Aprono i Vittoria Labs: ricerca e test all’avanguardia

07.11.2024
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“Vittoria, leader globale nel settore degli pneumatici e accessori per ciclismo, annuncia con orgoglio l’apertura dei VittoriaLabs, centro di ricerca e sviluppo all’avanguardia progettato per ridefinire il futuro delle performance ciclistiche.”

Iniziava con queste parole il comunicato stampa che Vittoria ha inviato nei giorni scorsi ai media specializzati ciclismo. Lo scorso 30 ottobre è stato inaugurato il VittoriaLabs di Brembate, presso il quartier generale dell’azienda. Il nuovo centro segue a ruota quello già operativo in Thailandia. Nelle intenzioni di Vittoria si tratta di laboratori progettati per generare innovazioni tecnologiche nel ciclismo e garantire che l’azienda mantenga una posizione di leadership in termini di prestazioni, sicurezza e sostenibilità.

Innovazione, sostenibilità e passione, queste sono le parole chiave del VittoriaLabs
Innovazione, sostenibilità e passione, queste sono le parole chiave del VittoriaLabs

Centri all’avanguardia

Il VittoriaLabs situato in Thailandia occupa una superficie di 330 metri quadrati ed è dotato dotato di 15 macchine all’avanguardia per la ricerca e sviluppo su sistemi di pneumatici e accessori. Il nuovo centro di Brembate ha invece un’estensione di 430 metri quadrati e 8 macchinari ad alte prestazioni.

Vittoria ha voluto sottolineare come i due nuovi laboratori si trovino in due regioni note per l’eccellenza accademica e l’esperienza industriale. Questo consente all’azienda di collaborare con università di alto livello e industrie locali per un’innovazione continua. La vicinanza a queste istituzioni facilita la collaborazione e l’accesso alla ricerca di primo livello, garantendo a Vittoria un vantaggio nelle sue iniziative all’avanguardia. La loro posizione consente inoltre un collegamento diretto tra il quartier generale di Vittoria e le fabbriche, assicurando comunicazione e produzione fluide e rapide.

C’è anche il VittoriaPark

Il VittoriaLabs di Brembate è strettamente legato al VittoriaPark, luogo di divertimento nato nel 2022 e oggi supporto ai nuovi laboratori interni. Un posto che consente test completi sul campo in condizioni variabili. Questa combinazione di precisione indoor e prove reali outdoor assicura a Vittoria un primato e una posizione unica nell’industria globale degli pneumatici e accessori.

Grazie alla nuova struttura globale dei VittoriaLabs e del VittoriaPark, Vittoria possiede oggi la capacità unica di quantificare i benefici dei sistemi per pneumatici su base ingegneristica. Attraverso test rigorosi, sia indoor sia outdoor, i laboratori possono misurare e analizzare con precisione i miglioramenti di performance su una serie di parametri, consentendo all’azienda di sviluppare prodotti ottimizzati per condizioni reali. Questo approccio basato sui dati assicura che ogni sistema di pneumatici sia progettato per offrire la massima sicurezza, efficienza e sostenibilità per ciclisti di ogni livello. 

Stijn Vriends Vittoria President & CEO
Stijn Vriends Vittoria President & CEO

Parola a Vittoria 

Stijn Vriends, Chairman e CEO di Vittoria si è espresso con queste parole in merito ai nuovi centri di ricerca e test: «I VittoriaLabs saranno il motore che alimenterà le nostre ambizioni di leadership nel mercato dell’innovazione in un futuro che stiamo già scrivendo.

Vanessa ten Hoff, Chief Innovation & Marketing Officer di Vittoria, ha aggiunto: «Combinando strutture di test indoor e outdoor all’avanguardia, possiamo spingere i limiti di ciò che è possibile nei pneumatici e accessori per ciclismo, mantenendo al contempo la sostenibilità al centro delle nostre innovazioni».

Vittoria

Vredestein Superpasso: tubeless vs copertoncino

01.07.2024
5 min
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Abbiamo messo a confronto i due pneumatici top di gamma Vredestein, ma di categorie diverse. Superpasso TLR versus Superpasso copertoncino. Quali sono le grandi differenze? Come sfruttarle e quali sono le peculiarità dei due pneumatici?

A prescindere dalla natura della gomma, entrambi i Vredestein sono comodi e portano in dote una pastosità non comune del battistrada, caratteristica mutuata da entrambi. Tutto il resto cambia, anche la dimensione una volta montati sul cerchio (a parità di canale interno). Entriamo nel dettaglio.

