionale. E poi c’è quell’ampia apertura centrale, importante perché non crea pressioni sulle parti molli ed è un vero strumento per fare circolare dell’aria in un punto dove l’aumento della temperatura è esponenziale.

Selle SMP

Selle SMP rinnova: altri due anni assieme ai Reverberi

09.12.2022
4 min
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Le settimane che portano alle festività natalizie sono sempre molto frenetiche per i team. I giorni passano veloci tra ritiri da programmare e materiale da consegnare, soprattutto se siamo di fronte all’ingresso di nuovi partner tecnici. Restando in tema, per la Bardiani-CSF Faizanè (che dal primo gennaio cambierà nome in Green Project Bardiani-CSF Faizanè) il 2023 si appresta ad essere un anno davvero importante. Dal prossimo anno la formazione diretta da Bruno e Roberto Reverberi correrà su biciclette De Rosa. Stiamo parlando dei modelli Merak e SK Pininfarina. Se cambia il fornitore tecnico della bicicletta, resta però confermato il partner delle selle, che per il terzo anno saranno Selle SMP.

Nei giorni scorsi l’azienda di Casalserugo, in provincia di Padova, ha rinnovato per altri due anni la collaborazione con la formazione diretta in ammiraglia da Roberto Reverberi.

Maurizio e Franco Schiavon con al centro il padre Martino, fondatore di Selle SMP
Maurizio e Franco Schiavon con al centro il padre Martino, fondatore di Selle SMP

Obiettivi comuni

Alla base di una collaborazione che dura già da tre anni e che è destinata a proseguire almeno fino alla fine del 2024 c’è sicuramente la condivisione di obiettivi che si vogliono raggiungere. A confermarlo sono Maurizio e Franco Schiavon, fratelli e titolari dell’azienda Selle SMP.

«Quando una partnership si fonda sul rispetto reciproco e sulla condivisione dell’obiettivo comune – raccontano – la meta è già raggiunta. Ma per mantenere alti gli obiettivi, bisogna sempre pedalare con convinzione e sguardo rivolto al futuro. Rinnoviamo con fiducia la collaborazione con la Bardiani-CSF Faizanè, perché la nostra azienda ha fatto propri i valori del ciclismo: sacrificio, fatica, dedizione, resilienza, onestà e correttezza. Se manca anche solo uno di questi valori non si vince».

Alle parole dell’azienda fanno seguito quelle del team attraverso il team manager Roberto Reverberi.

«Siamo felici – dice – che Selle SMP prosegua con questa partnership per le stagioni 2023-2024, tutti gli atleti del roster 2022 hanno utilizzato i loro prodotti trovandosi davvero bene. Abbiamo attuato una importante rivoluzione sportiva inserendo 7 nuovi atleti giovani nel nostro team. La rivoluzione c’è stata anche a livello di sponsor tecnici, con l’arrivo di De Rosa. Selle SMP rimane un’ottima costante in questo cambiamento, ci siamo sempre trovati bene. Pensiamo di avere allestito una squadra competitiva, speriamo di raccogliere insieme ai nostri partner delle belle soddisfazioni e di ottenere ottimi risultati. La stagione 2023 per noi sarà fondamentale. Un ringraziamento particolare alla famiglia Schiavon per la costante e proficua collaborazione».

Ampia disponibilità

Così come avvenuto in passato, gli atleti della Green Project Bardiani-CSF Faizanè saranno seguiti per tutta la stagione dallo staff di Selle SMP con il preciso obiettivo di trovare fin da subito la sella ideale. I modelli a disposizione del team saranno i seguenti: Composit, Evolution, F20/F20C, F30C, VT20/VT20C e VT30C.

Alcuni atleti presenti in squadra la scorsa stagione non hanno mancato di esprimere le loro sensazioni sui modelli appena provati. In alcuni casi si tratta di conferme visti gli ottimi riscontri avuti.

Filippo Fiorelli ha scelto il modello VT20C: «Ho voluto provare questa sella – dichiara – perché è più imbottita e comoda, ho sentito diversi benefici in questi giorni, al primo impatto è davvero ottima, ringrazio Selle SMP che mi ha guidato nella scelta».

