Il tubeless è entrato ormai nella routine di tutti i ciclisti, dai professionisti agli amatori. Ed ora è ufficialmente arrivato anche nel mondo gravel: anche la specialità dedicata all’avventura necessita di evoluzione tecnica. Pirelli lancia il pneumatico Cinturato Gravel RC X, la versione per terreni difficili del suo celebre Cinturato Gravel RC, dedicato alle biciclette da gravel.
Il Cinturato Gravel RC X ha un’ottima scorrevolezza grazie a un battistrada centrale con tasselli bassi e fittiIl Cinturato Gravel RC X ha un’ottima scorrevolezza grazie a un battistrada centrale con tasselli bassi e fitti
Esigente
Un prodotto, il Cinturato Gravel RC X, pensato per chi ama l’avventura e non ha intenzione di fermarsi davanti a nulla. Ogni terreno è alla sua portata: strade dissestate e terreni misti, fino ai sentieri più duri. Si tratta della scelta ideale per chi si diletta nel bikepacking più estremo o nelle gare più iconiche. La X, infatti, sta per Extreme, e definisce una categoria di gomme Pirelli da bici dedicata agli utilizzi più duri ed esigenti.
Lo strato di protezione da tallone a tallone in tessuto quadro ad alta densità, aumenta la resistenza ai tagliLo strato di protezione da tallone a tallone in tessuto quadro ad alta densità, aumenta la resistenza ai tagli
Tubeless
La scelta di abbinare il tubeless ready contribuisce alla robustezza ancora maggiore sui fianchi. A questa caratteristica si abbina anche un’ottimale resistenza al rotolamento, propria dei copertoni tubeless. Un copertone scorrevole e veloce sulle superfici dure o nei rettilinei, grazie a un battistrada centrale con tasselli bassi e fitti. Offre anche un perfetto grip nelle curve, grazie a fianchi con tasselli dal profilo alto e penetrante. Proprio sulle spalle del Cinturato Gravel RC X Pirelli ha inserito la sua tecnologia TechWALL X.
Tecnica estrema
Una struttura propria di Pirelli che si caratterizza per una carcassa di tessuto in nylon da 60tpi risvoltato e allungato fino a coprire l’intero fianco opposto. Ciò fa risultare i fianchi rinforzati e resistenti ai tagli, cosa fondamentale quando si è immersi nella natura senza assistenza.
Le misure per il Cinturato Gravel RC X sono tre: 35, 45 e 55 millimetriLe misure per il Cinturato Gravel RC X sono tre: 35, 45 e 55 millimetri
A questo si aggiunge uno strato di protezione da tallone a tallone in tessuto quadro ad alta densità, comune a tutta la gamma Gravel di Pirelli. Il copertone, così, mantiene la scorrevolezza e il grip tipici del modello RC, ma aumenta sensibilmente la resistenza ai tagli laterali e la stabilità in curva.
Origini offroad
Il battistrada del modello RC X è condiviso con quello del Gravel RC, derivato dai pneumatici Pirelli SCORPION XC RC, nati nelle gare XC e Marathon di Coppa del mondo e destinati a rider esperti e veloci. Anche il nuovo CINTURATO Gravel RC X è realizzato con la ormai comprovata e performante mescola SpeedGRIP, la quale offre durata, grip su fondi bagnati e una riduzione della resistenza al rotolamento, molto vicina a quella di un puro pneumatico da strada.
Il CINTURATO Gravel RC X è già disponibile nei migliori negozi di ciclismo ed online, nelle misure 35-622 (Classic), 40-622 (tradizionale nero) e 45-622 (Classic).
Mattia Viel si era qualificato da solo per i mondiali. Ma ora Pontoni lo ha convocato in nazionale per la Monsterrato Gravel. Un'altra storia da raccontare
Pirelli presenta Cinturato Road, la versione solo per camera d’aria del suo celebre pneumatico Cinturato Velo. Questo nuovo modello va a completare la gamma della linea per bicicletta da strada. Rigorosamente Made in Italy e prodotto nel nuovo stabilimento di Milano Bollate, è un connubio di più caratteristiche fondamentali. Offre infatti durata, protezione, comfort e massima praticità di montaggio in svariate situazioni d’utilizzo. Dalle uscite in bici del weekend, all’allenamento intensivo o per un uso granfondistico, fino ad un contesto d’utilizzo più urbano e quotidiano, con le misure più larghe.
Il disegno favorisce grip e durabilitàPensato per essere utilizzato esclusivamente con camera d’ariaIl disegno favorisce grip e durabilitàPensato per essere utilizzato esclusivamente con camera d’aria
Mescola brevettata
Cinturato Road presenta la collaudata e brevettata mescola SmartNET Silica di Pirelli, compound da ben diciassette elementi già in uso sul Cinturato Velo e P ZERO TLR 4S, che offre ottimo grip ed efficiente resistenza al rotolamento, in qualsiasi condizione climatica. La robusta carcassa da 60TPI, ad alta protezione dalle forature, è realizzata con TechWALL+ Road, la tecnologia proprietaria con strato aggiunto da tallone a tallone, in versione dedicata ai copertoncini.
