Quattro tessuti differenti, ecco Trash di Re Artù

17.10.2023
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Una maglia, quattro tessuti differenti. Re Artù non smette di stupire. Il set del brand romagnolo il cui nome è Trash, quindi un nome di forte impatto, è un completo che punta sulla comodità ma anche sulla prestazione. E ci ha stupito per la sua comodità, sia della maglia che del pantaloncino.

E’ stato come avere addosso ora “una tuta a compressione”, ora un velo che favorisce il movimento. Partiamo da una curiosità: la scritta in latino “Per aspera ad astra”, la cui traduzione è attraverso le asperità sino alle stelle.

«E’ un vezzo – spiega patron Paolo Castellucci – che ho voluto inserire sulla maglia». E che ben si sposa che la filosofia del ciclista aggiungiamo noi.

Quattro tessuti

Iniziamo dalla maglia, la quale come preannunciato è composta da ben quattro tessuti. «Esatto – prosegue Castellucci – Maniche, parte frontale, parte posteriore e fianchi sono differenti. 

«La parte frontale è quella più aerata. Si tratta di un poliestere leggero, che usano anche per le maglie del Giro d’Italia». Questo materiale favorisce lo scambio dell’aria, ma protegge al tempo stesso. In questo modo la sudorazione non è mai accentuata.

La parte posteriore invece è in filamenti di carbonio e anche questa zona punta sempre sulla traspirabilità, ma in questo caso c’è una trama un po’ più fitta che protegge, e non poco, la schiena dal sole. Il tutto sempre senza contrastare il flusso d’aria che deve entrare ed uscire e quindi non far ristagnare il sudore. Parte anteriore e parte posteriore “fanno scopa” con i fianchi, che sono costituiti da una rete quadrettata.

Infine ci sono le maniche, che sono in Lycra liscia e leggerissima con il silicone integrato. Hanno una trama molto fitta e sono sottilissime: il risultato sono della maniche aderenti, aerodinamiche e anche fashion… se vogliamo. Giustamente le maniche sono quelle più esposte all’impatto con l’aria ed era necessario lavorare pensando ad un prodotto efficiente in quella particolare zona. Ma anche il resto della maglia non è “svolazzante” come nel vecchio stile. Anche torace e schiena sono aderenti, ma un filo meno. A tutto vantaggio della comodità. Anche nell’utilizzo della zip, cosa affatto secondaria, specie per un cicloamatore. Non tutti infatti hanno la stessa manualità in bici.

Il pantaloncino è leggermente a compressione. A sinistra la bella rifinitura del fondo gamba, a destra la banda in silicone integrato
Il pantaloncino è leggermente a compressione. A sinistra la bella rifinitura del fondo gamba, a destra la banda in silicone integrato

Salopette fasciante

Passiamo poi alla salopette. Il pantaloncino è corposo: in tutto e per tutto. E infatti Castellucci conferma: «E’ un pantaloncino a compressione. E’ un taglio unico con effetto guanto. Davvero comodo».

Sempre minimal nel design, ma il tessuto come detto c’è e si sente. Ma quando diciamo che si sente, non intendiamo dire che è pesante: piuttosto che è fasciante. Insomma, la compressione di cui parlava Castellucci fa il suo effetto.

Ci è piaciuta molto la rifinitura interna in silicone: sottilissima, che fa sì che il gambale sia ben saldo sulla coscia senza stringere o irritare la pelle.

Altro pregio le bretelle: larghe che non stringono mai sulle spalle. Al posteriore partono da una base unica per poi dividersi, come nelle classiche forme ad Y. Quella base dona una certa stabilità all’intero pantaloncino e dopo tante ore di sella è davvero piacevole.

Infine c’è il fondello: visti gli standard moderni è “altino”, ma dobbiamo ammettere che non si è rivelato né scomodo (anzi), né così ingombrante. 

