Nuova Ridley Grifn, i limiti non sono quelli della bicicletta

01.12.2022
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La nuova Ridley Grifn, una gravel con telaio da 990 grammi (dichiarati e senza verniciatura) nella taglia media e la capacità di alloggiare pneumatici fino a 38 millimetri di larghezza (che diventano 40 utilizzando una trasmissione con monocorona).

Ridley Grifn completa il segmento delle biciclette all-road dell’azienda belga. Ridley fu uno dei primissimi brand a lanciare il segmento delle biciclette “tuttoterreno”, era l’anno 2015 e c’era il modello X-Trail. Un design iconico che si ispira ai modelli Kanzo e non dimentica l’aerodinamica della Noah, anche se le differenze esistono e sono importanti.

Il biglietto da visita dalla nuova Grifn sono un telaio da 990 grammi (dichiarati e senza verniciatura) nella taglia media e la capacità di alloggiare pneumatici fino a 38 millimetri di larghezza (che diventano 40 utilizzando una trasmissione con monocorona). Per concezione è la bicicletta che è in grado di coprire anche le richieste del gravel race. Entriamo nel dettaglio.

Grifn, cosa significa?

Il nome Grifn (Grifon o Grifen, detto alla belga) si riferisce ad un essere mistico, con il corpo di un leone e la testa di un’aquila, una sorta di ibrido, forte e imperioso. Tutto questo significa anche versatilità e pochi limiti d’impiego, un po’ come vuole essere il progetto Grifn e come chiede il mercato, molto orientato sulle bici allroad, con due facce e molte anime.

Come è fatta

Si tratta di un monoscocca in carbonio ottenuto da un blend di fibre composite in alto modulo che fanno parte della Elite Series di Ridley. L’applicazione del tessuto trova un diverso posizionamento in base alle taglie e alle sezioni del telaio.

Ha la scatola del movimento centrale larga 86 millimetri. Il seat-post è da 27,2, con una forma rotonda e classica. Ridley Grifn adotta la tecnologia F-Steerer per lo stelo della forcella che diventa la naturale interfaccia del manubrio integrato Cirrus Pro. L’integrato Cirrus ha una forma propria, con una flare (svasatura verso l’esterno) di 16°. Ha un reach ridotto di 70 millimetri, comune e tutte le misure e un drop di 120, ovvero con una curvatura decisamente compatta.

Traducendo, il manubrio risulta sempre comodo e facile da raggiungere nei diversi punti di contatto, a prescindere dal terreno e dalla situazione ambientale che si affronta.

Geometria KOG

KOG è l’acronimo di Kanzo Optimized Geometry e non è un dettaglio secondario. Mutuando alcune soluzioni dalla piattaforma Kanzo, la Grifn modifica una parte delle quote geometriche, in modo da rendere il mezzo maggiormente sfruttabile in un contesto vario e si posiziona tra la endurance Fenix e proprio la Kanzo. Ad esempio: l’angolo dello sterzo è di 72° (esclusa la misura XS che ha 71,5°), comune a tutte le taglie (quello della Fenix Slic è di 73,5°, mentre la Kanzo Fast ha 71,5°). E’ intermedia anche l’altezza da terra del movimento centrale.

Il carro posteriore è corto (420 millimetri) contestualizzandolo nella categoria della quale fa parte la bicicletta. Questo valore aiuta a non compromettere la stabilità, offrendo al tempo stesso una bici reattiva anche su asfalto (o strade con manto compatto).

Il reach è moderno e leggermente allungato in avanti, fattore che permette di sfruttare la bicicletta con stem corti. E’ da considerare anche la misura del profilato dello sterzo, in base alle misure, che è piuttosto allungato verso l’alto, ma comunque nella media della categoria. Un esempio è la taglia M, che presenta un tubo di 16 centimetri. Il passo complessivo delle bicicletta (misurato dal perno passante posteriore a quello anteriore) è inferiore ai modelli Kanzo e più lungo rispetto ad una Fenix Slic.

