Search

Lo stile Salice per professionisti e campioni del futuro

04.03.2023
4 min
Salva

Anche nella stagione ciclistica 2023 saranno diversi i team, dal professionismo alle categorie giovanili, che potranno contare sull’affidabilità dei caschi e degli occhiali firmati Salice. L’azienda di Gavedona, piccolo centro sulla punta più estrema del Lago di Como, è da sempre sinonimo di prodotti tecnici di qualità, studiati per diverse discipline sportive a partire dagli sport invernali fino ad arrivare al ciclismo. Soffermandoci proprio sul ciclismo, negli ultimi anni Salice ha saputo realizzare prodotti estremamente affidabili e con quel tocco di stile facilmente riconoscibile in gruppo grazie alla livrea tricolore presente su caschi e occhiali.

Dalle continental ai più giovani

Come detto, nel corso di questa stagione saranno diversi i team che potranno contare sulla qualità dei caschi e degli occhiali firmati Salice. Nella categoria continental troviamo il team Biesse-Carrera e la Sias-Rime. Significativa è anche la presenza nella categoria juniores con i team Fratelli Giorgi, Energy Team, Unipol-Glass. Sempre tra gli Juniores troviamo anche una formazione femminile. Si tratta del Breganze Cicloclub96 – Team Wilier Chiara Pierobon.

A raccontarci qualcosa di più sulle partnership tecniche di Salice per la stagione 2023 è Paolo Tiraboschi che per l’azienda di Gravedona cura personalmente i rapporti con le squadre. Tiraboschi da più di 35 anni va personalmente ad assistere alle corse, dai professionisti alle categorie giovanili. Questo gli permette di scegliere con la giusta attenzione i team da sponsorizzare.

«Ogni anno – esordisce Tiraboschi – riceviamo diverse richieste di sponsorizzazione. Prima di procedere facciamo le nostre valutazioni partendo dalle squadre che già sponsorizziamo. Guardiamo attentamente come si sono comportate e i riscontri che ci hanno dato nel corso della stagione precedente. Se non siamo soddisfatti del loro comportamento interrompiamo il rapporto. Quest’anno abbiamo deciso di chiudere la collaborazione con un team giovanile al quale fornivamo i nostri prodotti. In tutto l’anno non ci ha mai fatto avere un comunicato o una foto con un loro atleta con i nostri occhiali e il nostro casco. La sponsorizzazione di una squadra è finalizzata ad aumentare la visibilità del brand. Se questa non avviene non ha senso continuare a collaborare».

La sponsorizzazione dei team permette a Salice di dare visibilità all’intero catalogo. Nel 2023 vedremo in gara i caschi Vento, Gavia, Levante, Ghibli e Stelvio. Questi saranno abbinati agli occhiali 020, 021, 022, 023, 026 e 027.

La presenza di Salice nel mondo del ciclismo non si limita alla sola Italia. Corrono indossando caschi e occhiali Salice atleti e team di diverse nazionalità come Francia, Spagna, Gran Bretagna, Ungheria, Sudafrica, Stati Uniti, Filippine e Cile.

«Salice – ci racconta Tiraboschi – è presente in tutte le parti del mondo. Riteniamo importante supportare i singoli distributori nazionali. Sono loro a indicarci i team da sponsorizzare mentre noi scegliamo quali caschi e occhiale dare a ogni singolo team a seconda delle caratteristiche di ogni singolo mercato».

Salice

Salice, l’occhiale perfetto per chi fa sport

16.11.2022
4 min
Salva

Gli appassionati di ciclismo conoscono molto bene il marchio Salice. Da tanti anni gli occhiali e i caschi Salice sono protagonisti nel mondo del ciclismo. La loro inconfondibile livrea tricolore nelle ultime stagioni ha accompagnato in gruppo le formazioni guidate da Gianni Savio, per ultima la Drone Hopper-Androni Giocattoli. Molti però non sanno che Salice è arrivata nel ciclismo dopo un percorso davvero lungo, iniziato nel lontano 1919, che l’ha vista protagonista in tantissime altre discipline sportive, prima fra tutte lo sci.

Per conoscere meglio la storia dell’azienda siamo saliti fino a Gravedona, sulla punta più estrema del lago di Como. Qui abbiamo incontrato Anna Salice, alla guida dell’azienda di famiglia, e Paolo Tiraboschi che per il brand Salice cura in maniera magistrale il rapporto con gli atleti. 

