SLR Boost Kit Carbonio Superflow, comfort e performance

19.12.2023
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Una vera e propria icona della gamma Selle Italia. L’equilibrio ideale tra peso, prestazioni e comfort: ecco la SLR Boost Kit Carbonio Superflow. Un prodotto che migliora e rinnova i valori di un grande classico come la SLR. La perfetta combinazione di caratteristiche che da sempre contraddistinguono questo modello, ulteriormente sottolineato da una forma compatta e da una leggerezza senza precedenti.

Stile e prestazioni

La SLR Boost Kit Carbonio Superflow si distingue come uno dei modelli più apprezzati e ricercati nella storia di Selle Italia. Forma sofisticata, leggerezza, design e comfort fanno di questo modello il prodotto più indicato per chi cerca una combinazione ottimale di prestazioni e stile. Un’occasione per far risaltare ogni caratteristica della propria bici, facendola funzionare in simbiosi con la propria posizione. 

Una sella che si presenta con una forma ideale nel caso di una rotazione “neutra” del bacino, cioè quando la curva lombare è allineata con la colonna vertebrale. Questo modello è adatto a ciclisti che necessitano del giusto compromesso tra libertà di movimento e stabilità sulla sella. Il risultato sono sensazioni positive che si traducono in una pedalata sicura ed efficace.

Compatta e leggera

Selle Italia sa che ogni dettaglio va ad aggiungersi a quelli che sono i marginal gain. La SLR Boost Kit Carbonio Superflow è caratterizzata dal rail in carbonio con una lunghezza maggiorata di 10 mm che assicura resistenza e una maggiore possibilità di regolazione della sella. Con foro centrale Superflow che allevia la pressione nella zona perineale, è disponibile in taglia idmatch S3 o L3. 

Le dimensioni si differenziano in S3 con 130 x 248 mm e L3 con 145 x 248 mm. Misure regolari che si sposano a pieno con il mercato e gli standard odierni. Il peso ferma l’ago della bilancia ad appena 122 grammi per la S3, 129 grammi per la L3. La scocca è realizzata in Nylon caricato Carbonio. Una serie di caratteristiche tecniche che confermano la sua indole devota alla strada e alla massima performance. Il prezzo consigliato al pubblico e consultabile sul sito è di 314,90 euro.

SelleItalia

Watt 3D, la prima sella da triathlon stampata in 3D

04.11.2023
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Prosegue la ricerca di Selle Italia nell’ambito dei prodotti con cover stampata: ecco la nuova Watt 3D, la prima sella per il triathlon in 3D. Questo nuovo modello presenta la stessa forma della Watt già in collezione caratterizzate dal design aerodinamico che consente di mantenere una posizione di pedalata precisa ed efficiente anche per i 180 chilometri della frazione ciclistica di un triathlon. Scopriamo le innovazioni e i benefici di questa tecnologia, ormai asso nella manica del brand trevigiano. 

La tecnologia Superflow riduce i disturbi fisici causati da una prolungata pressione sulla zona perineale
La tecnologia Superflow riduce i disturbi fisici causati da una prolungata pressione sulla zona perineale

Il terzo successo

Dopo i successi di SLR Boost 3D presentata lo scorso anno e il lancio di Novus Boost Evo 3D, la nuova Watt 3D conserva la stessa forma di successo della versione precedente, ma con la copertina in 3D sviluppata con tecnologia Carbon DLS. Questa tecnologia ha permesso la realizzazione di zone di cushioning differenziato, create in base alla zona di contatto delle ossa ischiatiche sulla sella.

Questo perché la posizione che si tiene su una bici da triathlon impone l’utilizzo di un’attrezzatura specifica che consenta da una parte la massima espressione di performance, ma dall’altra anche il miglior comfort, visto che la frazione ciclistica può durare anche molte ore. Il pattern proprietario, quello utilizzato per Watt 3D è diverso da quello utilizzato per SLR Boost 3D e da quello per Novus Boost Evo 3D, perché differente è l’applicazione d’uso.

Due versioni

Prestazioni elevate in sinergia con un design unico declinato in due versioni. Dotata di inserto anti-slittamento per garantire il posizionamento fisso sulla sella, Watt 3D è disponibile con telaio in carbonio per la ricerca della massima performance. Oppure c’è anche con telaio in TI316, di resistenza e durata aumentate fino al 25% e peso ridotto del 15% rispetto ai telai tradizionali, con diametro 7 millimetri. 

Entrambe le selle hanno un foro centrale Superflow, che riduce la pressione nella zona perineale. Entrambe sono disponibili in un’unica taglia U3 idmatch. Le misure sono di 255 millimetri in lunghezza e 133 in larghezza. Il peso si attesta in 222 grammi per la versione in carbonio e di 256 grammi per quella in TI316. Il prezzo consigliato al pubblico per la Watt 3D con rail in carbonio è di 399,90 euro mentre per quella con rail in TI316 è di 319,90 euro. 