Il fondello per il set Trash, qui quello per le distanze medio-lunghe, ma volendo se ne può scegliere un altro
Il fondello per il set Trash, qui quello per le distanze medio-lunghe, ma volendo se ne può scegliere un altro

Personalizzazione totale

Ma partendo dall’esempio del fondello, cogliamo l’occasione per ricordare che Re Artù consente di personale del tutto i proprio capi, e quindi si può optare anche per un fondello differente.

«Ho scelto quel fondello – spiega Castellucci – perché è ideale per le mezze distanze, tre o quattro ore  (che poi di fatto è l’utilizzo maggiore che ne fanno i cicloamatori, ndr) e non troppo costoso. Un prodotto classico. Ma volendo ce ne sono anche di più pregiati. Re Artù, come per tutti i suoi prodotti, consente di personalizzare anche questo».

Il prezzo per il completo Trash, prodotto nuovo, commercializzato da questa estate, è di 100 euro: 50 per la maglia e 50 per il pantaloncino. Presto potrete vederlo sul nuovo sito della casa romagnola.

Re Artù

ReArtù: Maglia primaverile e salopette a taglio vivo, le novità 2023

27.10.2022
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I capi creati da ReArtù sono il frutto della lavorazione artigianale dei tessuti speciali creati nel laboratorio forlivese. Tra le novità che andranno a rimpolpare un già vasto catalogo 2023, c’è la nuova maglia a maniche lunghe per la mezza stagione e la salopette corta realizzata completamente a taglio vivo. I due capi sono stati progettati e realizzati utilizzando le attrezzature e i macchinari più moderni in commercio in campo tessile.

Dal 1992 ReArtù vive e respira ciclismo, ed è in grado di mettersi al servizio delle squadre partendo da quelle amatoriali arrivando fino alle professionistiche come nel caso della BePink. Con l’obiettivo di realizzare capi innovativi e soprattutto personalizzati. Per raccontare i modelli new entry della gamma strada ci siamo affidati al titolare di Re Artù Paolo Castellucci che abbiamo incontrato a Misano in occasione dell’IBF

Nella foto a sinistra il titolare di ReArtù Paolo Castellucci insieme al team manager di BePink Walter Zini
Nella foto a sinistra il titolare di ReArtù Paolo Castellucci insieme al team manager di BePink Walter Zini

Personalizzazione e qualità

ReArtù rappresenta una piccola ma grande eccellenza in campo tessile ed esempio di Made in Italy. Alla base di ciò c’è una propensione ad accontentare qualsiasi cliente con un servizio di personalizzazione mirato, che passa rigorosamente per la qualità dei materiali e della produzione. 

«Ci stiamo facendo spazio -spiega Castellucci – nel mondo del ciclismo e tutti gli sport di squadra, grazie a materiali innovativi e sempre più riconoscibili. Ultimamente c’è la tendenza di ridurre il più possibile le cuciture, per limitare il fastidio dello sfregamento sulla pelle. E questo è il nostro cavallo di battaglia: tessuti taglio a vivo di tutti i tipi. Si utilizzano dei prodotti idrorepellenti quando piove, per garantire una certa impermeabilità. L’abbigliamento estivo a sua volta deve garantire una leggerezza che possa contrastare le eccessive temperature. I nostri capi tecnici per il ciclismo sono tutti rigorosamente fatti a mano. E la qualità per noi rappresenta una vera è propria regola».

Per la mezza stagione

L’abbiamo toccata con mano e ne abbiamo percepito la sua qualità costruttiva e l’incredibile leggerezza del tessuto. «Una maglia da mezza stagione – spiega Castellucci – con una leggera felpatura interna. Ideale per le temperature più fresche. Completamente a taglio vivo quindi con un tessuto che si adatta perfettamente alle curve del corpo. Senza cuciture sia nelle maniche che nel fondo maglia con la coda tonda che va a coprire la parte inferiore appena sopra la sella. Il collo è confortevole e non crea nessun tipo di sfregamento o irritazione.