L’intaglio laterale uguale per TLR e copertoncino
L’intaglio laterale uguale per TLR e copertoncino

Vredestein Superpasso, come sono fatti

La versione tubeless ed il copertoncino hanno il medesimo disegno del battistrada. Si basa su una sorta di scanalatura a freccia posizionata al limite del bordo utile che tocca l’asfalto. Entrambi sono direzionali ed hanno una carcassa sintetica da 150 Tpi (fili per pollice quadrato). Tubeless ready e clincher hanno il TWI, ovvero il piccolo incavo che identifica l’usura della gomma.

Abbiamo provato la larghezza da 28 (per entrambi) in modo da creare una sovrapposizione. La sostanza e la robustezza delle gomme cambia completamente (il tubeless è più tosto). Ovviamente il copertoncino è più leggero, ma la differenza non è così accentuata.

La versione TLR è davvero comoda

E’ di sicuro uno dei tubeless ready di alta gamma più comodi ed elastici provati fino ad oggi. E’ molto versatile in fatto di utilizzo, non soffre il cambio di asfalto ed il cambio repentino di temperatura (dall’alto verso il basso). Quando si scende in modo importante non indurisce offrendo dei vantaggi non banali quando si affrontando anche discese alpine con le cime in quota.

Ha un delta di sfruttabilità delle pressioni abbastanza ampio e anche quando si “sale troppo” a livello di bar, tende ad indurire pur mantenendo un elevato grado di pastosità (soprattutto nella porzione centrale). Vredestein Superpasso copertoncino è più “secco” e diretto, ma comunque più comodo rispetto alla media della categoria (clincher di alta gamma) e non è mai eccessivo.

Il copertoncino diventa più grande

La grande differenza, che influisce inevitabilmente sulla performance, è relativa alle dimensioni delle due gomme. Una volta montate e gonfiate alla medesima pressione, con lo stesso canale interno del cerchio (19 millimetri), il tubeless rimane a 28 millimetri, mentre il copertoncino spancia leggermente a 29.

Questa differenza, se pur minima, si nota nella rotondità dello pneumatico: il copertoncino è più rotondo. Ben inteso che Superpasso è uno di quegli pneumatici “rotondi”.

Un range di pressioni molto simile

Se per il TLR è naturale inserire il liquido anti-foratura, per il test del copertoncino abbiamo utilizzato il binomio con le camere d’aria in TPU. Perché questa soluzione? Il copertoncino fa parte della categoria dei leggeri e di conseguenza gli abbiamo dato ulteriore merito utilizzando le camere in poliuretano. Per i maniaci del peso e amanti delle camere d’aria questa soluzione offre qualche vantaggio anche per il risparmio di peso.

Il range di sfruttabilità delle pressioni è compreso tra le 5 e 5,5 atmosfere, interessante sottolineare che anche il copertoncino ha questo delta. Mentre il tubeless ready può scendere anche a 4,4, senza mai accartocciarsi su se stesso, non oltre le 5,6 atomosfere (oltre diventa eccessivamente duro), il copertoncino funziona molto bene anche a 6 bar (onestamente lo abbiamo portato fino a 6,2).

In conclusione

Vredestein Superpasso si dimostra un gran bel prodotto. TLR oppure copertoncino, completo, rubusto e versatile. Si adatta facilmente e conserva costantemente un elevato grado di comodità. Entrambe le versioni si adattano molto bene al cambio repentino delle condizioni climatiche esterne e anche alla variabile legata alla tipologia di asfalto. Riteniamo Vredestein Superpasso uno penumatico adatto a chi pratica endurance, o comunque fa tanti chilometri, ma ama anche spingere sull’acceleratore e al tempo stesso non ama gli pneumatici “troppo secchi”.

Entrambe lo coperture hanno bisogno di un minimo di adattamento e di presa di confidenza, considerando questa sorta di morbidezza non così comune agli pneumatici di alta gamma. I prezzi di listino: Superpasso TLR 65 euro, mentre Vredestein Superpasso copertoncino 59 euro. Un ottimo rapporto tra la qualità ed il prezzo.

Vredestein

La vetrina di Eurobike per il nuovo logo Schwalbe

28.06.2023
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FRANCOFORTE – Il 2023 si conferma per Schwalbe un anno tutt’altro che banale. Archiviato il 2022 con il record di fatturato, l’azienda tedesca festeggia quest’anno i suoi “primi” 50 anni di attività e per farlo ha deciso di rinnovare il proprio storico logo. Per svelarlo è stata scelta la fiera di casa, Eurobike, che si è svolta la scorsa settimana a Francoforte. L’azienda di Reichshof si è presentata a stampa, operatori del settore e pubblico con uno stand completamente rinnovato a testimonianza che siamo di fronte ad una svolta importante.