SelleItalia

Guerciotti e Selle Italia si salutano dopo 30 anni di successi

07.08.2023
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Per oltre trent’anni Guerciotti e Selle Italia hanno affrontato fianco a fianco, anzi spalla a spalla, i circuiti di ciclocross di tutto il mondo. Insieme hanno scritto pagine importanti nella storia di questa nobile disciplina. Oggi, dopo aver ottenuto insieme tanti prestigiosi successi, le due aziende hanno deciso di intraprendere percorsi differenti. Non si tratta però di un addio, ma di un arrivederci.

L’hanno voluto sottolineare Paolo e Alessandro Guerciotti attraverso un comunicato stampa fatto per ringraziare Selle Italia per la storica e fruttuosa collaborazione e nello stesso tempo anticipare l’arrivo a breve di un nuovo partner. Tutto ciò ci conferma che continueremo a vedere ancora per lungo tempo sui campi di gara la storica maglia giallonera di Guerciotti con la stella al centro, da sempre simbolo del marchio milanese.

Anche il titolo mondiale

La collaborazione fra Guerciotti e Selle Italia ha portato in dote tantissimi trofei. Tra questi spicca il titolo mondiale conquistato a Monaco di Baviera da Daniele Pontoni nel 1997. A ripercorrere le tappe più significative di una storia ricca di successi è Alessandro Guerciotti, team manager Selle Italia – Guerciotti. Un’occasione questa per ringraziare l’azienda di Casella d’Asolo, in provincia di Treviso, per il sostegno dato in trent’anni di attività sportiva.

«Ringraziamo Selle Italia per averci sostenuto in questi anni – ha affermato Alessandro Guerciotti – ed aver contribuito a rendere grande il nostro team. In questi 30 anni abbiamo scritto pagine storiche del ciclocross italiano e internazionale. Abbiamo conquistato l’ultimo titolo iridato elite da parte di un italiano con Daniele Pontoni, oltre ad una storica coppa del mondo di ciclocross, senza contare i numerosi titoli italiani conquistati. I più grandi ciclocrossisti italiani degli ultimi anni hanno corso con il binomio Selle Italia-Guerciotti sul petto. Tra di loro citiamo Marco Aurelio Fontana, Enrico Franzoi, Sanne Cant, Gioele Bertolini, Alice Arzuffi.

«In tutti questi anni, il Team Selle Italia-Guerciotti è stato il sogno per qualunque ragazzo iniziasse a correre il ciclocross e molti di loro sono riusciti ad esaudirlo. Difficilmente si riuscirà a costruire una collaborazione cosi vincente e longeva in una disciplina sportiva». 

In passato un altro grande nome del mondo fuoristrada ha corso con la maglia Selle Italia Guerciotti: Marco Aurelio Fontana
In passato un altro grande nome del mondo fuoristrada ha corso con la maglia Selle Italia Guerciotti: Marco Aurelio Fontana

Un nuovo sponsor

Una delle caratteristiche che contraddistingue la famiglia Guerciotti, ed in particolare papà Paolo, è la capacità di rimboccarsi sempre le maniche e guardare avanti. Sarà così anche per il team che il prossimo autunno si presenterà sui campi di gara. A breve sarà annunciato un nuovo sponsor che figurerà come primo nome sulla maglia.

«Tutte le cose belle prima o poi sono destinate a finire – ha affermato Paolo Guerciotti – ma siamo entusiasti del nuovo corso che stiamo prendendo e della nuova collaborazione che abbiamo appena siglato con una importante azienda esterna al settore del ciclo. L’obiettivo non è solo quello di ripetere le vittorie che hanno costellato il nostro passato, ma anche arrivare a superare traguardi ancora più ambiziosi. Non possiamo che ringraziare la Selle Italia e, soprattutto Giuseppe Bigolin, per tutti questi anni di collaborazione, accompagnati da numerose vittorie. Ma nella vita non si può mai sapere, potrebbe solo essere un arrivederci”.  

Il nuovo sponsor verrà rivelato nelle prossime settimane. Nel frattempo prosegue la promozione Guerciotti dedicata al modello Lembeek Disc rivolta a tutti i tesserati FCI e altri enti. L’utente finale che presenterà la propria tessera al rivenditore di riferimento, potrà acquistare la bici completa montata con ruote in carbonio Ursus Orion Disc a partire da 2.520 euro IVA inclusa.

Guerciotti

La tecnologia 3D di Selle Italia: parola a tecnico e corridore

26.07.2023
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La frontiera delle selle 3D sta avanzando velocemente e Selle Italia non poteva essere da meno. L’azienda veneta giusto qualche settimana fa in quel di Eurobike ci aveva mostrato i suoi gioielli con le caratteristiche 3D, stavolta andiamo più a fondo e lo facciamo con Enrico Andreola, product manager di Selle Italia, e Valerio Conti, il quale utilizza questa tipologia di sella.