«Poi ci sono i copri cerniera in tessuto – dice – in alto e in basso per evitare eventuali frizioni e fastidiosi impigli con tessuti. Tre comode tasche nella parte posteriore per riporre oggetti personali. E’ un prodotto completamente personalizzabile, per le squadre e per chi ne richiede l’adattamento. Va rigorosamente portata con un intimo traspirante e nulla di più. L’asciugatura del sudore va favorita facendo lavorare il tessuto il più vicino possibile alla pelle».

Pantalone a taglio vivo

Leggerezza e comfort sono due caratteristiche che se abbinate alla performance rappresentano il mix perfetto per un capo top di gamma. Così è per il pantalone estivo a taglio vivo.

«Questo è un pantalone intero e corto – illustra Castellucci – fatto completamente da un pezzo unico. Tutto completamente a taglio vivo. Con cuciture assenti se non in corrispondenza del fondello. La parte finale della gamba non prevede inserti in silicone perché non ne ha bisogno, siccome il tessuto avvolge perfettamente il muscolo ed è in trazione a contatto con la pelle. Questo è permesso anche dalla maglia del filato estremamente stretta ma che non ostruisce la traspirazione del sudore. La sagoma della gamba è più lunga sulla parte anteriore mentre più corta nella parte posteriore, in modo tale che durante la pedalata venga assecondato ogni movimento in maniera naturale. E’ un tessuto che aderisce perfettamente grazie anche alle bretelle che seguono le linee delle spalle e del torace. 

«Il fondello – conclude – è progettato per le lunghe distanze con una garanzia di comfort che si attesta sulle sette ore. La sua composizione è ad alta densità e alta memoria e rappresenta il top di gamma in campo di comfort e prestazioni. Prodotto e progettato dalla Dolomiti Pads si chiama Gallio. Anche il pantalone è completamente personalizzabile. Ed è stato pensato con determinate caratteristiche. Non è stampato per evitare che si sbianchi e le scritte vengono così termosaldate sopra»

ReArtù

Body Re Artù per BePink, scopriamolo con Silvia Zanardi

20.07.2022
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Caldo, freddo, vento e acqua. Le componenti esterne durante una corsa in bici sono infinite. Il nostro fisico le deve sopportare tutte e spesso il come è determinante per il risultato finale. La campionessa europea U23 su strada e pista Silvia Zanardi ci porta alla scoperta del body innovativo che Re Artù ha fornito a lei e alle sue compagne del Team BePink per questa stagione e per il Giro Donne appena conclusosi.

Fresca di medaglie d’oro ai campionati europei U23 su pista ad Anadia (Portogallo), nel quartetto, nella corsa a punti e nella madison, la Zanardi ci ha fornito un feedback diretto sul suo body da strada. Ad avvalorare le preziose parole dell’atleta emiliana ci sono anche gli spunti tecnici del suo team manager Walter Zini e del titolare di Re Artù Paolo Castellucci. 

Questo body, spiega SIlvia Zanardi, sembra composto da due parti distinte, invece è un pezzo unico
Questo body, spiega SIlvia Zanardi, sembra composto da due parti distinte, invece è un pezzo unico

Il feedback della campionessa

Silvia Zanardi se ne intende di aerodinamica applicata e spunti veloci. Il suo commento sul body che il Team BePink ha in dotazione è preciso e tecnico come la sua indole in sella. Silvia raccontaci questo body…

«La parte alta – dice – sembra normale come se fosse una maglia. Cambia il fatto che non si stacca e che quindi risulta essere un’ottima soluzione aerodinamica. Al Giro Donne e durante la stagione ho praticamente sempre usato quello, perché a mio parere è molto comodo e filante per penetrare l’aria. Rispetto ai pantaloni e alla maglietta normale, questo body è più fresco nonostante sia un pezzo unico».