Le taglie disponibili sono cinque: XS e S, M, L e XL, per un totale di 4 allestimenti a catalogo da considerare due road e due gravel oriented. Quelli più stradali sono equipaggiati con le trasmissioni Shimano 105 11v e 105 Di2 (rispettivamente a 3.199 e 4.699 euro), mentre le versioni gravel con i pacchetti Shimano GRX 2x (GRX600 a 3199 e GRX800 a 4.199 euro). Ridley permette di customizzare la Grifn in base alle proprie esigenze e preferenze anche negli abbinamenti cromatici, personalizzazione che avviene tramite il configuratore.

Un impatto frontale non ingombrante
Un impatto frontale non ingombrante

Monocorona e doppio plateau

La Ridley Grifn può montare la corona singola in e la soluzione Classified. Si può montare anche il deragliatore e queste permette di far alloggiare anche la guarnitura con la doppia corona.

Il telaio e la forcella hanno la predisposizione per montare i parafanghi, oltre a diversi punti dove poter ingaggiare dei bag aggiuntivi per i viaggi lunghi. Sotto la sella, sul piantone e sotto la tubazione obliqua. In aggiunta si può montare una piccola borsa sull’orizzontale, vicino allo sterzo.

Dettagli da non dimenticare

La nuova Ridley Grifn mutua una soluzione interessante, adottata in precedenza sulla Kanzo, ovvero la possibilità di montare una dinamo per le luci. La predisposizione consente di far correre internamente alla forcella ed ai tubi il cavo che alimenta la luce, oppure gli altri device elettronici. La Ridley Grifn non è compatibile con i reggisella telescopici, ma è possibile montare uno stem e un manubrio tradizionali.

I portaborraccia all’interno del triangolo trovano diverse posizioni, anche ribassate, in modo da non interferire che le borse (eventuali) posizionate sotto l’orizzontale. In merito a quest’ultimo profilato, il suo shape è voluminoso e limita gli arrotondamenti, in modo che le borse non interferiscano con la pedalata e possono godere della massima stabilità. La forcella e il carro posteriore supportano i dischi del freno con un diametro massimo di 160 millimetri.

Le Ridley Noah Fast del Team Lotto-Soudal

11.10.2022
5 min
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Il “pacchetto bici” utilizzato dai corridori del team belga è molto interessante, in termini di aerodinamica, fattore molto ambito tra i pro’. E poi ci sono alcune soluzione adottate che non devono passare inosservate.

Abbiamo chiesto a Nick Mondelaers, meccanico del Team Lotto-Soudal e riferimento anche per Ridley che fornisce i frame-kit.

Nick Mondelaers prima de Il Lombardia 2022
Nick Mondelaers prima de Il Lombardia 2022
I corridori utilizzano solo la Ridley Noah Fast?

Si, oggi tutti gli atleti del team utilizzano la Noah Fast, perché pur essendo una bici che nasce con dei forti concetti di aerodinamica, va bene anche nei percorsi tecnici e con molta salita. E poi è rigida, un aspetto particolarmente apprezzato dai corridori. Ti posso dire che la Noah Fast in quest’ultima versione è ambita anche al di fuori del nostro team, confermando la tradizione della ricerca aero di Ridley.

Quanto pesa la bicicletta?

Una Ridley Noah Fast in taglia M, con le DT Swiss ARC50, pesa 7,2 chilogrammi.

Come sono montate le bici?

C’è un frame-kit Ridley Noah-Fast, manubrio integrato full carbon, trasmissione Shimano, ma la catena è KMC, noi utilizziamo la versione Gold. Il movimento centrale è fornito dal nostro sponsor Cema.

Ruote?

Le ruote sono DT Swiss ARC1100 e possono essere di tre profili differenti: 45, 50 e 62, tutte tubeless. Abbiamo Vittoria per gli pneumatici, ovviamente tubeless ed è nostra prassi inserire l’Air-Liner nel tubeless. Le selle sono di Selle Italia. I pedali sono Look, il nastro manubrio LizardSkin e i portaboraccia Tacx, normalmente usiamo quello in carbonio. Il power meter è 4iiii.

Nick ci mostra l’Air-Liner di Vittoria
Nick ci mostra l’Air-Liner di Vittoria
Gli Air-Liner nel tubeless?