Viaggio 3D

Enrico, come nasce dunque una sella Selle Italia 3D? Qual è il suo processo costruttivo?

La parte che richiede più tempo è quella della creazione della seduta, appunto la parte morbida, l’imbottitura. La capacità produttiva è ancora bassa, parliamo di tre imbottiture l’ora. Ma il mercato ci sta premiando e quindi stiamo implementando tale produzione. Poi ci sono altre fasi.

Quali?

Segue una sorta di post-processo dell’imbottitura che mira ad eliminare gli eccessi di resine. Successivamente si va avanti con la cottura in forno per stabilizzarne il materiale. E’ una cottura particolare, ai raggi UV, che fa sì che l’imbottitura diventi come la vediamo, altrimenti resterebbe “pastosa”. Per dare un’idea: se la si toccasse prima della cottura vi resterebbero le impronte digitali.

C’è poi l’assemblaggio…

E qui c’è il grande knowhow di Selle Italia, il nostro vero merito, ciò che ci differenzia per le selle 3D da tutti gli altri brand. Realizzare una sella 3D può essere molto facile se questa ha uno scafo piatto e la sua imbottitura è piatta, ma nel caso della Slr, il nostro cavallo di battaglia, ai lati ci sono parecchie incurvature. Ebbene, seguiamo anche quelle con l’imbottitura 3D. Ma noi, ed era un nostro dogma dettato dal Dna agonistico di Selle Italia, volevamo riprodurre la Slr: la sella da gara per eccellenza. Fatto questo il resto dell’assemblaggio di scafo e carrello è molto più tradizionale, ma sempre rispettando elevati standard di qualità produttiva.

Cosa vi chiedono i pro’? Voi supportate molte squadre…

Va fatta una premessa. Noi abbiamo presentato queste selle un anno fa ad Eurobike. Ne è seguita una pausa fisiologica prima di entrare in produzione. Nel frattempo alcuni atleti le provavano, specie nei training camp a Livigno. Abbiamo consegnato qualche decina di selle a dicembre, nei ritiri. Ma in quel momento molte “messe in sella” erano già fatte. Per farla breve, avevano queste selle 3D circa due atleti per team. Però i loro feedback sono stati subito positivi. Abbiamo relazioni molto strette con la Cofidis, la Tudor, la Alpecin e anche con la Corratec. Ora la stanno utilizzando Konyshev e Conti. Per il prossimo anno però saremo in grado di dare forniture molto più ampie a tutti i team.

La Watt 3D (non ancora in vendita) è la nuova sella per il triathlon e per la crono
La Watt 3D (non ancora in vendita) è la nuova sella per il triathlon e per la crono
Al Tour, proprio in Cofidis, ci hanno detto che questa sella è particolarmente apprezzata dalle donne: è così?

E’ vero e non è qualcosa che abbiamo fatto appositamente per le ragazze, ma tant’è. In particolare il gruppo delle donne di Cofidis lavora bene, con loro scambiamo dei feedback importanti. Sia con Slr che Novus siamo andati oltre le nostre aspettative per risolvere i tipici fastidi al soprassella, sia per lui che per lei.

Cosa vi chiedono gli atleti? Magari più leggerezza, più rigidità in punta (o meno)…

I loro feedback sono molto importanti per realizzare i tuning di rigidità delle imbottiture: il morbido-rigido dove serve, per capirci… Tendenzialmente loro vogliono selle rigide. Okay il comfort, ma alla fine visti i watt che scaricano e i chilometri che percorrono vogliono una sella che sia stabile e racing. Giusto ieri un corridore della Tudor, che già utilizzava una sella 3D ma di un altro marchio, mi ha detto: «Finalmente un sella 3D con un target da corsa». Spesso infatti queste selle sono morbide. Ma torno al discorso di prima, del riuscire a replicare la Slr. Va detto però che i tuning di rigidità dei pro’ sono un po’ diversi da quelli del mercato. Questi ultimi sono un po’ morbidi.

State anche lanciando la sella da crono…

Sì, la Watt. L’abbiamo presentata ad Eurobike. Sarà in consegna ad ottobre. Per lo sviluppo di questa sella ci siamo rivolti parecchio al grande triatleta Patrick Lange, ma anche ai ragazzi della Corratec, soprattutto da quando siamo subentrati come sponsor. E’ una sella diversa, molto più lavorata e sostenuta in punta, viste le grandi rotazioni del bacino che comportano certe posizioni. Con Novus abbiamo introdotto un nuovo reticolo dell’imbottitura, che ricordo noi disegniamo in casa: questo doppio reticolo morbido-duro ci consente di differenziare parecchio il tuning di rigidità nei vari punti della sella stessa.