Una struttura affidabile e ideale per solcare vari contesti stradali. Grazie a multipli strati di rinforzo ed uno di protezione in nylon in aggiunta, sotto il battistrada, TechWALL+ Road protegge la gomma da pizzicature e corpi estranei, favorendo la durata del pneumatico nel tempo e su fondi stradali impegnativi e normalmente usuranti per la gomma.
Gli intagli sul battistrada sono studiati per performare anche a basse temperatureLa mescola è studiata per performare anche a basse temperature
Disegno nuovo
Il disegno del battistrada è rinnovato rispetto alla celebre variante TLR. Presenta infatti più intagli laterali ed una particolare geometria di scanalature per migliorare la tenuta in curva, anche su tratti urbani più accidentati e soprattutto su manti stradali freddi. Cinturato Road è la gomma per chi, nelle sue uscite in bici, punta al divertimento e al comfort, vuole la massima facilità d’uso e montaggio.
Testato negli allenamenti invernali dai team WorldTour di Pirelli, è ideale anche per l’agonista che per l’allenamento ricerca un prodotto robusto e duraturo. È una gomma che si rivolge a chi ancora predilige la praticità del copertoncino con camera d’aria, affiancandosi all’offerta Pirelli di Cinturato SmarTUBE e RoadTUBE. Questo nuovo modello sarà disponibile nelle misure: 26-622, 28-622, 32-622 e 35-622.
Dopo aver presentato i P ZERO Race, ecco il modello Road, nato per l'allenamento. Stessi criteri costruttivi, sezioni da 24-26-28, battistrada meno tenero
Attraverso i nostri articoli abbiamo già avuto modo di parlare in maniera approfondita del progetto “CYCL-e around” promosso da Pirelli. Stiamo parlando di un servizio all-inclusive di e-bike sharing che Pirelli ha deciso di mettere a disposizione di quelle aziende che vogliono favorire la mobilità sostenibile dei propri dipendenti negli spostamenti casa-ufficio, durante la giornata lavorativa e nel tempo libero.
Negli ultimi mesi hanno condiviso il progetto “CYCL-e around” due realtà importanti come Terna e Aon. L’ultima azienda in ordine di tempo ad aver deciso di aderire a questa opportunità resa disponibile da Pirelli è oggi TPS Group.
Pirelli non è solo corsa, questo è il copertone Urban, pensato anche per la cittàPirelli non è solo corsa, questo è il copertone Urban, pensato anche per la città
Scopriamo TPS Group
TPS Group realizza servizi tecnici e ingegneristici per diversi settori industriali, tra i quali il principale è quello aeronautico. Quotata sul mercato EGM di Borsa Italiana fin dal 2017, TPS Group pubblica annualmente il Bilancio di Sostenibilità che descrive le politiche adottate sui temi ESG (Environment, Social e Governance).
Fortemente orientata all’innovazione tecnologica, l’azienda impiega oltre 550 professionisti con sedi in Italia, in Europa e negli Stati Uniti.
Aderendo al progetto “CYCL-e around” di Pirelli, TPS Group ha deciso di incentivare la mobilità green. Nel farlo ha messo a disposizione dei propri dipendenti una flotta di e-bike. Si tratta di biciclette elettriche di ultima generazione, con 115 chilometri di autonomia. Le e-bike saranno disponibili presso gli uffici di Gallarate, San Benedetto del Tronto e Torino.
I prodotti Pirelli sono prodotti nella nuova sede di BollateI prodotti Pirelli sono prodotti nella nuova sede di Bollate
Un’app dedicata
Per facilitare l’utilizzo delle e-bike da parte propri dei dipendenti TPS Group ha realizzato un’applicazione ad hoc.
Le biciclette a pedalata assistita potranno essere impiegate per gli spostamenti di lavoro, per il tragitto casa-ufficio, ma anche per il weekend. L’obiettivo è avvicinare tutti e in ogni momento a nuove soluzioni di mobilità, sane, sicure e sostenibili, durante la giornata lavorativa ma anche nel tempo libero. Ai dipendenti che faranno uso del servizio, assieme alla e-bike verrà consegnato tutto il necessario per spostarsi in città in comodità e sicurezza: dal casco protettivo alla borsa nella quale riporre lucchetto e caricabatterie.
Pirelli ha a cuore il tema della sostenibilità, soprattutto nella realizzazione dei suoi prodottiPirelli ha a cuore il tema della sostenibilità, soprattutto nella realizzazione dei suoi prodotti
In prima linea per la mobilità sostenibile
Alessandro Rosso, CEO di TPS Group ha commentato con queste parole la nuova iniziativa che vede la sua azienda in prima linea a favore del tema della mobilità sostenibile: «Attraverso questa iniziativa sviluppata in collaborazione con Pirelli stiamo rafforzando gli obiettivi di sostenibilità che sono parte integrante delle strategie del Gruppo TPS. E’ un segnale di attenzione verso i dipendenti e verso l’ambiente, per dare il nostro piccolo contributo per uno stile di vita più sano incentivando l’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi a zero emissioni».
Francesco Bruno, Head of Micromobility Solutions di Pirelli ha così dichiarato: «L’avvio del servizio “CYCL-e around“ da parte di TPS Group conferma l’attenzione del mondo delle aziende alla sostenibilità. È un contributo al miglioramento della micro-mobilità nelle città utilizzando mezzi moderni e a zero emissioni, nel rispetto concreto degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite».
