AFA 8 Plus: il multiutensile comodo e facile da montare

09.09.2023
3 min
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Nelle diverse uscite in bici di ogni giorno, indipendentemente da quale terreno sia cornice della nostra pedalata, è necessario essere attrezzati. Gli inconvenienti come forature o rotture meccaniche possono sempre coglierci di sorpresa. Zéfal ha ideato un prodotto multiutensile, il quale può risultare davvero utile, salvandoci anche dalle situazioni più sconvenienti e difficili. 

Le misure del multiutensile sono estremamente ridotte: 235 x 56 x 18 millimetri
Le misure del multiutensile sono estremamente ridotte: 235 x 56 x 18 millimetri

Otto funzioni

Si chiama AFA 8 Plus: un multiutensile progettato per integrarsi perfettamente con la nostra bici. Da tenere a portata di mano visti gli 8 strumenti presenti, che ci possono risolvere ogni tipo di riparazione o regolazione. Tutto da svolgere rigorosamente sul campo. 

Zéfal ha studiato l’AFA 8 Plus affinché possa entrare sotto qualsiasi porta borraccia: discreto ma fondamentale. Risulta robusto e durevole, fornisce un alto livello di protezione da polvere e sporco, in modo tale che gli strumenti al suo interno non si possano danneggiare

Comprende: una chiave esagonale 2/2,5/3/4/5/6, una chiave Torx T25, un cacciavite a testa piatta, un attrezzo per catena compatibile con le velocità 8/9/10/11/12 e un comodo apribottiglie.

Facile da montare

L’AFA 8 Plus è estremamente facile da installare sulla bici: bisogna posizionarlo tra il telaio e il porta borracce. Inserire le viti e fermarlo al telaio. Per venire incontro alle diverse esigenze di spazio l’AFA 8 Plus dispone di un intervallo di 19 millimetri da far “scorrere” sul telaio, così da poter scegliere la migliore posizione. 

Tutti gli utensili sono realizzati in acciaio lavorati a CNC, con finitura cromata, la copertura dell’AFA 8 Plus è incernierata con chiusura a gancio. 

Risulta estremamente compatto e leggero, il peso è di soli 154 grammi, mentre le dimensioni sono: 235 x 56 x 18 millimetri. Utensili in acciaio e alluminio. Supporto in polipropilene rinforzato in fibra. Prezzo al pubblico di 44,95 euro.

Zéfal

Portaborraccia BMC

Perché cadono così tante borracce?

09.10.2020
2 min
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Durante il Giro d’Italia è emerso con forza il problema delle borracce che vengono perse dai corridori e rotolano fra le ruote del gruppo. L’episodio che ha accesso i riflettori su questo problema è la brutta caduta che ha costretto Geraint Thomas al ritiro. Noi di bici.PRO abbiamo sentito in merito Nazzareno Berto, attuale meccanico del Team Bardiani CSF Faizané ed ex professionista dei primi anni 80.

Cambio di materiali

Il punto che ci interessa approfondire con Berto è capire se è cambiato qualcosa nella forma o nei materiali utilizzati.
«Una volta i portaborraccia erano in alluminio e si potevano stringere e allargare in base alle necessità, ora con i materiali nuovi questo non si può più fare. Quelli in plastica quando sono nuovi sono molto duri, quasi si fatica ad infilare la borraccia, però dopo un po’ si smollano». Il primo punto che emerge anche dall’esperienza di Berto è che i materiali sono cambiati. Ma non sono solo i materiali ad essere cambiati «In più c’è da dire – aggiunge Berto – che la forma dei nuovi portaborraccia è sicuramente molto bella esteticamente, ma forse quelli vecchi erano più funzionali. Quelli di oggi danno meno copertura alla borraccia rispetto a quelli di una volta».

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Attenzione ai dossi

Nazareno Berto fa una riflessione molto interessante anche sulle strade. «Quando correvo io e fino a pochi anni fa, sulle strade non c’erano tanti dossi. Adesso i corridori per superarli spesso saltano con la bicicletta e al momento della ricaduta capita che la borraccia voli via».

Un altro fattore che influenza la tenuta delle borracce è proprio la natura della sede stradale. Infatti come sottolineato da Berto, i dossi sempre più numerosi possono costituire una variabile importante. Proprio in tema di imperfezioni del terreno, il meccanico della Bardiani ci ha svelato un accorgimento che apportava durante la campagna del nord, dove il pavé è la regola.
«Quando dovevamo fare le gare sul pavé, prendevamo della carta vetrata e con del biadesivo l’attaccavamo al portaborraccia. In questo modo cercavamo di evitare di perdere le borracce nei tratti di pavé. Solo che anche questa soluzione con i materiali e le forme moderni non si può più fare».

Chi si ricorda i portaborraccia in alluminio o i primi realizzati in plastica, saprà che spesso c’erano delle piccole parti in gomma. Proprio su queste veniva posto il biadesivo. Oggi la gomma non è più fra i materiali presenti sui portaborraccia.
Chissà se qualche azienda non stia già pensando a un ritorno alle vecchie soluzioni.