Nel mondo di Nordhagen, il bimbo che vola in bici e sugli sci

14.02.2024
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Non ha vinto, ha stravinto. Jorgen Nordhagen (in apertura foto G. Williams) non ha tagliato per primo la linea di un traguardo sull’asfalto in sella alla sua bici, ma quella sulla neve inforcando gli sci stretti. Il giovane talento norvegese ha conquistato la 20 chilometri in tecnica libera ai mondiali juniores di sci di fondo a Planica, in Slovenia. Tra l’altro davanti a due italiani: Aksel Artusi (a 2’11”) e Davide Ghio (a 2’15”).

Noi appassionati di ciclismo conosciamo Nordhagen in quanto secondo agli europei, quarto al Lunigiana e spesso in lotta con i nostri ragazzi nelle più importanti gare juniores internazionali. Adesso si appresta a passare nelle fila della Visma-Lease a Bike Development e dall’anno prossimo sarà in prima squadra, quella WorldTour.

Robbert De Groot tecnico della Visma-Lease a Bike Development (foto team Visma)
Robbert De Groot tecnico della Visma-Lease a Bike Development (foto team Visma)

Quel feeling con Oslo

Nordhagen non è il primo “norge” a finire nella corazzata olandese. E viene da chiedersi quali radici abbia questo filone. Perché alcuni dei migliori ragazzi di Oslo non vadano a finire in quella che è la “squadra nazionale”, la Uno-X.

E a tal proposito va segnalata una risposta, quantomeno sarcastica, dell’allora capo proprio della Uno-X, Jens Haugland, ai media norvegesi. Gli fu chiesto perché certi talenti passassero in altre squadre straniere e non nella sua. «Non andiamo alla ricerca spasmodica dei ragazzi da far esplodere e non è detto che certe scelte di andare fuori siano sempre positive. Così come la fretta di emergere», questo in buona sostanza il contenuto della sua replica.

«Abbiamo una vasta rete di scouting, anche in Norvegia – aveva riportato TV2, emittente norvegese riprendendo Robbert De Groot – e abbiamo una linea diretta con Even Andreas Roed (direttore sportivo del Lillehammer CK Team, squadra continental, ndr). In questo modo abbiamo un certo rapporto con i giovani di talento. Crediamo che ci siano ragazzi che abbiano un grande potenziale. Molti di loro sono versatili in quanto a sport e questo è un vantaggio». 

Dagli sci alla bici

Ma torniamo a Nordhagen. Classe 2005, Jens è di Tronby, cittadina del Lier, a 35 chilometri ad ovest della capitale Oslo. Come pressoché tutti i ragazzi norvegesi gli sport non mancano nella formazione di Nordhagen e tra questi c’è anche lo sci di fondo, tanto più che vive a ridosso di Drammen appunto, uno dei templi degli sci stretti. Ogni anno, tanto per rendere l’idea, nelle vie del centro si organizza una gara di Coppa del mondo seguita persino dal re.

Jorgen scia d’inverno e pedala d’estate. Si mette definitivamente in mostra nell’estate del 2022 al Birkebeinerrittet, una sorta di festival nazionale della Mtb. In quell’occasione mette alle spalle corridori elite di primo piano, lui che aveva appena 17 anni. A quel punto l’attento talent scouting della Visma-Lease a Bike (allora Jumbo-Visma), che comunque si era già fatto avanti, accelera per la firma del contratto. 

Quel background sportivo di grande versatilità di Nordhagen emerge subito. In appena due anni di attività su strada, tra gli juniores ottiene risultati formidabili e soprattutto in crescendo.

Nel 2022 esordisce con un terzo posto alla Corsa della Pace. Va forte al Valromey, vince il titolo nazionale a crono ed entra nella top ten iridata.

Nel 2023, al secondo anno di categoria, vince il trittico dell’Eorica Juniores, la Corsa della Pace e bissa il titolo a crono fino ad ottenere l’argento agli europei a crono alle spalle di Albert Withen Philipsen, altro super talento, ma danese, che dal 2025 sarà alla Lidl-Trek. Il ragazzo norvegese nel frattempo d’inverno continua a sciare… e a vincere. Persino due idoli come Petter Northug e Therese Johaug sono rimasti colpiti dalla sciata e dalla cattiveria agonistica di Jorgen.