Prima di iniziare la nostra chiacchierata con loro, va fatta una doverosa premessa. Il nome corretto dell’azienda è Salice Occhiali. L’azienda fondata nel 1919 da Vitaliano Salice nei suoi primi anni di attività si è specializzata nella realizzazione di astucci per occhiali. Successivamente si è rivolta alla produzione di occhiali protettivi sul lavoro per venire incontro alle esigenze degli scalpellini che lavoravano il marmo a Musso, piccolo comune comasco dove l’azienda aveva stabilito la sua prima sede. L’azienda si è poi trasferita a Gravedona negli anni Quaranta, in un palazzo che unisce perfettamente eleganza e funzionalità.

Gustavo e Roland Thoeni con Herbert Planck e Erwin Stricker
Gustavo e Roland Thoeni con Herbert Planck
Il marchio Salice è conosciuto e apprezzato da chi pratica ciclismo. Molti però non sanno che avete alle spalle una lunga storia di sport. E’ corretto?

Effettivamente è proprio così – esordisce Anna Salice – Possiamo dire che il nostro debutto nello sport risalga ad inizio anni Cinquanta. All’epoca, l’attuale Federazione degli Sport Invernali, ci chiese di realizzare una maschera protettiva per il “mitico” Zeno Colò per aiutarlo a vedere meglio in discesa. Da lì si può dire che sia iniziato tutto.

Immaginiamo che dallo sci siano arrivate tantissime soddisfazioni…

L’avvicinarci allo sci e più in generale al mondo della neve è stato per noi un momento di svolta. Possiamo tranquillamente affermare che abbiamo vissuto da protagonisti il boom dello sci come attività sportiva che è avvenuto tra gli anni Settanta e Ottanta. Era quello il periodo della “valanga azzurra”. Campioni come Gustav Thoeni, Erwin Stricker, Herbert Planck, Piero Gros sciavano e vincevano con le nostre maschere. Le immagini televisive e le foto di loro con le nostre maschere hanno fatto il giro del mondo.

Daniele Chiappa “Ciapin” del gruppo “Ragni Lecco”, una parte della storia dell’alpinismo
Daniele Chiappa “Ciapin” del gruppo “Ragni Lecco”, una parte della storia dell’alpinismo
Salice era in quel periodo sci, ma anche alpinismo. Quando si parla di alpinismo in Italia non si può non parlare dei Ragni di Lecco.

I Ragni di Lecco sono entrati nella storia dell’alpinismo mondiale. Nel 1974 hanno utilizzato la maschera “Sapporo” che li ha accompagnati nella storica scalata al Cerro Torre, una vetta della Patagonia sul confine tra Cile e Argentina, da sempre considerata una delle montagne più inaccessibili al mondo per via di una parete granitica di ben 900 metri che porta ad una cima perennemente coperta da un “fungo” di ghiaccio. Mi piace pensare che nella realizzazione della loro impresa un piccolo, ma significativo contributo, sia arrivato anche dalle nostre maschere.

Ritornando per un attimo alla “valanga azzurra”, gli atleti hanno contribuito in qualche modo allo sviluppo delle vostre maschere?

Il parere dell’atleta è sempre importante. Non dobbiamo dimenticare che alla fine sono loro a utilizzare ai massimi livelli i nostri prodotti. In passato, atleti del calibro di Thoeni, Gros, Stricker ci hanno fornito i loro importanti feedback. Se posso però fare il nome di un atleta che era un vero appassionato e conoscitore del nostro prodotto e che sapeva darci le giuste indicazioni da seguire, non posso non pensare a Leonardo David. Grazie al suo contributo abbiamo realizzato la maschera “977”, uno dei nostri prodotti di maggiore successo. Ancora oggi Leonardo ha un posto speciale nel nostro cuore e siamo molto legati alla sua famiglia.

Leonardo David era la risposta italiana a Stenmark, fino all’incidente di Lake Placid. Morì a 25 anni (foto collezione Tullio Gabrielli)
Leonardo David era la risposta italiana a Stenmark, fino all’incidente di Lake Placid. Morì a 25 anni (foto collezione Tullio Gabrielli)
Guardando invece al presente, in quali altri sport, oltre naturalmente al ciclismo, Salice è oggi protagonista?