Marco Pavarini, direttore generale di ExtraGiro si parla del futuro di questa società, che potrebbe non essere più solo legato all'organizzazione delle competizioni
I copertoni sono una delle parti più importanti per la nostra bici, l’unica a contatto con l’asfalto. Ci devono offrire sicurezza e garantire la prestazione, un binomio difficile da costruire, soprattutto a causa delle differenti condizioni climatiche. Pirelli ha deciso di abbattere questa frontiera, presentando il nuovo copertone P Zero Race 4s TLR: un prodotto adatto a tutte le stagioni.
La mescola utilizzata per i copertoni P Zero Race 4s TLR è la SmartNET SilicaLa mescola utilizzata per i copertoni P Zero Race 4s TLR è la SmartNET Silica
Novità e non solo
Pirelli nel costruire questo nuovo copertone ha utilizzato una nuova tecnologia: la Speedcore. Questa rende il copertone estremamente scorrevole ed abbassa notevolmente il rischio di forature. La mescola utilizzata è la SmartNET Silica: perfetta per fondi freddi o bagnati, ma allo stesso tempo offre prestazioni a tutto tondo. Si tratta della stessa tecnologia utilizzata per lo pneumatico Cinturato Velo.
La SmartNET Silica è una molecola a base di silice, la quale ha una forma allungata, differente dalle altre mescole in silicio. Questa differente costruzione ha una tendenza ad auto-allinearsi, garantendo così innumerevoli vantaggi prestazionali. Un’altra caratteristica che permette di utilizzare i P Zero Race 4s TLR tutto l’anno è l’affinità chimica con con l’acqua e le basse temperature.
Le misure disponibili sono tre: 28, 30 e 32 millimetriLe misure disponibili sono tre: 28, 30 e 32 millimetri
Speedcore
La mescola è abbinata con la tecnologia Speedcore, questa utilizza uno strato particolato in Aramide. Inoltre grazie all’utilizzo della Speedcore i copertoni hanno una bassa resistenza al rotolamento ed un’elevata protezione da forature. Tutte queste caratteristiche rendono il pneumatico P Zero Race 4s TLR davvero utilizzabile tutto l’anno. Performante e veloce d’estate, con alto grip e resistente d’inverno. A tutto ciò si unisce un feeling racing tipico della famiglia Pirelli.
Questa nuova tecnologia è stata sviluppata in combinazione all’esperienza di Pirelli nel campo delle mescole da competizione ed è stata introdotta per la prima volta sul mercato con il pneumatico P Zero Race TLR.
P ZERO Race 4S TLR è già disponibile nelle misure 28-622, 30-622 e anche 32-622.
Del Pirelli P Zero Race TLRvi avevamo già parlato. Ma presso BCA (Bike Connection Agency) tenutasi in Toscana, abbiamo avuto modo di scambiare alcune chiacchiere e considerazioni con Valeria Omodeo Zorini, che di Pirelli è product marketing manager.
Pirelli nasce come casa produttrice di mescole per pneumatici e questa filosofia, questa massima attenzione alla mescola ancora oggi è forte e presente nel brand milanese. Non è un caso che sia il fornitore ufficiale delle gomme in Formula Uno.
Valeria Omodeo Zorini, product marketing manager di Pirelli. Lei è anche a stretto contatto i team dei pro’ supportati da PirelliValeria Omodeo Zorini, product marketing manager di Pirelli. Lei è anche a stretto contatto i team dei pro’ supportati da Pirelli
A Milano…
Gran parte delle produzione, specie quella dedicata alle bici, è stata trasferita in Italia, a Bollate (Mi). Lì non solo vengono prodotte le coperture di alta gamma dedicate al mondo bike, ma c’è anche il centro di sviluppo e ricerca di Pirelli.
«L’idea – ha spiegato Valeria Omodeo – è quella di centralizzare in Italia, nel milanese, la nostra produzione. Non è un caso che sulla spalla dei nuovi P Zero Race TLR via sia la scritta “Made in Italy”».
La tendenza come si è visto è quella di ampliare le sezioni. Dai 23 millimetri di 7-8 anni fa, oggi la normalità è il 28 millimetri. Senza contare che tra Milano-Sanremo, Fiandre e Roubaix si è visto un utilizzo del 30 e 32 millimetri. Il nuovo tubeless da 28 millimetri è stata la copertura che abbiamo potuto provare su una vera fuoriserie, la Canyon Ultimate Cfr. I tecnici Pirelli dopo aver consultato il nostro peso ci hanno gonfiato le gomme al decimo di bar.
La scritta Made in Italy appare, con orgoglio, sulle spalle dei P Zero Race TLRLa scritta Made in Italy appare, con orgoglio, sulle spalle dei P Zero Race TLR
Sviluppo coi team
Grazie a questa continua ricerca ed evoluzione, Pirelli è riuscita a produrre coperture sempre più leggere, scorrevoli e resistenti alle forature. Il tutto coadiuvato dai team professionistici che supportano, tra cui la Trek-Segafredo di Mads Pedersen.