La Jumbo Devo organizza un camp di sci di fondo. Due settimane in cui i ragazzi sciano e imparano anche a cucinare sano (foto team Visma)
La Jumbo Devo organizza un camp di sci di fondo. Due settimane in cui i ragazzi sciano e imparano anche a cucinare sano (foto team Visma)

Parola a De Groot

Robbert De Groot, il capo del team di sviluppo della Visma-Lease a Bike ci ha raccontato qualcosa di più su Nordhagen. E su come lo abbiano scovato.

«Abbiamo buoni contatti con l’NTG Lillehammer (una scuola superiore dello sport, ndr) – dice De Groot confermando quanto scritto in precedenza – e con il sistema sportivo norvegese in generale, da cui provengono anche altri corridori che sono (o sono stati, ndr) alla Visma, come Foss, Staune-Mittet e Hagenes. Avevamo adocchiato Jorgen già nel 2022.

«Questi due sport, lo sci di fondo e il ciclismo, hanno grandi somiglianze in termini di capacità di resistenza e questi giovani combinano le due discipline. Per metà anno sono sugli di sci e per metà sulla bici. Quest’inverno abbiamo partecipato anche noi al suo allenamento sugli sci». Hanno fatto un training camp sugli sci stretti in Norvegia e a fare da maestro c’era proprio Nordhagen.

Segno che in casa Jumbo non “prendono” e basta, come accusa qualcuno, ma osservano, seguono, accompagnano e incamerano continuamente nuovi dati ed esperienze.

Quest’anno Nordhagen aveva espresso il piacere di disputare i mondiali di fondo juniores, la sua ultima apparizione sugli sci stretti. La Visma-Lease e De Groote lo hanno accontentato. E tutto sommato la mossa, visti i buoni rapporti con lo sport norvegese, ha fatto comodo ad entrambi.

«Per preparare i mondiali di fondo a Planica – prosegue De Groot – abbiamo usato pochissimo la bici. Solo qualche volta per ritagliarci qualche ora in più dopo lo sci e quando ne avevamo bisogno a causa delle condizioni meteorologiche». Nordhagen stesso ha detto che ha sfruttato qualche volta i rulli, ma poco più.

Nordhagen in una gara di sci di fondo in Norvegia. Gli esperti dicono sia molto bravo nella tecnica libera e abbia una grinta enorme (foto Terje Pedersen)
Nordhagen in una gara di sci di fondo in Norvegia. Gli esperti dicono sia molto bravo nella tecnica libera e abbia una grinta enorme (foto Terje Pedersen)

Partenza dall’Italia

Secondo il tecnico olandese Nordhagen ha delle ottime capacità di guida. In gruppo si muove molto bene. E certe capacità probabilmente vengono dall’equilibrio richiesto dagli sci da fondo.

«E’ anche molto forte a crono e ha grandi doti di scalatore – va avanti De Groot – In generale è un ragazzo molto calmo e nonostante sia giovane è già maturo. Mi sembra altamente concentrato sui suoi compiti e ha un grande desiderio di svilupparsi e ottenere il meglio da se stesso».

E ora cosa prevede il programma di Nordhagen? «Dopo questa stagione sciistica – conclude De Groote – che si è conclusa con la sua medaglia d’oro, prima ci riposeremo e poi ci prenderemo otto settimane per la trasformazione e la preparazione per la stagione ciclistica. E poi, se tutto va secondo programma, Jorgen inizierà a correre all’inizio di aprile al Giro Belvedere in Italia!».

Otto settimane, è il tempo per “ridisegnare” il fisico: da sciatore a ciclista. C’è l’esigenza soprattutto di snellire la parte superiore, che poi è l’opposto di quanto lo stesso Nordhagen ha dichiarato in autunno. «Ci metto sempre un po’ a ingranare – spiegava Jorgen in un blog di sci di fondo norvegese – perché mi manca la forza necessaria nella parte superiore. E infatti vado forte da febbraio-marzo».