Ci siamo naturalmente aperti anche ad altri sport – interviene Paolo Tiraboschi – e mi riferisco in particolare al triathlon, al canottaggio, all’atletica, solo per citarne alcuni. Lo scorso anno Massimo Stano ha conquistato la medaglia d’oro nella 20 chilometri di marcia alle Olimpiadi di Tokyo e quest’anno si è ripetuto diventando campione del mondo ai mondiali di Eugene in Oregon nella 35 chilometri. In entrambe le occasioni aveva i nostri occhiali. Siamo naturalmente ancora presenti nel mondo neve. Solo per citare qualche nome, utilizzano i nostri occhiali atleti del calibro di Simone Origone nel chilometro lanciato e Francesco De Fabiani nello sci di fondo.

Ritorniamo per un attimo al ciclismo, la disciplina che ci ha fatto conoscere. Se dovessimo indicare un momento di svolta quale potrebbe essere?

Sicuramente il Giro d’Italia del 2009 con i due successi di tappa di Alessandro Petacchi e la sua conquista della maglia rosa (foto di apertura). Il vederlo sul podio con i nostri occhiali vestito di rosa ci ha dato una enorme visibilità e nello stesso tempo credibilità.

Salice Occhiali

Salice 014, l’occhiale adatto ad ogni condizione

01.08.2022
3 min
Salva

Design semplice ma efficace, un occhiale unico e ormai simbolo di Salice. Lo 014 è un must che racchiude tutte le caratteristiche di performance ed estetica che si possano chiedere ad un prodotto versatile e ad un prezzo competitivo come questo. Quando parliamo di attività all’aria aperta, per qualsiasi sport la protezione degli occhi è fondamentale per molteplici ragioni. Questo modello non passa mai letteralmente di moda con la sua cifra tecnica di assoluto livello.

Caratteristica la versione con il tricolore che determina il design di Salice in tutti i suoi prodotti
Caratteristica la versione con il tricolore che determina il design di Salice in tutti i suoi prodotti

Tecnico e semplice

Avvolgente e dall’ottima calzata, 014 ha frame in Grilamid, che conferisce resistenza e leggerezza. Le aste, rinnovate, sono co-stampate con terminali in Megol, morbida gomma antiscivolo che permette di tenerli letteralmente incollati al volto durante le uscite in bicicletta e non solo, nonostante il sudore.

Sono diverse le tipologie di lenti disponibili per il modello 014, tutte altamente protettive, antigraffio e con trattamento IDRO per far scivolare via acqua, polvere e sporco. Specchiate RW, in policarbonato e sottoposte a un trattamento di colorazione multistrato che riduce i raggi riflessi delle superfici abbaglianti. E ancora, in configurazione con la nuova lente tecnica IR Infrared, che garantisce una massima schermatura dell’occhio dalle radiazioni solari: blocca infatti l’assorbimento dei raggi ultravioletti (UV-A, UV-B, UV-C), della luce blu (380-550 nm) e impedisce infine l’assorbimento dei raggi infrarossi (IR-A). 

Disponibili anche in versione bianca con la compatibilità per le lenti RW e RWX
Disponibili anche in versione bianca con la compatibilità per le lenti RW e RWX

Per ogni esigenza

Salice nella fase di progettazione ha voluto disegnare un occhiale che avesse un ampio raggio d’utilizzo. Per questo le versioni disponibili e le configurazioni sono molteplici. E’ infatti disponibile anche nella versione con lenti QUATTRO, studiata appositamente per l’alta montagna con il massimo fattore di protezione in cat. 4. 

Infine 014 può montare anche la nuova lente fotocromatica specchiata RWX by NXT, che unisce alta tecnologia e appeal estetico. La nuova lente si sviluppa con tecnologia fotocromatica avanzata per dare il giusto livello di protezione adattandosi immediatamente a qualsiasi intensità di luce, proteggendo al 100% dai raggi solari. Un vero e proprio asso in qualunque condizione.

I modelli in colorazione nera sono hanno tre differenti colori delle lenti, verdi, rosse e nere
I modelli in colorazione nera sono hanno tre differenti colori delle lenti, verdi, rosse e nere

Versioni e prezzo

Proprio per il suo uso versatile, 014 è proposto in sei varianti colore, cui si aggiungono le due versioni Italia, bianco RW verde e nero RW blu, caratterizzate dal tricolore sul frame. Le altre colorazioni sono tre in bianco e tre in nero: bianco RW blu, bianco RW rosso, bianco RW viola, nero RW verde, nero RW rosso e nero RW nero.

Prezzo a partire da 89 euro.