Luca Covili, ha optato per il modello Composit: «Il 2023 – conferma – sarà il terzo anno consecutivo con questa sella. L’ho scelta fin da subito perché l’avevo già usata da under 23 quando correvo alla Palazzago e mi trovai bene fin da subito. Quando mi hanno chiesto quale volessi utilizzare, non ho avuto dubbi».

Samuele Zoccarato, campione italiano gravel, ha scelto invece il modello VT30C: «Una sella corta che aiuta a distendersi sulla bici e non ha punti scomodi sulla parte anteriore, quando si va in presa bassa. Per la mia conformazione fisica è l’ideale».

Selle SMP

Selle SMP presenta i nastri Grip 2.0 e Grip Gel 2.0

30.10.2022
3 min
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Quando si parla di dettagli tutto può fare la differenza, soprattutto nel mondo del ciclismo, dove pochi grammi possono tracciare una sottile linea tra vittoria e sconfitta. In questo caso il dettaglio da curare riguarda il manubrio, e più in particolare il nastro. Selle SMP ha ideato un prodotto di ultima generazione, anzi due: il Grip 2.0 e il Grip Gel 2.0.

Una bella novità

Per riuscire a pedalare al meglio delle proprie possibilità è necessario avere i materiali giusti, sia per la parte tecnica ma anche per quel che riguarda il comfort. Il nastro manubrio è uno dei prodotti più delicati per i ciclisti, infatti rappresenta uno dei tre punti di contatto con la bici. E’ quindi importante avere un materiale che ci permette di restare in sella molte ore senza mai affaticarci.

Il nastro Grip Gel 2.0 è adatto all’uso gravel visto il maggior spessore, 3 millimetri, ed è in vendita a 29,90 euro
Il nastro Grip Gel 2.0 è adatto all’uso gravel visto il maggior spessore, 3 millimetri, ed è in vendita a 29,90 euro

Le caratteristiche tecniche

I nuovi nastri manubrio di Selle SMP sono realizzati in Italia ed interamente con materiali di alta qualità. Una delle caratteristiche di punta di questi due prodotti, il Grip 2.0 ed il Grip Gel 2.0, sta nel nome. Consentono infatti una presa forte e sicura sul manubrio in qualsiasi condizione climatica.

Un altro punto di forza di questi due prodotti è l’assorbimento delle vibrazioni, garantito dalla struttura in polimero HPP 2.0. Si tratta di una mescola innovativa di proprietà di Selle SMP, un materiale di pregiata qualità in grado di assorbire le vibrazioni e fornire prestazioni ottimali. Legando a tutto questo un’alta durabilità nel tempo.

Montare i nastri di Selle SMP è un processo semplice, basta seguire le istruzioni fornite
Montare i nastri di Selle SMP è un processo semplice, basta seguire le istruzioni fornite

Il montaggio

Riuscire a montare il nastro manubrio in maniera facile e relativamente rapida è un aspetto da non sottovalutare. Selle SMP viene incontro a questa esigenza, grazie ad una serie di regole ben precise da attuare quando si applica il prodotto. In più c’è da considerare la grande elasticità di cui sono dotati il Grip 2.0 ed il Grip Gel 2.0, tale da agevolare la nastratura. 

Selle SMP

Selle SMP e QRED partner di settore del GIC 2022

13.10.2022
2 min
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Sono Selle SMP ed il brand QRED i principali sponsor di settore partner dell’edizione 2022 del “GIC”, il Giro Italia Ciclocross: la consueta rassegna agonistica 100% dedicata al movimento cross nazionale organizzata dall’ASD Romano Scotti e giunta quest’anno alla quattordicesima edizione. Sei le tappe in programma in questa stagione, dislocate in 5 regioni differenti: Corridonia (Macerata), Buja-Osoppo (Udine), Sant’Elpidio a Mare (Fermo), Follonica (Grosseto), Ferentino (Frosinone) e l’ultima, domenica 18 dicembre, in Salento e lungo la spiaggia della meravigliosa Gallipoli (Lecce).