La sella SLR 3D sulla bici di Valerio Conti (foto Instagram)
La sella SLR 3D sulla bici di Valerio Conti (foto Instagram)

Parola al corridore

E a seguire le parole di Andreola ecco quelle di uno dei corridori che lo stesso Andreola ha citato: Valerio Conti, in forza alla Corratec-Selle Italia, che non ha pensato troppo a montarla sulla sua bici. Ai ragazzi del team italiano hanno proposto queste selle e il laziale dopo averla testata non l’ha più tolta.

«Ho scelto questa sella – spiega Conti – un po’ prima del mio infortunio a maggio. A dire il vero non l’ho ancora utilizzata tantissimo in corsa, perché poi è lì che davvero la si mette sotto torchio, ma le sensazioni sono state subito ottimali.

«Io venivo da una classica Selle Italia Slr con la quale, ci tengo a dire, già mi trovavo bene e quella 3D che sto utilizzando adesso ha praticamente la stessa forma (riprendendo quanto detto da Andreola, ndr). Sostanzialmente è più morbida, si adatta perfettamente alle ossa ischiatiche e questo tende a dipanare la pressione in modo migliore. Non si hanno dei punti in cui preme di più».

Conti ha esaltato le qualità della tecnologia 3D quando si è a tutta in pianura
Conti ha esaltato le qualità della tecnologia 3D quando si è a tutta in pianura

Più stabili

Conti poi insiste molto su un aspetto che non ci aspettavamo, vale a dire sul movimento antero-posteriore.

«Questo “tessuto” superficiale, ammesso si possa chiamare così, fa sì che si sia più stabili sulla sella, che si scivoli di meno. C’è più grip. Si spinge un po’ di più in salita, ma soprattutto in pianura, quando si deve spingere forte, non si finisce in avanti e si mantiene pertanto un assetto più stabile».

Sempre in merito ai feedback, sia uomini che donne, esaltano la comodità e il non affaticamento del soprassella dopo tante ore, anche col caldo estremo di questi giorni. Un aspetto che è emerso anche in casa Selle Italia nella realizzazione della Watt. Se i pro’ infatti ci passano giusto il tempo di una gara contro il cronometro (al netto degli allenamenti), per i triatleti il discorso è ben diverso.

Selle Italia Novus Boost Evo, ora anche 3D

09.07.2023
3 min
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FRANCOFORTE – La tecnologia 3D per le selle è una reale protagonista del mercato. Selle Italia amplia ulteriormente lo sviluppo della tecnologia Carbon DLS, riportandola alla famiglia Novus Boost Evo.

Il sostegno è differenziato in base alle zone di seduta, in modo da creare un supporto specifico e una fase ammortizzante progressiva. Analizziamo la nuova Novus Boost Evo 3D di Selle Italia.

Famiglia 3D, Novus, SLR e anche la nuova Watt (crono e triathlon)
Famiglia 3D, Novus, SLR e anche la nuova Watt (crono e triathlon)

Prima volta al Giro

L’abbiamo scovata durante l’ultima edizione del Giro, in prova ad uno degli atleti del Team Corratec-Selle Italia, ma a quell’epoca la nuova versione della Novus non era ancora ufficiale. La nuova Selle Italia Novus Boost Evo 3D va ad arricchire e completare le famiglie Novus prima, concettualmente la sella più “comoda” e quella fascia di selle con la cover 3D. Si tratta comunque di un prodotto ai vertici del catalogo.

La Novus 3D è disponibile in due versioni, quella definita Kit Carbonio (con i rails in fibra composita) e quella con i due tubolari in lega metallica Ti316, entrambe hanno l’ampio canale Superflow e rientrano nel segmento idmatch L3. I prezzi di listino sono rispettivamente di 429,90 e 339,90 euro.

Non un semplice stampato 3D

La particolarità delle Selle Italia in 3D è proprio nella tecnologia di lavorazione, ovvero la Carbon DLS che permette di differenziare il supporto dell’intero cuscino 3D. Le sezioni della sella offrono una “durezza” diversa tra loro, ma anche i diversi prodotti ora in gamma sono differenti. La Novus Boost Evo 3D è maggiormente votata al comfort, la SLR ha una vocazione race più pronunciata, o comunque si indirizza verso quell’utenza che ama le selle “dirette” nelle risposte.

Misura unica

Al contrario della sorella SLR Boost 3D, la Novus 3D è disponibile nella sola misura L3, con una larghezza di 145 millimetri e una lunghezza di 245. anche la forma è molto diversa (rispetto alla SLR), perché la Novus Boost, anche nella sezione mediana e frontale mantiene costantemente una larghezza maggiore.