Salice

Zardini al Giro, tester d’eccezione dei nuovi occhiali Salice

11.05.2022
5 min
Salva

Chiacchiere da Giro e giorno di riposo. Sbirciando fra i camion, ti accorgi di tutto ciò che di nuovo passa fra le mani dei corridori. E se in casa UAE Emirates ci sono delle strane ruote in cerca di conferme, alla Drone Hopper-Androni c’è la novità dichiarata degli occhiali Salice 026 che la squadra sta provando proprio dal Giro.

Colori e forma

I ragazzi sono appena rientrati dall’allenamento e hanno anche preso qualche goccia d’acqua. Per questo gli occhiali di Zardini sono puntinati dall’acqua, evidente conseguenza del trattamento superficiale delle lenti, per impedire che in caso di pioggia… vera, la visibilità risulti compromessa. Lui si accorge che lo osserviamo, fa un sorriso e racconta.

La Drone Hopper-Androni ha ricevuto gli occhiali 026 al Giro, come test per l’anno che verrà
La Drone Hopper-Androni ha ricevuto gli occhiali 026 al Giro, come test per l’anno che verrà

«La prima cosa che si nota quando te li danno – dice – è la colorazione. Poi se osservi meglio, vedi che hanno la lente più grande del modello precedente e soprattutto non hanno disegno a mascherina. Il risultato più immediato è che ti riparano un po’ di più e la visuale mi sembra molto buona. Anche la leggerezza, non li senti».

Meno aria negli occhi

Aste, attacchi e porta nasello sono stampati in Grilamid, leggero e resistente. Terminali e nasello sono prodotti in Megol, materiale anti scivolamento e “antiscalzamento”. La calzata, come conferma Zardini, è confortevole. Il disegno della lente, con la sagomatura sia in basso sia in alto, orienta bene il flusso dell’aria, evitando gli appannamenti.

«Ho già testato che mi entra meno aria da sotto – conferma il corridore di Peschiera del Garda – e infatti mi gocciolano meno gli occhi. Proprio zero. La superficie della lente è più ampia, entra meno aria e non senti che poggiano sugli zigomi, sono leggeri. Sono perfetti. In realtà, non si appannavano neanche gli altri (con Zardini avevamo già parlato delle sue sensazioni con il modello precedente, in questo caso lo step è ulteriore, ndr), ma con questi sarà per la visibilità superiore, mi trovo meglio».

Lenti intercambiabili

La mancanza della montatura nella parte bassa è uno dei punti più ricercati dai corridori. Si tratta ovviamente di valutazioni soggettive, ma l’esperienza personale dice che pedalare vedendo una striscia netta nella parte bassa del campo visivo può infastidire

«Manca della montatura – conferma Zardini – c’è solo ai lati e sul nasello. A me in basso dà fastidio, gli occhiali tutti a mascherina infatti non riesco a portarli. Soprattutto sotto. E poi il fatto di non avere la montatura tutto intorno rende più facile cambiare la lente. Questa – dice sfilando l’occhiale – è quella che va bene per tutto. Poi c’è quella chiara da pioggia o per quando non ci si vede. E poi c’è quella fotocromatica».

Edoardo Zardini, 32 anni da Peschiera del Garda, è pro’ dal 2013
Edoardo Zardini, 32 anni da Peschiera del Garda, è pro’ dal 2013

Lenti specchiate e trattate

L’occhiale 026, si legge infatti nella scheda prodotto Salice, monta lenti facilmente intercambiabili in policarbonato specchiate, con protezione UV400 nm ad alto contrasto per garantire un maggior senso di profondità e avere di conseguenza reazioni più veloci. La lente è antigraffio e, come abbiamo notato in precedenza, riceve il trattamento Idro che far scivolare via acqua, polvere e sporco.

L’occhiale è in vendita in 9 colorazioni (con il bianco in combinazione con blu, nero, rosso, viola e il lime con nero e blu e il nero con rosso e all black), con un astuccio in cui è contenuta una seconda lente arancio. La particolarità è anche nella doppia versione, small e normale. La prima (145,5 mm di larghezza e 53,3 mm in altezza massima) è disegnata per i visi più minuti, la seconda per visi più grandi e di conseguenza è più ampia (152,7 mm di sviluppo in larghezza e 60,0 mm in altezza).

Salice 027: gli occhiali “all sports” per tutti i gusti

16.04.2022
4 min
Salva

Salice, azienda leader nella produzioni di occhiali sportivi e da anni accanto al team Drone Hopper-Androni, ha prodotto dei nuovi occhiali: i 027. Un modello pulito, versatile ed altamente tecnico, definito un modello “all sports” per la sua grande duttilità. Un modello caratterizzato da linee semplici e continue che si sposano bene con i lineamenti del viso.