«Giusto in questo periodo siamo in tema di Classiche del Nord – ha continuato Omodeo – e prima di queste corse eravamo in Belgio con i pro’ i quali ci hanno “ricoperto” di richieste e feedback al tempo stesso.
«Cosa chiedono? Scorrevolezza, leggerezza e anche grip. Ma non è così facile venire incontro a tutte queste esigenze. In qualche modo la “coperta è corta”. Se faccio un tubeless più leggero, probabilmente sarà meno resistente alle forature. Ed ecco perché il nostro centro di ricerca e sviluppo in Italia, dove i contatti con chimici ed ingegneri sono diretti e costanti, diventa fondamentale».
Il nostro test sulle splendide strade tra le Colline Metallifere grossetane e il mar Tirreno, grazie a BCAIl nostro test sulle splendide strade tra le Colline Metallifere grossetane e il mar Tirreno, grazie a BCA
Scorrevolezza docet
Rivediamo dunque, brevemente, la struttura di questo copertoncino sempre più apprezzato… anche dai team WorldTour.
Il P Zero Race TLR ha un battistrada la cui mescola è la SmartEVO. Quel che cambia è l’interno della gomma stessa, ciò che poi di fatto aumenta la scorrevolezza. Grazie all’utilizzo della nuova tecnologia Speedcore (procedimento brevettato in casa Pirelli) che favorisce una bassa resistenza al rotolamento e al tempo stesso garantisce una più che buona protezione dalle forature. Il tutto è stato possibile grazie all’utilizzo di fibre di aramide, le quali si possono lavorare con notevole precisione.
L’aramide infatti resiste bene al taglio e alle alte temperature e specie nella seconda fase della lavorazione, quando cioè lo pneumatico è “cotto al forno”, riesce ad essere un tutt’uno. Spiegazione ridotta all’osso, molto semplicistica, ma che rende l’idea di quanto la gomma sia un corpo unico, non sia rigida perché deve tenere insieme più parti e la mescola possa lavorare al meglio. Il risultato? La scorrevolezza è migliorata del 24%.
Nelle tappe di montagna del Giro, Simon Yates ha usato delle ruote prive di marchi. Sembrano un modello inedito di Vision, cerchio da 45 e freni a disco
Pirelli, ecco il nuovo tubolare P Zero Race Tube SL che i corridori dei team Trek-Segafredo, Bike Exchange, AG2R Citroen utilizzeranno al Giro d'Italia
Gomme da usare per allenarsi e pneumatici da usare in inverno. Copertoncini e tubeless da montare sulla “bici muletto”. Al di là della spesa, cosa dobbiamo considerare sotto il profilo tecnico quando scegliamo e montiamo una gomma da usare nel corso della stagione lontano dalle competizioni?
Per Vendrame tubolari in gara, ma le gomme invernali sono tubelessPer Vendrame tubolari in gara, ma le gomme invernali sono tubeless
Gomme invernali, cosa dice Pirelli
«Nel caso si possa o voglia optare per l’acquisto di uno pneumatico specifico – spiega Bressan – l’attenzione va posta sul livello di scolpitura e di protezione alla foratura. Gioca un ruolo di primaria importanza anche la mescola, meglio se morbida o comunque con caratteristiche di alto grip sul bagnato. In inverno si affrontano di solito condizioni con temperature più basse, umido, bagnato e in genere strade più sporche, con più detriti. Per questo una gomma con molti intagli e protezione alle forature garantisce una migliore impronta a terra e protezione allo stesso tempo.
«Al netto della scelta di uno pneumatico specifico – continua Bressan – la pressione di gonfiaggio è il parametro su cui porre la maggiore attenzione. Abbassarla di mezzo bar rispetto al normale è una buona abitudine per l’inverno, per ovviare agli inconvenienti appena descritti. Meno pressione vuol dire maggiore velocità nel far scaldare, anche se di poco, la mescola del battistrada. Si migliora l’impronta a terra e si riducono anche le forature. Le gomme morbide si adattano meglio alle asperità, anziché opporsi rigidamente ad esse. Gli intagli, o sipes, hanno il compito di far scaldare la mescola perché permettono al battistrada di muoversi e generare calore: è la loro funzione. Ecco perché le gomme invernali o categorizzate come tali hanno un numero maggiore di sipes. Al contrario di quello che si pensa, in ambito bici, i sipes non hanno il compito di portare l’acqua verso l’esterno dello pneumatico, come invece avviene per gli altri veicoli, quali moto e auto».
Samuele Bressan, product manager di Pirelli CyclingSamuele Bressan, product manager di Pirelli Cycling
La palla passa dunque ad Andrea Vendrame, che si avvia verso la ripresa della preparazione, dopo aver chiuso la stagione il 4 ottobre alla Tre Valli Varesine.
Tubeless, copertoncino oppure tubolare?
In gara utilizzo i tubolari P Zero con sezione da 26, lontano dalle corse preferisco utilizzare i Cinturato tubeless con una larghezza da 28. Sono cosciente e ho avuto l’opportunità di toccare con mano i vantaggi dei tubeless di ultima generazione e dei copertoncini con le camere d’aria in poliuretano superleggere. Tuttavia per il mio stile di guida, in gara, il tubolare è il compromesso migliore. Lo è per il grip e per la leggerezza del comparto che include anche le ruote. I test che abbiamo effettuato con il team sono interessanti. Un tubolare è più reattivonelle uscite delle curve e nelle fasi di rilancio perché è maggiormente elastico, ma è meno scorrevole alle velocità elevate e oggi si va sempre più forte. E comunque è da considerare anche la preferenza di ogni singolo atleta.