Il logo rinnovato, in onore dei 50 anni dell’azienda
Il logo rinnovato, in onore dei 50 anni dell’azienda

Uno sguardo al futuro

Il nuovo logo, rinnovato nella grafica e nei colori, è stato pensato con l’obiettivo preciso di rispecchiare al meglio quello che è lo spirito attuale di Schwalbe: la consapevolezza della propria storia unita ad uno sguardo rivolto al futuro. La fiducia nel cambiamento è ciò che ha guidato la Ralf Bohle GmbH, proprietaria del brand Schwalbe, in tutti questi anni. Questo messaggio è espresso perfettamente nel nuovo motto del marchio: “Get there”. Uno slogan che è allo stesso tempo una promessa e un invito motivante: partiamo subito e raggiungiamo il nostro obiettivo, ovunque esso sia. 

Anche l‘identità del marchio è stata ripensata in modo coerente. L’obiettivo è quello di rendere visibile e tangibile ciò che Schwalbe promette e offre. Il nuovo logo raffigura una rondine che si innalza verso nuove altezze, simboleggiando i valori dell‘azienda: libertà, gioia della scoperta e ottimismo. 

Contemporaneamente è stato cambiato il colore che da sempre ha contraddistinto il logo Schwalbe. Si è passati infatti a una tonalità di blu molto più chiara. Nelle intenzioni di chi lo ha realizzato e voluto lo “Schwalbe Skyblue“ rappresenta il cielo del mattino e incarna l‘inizio fiducioso di un viaggio. 

Lo staff di Schwalbe Italia alla fiera di Eurobike a Francoforte
Lo staff di Schwalbe Italia alla fiera di Eurobike a Francoforte

La chiusura di un cerchio

A Eurobike, oltre al nuovo logo, Schwalbe ha presentato il Green Marathon, il primo pneumatico al mondo realizzato con pneumatici riciclati. Si è trattato della chiusura di un cerchio in quanto il progetto per la sua realizzazione era stato presentato un anno fa, sempre a Eurobike. Il Green Marathon rispecchia pienamente la filosofia di Schwalbe: realizzare pneumatici con una percentuale del 70% di materiali riciclati e rinnovabili per rispettare al meglio l’ambiente.

Philipp Jahn, Brand Manager di Schwalbe, ha riassunto con questo parole il percorso intrapreso dalla propria azienda in materia di sostenibilità: «Stiamo portando avanti la nostra responsabilità ecologica per i nostri prodotti come pionieri nel riciclo di camere d‘aria e pneumatici, che trova la sua prossima pietra miliare nel Green Marathon. Allo stesso tempo, è necessario uno sforzo congiunto da parte di tutti per rafforzare la cultura della bicicletta per una mobilità più ecologica. Schwalbe vuole essere una forza trainante di questo movimento, nella convinzione che possiamo davvero fare la differenza». 

Schwalbe

Un nuovo record per i 50 anni di Schwalbe

30.03.2023
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Il 2023 è un anno davvero importante per il marchio Schwalbe, in quanto coincide con il 50° anniversario dalla sua creazione. Il brand tedesco è stato infatti creato nel 1973 da Ralf Bohle, padre di Frank, attuale CEO della Ralf Bohle GmbH, l‘azienda proprietaria del marchio Schwalbe.

Proprio nel 1973 Ralf Bohle decise di trasformare l’azienda di famiglia, specializzata nell’esportazioni di componenti nel settore ciclo, in un’azienda focalizzata esclusivamente sulla produzione di pneumatici ugualmente per bicicletta. Da allora il brand Schwalbe non ha conosciuto momenti di appannamento nella sua crescita, tanto da consolidare la sua attuale posizione di leader del mercato europeo di produttore pneumatici per biciclette.

La nuova e futuristica sede di Schwalbe
La nuova e futuristica sede di Schwalbe

Un nuovo record

Ad allietare i cinquant’anni dalla sua creazione, nei giorni scorsi è arrivato per Schwalbe un dato estremamente importante. L’azienda tedesca ha infatti raggiunto nel 2022 un fatturato di 335 milioni di euro, con una crescita di oltre il 20% rispetto all‘anno precedente (277 milioni di euro). Questo significa un nuovo record per Schwalbe proprio nell‘anno del 50° anniversario dalla sua fondazione. 

Frank Bohle ha voluto commentare con queste parole il risultato positivo conseguito dalla sua azienda nel 2022: «L‘anno commerciale appena trascorso segna un altro capitolo della storia di successo che Schwalbe sta scrivendo da 50 anni a questa parte. Questo sviluppo mi rende molto felice. La base è costituita soprattutto dai nostri prodotti di alta qualità e dal nostro costante spirito innovativo».

