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Trek e il mondo delle gran fondo: una strategia vincente

22.01.2022
3 min
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In occasione delle premiazioni svoltesi a dicembre a Riccione per celebrare i vincitori delle varie challenge promosse da ACSI, Filippo Magnani, coordinatore della Gran Fondo Squali Trek, ha annunciato con un giustificato orgoglio le date dell’edizione 2022. Quella che è risultata essere nel 2021 la quarta Gran Fondo in Italia per numero di partecipanti sarà in programma nel weekend del 13-14-15 maggio. Si tratterà della settima edizione e a curarne tutti gli aspetti organizzativi ci saranno il Velo Club Cattolica e il Cicloteam 2001 Gabicce Mare.

Trek è stata main sponsor della Gran Fondo Strade Bianche, poi dal 2019 della Gran Fondo Squali
Trek è stata main sponsor della Gran Fondo Strade Bianche, poi dal 2019 della Gran Fondo Squali

Sempre con Trek

Fra le tante conferme previste per l’edizione 2022 la più importante è sicuramente rappresentata dalla presenza di Trek nel ruolo di main sponsor. A raccontare qualcosa in più su questa collaborazione è Rudy Pesenti, Media & Events di Trek Italia.

«La nostra collaborazione con la Gran Fondo Squali Trek – spiega – è iniziata nel 2019 in concomitanza con la conclusione della nostra partnership con le Strade Bianche. La nostra intenzione era di restare comunque legati ad una gran fondo. Da una parte perché consideravamo la cosa importante a livello di immagine per il nostro brand, dall’altra perché ritenevamo importante mantenere il contatto con gli amatori, un target per noi di grande interesse e che può essere considerato il vero cuore del nostro mercato».

Foto della Gran Fondo Trek Squali a Tavullia, città natale di Valentino Rossi
Foto della Gran Fondo Trek Squali a Tavullia, città natale di Valentino Rossi

Una vera festa

Concluso il rapporto con la Strade Bianche, lo staff di Trek Italia ha ricevuto diverse richieste di sponsorizzazione da parte di altre Gran Fondo. La scelta finale è caduta sulla Gran Fondo Squali. A raccontarci il motivo è lo stesso Rudy Pesenti.

«Eravamo alla ricerca – dice – di una manifestazione giovane ed in crescita. La Gran Fondo organizzata da Filippo Magnani rispondeva in pieno alle nostre aspettative. Oggi siamo davvero soddisfatti della scelta fatta e soprattutto del rapporto che si è creato con lo stesso Filippo. Per noi la Gran Fondo Squali Trek è diventata una vera festa dove invitare i nostri ambassador e nostri rivenditori, ma soprattutto dove poter incontrare i nostri clienti finali, i praticanti».

Letizia Paternoster è una delle ambassador di Trek per la Gran Fondo Squali
Letizia Paternoster è una delle ambassador di Trek per la Gran Fondo Squali

Programma confermato

Dopo aver annunciato le date dell’edizione 2022, gli organizzatori della Gran Fondo Squali Trek hanno confermato i due percorsi sui quali saranno chiamati a pedalare i tanti granfondisti attesi a Cattolica e Gabicce Mare a metà del prossimo mese di maggio. Le iscrizioni sono già aperte. Fino al 15 marzo sarà possibile iscriversi pagando 49 euro. Per chi si iscriverà prenotando un soggiorno presso le strutture convenzionate la quota da pagare sarà invece di 39 euro.

Gli eventi legati alla Gran Fondo inizieranno venerdì 13 maggio, con l’apertura del villaggio expo. Si tratta di un’area di 49.000 metri quadrati immersa nel verde antistante l’Acquario di Cattolica, la mitica Shark Arena, dove saranno ospitati gli stand degli espositori tra cui naturalmente Trek Italia. Per gli accompagnatori sarà naturalmente possibile godere di spiagge super attrezzate, di una enogastronomia riconosciuta a livello internazionale e della bellezza dell’entroterra.

Trek

Gran Fondo Squali

Sede Trek Italia Bergamo, dicembre 2020

Trek Italia: campioni, social, bici e sicurezza

14.12.2020
5 min
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Metti un giorno nella sede di Trek Italia a Bergamo, che sul cancello ha scritto Waterloo-Wisconsin, per parlare di professionisti e mercato delle bici. Cercando di capire in che modo avere in sella Nibali e la Paternoster, ad esempio, si traduca in volume di affari. All’interno del mega open space ci accoglie Rudy Pesenti, responsabile Media & Events di Trek Italia. La mascherina e l’andatura dinoccolata. Così dopo un giro di visita e un caffè, ci accomodiamo sugli sgabelli alti della sala destinata al riposo e il viaggio comincia, con una doverosa premessa.

«La gestione tecnica del team Trek-Segafredo – dice – non riguarda noi, quanto piuttosto la sede americana, dato che è l’unico team di proprietà. Hanno uno staff creato su misura, con due figure di riferimento. Bruno Savona sul fronte sponsor e Matt Shriver per Trek e Sram. I corridori parlano con loro».

Sede Trek Italia Bergamo, dicembre 2020
Sempre presente, nella sede di Trek Italia, il richiamo alla sede centrale nel Wisconsin
Sede Trek Italia Bergamo, dicembre 2020
Il richiamo alla sede centrale negli Usa
A quanto vi risulta, in ogni caso, i feedback dei corridori contribuiscono al miglioramento del prodotto?

