Da Cavendish a Pozzovivo, tutti quelli in attesa di contratto

29.10.2021
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Probabilmente a breve firmeranno, ma certo fa un certo effetto rendersi conto che certi corridori che (ciascuno nel suo ambito) hanno fatto la storia, non abbiano ancora firmato il contratto per la prossima stagione. Anche se lo hanno annunciato. Anche se la stretta di mano li ha mandati sereni in vacanza. L’Equipe di oggi si è messa a ragionare sui corridori in cerca di sistemazione, ma la verità è che il computo complessivo è ben più cospicuo. Quello che stupisce è appunto la caratura dei personaggi. I francesi a dire il vero hanno inserito nel mazzo anche Valverde, che tuttavia ha rinnovato con Movistar, annunciando anche che il 2022 sarà la sua ultima stagione in gruppo.

Cavendish in sospeso

E’ ancora in attesa di sapere qualcosa Mark Cavendish, con 156 vittorie da professionista e il record eguagliato di 34 tappe al Tour de France, con tanto di toccante abbraccio con Eddy Merckx. Lo scorso anno il suo arrivo alla Deceuninck-Quick Step fu coperto da uno sponsor portato in dote e probabilmente nessuno poteva aspettarsi che il velocista abulico delle ultime stagioni ritrovasse la verve per vincere 10 corse, fra qui 4 tappe al Tour. Ovviamente adesso gli è venuta voglia di continuare con lo squadrone belga, ma il prolungamento tarda a essere ufficializzato perché le nuove pretese di Mark avrebbero complicato le discussioni.

Thomas avrebbe lasciato la Ineos, ma finirà col restare a… casa
Thomas avrebbe lasciato la Ineos, ma finirà col restare a… casa

Si è ragionato parecchio, ad esempio, sul post carriera del corridore, che vorrebbe assicurarsi un posto nello staff della squadra.

«Vuole rimanere coinvolto con noi – ha detto Patrick Lefevere – e questo mi sembra abbastanza negoziabile».

Tuttavia il grande capo ha anche precisato che al Tour del 2022 il suo velocista di punta sarà Fabio Jakobsen e che Cavendish non lo accompagnerà. A Cavendish i conti tornano? Se è vero, come ci disse Petacchi salutandone il ritorno al top, che la vera differenza nelle motivazioni per Mark la fa proprio la Grande Boucle, sapere in partenza che non vi prenderà parte gli permetterà di lavorare bene? Forse sì. D’altra parte non doveva andare neppure quest’anno, poi i guai di Bennett e le relative tensioni con la squadra, gli hanno permesso di vivere il lieto fine che pochi si aspettavano. Forse neppure lui.

Thomas non si muove

Ancora oltre la Manica, ma questa volta con un gallese che il Tour de France l’ha vinto: Geraint Thomas. La sua situazione si dovrebbe definire a breve, dopo che lo stesso corridore aveva ventilato l’eventualità di cambiare maglia. E la Ineos, dato che “G” non ha concluso per infortuni e cadute il Giro del 2020 e l’ultimo Tour, aveva detto che non avrebbe contrastato le eventuali offerte che avesse ricevuto.

Alla Ineos Grenadiers approda anche Viviani, contratto da firmare e tante belle prospettive
Alla Ineos Grenadiers approda anche Viviani, contratto da firmare e tante belle prospettive

Thomas è stato così avvicinato dalla Cofidis, poi dalla Qhubeka NextHash sulla cui sopravvivenza in attività si nutre più di qualche dubbio. Finirà probabilmente che il vincitore del Tour 2018 rimarrà alla Ineos, ricordando che la sua vittoria al Romandia 2021 lo aveva segnalato nuovamente tra i più forti in gruppo.

La sensazione, parlando di lui con Adriano Malori nelle scorse settimane, è tuttavia che sia arrivato al limite della sopportazione della ferrea disciplina che ha consentito a tanti corridori di quel team di raggiungere i risultati più importanti. Probabilmente in quel gruppo tutti lo sanno, come sanno anche che potrebbe essere rischioso incentrare tutto su Bernal e Carapaz e sfidare apertamente Pogacar e Roglic: meglio avere qualche alternativa.

La rincorsa di Viviani

Poi c’è Viviani, anche se sappiamo che andrà alla Ineos Grenadiers e anche lui ce l’ha confermato qualche settimana fa prima del Giro del Veneto. Ma mai come questa volta il suo contratto è stato laborioso da siglare.

Dopo un anno e mezzo senza vincere, Elia ha vissuto una piccola rinascita dopo le Olimpiadi, con quattro vittorie in Francia e finalmente il mondiale dell’eliminazione di recente a Roubaix.

Mark Padun, rivelazione al Delfinato 2021, rimane al Team Bahrain Victorious?
Mark Padun, rivelazione al Delfinato 2021, rimane al Team Bahrain Victorious?