«Nel complesso – conclude Zanardi – è molto leggero e molto comodo. Quest’anno è stato implementato un fondello ancora più comodo e performante, che ha permesso di avere un comfort prolungato nelle corse più lunghe dove le ore in sella si fanno sentire maggiormente. La tasca posteriore è una svolta dal mio punto di vista perché permette di avere il numero senza che faccia effetto vela tramite le classiche spille da balia che ancora oggi si usano. Purtroppo la rete bianca non sempre permette una visibilità ottimale infatti in alcuni casi non è vista di buon occhio dai giudici. Ma è un ottimo punto di partenza per implementarla e renderla visibile in ogni condizione».

Il maglificio forlivese collabora con il Team BePink e lo supporta per quanto riguarda la customizzazione dei capi
Il maglificio forlivese collabora con il Team BePink e lo supporta per quanto riguarda la customizzazione dei capi

Parola al titolare

Il body è realizzato presso il il maglificio Re Artù che affonda le sue radici nella terra romagnola, in particolare a Forlì. I capi creati dall’azienda italiana sono il frutto della lavorazione artigianale dei tessuti speciali e della ricerca del dettaglio al servizio dell’atleta. Per questo body lo studio e la collaborazione tra team e maglificio sono stati fondamentali. 

«A differenza dei body tradizionali – spiega il titolare Castellucci – questo dispone di un materiale traforato nella parte superiore del corpo. E’ molto attillato e aerodinamico, ma con una freschezza sulla pelle che consente di portarlo per svariate ore. Apertura totale davanti, quindi in vita è libero e dà una libertà di movimento molto ampia. Nella parte inferiore il materiale utilizzato è quello classico dei pantaloncini da strada, con silicone per evitare fastidiosi movimenti e il taglio vivo per aderire al meglio e formare uno strato tutt’uno con la pelle. Il fondello ha caratteristiche da lunga distanza con un’autonomia assicurata per le uscite molto lunghe fino a sei o sette ore in tranquillità e comfort.

«Abbiamo collaborato con la squadra – racconta – per la realizzazione e per la struttura, in particolare assecondando le richieste e le esigenze delle atlete. Alcune di loro hanno misure particolari, più lunghe più strette… Cerchiamo sempre di fornire il miglior supporto costruttivo, caratteristica che contraddistingue il nostro maglificio per la tessitura su misura di molti articoli con un fitting specifico. Il body è acquistabile su richiesta».

A sinistra il titolare di Re Artù Paolo Castellucci, insieme al team manager di BePink Walter Zini
A sinistra il titolare di Re Artù Paolo Castellucci, insieme al team manager di BePink Walter Zini

Il commento del team manager

La collaborazione tra Re Artù e BePink va avanti grazie ai risultati e alla qualità condivisa nell’utilizzo dei capi tecnici. Walter Zini ha commentato così la partnership tecnica con la casa romagnola.

«Il vantaggio di vestire Re Artù – dice – significa avere una casa di produzione che fa capi a livello sartoriale. Ci hanno accolto negli stabilimenti per fare un fitting dedicato. Per alcune ragazze hanno customizzato l’abbigliamento ad hoc con misure particolari su quadricipiti e lunghezze di maniche ,oppure circonferenze per migliorare il comfort e la vestibilità sotto ogni aspetto. 

«La tasca integrata – chiude Zini – è stata una nostra richiesta per migliorare la comodità di riporre il numero sulla schiena. Il feedback delle nostre atlete è stato molto positivo. Sia dal punto di vista del comfort che di quello della prestazione in sé. Il vantaggio di utilizzare un body è quello di valorizzarne l’aerodinamica. Con questo modello di Re Artù la comodità non è stata messa in secondo piano, nonostante l’alto grado di performance. Garantito!».