Selle Italia

Selle Italia e la linea “green”: arriva lo Smart tape

01.07.2023
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Lo sviluppo e la produzione di prodotti che abbiano un impatto sempre più morbido e neutrale verso l’ambiente è una battaglia che va combattuta. Selle Italia lo fa da qualche tempo, grazie alla sua famiglia di prodotti realizzati con Greentech. Si tratta di un processo automatizzato, sviluppato proprio da Selle Italia, che consente appunto di ottenere prodotti con un basso impatto ambientale. 

Il tappo è attaccato al nastro, per facilitarne il montaggio
Il tappo è attaccato al nastro, per facilitarne il montaggio

Senza inquinanti

L’azienda trevigiana coinvolge, nel suo processo di produzione praticamente a chilometro zero, molte realtà differenti. Da questa idea e, di conseguenza, da questo processo di realizzazione, nascono numerosi prodotti: dalle selle fino al nastro manubrio. Tutti questi accessori sono assemblati senza l’utilizzo di parti meccaniche, di collanti o di altre sostanze inquinanti. 

Lo spessore è di 2,5 millimetri, una misura che garantisce il giusto comfort ed un grip elevato
Lo spessore è di 2,5 millimetri, una misura che garantisce il giusto comfort ed un grip elevato

Nuovo nastro

Una delle novità della linea Greentech è lo Smart Tape, nasce come un’unica striscia con il tappo integrato, realizzato nello stesso materiale. Questa soluzione facilita, e non poco, il processo di montaggio. Siccome è parte della linea Greentech lo Smart Tape è realizzato senza la tradizionale striscia di biadesivo. Viene quindi incollato tramite il sistema a ventosa che permette anche di poter utilizzare nuovamente il nastro una volta rimosso dal manubrio. 

Lo spessore è di 2,5 millimetri, una misura che garantisce il giusto comfort ed un grip elevato. Il tutto risparmiando il 20% del tempo dedicato alla nastratura. Il risparmio è anche in termini ambientali visto che la produzione di un nastro Smart Tape comporta l’emissione di 0,72 kg di CO2.

Selle Italia

Selle Italia, le versioni speciali per il Tour de France

29.06.2023
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Selle Italia lancia due modelli in occasione del Tour de France, vestiti di grafiche dedicate alla corsa a tappe più importante del mondo. Alcuni dettagli in giallo e il logo della Grande Boucle colorano le due selle: la Novus Boost Evo e la X3 Boost. La tecnicità dei due modelli incontra il grande ciclismo con l’obiettivo di rendere questi due prodotti unici per sempre. 

Le due versioni presentano una grafica dedicata alla corsa a tappe francese
Le due versioni presentano una grafica dedicata alla corsa a tappe francese

In giallo

Un’esclusiva possibilità, quella di cavalcare la propria bici su una sella dall’iconica colorazione gialla ufficiale del Tour de France. Due modelli pronti a supportare il ciclista in ogni sua corsa in gruppo. 

L’X3 Boost Superflow Tour offre un comfort superiore senza sacrificare la forza. Questa edizione speciale ha il logo del Tour de France e i dettagli gialli: la scritta Boost sul naso della sella, i punti sulla copertina e una linea sul retro che ospita il nome del modello.

La Novus Boost Evo Tour de France offre performance e comodità, ovviamente con una livrea che omaggia la Grande Boucle. Dettagli pensati per l’estetica che si abbinano però a caratteristiche da manuale per poter affrontare ogni avventura o allenamento che sia. 

Comfort superiore

In edizione speciale la sella X3 Boost Superflow Tour, è un modello, durevole, resistente e progettato per il massimo comfort. Un suo vantaggio è sicuramente il foro Superflow, per la riduzione della pressione nella zona perineale. Questa sella è disponibile con rail in Fec Alloy, una lega di acciaio e ferro-carbonio ad alta resistenza e flessibilità.

Le misure sono di 148 cm per la larghezza e 253 cm di lunghezza. La cover è in Duro-Tek, materiale resistente e affidabile. Il peso è contenuto in 287 g. La forma è “flat”, consigliata per ciclisti dinamici o soggetti che presentano una antiversione del bacino. La taglia idmatch è L3. Infine il prezzo consultabile sul sito o presso i rivenditori autorizzati è di 49,90 euro. 

Prestazioni elevate

La Novus Boost Evo Tour de France unisce un design ricercato alle caratteristiche tipiche di questo modello: la sua forma “waved”, è particolarmente adatta a ciclisti che presentato una pronunciata retroversione del bacino e che cercano una posizione di pedalata più stabile sulla sella. La sella unisce alle alte prestazioni una grande attenzione al comfort ed è costruita in taglia L3 e, nella versione Tour Edition, con rail in manganese. Dal punto di vista grafico, spicca il logo ufficiale del Tour de France con dettagli che richiamano la corsa a tappe francese. 