Valtellina, la bici lascia spazio a sci e relax

27.10.2023
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Dopo un’estate passata all’insegna delle due ruote, la Valtellina è pronta ad accogliere il ciclista tra attività fisica e relax. Vi abbiamo raccontato questo luogo in tutte le sue sfumature dedicate alla bicicletta. Attraverso il racconto di Davide Piganzoli, sfogliando il Valtellina Bike Magazine, conoscendo le opportunità per le vacanze in sella e infine scoprendo la palestra a cielo aperto chiamata Livigno

Le temperature scendono e la Valtellina è pronta a vestirsi del manto bianco che tutti gli appassionati degli sport invernali e non solo attendono con ansia. Attraverso le parole di Gigi Negri direttore del Consorzio turistico Valtellina, scopriamo l’autunno e l’inverno da vivere in questo angolo di paradiso dello sportivo tra attività e relax.

Lo Stelvio con i suoi tornanti è una salita mitica
I tornanti dello Stelvio attendono i partecipanti della Merida Valtellina social ride (foto Enjoy Stelvio Valtellina)

Bici in Valtellina

Un anno positivo che ha accolto le due ruote in Valtellina mostrando un vero e proprio rifugio del ciclista. «Chiudiamo una stagione ottima. Per le due ruote – afferma Gigi Negri – abbiamo avuto un importante aumento di numeri. Ad esempio, quando abbiamo chiuso lo Stelvio dai due versanti, abbiamo avuto più di 14.000 biciclette. Quindi una cosa eccezionale. Lo stesso trend in aumento lo abbiamo riscontrato anche sugli altri passi. Abbiamo ospitato molti stranieri che sempre più hanno dimostrato interesse per queso territorio».

Per la Valtellina il ciclismo è uno sport molto importante, non a caso l’anno prossimo su quelle strade passerà il Giro d’Italia. «Nel 2024 – sottolinea Gigi Negri – la nostra stagione ciclistica si aprirà con il Giro d’Italia, il 19 maggio con una tappa importante a Livigno. Un altro passo importante per la bicicletta. Passerà dalla Svizzera, dalla Val Poschiavo, a cui noi teniamo molto perché è attraversata dal Trenino Rosso del Bernina che ogni anno ci porta molto turismo. Ospiteremo l’arrivo di tappa la domenica, il riposo e ripartenza lunedì. Siamo orgogliosi che la cima Coppi del Giro d’Italia 2024 sarà proprio il nostro al Passo dello Stelvio».

il Trenino del Bernina collega il capolinea italiano, Tirano, alla rinomata St.Moritz (foto Rhätische Bahn AG)
il Trenino del Bernina collega il capolinea italiano, Tirano, alla rinomata St.Moritz (foto Rhätische Bahn AG)

Sci di fondo

Tra gli sport invernali che consentono di scoprire e vivere la montagna a ritmi lenti e al contempo allenare gran parte dei muscoli c’è lo sci di fondo. In Valtellina si trovano numerosi tracciati, alcuni ad uso agonistico mentre altri ad uso turistico, immersi in paesaggi incantevoli, circondati da scenari d’incomparabile bellezza. A Livigno si trovano circa 30 chilometri di piste. Mentre nel comprensorio di Bormio, si trovano altre importanti località per gli appassionati dello sci di fondo. Una di queste è Santa Caterina Valfurva, immersa nel Parco Nazionale dello Stelvio. Tra i tracciati merita una menzione la pista Valtellina, già sede di diverse gare internazionali e la Valdidentro, con circa 25 chilometri di piste. 

La Valmalenco conta invece tre distinte aree: dalla scenografica pista intorno al lago Palù a quella di San Giuseppe che raggiunge Chiareggio, fino a quella di Lanzada, illuminata anche di sera. E poi lo sci di fondo in Aprica, nella splendida riserva naturale di Pian Gembro e a Trivigno e in Valchiavenna, a Madesimo e Campodolcino. 

«In inverno – spiega Gigi Negri – i commercianti trasformano tutto quello che è il mondo della bici per il mondo dello sci. Il tempo qui comincia a diventare freddo. Si lascia quindi spazio a sport come lo sci di fondo che si avvicina molto al ciclismo».

Sport e famiglia

Valtellina è sinonimo anche di vacanze in famiglia. Se l’estate grandi e piccini ne approfittano per pedalare e godersi il fresco e l’aria pulita della montagna, in inverno ci si può divertire insieme sulla neve.

«Qui si trova di tutto – dice Gigi Negri – le ciaspole, per fare delle passeggiate e stare in completo relax. Escursioni per le famiglie, sci alpinismo e tante altre attività invernali che si sposano con la filosofia del benessere delle due ruote».