Per Selle SMP, la presenza a titolo di partner nella disciplina del cross è davvero una costante. Sono difatti tantissimi gli eventi italiani supportati attivamente dal brand veneto produttore di selle per il ciclismo. Ed il sodalizio con l’ASD Romano Scotti, e con il GIC in modo particolare, non poteva certo essere da meno! Per QRED si tratta invece di una bella novità, ed è proprio lo stesso marchio d’abbigliamento cycling ad avere l’onere e l’onore quest’anno di vestire con la propria maglia rosa i diversi leader delle classifiche generali del Giro d’Italia Ciclocross

QRED e Selle SMP sono partner del Giro d’Italia Ciclocross 2022
QRED e Selle SMP sono partner del Giro d’Italia Ciclocross 2022

Nel ricordo di Mauro Valentini

«Non vi nascondo la grande emozione che ho dentro – ha dichiarato a bici.PRO Fausto Scotti, lo storico organizzatore del Giro d’Italia Ciclocross – perché dopo aver concluso la scorsa edizione 2021… ricoverato per Covid allo Spallanzani di Roma, e ancora con qualche strascico, oggi sono di nuovo qui con voi alla guida di questo bellissimo evento. Siamo davvero circondati da tanto affetto, e questo è bellissimo».

«Per questo GIC 2022 – riprende – abbiamo ricevuto ben 19 richieste di tappa, ma ne abbiamo potute selezionare per regolamento appena 6. Ripartire, quest’anno nel ricordo di Mauro Valentini (il figlio dell’ex tecnico azzurro Mario, molto impegnato a sua volta nello sport paralimpico, scomparso prematuramente a febbraio 2021, ndr), è sinonimo di rivincita per tutta l’Italia, e questo ci spinge ad andare avanti sostenuti dalla forza e dall’affetto di tutti i comitati locali. Aggiungo poi che è stato bellissimo tornare a consegnare, sul palco e nel corso delle prime prove che si sono già disputate, le maglie dei diversi leader di categoria. Maglie che quest’anno hanno per me un sapore diverso in quanto a fornirle è un brand di un mio caro amico d’infanzia: la QRED di Paolo Piacentini».

Giro d’Italia Ciclocross

Selle SMP
QRED

Selle SMP e l’anima elettrica: ecco i modelli e-trk ed e-sport

16.09.2022
4 min
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Le e-bike stanno diventando un mondo sempre più esplorato dagli amanti della bici. Sia da chi cerca un’anima race, sia da chi, invece, sposa l’idea urban della mobilità elettrica. Anche tutta la parte che riguarda gli accessori legata all’e-bike si è, di conseguenza, evoluta, arrivando ad accontentare un maggior numero di appassionati. Selle SMP, ha seguito la grande crescita di questo mondo e propone due modelli di selle, anzi tre, per le e-bike. Ce n’è per tutti i gusti.

Il modello e-trk è pensato chi cerca un alto livello di comfort quando pedala
Il modello e-trk è pensato chi cerca un alto livello di comfort quando pedala

Anima urban

Nicolò Schiavon, responsabile vendite e commerciale di Selle SMP, ci fa da guida tra i prodotti pensati dall’azienda padovana. 

«In ambito urban, elettrico – ci dice al suo stand dell’IBF Nicolò – starei sulla e-trk: una sella che fa parte della nostra gamma dedicata all’e-bike. E’ una sella polivalente: può essere usata in ambito elettrico ma anche per quello che è un uso più comodo da città. Per sviluppare questo modello siamo partiti da un presupposto: quando pedaliamo su una bici elettrica sviluppiamo meno potenza sui pedali grazie all’aiuto del motore. Di conseguenza, rispetto ad una bici muscolare stiamo seduti più a lungo in sella, per questo il comfort diventa ancor più importante».

Le linee del design della sella e-trk sono più squadrate, per creare armonia con i telai delle moderne e-bike
Le linee del design della sella e-trk sono più squadrate, per creare armonia con i telai delle moderne e-bike

Le caratteristiche

«Si tratta di un modello di sella che mantiene le caratteristiche ergonomiche che ci caratterizzano da sempre. Canale centrale completamente aperto, densità differenziata dell’imbottitura, così da avere sempre il massimo comfort, qualsiasi posizione si assuma in bici. Strato in gel automodellante su tutta la superficie d’appoggio, perché le ossa ischiatiche si muovono verso i lati della sella ed è importante avere sempre la stessa densità di appoggio. Esteticamente la sella e-trk ha una forma squadrata, per assecondare e valorizzare l’estetica delle bici elettriche».