A determinare l’ottimo risultato ottenuto da Schwalbe nel 2022 un ruolo fondamentale l’ha avuto la domanda in costante crescita di biciclette elettriche, soprattutto nel settore turistico e urbano, ma anche di e-MTB. Si tratta di una domanda alla quale Schwalbe ha saputo rispondere con una gamma di prodotti ampia e di alta qualità

Il 2023 da monitorare

Se il 2022 è stato un anno estremamente positivo, per l‘esercizio 2023 Schwalbe prevede un calo del fatturato a due cifre percentuali. Ciò è dovuto principalmente alla situazione economica generale e al calo di fiducia dei consumatori causato dalla guerra in Ucraina e dall‘inflazione. A ciò si aggiungono fattori specifici del settore, come gli elevati livelli di scorte a tutti i livelli commerciali. A medio e lungo termine, l‘azienda è ottimista sul futuro, come conferma lo stesso Fran Bohle.

«I fattori esterni – spiega – offuscano le prospettive per quest‘anno, ma sono convinto che l‘industria della bicicletta continuerà il suo sviluppo estremamente positivo degli ultimi anni nel medio termine. Non c‘è modo di aggirare la svolta della mobilità, anche se naturalmente vorremmo vedere un ritmo più veloce». 

Frank Bohle, figlio di Ralf, il fondatore di Schwalbe nel 1973
Frank Bohle, figlio di Ralf, il fondatore di Schwalbe nel 1973

Qualche numero

Per capire il valore mondiale del brand Schwalbe basta elencare qualche numero. Sono circa 200 i dipendenti che lavorano presso la sede centrale dell‘azienda a Reichshof, in Germania. Quest’ultima è stata rinnovata nel 2021 e costruita interamente secondo criteri di sostenibilità. Altri 65 dipendenti lavorano nelle filiali in Francia, Gran Bretagna, Italia, Paesi Bassi e Nord America. Schwalbe vende i suoi prodotti in tutto il mondo.

Gli pneumatici e le camere d‘aria sono realizzati insieme al partner Hung-A, i cui impianti di produzione si trovano in Indonesia e Vietnam. Le due aziende sono legate non solo da una joint venture, ma anche da un‘amicizia cinquantennale che non ha eguali nel settore. 

Schwalbe

Esosport, la seconda vita dei copertoni usati

20.02.2023
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Di Esosport ci accorgiamo ai primi di dicembre leggendo di Vittoria e del programma Re-Cycling, legato allo smaltimento dei vecchi pneumatici. Chi va in bici lo sa bene. Non sempre il ciclista si comporta come dovrebbe. Nelle strade capita di vedere camere d’aria buttate e assai più spesso i negozi di bici, per risparmiare due soldi, chiamano un furgone senza scritte né bandiera che si fa carico di portare via le vecchie gomme. E Dio solo sa dove va a sotterrarle o bruciarle…

L’idea di qualcuno che lavori per rendere il sistema ecologico è stata da subito interessante, unita al riciclo dei materiali che, tramite l’Associazione GoGreen Onlus danno vita ai Giardini di Betty e alla Pista di Pietro. Pietro è Mennea, il compianto campione olimpico dei 100 metri. Betty invece era Elisabetta Salvioni Meletiou, scomparsa prematuramente e coinvolta in prima persona nella nascita di Esosport. E proprio a suo marito Nicolas Meletiou, Managing Director di ESO, abbiamo chiesto di raccontare l’idea, il progetto e l’azienda.

«Già dal 1999 – racconta – abbiamo avuto l’obiettivo di introdurre un servizio che in Italia non esisteva: quello dello smaltimento dei rifiuti da ufficio. La gente buttava i toner delle stampanti nella spazzatura, noi abbiamo proposto di metterli in una scatola che si chiama ESObox, che ritiriamo noi, per evitare che finiscano nelle discariche. Nel 2009, 10 anni dopo, succede una cosa strana…».

Nicolas Meletiou è arrivato al ciclismo per caso e non se ne è più staccato, anche se resta un runner
Nicolas Meletiou è arrivato al ciclismo per caso e non se ne è più staccato, anche se resta un runner
Che cosa?

Io sono maratoneta amatoriale e un giorno arriva Marco Marchei, che invece è un maratoneta vero, e mi dice: «Guarda, io ho 20 paia di scarpe da ginnastica con cui ho corso due volte con la nazionale alle Olimpiadi e un sacco di gare in giro per il mondo. Non voglio buttarle via perché vanno a finire nella raccolta indifferenziata dei rifiuti. Che cosa possiamo fare?». Lo ascolto e gli dico di lasciarmi il tempo per pensarci. Esosport Run nasce così.

Che cosa fate con quelle scarpe?

Iniziamo a tagliarle e a dividere il tessuto dalla gomma. All’epoca come direttore tecnico dell’azienda c’era ancora mia moglie, che è mancata nel 2011. Dopo quella prima fase, iniziamo a triturare le scarpe e capiamo quasi subito che con la gomma possiamo fare dei giardini. Così in un battito, organizziamo il modo per ritirare le scarpe esauste. Quando poi nel 2011 Elisabetta è mancata, io ho deciso di dedicare questo progetto a lei, chiamandolo “Il giardino di Betty”.

