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Bettiol ci riprova: «Si vince con la superiorità numerica»

03.08.2023
4 min
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SCARPERIA – Il mondiale dello scorso anno ha lasciato in Australia il dubbio di cosa sarebbe successo se Bettiol fosse andato via con Evenepoel. Purtroppo l’anticipo del belga fu così eclatante che non se ne valutò subito la portata e quando invece fu chiaro che fosse destinato a vincere, era ormai troppo tardi. Certe immagini ti restano in testa al punto che lo stesso Bennati, al momento di presentare la nazionale, ha dovuto tenerne conto.

«Gli stessi favoriti – ha detto il tecnico azzurro – spesso e volentieri aprono la gara a 80-100 chilometri d’arrivo. Se noi pensiamo di anticiparli, dovremmo essere all’attacco già in partenza. Sappiamo benissimo che quella non sarebbe la tattica migliore, ma arriverà l’idea giusta, sono convinto che arriverà. Devo ancora ragionarci bene in questi due giorni, mi affiderò all’istinto che ho avuto lo scorso anno e spero averlo anche quest’anno. La cosa più difficile sarà trasmetterlo alla squadra, perché poi sulla bici ci sono i ragazzi e l’istinto devono averlo loro, non avendo la possibilità di comunicare in tempo reale. Però, insomma, ci attrezzeremo…».

Ai mondiali dello scorso anno, Bettiol ebbe le gambe per rispondere colpo su colpo a Van Aert
Ai mondiali dello scorso anno, Bettiol ebbe le gambe per rispondere colpo su colpo a Van Aert

Giro e poi Tour

Bettiol al mondiale ci torna da punta azzurra, dopo tre mesi di… lavori forzati al Giro e poi al Tour, avendo dovuto saltare le classiche. E se sulle strade italiane la forma migliore era uno stato in fase di completamento, al Tour si sono messi di mezzo dei problemi di allergia a frenarne le ambizioni. Nonostante ciò, l’ottavo posto di Poligny e poi la bella prova di sabato scorso a San Sebastian dicono che i pianeti si stanno finalmente allineando.

«Mi manca tutto meno che il ritmo – sorride, appollaiato su uno sgabello –  più che in allenamento, ne ho sentito i benefici sabato in gara. Sono stato bene, quindi in questi giorni prima del mondiale non ho bisogno di fare dietro moto, non ho questa esigenza. Spero che vada tutto bene. Andrà sicuramente tutto bene. Correremo di squadra, sicuramente ci aiuteremo gli uni con gli altri e poi al momento giusto spero di avere le gambe migliori. Spero di avere un po’ di fortuna, che vada tutto liscio e di prendere il treno giusto».

A San Sebastian ha tenuto in salita il gruppo dei migliori fino all’ultima accelerazione di Evenepoel
A San Sebastian ha tenuto in salita il gruppo dei migliori fino all’ultima accelerazione di Evenepoel
Nel giro di due risposte, poco fa, hai parlato prima di tattica giusta e poi di saper seguire l’istinto.

Come tattica intendo avere un’idea da condividere tutti insieme. In primis quest’idea ci deve venire da Daniele Bennati, che poi avrà modo di raccontarci la sua visione della corsa. Però non possiamo prevedere quello che succederà, perché il circuito è molto tecnico e con molte curve. Soprattutto se pioverà, sarà molto più aperto. Quindi noi dovremo avere idee ben chiare, indipendentemente da quello che succederà in corsa.

Insomma, un’idea di tattica e l’istinto per gestire l’imprevisto?

Molto semplicemente, la nostra forza deve essere correre di squadra. Intendo essere sempre in superiorità numerica rispetto alle altre nazionali. Fare una prima parte molto conservativa e poi, appena si entra nel circuito, ognuno di noi, indipendentemente dai gradi di capitano che saranno dati, avrà un ruolo fondamentale. E’ quello che succede in tutte le gare monumento. Tutti i mondiali si vincono di squadra, a meno che non ti chiami Evenepoel oppure Van der Poel. Ma noi come Italia non possiamo permetterci di non correre di squadra.

Al Tour con Trentin: parlavano già dei mondiali? I due saranno le punte della nazionale
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Percorso ancora tutto da scoprire…

L’ho visto solo nei video di Bennati, quando andò con gli altri tecnici. Ci sono tante curve, tanti rilanci: servirà avere ritmo nelle gambe.

Tante curve, il rischio di pioggia: ci sarà da studiare anche il giusto setup della bici?