Carattere aggressivo

Selle SMP ha utilizzato le sue conoscenze tecniche, derivanti dal mondo dello competizioni, anche nel mondo e-bike, creando un modello di sella per la sezione “race”. Uno dei prodotti che emerge da questa categoria è il modello e-sport, realizzato in due versioni: large e medium. 

«Il concetto ergonomico – riprende Nicolò – è lo stesso delle nostre altre selle sport: come la VT30C Gel. Ha le stesse caratteristiche tecniche della sella e-trk a livello di imbottiture e comfort. Perché due modelli? Noi di Selle SMP vogliamo avvicinarci alle esigenze di ogni singolo utilizzatore. Abbiamo lo scafo in nylon 12 caricato in fibra di carbonio, il carrello più lungo disponibile sul mercato. Insomma, tutto il necessario per trovare il massimo delle prestazioni».

«Per i clienti che desiderano un modello più “corsaiolo” proponiamo il modello e-sport medium. Dal carattere più aggressivo, per un utente elettrico un po’ più evoluto. La versione large, invece, è pensata per chi desidera, anche nella situazione più aggressiva, un livello di comfort massimo. Più largo e più imbottito».

Selle SMP

VT30C Gel e VT30 Gel: le selle di Selle SMP per tutti i terreni

08.09.2022
3 min
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La sella rappresenta una delle parti fondamentali della bici, essendo uno dei tre punti di contatto che il corpo trova con il mezzo. Nella scelta della sella migliore ci sono tanti fattori da considerare e da non sottovalutare: peso, rigidità e soprattutto comodità. Non è detto che una sella più morbida sia più comoda o efficiente rispetto ad una più dura e viceversa. La ricerca del prodotto migliore è estremamente complicata, così Selle SMP cerca di facilitarvi il compito presentando il suo nuovo modello: la VT30C Gel. Un prodotto nato anche grazie alla collaborazione con il team Bardiani.

Il modello VT30C Gel ha un profilo racing, risultando molto corta e compatta
Il modello VT30C Gel ha un profilo racing, risultando molto corta e compatta

Per tutti i terreni

La VT30C Gel è una sella corta, progettata e disegnata per adattarsi ad ogni forma del vostro corpo. La sua imbottitura, in gel auto-modellante, riduce del 30% la pressione sui punti di contatto, aumentando il comfort, rendendola adatta a tutti i tipi di terreni e di percorsi: strada, fuoristrada e triathlon.

E’ costruita per i ciclisti con un bacino medio-largo che hanno bisogno quindi di un maggiore sostegno. Per specificare ancora meglio Selle SMP segnala la larghezza delle ossa ischiatiche che meglio si adattano alla sella VT30C Gel, che vanno da 11.6 a 15 centimetri. 

Il modello VT30 Gel, al contrario ha un profilo più standard risultando più lunga
Il modello VT30 Gel, al contrario ha un profilo più standard risultando più lunga

Dettagli tecnici

Il rivestimento della sella è in SVT Velvet Touch, un tessuto morbido e molto resistente. Questa caratteristica evita che si possa rovinare la sella in caso di caduta e sfregamento. Lo scafo, una parte importante per la sella in quanto strettamente correlato alla capacità di assorbire colpi e vibrazioni, è in nylon 12 caricato in carbonio.

Il telaio AISI 304 Tube, in acciaio Inox, è più pesante e meno elastico rispetto a quello in carbonio
Il telaio AISI 304 Tube, in acciaio Inox, è più pesante e meno elastico rispetto a quello in carbonio

Due telai, due modelli

E’ possibile scegliere tra due tipi di telaio: l’AISI 304 con tubo in acciaio inox, e quello in carbonio unidirezionale. Naturalmente il secondo telaio, in carbonio, risulta più resistente e leggero, quindi con performance maggiori. Il peso del telaio in AISI 304 è di 310 grammi, mentre quello in carbonio è di 255 grammi. 