TLR SL, utilizzati dai corridori della Ag2R-Citroen anche dai pro durante le gareTLR SL, utilizzati dai corridori della Ag2R-Citroen anche dai pro durante le gare
Quindi non usi sempre le stesse gomme?
A prescindere dalla stagione, in allenamento utilizzo il tubeless da oltre 3 anni. Non ho mai forato, non voglio portarmi sfortuna, ma è così e lo uso con il liquido anti-foratura all’interno. E’ meno scorrevole se paragonato ad uno pneumatico specifico per le gare, ma ha una resa che rimane uguale nel tempo, per tanto tempo. Nelle fasi di allenamento è importante anche per noi avere uno strumento affidabile e che non necessita di tanta manutenzione. Sacrificare qualche grammo e un po’ di scorrevolezza in allenamento non è un problema.
Si parte dalla misura da 26 e si saleSi parte dalla misura da 26 e si sale
Con le basse temperature e anche con l’asfalto bagnato/umido, abbassi la pressione di esercizio?
Parto dal presupposto che Pirelli ci ha dotato di una tabella, noi ed i meccanici del team, con i diversi range di utilizzo degli pneumatici. Questa scheda è personalizzata per ogni corridore, tiene conto delle caratteristiche personali e delle ruote che si vanno ad utilizzare. Ci sono delle variabili minime legate alle preferenze dei corridori, fattori che si valutano anche all’ultimo momento, prima dalla gara e con il meccanico. Detto questo, io di solito uso delle pressioni comprese tra le 7 e 6,5 atmosfere per i tubolari da 26, in gara ho l’abitudine di usare le ruote Bora di Campagnolo da 50 millimetri. In allenamento con i tubeless non vado oltre le 5,5 atmosfere: 5 davanti e 5,5 dietro, magari abbassando di 0,5 quando fa freddo, oppure con l’asfalto bagnato e umido.
Il Team di Vendrame è coinvolto nella ricerca e sviluppo PirelliIl Team di Vendrame è coinvolto nella ricerca e sviluppo Pirelli
Dalla bici normale a quella con i dischi, hai cambiato anche il modo di sfruttare le gomme e tutta la bicicletta?
Tutti hanno cambiato il modo di guidare e di usare la bicicletta e le gomme sono complici di questo cambiamento. Uno stile di guida differente è legato principalmente alle bici con i dischi nella loro totalità, nel senso che la bicicletta con i dischi, rispetto ad una normale è cambiata completamente in tutte le sue parti. Si va sempre più veloce, è palese. E’ importante l’aerodinamica, maanche la sicurezzatrasmessa dal mezzo meccanico. Con le bici normali, all’interno di certi range di velocità, si arrivava a 100 metri da una curva o a ridosso di un tornante e si frenava. Ora i metri sono diventati 50, ma se non avessimo degli pneumatici adeguati e mi riferisco anche all’aumento delle sezioni, i dischi sarebbero inutili. E’ un dato di fatto e in gara le differenze si vedono ancora di più.
Nelle scorse settimane abbiamo avuto modo di presentare il progetto “CYCL-e around” promosso da Pirelli. Parliamo di un servizio all-inclusive di e-bike sharing messo a disposizione dalla stessa Pirelli in favore di quelle aziende che vogliono favorire la mobilità sostenibile dei propri dipendenti negli spostamenti casa-ufficio, durante la giornata di lavoro e nel tempo libero. Dopo Terna, una nuova azienda ha deciso di usufruire del “CYCL-e around” di Pirelli. Stiamo parlando di Aon, realtà leader a livello mondiale nei servizi professionali.
Aon e Pirelli lavorano per avere una migliore mobilità sostenibile Aon e Pirelli lavorano per avere una migliore mobilità sostenibile
Emissioni Zero
L’annuncio ufficiale dell’accordo fra Pirelli e Aon è avvenuto in occasione del “Zero Emissions Day”, la giornata dedicata alle emissioni zero attraverso l’eliminazione, almeno per 24 ore, del consumo di combustibili fossili. L’adesione al progetto “CYCL-e around” conferma quanto il tema della responsabilità sociale e ambientale sia sentito da parte del Gruppo Aon in Italia. Anche per questo motivo il progetto “CYCL-e around” è stato introdotto dall’headquarter Aon di Milano, edificio che più rispecchia l’utilizzo sostenibile di risorse e che ha anche ottenuto la certificazione Platinum LEED.
Quattro modalità di noleggio
Così come avvenuto per Terna, sono quattro le modalità di noleggio offerte nell’ambito dell’accordo fra Aon e Pirelli: “Working Time”, che consente di utilizzare la e-bike durante la giornata lavorativa per gli spostamenti di lavoro in città; “Home2Work”, per i tragitti quotidiani casa-ufficio; “Smart Week”, per l’utilizzo delle e-bike 7 giorni consecutivi; “Weekend Break“, per usufruire delle bici elettriche Pirelli nel weekend senza limiti di chilometraggio.