I terminali ed il nasello sono in Megol, materiale anti scivolamento e “antiscalzamento”.
I terminali ed il nasello sono in Megol, materiale anti scivolamento e “antiscalzamento”.

Alta aerazione

Il modello Salice 027 è leggero e resistente: caratteristiche fondamentali per un occhiale dedicato al ciclismo. E’ progettato per avere un’aerazione multidirezionale dal basso, il che permette alla lente di “respirare” evitando che si appanni anche a basse velocità. Hanno un alto impatto aerodinamico, dove l’aria scorre via dalla lente rapidamente senza creare attriti. 

La lente degli occhiali 027 ha il logo “Salice” laserato al centro, questo è un segno distintivo della nuova collezione del marchio. 

Lenti intercambiabili

A proposito delle lenti, cambiarle è facilissimo: con le parti laterali della montatura che si liberano con un click. Anche il nasello è intercambiabile. Il modello 027 monta una lente in policarbonato RW specchiata con protezione UV 400 nm ad alto contrasto. Questa caratteristica serve per garantire maggior senso di profondità per reazioni più veloci una volta in sella. Cambiarla è molto facile, inoltre è antigraffio e con trattamento Idro per far scivolare via acqua, polvere e sporco.

Terminali e nasello (intercambiabile) sono in Megol, materiale anti scivolamento e “antiscalzamento”. L’occhiale, con pratico astuccio, è fornito con una seconda lente trasparente. I colori disponibili sono nove e pronti a convincere anche i più indecisi.

Il prezzo al pubblico è di 99 euro.

Salice

Casco e occhiali al cambio squadra: Zardini li ha scelti così

07.03.2022
4 min
Salva

«Sarà la mia testa che si incastra bene dovunque – dice Edoardo Zardini quando gli chiediamo come si trovi con il nuovo casco – ma a me in certi momenti sembra quasi di non averlo».

Quando vai in una squadra nuova, il cambio di attrezzatura è un processo laborioso. La quotidianità del corridore con i materiali è così intima che alla fine separarsene può essere fonte di fastidio. Il casco e gli occhiali non fanno eccezione. Anche se è intuitivo che possa essere più delicato cambiare le scarpe (e Zardini quest’anno ha cambiato pure quelle, passando da Sidi a Shimano), avere il giusto schermo davanti agli occhi contro il sole e la polvere e la necessaria aerazione del capo quando è davvero caldo sono necessità che non si possono ignorare.

Casco Salice Vento e occhiali 022: la scelta di Zardini approdato alla Drone Hopper-Androni
Casco Salice Vento e occhiali 022: la scelta di Zardini approdato alla Drone Hopper-Androni

Caschi e occhiali

Zardini è arrivato alla Drone Hopper-Androni Giocattoli dopo cinque stagioni con la Bardiani e quattro alla Vini Zabù. Ha 32 anni e nelle gambe il cambio di ritmo che a volte in passato ha fatto male in salita. In attesa che arrivi la giusta condizione, con lui si è parlato proprio dei materiali cambiati quest’anno.

«La squadra ha il casco Vento di Salice – spiega – con cui mi trovo bene. Bianco con la striscia tricolore centrale. Non è un modello aerodinamico, ha le feritoie aperte, ma è leggero. Niente da dire. Tra le cose che lo rendono particolare c’è che dietro, al centro del rotore con cui si stringe la calzata, c’è una luce rossa intermittente che si unisce alle luci che in allenamento portiamo normalmente sulla bici. Ci rende più visibili e non guasta, poi in corsa si può togliere».

Al centro del rotore posteriore del casco, si può applicare una luce intermittente rossa
Al centro del rotore posteriore del casco, si può applicare una luce intermittente rossa

Fermo sulla testa

Vento ha 11 fori per garantire un ricambio completo d’aria ed evitare accumuli di calore. L’arrotondamento frontale è dovuto al fatto che in tal modo è possibile aumentare il comfort ma soprattutto la sicurezza. Infatti in caso di impatto frontale non ci sarà una parte spigolosa interna, pericolosa per il ciclista.

«Sulla circolazione dell’aria – ammette – ancora ho poco da dire, perché il grande caldo non s’è ancora trovato. Quello che ho riscontrato finora è la leggerezza e il fatto che riesco a infilarlo e chiuderlo bene. Sotto c’è lo spazio per mettere il cappellino in caso di pioggia o le cuffie sotto-casco. C’è anche l’aggancio per tenere fermi gli occhiali: si vede che sono nati insieme. Ma quel che più conta è che, una volta chiuso, il casco non si muove. Quando cadi deve stare fermo e spaccarsi a metà se batti la testa. Sono fatti apposta per cedere in modo calcolato e non far arrivare il colpo al cranio».