Come si passa dalle scarpe da corsa alle gomme della bici?

Per caso. Durante una maratona cambio scarpe e mi lusso un tendine. Vado dal dottor Sergio Migliorini, un pezzo grosso nella medicina dello sport, e lui mi dice: «Per un po’ niente corsa, devi andare in bicicletta». Quindi vado a comprarne una, inizio a pedalare e il terzo giorno buco. Faccio per sistemare la ruota. Rifiuto le offerte di aiuto e alla fine ci riesco, ma resto con la camera d’aria in mano. Quindi cosa faccio? Torno da Decathlon, dove avevo comprato la bicicletta, e chiedo di smaltirla.

Le mattonelle di Esosport sono antishock e sono usate per giardini e piste di atletica
Le mattonelle di Esosport sono antishock e sono usate per giardini e piste di atletica
Che cosa le rispondono?

Il ragazzo del settore ciclismo mi dice che non fanno la raccolta e che rischiano regolarmente di prendere multe. E a me si accende la lampadina, perché quello è il mio lavoro. E dico: «Scusate, perché non ci pensiamo noi a ritirare le camere di area delle biciclette?». E così parte anche Esosport Bike.

Abbiamo letto di Vittoria…

Vittoria è stata brava, perché ha coperto i costi di smaltimento per un certo numero di negozi. Al servizio pensa ESO, perché abbiamo le autorizzazioni e l’impianto per trattare questi materiali. La cosa che trovo interessante è che l’azienda che produce pneumatici si è veramente data da fare per far sì che questi vadano a finire nel modo giusto.

E i negozi?

Tanti ciclisti sono bravissimi, altri sono un po’ birichini. Il servizio non costa tanto, ma alcuni preferiscono chiamare l’abusivo di turno che fa sparire gli pneumatici, ma non si sa dove vanno a finire. Con noi costa 180 euro, con un abusivo ne bastano 50. E se quel meccanico non è una persona attenta all’ambiente, sceglie la soluzione meno pulita.

Parliamo di gomme o anche di altre parti di bici?

Ci sono anche le selle, per le quali siamo in contatto con la Brooks. Stiamo facendo i primi esperimenti di triturazione per fare anche lì del materiale utile per il giardino o le piste di atletica leggera, per esempio. Lo scopo finale è la realizzazione di qualcosa e non il semplice smantellare e disperdere. Recuperare e riciclare, questo è il motto.

E’ un tema che fa parlare?

Suscita molto interesse e combacia con la sostenibilità. Io vado nelle scuole a insegnare, perché i ragazzi hanno bisogno di imparare queste cose, cioè l’etica sociale e l’etica ambientale, che è una cosa estremamente importante.

Le sedi di ESO ed Esosport sono tutte in zona Milano?

ESO, l’azienda che trasporta i rifiuti d’ufficio, è a Milano. Invece a Tolentino, in provincia di Macerata, c’è il primo impianto dei 10 impianti che vogliamo fare in Italia proprio per il recupero dei materiali derivanti dallo sport.

A Tolentino sorge il primo dei 10 impianti Esosport, dedicato ad Amato Cannara
A Tolentino sorge il primo dei 10 impianti Esosport, dedicato ad Amato Cannara
Perché Tolentino?

Perché mio nonno Amato era di Tolentino e quindi ho deciso di dedicare a lui questa cosa. Era un grande lavoratore, una bellissima persona e quindi era importante dare il suo nome al progetto: Amato Cannara Plant. E giusto sabato c’è stata la conferenza stampa col sindaco di Tolentino per celebrare un Giardino di Betty e iniziare il programma di ritiro delle scarpe da ginnastica per la costruzione di un nuovo giardino all’asilo nido di Tolentino.

Schwalbe racconta la “lunga attesa” di Ingo Ruhland

31.12.2022
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Come fosse una bella favola di Natale, Schwalbe ha raccontato nei giorni scorsi la storia incredibile di Ingo Ruhland che per 23 anni ha raccolto pneumatici nello scantinato posizionato sotto il suo omonimo negozio di biciclette a Fresing, in Germania. Ruhland ha fatto tutto questo con la speranza che gli pneumatici usati potessero un giorno essere riciclati anziché inceneriti. Il momento da lui tanto atteso alla fine è arrivato grazie all’innovativo sistema sviluppato recentemente da Schwalbe per riciclare pneumatici usati di tutte le marche, senza generare scarti. 

