Gavazzi, le pedivelle Rotor Aldhu: corsa e allenamento

12.06.2021
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Non sono pochi i corridori che al Giro d’Italia hanno corso e vinto con le nuove pedivelle Rotor Aldhu Carbon presentate già nel febbraio scorso, che portano come vedremo ad un consistente risparmio di peso e un aumento della rigidità verticale e orizzontale. Per intenderci, l’hanno usato Schmid del Team Qhubeka-Assos a Montalcino. Nizzolo, stessa squadra, a Verona. Fortunato (Eolo-Kometa) sullo Zoncolan. E ancora un corridore della Qhubeka-Assos, Campenaerts, a Gorizia.

Si tratta di una guarnitura dalle svariate opzioni di montaggio, ma la principale rimane la possibilità di utliizzarla con il misuratore di potenza integrato – il Powermeter INSpider by Rotor – oppure come semplice guarnitura.

Eolo e Powermeter

Il misuratore di potenza è diventato uno strumento sempre più importante, al punto che i corridori difficilmente riescono a farne a meno, soprattutto negli allenamenti. Il nuovo Rotor Aldhu è un esempio emblematico dell’avanzamento tecnologico che, tramite innovazioni specifiche, ottimizza gli allenamenti migliorandone la qualità.

«Noi del team Eolo-Kometa – dice Francesco Gavazzi, esperto corridore lombardo – utilizziamo il Rotor Aldhu con il misuratore di potenza solo negli allenamenti, mentre in corsa andiamo con la guarnitura classica. Il motivo di questa decisione è la leggerezza. Le nostre bici sono studiate per essere efficienti sotto ogni punto di vista e laddove possa esserci anche un minimo miglioramento è giusto che venga apportato».

Rotor Aldhu e la corona Ovale Q Rings
Rotor Aldhu e la corona Ovale Q Rings

Rigidità e bilanciamento

La guarnitura Rotor è stata realizzata in carbonio, dopo 4 anni di sviluppo e ricerche. E’ il frutto di un lavoro ingegneristico magistrale che punta al raggiungimento di standard di eccellenza quanto a leggerezza e rigidità. L’asse da 30 millimetri delle pedivelle Aldhu Carbon è l’elemento principale del sistema e grazie alle sue qualità meccaniche evita dispersioni di watt. La pedivella presenta infatti un montaggio facile e un attacco estremamente stabile. L’asse, forte, robusto e resistente alla torsione, riduce le perdite di potenza che si verificano quando si esercita forza sul pedale sinistro. L’equilibrio raggiunto per minimizzarle è chiamato “Twin Leg Technology” by Rotor.

Leggere e rigide

Rispetto al modello precedente in alluminio, si diceva, nella misura da 170 (526 grammi, ingranaggi 34-50), le nuove pedivelle offrono un risparmio di peso pari a 88 grammi e un aumento significativo della rigidità verticale e orizzontale rispettivamente dell’11 e del 36 per cento. I rilevatori di potenza sono inseriti in entrambe le pedivelle, così da ricevere maggiori informazioni possibili.

«L’aspetto che più preferisco del Rotor Aldhu – riprende Gavazzi – è il bilanciamento delle gambe. Il sistema offre infatti la possibilità di notare se c’è una mancanza di equilibrio tra gamba destra e sinistra nella spinta. Così facendo riesco a compensare bene l’eventuale mancanza e raggiungere un equilibrio che migliora sicuramente la performance».

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BMC timemachine Road Nizzolo
Ecco la guarnitura Rotor montata sulla BMC Timemachine Road Nizzolo
BMC timemachine Road Nizzolo
Ecco la guarnitura Rotor montata sulla BMC Timemachine Road Nizzolo

Potenza media

Le pedivelle Aldhu Carbon possono essere configurate con gli ingranaggi ovali Q RINGS® o con quelli convenzionali, sempre con montaggio diretto, oppure tramite lo spider a 4 bracci con sistema Ocp (Optimal Chainring Position) così da regolare al massimo l’efficienza degli ingranaggi ovali. In particolare, la tecnologia Ocp Mount si basa sulla combinazione di 3 elementi indipendenti: asse, pedivella destra e spider con corona ovale. Grazie all’interfaccia brevettata, essi si sviluppano tuttavia come un sistema unico. Questo permette di effettuare in assoluto la regolazione più precisa di una corona ovale che mai sia stata realizzata.