Le misure della sella VT30C Gel sono larghezza di 155 mm e lunghezza di 255 mm. Il prezzo per il modello in acciaio inox è 169 euro, mentre per quello in carbonio è 279 euro. 

SMP ha disegnato e progettato anche un modello tradizionale che è il VT30 Gel, con le stesse caratteristiche ma con un design meno racing. Le differenze principali si riscontrano in misure e peso: con la lunghezza che passa a  283 mm. Il peso aumenta leggermente in entrambi i telai. Con il modello AISI 304 dal peso di 320 grammi, mentre quello in carbonio è di 265 grammi.

Selle SMP

Selle SMP VT20C Gel, una seduta ridefinita

09.07.2022
4 min
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Selle SMP lancia la versione Gel della famiglia VT, ovvero le selle corte dell’azienda veneta. Viene mantenuto lo scafo sagomato che caratterizza questa categoria di prodotti, ma l’inserimento del gel offre un feeling paragonabile ad una sella piatta. E’ una sella facile, comoda e un po’ per tutti.

Non solo, perché il gel è automodellante, non scalda e sembra avere una sorta di memoria di forma. L’abbiamo provata.

Il becco scende leggermente
Il becco scende leggermente

L’inserto nelle zone strategiche

L’ampio canale centrale e il naso che si rivolge verso il basso: due segni distintivi e iconici di tutte le selle di Selle SMP, ma anche il posizionamento del cuscinetto in gel, per nulla banale. Questo inserto è sotto il rivestimento (che sembra di velluto e quasi impalpabile) e copre buona parte delle due sezioni della VT20C Gel e si spinge anche verso i due punti di appoggio dove l’ischio appoggia e scarica le pressioni.

Quali sono i vantaggi che si percepiscono una volta in sella? Certamente il comfort e una morbidezza apprezzabile, ma anche stabilità e distribuzione ottimale di pesi e pressioni. Il gel è consistente, fattore che limita “l’effetto molla” quando si affrontano delle asperità e magari si va sullo sterrato. L’abbiamo apprezzata in un contesto gravel, dove si sfruttano a pieno le sue potenzialità.

La zona interessata dall’inserto in gel
La zona interessata dall’inserto in gel

Come è fatta

Abbiamo provato la versione con telaio in acciaio AISI (è disponibile anche la versione in carbonio) e con una larghezza di 144 millimetri. Si parte dallo scafo che è in nylon e caricato al carbonio, non è piatto ed è sagomato. Ha due depressioni posteriori, nella zone più larghe. Ha un’imbottitura di livello medio, con i due inserti (separati tra loro) di gel. Il design del prodotto si basa su una evidente sagomatura e dalle due parti laterali che scendono in maniera importante verso il basso. Non c’è nessuna scocca a vista.

Posizionarla in bolla con l’ausilio di un’asta dritta è più facile
Posizionarla in bolla con l’ausilio di un’asta dritta è più facile

Come si monta sulla bicicletta

Rispetto alle selle più “tradizionali” della gamma, quelle che prevedono delle depressioni pronunciate, la Selle SMP VT20C Gel è più facile da montare, da mettere in bolla e anche nei termini di approccio. Noi, ad esempio, l’abbiamo posizionata perfettamente in linea con l’orizzonte, soluzione che a nostro parere permette all’utilizzatore di sfruttare tutta la superficie di appoggio.

A chi si rivolge

Una sella che si rivolge agli amanti dell’endurance, delle selle comode e che hanno un’imbottitura omogenea e con uno spessore medio, ma la vediamo particolarmente efficiente in ambito gravel. Non solo, perché l’inserto in gel così strutturato dissipa e sostiene al tempo stesso, quasi non fa percepire il canale di scarico al centro. Per chi spinge schiacciandosi sulla sella e sfruttando anche il pavimento pelvico, questo fattore può essere molto positivo. Il prezzo di listino di questa versione è di 169 euro.

