Progetto rinviato, la BePink resta Continental con già tanti inviti

14.12.2024
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A fine novembre l’UCI lo aveva confermato nel suo comunicato stampa. Sette squadre femminili avevano fatto domanda per ottenere lo status di Women’s ProTeam per il primo anno ed alcune altre squadre avevano già espresso il desiderio di entrare a far parte di questo livello nel 2026. In queste ultime rientra anche la BePink-Bongioanni, l’unica formazione italiana che ha provato a fare il salto nella seconda divisione del ciclismo mondiale.

A distanza di due mesi, da quando ci aveva spiegato cosa comportava prendere la licenza ProTeam, abbiamo contattato nuovamente Walter Zini per capire le reali necessità e complessità che ha dovuto affrontare in questo periodo. Il team manager milanese per indole non è uno che si arrende e sta tenendo tutto sotto osservazione per il futuro, mentre ha già pianificato buona parte dell’attività del 2025.

La BePink accettando l’invito al Simac Ladies Tour ha salvato lo status WorldTour della gara e si è garantita il posto nel 2025
La BePink accettando l’invito al Simac Ladies Tour ha salvato lo status WorldTour della gara e si è garantita il posto nel 2025

Le sette sorelle

Le sette squadre che sono diventate ProTeam erano tutte più o meno scontate. Alcune hanno una struttura rodata da categoria superiore e atlete di alto livello. La basca Laboral Kutxa, la statunitense EF-Oatly-Cannondale, l’olandese VolkerWessels e le quattro francesi Arkéa-B&B Hotels, Cofidis, St. Michel Preference Home Auber 93 WE e Winspace Orange Seal. Nel complesso tutte hanno fatto lo scatto in avanti in maniera quasi fisiologica. Chi per avvicinarsi alla propria formazione maschile, chi per la propria storicità nel panorama femminile e chi per una progettualità ben studiata.

Come succede per gli uomini, solo due di esse (EF-Oatly-Cannondale e VolkerWessels) avranno diritto a ricevere inviti obbligatori a tutti gli eventi del WorldTour 2025 in virtù del punteggio ottenuto al termine di quest’anno. Tenendo conto di un regolamento ancora non del tutto limpido, per le altre cinque formazioni sulla carta cambia poco o nulla, anche se in pratica ci saranno differenze sensibili. Avranno la facoltà di scegliere se partecipare al calendario WorldTour qualora arrivassero gli inviti. E’ ovvio però che potrebbero avere la garanzia “non scritta” di correre quel tipo di corse rispetto ad una Continental. Quest’ultime invece correranno solo in base agli inviti, sia le gare WorldTour che quelle di status inferiori.

Casagranda e Grassi sono le conferme più importanti della BePink. In questo periodo sono state impegnate in pista (qui a Ginevra)
Casagranda e Grassi sono le conferme più importanti della BePink. In questo periodo sono state impegnate in pista (qui a Ginevra)

Progetto rimandato

Mentre all’estero queste formazioni erano certe già certe a inizio o metà stagione di salire nel 2025, in Italia si facevano (e si fanno) i conti con la mancanza di nuove risorse economiche da reperire per un’operazione simile. Per entrare tra le Professional femminili, la BePink ha fatto un tentativo deciso guardando fuori dai confini nazionali in una vera corsa contro il tempo.

«L’idea di prendere la licenza ProTeam non l’abbiamo mai scartata a priori – spiega Zini – e come vi dicevo l’ultima volta avevamo un po’ di contatti avviati. Eravamo stretti con i tempi, ma nonostante tutto avevamo trovato un importante sponsor polacco tra fine luglio ed inizio agosto. La trattativa è proseguita bene, questo marchio ci garantiva la copertura dell’80 per cento del budget per fare la Professional. Solo che quasi venti giorni dopo Niewiadoma ha vinto il Tour Femmes e loro hanno preferito andare alla Canyon-Sram dove faranno il terzo nome».

