Santa Cruz Stigmata 4 è la nuova bici gravel, un prodotto che abbraccia le diverse interpretazioni della bicicletta. Grazie alla sua ciclistica complessiva, la nuova Stigmata sconfina dal gravel tradizionale, fino ad arrivare ai limiti della mtb, ma può anche diventare una bici stradale con le gomme maggiorate.
Al kit telaio completamente in carbonio fanno seguito 5 allestimenti differenti, compreso quello che prevede la forcella ammortizzata (40 millimetri di corsa) ed il reggisella telescopico. Entriamo nel dettaglio.
Origini nella Mtb
Santa Cruz è un riferimento per molti bikers (e non solo). Lo è grazie alle soluzioni tecniche adottate sulle bici, per le geometrie e per l’efficienza delle bici, ma lo è anche per quella punta eclettica che è parte del DNA dell’azienda. Un insieme d fattori che influiscono in modo importante sullo sviluppo delle bici a prescindere dal segmento, che ritroviamo anche in ambito gravel.
Stigmata 4 è la bicicletta che diventa anche un punto di unione tra il gravel, la mtb e la bici road. E’ versatile, perché oltre alla forcella ammortizzata, alla compatibilità con il seat-post telescopico (27,2 millimetri di diametro), permette di usare trasmissioni con o senza doppio plateau anteriore. Inoltre, offre ampi spazi per il montaggio dei bagagli, in caso di bikepacking. Di fatto è un mezzo trasversale che strizza l’occhio anche alla compagine più competitiva del segmento gravel.
Come è fatta
Santa Cruz Stigmata ha un telaio full carbon (così come la forcella) che offre il passaggio a pneumatici fino a 50 millimetri di sezione (con quelle da 45 rimane tanto spazio per agevolare lo scarico dei detriti e fango). La tubazione obliqua, nel punto di ancoraggio del portaborraccia, prevede un vano che prende il nome di Glovebox, ovvero uno spazio dove poter inserire alcuni oggetti. Il volume di tutti i profilati non è esagerato, per una bici che offre un’impatto estetico equilibrato e moderno al tempo stesso. L’inserzione degli obliqui del retrotreno è ribassata, così come è ribassato il fodero della catena nel punto di unione con la scatola del movimento centrale. Quest’ultima ha le sedi filettate.
Volutamente si è scelto di non integrare cavi e guaine nella tubazione dello sterzo (di natura IS), questo per permettere una facile e rapida manutenzione.
La Santa Cruz Stigmata 4 adotta il supporto del cambio di matrice UDH (universal derailleur hanger), soluzione davvero apprezzabile in termini di rigidità del comparto, protezione e standard. I portaborraccia sono tre, due nelle posizioni tradizionali, uno sotto il profilato obliquo.
Orizzontale allungato
Santa Cruz Stigmata adotta uno sviluppo geometrico moderno. Ha l’orizzontale più lungo, di conseguenza offre dei vantaggi per sfruttare maggiormente degli stem corti a vantaggio di stabilità e guidabilità anche sullo sconnesso importante. Gli angoli dello sterzo e del piantone sono comuni per tutte le taglie disponibili e sono rispettivamente di 69,5° e 74°, quindi un avantreno che si apre abbondantemente in avanti e un piantone quasi “perpendicolare”. Le taglie disponibili sono 5, dalla S alla XXL. E’ sloping, ma non è eccessivamente compressa schiacciandosi in maniera esagerata verso il posteriore.
Gli allestimenti
Come accennato in precedenza gli allestimenti disponibili sono 5. L’Apex 1X e il Rival AXS 1X, entrambi con monocorna a 4099 e 5499 euro di listino. Quelli con la doppia corona anteriore, Rival AXS e Force AXS RSV, rispettivamente a 5499 e 7699 euro di listino. E poi abbiamo il più estremizzato tra i pacchetti Stigmata, ovvero quello il telescopico Reverb AXS (con il controllo remoto wireless) e la forcella ammortizzata RockShox Rudy Ultimate, con la trasmissione Force AXS 1X, con un prezzo di 8499 euro. I telai Santa Cruz sono coperti da una garanzia a vita.