Puppio 2021

Intanto Puppio si fa vedere anche tra i pro

18.08.2021
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L’appuntamento dopo l’allenamento slitta leggermente, perché Antonio Puppio non è tipo che prende alla leggera nessuna giornata di bici, che sia di preparazione o di gara. E’ fatto così, anzi questa si sta rivelando la sua forza. L’avevamo lasciato all’indomani del terzo posto al Trofeo Piva, quando si cominciava a scoprire l’universo Ayuso, ma da allora ne è passata di acqua sotto i ponti perché Puppio ha sperimentato anche il ciclismo dei campioni e lo ha fatto assaporando anche qualche piccola soddisfazione.

Il corridore di Samarate, stagista alla Qhubeka, è reduce dal Giro di Danimarca, che doveva correre in aiuto delle volate di Giacomo Nizzolo (due podi per il campione europeo) ma che ha chiuso con un 4° posto nella classifica dei giovani, vinta, come quella generale, da un certo Remco Evenepoel. Al solo citarlo la voce si esalta: «Che campione, è lo stesso che ho ammirato lo scorso anno alla Vuelta a Burgos: ha una grandissima conoscenza dei suoi mezzi, una straordinaria forza fisica e mentale. In Danimarca ha fatto quello che ha voluto…».

Evenepoel Danimarca 2021
Il podio finale del Giro di Danimarca con Evenepoel primo, 2° Pedersen (Trek) a 1’42”, 3° Teunissen (Jumbo) a 2’00”
Evenepoel Danimarca 2021
Il podio finale del Giro di Danimarca con Evenepoel primo, 2° Pedersen (Trek) a 1’42”, 3° Teunissen (Jumbo) a 2’00”
Anche tu però non te la sei cavata mica male…

Sì, mi sono trovato a mio agio, so che non ho fatto nulla di particolarmente eccezionale (26° nella generale, ndr), ma credo che la corsa abbia rispecchiato il mio potenziale. D’altronde non ero partito con ambizioni particolari, sapevo che dovevo lavorare per Giacomo, ma alla fine ho sempre tenuto il ritmo dei più forti, finendo nel loro gruppo e questo mi soddisfa.

Che corsa è il Giro di Danimarca?

Sono 5 tappe di cui una contro il tempo, tutte abbastanza pianeggianti, senza particolari asperità. Il livello di corsa però era particolarmente alto, con 6 squadre World Tour. La cosa che mi è piaciuta di più? Il clima, si stava intorno ai 20 gradi e sentendo quale fosse la calura in Italia, direi che mi è andata bene…

Puppio Danimarca 2021
Per Antonio Puppio un’ottima esperienza in terra danese, quarto nella classifica dei giovani (foto Mario Stiehl)
Puppio Danimarca 2021
Per Antonio Puppio un’ottima esperienza in terra danese, quarto nella classifica dei giovani (foto Mario Stiehl)
In questa stagione hai fatto un po’ il pendolo fra l’attività under 23 e qualche capatina fra i professionisti, hai anche assaggiato il clima delle Classiche del Nord (Danilith Nokere Koerse e e Bredene Koksijde Classic, entrambe portate a termine), come ti stai trovando?

Sono due mondi molto diversi: nelle gare pro’ la fatica è tanta, soprattutto nel finale anche solo per tenere il ritmo, ma quel che cambia è l’approccio. Si parte con un progetto studiato a tavolino e si prova a portarlo a compimento. Nelle gare U23 c’è molta più anarchia, si costruisce la gara in base a quel che capita, specialmente in quelle di livello nazionale devi essere bravo a saper cogliere l’occasione, spesso è questione di attimi che dividono la vittoria dalla sconfitta. E’ una lotta per sopravvivere…

Tu sei uno stagista, ma in squadra che cosa dicono di questa tua prima stagione?

Sono soddisfatti, sanno quel che posso fare e finora mi sono sentito molto appoggiato, soprattutto dallo staff. La cosa che più apprezzano è che mi adatto alle varie situazioni di corsa e ai vari percorsi: vado bene soprattutto sui tracciati misti e i chilometraggi lunghi non mi spaventano.

E Antonio Puppio è soddisfatto di se stesso?

Notevolmente, credo di essere stato efficiente sin dall’inizio di stagione, ho fatto anche qualche buon piazzamento, ma per essere davvero contento vorrei che da qui al finale di stagione arrivasse anche quella vittoria che concretizzerebbe i miei progressi.

Trofeo Piva: sul podio, con Ayuso ci sono Luca Colnaghi e Antonio Puppio (foto Scanferla)
Trofeo Piva: sul podio, con Ayuso ci sono Luca Colnaghi e Antonio Puppio (foto Scanferla)
Il tuo programma prevede ora più gare under 23 o ancora qualche presenza tra i pro?