I nostri feedback

E’ una sella che invita fin da subito ad una seduta posteriore, ovvero scaricata verso il retro, invitando ad usare la parte larga della sella. E’ morbida, ma non è una sella che fa sprofondare la seduta e proprio dove c’è l’inserto in gel, il sostegno è evidente. Questa combinazione di fattori non è da far passare in secondo piano. Offre dei vantaggi nelle fasi di spinta, fa scaricare il peso verso il retro della sella e della bicicletta e il canale con i “binari” morbidi aiuta a piegarsi verso il basso senza punti di pressione.

L’apprezziamo in modo particolare nel contesto gravel (@sara carena)
L’apprezziamo in modo particolare nel contesto gravel (@sara carena)

Perché il gravel

Sembra la sella perfetta per chi vuole andare sullo sterrato, ma senza inventarsi nulla. Scriviamo questo perché offre un feeling immediato, dissipa parecchio e tende a far rimanere incollato il corridore alla sella, limitando si sobbalzi e la conseguente “perdita” della pedalata.

Selle Smp

Selle SMP festeggia i 75 anni di una storia di famiglia

06.06.2022
3 min
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Se volessimo trovare tre aggettivi che meglio identifichino Selle SMP potrebbero essere i seguenti: qualità, ergonomia, innovazione.

Oggi l’azienda che ha saputo rivoluzionare il concetto di selle per bicicletta festeggia i 75 anni dalla sua fondazione e per farci raccontare qualcosa di più siamo andati a Casalserugo in provincia di Padova dove oggi sono presenti gli uffici e la sede produttiva di Selle SMP. Qui abbiamo incontrato Maurizio, Franco, Jacopo, Martina e Nicolò Schiavon. Maurizio e Franco rappresentano la seconda generazione mentre Jacopo, Martina e Nicolò la terza. Tutti loro sono accomunati dalla stessa passione per il lavoro, da quella stessa voglia di innovare che nel lontano 1947 spinse Martino Schiavon, il fondatore dell’azienda, a iniziare la sua produzione di selle per biciclette in una soffitta in Piazza dei Signori, nel pieno centro di Padova.

Ancora oggi, uno dei motivi di maggiore orgoglio da parte di Selle SMP è quello di aver mantenuto e consolidato lo sviluppo e la propria produzione in Veneto. Questo ha permesso di mantenere sempre alta la qualità di ogni sella prodotta e nello stesso tempo di ridurre i costi e l’impatto sull’ambiente. Ne hanno inoltre tratto enorme vantaggio negozianti e clienti finali che hanno visto ridurre al minimo i tempi di consegna. Oggi Selle SMP è presente in ben 65 nazioni sparse in tutto il mondo. 

Maurizio e Francon Schiavon: al centro il padre Martino fondatore di Selle SMP
Maurizio e Francon Schiavon: al centro il padre Martino fondatore di Selle SMP

Alcune date importanti

La storia di Selle SMP è caratterizzata da alcune date importanti a partire naturalmente da quel 1947 che ne ha segnato l’inizio. Fra queste va ricordato il 1970, quando la produzione di selle ha toccato il milione di esemplari, fino ad arrivare al 1990 con ben sei milioni di selle prodotte. In mezzo un’altra data importante, il 1979, anno in cui l’azienda si è trasferita nell’attuale sede di Casalserugo. 

Altra data fondamentale è rappresentata dal 2004 con la presentazione del primo modello della linea Pro. Una sella davvero rivoluzionaria, frutto di uno studio scientifico approfondito che ha permesso a milioni di ciclisti di stare finalmente bene in sella e per tante ore.

Un anno dopo, esattamente nel 2005, ecco arrivare il debutto nel mondo del professionismo con il team Amore & Vita. Oggi Selle SMP è ancora in gruppo affiancando la Bardiani CSF Faizané.

Gli atleti Bardiani corrono con le Selle SMP, in foto Enrico Battaglin
Gli atleti Bardiani corrono con le Selle SMP, in foto Enrico Battaglin

Pro e amatori

La possibilità di affiancare un team professionistico ha sicuramente ripercussioni sullo sviluppo di nuovi modelli di selle. Dalla Bardiani CSF Faizané arrivano infatti feedback importanti così come da quegli amatori, che potremmo definire “evoluti”, con i quali l’azienda collabora per lo sviluppo di nuovi prodotti. Da una parte abbiamo infatti i professionisti che hanno necessità di poter disporre in gara e in allenamento di selle altamente performanti, dall’altra gli amatori che cercano, oltre alla prestazione, anche il comfort. 