ReArtù

Re Artù corre veloce sul web con un sito tutto nuovo

22.03.2022
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Il maglificio forlivese Re Artù ha recentemente rivoluzionato il proprio spazio sul web. Da qualche giorno è difatti online un nuovo sito caratterizzato da una rinnovata veste grafica. Lo scopo è di accogliere al meglio tutti gli utenti e per potergli illustrare e presentare, in modo estremamente chiaro ed immediato, tutti i servizi ed i prodotti che Re Artù è in grado riservare a loro. Tecnologia, tessuti, ma anche storia del brand, e poi tutto il settore del personalizzato: sul web il brand si presenta bene e punta adesso a crescere progressivamente la propria quota tra gli appassionati ciclisti.

Ecco la nuova veste grafica che potrete trovare sul sito di Re Artù
Ecco la nuova veste grafica che potrete trovare sul sito di Re Artù

Una storia italiana

Correva l’anno 1992, quando Marina Betti iniziò a realizzare le prime divise complete per il ciclismo. Prima di allora la specializzazione era un’altra, ovvero quella della produzione dei diversi accessori che compongono i completi come i cappellini e i guanti ad esempio… Re Artù nasce dall’esperienza e dalla precisa manualità di chi ancora oggi confeziona capi d’abbigliamento di alta qualità per moltissimi team amatoriali, ma non solo. E proprio da quel giorno l’azienda di strada ne ha percorsa davvero parecchia, specializzandosi in modo particolare nel settore dell’abbigliamento sportivo personalizzato. Per praticare qualsiasi sport, a maggior ragione poi se ad alto livello, occorre scegliere un abbigliamento specifico: bisogna saper valutare bene ciascun particolare, distinguendo non solo fra vestiario estivo ed invernale, ma sapendo anche scegliere la valenza dei diversi materiali a seconda delle esigenze più dettagliate.

Tutti i capi sono rigorosamente confezionati a mano
Tutti i capi sono rigorosamente confezionati a mano

100% fatto a mano

I capi creati da Re Artù sono il frutto della lavorazione artigianale di tessuti speciali che vengono impiegati per tutti i clienti. Senza distinzioni. Nel laboratorio artigianale di Forlì, la sede dell’azienda, vengono difatti sfruttate le attrezzature e i macchinari più moderni oggi in circolazione, con l’obiettivo di poter essere in grado di creare le divise sportive più belle, resistenti e comode che si possano immaginare di indossare per affrontare le proprie sfide su strada. 

Paolo Castellucci, titolare Re Artù
Paolo Castellucci, titolare Re Artù

Oltre al mondo del ciclismo, Re Artù sta oggi ampliando i propri interessi anche in ambiti sportivi diversi, come quelli del pattinaggio, del triathlon, e più in generale tutti gli sport di squadra: e questo sempre puntando su materiali innovativi ed estremamente riconoscibili. Negli ultimi tempi, ad esempio, è sempre più in voga la tendenza a ridurre il più possibile le cuciture sui capi d’abbigliamento per il ciclismo, e questo per limitare al minimo il fastidio che possono esercitare le cuciture a contatto con la pelle. E proprio questo particolare può essere considerato un punto di forza del marchio, dove tutti i capi realizzati sono rigorosamente confezionati a mano… perché la qualità – come amano ripetere in azienda – qui rappresenta una vera è propria regola!

Re Artù

Il body europeo della Zanardi? Ci pensa Re Artù

25.09.2021
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Silvia Zanardi ha recentemente conquistato a Trento il titolo europeo U23 su strada. E grande è stata la soddisfazione del Team BePink e degli sponsor che sostengono l’attività di questa squadra giunta al decimo anno di attività. Tra loro c’è Re Artù, realtà forlivese che veste il team di Walter Zini. Così abbiamo colto lo spunto della bella vittoria per visitare la sede di Re Artù il giorno stesso in cui si preparavano i primi body “europei” per la campionessa di Fiorenzuola d’Arda.