Le misure sono racchiuse in 145 cm di larghezza e 245 di lunghezza. La cover è in Soft-Tek, un materiale performante e soffice al punto giusto. Il peso è contenuto in appena 265 g. il prezzo consultabile sul sito o presso i rivenditori autorizzati è di 104,90 euro. 

SelleItalia

Nuova Selle Italia SLR 3D, l’abbiamo messa alla frusta

22.04.2023
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La SLR è un’icona per l’intera categoria, un prodotto di punta e storico per Selle Italia che incontra lo sviluppo con la tecnologia Carbon DLS 3D.

L’abbiamo provata nella versione Boost Superflow idmatch L3, ovvero con una lunghezza di 248 millimetri (è una sella corta), larga 145 e abbiamo posto alcuni quesiti ad Enrico Andreola, product manager dell’azienda veneta.

La SLR 3D è stata sviluppata anche con il contributo di Cancellara (foto Selle Italia)
La SLR 3D è stata sviluppata anche con il contributo di Cancellara (foto Selle Italia)
Cosa rappresenta una SLR sviluppata e creata con la tecnologia 3D?

Tecnicamente è un passo avanti rispetto alle selle tradizionali e alla comune tecnologia 3D utilizzata dai concorrenti. E’ un prodotto che viene sviluppato e fatto tutto in Italia e anche questo non è un dettaglio da tralasciare. Con la SLR 3D, in Selle Italia siamo stati in grado di adattare questa tecnologia alla forma di una sella che è anche un prodotto storico per l’azienda.

Cosa significa?

Lavorare con la tecnologia 3D non è semplice, perché è costosa (la SLR 3D in test ha un prezzo di listino di 359,90 euro ndr), perché richiede dei tempi di sviluppo e produzione molto lunghi e perché è una tecnologia con la quale puoi fare molto, ma per essere adattata richiede delle ricerche approfondite. Talvolta risulta più semplice adattare il prodotto alla tecnologia stessa. In Selle Italia abbiamo scelto la direzione opposta, anche per mantenere un’identità ben precisa.

Quanto tempo è necessario per fare una SLR 3D?

Ci vogliono dei macchinari specifici che hanno dei costi enormi. Noi riusciamo a fare 3 coperture 3D con una tempistica compresa tra i 50 e 65 minuti, alle quali sono da aggiungere oltre 8 ore di post produzione per le varie fasi e per singolo pezzo.

Quali sono i passaggi più complicati?

Dal punto di vista del progetto SLR 3D l’aver mantenuto il disegno del prodotto e far mantenere la forma della sella una volta ultimata, sono due passaggi davvero complicati. La SLR 3D non è dritta, è sagomata, ha delle densità differenziate ed è molto sottile, un’insieme di fattori parecchio complicati da far collimare tra loro. E poi, nella fase finale, uno dei processi più complicati da considerare è l’incollaggio, diverso da una sella standard.

Due SLR a confronto Boost 3D vs Boost “convenzionale”
Due SLR a confronto Boost 3D vs Boost “convenzionale”
Rispetto ad una sella standard, una 3D con tecnologia Carbon DLS dura di più?

Tecnicamente si, ma è pur vero che non abbiamo ancora uno storico che ci permette di avere dei dati per fare dei confronti precisi.

Immaginando uno scenario futuro, cosa c’è da aspettarsi dall’applicazione della tecnologia 3D applicata alle selle?

La tecnologia 3D evolverà ulteriormente e probabilmente verrà declinata anche a prodotti della fascia media del mercato. Questo potrebbe succedere perché anche altre aziende svilupperanno in 3D ed i costi si abbasseranno. La produzione 3D però è diversa e non credo assolutamente che sostituirà la categoria delle selle convenzionali. Potrebbe essere interpretata come un’alternativa e un’ulteriore possibilità di scelta.

I nostri feedback

In fatto di prestazione e feeling, è importante sottolineare l’equilibrio che la SLR 3D offre lungo tutta la sua superficie e, sempre in termini di seduta, la 3D è molto differente rispetto alla versione standard (a parità di taglia idmatch). Equilibrio che arriva dal grande supporto. In fatto di percezione è più rigida e sostenuta, aspetto che si percepisce anche verso la punta.

Un grande aiuto arriva dalle due depressioni posizionate nel punto dove la sella inizia ad allargarsi, due punti che contribuiscono a stabilizzare il corpo durante lo sforzo, specialmente in salita e quando si guadagna nuovamente la seduta dopo un’azione in fuori sella. Rispetto ad una sella con la copertura classica la SLR 3D offre anche un maggiore grip e aiuta tantissimo il mantenimento della posizione.

E’ fondamentale avere una posizione corretta sulla bicicletta e della sella stessa. Dovrebbe essere sempre così, per essere performanti e per sfruttare a pieno “l’ecosistema bicicletta”, ma un corretto posizionamento della sella occupa un ruolo ancora maggiore con la SLR 3D.