Zini aveva trovato un’intesa con la polacca Zondacrypto, sponsor del Giro Women, che diventerà terzo nome della Canyon-Sram
Zini aveva trovato un’intesa con la polacca Zondacrypto, sponsor del Giro Women, che diventerà terzo nome della Canyon-Sram

Verosimilmente l’investitore in questione dovrebbe essere Zondacrypto, ovvero la piattaforma di criptovalute nata nel 2014 che vanta già un team di oltre cento persone in 11 Paesi. Zondacrypto ha dimostrato di essere vicinissimo allo sport. E’ sponsor di molte società di calcio di Serie A e partner sia del Tour de Pologne e del Giro d’Italia. Al Giro Women di quest’anno ha marchiato la maglia rossa della classifica a punti vinta da Lotte Kopecky (foto sopra). Tuttavia per Zini – malgrado non lo nomini esplicitamente – resta aperto uno spiraglio all’orizzonte, perché uno degli obiettivi dichiarati del brand polacco è quello espandersi a nuove collaborazioni e nuovi mercati.

«Quando mi hanno chiamato – racconta il team manager della BePink – per comunicarmi la loro scelta, non ho potuto fare troppe obiezioni. Era comprensibile, però mi hanno subito detto che avevano firmato con la Canyon-Sram solo per un anno e quindi il discorso si poteva intavolare nuovamente per il 2026 con un più adeguato anticipo di tempi. Pertanto rinviamo tutto. La BePink resta Continental proseguendo con la solita attività».

Inviti in tasca e new entry

Nel ciclismo femminile bisogna saper seminare per poter raccogliere una stagione per l’altra. Periodi “a maggese” non te li potevi più permettere neppure lo scorso anno, figurarsi ora che la divisione ProTeam è reale. Il calendario della BePink si sta definendo, anche per i propri meriti.

«Naturalmente rimanendo così come siamo – va avanti Zini – abbiamo dovuto attuare una sorta di piano B che comunque era già pronto. Anzi, siamo contenti perché abbiamo già ricevuto tanti inviti per il 2025, alcuni dei quali molto importanti. Al Tour Down Under purtroppo ho già dovuto dire di no a malincuore. Ad incidere principalmente è stato il fatto che abbiamo cambiato alcuni materiali che devono ancora arrivare. E poi non saremmo stati pronti per correre. Non potevamo volare fin in Australia senza un buon livello di forma visto che sono tutte gare WorldTour. Avremmo compromesso il resto della stagione.

«Per contro – ci dice con soddisfazione – tra le tante gare, sappiamo che correremo il Simac Ladies Tour, visto che grazie a noi non ha perso lo status di gara WorldTour. A fine stagione, alcuni dei team partecipanti non erano al completo, mentre altri avevano rifiutato di andarci. Quindi gli organizzatori, che non avrebbero avuto il numero minimo totale di atlete per conservare lo status, hanno allargato gli inviti. Quando ci hanno chiamato, abbiamo accettato subito. A quel punto gli organizzatori ci hanno detto che, avendogli salvato la corsa, il posto per il 2025 ce lo avrebbe garantito anche se non fossimo diventate Professional».

Perse Magalhaes e Trinca Colonel, approdate nel WorldTour rispettivamente con Movistar e Liv Alula Jayco, la BePink riparte dalle conferme principali di Casagranda e Grassi. Il mercato è stato mosso dagli innesti di Segato dalla Top Girls, Caudera dalla UAE Development Team e Laporta dalla BTC City Ljubljana Zhiraf Ambedo. Sono state confermate anche le stagiste Milesi dalla Biesse-Carrera e Ferrari dalla BFT-Burzoni. Il resto dell’organico sarà svelato a breve.

L’apertura della stagione sarà quasi certamente in Spagna a fine gennaio, benché con un punto di domanda. Alla luce della tragica alluvione di novembre che ha devastato la popolazione e i territori, bisognerà vedere se le gare valenciane verranno allestite o meno. Anche in quel caso Walter Zini ha pronto il piano di riserva con un paio di ritiri nel sud della Toscana prima di entrare nel vivo con il UAE Tour.

ProTeam femminili dal 2025. Quale futuro per le continental?

29.11.2023
6 min
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Quando ad inizio agosto l’UCI ha annunciato la nascita dei ProTeam femminili a partire dal 2025, forse la questione è stata trattata troppo sbrigativamente dallo stesso maggiore organo ciclistico internazionale nei confronti delle continental (in apertura il Gp Liberazione, foto Spalletta). Per loro stessa affermazione, attraverso il presidente Lappartient, l’intenzione è quella di garantire maggiore professionalità e sicurezza economica ad un numero sempre più alto di atlete, evitando quindi nuovi “casi Zaaf Cycling”.