A proposito di professionisti, Alessandro Tonelli in forza alla Bardiani CSF Faizané ci aveva raccontato nel corso di una nostra intervista al Tour of Antalya come Selle SMP ad inizio stagione abbia messo a disposizione degli atleti del team diversi modelli di selle. In queste modo ciascun componente della squadra ha potuto trovare la sella per lui ideale. In Selle SMP sono infatti convinti che ogni sella sia come un abito che si deve cucire attorno all’atleta. Non deve infatti essere quest’ultimo ad adattarsi alla sella. Tutto ciò rientra in quella la “filosofia ergonomica” che ha sempre guidato l’azienda in questi suoi primi 75 anni di attività e che l’accompagnerà anche in futuro.

Selle SMP

Le Selle SMP della Bardiani? Gli appunti di Tonelli

17.02.2022
6 min
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Primi giorni di corsa. Tour of Antalya, a sud della Turchia. Durante l’intervista ad Alessio Martinelli pubblicata la settimana scorsa, l’occhio è andato alla sella della sua Dolomia. L’inconfondibile sagoma della Selle SMP, con la punta vistosamente verso il basso. La risposta del valtellinese, che avevamo seguito anche nella fase di messa in sella da un biomeccanico bergamasco, aveva chiarito che per il tipo di conformazione della sella e del suo bacino e per il modo che ha di pedalare, quella fosse l’inclinazione migliore.

Tour of Antalya, 2ª tappa, Alessio Martinelli spiega l’inclinazione della sua sella
Tour of Antalya, 2ª tappa, Alessio Martinelli spiega l’inclinazione della sua sella

Le scelte diverse

A quel punto, incuriositi, ci siamo messi a studiare le bici dei compagni e ci siamo resi conto che non tutti avessero lo stesso modello e da questo è nato l’approfondimento. Nostra guida d’eccezione è Alessandro Tonelli, bresciano di 29 anni che corre alla Bardiani-CSF-Faizanè dal 2015 ed è stato inserito nella spedizione turca per aggiungere un po’ di esperienza all’allegra… banda degli under 23.

«Avevamo già usato queste selle per due anni nel 2017 e 2018 – dice – poi nel 2019 e 2020 abbiamo avuto Selle Italia e dallo scorso anno siamo tornati con Selle SMP. Sono selle particolari. Diciamo che all’inizio ho dovuto abituarmi. Però adesso che ho trovato quella più adatta, con la larghezza perfetta per le mie ossa ischiatiche, sto bene».

La Bardiani al Tour of Antalya, ciascuno con la sua sella: una scelta soggettiva
La Bardiani al Tour of Antalya, ciascuno con la sua sella: una scelta soggettiva

Fra storia e scienza

Un po’ di storia, per arricchire il quadro. Come recita il sito dell’azienda, Selle SMP è un’azienda familiare italiana, fondata a Padova nel 1947 da Martino Schiavon, che ha puntato forte su qualità, ergonomia e innovazione. Il voler sottolineare il concetto di ergonomia si deve al fatto che Selle SMP ha introdotto sul mercato selle dal pronunciato canale centrale di scarico e con il becco curvo, in stile… Concorde, portando avanti una serie di concetti che hanno aperto la strada per i brand successivi.

Il canale centrale elimina la compressione nella zona perineale e prostatica, toglie di mezzo indolenzimento e formicolii genitali, protegge le strutture nervose e vascolari, mantiene il pieno flusso sanguigno, consente fluidità nel gesto e una migliore aerazione.

La F20C di Tonelli ha un disegno più “piatto” e tradizionale rispetto alla Evolution
La F20C di Tonelli ha un disegno più “piatto” e tradizionale rispetto alla Evolution

La punta a becco d’aquila consente maggior comfort quando si pedala in presa bassa, libertà di avanzamento in punta e riduce la compressione sugli organi genitali. In parallelo l’area di appoggio è ampia e offre supporto e stabilizzazione del bacino, riduce gli scompensi articolari e, agevolando la spinta, riduce il dispendio energetico. 