Si, li usiamo a prescindere dal percorso, non solo in occasione delle gare delle pietre. I corridori li apprezzano e anche nei test effettuati per quantificare la resistenza al rotolamento non ci sono effetti negativi. Così come per quanto concerne il peso, pochissimi grammi in aggiunta che sono impercettibili. Inseriamo comunque del liquido anti-foratura nel tubeless.

Ma notiamo anche le gomme con sezioni diverse!

Usiamo i tubeless Vittoria Corsa, 25 davanti e 28 dietro. I test nella galleria del vento hanno dimostrato i vantaggi della combinazione. Il modello Control viene montato in occasione delle corse più impegnative per i componenti, ad esempio quelle di Belgio, nord della Francia e quando sappiamo di tratti di sterrato/gravel. Variano anche le pressioni, in base al peso e alle preferenze del corridore, ma teniamo conto delle indicazioni fornite dal costruttore di gomme. Comunque siamo intorno alle 5 atmosfere.

Per le Ridley è la prima stagione senza Campagnolo!

E’ stato un grande cambio, avvenuto dopo tanti anni di collaborazione. DT Swiss ci ha fornito oltre 250 coppie di ruote, di varie tipologie, prodotti che si dimostrano all’altezza del nome che portano.

Le corone Rotor 54/42 usate da Conca
Le corone Rotor 54/42 usate da Conca
Invece per le trasmissioni?

Non siamo un team sponsorizzato Shimano, quindi noi acquistiamo le trasmissioni e i componenti che ci servono per le biciclette. Un po’ come altri, in questo anno abbiamo avuto delle difficoltà a reperire tutti i pezzi, nonostante gli ordini fossero stati fatti circa a metà del 2021. Qualche corridore ha avuto la necessità di corone più grandi, ad esempio Filippo Conca che utilizza la combinazione 54-42. Per lui abbiamo acquistato delle corone Rotor e le abbiamo adattate sulle pedivelle Shimano.

Ridley Kanzo Adventure, si amplia la famiglia delle gravel

31.03.2022
6 min
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Dobbiamo tornare al 2015 per trovare la prima bicicletta gravel ufficiale. Era una Ridley ed era il modello X-Trail, un progetto che si collocava tra una bici road endurance ed una ciclocross, ma con un concetto geometrico specifico. Da quel momento le evoluzioni sono cosa nota e il successo della categoria gravel è sotto gli occhi di tutti.

Oggi viene lanciata ufficialmente un’altra versione del progetto gravel più rappresentativo di casa Ridley, ovvero Kanzo, nella versione Adventure. L’obiettivo primario è quello di offrire una bicicletta adatta ai lunghi viaggi, accattivante, moderna nel design e confortevole, ma anche tecnicamente superiore alle aspettative. L’abbiamo vista e provata in anteprima durante le giornate BCA di Massa Marittima.

A tratti ricorda l’impostazione di una mtb 29er hardtail (RooFowler BCA)
A tratti ricorda l’impostazione di una mtb 29er hardtail (RooFowler BCA)

Kanzo Adventure, gravel a tuttotondo

Questo progetto Ridley è sotto tanti punti di vista una delle massime espressioni del gravel attuale, una bicicletta che può soddisfare tutti. Vuole essere una bici comoda e facile da guidare, con una geometria che limita i sacrifici in sella (adotta la soluzione Ridley Kanzo Optimize Geometry, KOG, vantaggiosa anche quando si è a pieno carico). Il carro è compatto, considerando la media della categoria, ma il passo totale della bicicletta è allungato, grazie all’interasse anteriore. Nel complesso ha una ciclistica che guarda avanti. Volendo fare un esempio, si possono montare gli pneumatici fino a 2,1 di sezione.

La forcella ammortizzata

Può restare con una configurazione più tradizionale, oppure supportare la forcella ammortizzata, il dropper-post e un elevato numero di borse da viaggio. Fà dell’integrazione un must e si possono anche alloggiare due luci (anteriore e posteriore) con la dynamo, nascondendo i fili e senza mai a rimanere a secco di batteria. Inoltre ha un telaio in carbonio e a prescindere dall’allestimento porta con se quel tocco di aggressività che non guasta. Arriverà anche la versione in alluminio, ma verso la fine del 2022.

