POC Cytal Carbon, l’inserto in carbonio che cambia tutto

11.11.2024
5 min
Salva

POC lancia ancora una volta un casco diverso, un prodotto con un impatto estetico che fa parte del DNA dell’azienda svedese, ma con qualcosa in più.

Il nuovo Cytal Carbon (dovrebbe arrivare anche la versione con inserto tradizionale, senza carbonio) ha una vera e propria lama in tessuto composito nella parte superiore, un pannello/ala che ha diverse funzioni ed uno spessore contenuto. Non è la prima volta che un casco presenta degli inserti in carbonio, ma con un’ampiezza del genere è una prima assoluta. Lo abbiamo provato.

Powless della EF, tra i primi ad usare il Cytal Carbon
Powless della EF, tra i primi ad usare il Cytal Carbon

Il casco della EF-Easy Post

Circa a metà stagione inizia a vedersi un casco con un design posizionato tra il Ventral e l’iconico Octal. Più squadrato, quasi appiattito nella sezione frontale, ma con un forte richiamo alle forme che hanno reso celebre l’azienda svedese.

Che piaccia oppure no, POC ha il merito di aver cambiato il design dei caschi di alta gamma, rendendoli ancor di più un oggetto che va a completare l’immagine dell’atleta. Il Cytal Carbon è tutto questo, con quel pizzico di azzardo in più per l’applicazione dei materiali.

Leggero e super rigido

Leggerissimo, questo lo si percepisce quando lo si prende in mano per la prima volta, anche se il valore alla bilancia (taglia media) è in linea con una categoria super top. E’ la rigidità complessiva che lascia di stucco, perché premendo con forza i lati del casco, le piccolissime flessioni (talvolta impercettibili) legate al binomio copertura superiore/mold sono pari a zero. Ancor più che in passato il casco da l’idea di essere un blocco unico, granitico e con una sezione superiore ampia, molto avvolgente.

Il nuovo “elmo” cambia tanto nella sezione frontale, meno arrotondata e caratterizzata da linee più decise. A prescindere dagli accostamenti, la soluzione è mirata ad aumentare l’efficienza aerodinamica funzionale alla ventilazione interna, agevolando i flussi di aria che entrano anche a velocità ridotte. Al tempo stesso e con un concetto simile, tutto l’interno è rastremato. Barriere ed ostacoli ridotti al minimo, aria che passa e porta verso il retro (e verso l’esterno) il calore, l’umidità ed il vapore prodotto durante lo sforzo. Le imbottiture sono ridotte all’osso, così come il mold nella sezione frontale, molto scavata. La densità di quest’ultimo è elevatissima, significa che nonostante il minimalismo ed il peso ridotto, la sicurezza non è stata sacrificata, tutt’altro.

Chiusura super light

E’ costruito grazie alle fibbie annegate e ancorate direttamente nel mold e ad una gabbia posteriore regolabile in altezza. La stessa gabbietta, tramite il piccolo rotore posteriore permette di regolare anche il fitting, con il vantaggio che il Cytal Carbon ha una forma interna “molto rotonda”, senza spigoli e zero punti di pressione. I due filler laterali sono sottilissimi (mutuati del Ventral Lite) e si innestano grazie ad un braccetto bello robusto nella zona dell’osso sfenoide, comunque protetto dall’imbottitura.

Il braccetto allungato tende a distribuire meglio le pressioni che inevitabilmente si generano. Una volta indossato e regolato nel modo corretto, in base alle preferenze ed esigenze personali, il Cytal Carbon quasi scompare. Si sentono maggiormente i passanti laterali che “smistano” le fibbie, ma non creano alcun fastidio.

In conclusione

POC Cytal Carbon è un gran bell’oggetto, sicuramente esclusivo per via dei suoi 400 euro di listino. L’integrazione di tanto carbonio e di rinnovate analisi CFD portano dei vantaggi prestazionali, ma anche una crescita esponenziale del prezzo. La versione Carbon non vuole essere per tutti, perché è prima di tutto uno strumento creato per categoria dei professionisti e per chi lima anche sul dettaglio più piccolo. Il casco non è esente e diventa un marginal gain importante. Il marchio di fabbrica POC si vede ed è uno di quei caschi che non ha bisogno delle decalco per far risaltare il nome dell’azienda. Le forme son ben riconoscibili a distanza.

E’ assolutamente comodo. A nostro parere un gran lavoro è stato fatto nell’ottimizzazione del mold soprattutto nelle due zone dove il casco scende verso le zone occipitale e temporale. Cytal Carbon, se messo a confronto con Ventral e Octal, è stato migliorato. E’ uno di quei caschi ampi in fatto di larghezza, un fattore che merita una considerazione adeguata, perché protegge tantissimo in caso di impatto, ad ogni latitudine. Il suo impatto cambia tantissimo con o senza occhiali, fattore legato a quanto sporge dalla testa. La ventilazione frontale è esponenziale ed è un valore di completamento della sua resa tecnica.