Il casco Vento ha 11 aperture che consentono una buona circolazione d’aria
Il casco Vento ha 11 aperture che consentono una buona circolazione d’aria

Occhiali 023, ecco perché

Sul fronte degli occhiali, la dotazione è ancora di Salice e qui il discorso si fa più personale, perché l’occhiale al pari delle scarpe hanno bisogno di una compatibilità perfetta.

«Abbiamo a disposizione due modelli – dice Zardini – quelli con la montatura che circonda tutta la lente (Salice 022) e quelli con la montatura solo sopra, che utilizzo io (Salice 023). Non mi sono mai trovato moto bene con la montatura nella parte bassa della lente, ma è un discorso molto soggettivo. La lente è buona, ne abbiamo di diversi tipi».

Gli occhiali 022 hanno la lente in policarbonato ad alto contrasto HC, che le conferisce caratteristiche antigraffio, antiriflesso e di idrofobia. Oltre alla disponibilità di lenti di vari colori, gli occhiali sono anche antiscivolo, grazie al nasello e ai terminali che ricoprono le astine.

La scelta degli occhiali 023 è dovuta all’assenza della montatura nella parte inferiore della lente
La scelta degli occhiali 023 è dovuta all’assenza della montatura nella parte inferiore della lente

«Mi trovo molto bene – spiega Zardini – l’unica cosa che ho notato è che con il grande freddo mi lacrimano un po’ gli occhi, ma parliamo di temperature in cui non si corre e che capita di trovare a casa quando mi alleno nelle zone in ombra. E comunque sono leggeri e calzano davvero bene».

Dalla Tirreno al Giro

Per il resto, la stagione è appena inziata. Zardini ha conosciuto i direttori sportivi e i nuovi compagni. Tredici corse sono già nelle gambe e da oggi il veronese è alla Tirreno-Adriatico.

«Il mio obiettivo – dice – sarebbe partecipare al Giro d’Italia, sempre che mi meriti di esserci. La squadra è forte, ci sarà di sicuro una bella concorrenza interna. Abbiamo corridori forti di ogni nazionalità. Sono certo che alla fine mi servirà per imparare qualche lingua in più…».

Salice: dai professionisti ai più giovani

01.03.2022
4 min
Salva

Quando si pensa al marchio Salice Occhiali e al ciclismo il pensiero va subito al team Drone Hopper-Androni Giocattoli. Quello appena cominciato è infatti il sesto anno di collaborazione fra l’azienda guidata da Anna Salice e la squadra di Gianni Savio. Si tratta di una partnership che ha saputo consolidarsi nel corso degli anni

Nel 2022 saranno però diversi i team che potranno contare sulla qualità dei caschi e degli occhiali firmati Salice. Possiamo citare il team Biesse Carrera e la Iseo Carnovali Rime Sias. In entrambi i casi si tratta di formazioni Continental. Significativa è anche la presenza nella categoria juniores con i team Assali Stefen – Omap, Energy Team, Fratelli Giorgi e Unipol Glass. Sempre tra gli Juniores troviamo anche una formazione femminile. Si tratta del Breganze Cicloclub 96 – Team Wilier Chiara Pierobon guidato dall’ex professionista Davide Casarotto.

Salice fornisce occhiali e caschi al team Biesse Carrera
Salice fornisce occhiali e caschi al team Biesse Carrera

La scelta dei team

Per farci raccontare quali siano i criteri che guidano nella decisione di sponsorizzare un team piuttosto che un altro abbiamo scambiato due chiacchere con Paolo Tiraboschi che per Salice Occhiali cura personalmente i rapporti con le squadre

«Da più di 35 anni – esordisce Tiraboschi – vado a vedere le corse di qualunque categoria. Mi piace farlo e questo mi permette di avere un contatto diretto con i team. All’inizio di ogni stagione ricevo diverse richieste di sponsorizzazione, ma alla fine sono io che scelgo le squadre che potranno utilizzare i nostri prodotti». 

Ma quali sono i fattori che guidano nella selezione delle squadre? E’ sempre Paolo Tiraboschi a raccontarcelo.