Questi gli pneumatici raccolti da Ruhland in 23 anni
Questi gli pneumatici raccolti da Ruhland in 23 anni

Una lunga attesa

E’ lo stesso Ingo Ruhland a raccontare la sua attesa durata oltre vent’anni. «Ho sempre sperato che un giorno – esordisce Ruhand – qualche azienda del settore degli pneumatici riuscisse ad offrire un vero e proprio sistema di riciclo. Ora questo è possibile. Un grande ringraziamento va fatto a Schwalbe».

Quando Ruhand ha saputo della presentazione ufficiale da parte di Schwalbe del progetto per il riciclo degli pneumatici non poteva essere più felice: «Mi sono rallegrato – prosegue Ruhand – perché questa era esattamente la notizia che aspettavo da ben 23 anni». 

Ruhland è un ciclista convinto e vede in questo sistema un esempio lampante di sostenibilità tanto da affermare: «Gli pneumatici non sono rifiuti, ma materiali riciclabili. Dovremmo preoccuparci maggiormente in tutti i settori di riciclare questi materiali invece di estrarre sempre nuove materie prime». Ora il seminterrato del suo negozio di Freising è vuoto o, come dice Ruhland: «E’ finalmente pulito». 

Gli pneumatici usati che si accumuleranno in futuro presso il negozio finiranno direttamente nel contenitore di riciclo del sistema di Schwalbe e saranno ritirati regolarmente. 

Schwalbe li ha prelevati e finalmente verranno riciclati
Schwalbe li ha prelevati e finalmente verranno riciclati

Numeri sorprendenti

Il nuovo progetto di riciclo pneumatici realizzato da Schwalbe al momento ha riguardato solo la Germania, raccogliendo da subito l’interesse della televisione e più in generale della stampa tedesca. Attualmente hanno già aderito 1.300 rivenditori e sono stati raccolti per essere riciclati ben 400.000 pneumatici.

Le aziende coinvolte. 

Il sistema di riciclo messo in atto da Schwalbe prevede il coinvolgimento di altre aziende. Qualche settimana fa, una delegazione di Schwalbe ha visitato il fornitore di servizi logistici Emons e l’azienda di riciclo Pyrum Innovations. Quest’ultima gestisce l’unico impianto di pirolisi di pneumatico al mondo attivo 365 giorni l’anno. Dalla visita è emerso chiaramente quanto la partnership sia importante per il funzionamento del sistema di riciclo di Schwalbe. 

Emons ritira i contenitori di riciclo pieni di pneumatici usati presso tutti i rivenditori che hanno aderito al progetto. Gli pneumatici usati vengono stoccati in contenitori e consegnati regolarmente alla sede di Pyrum Innovations di Dilligen in Germania. Emons è anche responsabile della raccolta delle camere d’aria usate.

Gli pneumatici raccolti da Schwalbe con il progetto di riciclo sono ben 400.000
Gli pneumatici raccolti da Schwalbe con il progetto di riciclo sono ben 400.000

 Nello stabilimento di Pyrum Innovations, oltre agli pneumatici per biciclette, sono accumulati soprattutto pneumatici usati di auto e camion. Il sito di Dillingen sta crescendo rapidamente. Un nuovo edificio triplicherà la capacità di lavorazione entro la metà del 2023. Oltre alla frantumazione, si svolgerà anche il processo di riciclo completo. 

Il nuovo processo di riciclo messo in atto da Schwalbe rappresenta un salto di qualità nella consapevolezza ambientale e nella responsabilità ecologica. Finora, gli pneumatici usati venivano inceneriti, le materie prime andavano perse e veniva rilasciata CO2 dannosa per il clima. Ora si possono produrre nuovi pneumatici a partire da quelli usati.

Schwalbe

Chaoyang, le coperture gravel per qualsiasi condizione

29.12.2022
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Una gamma pensata per rispondere a tutte le esigenze degli appassionati. Le coperture del marchio Chaoyang hanno caratteristiche uniche, che consentono di godere a pieno delle uscite sullo sterrato senza preoccuparsi delle forature e degli inconvenienti. Tre modelli in grado di supportare qualsiasi situazione: Gravel GP, Gravel AT e Gravel MT.

Fondata nel 1958 nel cuore della Cina, Chaoyang è uno dei brand più importanti del gruppo ZC-RUBBER e produce all’anno più di 300 milioni di camere d’aria e copertoni per biciclette. Il loro focus è migliorare costantemente i propri prodotti introducendo le tecnologie più moderne e affidandosi al supporto di numerosi rider professionisti.

Gravel GP

Per chi cerca grip senza rinunciare alla scorrevolezza il Gravel GP rappresenta la scelta giusta. Vanta infatti un battistrada composto da piccoli tasselli a forma di diamante distribuiti su tutta la superficie. Questi sono ravvicinati al centro per una bassa resistenza al rotolamento e spaziati lungo i lati per garantire un’ottima tenuta in curva, anche in condizioni di pioggia.

