Ridley Grifn completa il segmento delle biciclette all-road dell’azienda belga. Ridley fu uno dei primissimi brand a lanciare il segmento delle biciclette “tuttoterreno”, era l’anno 2015 e c’era il modello X-Trail. Un design iconico che si ispira ai modelli Kanzo e non dimentica l’aerodinamica della Noah, anche se le differenze esistono e sono importanti.
Il biglietto da visita dalla nuova Grifn sono un telaio da 990 grammi (dichiarati e senza verniciatura) nella taglia media e la capacità di alloggiare pneumatici fino a 38 millimetri di larghezza (che diventano 40 utilizzando una trasmissione con monocorona). Per concezione è la bicicletta che è in grado di coprire anche le richieste del gravel race. Entriamo nel dettaglio.
Grifn, cosa significa?
Il nome Grifn (Grifon o Grifen, detto alla belga) si riferisce ad un essere mistico, con il corpo di un leone e la testa di un’aquila, una sorta di ibrido, forte e imperioso. Tutto questo significa anche versatilità e pochi limiti d’impiego, un po’ come vuole essere il progetto Grifn e come chiede il mercato, molto orientato sulle bici allroad, con due facce e molte anime.
Come è fatta
Si tratta di un monoscocca in carbonio ottenuto da un blend di fibre composite in alto modulo che fanno parte della Elite Series di Ridley. L’applicazione del tessuto trova un diverso posizionamento in base alle taglie e alle sezioni del telaio.
Ha la scatola del movimento centrale larga 86 millimetri. Il seat-post è da 27,2, con una forma rotonda e classica. Ridley Grifn adotta la tecnologia F-Steerer per lo stelo della forcella che diventa la naturale interfaccia del manubrio integrato Cirrus Pro. L’integrato Cirrus ha una forma propria, con una flare (svasatura verso l’esterno) di 16°. Ha un reach ridotto di 70 millimetri, comune e tutte le misure e un drop di 120, ovvero con una curvatura decisamente compatta.
Traducendo, il manubrio risulta sempre comodo e facile da raggiungere nei diversi punti di contatto, a prescindere dal terreno e dalla situazione ambientale che si affronta.
Geometria KOG
KOG è l’acronimo di Kanzo Optimized Geometry e non è un dettaglio secondario. Mutuando alcune soluzioni dalla piattaforma Kanzo, la Grifn modifica una parte delle quote geometriche, in modo da rendere il mezzo maggiormente sfruttabile in un contesto vario e si posiziona tra la endurance Fenix e proprio la Kanzo. Ad esempio: l’angolo dello sterzo è di 72° (esclusa la misura XS che ha 71,5°), comune a tutte le taglie (quello della Fenix Slic è di 73,5°, mentre la Kanzo Fast ha 71,5°). E’ intermedia anche l’altezza da terra del movimento centrale.
Il carro posteriore è corto (420 millimetri) contestualizzandolo nella categoria della quale fa parte la bicicletta. Questo valore aiuta a non compromettere la stabilità, offrendo al tempo stesso una bici reattiva anche su asfalto (o strade con manto compatto).
Il reach è moderno e leggermente allungato in avanti, fattore che permette di sfruttare la bicicletta con stem corti. E’ da considerare anche la misura del profilato dello sterzo, in base alle misure, che è piuttosto allungato verso l’alto, ma comunque nella media della categoria. Un esempio è la taglia M, che presenta un tubo di 16 centimetri. Il passo complessivo delle bicicletta (misurato dal perno passante posteriore a quello anteriore) è inferiore ai modelli Kanzo e più lungo rispetto ad una Fenix Slic.
Le taglie disponibili sono cinque: XS e S, M, L e XL, per un totale di 4 allestimenti a catalogo da considerare due road e due gravel oriented. Quelli più stradali sono equipaggiati con le trasmissioni Shimano 105 11v e 105 Di2 (rispettivamente a 3.199 e 4.699 euro), mentre le versioni gravel con i pacchetti Shimano GRX 2x (GRX600 a 3199 e GRX800 a 4.199 euro). Ridley permette di customizzare la Grifn in base alle proprie esigenze e preferenze anche negli abbinamenti cromatici, personalizzazione che avviene tramite il configuratore.
Monocorona e doppio plateau
La Ridley Grifn può montare la corona singola in e la soluzione Classified. Si può montare anche il deragliatore e queste permette di far alloggiare anche la guarnitura con la doppia corona.
Il telaio e la forcella hanno la predisposizione per montare i parafanghi, oltre a diversi punti dove poter ingaggiare dei bag aggiuntivi per i viaggi lunghi. Sotto la sella, sul piantone e sotto la tubazione obliqua. In aggiunta si può montare una piccola borsa sull’orizzontale, vicino allo sterzo.
Dettagli da non dimenticare
La nuova Ridley Grifn mutua una soluzione interessante, adottata in precedenza sulla Kanzo, ovvero la possibilità di montare una dinamo per le luci. La predisposizione consente di far correre internamente alla forcella ed ai tubi il cavo che alimenta la luce, oppure gli altri device elettronici. La Ridley Grifn non è compatibile con i reggisella telescopici, ma è possibile montare uno stem e un manubrio tradizionali.
I portaborraccia all’interno del triangolo trovano diverse posizioni, anche ribassate, in modo da non interferire che le borse (eventuali) posizionate sotto l’orizzontale. In merito a quest’ultimo profilato, il suo shape è voluminoso e limita gli arrotondamenti, in modo che le borse non interferiscano con la pedalata e possono godere della massima stabilità. La forcella e il carro posteriore supportano i dischi del freno con un diametro massimo di 160 millimetri.