Sotto questo punto di vista, sono tranquillo. Avendo i tubeless li gonfierò un po’ meno e nella guida cambierà poco. La cosa importante quando piove è anche l’abbigliamento tecnico, ma insomma in nazionale mi sembra che siamo ben equipaggiati con Castelli. Abbiamo i migliori prodotti, i migliori meccanici, i migliori massaggiatori, i migliori direttori sportivi, la migliore organizzazione. Sicuramente non ci manca niente neanche questo punto di vista.

Mugello, ore 15. Nata la seconda nazionale di Bennati

02.08.2023
6 min
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SCARPERIA – Il sottofondo delle moto invita ad avvicinarsi alla vetrata sulla pista. Le Ducati hanno una voce roca e inconfondibile, ma adesso le parole che ci interessa sentire sono quelle di Bennati. La Federazione ha radunato il ciclismo italiano nella sala stampa del Mugello e il popolo del pedale ha risposto numeroso ed entusiasta. Si presentano nuovi sponsor e si ringraziano quelli che già ci sono, che il presidente Dagnoni omaggia con un rapido pensiero. Debuttano sulla maglia azzurra la Regione Puglia di Michele Emiliano e sull’abbigliamento da riposo Italiana Petroli di Ugo Braghetti.

Poi c’è Eugenio Giani, Governatore toscano, che declama l’amore della sua regione per il ciclismo, ne ricorda i rappresentanti più illustri da Nencini a Bartali, omaggia Martini e Ballerini (presenti le famiglie degli indimenticati cittì) e poi ricorda che da qui il prossimo anno partirà il Tour de France.

La conferenza si è svolta nella sala stampa dell’autodromo del Mugello a Scarperia
La conferenza si è svolta nella sala stampa dell’autodromo del Mugello a Scarperia

Bennati e Ballerini

Dagnoni fa gli onori di casa. Parla del bilancio della sua gestione, delle medaglie passate da 97 a 130 e della difficoltà che i numeri possano crescere ancora. Parla del lavoro silenzioso di Roberto Amadio, collegato da Glasgow, che mette i tecnici nelle condizioni di lavorare al meglio.

«Abbiamo un componente segreto – sorride il presidente federale – che è lo spirito di squadra. Siamo un riferimento. Le parole del governatore Giani mi ricordano che non conoscevo personalmente Bennati, a parte sapere chi fosse come atleta. Ma dopo averlo incontrato vidi in lui gli stessi tratti di tecnico moderno che erano di Ballerini e anche per questo lo abbiamo scelto».

Al Mugello c’era anche Nibali, testimonial di Zerosbatti, che offrirà assistenza legale ai tesserati FCI
Al Mugello c’era anche Nibali, testimonial di Zerosbatti, che offrirà assistenza legale ai tesserati FCI

Emozioni toscane

Quando poi è il momento di entrare nel vivo, la parola va a Bennati, che ha radunato qui in zona i suoi azzurri per costruire il gruppo e vivere in modo più consono l’avvicinamento, sbriciolato dalle tante gare e dal calendario nevrotico.

«Sto vivendo tante emozioni – dice il cittì azzurro – vedendo le famiglie di due figure come Alfredo e Franco che sono state importantissime per la mia carriera, ma soprattutto per la mia vita. Sono contento che abbiano accettato l’invito. Portare avanti quello che hanno fatto loro è una grande responsabilità e, da toscano, un’emozione».

Oss, Bettiol, Baroncini, Bagioli: tanta qualità e il debutto del giovane iridato nel 2021 a Leuven fra gli U23
Oss, Bettiol, Baroncini, Bagioli: tanta qualità e il debutto del giovane iridato nel 2021 a Leuven fra gli U23

I nove azzurri

Al tavolo c’è Marco Velo, in collegamento da Glasgow c’è Paolo Sangalli. Il momento di annunciare le squadre è arrivato. I nomi circolavano, Bennati li conferma.

Correranno nella gara su strada Trentin e Bettiol, Baroncini e Bagioli, Sbaragli e Pasqualon (assente, perché impegnato al Polonia), Oss, Velasco e Rota. Faranno la crono Ganna e Cattaneo. Gli altri nomi vengono diffusi in perfetta contemporanea tramite un comunicato della Federazione. La missione Glasgow può cominciare, allo stesso modo in cui iniziano le domande.

