Miche, storica azienda italiana con oltre un secolo di esperienza nella produzione di componenti per biciclette di alta qualità, ha recentemente ufficializzato una nuova e significativa collaborazione commerciale con Beltrami TSA. La commerciale reggiana è difatti dallo scorso 1 gennaio il distributore italiano esclusivo di Miche, offrendo ai propri clienti una selezione accurata della gamma di prodotti dell’azienda. Questa partnership rappresenta un importante passo in avanti per entrambe le realtà. Miche potrà sfruttare la capillare rete di distribuzione di Beltrami TSA per ampliare il proprio mercato, e consolidare la propria presenza sul territorio nazionale. Mentre Beltrami TSA aggiungerà al suo già ampio catalogo un marchio sinonimo di grande tradizione ed eccellenza nel mondo del ciclismo.
Miche sarà partner tecnico del team WorldTour Groupama FDJ (foto Sonam.cc)Miche sarà partner tecnico del team WorldTour Groupama FDJ (foto Sonam.cc)
Storia e tecnologia
«Siamo entusiasti di annunciare la partnership con Beltrami TSA – ha dichiarato Gregory Girard, il General Manager di Miche – e la nostra decisione di affidare loro la distribuzione dei nostri prodotti di fascia alta è strategica, e si basa sulla loro riconosciuta e consolidata esperienza nel settore. La rete di vendita specializzata in portafoglio a Beltrami TSA, unita alla nostra gamma di prodotti di alta qualità, creerà senza dubbio sinergie vincenti. Siamo certi che questa collaborazione aumenterà significativamente la visibilità del marchio Miche e risponderà alle esigenze dei rivenditori più esigenti».
«Da italiani – ha replicato Salvatore Miceli, il Direttore Generale di Beltrami TSA – siamo a maggior ragione orgogliosi di collaborare con un marchio di tale prestigio e di così lunga tradizione. Miche rappresenta una realtà con una storia ed una tradizione importante, ma anche un know-how tecnico di altissimo livello. Negli ultimi anni, l’azienda ha difatti investito molto per sviluppare prodotti sempre più performanti, rispondendo alle richieste degli atleti più esigenti. Queste caratteristiche si integrano perfettamente con il nostro catalogo e la nostra filosofia di vendita. Siamo dunque fiduciosi che il nostro supporto aiuterà Miche a rafforzare ulteriormente la propria posizione sul mercato italiano».
Gregory Girard, General Manager MicheSalvatore Miceli, Direttore Generale Beltrami TSAGregory Girard, General Manager MicheSalvatore Miceli, Direttore Generale Beltrami TSA
Benefici significativi
Beltrami TSA, attiva sul mercato da oltre trent’anni, si distingue per una forte attenzione alla qualità dei prodotti selezionati e per la capacità di soddisfare le richieste di una clientela esigente, e l’avvio di questa nuova collaborazione rappresenta un esempio virtuoso di come due aziende con competenze complementari possano unire le forze per creare valore aggiunto. Grazie a questa sinergia, Miche e Beltrami TSA puntano a soddisfare al meglio le esigenze di rivenditori e consumatori, rafforzando la qualità e l’innovazione nel settore del ciclismo in Italia. La partnership promette di portare benefici significativi, anche e soprattutto per i consumatori, contribuendo a consolidare la leadership di entrambi i marchi nel mercato.
Come stanno andando le cose per Scott? Che cosa sta dicendo il mercato del marchio americano dopo il primo lockdown di un anno fa? Prosegue il nostro viaggio negli affari delle aziendeche forniscono bici ai team WorldTour e in questo il 2021 ha portato un cambio di maglia dopo anni di collaborazione con il team australiano che da quest’anno si chiama Team Bike Exchange e corre su Bianchi, mentre per Scott si sono schiuse le porte del Team Dsm.
Le dinamiche di questa fase accomunano più o meno tutte le grandi aziende, ma ciascuna è una storia a sé per il modo in cui ha attraversato le prime rapide e si sta attrezzando per le prossime. Ne abbiamo parlato con Donatella Suardi, General Manager di Scott Italia, la prima donna che incontriamo in questo viaggio di approfondimento.
