Abbiamo ancora fissi negli occhi i chilometri finali della Milano-Sanremo corsa sabato 22 marzo, poco più di trenta minuti vissuti al cardiopalma con rimescolamenti che ci hanno accompagnati fino agli ultimi metri della Classicissima. Ma gli appassionati di ciclismo, che si ricorderanno sicuramente di questa edizione, possono rivivere i momenti salienti di due edizioni, quella del 1993 e del 2018. Lo potranno fare grazie a Q36.5 che ha voluto rendere indelebili i ricordi che i due protagonisti ci hanno regalato. Stiamo parlando di Maurizio Fondriest e Vincenzo Nibali.
Le nuove maglie personalizzate, chiamate, Fondriest Jersey e Nibali Jersey, sono state sviluppate dai tecnici di Q36.5 a partire da un capo iconico della collezione del brand: la maglia GregariusPro. La particolarità di queste due magliette è la scelta di stampare sul tessuto una foto simbolo delle due edizioni.
Fondriest e Nibali hanno indossato le magliette durante una ricognizione della Sanremo insieme a Pidcock (foto Chris Auld)Fondriest e Nibali hanno indossato le magliette durante una ricognizione della Sanremo insieme a Pidcock (foto Chris Auld)
Omaggio
In una corsa dove a vincere non è sempre il più forte, e per questo entra di diritto nei cuori di tutti gli appassionati, quello che rimane scolpito è il gesto atletico. Per trionfare sul traguardo di Sanremo è necessario unire forza, fortuna e astuzia. Il marchio bolzanino ha voluto omaggiare in questo modo l’estro e la classe di due campioni che, anche grazie al successo ottenuto alla Classicissima, sono entrati di diritto nell’Olimpo del ciclismo.
Le maglie Q36.5 in edizione speciale Milano-Sanremo sono state lanciate alla vigilia dell’edizione appena conclusa e saranno disponibili online sul sito del brand e nei negozi.
Il pannello anteriore è realizzato con materiale microforato ultra-traspirante (foto Chris Auld)La maglia Gregarius Pro offe comfort e ventilazione anche durante le uscite più intense (foto Chris Auld)Il pannello anteriore è realizzato con materiale microforato ultra-traspirante (foto Chris Auld)La maglia Gregarius Pro offe comfort e ventilazione anche durante le uscite più intense (foto Chris Auld)
I dettagli tecnici
Le due magliette, che nascono dal modello Gregarius Pro si basano sulle caratteristiche tecniche di quest’ultimo. Il taglio dato è estremamente aerodinamico, con una mappatura del corpo che garantisce al ciclista una vestibilità ottima anche quando si pedala ad alte intensità. La scelta di posizionamento dei pannelli di tessuto e delle cuciture alza al massimo le prestazioni. Anche le cuciture sono state realizzate in modo da evitare irritazioni sul corpo ed evitare resistenza aerodinamica.
Nella zona delle maniche il tessuto a coste leggere permette una grande libertà di movimento in tutte le situazioni. Il pannello posteriore, invece, in rete a nido d’ape, si estende dalla nuca fino alla parte superiore delle tasche e assicura una vestibilità perfetta e una traspirabilità ottimale. Cucite sopra il pannello posteriore troviamo le tre tasche che risultano capienti senza però aumentare l’ingombro.
Il peso della Nibali Jersey e della Fondriest Jersey è estremamente contenuto: solamente 112 grammi, in questo modo risulta un prodotto ideale per le uscite estive ad alta intensità.
Il brand bolzanino Q36.5 ha appena presentato la sua nuova collezione 2025, tra cui spiccano Dottore Pro Jersey e Dottore Pro Bib Short. Questi due capi sono realizzati esclusivamente con materiali proprietari dell’azienda e progettati, realizzati e testati entro 350 km dalla sede di Q36.5.
Si tratta dunque di prodotti di altissima qualità, pensati per affrontare al meglio le salite dolomitiche, ma non solo quelle, nella bella stagione, quando il meteo può cambiare molto velocemente. In più sono disponibili in molti elegantissimi colori.
La maglia Dottore Pro è la più avanzata di Q36.5, comfort e aerodinamica (e stile) senza compromessi Le tre tasche posteriori sono a scomparsa, praticamente invisibiliLa maglia Dottore Pro è la più avanzata di Q36.5, comfort e aerodinamica (e stile) senza compromessi Le tre tasche posteriori sono a scomparsa, praticamente invisibili
Dottore Pro Jersey, classica e innovativa
La maglia Dottore Pro si distingue a prima vista per il taglio pulito e la colorazione monocromatica molto elegante. Ma oltre all’estetica c’è molto di più. Infatti è realizzata in tessuto tridimensionale che coniuga aerodinamicità ed asciugatura ultra rapida, anche grazie all’uso delle cuciture ridotto al minimo. Inoltre il tessuto è arricchito con fili d’argento, che riducono l’impatto delle cariche elettriche generate dal corpo durante la pedalata stimolando la circolazione sanguigna e migliorando in questo modo l’ossigenazione delle cellule.
Il taglio, ad una prima occhiata classico, è stato in realtà realizzato con l’aiuto della tecnologia body-mapping di Q36.5, che ha permesso di seguire perfettamente i contorni del busto degli atleti. Questo fa sì che la maglia Dottore Pro garantisca la minima resistenza all’aria quando il ciclista raggiunge velocità tra i 40 e i 59 km/h. Le tre tasche posteriori (più una con zip) sono praticamente invisibili e le maniche tagliate al laser, per la massima aderenza e comodità.
