Selle SMP Evo ed Evo Plus, le due nuove selle del marchio veneto (il medesimo modello con due spessori differenti dell’imbottitura). Il design ed il primo impatto visivo rimangono quelli che hanno reso celebre l’azienda padovana, ma cambiano completamente alcuni concetti tecnologici e di produzione.
Entrambe le selle sono proposte con una larghezza di 140 millimetri, l’ampio canale di scarico centrale e la punta all’ingiù. L’imbottitura è in EVA. Si tratta di un blocco unico, ovvero la copertura e il foam sono la stessa cosa. L’abbiamo provata in anteprima.
Fra storia e futuro
Selle SMP ha fatto del design un vero e proprio simbolo, un’icona e un modo per distinguersi dagli altri. Non si tratta solo di strategia promozionale, perché alle spalle c’è da sempre una ricerca legata al benessere, alla salute e anche all’efficacia di un marchio di selle emulato da molti. Se pur con concetti e disegni differenti, oggi come oggi ogni marchio che produce selle ha nel proprio roster almeno un modello con il foro e/o canale di scarico.
Grazie al modello Evo, Selle SMP getta le basi per un’evoluzione dei suoi prodotti che adottano (e adotteranno) una nuova tecnologia di costruzione. Il progetto si basa sul pad di appoggio in EVA. Non esiste una fodera o copertura che copre la schiuma sottostante. Un’anima sola, resistente e capace di dissipare ancora di più le vibrazioni, di stabilizzare ed è anche longeva. Sostiene e distribuisce le pressioni. Ha un design minimale, il che significa anche un notevole risparmio di peso. Selle SMP Evo con telaio in carbonio, la sella più leggera di sempre dell’azienda di Casalserugo.
Selle SMP Evo, come è fatta
La larghezza è unica (140 millimetri) e Selle SMP la consiglia a chi ha la larghezza delle ossa ischiatiche comprese tra i 90 e 130 millimetri), mentre gli spessori sono due: standard (con l’imbottitura spessa 5 millimetri) oppure Plus (che è spessa 12). Lo scafo è in nylon 12 caricato al carbonio, un blend resistente e non eccessivamente rigido.
E’ disponibile nelle versioni con telaio in acciaio Inox, oppure la CRB in carbonio (che nei punti di ancoraggio con il reggisella è rinforzata con due piastrine in alluminio). E’ una sola anche la lunghezza di 250 millimetri (una sella corta). Non è piatta, ma ha un’importante spoileratura posteriore. Ha un prezzo di listino di 239 euro, ottimo a nostro parere, se consideriamo la categoria nella quale è inserita e le rifiniture complessive della sella.
Le nostre impressioni
La Evo CRB è difficilmente accostabile alle altre selle della gamma, con o senza imbottitura. Il primissimo impatto è di una sella più comoda, soprattutto nella sezione centrale e dove il canale entra in contatto con l’imbottitura del pantaloncino. Al tempo stesso trasmette un feeling race, perché è leggerissima, perché è una di quelle selle che sostiene (tantissimo); non affonda nei punti appoggio. Supporta quando si pedala per molto tempo da seduti, senza alzarsi in piedi sui pedali e quasi da l’impressione di spalmare su una superficie maggiore (rispetto ad una sella tradizionale) le vibrazioni che arrivano dal basso. Una elevata sensazione di stabilità è più che reale.
Lateralmente non frena la ricerca della pedalata profonda tramite la coscia e nella zona posteriore il supporto che crea è esponenziale e tanto sfruttabile. Questo accade grazie allo “spoiler” menzionato in precedenza e grazie ad una sella che diventa tutta sfruttabile (ovviamente tranne il becco). E’ doverosa una precisazione: una sella di Selle SMP prevede un montaggio in bolla. E’ nostra abitudine scaricare la punta verso il basso, in modo da sfruttare ancora di più la zona del retrotreno in salita, ricercando un sostegno per i glutei e scaricare l’intera zona lombare.