Queste qualità rendono il Gravel GP il copertone più veloce della famiglia off-road, ideale per l’utilizzo su asfalto e strade bianche. Consigliato anche in combinazione con Gravel AT o MT. E’ disponibile in svariate misure e tre tipologie. A partire dalla versione gravel che copre da 700×35 a 700×40 con un peso che oscilla tra i 425g e i 560g. Sono inoltre selezionabili le versioni Trekking ed Every Day con misure che coprono 27.5×1.50 e 29×1.50. 

Gravel AT

Una copertura ibrida che asseconda il ciclista su più terreni strizzando sempre l’occhio alla performance. Ideale per chi cerca uno pneumatico tuttofare per un utilizzo misto. Il Gravel AT riunisce le migliori caratteristiche di uno pneumatico per garantire una guida senza preoccupazioni sia su strada che su fuoristrada. 

Il battistrada a freccia direzionale favorisce la bassa resistenza al rotolamento e la trazione sul dritto, mentre i tasselli più spaziati ai lati offrono grip in curva e aiutano a scaricare l’acqua e i detriti. Disponibile in una sola misura 700×38 con caratteristiche e pesi differenti, dal tallone morbido al rigido dai 480g per la versione gravel ai 560g per quella Every Day. 

Gravel MT

A completare la gamma di Chaoyang c’è il Gravel MT. Il modello più aggressivo della linea Gravel e progettato soprattutto per l’uso fuoristrada. Adatto ad un utilizzo che può essere portato al limite, con il supporto di una copertura che accompagna il proprio stile di guida in ogni sfumatura.

Sono presenti numerosi piccoli tasselli rialzati e rinforzati che ne garantiscono un’ottima tenuta, anche in curva, e la massima stabilità in frenata. Perfetto per chi non vuole limitarsi alle strade sterrate ma esplorare sentieri e percorsi Mtb. Un’anima che non si pone confini e che permette al rider di scoprire nuovi orizzonti della disciplina in sella alla propria bici. La misura disponibile è 700×38 con un peso di 530g nella versione Gravel e di 560g in quella Every Day. 

Chaoyang

Mandelli

Vittoria duplica la propria capacità produttiva… a emissioni zero

07.10.2021
3 min
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Lo scorso 23 settembre, nel distretto industriale di Bangpoo in Thailandia, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione del terreno su cui Vittoria Group realizzerà un nuovo sito produttivo. L’inaugurazione è avvenuta alla presenza del senior management di Lion Tyres Thailand (LTT), l’attuale sede produttiva di Vittoria Group, di rappresentanti dell’industria thailandese e italiana e dell’Ambasciatore d’Italia a Bangkok Lorenzo Galanti. L’investimento complessivo sarà di 20 milioni di dollari e contribuirà all’ampliamento dell’attuale area produttiva che passerà da 36.000 a 52.000 metri quadrati. La nuova sede sarà operativa dalla fine del 2022 e potrà accogliere 400 nuovi addetti. La struttura sarà dedicata alla produzione di pneumatici premium e grazie a questo nuovo importante investimento Vittoria Group duplicherà la propria capacità produttiva.

Sostenibilità al centro

Nella progettazione del nuovo impianto massima attenzione è stata dedicata al tema della sostenibilità. La nuova struttura sarà dotata di pannelli solari, climatizzazione intelligente, materiali organici e riciclati così come reti elettriche a risparmio energetico. Il risultato finale sarà la realizzazione della prima fabbrica di pneumatici per biciclette al mondo a emissioni zero. I 16.000 metri quadrati dell’edificio ospiteranno apparecchiature per test e ricerca di prodotto, favorendo lo sviluppo continuo di tecnologie essenziali per realizzare pneumatici per biciclette sempre più performanti.

Legame sempre più solido

La realizzazione della nuova sede produttiva contribuirà a rafforzare il legame che unisce da diversi anni Vittoria Group e la Thailandia. Dall’apertura della prima fabbrica a Bangkok avvenuta nel 1988, la capacità produttiva dell’azienda italiana è costantemente cresciuta. Attualmente la capacità produttiva è suddivisa in cinque stabilimenti tra Bangkok e Rayong, inclusi il famoso centro di ricerca e produzione di mescole in grafene e l’unico estrusore in grado di unire quattro mescole in un solo battistrada (4C). Complessivamente sono 1.300 gli addetti impiegati con una produzione annua di pneumatici che supera i 7 milioni.