I pantaloncini Dottore Pro offrono supporto e compressione grazie ai tessuti proprietari Q36.5I 4 tessuti dei pantaloncini assicurano differenti supporti in base alle diverse zone I pantaloncini Dottore Pro offrono supporto e compressione grazie ai tessuti proprietari Q36.5I 4 tessuti dei pantaloncini assicurano differenti supporti in base alle diverse zone
Dottore Pro Bib Short, compressione e comfort
I pantaloncini Dottore Pro sono i più avanzati mai prodotti da Q36.5, frutto di dieci anni di studi e perfezionamenti. Si avvalgono di una costruzione studiata per migliorare il comfort e le performance perché garantiscono allo stesso tempo supporto muscolare superiore, comfort e stabilità in sella. Questa grazie all’uso di quattro tessuti proprietari ad alta densità che assicurano una compressione graduale nei pannelli delle gambe, in modo da supportare al meglio i movimenti delle fasce muscolari.
Anche in questo caso il tessuto è intrecciato con filo d’argento che ottimizza le prestazioni e il recupero, oltre a proteggere dallo smog elettromagnetico ambientale. Il fondello è il brevettato Q LAB Air con schiuma ad altissima densità a celle aperte, progettato con cuciture speciali che lo integrano nel resto dei pantaloncini evitando fastidiosi sfregamenti.
Il tessuto della maglia e dei pantaloncini è intrecciato con fili d’argentoIl tessuto della maglia e dei pantaloncini è intrecciato con fili d’argento
Peso, taglie, colori e prezzi
La leggerezza è uno dei punti forti della collezione Dottore Pro. Infatti la Dottore Pro Jersey ferma la bilancia a 115 grammi, mentre i Dottore Pro Bib Short a 150 grammi. Le taglie disponibili sono molte, dalla XS alla XXXL come molti sono i colori: 3 per i pantaloncini, ben 14 per la maglia. La maglia Dottore Pro Jersey è proposta al pubblico ad un prezzo di 180 euro, mentre i Dottore Pro Bib Short a 250 euro.
SIENA – Quando chiediamo a Tom Pidcock se si aspettasse questa sfida con Tadej Pogacar, lui replica con un secco: «E con chi altro?». Ma forse la domanda andava girata. Forse sarebbe stato meglio chiedergli se si aspettasse di tenere così a lungo le ruote del campione del mondo. Era chiaro che lo sloveno ci sarebbe stato.
In ogni caso, quello che abbiamo potuto vedere a Siena nel dopo gara è un Pidcock realista. Di certo non contento per il secondo posto, perché uno come lui è nato per vincere o per correre con l’idea di vincere. Ma neanche così dispiaciuto.
«Sono contento di essere stato l’unico che è riuscito a seguire Tadej, ma nel finale è stato troppo forte per me». Alla fine, quello che doveva fare lo ha fatto. È andato via con il numero uno e solo un suo affondo potente ai 18 chilometri dall’arrivo lo ha messo fuori gioco. Questione di motore. C’è poco da fare.
Pogacar e Pidcock una volta rimasti soli, ma anche prima con Swift, non hanno affondato il colpo. «Ritmo comodo», ha detto TomPogacar e Pidcock una volta rimasti soli, ma anche prima con Swift, non hanno affondato il colpo. «Ritmo comodo», ha detto Tom
Vado o non vado?
«La corsa è andata come mi aspettavo – spiega Pidcock – siamo andati abbastanza veloci per tutta la gara, quindi sono contento che tutto sia andato bene».
E poi si arriva al momento clou: la caduta che avrebbe potuto cambiare tutto. È vero che dopo lo ha atteso, ma è anche vero (e dalle immagini TV si è visto benissimo) che dopo la scivolata di Pogacar e il dritto di Swift, lui si volta e decide di proseguire. Il che è legittimo, non lo biasimiamo, sia chiaro. La gara è gara. Specie contro un atleta pressoché imbattibile come Pogacar, si sfrutta ogni possibilità.
«Per un po’ – dice Pidcock – ho pensato di andare. Ho guardato dietro e né Tadej né Swift c’erano. Però poi ho pensato anche che c’erano ancora 50 chilometri da fare e che ero da solo, con solo mezzo minuto di vantaggio. A quel punto sono tornato sui miei passi e ho aspettato. Ed è stata la cosa giusta. Quando è rientrato, ho visto le sue ferite e si capiva l’impatto che aveva subito».
Qualcuno gli chiede se questo Pogacar sia un superuomo e, se lo aprissero, cosa si aspetterebbe di trovare. Lui glissa e dice: «Mi aspetto di trovare qualcosa di normale, un corpo, delle ossa…».
L’inglese ha preferito usare la Scott Addict, più adatta agli scalatori, che la più rigida Foil, la bici aero, scelta invece da altri compagniL’inglese ha preferito usare la Scott Addict, più adatta agli scalatori, che la più rigida Foil, la bici aero, scelta invece da altri compagni
Pidcock coraggioso
Una cosa è certa: oggi Pidcock ha dimostrato grande coraggio. Attributi che gli avevano chiesto di mostrare il giorno prima. Alla fine, in questi due giorni senesi, l’inglese ci è parso molto concreto, passateci il termine. Pochi fronzoli, pochi sorrisi, ma neanche musi lunghi. Si è presentato in mixed zone e ha risposto a non si sa quante interviste, forse anche più di Pogacar. In fin dei conti, la notizia, l’outsider che avrebbe tenuto in piedi la tensione della competizione, era lui. E lo stesso atteggiamento lo aveva dopo il traguardo.