Velasco, Trentin, Rota e Sbaragli: manca Pasqualon, in corsa al Polonia
Velasco, Trentin, Rota e Sbaragli: manca Pasqualon, in corsa al Polonia

Nessuno è imbattibile

«L’obiettivo è vincere – dice Bennati, applaudito – perché siamo l’Italia. La gara dello scorso anno mi ha molto soddisfatto e vogliamo riportare la maglia iridata a casa. Non dobbiamo avere paura. L’anno scorso sapevamo che Evenepoel poteva anticipare e lo ha fatto. Non siamo i favoriti, ma sappiamo anche che nessuno è imbattibile. Non voglio dire che a Wollongong avremmo potuto vincere, forse sarei poco credibile, ma fino ai 500 metri finali eravamo lì per giocarci un argento e il bronzo».

Sulla maglia azzurra compare da quest’anno il logo della Puglia
Sulla maglia azzurra compare da quest’anno il logo della Puglia

Una curva ogni 25 secondi

«Dal 2018, io sono invecchiato – dice Trentin parlando di sé, Van der Poel e Van Aert, fra le risate – mentre loro hanno vinto qualche corsa. Li avevo messi tra i favoriti anche quando a Glasgow vinsi gli europei cinque anni fa, anche se nessuno li conosceva. Venivano dal cross, ma Van der Poel era campione olandese e Van Aert aveva già vinto delle corse dure in Belgio. Restano due dei favoriti, ma se ci sarà pioggia verrà fuori una gara incerta. Ci sarà una curva ogni 25 secondi, non è come l’anno scorso in cui c’erano lunghi tratti per pedalare e in cui chi aveva più gambe poteva fare la differenza. Quest’anno bisogna essere più forti anche a livello tecnico e questo per noi è un vantaggio».

Il piccolo Davide, con la sua maglia intitolata a Gastone Nencini, aveva una domanda per Bettiol
Il piccolo Davide, con la sua maglia intitolata a Gastone Nencini, aveva una domanda per Bettiol

Un bimbo per Bettiol

Dal fondo della sala si alza Davide, uno dei tanti bambini invitati per assistere. Vuole fare una domanda a Bettiol. Cammina come un torello, col microfono in mano e spara secco: «Vorrei chiedere ad Alberto se il percorso gli piace e se intende andare in fuga».

Bettiol lo richiama mentre il bambino si allontana e poi risponde: «Anche se non avevo intenzione di andare in fuga, adesso certamente ci proverò. Non ho ancora visto il percorso, se non nei video di Bennati. Ci sono tante curve, tanti rilanci: servirà avere ritmo nelle gambe. E a me che ho fatto Giro e Tour, manca tutto meno che il ritmo. Bisognerà seguire l’istinto e correre da squadra. Dobbiamo essere sempre in superiorità numerica».

Sangalli, in collegamento da Glasgow, ha spiegato la squadra delle donne
Sangalli, in collegamento da Glasgow, ha spiegato la squadra delle donne

Senza la “Longo”

C’è una domanda per Paolo Sangalli. E’ appena arrivata la notizia che Elisa Longo Borghini non ci sarà, ferma ai box per un’infezione saltata fuori durante il Tour.

«L’assenza di Elisa pesa in modo notevole – dice il cittì da Glasgow – perché lei è un elemento imprescindibile. Abbiamo anteposto la sua salute, come era giusto che fosse. La tattica però non cambia di una virgola, abbiamo atlete capaci di fare bene su quel percorso, compresa Balsamo. Elisa è rientrata al Tour e la pista ci darà modo di valutarla bene».

Bennati al microfono di Stefano Rizzato: le prossime interviste si faranno a Glasgow
Bennati al microfono di Stefano Rizzato: le prossime interviste si faranno a Glasgow

Trentin capitano

La chiusura è per Bennati, prima di approfondire nei prossimi giorni le parole dei corridori. Gli chiedono chi sarà il capitano e l’aretino va dritto.

«Capitano significa tante cose – dice – il capitano sa essere cittì in corsa, un ruolo che nella mia carriera ho avuto diverse volte e che Matteo Trentin sa svolgere molto bene. Solo che rispetto a me sa dare anche la garanzia del risultato (Trentin lo guarda, certe parole lasciano il segno, ndr). Ho un’idea di corsa che condividerò con i ragazzi. Domani faranno l’ultima distanza, un allenamento davvero duro. Poi partiremo. Venerdì andremo a provare il percorso e nel frattempo avremo tutto il tempo per parlare di tattiche e strategie. Non voglio svelare nulla prima di averlo fatto con i miei ragazzi. E forse pure allora, scusate, la terrò per me…».