I dipendenti di Aon potranno prenotare la propria e-bike attraverso un’apposita App e le flotte di e-bike di Pirelli saranno a disposizione in un’area attrezzata per la custodia e la manutenzione delle biciclette presso la sede di Aon a Milano.
Queste sono le bici che verranno posizionate presso un’area dedicata della sede Aon di MilanoQueste sono le bici che verranno posizionate presso un’area dedicata della sede Aon di Milano
Aon, obiettivo 2030
Andrea Parisi, CEO di Aon S.p.A., ha manifestato con queste parole la sua soddisfazione per la nuova partnership con Pirelli: «Siamo molto orgogliosi di aver aderito al progetto “CYCL-e around” di Pirelli. Rientra perfettamente nel solco delle nostre politiche di sostenibilità, che da anni promuoviamo al nostro interno, sia in Italia che a livello internazionale. Il nostro obiettivo come Gruppo è quello di azzerare le emissioni di CO2 entro il 2030. Questa iniziativa costituisce un ulteriore tassello verso il raggiungimento di questo importante traguardo. Al momento il servizio di noleggio di bici a pedalata assistita è attivo nel nostro headquarter. Con l’adozione di pratiche come questa, vogliamo dare il nostro contributo per un ambiente più pulito, utilizzando mezzi di trasporto alternativi a basso impatto ambientale».
Pirelli, scelta vincente
Alle parole del CEO di Aon S.p.A. hanno fatto eco quelle di Valeria Leone, EVP Investor Relations, Competitive, Business and Value Insight, Non-Tyre Services & Solutions di Pirelli: «Il progetto CYCL-e around rientra nelle azioni messe in atto da Pirelli per contribuire alla transizione verso una nuova mobilità: sicura, sostenibile e sana sia in città che nel tempo libero. La collaborazione con Aon conferma che il mondo delle aziende condivide e sostiene quest’idea. Questo nuovo accordo – ha aggiunto – rafforza l’obiettivo di Pirelli di proporre soluzioni digitali e altamente tecnologiche ad aziende e comunità di utenti privati, ripensando la mobilità dei singoli in modo da favorire la riduzione dell’impatto ambientale e contribuire attivamente all’abbattimento delle emissioni, oltre a promuovere uno stile di vita più attivo e sano».
Facile da condurre, resistente e robusto, ideale su fondi umidi, bagnati, fangosi e perfetto per la stagione autunnale. Pirellicompleta la sua gamma di pneumatici bici dedicati alla disciplina gravel con il Cinturato Gravel S (Soft Terrain). Il disegno del battistrada scolpito è ideale per chi usa la bici su strada, sentieri gravel e terreni impegnativi. Tutte queste caratteristiche sono coadiuvate da una carcassa robusta e rinforzata per affrontare condizioni atmosferiche sempre più difficili.
Sulla spalla l’iconica livrea di PirelliPer il disegno è stata preso come ispirazione quello dello Scorpion SSulla spalla l’iconica livrea di PirelliPer il disegno è stata preso come ispirazione quello dello Scorpion S
Grip su bagnato e asciutto
Pirelli allarga la famiglia dell’offroad e lo fa con uno pneumatico in grado di fornire i giusti feedback a chi cerca performance e affidabilità. Cinturato Gravel S è infatti adatto per ogni uso, dal divertimento al racing, per tutti i terreni e per ogni tipo di rider.
Come tutti gli altri pneumatici del range (RC, H, M), anche questa è una gomma tubeless ready e realizzata con la mescola SpeedGRIP. Una composizione in grado di combinare perfettamente le caratteristiche tipiche di un compound offroad. Caratterizzato da doti di resistenza meccanica elevata con una bassa resistenza al rotolamento, a cui si aggiunge un alto grip su bagnato e asciutto.
I tasselli sono posizionati in modo tale da regalare scorrevolezza e grip nelle situazioni più impegnativeLa tecnologia TechWALL rinforza il battistrada da tallone a talloneI tasselli sono posizionati in modo tale da regalare scorrevolezza e grip nelle situazioni più impegnativeLa tecnologia TechWALL rinforza il battistrada da tallone a tallone
Ispirato dalla Mtb
La scelta del disegno per Pirelli è una cosa seria. Studi, prove su strada e anni d’esperienza hanno dato alla luce un copertone pronto ad aggredire il fuoristrada. In particolare il disegno del battistrada di Cinturato Gravel S è stato elaborato partendo da quello dello Scorpion S dedicato alle Mtb. I tasselli sono stati ridisegnati e modificati per affrontare in sicurezza percorsi gravel, tecnici e accidentati, dove grip e sicurezza sono la massima priorità. Il tutto senza tralasciare la facilità di controllo e la tenuta su strada.
Come già la versione RC, dedicata alle competizioni e lanciata da Pirelli a luglio di quest’anno, anche la nuova variante S è stata rinforzata rispetto agli altri pneumatici Cinturato Gravel. La sua carcassa è in nylon da 60 TPI ed è protetta da una “cintura”, denominata TechWALL Gravel, che abbraccia la gomma da tallone a tallone aumentandone esponenzialmente l’affidabilità.