Ancora Tom: «Non si trattava di avere gli attributi, si trattava semplicemente di seguire il piano. E il piano non era attaccare a Monte Sante Marie, ma solo seguire Tadej quando avrebbe attaccato. Sapevo che sarebbe partito di lì a poco. Si vedeva che stava aspettando il momento giusto, e così ho pensato di andare io». Insomma, la dinamite era pronta, lui ha solo acceso la miccia.
Pidcock, come la netta maggioranza degli atleti in gara, ha utilizzato gomme da 30 millimetri (i tubeless Vittoria), ruote a profilo medio-alto e, contrariamente a molti altri, non aveva un manubrio strettissimo, specie se rapportato alla propria altezza e quindi alla larghezza delle sue spalle. E questo, sullo sterrato, è un bel vantaggio: allarga la base d’appoggio.
«Siamo a posto, Tom sta bene, ci farà divertire», ci aveva detto Gabriele Missaglia prima di salire in ammiraglia e schierarsi per l’allineamento.
Il saluto, un po’ sconsolato, di Tom sul traguardo dice tutto. Ha incassato 1’24” da Pogacar, però ha guadagnato terreno su WellensIl saluto, un po’ sconsolato, di Tom sul traguardo dice tutto. Ha incassato 1’24” da Pogacar, però ha guadagnato terreno su Wellens
I pensieri della sera
Cosa passa nella mente di un atleta che deve sfidare il più forte corridore, forse, di tutti i tempi? Come va a dormire? È un onore o un onere? Paura o adrenalina?
«Pensavo che alla fine questo duello sarebbe stato una gioia. Questo è ciò che speravo. Sapevo di essere in buona forma, penso che sia la migliore condizione che abbia mai avuto ed è stato bello essere in lotta così a lungo con lui. Ho fatto una delle mie migliori performance. Mi sentivo molto bene oggi. Quando hai ancora 70 chilometri da fare e attacchi, è perché stai bene. Sapevo che sarebbe stata una lunga gara, ma ero “comodo” con quel passo che abbiamo tenuto in due. Sono sincero, spesso quando siamo rimasti da soli davanti ero in Z2».
Riassumendo, il coraggio c’è stato, la parte tattica anche, le gambe? Assolutamente sì, lui stesso ha parlato di miglior condizione di sempre. E quindi? come detto all’inizio questione di motore: stop. Quindi c’è da allargare le braccia, incassare e continuare a lavorare. Cosa che tutto sommato ha detto anche Tom: «Ho fatto dei passi avanti quest’anno e posso dire di stare andando nella direzione giusta. La nuova squadra, il nuovo allenatore, il nuovo nutrizionista, tutte queste novità sono arrivate solo a dicembre, sono passati solo tre mesi». Vale la pena continuare a sperare insomma…
Sofia Bertizzolo vince la prima corsa e racconta la nuova squadra. La bellezza del progetto in mano alle donne. La solidità UAE. E l'estate con Giro e Tour
Q36.5 presenta la sua nuova collezione per la prossima primavera/estate. Una serie di capi che vanno a completare e approfondire la gamma di prodotti del marchio d’abbigliamento da ciclismo bolzanino. Si tratta di prodotti inseriti sia nella serie Gregarius che nella Dottore, due nomi iconici per gli appassionati di ciclismo. In questo primo articolo presenteremo i capi della gamma Gregarius. La collezione prende il nome di Dolomites Extreme, ed è stata testata proprio sulle montagne che hanno reso celebre questo sport e i suoi campioni. Tutti i capi della gamma di capi d’abbigliamento Dolomites Extreme sono stati realizzati in un raggio territoriale davvero ristretto. Ogni processo e studio è stato fatto a non più di 350 chilometri dalla sede di Bolzano.
I capi di questa nuova collezione sono stati studiati e realizzati per rispondere al meglio a determinate e specifiche esigenze. Quello che Q36.5 vuole trasmettere è la capacità, da parte di ogni singolo prodotto, di eccellere in condizioni estreme. In montagna il nostro corpo è soggetto a diversi cambiamenti di clima e di temperatura. Al termine di salite impegnative, nelle quali siamo chiamati a spingere, seguono sempre lunghe discese nelle quali si rischia di raffreddarsi. I prodotti della nuova collezione Q36.5 si caratterizzano inoltre per peso eccezionalmente ridotto, comfort e versatilità.
Il capo di riferimento di questa collezione è la maglia Gregarius Clima Dolomites ExtremeLa lunghezza della maniche contribuisce a ottimizzare la performance aerodinamicaIl capo di riferimento di questa collezione è la maglia Gregarius Clima Dolomites ExtremeLa lunghezza della maniche contribuisce a ottimizzare la performance aerodinamica
Una maglia unica
Il capo simbolo e icona della collezione Gregarius e della serie Dolomites Extreme è la maglia Gregarius Clima Dolomites Extreme Jersey. Un manifesto alle avventure estreme che si possono vivere sulle montagne che danno il nome a questo prodotto. La maglia Q36.5 Gregarius Clima Dolomites Extreme ha un taglio body mapping, grazie al quale aderisce perfettamente alla forma del busto dell’atleta. Un particolare questo che migliora notevolmente l’aerodinamica.
Nella parte delle braccia e delle spalle Q36.5 ha sviluppato un sistema per garantire che il tessuto sia perfettamente aderente all’atleta. La maggiore lunghezza delle maniche contribuisce ulteriormente a ottimizzare la performance aerodinamica.