POC

Le tendenze del mercato passano dai caschi Poc

26.09.2024
5 min
Salva
Le tendenze del mercato passano dai caschi Poc. Cytal Carbon eredita in parte il design iconico di Poc, Procen Air rappresenta il futuro dei caschi aero concept da usare per le competizioni in linea. Ancora una volta Poc diventa un riferimento per design, ricerca e tecnologie applicate ai caschi. Philip Putzer di Summit Sport, distributore esclusivo di Poc ci presenta i due nuovi caschi dell'azienda svedese.

MISANO – Design e tecnologia: le tendenze del mercato, per quello che concerne le forme e di ricerca passano ancora una volta da Poc. Cytal Carbon e Procen Air sono i due prodotti che abbiamo visto (soprattutto) nel periodo compreso tra il Tour de France e le Olimpiadi di Parigi. Sono prodotti di elevata caratura tecnica che rientrano in una fascia di mercato identificabile come hors categorie, anche in fatto di prezzo (il listino è intorno ai 400 euro).

Il primo è una sorta di casco con forme tradizionali Poc, discendente diretto della famiglia Ventral. Procen Air porta con sé dei concetti di aerodinamica estremizzata, con la lente integrata e utilizzato in diverse occasioni (dai pro) anche per le gare in linea. Entriamo nel dettaglio dei nuovi caschi.

Famiglia Poc Cytal

Il simbolo e il top di gamma è il Cytal Carbon, casco dai contenuti tecnici e tecnologici al top. Poc dovrebbe prevedere nei prossimi mesi un inserimento ufficiale a catalogo anche della versione standard, senza carbonio, con le medesime forme. Concentriamoci sul Carbon.

Il disegno del Cytal Carbon si basa su una sorta di superficie frontale rialzata e asole con ampiezza aumentata. La soluzione è voluta per massimizzare l’ingresso dell’aria verso i canali interni del casco ed aumentare l’efficienza in fase di aerazione. La superficie superiore presenta una lamina in carbonio leggera, rigida ed estremamente protettiva. Il disegno di questo Poc è il risultato di un’analisi approfondita dei dati ottenuti con nuovi modelli CFD, inoltre le stesse forme hanno l’obiettivo di minimizzare l’impatto frontale quando l’atleta è in posizione ribassata al manubrio.

Densità differenziate

Il mold interno ha densità differenziate con un duplice obiettivo. Il primo si riferisce alla sicurezza, perché deve dissipare in modo adeguato dove serve e contrastare l’impatto in altri punti dove le forze negative agiscono in maniera differente. Il secondo si riferisce alla necessità di sostenere tutto l’impianto di chiusura del casco, sostegni delle fibbie e regolazioni della gabbia posteriore.

Nel concetto di sicurezza, abbinato al design iconico, rientra anche la forma rialzata nella zona delle orecchie, che non contrasta le aste degli occhiali e permette un’aerazione costante in un punto dove è possibile l’accumulo di sudore e calore.

Il Poc Procen Air
Il Poc Procen Air

Procen Air, crono oriented

Le prime apparizioni di questo casco, indossato dagli atleti e dalle atlete delle compagini EF, hanno destato un interesse particolare. Un casco da crono usato nelle gare in linea? La forma allungata verso il posteriore e la visiera/lente integrata ricorda da vicino un casco da crono e/o da triathlon, ma la realtà è che il Procen Air rappresenta il futuro dei casco aero concept da usare per le competizioni in linea.

Porta i benefici tecnici normalmente utilizzati per i caschi da crono, con un focus non secondario anche sulla qualità della ventilazione (elevatissima se consideriamo la categoria della quale fa parte), il comfort, l’integrazione e naturalmente il fattore sicurezza.

Lenti integrate, clip magnetica

Dal punto di vista dell’impatto estetico, Poc Procen Air si presenta come un casco rotondo in tutte le sue parti, con una coda troncata, ma non in modo netto (un’evoluzione del design Venturi). La soluzione è voluta e “nasconde” delle asole di estrazione per l’aria calda che è veicolata verso l’esterno. Inoltre lo stesso casco non copre in modo netto la zona cervicale, in modo di lasciare libertà di circolazione dell’aria. Viene protetta anche la gabbietta di ritenzione, in modo che questa non influisca in modo negativo sull’efficienza aerodinamica.

Le orecchie sono coperte solo in parte, non completamente. Le lenti integrate sono Poc con tecnologia Zeiss e hanno una clip magnetica. Sono amovibili e in caso di necessità si posso spostare verso il posteriore, ad esempio quando si affronta una salita lunga e la temperatura sale. I due caschi Poc, Cytal Carbon e Procen Air utilizzano il gancetto classico per la chiusura, non è magnetico.