Donatella Suardi è General Manager di Scott Italia (foto Scott)Donatella Suardi è General Manager di Scott Italia (foto Scott)
«Il grande problema oggi – dice con un sorriso che non nasconde la grande determinazione – è che i media dovrebbero far capire quanto sia difficile la gestione dell’approvvigionamento di biciclette e che questo non dipende da noi, ma dalla capacità produttiva che ha un tetto oggettivo. E davanti a una richiesta così spropositata, i tempi si allungano».
Siamo qui per questo, ma partiamo dall’inizio, vuole? Che cosa successe l’anno scorso quando il mondo venne fermato per due mesi?
Successe che noi non ci siamo mai fermati. Abbiamo mantenuto in essere gli ordini e intanto parlavamo con i clienti, cercando di convincerli di non annullare la programmazione. Perché comunque c’era la sensazione che si sarebbe recuperato. La produzione di quel che si vende avviene 9-12 mesi prima che le bici arrivino nei negozi, i prodotti che erano disponibili venivano dall’anno precedente, ma quello che è successo era decisamente imprevedibile. Abbiamo fatto tutti un 30 per cento in più, dopo che il 2019 era stato un anno di mercato quasi bloccato. Le e-Bike facevano piccoli numeri. Il guaio è stato che a un certo punto oltre Oceano si è fermata la produzione delle bici per il 2021.
Dal 2021, Scott è sponsor tecnico del Team Dsm olandeseDal 2021, Scott è sponsor tecnico del Team Dsm olandese
E da quel momento le cose si sono complicate. Ma le consegne comunque procedono, giusto?
Perché le bici ci sono. Si ha la sensazione che manchino perché ne stiamo consegnando il 70 per cento in più dello scorso anno nello stesso periodo. Rispetto a prima, quando la produzione era concentrata in 6-7 mesi, adesso si va avanti tutto l’anno. Per cui arriveranno, più tardi, ma arriveranno. E non dipende da noi.
Il guaio è che i ciclisti dell’ultima ora vanno nei negozi ignorando certi meccanismi e pretendono di entrare e portarsi via la bici…
E’ difficile spiegare certi meccanismi e quale sia la causa dei ritardi. La gente è arrabbiata. I sistemi sono andati un po’ in tilt e magari capita che abbiamo qua pronta da consegnare una bici da 10 mila euro e non possiamo, perché manca il cavo dei freni. Poi ci sono i problemi di Shimano, che sta valutando di costruire delle nuove linee di produzione, ma vorrebbe condividere il rischio d’impresa con altre grandi aziende. E se impiantano dei nuovi stabilimenti e la bolla di colpo di sgonfia?
Al Team Dsm anche gli accessori, ecco il casco (foto Scott)Al Team Dsm anche gli accessori, ecco il casco (foto Scott)
Difficile fare previsioni, però.
Molto difficile. Immaginiamo che il 2023 sarà l’anno in cui la situazione si stabilizzerà e avremo un quadro più chiaro, ma sono previsioni basate su sensazioni personali e in economia non bastano per giustificare certi investimenti. La sensazione dice anche che più va avanti il lockdown e più si venderanno attrezzature per gli sport outdoor e fra queste anche la bicicletta. Noi italiani siamo restii al cambiamento, ma quando poi ci decidiamo, non torniamo più indietro.
Ecco, di chi stiamo parlando? Chi sono i nuovi ciclisti?
Persone di ogni categoria ed estrazione. Attratti maggiormente dalla e-Bike che ti permette di fare qualcosa in più. Poi c’è da capire che tipo di clienti diventeranno. A prima vista, sono persone che non cambieranno bici tutti gli anni, anche se alcuni si sono così appassionati, che dopo l’entry level sono già passati a qualcosa di meglio. Diciamo però che se acquisti Scott, parti già da un livello piuttosto alto. La crescita continuerà e per avere numeri più attendibili, dovremo aspettare un paio di anni.
Nino Schurter è la vera bandiera dell’azienda (foto Scott)Nino Schurter è la vera bandiera dell’azienda (foto Scott)
In questo quadro di grande frenesia, quanto conta avere una squadra di professionisti?