Nonostante un peso contenuto, solamente 112 grammi, la maglia Clima Dolomites Extreme è un’alleata perfetta per uscite lunghe e con tanto dislivello, dove bisogna passare da condizioni meteo differenti e imprevedibili.
Prezzo: 130 euro.
La seconda maglia della collezione Dolomites Extreme per la gamma Gregarius è la Gregarius Pro DamaskIl pannello posteriore fatto di una rete a nido d’ape inizia dalla nuca e scende fino alla parte superiore delle tascheLa seconda maglia della collezione Dolomites Extreme per la gamma Gregarius è la Gregarius Pro DamaskIl pannello posteriore fatto di una rete a nido d’ape inizia dalla nuca e scende fino alla parte superiore delle tasche
Materiali e performance
La seconda maglia della nuova collezione di Q36. 5 è la Gregarius Pro Damask e rappresenta la fusione tra tessuti esclusivi e taglio sempre votato alla ricerca dell’aerodinamica. Un capo pensato per offrire una vestibilità professionale e ideale per pedalare ad alta intensità. La zona delle maniche è realizzata con un tessuto ribbed che non si unisce completamente sul collo. Questo permette di avere una vestibilità migliore ed evitare eccessi di tessuto in quell’area.
Il pannello anteriore è realizzato con un materiale microperforato e ultra-traspirante che rende la maglia leggera. Con un peso di 112 grammi è perfetta per le uscite estive sotto il sole caldo. Le tasche posteriori sono tre e hanno un ampio spazio di archiviazione.
Prezzo: 130 euro.
Il materiale morbido del fondello garantisce massima libertà di movimento, traspirabilità e comfortLa vestibilità delle bretelle è progettata per offrire la massima traspirabilitàIl materiale morbido del fondello garantisce massima libertà di movimento, traspirabilità e comfortLa vestibilità delle bretelle è progettata per offrire la massima traspirabilità
Pantaloncini
L’ultimo prodotto della nuova gamma legato alla collezione Gregarius sono i Pro Bib Shorts. Si tratta di pantaloncini realizzati da Q36.5 per offrire la massima prestazione sulle lunghe distanze. Il fondello scelto è di proprietà del marchio bolzanino e garantisce una grande comodità grazie ai materiali utilizzati. L’inserto adattivo è integrato nel pattern, piuttosto che cucito nella parte posteriore, per ridurre le frizioni e migliorare la stabilità del fondello.
Questi pantaloncini sono cuciti utilizzando filati provenienti da materiali riciclati, la struttura permette di avere il giusto sostegno muscolare. Le cuciture sono state ridotte al minimo, per migliorare ulteriormente la vestibilità e il comfort.
Il passaggio di Tom Pidcock dal Team Ineos Grenadiers al Q36.5 Pro Cycling Team è stato forse il colpo di mercato più interessante, e sicuramente più discusso, della nuova stagione ciclistica. L’arrivo del campione olimpico ha portato in dote alla formazione elvetica, oltre a una grande attenzione mediatica, anche una nuova divisa presentata ufficialmente lo scorso 11 gennaio. Le tre parole scelte da Q36.5 per lanciare il nuovo kit sono state: aerodinamica, comfort e termoregolazione. A proposito di termoregolazione, in Q36.5 si ritiene che sia questa la vera nuova frontiera di “marginal gain” in termini di performance nel ciclismo d’élite.
Gli atleti del Q36.5 Pro Cycling Team correranno con i pantaloncini Dottore ProGli atleti del Q36.5 Pro Cycling Team correranno con i pantaloncini Dottore Pro
Partiamo dal pantaloncino
La nostra analisi della nuova divisa del Q36.5 Pro Cycling Team non può che partire dal pantaloncino…o meglio dai pantaloncini, visto che saranno due. Per la prima volta, gli atleti avranno infatti a disposizione sia l’iconico pantaloncino Dottore Pro, risultato di dieci anni di continua ricerca delle tecnologie che rappresentano il futuro dell’abbigliamento da ciclismo ad alte prestazioni, sia il Gregarius Pro. Quest’ultimo è un pantaloncino totalmente riprogettato per il 2025, con componenti 100% proprietari per offrire ai ciclisti la massima libertà di movimento e una sensazione di “seconda pelle” durante la pedalata, senza compromettere il massimo comfort e il supporto ergogenico che sono il tratto distintivo di Q36.5.
Ecco la maglia
La maglia Q36.5 Gregarius combina quattro tessuti proprietari con una mappatura avanzata del corpo per offrire la maggiore versatilità all’atleta durante le varie condizioni di gara. Come sempre per Q36.5 la versatilità è data soprattutto dallo sviluppo di tessuti propri che favoriscono la miglior termoregolazione dell’atleta, combinati con caratteristiche di aerodinamicità e supporto muscolare.
L’arrivo di Tom Pidcock è stato accolto con grande interesse dagli addetti ai lavoriL’arrivo di Tom Pidcock è stato accolto con grande interesse dagli addetti ai lavori
Un nuovo logo
La nuova divisa del team si caratterizza per la presenza del logo Q36.5 Radar e della dicitura “Research Scientist”. Il radar vuole rappresentare la sensazione di preparazione che il kit realizzato da Q36.5 offre ai professionistidi fronte a condizioni estreme, nonché il focus necessario per eccellere ai massimi livelli.
Il termine “Research Scientist” rende invece omaggio ai corridori del team, che svolgono un ruolo fondamentale nel testare il nuovo kit, spingendolo al limite ogni giorno e fornendo costantemente al dipartimento R&D dell’azienda preziosi suggerimenti utili sul futuro dell’abbigliamento ciclistico ad alte prestazioni.