A prescindere dalla situazione e dal modo di pedalare, si percepisce una sella rigida, per nulla cedevole nella struttura reticolare e che non tende mai ad “affossare” il punto dove il corpo appoggia. Inoltre questa SLR è molto sottile e tutto questo sostegno diventa un vantaggio per nulla scontato.

In conclusione

Tra le diverse selle che adottano la tecnologia 3D, la Selle Italia SLR 3D Boost è quella che mostra un maggiore supporto, ma anche un notevole sostegno, tant’è vero che in alcuni momenti sembra spingere verso l’alto. Rispetto al modello convenzionale la 3D sembra più tosta. Tutta la copertura 3D si comporta in modo decisamente diverso, rispetto ad una sella standard con schiuma sotto il rivestimento. Questo fattore, a nostro parere, la fa entrare di diritto in una categoria di utilizzatori agonisti e/o che interpretano la bicicletta (ed tutti i componenti) come un qualcosa di funzionale alla ricerca della performance e della massima resa tecnica.

Non è scomoda, tutt’altro, ma necessita di qualche ora per prendere la confidenza necessaria, per essere capita e per far si che venga sfruttata al massimo delle potenzialità. SLR 3D è una sella racing ai massimi livelli.

Bike fitting e i segreti dei pro’? Risponde idmatch

15.04.2023
6 min
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Se la nostra posizione in sella non è ottimale e costruita sul modo di pedalare, si perde di efficienza e insorgono dei problemi. Abbiamo chiesto ad idmatch e Selle Italia, nelle persone di Matteo Paganelli e Alberto Curtolo di poter approfondire l’argomento.

Le messa in sella, una corretta posizione sulla bicicletta è un argomento sempre attuale. Entriamo nell’argomento.

Legato a Selle Italia, idmatch è uno strumento che crea un database importante anche per le aziende (foto Ridley)
Legato a Selle Italia, idmatch è uno strumento che crea un database importante anche per le aziende (foto Ridley)

Cos’è idmatch

idmatch è un sistema all’avanguardia che si basa su dati scientifici e sull’oggettività della raccolta dei dati stessi. idmatch è un sistema attivo che evolve grazie alla raccolta di migliaia di informazioni che arrivano dalle rilevazioni ed è in grado di entrare nelle specificità delle diverse strutture fisiche.

Ad oggi idmatch ha analizzato oltre 55.000 persone, con un trend in costante crescita di oltre 2.000 persone al mese. Sono 205 i centri attivi nel mondo. Il mercato principale rimane quello europeo, ma quello asiatico è in forte espansione, con un’ottima prospettiva negli USA. A questi numeri vanno aggiunti anche i footbed, ovvero i plantari che arricchiscono la banca-dati, con le oltre 90.000 misurazioni effettuate.

Il corpo viene scansionato giù dalla bici e una volta in sella (foto Ridley)
Il corpo viene scansionato giù dalla bici e una volta in sella (foto Ridley)
Cosa fornisce idmatch?

Fornisce un’indicazione ideale all’utente, ma anche al bikefitter. Non solo, perché grazie all’enormità dei dati scientifici ed oggettivi raccolti fino ad oggi e grazie all’interazione continua con le aziende, siamo in grado di fornire delle informazioni ai produttori di bici e componenti.

I dati che avete a disposizione hanno messo in luce delle differenze con i ciclisti del passato?

Sì e le differenze sono importanti. Abbiamo notato che, soprattutto nell’era post Covid c’è un aumento dell’elasticità delle persone. Questo è dovuto all’incremento delle attività di yoga e core-stability.

Matteo Paganelli ci spiega alcuni dettagli anche per la scelta dei componenti (foto Ridley)
Matteo Paganelli ci spiega alcuni dettagli anche per la scelta dei componenti (foto Ridley)
Entrando nello specifico di idmatch. Che gioco ha una corretta impostazione in sella?

E’ fondamentale, perché ai fini della performance, ha un ruolo ancor più importante della geometria della bici. Il sistema idmatch, grazie alla scansione completa del corpo, legge e riporta le reali esigenze del ciclista. Grazie a questa analisi e alla banca dati che prende in considerazione i vari componenti delle diverse aziende, idmatch identifica le scelte ottimali per tutto quello che riguarda la bici.

La sella, primo punto di appoggio e componente importante per la prestazione (foto Ridley)
La sella, primo punto di appoggio e componente importante per la prestazione (foto Ridley)
Informazioni a 360° a prescindere dal marchio?

Sì, esattamente. Idmatch fa parte del portfolio di Selle Italia, ma il nostro obiettivo è quello di mettere il bikefitter ed ovviamente l’utente finale nelle condizioni di avere il miglior risultato possibile. Non diamo informazioni solo ed esclusivamente su Selle Italia, ma su tutti i soggetti della categoria.