Per l’immagine è decisivo, soprattutto in Italia, sennò non vende le bici (risata divertita, ndr). Inoltre il team consente di sviluppare le tecnologie e di approfittare dei feedback degli atleti. Aver cambiato team non è passato inosservato, soprattutto dopo i tanti anni con Mitchelton, ma diciamo che il know-how dell’azienda è tale da poter assorbire il cambiamento. Nelle squadre su strada trovi l’atleta più sensibile, ma ad esempio uno come Nino Schurter nella mountain bike per noi è un riferimento importantissimo e ci ha dato un vero valore aggiunto.
Prima ha parlato della vostra azione dei primi tempi sui negozi che volevano fermarsi…
Erano spaventatissimi. Chiusi senza sapere fino a quando. Così magari alcuni pensavano che cancellare gli ordini fosse il modo migliore per evitare altre perdite. Sono particolarmente orgogliosa del lavoro che abbiamo fatto con loro con i nostri ragazzi. Ognuno si è preso un gruppetto di clienti e abbiamo cominciato a chiamarli, proponendoci come riferimenti in quel momento così incerto. Gli abbiamo fatto sentire che l’azienda era al loro fianco e questo ha fatto sì che le bici siano arrivate e alla riapertura il mercato abbia preso il volo.
e-Bike anche in città e le distanze si riducono (foto Scott)e-Bike anche in città e le distanze si riducono (foto Scott)
Il rapporto con i clienti ne è uscito rafforzato?
Decisamente, è una nota molto positiva. Ma il momento delicato inizia adesso, per i motivi che ci siamo detti prima. Stiamo vivendo un boom notevole, ma ce lo stiamo godendo davvero poco. In 30 anni che faccio questo mestiere, non avevo mai lavorato così male. I ragazzi ricevono 50-60 mail di richieste e reclami, io qualcuna in meno perché la mia mail non l’hanno tutti, anche se la trovano su Linkedin. Stavo quasi pensando di togliermi di lì…
Un’altra risata, l’accento bergamasco e la grande concretezza. Questo è il punto con Scott, il nostro viaggio sta per raggiungere il suo approdo, mentre le strade d’Italia sono sempre più piene di biciclette.
Sam Welsford, corridore del Team DSM, batte Bennett e Gaviria nella 6ª tappa della Vuelta San Juan. E' nato in pista, ma dategli una volata e vi stupirà
Nel mondo di chi produce le biciclette per il WorldTour c’è anche Factor, la bici di Froome e Cimolai, che in Italia è distribuita da Beltrami Tsa. Nello sfogliare l’elenco delle aziende da sentire per la nostra inchiesta sul mercato della bicicletta dopo il lockdown dello scorso marzo, un passaggio per questo angolo di Italia andava fatto e per questo abbiamo invitato a un meeting Salvatore Miceli, responsabile commerciale dell’azienda di Reggio Emilia. Le domande da cui partire sono le stesse, uguali per tutti, ma in queste settimane abbiamo capito che davvero non c’è un’azienda uguale all’altra.
Foto di… famiglia in azienda Beltrami TSAFoto di… famiglia in azienda Beltrami TSA
«Ci siamo attrezzati molto bene – dice Miceli – ma la situazione era davvero imprevedibile. E adesso il punto di domanda c’è dalla primavera in avanti. C’è una grande domanda ancora insoddisfatta, siamo nelle condizioni di non evadere gli ordini perché l’industria ha il problema di reperire i prodotti. Ma per capire cosa sia successo, dobbiamo andare a ritrovo di 12 mesi».
A bordo, si parte…
Come strategia di Beltrami, avevamo già varato l’aumento dello stock minimo. Anche in periodi non sospetti, in cui del Covid non si sapeva proprio nulla, il volume di affari era aumentato. E siccome siamo consapevoli che puoi avere il prodotto più bello, ma devi anche poterlo consegnare, avevamo riempito i magazzini. E così quando è esplosa la pandemia, abbiamo osato non annullando gli ordini. Abbiamo continuato a inserirne altri, anche nella fase in cui l’azienda era chiusa.
Da quest’anno Froome corre su bici Factor, dopo 11 stagioni su PinarelloDa quest’anno Froome su bici Factor,
Coraggiosi davvero, anche perché non c’erano grandi previsioni.
E soprattutto non si capiva da che parte portassero i provvedimenti del Governo. Eppure quel tipo di investimento ci ha permesso nei mesi successivi di avere materiale a disposizione. E 12 mesi dopo siamo tra i pochi che ancora consegnano le bici. Ma come dicevo, lo snodo cruciale sarà la primavera.