Q36.5 continuerà il lavoro di ricerca e sviluppo per migliorare ulteriormente i propri prodottiQ36.5 continuerà il lavoro di ricerca e sviluppo per migliorare ulteriormente i propri prodotti
Parola ad azienda e team
Luigi Bergamo, CEO e Responsabile Ricerca e Sviluppo di Q36.5, ha presentato in questo modo la nuova divisa del team: «Dopo due anni intensi di feedback e sviluppo con il nostro team, il kit 2025 rappresenta il sistema di abbigliamento da gara e da allenamento più avanzato e completo mai realizzato, dalla scelta tra diversi pantaloncini pensati per stili di pedalata e percorsi differenti, ai miglioramenti aerodinamici dei body e di tutti gli accessori, fino alle innovative scarpe da gara».
Ecco invece le parole di Doug Ryder, General Manager del Q36.5 Pro Cycling Team: «E’ la terza stagione in cui lavoriamo con questo innovativo marchio italiano. Una partnership come questa funziona in entrambi i sensi: noi riceviamo il miglior abbigliamento disponibile sul mercato, che ci consente di ottenere prestazioni di altissimo livello, e Q36.5 può contare sul contributo dei nostri corridori come “Research Scientist”. Il feedback degli atleti è incredibilmente prezioso per un marchio di abbigliamento. Ci aspetta una stagione entusiasmante. Sono sicuro che nel 2025 non ci sarà sfida che non riusciremo a superare insieme».
Parola al campione
La chiosa finale non poteva che spettare a Tom Pidcock: «Il nuovo design è fresco e accattivante. Come si suol dire, se sembri al top, ti senti al top. Fin dalla mia prima uscita con i pantaloncini Dottore Pro di Q36.5, ho capito che ero in ottime mani e che quest’anno non avrei dovuto preoccuparmi della comodità in sella. Sono entusiasta del rapporto con l’R&D di Q36.5. Non vedo l’ora di scoprire cosa ci riserverà la loro fiducia: saremo i loro “Research Scientist“, come dice il brand. Sono curioso di vedere come il nostro feedback potrà contribuire al miglioramento dei prodotti di tutta la gamma”.
La nuova divisa del Q36.5 Pro Cycling Team è già disponibile sul sito q36-5.com e nei migliori negozi di ciclismo.
La Pinarello Crossista F di Pidcock, la bici che vedremo in azione al Mondiale di ciclocross di Fayteville. Il campione britannico ha contribuito allo sviluppo del progetto, che ha iniziato a prendere forma nella primavera 2021
Pochi giorni fa il brand bolzanino Q36.5 ha lanciato la sua ultima creatura, i pantaloncini estivi Unique Pro. Si tratta dell’apice mai raggiunto dall’azienda riguardo a questo tipo di prodotto, grazie soprattutto a due innovazioni.
Il fondello è realizzato direttamente da Q36.5 e la costruzione tridimensionale non ha cuciture, cosa che ne fa i primi bibshort al mondo con questa tecnologia.
Gli Unique Pro sono i nuovi bibshort di alta gamma del brand bolzaninoGli Unique Pro sono i nuovi bibshort di alta gamma del brand bolzanino
Fondello Unique
Il fondello degli Unique Pro è stato interamente riprogettato rispetto al modello Unique. La progettazione viene eseguita tutta internamente al team di ricerca di Q36.5. La base è la tecnologia proprietaria Adaptive Technology.
Sua caratteristica unica è la forma a “V” del fondello ela sua costruzione a due strati. La prima avvolge l’inguine, l’altra avvolge la sella, seguendo le caratteristiche anatomiche dei diversi tipi di corpo. Inoltre il design favorisce una grande traspirabilità, che si traduce in una veloce asciugatura e in maggior comfort.
Il fondello è realizzato all’interno dell’aziendaIl fondello è realizzato all’interno dell’azienda
Costruzione senza cuciture
Come accennato all’inizio, gli Unique Pro sono il primo paio di pantaloncini realizzati senza cuciture e integrano la tecnologia Body Mapping a 4 zone.
Ogni loro parte è stata studiata per supportare specifici gruppi muscolari e svolge funzioni ben definite. Compressione nelle gambe, la resistenza della Cordura sulla seduta, il supporto nella zona lombare e leggerezza intorno al busto e sui fianchi. Questo fa in modo che una volta indossati i pantaloncini diano il comfort di una seconda pelle, aumentando allo stesso tempo il controllo di ogni movimento
I pantaloncini sono privi di cuciture, i primi al mondo con questo tipo di costruzioneI pantaloncini sono privi di cuciture, i primi al mondo con questo tipo di costruzione
Colori, taglie e prezzo
Gli Unique Pro sono disponibili in 6 diverse taglie, dalla XS alla XXL, il colore è nero con inserti riflettenti e il prezzo indicato nel sito di Q36.5 è di 350 euro.
La Passione lancia una collezione di capi tecnici pensati per pedalare sui rulli. La specificità sta nella ricerca della traspirabilità e massima ventilazione per contrastare l'eccessiva sudorazione
IL PORTALE DEDICATO AL CICLISMO PROFESSIONISTICO SI ESTENDE A TUTTI GLI APPASSIONATI DELLE DUE RUOTE:
NASCE BICI.STYLE
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CALDARO – Novembre porta con sé l’abbassamento delle temperature, si va incontro all’inverno, anche se il clima non è ancora così rigido. Per attraversare indenni questa stagione intermedia serve munirsi dei giusti capi d’abbigliamento. Prodotti in grado di proteggerci dal freddo ma con un alto grado di traspirabilità, per evitare l’accumulo di calore e l’effetto bagnato sulla pelle.