Andare con le ciaspole è una delle attività più affascinanti e suggestive da provare durante una vacanza invernale in montagna. Si tratta di un’esperienza alla portata di tutti, salutare e che permette di apprezzare e ammirare la montagna più autentica e i suoi splendidi paesaggi invernali. Tutti i territori valtellinesi presentano numerosi itinerari, di diversa difficoltà e lunghezza.

Le terme sono un modo per rilassarsi dopo una giornata passata all’insegna dello sport (foto Bormio Terme)
Le terme sono un modo per rilassarsi dopo una giornata passata all’insegna dello sport (foto Bormio Terme)

Relax e benessere

Al termine di una giornata all’insegna dello sforzo fisico e del freddo la cosa migliore è rifugiarsi al caldo magari immergendosi nell’acqua di un centro termale. La parola relax va di pari passo con vacanza. La Valtellina anche in questo caso è un esempio di opportunità e strutture adibite al benessere psicofisico. Per citarne alcune: Bormio Terme, QC Terme Bagni Vecchi, QC Terme Bagni Nuovi

«Nel momento di riposo – conclude Gigi Negri – la Valtellina offre anche le terme. Un aspetto importante che serve per tranquillizzarsi e godersi un po’ di relax. Lo sportivo può continuare a sfruttare le strutture che sono a disposizione d’estate. Vengono proposte come punto d’appoggio per rilassarsi. Così come per la riabilitazione, ci sono tantissimi hotel che dispongono di palestre per gli allenamenti in inverno e per rimanere in forma proprio durante il periodo invernale».

Valtellina

Belletta: l’italian guy della Jumbo-Visma

11.12.2022
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Dario Igor Belletta è uno di quegli italiani con la valigia in mano, pronto a lasciare il nostro Paese per crescere e diventare un corridore professionista. Il suo futuro parla olandese, il giovane lombardo infatti correrà nel team development della Jumbo-Visma. In questi giorni Dario si trova in ritiro con la nuova squadra e i compagni, andiamo con lui a vedere che effetto fa far parte dello squadrone che ha vinto la classifica UCI nel 2022

«Ora siamo in Norvegia, a Lillehammer – esordisce euforico Belletta – per fare un ritiro di un paio di settimane. Niente bici, tante attività diverse ed un unico obiettivo: conoscerci e imparare a stare insieme. Sia tra corridori che con i membri dello staff».

Che cosa fate?

Tantissime cose, la mattina facciamo tutti insieme sci di fondo, qui a Lillehammer nel 1994 ci sono state le Olimpiadi invernali e gli impianti sono nuovissimi e gratuiti. E’ bellissimo, ognuno di noi prende gli sci e ci sono questi stadi pieni di piste e di persone che girano e si allenano. Qui le persone non camminano, sciano. 

Hai mai sciato prima?

Ho fatto qualche volta un po’ di discesa libera, ma fondo mai. Non mi sono trovato male, poi abbiamo un istruttore di tutto rispetto: un ex campione olimpico. Insomma, direi che per imparare era difficile trovare qualcuno di migliore (dice ridendo, ndr). 

E ti piace?

Tantissimo, è un modo per mettersi alla prova e uscire dalla comfort zone e cerchi di cambiare mentalità. E’ una caratteristica importante e impararla praticando uno sport nuovo è divertente.

L’obiettivo di questo ritiro è creare un gruppo squadra solido e unito
L’obiettivo di questo ritiro è creare un gruppo squadra solido e unito
E nel resto della giornata?

Si fanno molte altre attività, appena rientrati dallo sci si mangia, e per farci sentire parte di questo nuovo gruppo a me e Pietro (Mattio, ndr) lo chef cucinerà le lasagne. Nel primo pomeriggio si ha un po’ di tempo libero, c’è chi studia, chi come me fa qualche intervista o ci si riposa. Ci ritroviamo verso metà pomeriggio per fare uno spuntino e dopo si parla con lo staff dei vari obiettivi per la stagione. Poi la sera dipende, oggi (venerdì, ndr) c’è il quarto di finale dei mondiali di calcio: Olanda-Argentina, quindi si guarda la partita. E’ venuto anche il capo Richard Plugge per guardare la partita con noi.