«Un aspetto importante è sicuramente rappresentato dal valore della squadra e degli atleti che la compongono. Per me è però altrettanto importante vedere come il team lavora e che immagine da di sé all’esterno. E’ fondamentale che caschi e occhiali Salice siano indossati da atleti e squadre che danno un’immagine di professionalità e serietà, indipendentemente dalla categoria di appartenenza».

Anche un altro team Continental usa i prodotti Salice, si tratta della Iseo Rime Carnovali
Anche un altro team Continental usa i prodotti Salice, si tratta della Iseo Rime Carnovali

Il top per tutti

Scelti i team da sponsorizzare, il secondo passaggio è rappresentato dalla scelta dei prodotti da fornire alle squadre. Come ci si comporta con un team giovanile? Si lascia alla squadra la scelta del modello di casco e di occhiale da utilizzare nel corso della stagione? 

«Per prima cosa – prosegue Tiraboschi – va fatta una premessa. Il catalogo Salice è composto solamente da caschi e occhiali top di gamma. La scelta cade quindi su prodotti di alta qualità. All’inizio ascoltiamo le richieste dei singoli team, ma poi siamo noi a scegliere quale casco e quale occhiale indosserà ogni singola squadra. L’obiettivo finale è quello di dare visibilità all’intero nostro catalogo attraverso tutti i team sponsorizzati».

Per Salice sono importanti anche i feedback dei corridori più giovani: qui la Unipol Glass juniores
Per Salice sono importanti anche i feedback dei corridori più giovani: qui la Unipol Glass juniores

I feedback dei più giovani

Parlando con Paolo Tiraboschi abbiamo scoperto con piacevole sorpresa come i giovani ciclisti siano sempre più preparati.

«Nella scelta di un occhiale – spiega Tiraboschi – l’estetica ha ancora un peso importante, soprattutto in questi ultimi anni con il ritorno di moda degli occhiali dotati di lente grande. Mi piace però sottolineare il fatto che mi trovo sempre più spesso di fronte a ragazzi preparati tecnicamente che sanno fornire informazioni molto utili per migliorare i nostri prodotti.

«Sempre più spesso mi capita di confrontarmi con Anna Salice proprio su feedback ricevuti da atleti ancora giovani. La cosa alla fine non mi sorprende se si pensa al fatto che molto spesso si tratta di ragazzi che corrono in bici da diversi anni e che quindi hanno accumulato un’esperienza tale da permettere loro di poter dare un parere tecnico».

Salice

Anche nel 2022 Salice a fianco del team Drone Hopper

05.01.2022
3 min
Salva

Nei giorni scorsi il team Drone-Hopper-Androni Giocattoli ha ufficializzato sui propri canali social che anche per la stagione 2022 sarà Salice Occhiali a fornire alla squadra caschi e occhiali. L’azienda guidata da Anna Salice metterà a disposizione del team prodotti top di gamma come il casco Vento e gli occhiali 022 e 023.

Gli occhiali forniti al team Drone Hopper si abbinano perfettamente con il casco Salice Vento. Qui Simone Ravanelli
Gli occhiali forniti al team Drone Hopper e il casco Salice Vento

Insieme da sei anni

La partnership tra Salice Occhiali e la squadra diretta da Savio e Bellini, con Giovanni Ellena in ammiraglia, dura da ben cinque anni. Nel 2022 saranno pertanto sei gli anni di una collaborazione che si è dimostrata ricca di soddisfazioni per entrambe le parti. Per farci raccontare qualcosa in più su questa felice esperienza ci siamo rivolti a Paolo Tiraboschi, che ancora oggi, seppure in pensione, riveste il ruolo di ambassador Salice con gli atleti e i team sponsorizzati.

«Nella mia lunga esperienza lavorativa – spiega – ho avuto la fortuna di costruire una bella amicizia con Gianni Savio e Giovanni Ellena anche quando lavoravo per altri marchi e non avevamo rapporti diretti di lavoro. Nel 2015, ci siamo incontrati a Eurobike. Erano alla ricerca di un partner tecnico affidabile per la nuova stagione. Ne ho subito parlato con Anna Salice e da lì è iniziata la nostra collaborazione».

Fornitura completa

Per la nuova stagione gli atleti della Drone Hopper-Androni Giocattoli riceveranno a testa rispettivamente due caschi e 3 paia di occhiali. Per quel che riguarda il casco, uno sarà dedicato agli allenamenti a casa e uno alle gare. A questi due si aggiungerà un modello specifico per le cronometro. Ad atleti e staff sarà inoltre fornito un occhiale per il tempo libero. Si tratta del modello 3047, estremamente comodo e fashion. Durante la stagione sarà lo stesso Tiraboschi a curare di persona il riassortimento della fornitura tecnica in dotazione alla squadra.