Le pedalate si colorano ancora di giallo e arancione, tipici dell’autunno. Uscire in bici ci permette di goderci questo spettacolo, con la consapevolezza di poter puntare il naso all’insù, verso le montagne. Sono gli ultimi giorni in cui ci si può godere una salita senza “gelare” ma serve munirsi delle protezioni corrette.
I tessuti utilizzati per la maglia Dottore Hybrid permettono la corretta termoregolazione anche ad alta intensitàIn discesa proteggono dal freddo, evitando l’effetto gelo dovuto all’accumulo di sudoreI tessuti utilizzati per la maglia Dottore Hybrid permettono la corretta termoregolazione anche ad alta intensitàIn discesa proteggono dal freddo, evitando l’effetto gelo dovuto all’accumulo di sudore
Un mix di tecnica
Per questo Q36.5 ha presentato la nuova maglia a maniche lunghe Dottore Hybrid, nella sua versione 3.0. Si tratta di un capo d’abbigliamento in grado di adattarsi a diverse esigenze, diventando maglia o giacca a piacimento del ciclista. Un prodotto versatile, utile in tanti momenti della pedalata e dalle caratteristiche tecniche uniche. E’ il capo di cui non si può fare a meno di avere nel proprio guardaroba invernale.
La costruzione della maglia Dottore Hybrid avviene con tre materiali diversi: il primo è il tessuto Pinstripe, presente nel pannello posteriore. E’ un tessuto che favorisce una ventilazione costante per una temperatura sempre ottimale. Il secondo è l’UF Hybrid, posizionato nella parte frontale e nella zona esterna delle braccia e protegge dall’aria. L’ultimo è un tessuto in pile più morbido e isolante per l’interno della manica e la pancia.
Nella parte frontale Q36.5 ha optato per il tessuto UF HybridIl colletto ermetico protegge dal freddo e permette comunque all’umidità di uscireNella parte frontale Q36.5 ha optato per il tessuto UF HybridIl colletto ermetico protegge dal freddo e permette comunque all’umidità di uscire
Protegge e isola
La vestibilità della maglia Dottore Hybrid permette al ciclista di sentirla addosso come se fosse una seconda pelle. Il capo risulta particolarmente aderente, ma grazie alla mappatura del corpo perfezionata da Q36.5 seguirà ogni movimento del ciclista. Si può infatti utilizzare come un prodotto ibrido, sia maglia che giacca, a seconda delle esigenze.
Il mix di materiali e prodotti tecnici utilizzati per la sua realizzazione proteggeranno il vostro corpo dal vento e dal freddo, senza compromettere la traspirabilità. In questo modo il range di temperature con le quali si può pedalare con la Dottore Hybrid è ampio: si va dagli 8 ai 18 gradi centigradi.
I dettagli tecnici sono una chicca nella realizzazione di questo capo, come quelli apportati dall’UF Hybrid. Un tessuto dalla trama estremamente fitta e realizzata senza usare una membrana sintetica. In questo modo risulta leggero ma allo stesso modo protegge da vento e freddo, pedalare ad alta intensità non sarà di certo un problema.
Come ultima cosa c’è il dettaglio del colletto ermetico che ha una doppia funzionalità: migliora la termoregolazione e trasferisce all’esterno l’umidità, anche quando il clima non è particolarmente favorevole.
Abbiamo avuto modo di testare la Dottore Hybrid al press camp di Caldaro lo scorso ottobreAbbiamo avuto modo di testare la Dottore Hybrid al press camp di Caldaro lo scorso ottobre
Test sul campo
Abbiamo avuto modo di testare la maglia Dottore Hybrid nel mese di ottobre sulle strade del trentino, a pochi chilometri dal quartier generale di Q36.5, che si trova a Bolzano. Si tratta di un capo davvero versatile, con una vestibilità in grado di accontentare tutti. Durante le pedalate abbiamo avuto modo di indossarla sia come maglia che come giacca, senza sentire alcuna differenza una volta in sella.
Sulle strade del Trentino, girate in diverse direzioni, abbiamo avuto modo di pedalare in pianura ad alta intensità o su salita di media percorrenza, come il Passo Mendola. La cosa che colpisce è la grande traspirabilità dei tessuti, non serve infatti aprire la zip per cercare di stabilizzare la temperatura corporea, il mix di tessuti utilizzati riesce a garantire sempre il giusto equilibrio.
BOLZANO – Il quartier generale di Q36.5 nella città altoatesina è circondato da pendii e alberi, tra i quali si incastrano nuvole grigie pesanti e piene di pioggia. La stanza in cui sono riuniti i giornalisti è la più grande dello store ed è ricca di capi d’abbigliamento e collezioni differenti. Dal kit utilizzato dal team professional (in apertura foto Moises Aguilera), alle giacche invernali, passando per pantaloni di diversa conformazione e utilizzo. Da anni il marchio bolzanino ha come obiettivo quello di realizzare prodotti in grado di offrire ai ciclisti la miglior performance possibile. Il nome Q36.5 ha una duplice “composizione”. La prima è la “Q” della parola latina quaerere”ovvero ricercare. La seconda parte, ovvero 36.5, rappresenta l’obiettivo della ricerca dei tecnici nel realizzare questi capi. E’ stato studiato infatti che la temperatura corporea ideale per il corpo umano, grazie alla quale è possibile avere le migliori prestazioni sportive, è 36,5 gradi centigradi.