I compagni, come sono?

Simpaticissimi, una cosa che mi piace moltissimo è che arrivano da tutte le parti del mondo. C’è una buona base olandese: su 14 ragazzi un terzo sono “di casa”. Ci sono poi ragazzi danesi, norvegesi, americani e io e Mattio, che ormai siamo stati soprannominati “the italian guys”. I ragazzi più grandi hanno il compito di stare con noi nuovi e farci integrare. Alcuni di loro nel pomeriggio vanno a fare dei test metabolici per un’Università norvegese con la quale il team collabora. 

Dario ha fatto parte della spedizione azzurra ai mondiali di Wollongong
Dario ha fatto parte della spedizione azzurra ai mondiali di Wollongong
Quindi per il momento ancora niente bici?

No, queste due settimane niente bici, anche perché fuori ci sono meno venti gradi (ride di nuovo, ndr). Quella la vedremo nei ritiri di gennaio e febbraio, staremo parecchio in Spagna a pedalare. Lo staff ci ha detto che questo momento serve per creare alchimia tra di noi. In Spagna si pedalerà molto e avremo meno tempo per passare dei momenti insieme. Quello che vogliono far passare è che non siamo delle persone con la stessa maglietta, ma facciamo parte di un progetto unico. Uno dei due ritiri, non so ancora bene quale, sarà con la squadra WorldTour

Emozionato?

Tantissimo, non vedo l’ora di pedalare con loro! Li ho visti solamente in televisione e tra poco me li troverò accanto. E’ incredibile.

Che mondo è?

Incredibile, è come passare su un altro pianeta. E’ tutto fatto nel modo giusto e con un programma alle spalle. Sono seri ma allo stesso tempo molto positivi e disponibili. Anche il fatto di provare un nuovo sport a dicembre, quando altre squadre sono già in bici, è strano ma piacevole. Alla fine pedaleremo tutto l’anno, non dico che diventa noioso, ma quasi. Fare una preparazione diversa è particolare e stimolante. 

Il giovane lombardo corre anche su pista, ai mondiali di categoria ha conquistato l’argento nella corsa a punti (foto Fci)
Il giovane lombardo corre anche su pista, ai mondiali di categoria ha conquistato l’argento nella corsa a punti (foto Fci)
Sei stato nella sede di s-Hertongenbosch?

Sì ed ho visto che ci siete stati anche voi. E’ qualcosa di impensabile, devi vederla per crederci. Io quando sono entrato mi sentivo un ragazzino a Disneyland. Infatti l’ho soprannominata la Disneyland del ciclismo. E tutta la loro mentalità ed organizzazione viene trasportata fuori, ovunque siano nel mondo. 

Hai detto che hai parlato con lo staff, cosa vi siete detti?

Una delle cose che mi ha sorpreso di più è che non ho avuto bisogno di presentarmi. Conoscevano già tutto di me, ma proprio tutto, degli ultimi quattro anni sapevano ogni virgola. Quando decidono di investire su di te lo fanno a tutto tondo. Gli obiettivi saranno quello di capire i miei punti deboli e quelli di forza. Per questo aspetto i ritiri di gennaio e febbraio saranno fondamentali. Ora vogliono conoscere l’aspetto umano, nei prossimi mesi il ciclista. 

E la pista?

Sono estremamente favorevoli alla doppia attività, la incoraggiano particolarmente anche perché i benefici si vedono. A me la pista piace e voglio portarla avanti, nei prossimi mesi parlerò con Villa e capiremo il programma da tenere in base al calendario.

Matteo Trentin

Pro’ e sci di fondo si può fare, vero Trentin?

31.12.2020
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L’inverno del professionista è in continua evoluzione. Non più solo palestra. Abbiamo visto Formolo che nuota, molti che vanno in Mtb, qualcuno è andato persino a correre (Fuglsang e Terpstra) e che tanti stanno facendo sci alpinismo e sci di fondo. Ha inforcato gli sci stretti persino il re del Tour, Tadej Pogacar. Ma li ha inforcati anche e soprattutto Matteo Trentin (foto in apertura).

Sci più pratico

Il trentino vive da qualche inverno (anche) in Val di Fiemme. E ne approfitta per variare un po’.