Fino al Giro del Friuli saranno solo gare di categoria ed è lì che vorrei emergere, poi il resto del programma devono ancora comunicarmelo.

Nei tuoi sogni è facile immaginare che ci sia un contratto professionistico: che cosa serve per farli diventare realtà?

Sono sincero, devono coincidere tanti fattori, non basta solo il singolo risultato o anche una serie di buone prestazioni. E’ chiaro però che l’obiettivo è quello…

Timemachine 01 AG2r

BMC raddoppia e racconta le differenze

23.02.2021
3 min
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La nuova stagione porta come sempre numerosi cambiamenti in gruppo. Tra quelli più rilevanti ci sono stati il cambio di sponsor della squadra di Pozzovivo e Nizzolo, con l’uscita di NTT e l’entrata di Assos, e la rivoluzione che è avvenuta in seno alla AG2R, che ha visto andare via Bardet ed entrare Van Avermaet e Jungels. Oltre ai corridori, la squadra francese ha cambiato anche le biciclette passando a BMC. Questo ha portato il marchio svizzero a equipaggiare due team WorldTour. Per capire le diverse modalità di lavoro abbiamo parlato con Simone Toccafondi, Responsabile di BMC per le squadre professionistiche.

Componenti diversi

Ogni squadra WorldTour annovera corridori con caratteristiche e necessità tecniche diverse a cui bisogna rispondere con materiali di alta qualità.
«Le biciclette che forniamo all’AG2R Citroen e alla Qhubeka-Assos sono le stesse – esordisce Simone Toccafondi – la differenza che c’è fra i due team è che nel caso della AG2R siamo responsabili anche per quel che riguarda la componentistica, come le ruote, il gruppo Campagnolo e le gomme Pirelli, mentre il rapporto con la Qhubeka-Assos si limita alla fornitura dei telai. Ovviamente controlliamo anche con la Qhubeka che i componenti siano qualitativamente di un certo livello per funzionare al meglio con le nostre biciclette».

Greg Van Avermaet Bmc
Greg Van Avermaet con il Teammachine SLR
Greg Van Avermaet Bmc
Greg Van Avermaet con il Teammachine SLR

Scelte soggettive

BMC mette a disposizione dei corridori delle due squadre sia il Teammachine SLR che il Timemachine Road. Come si pongono i diversi corridori rispetto a queste biciclette? Ci sono differenze fra le squadre?
«Ogni squadra sceglie il proprio set-up – ci spiega Toccafondi – anche se devo dire che le scelte sono simili. Nella Qhubeka-Assos c’è Nizzolo che preferisce il Timemachine Road, che è più aerodinamico e adatto a lui, e poi c’è Aru che preferisce il Teammachine SLR. Dall’altra parte c’è un corridore come Van Avermaet che ha caratteristiche diverse da Aru, che però preferisce usare la stessa bici, vale a dire il Teammachine».

Corridori evoluti

La maggioranza dei corridori ricerca alcune caratteristiche precise dalle loro biciclette, ma ci sono alcuni che vanno oltre e hanno una sensibilità diversa.
«Tutti i corridori cercano la leggerezza e l’aerodinamica, ma alcuni richiedono anche altre qualità. Fra questi c’è Jungels, che oltre a volere una bicicletta leggera, cerca anche la massima scorrevolezza e la migliore guidabilità. Anche Aru è un corridore che cerca delle caratteristiche precise. A lui piace che la bicicletta risponda subito ai cambi di ritmo».

Giacomo Nizzolo
Giacomo Nizzolo con il Timemachine Road
Giacomo Nizzolo
Giacomo Nizzolo con l’aerodinamico Timemachine Road

Ruote e gomme

Ma per arrivare ad avere prestazioni elevate, nel ciclismo moderno non basta solo avere il telaio migliore.
«Per arrivare ad avere livelli di scorrevolezza e anche di guidabilità molto elevati – ci spiega Toccafondi – serve lavorare anche con le ruote e i pneumatici. Devo dire che siamo rimasti molto soddisfatti dal lavoro fatto con Pirelli. E’ un’azienda preparata che ha un’attenzione particolare alle performance. Le gomme oggi sono molto importanti e ogni corridore ha le sue sensazioni».

Differenza a cronometro

Qualche differenza fra la Qhubeka-Assos e l’AG2R Citroen La Mondiale in realtà c’è.
«Per quello che riguarda le cronometro i ragazzi correranno con il nostro collaudato Timemachine 01, solo che alcuni della Qhubeka-Assos useranno la versione con i freni a disco, mentre i ragazzi dell’AG2R useranno tutti quella con i freni tradizionali. Non ci sono molte differenze in termini aerodinamici, il motivo è che Campagnolo non ha la versione disco per la cronometro».