All’inaugurazione era presente anche l’Ambasciatore italiano a Bangkok Lorenzo Galanti
All’inaugurazione era presente anche l’Ambasciatore italiano a Bangkok Lorenzo Galanti

Soddisfazione Vittoria

Massimo Zanco, Chief Operations Officer di Vittoria Group, ha così commentato l’inaugurazione del terreno sul quale nascerà la nuova area: «Il nuovo sito produttivo di Lion Tyres Thailand è un investimento necessario per soddisfare la richiesta di prodotti di qualità e velocità di distribuzione che ci arriva dal mercato». Le sue parole sono state rilanciate da Stijn Vriends, Presidente & CEO di Vittoria Group: «Siamo molto contenti di investire nuovamente in Thailandia. La nazione più all’avanguardia per lo sviluppo e produzione di pneumatici per biciclette di alta qualità. La costruzione del nuovo stabilimento è un passo ulteriore nel viaggio che abbiamo intrapreso verso un modello produttivo sostenibile e a zero emissioni».

vittoria.com

Effetto Mariposa, la sfida tra Caffélatex e Végétalex

18.05.2021
3 min
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Il brand svizzero Effetto Mariposa, che per la stagione 2021 collabora con il team Wanty-Gobert-Intermarché, propone due tipi di sigillanti diversi: Caffélatex e Végétalex.

Lo scopo di questi prodotti è quello di riparare lo pneumatico con un liquido che scorra al suo interno e intervenga rapidamente, garantendo una riparazione sicura, grazie alla quale continuare la propria uscita in bici.

Il sigillante Caffélatex rappresenta la storia di Effetto Mariposa. E’ realizzato con lattice sintetico (che sostituisce quello naturale), grazie al quale si crea un effetto schiumogeno che occuperà l’intero volume dello pneumatico, garantendo la massima rapidità di riparazione in caso di foratura.

Il sigillante Végétalex, su cui l’azienda ha lavorato negli ultimi 5 anni, è invece un prodotto interamente ecologico realizzato con noccioli di oliva macinati e fibre di cellulosa, con un’alta caratteristica biodegradabile. E’ stato pensato soprattutto per non produrre un impatto nocivo con l’ambiente, garantendo allo stesso tempo una resa al livello del Caffélatex. I due prodotti possono migliorare la loro performance con l’aggiunta di Vitamina CL, un additivo che ne aumenta le capacità riparative.

Il sigillante Caffélatex realizzato con lattice sintetico
Il sigillante Caffélatex realizzato con lattice sintetico

Quali differenze?

Le differenze ci sono, ma sotto quale punto di vista? Sicuramente non per quanto riguarda il risultato, che in entrambi i casi risulta essere estremamente efficace. Occorre ricordare dunque i parametri che determinano l’efficacia del prodotto: velocità di riparazione delle forature, peso aggiuntivo per la ruota, durata e compatibilità ambientale.

Velocità e peso

Una delle prime differenze si verifica nella velocità di riparazione. Il sigillante Caffélatex risulta essere più veloce, poiché il polimero liquido si trasforma in schiuma all’interno degli pneumatici, diffondendosi in modo uniforme. Mentre il Végétalex tende a creare uno strato uniforme sulla superficie interna dello pneumatico, che si trasferirà verso il foro non appena l’aria inizierà a fuoriuscire.

Anche il peso presenta delle differenze tra i due prodotti, legate alla quantità di liquido da inserire all’interno del tubolare. Anche in questo caso il Caffélatex sembra essere in vantaggio, dal momento che con una piccola quantità di prodotto sarà possibile coprire una grande superficie. Mentre per il Végétalex è consigliabile inserire circa il 20 per cento in più di liquido per garantire le stesse prestazioni.

Il sigillante Végétalex viene realizzato con noccioli di oliva e cellulosa
Il sigillante Végétalex viene realizzato con noccioli di oliva e cellulosa

Durata e ambiente

La durata sembra favorire invece il Végétalex, dal momento che il Caffélatex è pensato esclusivamente per ottenere prestazioni elevate. In questo caso il Végétalex, che non si basa sulla solidificazione del polimero bensì sull’ostruzione del foro grazie a fibre e gomma Xantana (prodotta da zuccheri semplici), sarà in grado di garantire un effetto a lungo termine.

Entrambi i prodotti invece assicurano un profondo rispetto per l’ambiente. Caffélatex è realizzato senza l’uso di ammoniaca né di altri prodotti chimici aggressivi, mentre il Végétalex è pensato proprio per rispettare l’ambiente e ha il netto vantaggio di essere biodegradabile. Quindi il risultato è un pareggio netto. Un bel 2-2 fra questi prodotti di altissima qualità. Il prezzo è di 24 euro per il formato da 1000 ml.

Ricordiamo che i prodotti Effetto Mariposa sono distribuiti in Italia da:

Cravero Paolo e C. S.n.c. . (mariposa@craveropaolo.com)

DSB S.r.l. (info@dsb-bonandrini.com)

Cicli Fina S.r.l. (info@ciclifina.it)

effettomariposa.eu