La ricerca e lo sviluppo di Q36.5 sono andati sempre in questa direzione. Dalla maglietta estiva alla giacca più pesante per l’inverno. L’obiettivo è garantire all’utente finale il giusto clima e la corretta temperatura per performare al meglio una volta salito in sella.
I test di Q36.5 non riguardano solamente l’abbigliamento ma anche le scarpeI test di Q36.5 non riguardano solamente l’abbigliamento ma anche le scarpe
Il mondo di ricerca e sviluppo
Dietro una porta a vetri scorrevole si accede a delle scale che portano agli uffici di Q36.5. Qui si lavora alla ricerca della qualità, del gusto e della tecnica che contraddistinguono questo marchio. Un mondo che abbiamo deciso di esplorare insieme a Manuel Cazzaro, Product Manager, Production Manager & R&D Assistant di Q36.5.
«Ovviamente per noi è un pallino – racconta – ogni prodotto ha una tecnicità e cerchiamo di mantenere più stabile possibile la temperatura nel corso dell’attività sportiva. Il nostro obiettivo è di dare un’offerta ampia a livello di collezione ma con determinate scelte specifiche per coprire i diversi range di temperatura. I capi devono essere il più versatili possibile, in modo da adattarsi a diverse condizioni, senza però esagerare. Ad esempio, per la stagione invernale abbiamo due giacche termiche in grado di coprire qualsiasi temperatura. Il fulcro è l’adattabilità a diverse condizioni».
Grazie alla collaborazione con Eurac è stato possibile studiare e perfezionare nuovi tessutiGrazie alla collaborazione con Eurac è stato possibile studiare e perfezionare nuovi tessuti
La vostra ricerca parte quindi dai tessuti?
Esattamente, in questo abbiamo incentrato gran parte della ricerca e dello sviluppo. Q36.5 ha un’esperienza più che trentennale e collaboriamo con diverse realtà per lo sviluppo di tessuti che sono proprietari e a nostro uso esclusivo. La ricerca e lo sviluppo sono la nostra “ossessione” e già dal 2015-2016 siamo partiti con un’analisi completa della catena di vestizione. La combinazione di diversi capi per formare l’outfit utilizzando e combinando diversi parametri.
Quanto è importante per voi l’appoggio a istituti esterni?
Per anni abbiamo collaborato con l’Eurac, un centro di ricerca privato qui nella provincia di Bolzano. Loro hanno progettato una camera termoclimatica che si chiama Terra X-Cube nella quale si possono effettuare diversi test. Si stabiliscono i parametri: altitudine, pressione, temperatura, ecc… Riusciamo anche a replicare la velocità del vento. In questo modo fissiamo una serie di parametri di azione del ciclista: riscaldamento, salita, discesa, spinta. Il tutto grazie a dei sensori di temperatura e umidità i quali, alla fine del test, ci forniscono le performance di ogni singolo capo.
Q36.5 ha come obiettivo la ricerca e l’innovazione al fine di migliorare la performanceQ36.5 ha come obiettivo la ricerca e l’innovazione al fine di migliorare la performance
In modo da avere prodotti che rispecchiano il famoso standard di 36,5 gradi centigradi?
Esatto. Dal 2020 la nostra collaborazione si è allargata anche a Core, la quale con i suoi sensori sviluppati all’Università di Vergata ci ha dato una grande mano nella crescita e nello sviluppo. Utilizziamo un sensore modificato rispetto a quello che viene comunemente venduto, dedicato proprio alla ricerca. L’algoritmo sviluppato da Core permette di calcolare la temperatura interna del corpo. A noi come Q36.5 interessa l’heat flux ovvero il flusso di calore che esce dal corpo dell’atleta. Si tratta di un dato interessante, perché più un capo è traspirante maggiore sarà questo numero.
Ci sono altri parametri rilevanti?
Noi ne usiamo diversi. Grazie a Core riusciamo ad avere un confronto rapido con: temperatura, tempi di asciugatura e tanti altri dati che entrano a far parte dell’analisi finale.
I continui test con i corridori del team professional hanno permesso lo sviluppo di materiale sempre nuovo (foto Moises Aguilera)I continui test con i corridori del team professional hanno permesso lo sviluppo di materiale sempre nuovo (foto Moises Aguilera)
Ad esempio?
Q36.5 si focalizza molto sulcooling convettivo ovvero quanto un capo permette un effetto di raffreddamento del corpo attraverso il tessuto. C’è una prima fase di carico del sudore, quindi il prodotto si bagna e assorbe liquidi. La cosa importante sono i tempi di asciugatura, che devono essere molto rapidi. E’ un dato fondamentale per la ricerca, al fine di avere un capo in grado di assorbire calore e di dissiparlo velocemente, senza far raffreddare eccessivamente il corpo dell’atleta.
La collaborazione con Core vi ha permesso di realizzare tessuti nuovi?
I nostri esami mensili ci permettono di avere uno sviluppo continuo, grazie al confronto tra analisi vecchie e nuove. In questo modo non dobbiamo sempre andare nella stanza termoclimatica. Oltre allo sviluppo dei tessuti nuovi la collaborazione con Core ci ha mostrato come il corpo umano sia perfettamente simmetrico. Ci sono diversi studi che dimostrano come la produzione di calore e di sudore del corpo sia perfettamente pari tra la parte sinistra e quella destra.
Questa è una delle maglie “specchiate” dove si studiano e confrontano le risposte tecniche dei vari tessutiQuesta è una delle maglie “specchiate” dove si studiano e confrontano le risposte tecniche dei vari tessuti
Che porte vi ha aperto questa scoperta?