L’avvallamento posteriore infine riduce le compressioni a carico del coccige. Unito a tutto ciò, il telaio ha un disegno che permette il massimo range di regolazione, offre stabilità laterale e assorbimento delle vibrazioni.

Questi i concetti, poi però tocca ai corridori scegliere e passarci sopra delle ore.

La sella giusta

«Dal mio punto di vista – racconta Tonelli – qualunque sia la marca di sella che usi, devi trovare la tua, quella più adatta alle tue caratteristiche anatomiche. In Selle SMP hanno sviluppato vari modelli proprio per consentire a tutti di trovare la più giusta. Diciamo che una sella che per sua vocazione previene prostatite e problematiche del genere, è una sella molto adatta per gli amatori. E’ adatta per farci tanti chilometri da seduto e mi rendo conto, guardando in giro, che ha preso parecchio piede».

Il telaio della F20C è in carbonio: la sella così fatta pesa 210 grammi
Il telaio della F20C è in carbonio: la sella così fatta pesa 210 grammi

F20C, la più corta

Se il modello Evolution, quello usato da Martinelli, è lo stesso scelto che Tonelli aveva utilizzato nel 2018, per il 2022 il bresciano ha iniziato a usare la F20C, che nasce per atleti dal bacino stretto (9-11,5 centimetri). Il modello ha il telaio in carbonio unidirezionale, larghezza di 134 millimetri, lunghezza da 250 per un peso di 210 grammi.

«La C significa corta – conferma – perché altrimenti la F20 sarebbe più lunga di oltre 2 centimetri (277 contro 250, per l’esattezza, ndr). E’ una sella più piatta rispetto ai modelli precedenti, come appunto le Evolution. Per me che sono sempre stato abituato a stare seduto, quindi non ho problemi, è perfetta. Uno come Martinelli invece, che è più leggero e sta sempre in piedi, trova la F20C un po’ troppo rigida e rischia di farsi male “sotto”. Per questo usa la Evolution».

La sella Evolution ha pure il telaio in carbonio, pesa 205 grammi
La Evolution ha pure il telaio in carbonio, pesa 205 grammi

Evolution, un must

E qui si parla proprio della sella che costituisce la bandiera di Selle SMP, il marchio di fabbrica. Anche in questo caso il telaio è in carbonio, ma rispetto alla F20C cambiano le misure (129 millimetri di larghezza per 266 di lunghezza) e l’adattabilità a ossa ischiatiche da 9 a 11 centimetri.

«Ho utilizzato – conferma Tonelli – la Evolution nel 2017-2018, ma ora le stesse forme accomunano tre modelli. Evolution, appunto, con un’imbottitura media. La Stratos, con imbottitura più sottile. Infine la Composit senza imbottitura (ha lo scafo in Nylon 12 caricato carbonio, su cui è applicato il rivestimento in vera pelle, ndr)».

La Stratos ha imbottitura in elastomero espanso, pesa 225 grammi e misura 131×266 millimetri
La Stratos ha imbottitura in elastomero espanso, pesa 225 grammi e misura 131×266 millimetri

«Alla fine la forma della sella è uguale – prosegue – cambia solo l’imbottitura. Mentre la F20C che uso io la sviluppano con la stessa che ha l’Evolution. Anche questa è una sella con cui devi trovare il giusto feeling e poi vai alla grande. Il fatto di tenerla inclinata come Martinelli è anche questione di abitudine del corridore. Anch’io la tenevo così, ad esempio: avevo una differenza tra la parte davanti e la parte dietro di più di un centimetro. E’ la forma che ti porta a cercare l’inclinazione, mentre su quella che ho adesso non c’è così tanta differenza».

La stagione è appena iniziata e abbiamo sentito anche ieri Trentin e Pernsteiner insistere sulla necessità di una sella che sia il più possibile adatta alle proprie caratteristiche. Tonelli lo ha appena confermato. Ed è lampante che, allo stesso modo in cui entrando in un negozio o su un e-commerce si resta stupiti dalla varietà dei modelli, anche i corridori hanno la stessa necessità di scegliere la sella più adatta. E per loro si tratta di una necessità davvero impellente.