Le prime voci lo avevano visto all’Astana, ma in quella fase della stagione Vinokourov non aveva ancora riavuto il potere di firma. Poi alla Deceuninck-Quick Step, dove Lefevere non era però parso davvero convinto. Si era parlato persino di Eolo-Kometa, ricordate? Il contratto con la Ineos è quasi un ritorno a casa. Alla corte di Brailsford, Viviani ha vinto le Olimpiadi e se ne andò perché in quel Team Sky non c’era tanto posto per i velocisti, avendo in Froome e Thomas le star indiscusse del Tour. Bernal e Carapaz, come già detto per Thomas, non danno forse le stesse garanzie, per cui Viviani sarà il velocista di punta (fintanto che Ethan Hayter salirà un altro scalino) e avrà accesso a tutte le gare più importanti in calendario.

In ansia per Pozzo

Questi i più grandi, anche se rimangono per il momento senza contratto anche Omar Fraile, 31 anni, campione spagnolo e Mark Padun, 25 anni, rivelazione dell’ultimo Delfinato e poi interprete di una Vuelta abbastanza anonima.

Ha appena trovato… casa Davide Villella (team WorldTour, annuncio prossima settimana), mentre fa fatica a trovare sistemazione un veterano come Rojas. In cerca di sistemazione Liam Bertazzo, iridato del quartetto. E tornando sul fronte dei veterani, siamo un po’ in apprensione per Domenico Pozzovivo: anche lui probabilmente continuerebbe alla Qhubeka-Nexthash, ma è davvero difficile riuscire a capire se il team andrà avanti.

La scadenza, per loro come per tutti, era quella di fine ottobre, ma pagando una penale ogni giorno il termine si può far slittare. Anche se prima o poi l’Uci dovrà avere in mano tutta la documentazione necessaria…

Brambilla, l’esperienza al servizio dei giovani

03.11.2020
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Gianluca Brambilla ha rinnovato il contratto con la Trek-Segafredo. Il corridore lombardo continuerà la sua avventura alla corte di Luca Guercilena per altri due anni. Una notizia che ad occhi attenti non può passare inosservata. Brambilla è un corridore molto importante. Potrà mettere la sua esperienza al servizio dei giovani e di Vincenzo Nibali.

Già pronto a ripartire

Forte del contratto e di un’annata non troppo fortunata, visto anche il ritiro per caduta al Giro, il “Brambi” già pensa alla ripresa.

«La ferita del ginocchio – racconta Gianluca – richiede ancora un po’ di tempo per guarire totalmente, mentre il dolore è quasi passato del tutto. Oggi ho preso la Mtb per fare il giro del quartiere come si suol dire e non ho avuto problemi. Con il team non ci saranno ritiri prima di Natale, però Jusu (Larrazabal, ndr) il preparatore generale del team per via telematica ci ha già dato le dritte. Dobbiamo scaricare totalmente per tre settimane. Io riprenderò a metà mese: camminate, parecchia palestra, Mtb. Mentre per la bici ci sarà più tempo. Alla fine senza trasferte fuori Continente le corse dovrebbero partire un po’ più tardi».

Brambilla ha dovuto lasciare il Giro per un problema al ginocchio
Brambilla ha lasciato il Giro per un problema al ginocchio

L’accordo è arrivato durante il Giro. Brambilla ha parlato direttamente con il manager Guercilena. 

«Il mio rinnovo è una scelta separata dal discorso di Vincenzo, anche se chiaramente gli darò una mano. Io ero alla Trek già da tre anni, mentre lui è arrivato questa stagione. Sto bene qui. La squadra vede in me anche una figura di esperienza da affiancare ai giovani. E’ un gruppo serio, affidabile. Pensate che in una stagione in cui molti stipendi sono stati ridotti, da noi tutto è filato liscio e non solo. La squadra ha confermato per un altro anno coloro che erano in scadenza proprio per evitare di lasciarli a piedi».

Esperienza per tutti

Certo che Brambilla sarà al supporto dello Squalo, ma potrà avere anche le sue possibilità.

«Alla Tirreno ero la spalla di Nibali. Poi lui era un po’ indietro e la squadra mi ha dato spazio. Al Giro dovevo essere io l’ultimo uomo con Giulio Ciccone fuori forma. C’è dispiacere perché se tutti fossimo stati al top saremmo stati una bella corazzata. Forse con tutti quei ritiri anche Vince di testa ha pagato un po’».

Però, come detto, il ruolo di Brambilla sarà quello dell’uomo esperto. Il gruppo degli italiani in Trek-Segafredo cresce sempre di più. In arrivo c’è Antonio Tiberi, già stagista (mentre Alessandro Fancellu rimarrà per un ano ancora assieme a Ivan Basso). Gianluca probabilmente lo prenderà sotto la sua ala, come ha fece con Giulio Ciccone e più recentemente con Nicola Conci.

«Antonio è davvero forte. L’anno scorso da juniores è venuto al ritiro in Sicilia e faceva la distanza con noi. Lo guardavo e mi chiedevo come potesse reggere. Per me alla sua età sarebbe stato impossibile. Invece non solo stava con noi, ma ci ha anche riportato “a casa”!

«Cicco, neanche lo considero più un giovane. Lui è il futuro. A volte gli dico di stare più tranquillo. E’ esuberante, ma è fatto così…

«Conci – conclude Brambilla – ha un gran motore, ma anche qualcosa da mettere a posto, per questo lo bacchetto di più. Per certe cose sembra un professionista da 10 anni e per altre neanche uno junior».

Insomma, Gianluca ne avrà di lavoro per i prossimi anni!