Disponibile con livrea gravel ispirata allo stile off-roadCinturato Gravel S è disponibile in tre misure con larghezza da 40 mm a 50 mmDisponibile con livrea gravel ispirata allo stile off-roadCinturato Gravel S è disponibile in tre misure con larghezza da 40 mm a 50 mm
Versioni
Cinturato Gravel S è già disponibile per l’acquisto, nelle misure 40-622 e 45-622 sia in versione tradizionale nera, sia Classic con fianchi in para. Chiuderanno poi la gamma nei prossimi mesi le misure 50-622 e 50-584 in versione Classic. Il peso va dai 530 g per i 40 mm ai 600 g per i 50 mm.
I primi feedback fanno accostare questa bicicletta a una road da gara di alto livello. Kaius non è la gravel adatta a tutti, non è la bicicletta per le scampagnate e per le passeggiate, ma è una bici spinta nelle soluzioni e che invita ad aprire il gas. Non è una bicicletta per il bike packing. E' una bici da gara...
BMC Kaius è la bicicletta sviluppata e dedicata alle competizioni gravel. Non è una rivisitazione ed un compromesso. E’ un progetto tutto nuovo.
Il layup del carbonio è tutto nuovo e di fatto apre il nuovo corso legato all’applicazione della fibra composita nel contesto off-road racing. Ci sono diversi elementi che collimano tra loro e ognuno di questi è votato a massimizzare la performance. La geometria, la rigidità e il peso ridotto, ma anche l’integrazione e l’aerodinamica. Entriamo nel dettaglio della BMC Kaius.
L’agonismo è il suo ambiente ideale (foto BMC/Jérémie Reuiller)L’agonismo è il suo ambiente ideale (foto BMC/Jérémie Reuiller)
Gravel Performance Series
E’ la nuova categoria dell’azienda svizzera e la Kaius è la prima bicicletta a farne parte. La bicicletta nasce per essere veloce, ma senza sacrificare la stabilità e la trazione sui terreni sconnessi.
L’applicazione della fibra è stata sviluppata in modo specifico, facendo collimare diverse tipologie di tessuto composito Premium ad alto modulo. Il risultato è una frame-kit molto leggero (910 grammi dichiarati nella taglia 54, molto ridotto se contestualizzato nel segmento gravel) che si posiziona nella fascia media della tecnologia TCC (acronimo di Race Tuned Concept). Il livello superiore è rappresentato dalla stradale Teammachine SLR.
C’è una forcella da 400 grammi con un rake di 68 millimetri, un seat-post con D-Shape design da 160 e un cockpit aero da 315. La somma? 1785 grammi per il kit telaio.
Le due asole per il piccolo bag da mettere sull’orizzontaleI due portaborraccia integrati nel progetto KaiusIl seat-post con forma D-ShapeBlocco del reggisella nascosto e foderi obliqui ribassati e marcatamente aeroL’innesto “esterno” degli obliquiAnche il piantone ha il profilo posteriore troncoLe due asole per il piccolo bag da mettere sull’orizzontaleI due portaborraccia integrati nel progetto KaiusIl seat-post con forma D-ShapeBlocco del reggisella nascosto e foderi obliqui ribassati e marcatamente aeroL’innesto “esterno” degli obliquiAnche il piantone ha il profilo posteriore tronco
I punti chiave del progetto
BMC Kaius si sviluppa attorno al nuovo layup del tessuto composito, ma ci sono anche una geometria dedicata, l’integrazione, l’aerodinamica e la versatilità.
La geometria prevede un reach allungato che, combinato con il rake della forcella, permette di spostare la ruota in avanti. Tradotto, stabilità e facilità di guida, ma anche la possibilità di sfruttare degli stem corti, in modo da mantenere la bicicletta agile anche negli spazi stretti. C’è un carro di 42 centimetri di lunghezza (valore comune a tutte le taglie), garantendo una trazione ottimale.
L’integrazione assume una forma rinnovata grazie al cockpit integrato full carbon (di serie sulla 01 One), alla forcella e al seat-post. Il cockpit Aero Carbonha unflare (svasatura) particolare di 12,5° e che si sviluppa su tre misure. La parte dove ci sono le leve è larga 360 millimetri e ha una superficie piatta. La sezione centrale della curva è larga 400 millimetri, mentre la parte terminale della curva è di 420. Lo stem ha un’inclinazione negativa di 15°.
Le sedi della serie sterzo e lo stelo della forcella rendono la bicicletta compatibile con gli stem (attacchi manubrio) della famiglia ICS di BMC. Infatti, per gli allestimenti Two e Three sono previsti gli attacchi manubrio ICS2. Entra a fare parte di questa categoria anche uno stem con capacità ammortizzante, ovvero l’attacco manubrio MTT con elastomero interno.
Lo stelo della forcella non è tondo, per facilitare il passaggio delle guaine e senza limitare il raggio di apertura dello sterzo. Al suo interno è inserita una schiuma di rinforzo, proprio come per la Teamachine SLR.
Il concetto di integrazione ed aerodinamica si completa con i due portaborraccia (Aerocore design), che fanno parte del frame e dal reggisella full carbon con profilo posteriore tronco.