Inizialmente questa novità sarebbe dovuta avvenire nel 2026, ma non è detto che anticipare di un anno un’operazione simile sia un bene per tutti. Vale la pena ricordare anche che, a differenza del maschile, nel ciclismo femminile esistono solo due divisioni di formazioni. Se le WorldTour hanno organizzazioni pressoché identiche fra loro (e a quelle degli uomini), nelle Continental esistono disparità importanti nelle strutture fra le stesse squadre. Un esempio concreto di differenti continental sono team come AG Insurance-Soudal Quick-Step, Ceratizit-WNT e Laboral Kutxa Euskadi che hanno fatto richiesta per la prossima stagione di diventare WorldTour (dovrebbero diventarlo le prime due) grazie a budget considerevoli

L’AG Insurance Soudal Quick Step è stata una continental sui generis grazie alla struttura maschile. Nel 2024 potrebbe diventare WT
L’AG Insurance Soudal Quick Step è stata una continental sui generis grazie alla struttura maschile. Nel 2024 potrebbe diventare WT

Molte domande, poche risposte

Altre squadre però riuscirebbero a fare il salto nelle professional auspicate dall’UCI nel giro di soli dodici mesi? Guardando in casa nostra, le continental italiane sarebbero pronte ad acquisire la licenza della categoria superiore? O ancora, è stata pensata una nuova regolamentazione di un calendario dedicato? E si potrebbe continuare ancora tanto con gli interrogativi.

Non è dato a sapere se l’UCI prima di prendere questa decisione abbia fatto un sondaggio generale tra le continental per conoscere il parere, ma sembrerebbe che a gennaio sia in programma una riunione per spiegare meglio (per la prima volta) tutto quanto. Noi nel frattempo abbiamo voluto sentire le opinioni dei team manager italiani che hanno avuto un riflesso pavloviano non appena gli abbiamo sottoposto l’argomento. Oggi iniziamo da Lucio Rigato, Walter Zini e Giovanni Fidanza.

Calendario puro per continental. In Francia ci sono 16 gare tra classe 1 e 2, in Belgio 22, mentre in Italia solo 5 (foto Gp Isbergues)
Calendario puro per continental. In Francia ci sono 16 gare tra classe 1 e 2, in Belgio 22, mentre in Italia solo 5 (foto Gp Isbergues)

Sponda Top Girls

L’impressione, nemmeno tanto inaspettata, del malcontento generale è tangibile. Lucio Rigato, capo della Top Girls Fassa Bortolo, starebbe valutando l’ipotesi di chiudere a fine 2024 e diventa un fiume in piena quando ci addentriamo nella vicenda.

«La mia è stata una battuta fatta in un certo contesto – spiega il team manager trevigiano – e non ho voglia di smettere, però se l’UCI cambierà le cose allora devo pensarci seriamente perché ne sarò quasi costretto. Se devo spendere un certo budget senza avere certezze di calendario, inviti e regolamentazioni per noi continental, allora chiudo davvero. Non condivido la nascita dei ProTeam, pensata senza considerarci e senza comunicarci nulla. Suppongo ci vorranno dei requisiti economici minimi e ho sentito dire che potrebbe servire un budget da un milione e duecento mila euro, ma qui in Italia si fa già fatica a trovare solo i duecentomila. Anche se è in forte crescita, il ciclismo femminile negli ultimi anni ha fatto passi troppo grandi e precoci per la sua struttura, ma l’UCI non se ne rende conto. Per me fanno solo i loro interessi».