Paolo Castellucci, titolare di Re Artù, al lavoro sul design del body
Paolo Castellucci, titolare di Re Artù, al lavoro sul design del body della campionessa europea Silvia Zanardi
Che cosa rappresenta per la vostra azienda realizzare questo body?

Per noi è un vero onore – ci ha subito confidato Paolo Castellucci, il titolare di Re Artù – ed è anche una prima volta, eccezion fatta per alcune maglie di campioni europei amatori che abbiamo realizzato negli anni scorsi.

Avete libertà assoluta?

La realizzazione di una maglia di campione europeo, così come il confezionamento di una divisa iridata, è soggetta a dei vincoli molto definiti e se vogliamo rigorosi.

Il body è finalmente pronto: Castellucci lo mostra con orgoglio. Ora si può fotografare
Il body è finalmente pronto: Castellucci lo mostra con orgoglio. Ora si può fotografare
Spiegaci meglio…

Prima abbiamo applicato tutte le direttive che la UEC (lUnione ciclistica europea, ndr) impone per la produzione della maglia. Le misure dei loghi degli sponsor sono definite e non possono superare un massimo consentito. Lo spazio a disposizione è poco perché la maglia di campione europeo deve salvaguardare l’immagine della bandiera stilizzata sul petto… Da questo punto di vista però la UEC ci è venuta immediatamente incontro, inviandoci un regolamento disciplinare e tecnico/cromatico molto chiaro e semplice da seguire.

La divisa della Zanardi ha qualche particolarità?

Queste prime maglie realizzate per Silvia in realtà sono tutti body. Nello specifico, proprio nel momento in cui parliamo, stiamo stampando e confezionando assieme sia i body per la crono sia quelli per le lunghe distanze. Silvia, che ha visitato la nostra azienda in dicembre proprio per prendere le misure dell’abbigliamento, è una taglia 38… Ma per lei applichiamo qualche dettaglio su misura, come il pantaloncino più lungo, per adattarci meglio alle sue esigenze».

In cosa differiscono i body da crono e quelli da lunga distanza?

I capi che realizziamo a mano in Re Artù appositamente per le prove veloci, corte e contro il tempo, sono body in Lycra, poco traspiranti, più attillati e dunque maggiormente aerodinamici. Quelli invece per le lunghe distanze sono caratterizzati dall’impiego di un tessuto speciale (che si chiama Full Moon) molto traspirante. Inoltre, su questi ultimi prevediamo la zip sul davanti per consentire un’ampia apertura. Per entrambe le tipologie di body, prevediamo un pantaloncino con un leggero effetto compressivo, con taglio vivo e senza cuciture, accoppiato ad un fondello specifico per donna a due densità estremamente comodo e performante.

Qual’è l’esperienza che dall’agonismo trasferite agli amatori?

Lavorare con i professionisti, con le donne elite in questo caso, ci arricchisce di tantissima esperienza. Pensate. Il body della Zanardi passa da ben quattro diverse macchine da cucito nel momento in cui deve essere confezionato. E la stessa cosa per noi è valida anche se dobbiamo realizzare delle divise per un team amatoriale. In Re Artù i nostri capi tecnici per il ciclismo sono tutti rigorosamente fatti a mano. E la qualità per noi rappresenta una vera è propria regola.

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Silvia Zanardi BePink

E’ Re Artù l’abbigliamento del team BePink

12.03.2021
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Il maglificio sportivo Re Artù, realtà romagnola molto conosciuta nell’ambiente, è decisamente apprezzata da tantissimi cicloamatori per la cura sartoriale dei propri capi di abbigliamento tecnico personalizzato per il ciclismo. Quest’anno Re Artù è partner del team femminile BePink. Il gruppo sportivo elite nato grazie ad un’idea di Walter Zini e Sigrid Corneo, e quest’anno capitanato dalle azzurre Silvia Valsecchi e Silvia Zanardi.