Diversi know-how

Il telaio è un carbonio monoscocca, costruito utilizzando un blend di fibre composite che ricordano quelle della mtb. Il risultato è un compromesso ottimale tra comfort e resa tecnica su differenti terreni, ma con un’elevata qualità in termini di sicurezza, affidabilità e longevità. Anche grazie a questa costruzione è stato più facile adottare la geometria gravel di Ridley, che ha tre punti chiave: lo sterzo aperto in avanti, il movimento centrale ribassato e un angolo del piantone dritto in piedi. Significa che l’anteriore è sempre stabile anche nelle situazioni di guida più complicate al limite dell’impiego mtb. In parallelo ci sono le asole d’ingaggio delle borse sulla forcella rigida, più basse rispetto alla norma e che permettono di abbassare le masse a favore della stabilità.

Movimento basso, sinonimo di stabilità

Così è anche per la sezione centrale ribassata, che porta dei vantaggi non trascurabili per la stabilità. E poi c’è un piantone chiuso, dritto in piedi, vantaggioso quando si pedala molto in salita e si tende a spostare il peso in avanti. Ridley Kanzo Adventure, una bicicletta che si propone agli stradisti, ai bikers e agli amanti dei viaggi bikepacking.

Tre allestimenti

Come accennato in precedenza, sulla nuova Kanzo Adventure è possibile montare anche gomme con una sezione di 2,1 pollici, pneumatici da cross-country. Anche in questo caso, lo spazio tra le coperture e le tubazioni (steli della forcella inclusi) è abbondante. Il reggisella ha un diametro di 27,2 millimetri ed è facile montare un telescopico. Sull’avantreno si può montare la forcella ammortizzata.

Ci sono 12 punti differenti per montare borse e supporti. Quelli sulla forcella arrivano fino a 3 chilogrammi per lato (tantissimo), cifra che si dilata fino a 9 chilogrammi totali con un telaio di supporto frontale. Inoltre la forcella rigida in dotazione offre il supporto ad una luce anteriore, con il cavo per la dinamo che scorre in uno dei due foderi. Senza uscire dal profilato, lo stesso cavo si può allungare fino al nodo sella, per dare luce al retrotreno.

Per quanto concerne la trasmissione, è possibile montare la sola monocorona anteriore, ma il progetto è perfettamente compatibile con Clessified Powershift. Le taglie disponibili sono 5, dalla XS, fino alla XL. Tre gli allestimenti disponibili: Rival1 ad un prezzo di listino di 3.475 euro, GRX800 1X a 3.999 e Rival XPLR a 4.899 euro.

Una delle massime configurazioni a pieno carico (foto Ridley)
Una delle massime configurazioni a pieno carico (foto Ridley)

Le prime impressioni

Ci vorrebbero più ore per provare a fondo una bicicletta che concettualmente è dedicata “all’adventure”, aggettivo che richiama le lunghe distanze e le tante ore di sella. Ma è altrettanto vero che alcuni trails nei dintorni di Massa Marittima, apprezzati dai bikers, offrono degli spunti tutt’altro che banali per la tecnica del mezzo. La versione che abbiamo testato è la Rival XPLR, che prevede anche le ruote con cerchi in carbonio. Quando si monta in sella la prima sensazione è quella di essere su una mtb da cross-country, con il peso del corpo ben centrato sul telaio e la guida aperta verso l’anteriore.

Comoda, facile e mai eccessiva, non particolarmente reattiva su asfalto, ma sempre fluida e scorrevole. I vantaggi della geometria emergono quando si entra nello sterrato e nei sigletrack. E’ vero, bisogna avere gomme buone e una pressione adeguata, ma la stabilità, anche nei passaggi rocciosi e più stretti è al pari di una hard-tail di buon livello (l’abbiamo usata con la forcella rigida). Inoltre il posteriore difficilmente si stacca da terra e non fa l’effetto bumping (odioso e che porta instabilità), a conferma di un progetto azzeccato e di un carbonio che lavoro a dovere.

ridley