Creando delle maglie con due tessuti diversi, perfettamente simmetriche, possiamo andare ad analizzare il peso del capo prima e dopo l’utilizzo e soprattutto con una serie di sensori Core mettiamo in evidenza subito le differenze tra un tessuto e l’altro. Così da modificare alcuni tessuti e scartarne degli altri. Si tratta di una nuova forma di sviluppo più “leggera”.
Quali sono i prodotti più difficili da realizzare?
Tutti sono molto complessi, perché un capo estivo può essere estremamente leggero e viene usato dai professionisti. Ma questo non può andare bene per gli amatori perché non producono gli stessi watt e il medesimo sforzo. Dall’altro lato il capo invernale è molto ricercato e ad esempio noi ci siamo discostati già da molti anni dal tradizionale soft shell trilaminato o altri tessuti come il Gore-Tex.
Nei prodotti invernali, come le giacche, sono state scelte una serie di combinazioni di vari tessutiNei prodotti invernali, come le giacche, sono state scelte una serie di combinazioni di vari tessuti
Che tipo di tessuti utilizzate?
Le soluzioni che stiamo andando a sviluppare negli ultimi anni prevedono una combinazione di vari tessuti a sé stanti. Un esempio lo si trova nella nostra giacca Gregarius, nella quale l’indirizzamento della membrana verso l’interno ci permette di evitare uno strato di colla, e di avere un tessuto estremamente leggero. Un’altra novità è il tessuto Air Insulation, realizzato al 100 per cento in poliestere. Un materiale naturalmente idrofobo, in grado di caricare meno sudore. La sua struttura molto alta, con questa rete aperta crea uno strato d’aria tra la pelle, il corpo e lo strato esterno del capo. Si crea un cuscinetto in grado di isolare termicamente il ciclista, perché alla fine l’aria è il miglior heat retainer che esista.
Q36.5 quanto è lontana da raggiungere effettivamente l’ottenimento di questo range di temperatura nelle ricerche e nello sviluppo dei suoi prodotti?
Dipende. La cosa bella è che la ricerca non si ferma mai. Anche i capi che sono attualmente in collezione vengono rinnovati per cercare di dare al cliente il miglior prodotto possibile.
Sono passati dieci anni dalla vittoria del Tour de France da parte di Vincenzo Nibali. Una decade è una bella ricorrenza e il marchio bolzanino Q36.5 ha deciso di festeggiarla con una nuova maglia celebrativa, la Gregarius Pro Roi Nibalì (con l’accento sulla i). La nuova maglia, sviluppata sulla base del modello Gregarius Pro, si ispira alla prima pagina della Gazzetta dello Sport che nel 2014 annunciava la vittoria del corridore italiano alla fine della corsa a tappe più importante del mondo. Andiamo a vederla nel dettaglio.
Sul podio di Parigi, il 27 luglio del 2014, Nibali festeggia il suo Tour de FranceSul podio di Parigi, il 27 luglio del 2014, Nibali festeggia il suo Tour de France
Estetica celebrativa
Nibali, lo sappiamo, è uno dei soli sette ciclisti nella storia ad aver vinto tutti e tre i Grandi Giri: la Vuelta nel 2010, il Giro nel 2013 e nel 2016 e, appunto, il Tour nel 2014. Per ricordarlo, la grafica della maglia presenta sotto la base azzurra quattro fasce – rossa, rosa, gialla e rosa – che avvolgono il torso, a simboleggiare quei successi.
Ma la vera chicca si trova sulla tasca posteriore centrale. Lì Q36.5 ha stampato una riproduzione (ovviamente in scala) della prima pagina della Gazzetta dello Sport del 28 luglio 2014. Quella uscita, per l’occasione, in giallo.
Sul petto, le tre fasce dei colori cherimandano alle vittorie di Nibali al Giro, la Vuelta e il TourSul petto, le tre fasce dei colori cherimandano alle vittorie di Nibali al Giro, la Vuelta e il Tour
Tutta la qualità della Gregarius Pro
Come accennato la nuova maglia Roi Nibalì si basa sulla Gregarius Pro, la jersey aereo di Q36.5. Si tratta di una maglia studiata per non avere tessuti che possano causare irritazioni e resistenza, con le maniche realizzate in materiale a coste leggere che lascia i movimenti delle braccia più liberi possibili.
La Gregarius Pro è pensata per l’utilizzo prettamente estivo, infatti il pannello posteriore è costituito da una rete a nido d’ape, mentre quello anteriore con un materiale microforato ultra-traspirante. Q36.5 dichiara che la combinazione di questi materiali e tecnologie garantisce la stabilità della temperatura corporea a 18°C. Per quanto riguarda la composizione generale è al 79% in poliestere e al 21% in elastan.
Sistema-tasche a rete elastica
Le tasche della Gregarius Pro Roi Nibalì meritano un accenno particolare. Si tratta delle tre tasche classiche (con in aggiunta un taschino con chiusura a zip), realizzate però in una rete leggera che offre tutto lo spazio sufficiente per riporre gli oggetti necessari. La particolarità di questa speciale rete è che si espande quando viene utilizzata, per tornare poi ad aderire perfettamente alla schiena quando le tasche sono vuote.
La maglia Gregarius Pro Roi Nibalì è estremamente leggera, solo 112 grammi. Essa è disponibile sul sito di Q36.5 e nei migliori negozi di ciclismo al prezzo suggerito al pubblico di 130,00 euro.