Tutto in azienda

La grande forza di Re Artù è rappresentata dalla predisposizione e dalla produzione di abbigliamento personalizzato. Una filiera realizzativa tutta italiana e letteralmente “guidata” da una enorme passione per il ciclismo. Tutti i capi sono prodotti in azienda, e per il loro confezionamento vengono impiegati solo ed esclusivamente materiali di primissima qualità.

Silvia Zanardi BePink Strade Bianche 2021
Silvia Zanardi impegnata alle Strade Bianche 2021
Silvia Zanardi BePink Strade Bianche 2021
Silvia Zanardi impegnata all’ultima edizione delle Strade Bianche

Da indossare e testare

Paolo Castellucci, CEO di Re Artù ci tiene a sottolineare il valore della lunga esperienza nel campo dell’abbigliamento tecnico sportivo.

«Quello che ci piace sempre ricordare ai nostri clienti è che il nostro abbigliamento sportivo personalizzato va indossato e testato: solo così se ne potrà apprezzare la qualità. Il nostro staff è composto da sportivi praticanti, sia a livello professionistico che amatoriale. La nostra esperienza nel campo dell’abbigliamento sportivo, così come quella nel mondo del ciclismo, del calcio e di altri sport, è oramai datata. Chi meglio di noi che come filosofia di vita abbiamo prima di ogni altra cosa lo sport, poteva essere in grado di capire e quindi scegliere i tessuti, i materiali e i tagli adatti ad ogni tipo di attività, sia agonistica che amatoriale, specializzandosi sull’abbigliamento sportivo personalizzato?».

Paolo Castellucci CEO di Re Artù
Paolo Castellucci, CEO di Re Artù
Paolo Castellucci CEO di Re Artù
Paolo Castellucci, CEO di Re Artù

Specializzati nel personalizzato

ReArtù è nata così, mossa dalla passione e dal lavoro. E da quel giorno, grazie ai numerosi clienti acquisiti, è costantemente cresciuta fino a diventare l’azienda di oggi: una vera e propria realtà specializzata nella produzione di abbigliamento sportivo personalizzato.

Lavorazione artigianale

Per praticare qualsiasi sport serve scegliere un abbigliamento specifico. Bisogna saper valutare bene ogni singolo particolare, distinguendo non solo fra vestiario estivo ed invernale, ma sapendo anche valutare i diversi materiali a seconda delle proprie esigenze. L’abbigliamento sportivo in generale, ma ancor di più l’abbigliamento sportivo personalizzato, deve possedere requisiti di portabilità tali da non limitare in alcun modo la prestazioni. I capi creati da ReArtù sono il frutto della lavorazione artigianale di tessuti speciali. Nel proprio laboratorio artigianale vengono utilizzate le attrezzature e i macchinari più moderni, e con questi vengono create divise sportive belle, resistenti ed eccezionalmente comode per poi essere in grado di affrontare al meglio le proprie sfide sul campo.

BePink
Le ragazze della BePink quest’anno sono vestite da Re Artù
BePink
Le ragazze della BePink quest’anno sono vestite da Re Artù

Qualità e vantaggio economico

«Un nostro ulteriore valore aggiunto – prosegue Paolo Castellucci – è poi rappresentato dal fatto che per poter monitorare tutto il processo di lavorazione, e garantire il massimo risultato possibile al cliente, abbiamo scelto di occuparci di tutta la produzione dei capi, dall’inizio alla fine, dalla scelta del tessuto al capo finito, e quindi tutto il lavoro viene svolto all’interno della nostra azienda. Abbiamo un prodotto e un abbigliamento sportivo personalizzato 100% Made in Italy, unico ed esclusivo, che si fa pubblicità da solo, e che viene venduto direttamente da noi che lo produciamo a chi lo acquista. Di conseguenza anche i nostri prezzi sono veramente interessanti e decisamente concorrenziali, anche per quanto riguarda l’abbigliamento sportivo personalizzato…».

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