Lucio Rigato guida la Top Girls dal 2005 ma potrebbe chiudere a fine 2024 se la nascita dei ProTeam non fosse ben regolamentata
Lucio Rigato guida la Top Girls dal 2005 ma potrebbe chiudere a fine 2024 se la nascita dei ProTeam non fosse ben regolamentata

«Se copieranno in tutto il sistema maschile – prosegue nella sua analisi Rigato – noi ad esempio al Giro Women non potremo più partecipare. Già oggi c’è un trattamento impari da parte di alcuni organizzatori di gare importanti tra team WorldTour e continental. Noi dobbiamo sperare che accettino la nostra richiesta e poi pagarci vitto e alloggio. Le continental non possono farle morire. Sono i vivai della squadre più forti, altrimenti cosa serve avere tante esordienti, allieve e junior se poi non possono mettersi in mostra nei team continental? Spererei in un aiuto da parte della nostra federazione. Forse sono diventato troppo vecchio per farmi andare bene certe cose. Ho 70 anni con cinquanta di attività e onestamente non sono molto fiducioso in generale per il futuro».

Visto dalla BePink

Non cambia tanto l’umore chiamando in causa Walter Zini, team manager della BePink-Gold, preoccupato che l’attività delle continental possa sparire o ridursi drasticamente. Di sicuro per il dirigente milanese ci sono degli aspetti che andavano cambiati anche prima e altri che già si immagina.

«A vederla così – spiega Zini – temo che nel giro di 4-5 anni possa esserci un’implosione provocata dalla mancanza di un giusto ricambio generazionale. Anche perché finora non è mai stato regolamentato il riconoscimento del valore del cartellino di un’atleta che passava dalle continental ad un team WorldTour. E quelle entrate erano valide da reinvestire. Tuttavia so che renderanno ufficiale questa norma proprio dal 2024. E speriamo che modifichino la regola dei punti, perché al momento seguono le atlete. Adesso ci hanno sempre obbligato a ripartire da zero ogni volta che ti andava via la ragazza col punteggio più alto. Comunque vedremo se penseranno ad un calendario più ampio per le continental o U23 e contemporaneamente a limitazioni di partecipazione per i team WorldTour in alcune gare».

Zanardi è passata dalla BePink alla Human portando con sé i punti UCI, situazione che penalizza le continental. Dal 2024 cambierà la regola (foto Ossola)
Zanardi è passata dalla BePink alla Human portando con sé i punti UCI, situazione che penalizza le continental. Dal 2024 cambierà la regola (foto Ossola)

Il tecnico della BePink ipotizza che, in base ai parametri richiesti dall’UCI, possa servire un budget minimo di settecento-ottocentomila euro e che nasceranno 4-5 ProTeam. «Nel totale devono esserci i salari minimi garantiti, uno staff più numeroso e altri mezzi. Una situazione che in Italia ad oggi diventa difficile da realizzare. Si potrebbe prendere spunto da ciò che ha fatto la Eneicat, dov’è andata Basilico, che ha unito le forze con la Burgos-BH (professional maschile, ndr). Però da noi non credo che siano interessati ad un’operazione simile».

Il parere di casa Isolmant

Il primo giro del nostro sondaggio si ferma con Giovanni Fidanza, team manager della Isolmant-Premac-Vittoria, che spera in una riforma fatta con senno nonostante anche lui lamenti la mancanza di comunicazioni ufficiali da parte dell’UCI.

La Isolmant nel 2023 aveva anche le junior e con le elite ha optato per un calendario italiano per contenere le spese
La Isolmant nel 2023 aveva anche le junior e con le elite ha optato per un calendario italiano per contenere le spese

«Dovremo capire che parametri vorranno introdurre – commenta il padre di Arianna e Martina in forza alla Ceratizit – ma mi auguro siano fattibili e che non esagerino con noi continental. Quanto meno mi auguro che possano apporre correzioni strada facendo. Il movimento femminile è cresciuto tanto, ma deve ancora consolidarsi a dovere, soprattutto tra le continental. E’ per questo che penso sia stata una decisione avventata. Tutto deve essere adeguato alle ragazze con cui lavoriamo. Il nocciolo della questione saranno i calendari, con relativi inviti e regolamenti.

«Certamente per i nostri sponsor non è una buona notizia – conclude Fidanza – perché significherebbe non avere più la visibilità di prima. E’ vero che si potrebbero lavorare con le juniores, ma magari i nostri investitori potrebbero non essere più interessati e lo vedrebbero come un passo indietro. Attenzione perché se questa riforma non ci farà fare salti in avanti, è un attimo tornare alla situazione di tanti anni fa».