Alberto Curtolo ci spiega l’importanza di la sella in modo adeguato (foto Ridley)
Alberto Curtolo ci spiega l’importanza di la sella in modo adeguato (foto Ridley)
Come deve essere scelta la sella ideale?

La sella influisce per l’80% sulla stabilità del ciclista e di conseguenza sulla prestazione. Le ossa ischiatiche dovrebbero sempre appoggiare in modo corretto, per scaricare in maniera ottimale le pressioni e per non influire in modo negativo sulla rotazione del bacino.

Questo porta anche vantaggi in termini di salute?

Sfruttare a pieno l’appoggio delle ossa ischiatiche limita i rischi di schiacciare le parti molli. Il corpo si adatta e si abitua, ma bisogna metterlo nelle condizioni migliori.

Il sistema durante la rilevazione della pedalata (foto Ridley)
Il sistema durante la rilevazione della pedalata (foto Ridley)
E quando si utilizza una sella con una larghezza sbagliata?

I problemi maggiori si presentano quando viene usata una sella troppo stretta. Le ossa dell’ischio non appoggiano nel modo corretto, il ciclista continua a muoversi sulla sella e si vanno a schiacciare zone delicate. C’è il rischio di avere formicolii continui, così come un canale dell’uretra soggetto a continue compressioni.

Se invece la sella è troppo larga?

Di norma non si presentano problemi. Le nostre analisi hanno fatto emergere un altro dato molto importante, ovvero che solo il 18% degli individui potrebbe utilizzare le selle sprovviste di canale di scarico prostatico.

I footbed sviluppati da idmatch (foto Ridley)
I footbed sviluppati da idmatch (foto Ridley)
Cosa succede quando la sella non è nella posizione corretta?

Se troppo arretrata porta il ciclista a scivolare continuamente in avanti. Una sella troppo avanzata porta ad un sovraccarico del quadricipite, delle ginocchia e di tutta la fascia che si estende sopra la rotula. La sella dovrebbe essere sempre in bolla.

Passando invece ai plantari, qual’è il loro ruolo principale?

I plantari contribuiscono a risolvere i problemi legati al secondo punto di appoggio, il primo la sella. Un plantare non deve essere troppo spesso nella parte frontale, ma al tempo stesso deve generare un sostegno adeguato nella zona dell’arco plantare e del tallone.

Paganelli spiega come funziona lo strumento Cleatfit (foto Ridley)
Paganelli spiega come funziona lo strumento Cleatfit (foto Ridley)
E invece per quanto concerne la tacchetta?

La tacchetta governa il movimento del piede, del ginocchio e dell’anca. Il punto anatomico della tacchetta deve sempre prendere come riferimento il primo ed il quinto metatarso. Nelle ultime stagioni siamo testimoni di un arretramento eccessivo delle tacchette. Questa tendenza viene mutuata dalla mtb, dove si cerca la stabilità anche grazie alla guida in piedi sui pedali.

Il dolore alla zona lombare da cosa può essere generato?

Il dolore alla zona lombare nasce per svariate cause, viene classificato come un dolore da sovraccarico funzionale, ovvero un carico eccessivo sulla fascia muscolare in una scorretta posizione che genera un movimento altrettanto scorretto.

La customizzazione avviene anche in base alla disciplina (foto Ridley)
Il sistema durante la rilevazione della pedalata (foto Ridley)
La bicicletta e i suoi componenti possono esserne causa diretta o indiretta?

Da recenti studi effettuati incrociando i dati di idmatch, abbiamo notato che il dolore lombare può nascere anche dall’accessorio non adatto alle proprie caratteristiche. Abbiamo notato una correlazione tra utilizzo di sella “scorretta”, non adatta alle proprie forme e capacità di flessibilità.

Invece per quanto concerne l’allineamento della calzatura, c’è una posizione ideale, in linea, con le punte della scarpa all’interno, oppure all’esterno?

Considerando le svariate forme e accessori che modificano la forma della scarpa da ciclismo, non è corretto partire analizzando l’esterno della calzatura. Ecco perché abbiamo sviluppato il cleatfit che tiene conto della forma interna della calzatura.

Grazie ad alcune analisi idmatch, Van Der poel ha arretrato la sella dopo l’incidente in mtb
Grazie ad alcune analisi idmatch, Van Der poel ha arretrato la sella dopo l’incidente in mtb
Puoi spiegarci meglio?

In base a come il piede calza la scarpa, suggeriamo di applicare la tacchetta sul punto di spinta, rilevato tramite lo strumento. Qui è necessario considerare dove è posizionato il punto di spinta, che è soggettivo ed è tra il 1° e 5° metatarso.

C’è un team di primissimo piano che utilizza il sistema idmatch nella sua completezza?

Il Team Alpecin-Deceuninck utilizza idmatch ed una bike a disposizione, anche se il sistema è utilizzato da molti atleti del gruppo.