Parecchio. La Domane praticamente l’ha sviluppata Cancellara, mentre ora c’è Nibali che ha ragionato parecchio sulla nuova Emonda. Non tutti sono in grado di fare queste cose. Tanti corridori dove li metti, stanno.

In quale altro modo i corridori sono di supporto?

Nelle scorse settimane abbiamo dato una city bike alla Paternoster, una gravel a Conci e Nibali ha in mano la mountain bike. La loro azione sui social network per noi è un grande aiuto. I social contano tanto. Durante il lockdown si parlava solo di Nibali. Abbiamo fatto delle dirette incredibili con grandi numeri.

Di conseguenza l’amatore vuole la bici del campione?

In Italia c’è la mania di avere la bici migliore e del resto avere un team porta il pubblico ad appassionarsi a certi modelli. La colorazione team comunque viene riproposta su vari livelli della gamma, in modo da poterla avere senza spendere per forza il massimo. Anche sulla Project One, che prevede la personalizzazione massima.

Sede Trek Italia Bergamo, dicembre 2020
Bici e foto di imprese: non solo agonismo, anche avventura a casa di Trek Italia
Sede Trek Italia Bergamo, dicembre 2020
Bici e imprese, agonismo e avventura
Quindi i campioni sono gli ideali testimonial delle vostre bici?

Di tutti gli sponsor, a dire il vero. Nibali ha sempre parecchi appuntamenti, anche se diventa inavvicinabile durante la fase di preparazione. Noi lo chiamiamo se abbiamo delle attività importanti, come ad esempio l’inaugurazione di qualche negozio monomarca.

Nibali usa anche la gravel…

E’ venuto qua e ne ha vista una nello show-room. La voleva a tutti i costi, ma gli ho detto che non potevo dargliela perché mi serviva e che per averla avrebbe dovuto comprarla. Loro per l’acquisto hanno un canale a parte e so che alla fine se l’è comprata davvero. La gravel è esplosa dopo il lockdown…

Fatto inatteso?

E soprattutto imprevedibile. Le compra gente che prima usava la bici in modo diverso. Le usano per il parco, per andarci al lavoro e per fare qualche uscita. Un pubblico cui ci stiamo avvicinando. Altri la prendono come seconda bici, che fa più gruppo perché è meno corsaiola. E’ un oggetto di moda, ma non è la fat-bike o la fixed, per intenderci. E’ una moda che ha fondamenti tecnici. In Italia siamo partiti adesso, ma l’Uci sta già mettendo mano a un campionato del mondo per il prossimo anno.

Sede Trek Italia Bergamo, dicembre 2020, luci diurne
Sicurezza sulla strada: maglie fluo e le luci accese anche di giorno
Sede Trek Italia Bergamo, dicembre 2020, luci diurne
Luci diurne: la sicurezza al centro di tutto
Il lockdown ha portato anche a voi la grande crescita di cui si parla?

Una crescita quasi perfettamente divisa in tre. Un 33 per cento all’elettrico e quota identica per strada e mountain bike. E la gravel che resta trasversale. Di fatto abbiamo finito le bici. Per cui, se i negozianti hanno fatto bene il loro lavoro, le bici sono disponibili. Ma chi volesse partire adesso da zero, avrebbe da aspettare. Il boom è stato imprevisto e a livello mondiale e le aziende che producono componenti, soprattutto i gruppi, non riescono a stare dietro alle consegne. All’inizio temevamo che il Covid avrebbe avuto ricadute pesanti sulle vendite, invece ci è bastato un mese per appianare il buco.

Il team ha in mano le bici nuove?

Madone ed Emonda sono le stesse del Giro e per il 2021 si manterranno le colorazioni di quest’anno. Adobati, il meccanico italiano del team, dice che pur avendo circa cinque bici a testa, cercano di fare una rotazione, in modo che tutte le bici abbiano gli stessi chilometri e il carbonio non venga stremato dall’uso troppo prolungato.

Per le vostre campagne è utile avere corridori italiani oppure la nazionalità non fa differenza?

Meglio avere gli italiani e grazie a Segafredo e al Giro d’Italia, ce ne sono sempre diversi. Così non abbiamo problemi a parlare con loro. Quelli che abitano vicino, vengono qua una volta alla settimana. Giovedì scorso c’era qua Ciccone.

Sede Trek Italia Bergamo, dicembre 2020, Emonda
La bici del team, resta la regina dello show-room di Trek Italia
Sede Trek Italia Bergamo, dicembre 2020, Emonda
La bici del team regina dello show-room
Paternoster significa ciclismo femminile, ma nel catalogo non ci sono modelli dedicati, giusto?

C’erano, ma non le compravano, perché le ragazze volevano quelle da uomo. Perciò i modelli specifici sono stati eliminati, mentre quelli in catalogo prevedono un range di misure e accessori che possano andar bene a tutti. La percezione è che il pubblico femminile stia aumentando ma non abbiamo dati a conforto. Basti pensare però che oggi ci sono in strada le ragazze che fino a prima della chiusura per Covid erano nelle palestre a fare spinning. E guardandosi in giro, anche le altre marche puntano su ambassador donne.

Tra i cavalli di battaglia di Trek c’è da sempre la sicurezza.

Siamo stati fra i primi a presentare le luci diurne e le maglie giallo fluo, studiate prima ancora che la squadra arrivasse a Santini. E’ un’attenzione nata cinque anni fa, qualcosa di cui andiamo particolarmente fieri.