Un’immagine che rende bene l’idea della presa alta raccolta (foto BMC/Jérémie Reuiller)Il profilo schiacciato del manubrio integrato ICS Aero Carbon (foto BMC/Jérémie Reuiller)Si può montare anche la doppia corona e il deragliatoreIl particolare design dello stelo e della testa della forcella (foto BMC/Jérémie Reuiller)Un’immagine che rende bene l’idea della presa alta raccolta (foto BMC/Jérémie Reuiller)Il profilo schiacciato del manubrio integrato ICS Aero Carbon (foto BMC/Jérémie Reuiller)Si può montare anche la doppia corona e il deragliatoreIl particolare design dello stelo e della testa della forcella (foto BMC/Jérémie Reuiller)
Gli altri dettagli
La BMC Kaius supporta le trasmissioni con con corona singola e/o doppia corona; il supporto del deragliatore può essere rimosso a piacere.
E’ possibile montare un dropper-post con diametro da 27,2 millimetri, ma è necessario utilizzare l’apposito adattatore per il reggisella D-Shape.
La forcella e il retrotreno hanno una luce che permette il passaggio di pneumatici fino a 44 millimetri di larghezza. La larghezza effettiva dello pneumatico è soggetta a tante variabili, una su tutte l’ampiezza del canale interno del cerchio, ecco perché viene fornito il dato relativo alla larghezza della gomma.
Gli spacers della serie sterzo sono specifici per il design ICS, ma si possono montare anche degli attacchi manubrio standard.
BMC Kaius non è una bicicletta che nasce e viene mutuata da una piattaforma bikepacking. Non prevede dei supporti per parafanghi e borse. L’unica borsa prevista è quella sulla tubazione orizzontale.
L’altezza da terra del movimento centrale è di 80 millimetri. E’ molto se consideriamo la media della categoria ed è una soluzione voluta per facilitare il passaggio su sassi, drop e terreni particolarmente difficili da approcciare. Questa altezza aumentata è parallela al fatto che il fodero lato drive non è ribassato.
La versione TwoL’allestimento ThreeLa versione TwoL’allestimento Three
Allestimenti e taglie
Gli allestimenti sono tre (One, Two e Three) e si sviluppano sul medesimo modulo di telaio e forcella, BMC Kaius 01. Le taglie sono sei: 47, 51 e 54, 56, 58 e 61.
One è il top di gamma con il frame-kit BMC al completo (quella con la livrea a base bianca), ruote Zipp 303 Firecrest gommate Pirelli (Cinturato Gravel H da 40) e trasmissione Sram Red eTap AXS 1×12. Il prezzo di listino è di 11.499 euro, per una bicicletta che ha un peso dichiarato di 7,4 chilogrammi (taglia 54).
Two, è meno costosa rispetto alla precedente e porta in dote il doppio plateau della trasmissione. Ha le ruote Zipp 303S, con i medesimi pneumatici della One, ma ha la trasmissione Sram Force eTap AXS 2×12. Il suo prezzo di listino è di 8.499 euro, con un valore alla bilancia dichiarato di 8,2 chilogrammi.
BMC Kaius 01 Three, non è una entry level, non lo è per il prezzo e non lo è per l’allestimento. Ha la trasmissione Sram Rival eTap AXS 2×12 e le ruote CRD40 gommate Pirelli. Il prezzo di listino è di 8.499 euro, con un peso dichiarato di 8,9 chilogrammi.
Abbiamo provato la versione 01 One (foto BMC/Jérémie Reuiller)Abbiamo provato la versione 01 One (foto BMC/Jérémie Reuiller)
Le prime impressioni
Partendo dal presupposto che dedicheremo uno spazio (in seguito) al test approfondito della Kaius, i primi feedback ci fanno accostare questa bicicletta ad una bici road da gara di alto livello.
Kaius non è la bicicletta adatta a tutti quelli che vogliono fare gravel, non è la bicicletta per le scampagnate e per le passeggiate, ma è una bici spinta nelle soluzioni e che invita ad aprire il gas. Non è una bicicletta per il bikepacking.
Uno dei suoi vantaggi più grandi è la geometria, che invita a distribuire il peso del corpo in maniera ottimale e quasi naturale, fin dalle prime pedalate, fattore che collima alla perfezione con una grande sfruttabilità del mezzo e delle sue potenzialità. La posizione in sella fa la differenza. E’ una bici velocissima sui terreni compatti, sull’asfalto e permette di cambiare ritmo in un amen.
C’è una tubazione dello sterzo corta e raccolta, un manubrio rigido. La bicicletta però, non è un cavallo impazzito e non lo diventa neppure in quelle sezioni al limite del singletrack da xc. Ci vuole un po’ di manico. Si sente che ha il DNA da competizione, eppure è divertente in modo quasi inaspettato.
Si chiama Settimana ed è la nostra speciale selezione di contenuti editoriali pubblicati su bici.PRO negli ultimi sette giorni.
La riceverete puntualissima ogni lunedì direttamente nella vostra casella di posta elettronica.
Your information will *never* be shared or sold to a 3rd party.
Iscriviti alla newsletter
Si chiama Settimana ed è la nostra speciale selezione di contenuti editoriali pubblicati su bici.PRO negli ultimi sette giorni.
La riceverete puntualissima ogni lunedì direttamente nella vostra casella di posta elettronica.
Your information will *never* be shared or sold to a 3rd party.