«Tanto più quest’anno che ci sono le piste chiuse – racconta Trentin – anche se avrei sciato comunque poco. Lo sci di fondo ormai non è solo il diversivo, fa parte della mia preparazione invernale. Stando in Val di Fiemme, qui quando nevica… nevica. Fa freddo, per allenarmi dovrei caricare la bici in macchina, scendere in Val d’Agide, pedalare e risalire. In pratica per fare tre ore me ne servirebbero cinque. E così su consiglio di mia moglie Claudia, maestra di sci, e del mio vecchio allenatore Flavio Vanin, ho iniziato a sciare. Secondo lui il fondo mi avrebbe fatto molto bene. Certo, tecnicamente non sono bravo (Matteo ha optato per lo skating, ndr), però i risultati si vedono. E poi prendo meno freddo o quantomeno è diverso».

Trentin (31 anni) dal 2021 correrà con la UAE
Trentin (31 anni) dalla prossima stagione correrà con la UAE Team Emirates

In effetti è un po’ il concetto della Mtb, uscire con la “ruote grasse” ti fa prendere meno aria. Velocità più basse e percorsi più nervosi, con strappi secchi che scaldano in poco tempo. Ecco, lo sci di fondo con il fatto che si utilizzano contemporaneamente tutti gli arti ti scalda abbastanza presto. Semmai bisogna essere accorti a non sudare troppo. Già con zero gradi si gronda facilmente.

Lavoro completo

Oltre a Pogacar e Trentin, anche altri lo fanno. Uno di questi è Conci, ma anche Pinot l’ha provato e Kueng è addirittura un ex fondista. Insomma non sono affatto pochi, per non parlare della sfilza dei biker che d’inverno non sono impegnati nel cross.

Prima si è accennato al fatto che si usano tutti gli arti. Con la tecnica classica si lavora moltissimo con le braccia e gli addominali, con quella skating il lavoro è distribuito in modo più omogeneo. Entrambe fanno molto bene anche alla schiena.

«Vero – riprende Trentin – si lavora anche con la parte superiore del corpo ma in generale ne beneficia la capacità aerobica in modo considerevole. Muovendo tutto il corpo consumi più ossigeno, fai più Vo2Max. Tanto più che io vado a sciare in cima al Passo Lavazè ad oltre 1.800 metri di quota e quindi subentra anche la componente dell’altura. 

«Per questo porto con me anche una barretta, una banana o del the zuccherato. Il the lo lascio in un punto e di tanto in tanto quando ripasso faccio una sorsata. Sto fuori anche più di tre ore, il che vuol dire circa 50 chilometri. Ciclismo e sci di fondo possono convivere bene». E non a caso anche i fondisti stessi d’estate pedalano molto.

Maurizio Fondriest alla Marcialonga. Anche lui sciava spesso di fondo
Fondriest alla Marcialonga. Anche lui sciava spesso di fondo

Trentin ci crede

Si è detto che per Trentin lo sci di fondo non fosse solo il diversivo prestagionale. E Matteo rilancia addirittura.

«Stando a Monaco vai sempre in bici. Anche quando fa brutto tempo non è mai così cattivo dal giustificare il non far nulla, quindi laggiù bici, bici e… bici. In Val di Fiemme abbiamo visto che fare avanti e dietro con la macchina dava problemi e così già con i preparatori della Quick Step vedemmo che, dati alla mano, sciando non toglievo nulla al ciclismo, anzi… E infatti quelli della Mitchelton dopo aver visto i dati hanno addirittura incrementato il lavoro sugli sci stretti.

«Questa attività stimola il sistema aerobico e mi consente di non fare palestra oppure ore di rulli. Tuttavia un mantenimento per la gamba lo faccio (trasformazione, ndr). Salgo sui rulli o appena ritorno o nel pomeriggio, ma non più di un’ora. Sciare mi piace davvero, è divertente, sto all’aria aperta e sento dei benefici».

Non c’è da stupirsi quindi se sui social si vedono sempre più atleti saltare sugli sci. Anche l’alpinismo sta prendendo piede. Questa variante fa davvero bene sia a livello muscolare che a livello cardiovascolare, ma forse è più mirata al divertimento ed è anche molto più variabile. Con lo sci di fondo invece puoi davvero impostare una preparazione. E Trentin lo dimostra.