Perché?
Perché i fornitori che normalmente consegnavano a 90-120 giorni rischiano di passare a 250-360 e la programmazione potrebbe saltare. Anche perché abbiamo prodotti nuovi di cui abbiamo fatto l’ordine, per cui c’è da capire.
Nel negozio di Reggio Emilia campeggiano le bici FactorNel negozio di Reggio Emilia campeggiano le bici Factor
Importante che riusciate ancora a consegnare…
Abbiamo Argon 18 e Factor e da programma consegniamo la bici completa. Acquistiamo gruppi Shimano e Sram, ma ora Shimano consegna a un anno e sta per cambiare la gamma. Per cui chi vuole la bici montata così, sa di dover aspettare quel tempo e lo diciamo chiaramente. Ma se la vuoi con Sram, che in questo momento abbiamo in magazzino, puoi essere certo che lo abbiamo e che il prodotto non cambierà.
Chi ha comprato la bici nella scorsa primavera?
Novizi che volevano stare all’aria aperta dopo 40 giorni di prigionia. Il Covid e gli incentivi di Stato ne hanno fatti arrivare tanti, tuttavia con uno spirito diverso rispetto al ciclista che conoscevamo. Si sono vendute bici sotto i 2.000 euro, più vicine ai 1.500-1.700 per essere funzionali agli incentivi. Una gamma più bassa rispetto a quella con cui lavoriamo noi. Avevamo 300 bici Marin di gamma medio/bassa e le abbiamo vendute in 48 ore. Le bici di quella fascia ora sono introvabili.
Su questa bici, Froome correrà le crono del TourSu questa bici, Froome correrà le crono del Tour
A cose normali, anche se la normalità è ben lontana, sono praticanti che rimangono?
Credo di sì, hanno composto una nuova base. Facciamo quattro riunioni all’anno con gli agenti. E malgrado tutti i problemi che il Covid ha creato, sicuramente per l’industria del ciclo si è creata un’opportunità. Fateci caso, siamo nel mirino. Volvo fa la pubblicità e quasi si vede più la bici della macchina. Le banche si ispirano al ciclismo e i supermercati regalano la bici.
I professionisti si inseriscono bene in questa corrente?
Commercialmente, se guardo quel che dicono i nostri fornitori, nell’alto di gamma è fondamentale avere dei testimonial di un certo tipo. Guardando però alle strategie di marketing, si valuta che in futuro faremo una comunicazione legata allo stare bene, puntando su un mondo in cui l’agonismo non è determinante.
Tempi lunghi di attesa per Shimano, pronta consegna per SramTempi lunghi di attesa per Shimano, pronta consegna per Sram
Parla Beltrami
Rimasto finora in silenzio allo stesso tavolo, Graziano Beltrami si unisce alla conversazione, per spiegare meglio quale sia il ruolo di una squadra, partendo dall’esempio della continental che sponsorizza e affidata a Stefano Chiari come manager e Orlando Maini in ammiraglia.
«Per noi – dice – l’obiettivo di una continental è una squadra di giovani che possano crescere senza l’ansia delle vittorie, partecipando anche a qualche corsa fra i professionisti. Ma oltre a questo, la squadra è un catalogo viaggiante. Le bici dei ragazzi sono equipaggiate con tutti i nostri prodotti e stando tra la gente, danno agli stessi una buona visibilità. Non ci sono tanti distributori che fanno questo e devo dire che funziona. Il difficile è far capire ai ragazzi che ovviamente devono avere un certo tipo di comportamento, ma una volta ottenuto questo, il sistema funziona».
Le Marin in magazzino sono state tutte vendute in 48 oreLe Marin in magazzino sono state tutte vendute in 48 ore
E se una continental funziona da catalogo viaggiante, pensiamo, c’è da supporre che ciascun professionista della Israel Start-Up Nation nei suoi allenamenti quotidiani possa incidere in modo importante sulle scelte dei tanti appassionati che incontra.
Il punto del mercato con Focus Italia Group, che distribuisce il marchio Cervélo. L'aiuto ai dealer. La ripresa travolgente. E il ruolo della Jumbo Visma