Il feedback dell’atleta

Lavorare a stretto contatto con atleti professionisti è un’esperienza estremamente utile anche per i fornitori tecnici che possono ricevere dagli stessi atleti feedback utili per migliorare i propri prodotti. A raccontarci qualcosa in merito per quel che riguarda la Drone Hopper-Androni Giocattoli è lo stesso Paolo Tiraboschi.

«In tutti questi anni – spiega – ho avuto la fortuna di lavorare con alcuni atleti davvero preparati, attenti a quali prodotti fossero chiamati ad indossare in gara. Per citarne alcuni, mi vengono in mente Francesco Gavazzi, Marco Frapporti e Simon Pellaud. Fra gli ultimi meritano sicuramente una citazione i colombiani Jhonatan Restrepo e Daniel Munoz, disponibili e molto preparati. Da loro ho ricevuto indicazioni sulla vestibilità degli occhiali e sull’importanza di avere lenti perfette per ogni condizione meteo o di visibilità».

Chiudiamo la nostra chiaccherata con Paolo Tiraboschi chiedendogli come mai ancora oggi, seppure in pensione, continui a lavorare con Salice Occhiali.

«Con Anna Salice – sorride – ho costruito un bellissimo rapporto. Lavorare ancora per Salice, anzi per la signora Anna, è un modo per ringraziarla e restituirle tutto ciò che mi ha dato in tutti questi anni».

Salice

Casco Stelvio, versatilità (dalla strada alla bmx) firmata Salice

21.11.2021
3 min
Salva

Il ciclismo si sta spostando sempre più verso la multidisciplinarità. Con il casco Stelvio proposto da Salice, si ha a disposizione un prodotto versatile adatto a ogni terreno e specialità. L’aspetto estetico e quello funzionale si uniscono mantenendo un livello di protezione ottimale. Il design creato dall’azienda comasca per questo modello è accattivante e funzionale.

Sono nove le colorazioni disponibili tra cui la versione “Italia”, con il tricolore sulla calotta. Le configurazioni invece sono sei e permettono di avere altrettanti modi di utilizzo differenti a seconda della necessità. Il ciclista che decide di acquistare questo modello ha a disposizione un prodotto “sei in uno” ad un prezzo contenuto.

Casco modulabile

Lo Stelvio si presta ad una svariata gamma di personalizzazioni in base alle necessità di chi lo utilizza. A partire dallo stile off-road con la visiera frontale, oppure lo stile aero con la rimozione della calotta, che lo rende pulito e senza resistenze all’aria.

Le parti modulabili entrambi rimovibili, sono la calottina centrale asportabile e il frontino. In particolare è calottina esterna magnetica in policarbonato a coprire o scoprire cinque fori di aerazione centrale sui diciassette totali. In questo modo è possibile adottare la soluzione migliore secondo le condizioni climatiche e la temperatura. Il frontino, in posizione anteriore, aggiunge protezione non togliendo nulla alla visuale. Quando lo si mette in posizione posteriore, invece si trasforma in un mini spoiler dall’effetto aerodinamico, indicato per la bmx.

Lo Stelvio è realizzato con tecnologia in-moulding (policarbonato ed EPS), e ha un sistema “antiscalzamento”. La sicurezza è garantita dalla doppia certificazione europea EN1078 e americana CPSC. 

Sono nove i colori selezionabili nella taglia M-L
Sono nove i colori selezionabili nella taglia M-L

Varianti e prezzo

Sono nove le colorazioni di serie di produzione proposte nelle taglia M-L (54-60cm). Le varianti colore disponibili sono: Bianco, Nero, Nero/Giallo, Nero/Rosso, Nero/Blu, Nero/Arancio, Nero/Verde. Le livree Italia sono due, ITA Bianco e ITA Nero. Il peso in questa taglia è di 300 grammi.

Per adattarsi al meglio alle esigenze degli atleti, Salice Occhiali ha deciso di sviluppare una nuova calotta del casco Stelvio introducendo la taglia S-M (51-56 cm). In questo caso il casco si presenta leggermente più piccolo nelle dimensioni rispetto all’originale ed è disponibile in 4 varianti colore (Stelvio S-M Nero/Giallo, Nero/Rosso, Nero, Bianco), più 2 classiche versioni Italia. Il peso è di 240 grammi mentre il prezzo è di 139 euro per tutte le configurazioni. 

Salice