Come si diceva in precedenza, il montaggio con lo spider permette il montaggio del misuratore di potenza. «Quando mi alleno – continua Gavazzi – utilizzo la potenza media che viene calcolata ogni 3 secondi, perché quella istantanea tende ad avere troppi sbalzi estremi di watt. Così facendo invece trovo un equilibrio perfetto nella spinta sui pedali».

Allenamenti divertenti

E’ un prodotto sensibile alle minime variazioni, sicuro ed efficace. Gli allenamenti grazie al Rotor Aldhu hanno un sapore diverso, che sa di qualità, precisione e voglia di migliorarsi.

«In allenamento – aggiunge Gavazzi – è diventato un indicatore importantissimo, sul quale confrontarsi anche con l’allenatore. Mi ritengo veramente molto soddisfatto del Rotor Aldhu. Posso dire che anche dopo tanto tempo di utilizzo non mostra segnali di cedimento. E’ preciso, affidabile e soprattutto divertente».

Corazzata Work Service: due sedi e 23 corridori

31.10.2020
3 min
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Matteo Berti è il direttore sportivo della Work Service Romagnano. La sua squadra ha una struttura un po’ differente dalle altre realtà sentite in questi giorni. Il team si divide in due grandi sedi, quella toscana e quella veneta.

Una doppia affiliazione, ma un unico team, per questo nelle loro fila figurano 23 juniores. Una vera corazzata.

Al Giro del Friuli hanno vinto una tappa con Christian Danilo Pase
Al Giro del Friuli hanno vinto una tappa con Christian Danilo Pase

Velocisti e scalatori avvantaggiati

«Ci sarebbe piaciuto far fare più attività ai nostri tanti ragazzi – racconta Berti –  ma con le numerose restrizioni non è stato facile. Una stagione normale sarebbe stata gradita vista la nostra rosa! Comunque abbiamo portato a casa sette vittorie e colto diversi piazzamenti importanti. Abbiamo gareggiato a crono e su pista. E se c’è qualcosa di buono che ha fatto questo covid è proprio quello di aver fatto tornare a crescere l’attività su pista.

«Con tipologie di gare molto specifiche a rimetterci sono stati soprattutto quei corridori che vanno bene sui percorsi misti, tutti coloro che non sono velocisti o scalatori. Infatti si sono disputate parecchie gare a circuito piatte o semipiatte e tante cronoscalate e questo non ha dato a tutti la stessa visibilità».

In ritiro nelle due sedi

Il faro della Work Service è stato Lorenzo Germani: 5 vittorie, il titolo regionale, quello di vicecampione italiano e laconvocazione agli europei. Ma anche Mattia Gazzara si è fatto vedere, per lui due trionfi. Bravi anche Samuele Gimignani, Christian Danilo Pase e Vincenzo Russo, che ha colto un successo pur essendo un primo anno.

Per la prossima stagione si continuerà a lavorare con 23 corridori e due gruppi. Da qualche anno hanno acquisito due stabili che faranno da ritiro per i ragazzi. Uno nella zona di Massa e uno nei pressi di Padova. 

«Saranno le due basi – spiega Matteo – poi nei weekend cercheremo d’incontrarci. Durante la settimana i ragazzi si allenano da soli. Noi abbiamo una piattaforma sulla quale possono caricare gli allenamenti e noi li monitoriamo. Le loro bici sono dotate di potenziometro e così riusciamo a seguirli. Inoltre facciamo un paio di ritiri l’anno tutti insieme».

Germani passerà alla Groupama-Fdj Continental
Lorenzo Germani passerà alla Groupama-Fdj Continental

La crescita di Germani

E in uno di quei ritiri in pratica ci è cresciuto negli anni da juniores Germani. Il laziale aveva le idee chiare sin da subito.

«Lorenzo – racconta Berti – da allievo veniva spesso a correre in Toscana. Lo conoscevamo e ci conosceva. Inoltre lui con la scuola era un anno avanti e così da juniores si è trasferito e ha completato gli studi qui da noi. Lorenzo si allenava e poi studiava in quella “casetta” che abbiamo preso per la squadra».

Davvero una grande serietà da parte sua, ma anche del team che lo ha supportato alla grande. E adesso potrà beneficiare di un’importante esperienza all’estero con la Continental della Groupama-Fdj.