Non ha vinto, ha stravinto. Jorgen Nordhagen (in apertura foto G. Williams) non ha tagliato per primo la linea di un traguardo sull’asfalto in sella alla sua bici, ma quella sulla neve inforcando gli sci stretti. Il giovane talento norvegese ha conquistato la 20 chilometri in tecnica libera ai mondiali juniores di sci di fondo a Planica, in Slovenia. Tra l’altro davanti a due italiani: Aksel Artusi (a 2’11”) e Davide Ghio (a 2’15”).
Noi appassionati di ciclismo conosciamo Nordhagen in quanto secondo agli europei, quarto al Lunigiana e spesso in lotta con i nostri ragazzi nelle più importanti gare juniores internazionali. Adesso si appresta a passare nelle fila della Visma-Lease a Bike Development e dall’anno prossimo sarà in prima squadra, quella WorldTour.
Quel feeling con Oslo
Nordhagen non è il primo “norge” a finire nella corazzata olandese. E viene da chiedersi quali radici abbia questo filone. Perché alcuni dei migliori ragazzi di Oslo non vadano a finire in quella che è la “squadra nazionale”, la Uno-X.
E a tal proposito va segnalata una risposta, quantomeno sarcastica, dell’allora capo proprio della Uno-X, Jens Haugland, ai media norvegesi. Gli fu chiesto perché certi talenti passassero in altre squadre straniere e non nella sua. «Non andiamo alla ricerca spasmodica dei ragazzi da far esplodere e non è detto che certe scelte di andare fuori siano sempre positive. Così come la fretta di emergere», questo in buona sostanza il contenuto della sua replica.
«Abbiamo una vasta rete di scouting, anche in Norvegia – aveva riportato TV2, emittente norvegese riprendendo Robbert De Groot – e abbiamo una linea diretta con Even Andreas Roed (direttore sportivo del Lillehammer CK Team, squadra continental, ndr). In questo modo abbiamo un certo rapporto con i giovani di talento. Crediamo che ci siano ragazzi che abbiano un grande potenziale. Molti di loro sono versatili in quanto a sport e questo è un vantaggio».
Dagli sci alla bici
Ma torniamo a Nordhagen. Classe 2005, Jens è di Tronby, cittadina del Lier, a 35 chilometri ad ovest della capitale Oslo. Come pressoché tutti i ragazzi norvegesi gli sport non mancano nella formazione di Nordhagen e tra questi c’è anche lo sci di fondo, tanto più che vive a ridosso di Drammen appunto, uno dei templi degli sci stretti. Ogni anno, tanto per rendere l’idea, nelle vie del centro si organizza una gara di Coppa del mondo seguita persino dal re.
Jorgen scia d’inverno e pedala d’estate. Si mette definitivamente in mostra nell’estate del 2022 al Birkebeinerrittet, una sorta di festival nazionale della Mtb. In quell’occasione mette alle spalle corridori elite di primo piano, lui che aveva appena 17 anni. A quel punto l’attento talent scouting della Visma-Lease a Bike (allora Jumbo-Visma), che comunque si era già fatto avanti, accelera per la firma del contratto.
Quel background sportivo di grande versatilità di Nordhagen emerge subito. In appena due anni di attività su strada, tra gli juniores ottiene risultati formidabili e soprattutto in crescendo.
Nel 2022 esordisce con un terzo posto alla Corsa della Pace. Va forte al Valromey, vince il titolo nazionale a crono ed entra nella top ten iridata.
Nel 2023, al secondo anno di categoria, vince il trittico dell’Eorica Juniores, la Corsa della Pace e bissa il titolo a crono fino ad ottenere l’argento agli europei a crono alle spalle di Albert Withen Philipsen, altro super talento, ma danese, che dal 2025 sarà alla Lidl-Trek. Il ragazzo norvegese nel frattempo d’inverno continua a sciare… e a vincere. Persino due idoli come Petter Northug e Therese Johaug sono rimasti colpiti dalla sciata e dalla cattiveria agonistica di Jorgen.
Parola a De Groot
Robbert De Groot, il capo del team di sviluppo della Visma-Lease a Bike ci ha raccontato qualcosa di più su Nordhagen. E su come lo abbiano scovato.
«Abbiamo buoni contatti con l’NTG Lillehammer (una scuola superiore dello sport, ndr) – dice De Groot confermando quanto scritto in precedenza – e con il sistema sportivo norvegese in generale, da cui provengono anche altri corridori che sono (o sono stati, ndr) alla Visma, come Foss, Staune-Mittet e Hagenes. Avevamo adocchiato Jorgen già nel 2022.
«Questi due sport, lo sci di fondo e il ciclismo, hanno grandi somiglianze in termini di capacità di resistenza e questi giovani combinano le due discipline. Per metà anno sono sugli di sci e per metà sulla bici. Quest’inverno abbiamo partecipato anche noi al suo allenamento sugli sci». Hanno fatto un training camp sugli sci stretti in Norvegia e a fare da maestro c’era proprio Nordhagen.
Segno che in casa Jumbo non “prendono” e basta, come accusa qualcuno, ma osservano, seguono, accompagnano e incamerano continuamente nuovi dati ed esperienze.
Quest’anno Nordhagen aveva espresso il piacere di disputare i mondiali di fondo juniores, la sua ultima apparizione sugli sci stretti. La Visma-Lease e De Groote lo hanno accontentato. E tutto sommato la mossa, visti i buoni rapporti con lo sport norvegese, ha fatto comodo ad entrambi.
«Per preparare i mondiali di fondo a Planica – prosegue De Groot – abbiamo usato pochissimo la bici. Solo qualche volta per ritagliarci qualche ora in più dopo lo sci e quando ne avevamo bisogno a causa delle condizioni meteorologiche». Nordhagen stesso ha detto che ha sfruttato qualche volta i rulli, ma poco più.
Partenza dall’Italia
Secondo il tecnico olandese Nordhagen ha delle ottime capacità di guida. In gruppo si muove molto bene. E certe capacità probabilmente vengono dall’equilibrio richiesto dagli sci da fondo.
«E’ anche molto forte a crono e ha grandi doti di scalatore – va avanti De Groot – In generale è un ragazzo molto calmo e nonostante sia giovane è già maturo. Mi sembra altamente concentrato sui suoi compiti e ha un grande desiderio di svilupparsi e ottenere il meglio da se stesso».
E ora cosa prevede il programma di Nordhagen? «Dopo questa stagione sciistica – conclude De Groote – che si è conclusa con la sua medaglia d’oro, prima ci riposeremo e poi ci prenderemo otto settimane per la trasformazione e la preparazione per la stagione ciclistica. E poi, se tutto va secondo programma, Jorgen inizierà a correre all’inizio di aprile al Giro Belvedere in Italia!».
Otto settimane, è il tempo per “ridisegnare” il fisico: da sciatore a ciclista. C’è l’esigenza soprattutto di snellire la parte superiore, che poi è l’opposto di quanto lo stesso Nordhagen ha dichiarato in autunno. «Ci metto sempre un po’ a ingranare – spiegava Jorgen in un blog di sci di fondo norvegese – perché mi manca la forza necessaria nella parte superiore. E infatti vado forte da febbraio-marzo».