POC

Cytal Carbon, il nuovo super casco POC dall’anima italiana

01.08.2024
4 min
Salva

POC ha da poco presentato il suo nuovissimo casco da strada top di gamma, il Cytal Carbon, che si propone come pioniere di un nuovo approccio alla sicurezza, all’aerodinamica e alla ventilazione. Tutto questo grazie ad un’ala in carbonio realizzata a mano in Italia, integrata perfettamente nella calotta. Quest’innovazione ha permesso agli sviluppatori del brand svedese di realizzare un casco più aperto nella parte anteriore. Sono migliorate in un colpo solo l’ingresso dell’aria nel casco, la resistenza agli urti e le prestazioni in galleria del vento.

«Con il Cytal Carbon – dice Oscar Huss, Chief Product Officer di POC – ci siamo chiesti come potessimo sfruttare le nostre conoscenze nello sviluppo di caschi da strada ad alte prestazioni. L’obiettivo era di portarle a un altro livello. Abbiamo sfidato il pensiero convenzionale, utilizzando materiali unici e sviluppando nuove forme: E alla fine abbiamo trovato una risposta creando un casco nuovo di zecca e integrando un’ala in carbonio realizzata a mano in Italia. E siamo estremamente soddisfatti del risultato».

Andiamo quindi a scoprire nel dettaglio gli aspetti più importanti del Cytal Carbon.

Ventilazione e aerodinamica totali

Il segreto del Cytal Carbon è appunto quest’ala in carbonio, ispirata a quella delle auto da corsa. E’ stata costruita con forma e spessore variabili per aumentare la velocità dell’aria e migliorare così il raffreddamento del casco. Il suo design unito alla resistenza del carbonio ha consentito anche di aumentare la dimensione delle prese d’aria frontali. Questo, in combinazione con i canali interni che guidano il flusso d’aria, ne fa – a detta di POC – il casco più ventilato che l’azienda abbia mai realizzato.

Per quanto riguarda l’aerodinamica, Cytal Carbon è stato sottoposto ad un grande numero di test. Parliamo sia in simulazioni CFD (fluidodinamica computazionale) che in galleria del vento. Poi la palla è passata ai corridori della EF Education-EasyPost che l’hanno provato a lungo prima di indossarlo al Tour de France 2024. In apertura, Alberto Bettiol, mentre Carapaz lo indossava nel giorno in cui a Torino ha conquistato la maglia gialla.

Anche qui, comunque, il punto forte sono state le generose prese d’aria frontali che l’adozione dell’ala in carbonio ha permesso di realizzare. Infatti le dimensioni e gli angoli delle prese d’aria catturano e conducono l’aria all’interno del casco anziché intorno ad esso. Si riducono così in modo significativo le turbolenze. Mentre si mantiene un flusso lineare anche al di fuori della calotta, migliorando in questo modo le prestazioni aerodinamiche.

Carapaz lo aveva in testa quando a Torino ha conquistato la maglia gialla
Carapaz lo aveva in testa quando a Torino ha conquistato la maglia gialla

Sicurezza iper-testata

Abbiamo parlato di ventilazione e aerodinamica, ma la funzione principale di un casco resta pur sempre la sicurezza. In POC non si sono accontentati dei normali test di certificazione. Il Cytal Carbon è stato sottoposto anche a tutta una serie di test interni, che ormai costituiscono una guida fondamentale per l’azienda. Ed essi hanno ispirato anche un’altra miglioria in termini di resistenza agli urti. Tra le lamine di carbonio dell’ala è stata infatti inserita un’anima realizzata con tecnologia Koridion. Si migliora così la sicurezza gestendo e trasferendo le forze attraverso il casco, rafforzandone in questo modo l’integrità complessiva.

Per finire, nello sviluppo e nella progettazione del Cytal Carbon è stato utilizzato il Whole Helmet Concept™. Si tratta di un sistema che garantisce che il casco sia superiore alla somma delle sue parti. Tutti i dettagli del prodotto – la qualità e la forma dei materiali, la costruzione uni-corpo, le diverse zone di densità dell’EPS, le cinghie ergonomiche e il sistema di regolazione – lavorano insieme per garantire la massima qualità possibile.

Peso, prezzo e altri dettagli

Il nuovo Cytal Carbon è disponibile in due colorazioni, Hydrogen White e Uranium Black. Sono invece tre le taglie disponibili: S (50-56 cm), M (54-59 cm) e L (56-61cm).

Il peso in taglia M è di 250 grammi, mentre il prezzo consigliato al pubblico sul sito di POC è di 400 euro. Ricordiamo che il distributore italiano di POC è Summit Sports.

POC