La tecnologia Pirelli per Van der Poel e compagni

21.01.2025
4 min
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Nei giorni scorsi Pirelli ha ufficializzato una nuova partnership tecnica davvero prestigiosa. A partire dal 2025 e per i prossimi quattro anni la Alpecin-Deceuninck correrà con pneumatici Pirelli. La partnership consolida la presenza di Pirelli nel WorldTour e in Coppa del Mondo XCO e sarà propedeutica all’ulteriore sviluppo delle linee di coperture da bici da parte della stessa Pirelli.

Su strada i corridori della Alpecin-Deceuninck useranno il modello P ZERO Race TLS RS
Su strada i corridori della Alpecin-Deceuninck useranno il modello P ZERO Race TLS RS

Parla VdP

La Alpecin-Deceuninck ha nel suo organico diversi campioni del calibro di Jasper Philipsen, il vincitore dell’ultima Milano-Sanremo. E’ indiscutibile però che l’atleta di riferimento del team olandese sia Mathieu Van der Poel. L’ex campione del mondo di Glasgow 2023 si è espresso con queste parole in merito al fatto che da quest’anno potrà contare sulla qualità delle coperture Pirelli, soprattutto dopo aver avuto l’opportunità di provare le P ZERO Race TLR RS durante il recente training camp in Spagna da parte del suo team. 

«Mi piacciono molto questi pneumatici. Li ho testati un po’ qui in Spagna e offrono un’ottima aderenza, soprattutto su queste strade che, in particolare la mattina, possono essere scivolose. Mi sento sempre in pieno controllo del mezzo, il che è fantastico».

Van der Poel e compagni hanno avuto modo di testare i copertoni Pirelli durante l’ultimo training camp
Van der Poel e compagni hanno avuto modo di testare i copertoni Pirelli durante l’ultimo training camp

Per ogni tipo di gara

Le parole di Van der Poel offrono lo spunto per parlare delle coperture Pirelli che verranno utilizzate in allenamento e in gara dagli atleti della Alpecin-Deceuninck. Per le prove su strada avranno a disposizione i P ZERO Race TLR RS, i pneumatici tubeless ready Made in Italy, dedicati al racing, al vertice della gamma Pirelli per prestazioni di alto profilo. Per le prove più dure, come le Classiche del Nord o la Strade Bianche, potranno contare sulle “All-round” P ZERO Race TLR, e sulla famiglia di pneumatici Cinturato Gravel per le competizioni offroad. 

Lasciando per un attimo la strada e il gravel, segnaliamo che per le gare di Cross Country Olimpico e Cross Country Short Track, Pirelli metterà a disposizione dei propri atleti la linea MTB Scorpion XC, disponibile in diverse varianti e profili.

VdP per le gare gravel, nel quale è campione del mondo in carica, correrà con il copertone Cinturato Gravel
VdP per le gare gravel, nel quale è campione del mondo in carica, correrà con il copertone Cinturato Gravel

La parola a Pirelli

Samuele Bressan, Global Marketing Manager di Pirelli Cycling, ha così commentato il recente accordo con la Alpecin-Deceuninck. «Pirelli prosegue il suo percorso di crescita nel mondo delle competizioni ciclistiche di altissimo profilo – ha detto – affiancando un’altra squadra del circuito World Tour. Alpecin-Deceuninck è un team di grande caratura e ambizioni, che ha rivoluzionato l’approccio alla multidisciplinarietà facendone, per prima, una filosofia di squadra. Questo per noi è altrettanto importante dei risultati sportivi, perché ci pone in condizione di sviluppare il prodotto in tutte le discipline e con atleti dalla sensibilità tecnica spiccata e ampia. Dalla strada all’offroad, che sia gravel o mtb, collaboriamo con i tecnici, i meccanici e tutti gli atleti dei team, ad ogni livello, con l’obbiettivo di offrire a loro e di conseguenza a tutti gli appassionati di ciclismo, gomme sempre più performanti». 

Ecco invece le prime dichiarazioni di Philip Roodhooft, General Manager della Alpecin-Deceuninck:  «Siamo orgogliosi di collaborare con Pirelli. Il nostro dipartimento tecnico ha mostrato grande entusiasmo dopo i primi test dei pneumatici, un entusiasmo che è stato successivamente confermato anche dagli atleti. La qualità del prodotto è stato l’elemento chiave, ma è chiaro che anche la portata globale e la solida reputazione di Pirelli come marchio hanno giocato un ruolo importante nella nostra scelta. Siamo convinti che Pirelli possa non solo aiutarci a mantenere le eccellenti prestazioni degli ultimi anni, ma anche contribuire al continuo miglioramento a cui puntiamo ogni giorno».

Pirelli

Pirelli e quella voglia crescente di Made in Italy

14.04.2023
4 min
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Del Pirelli P Zero Race TLR vi avevamo già parlato. Ma presso BCA (Bike Connection Agency) tenutasi in Toscana, abbiamo avuto modo di scambiare alcune chiacchiere e considerazioni con Valeria Omodeo Zorini, che di Pirelli è product marketing manager.

Pirelli nasce come casa produttrice di mescole per pneumatici e questa filosofia, questa massima attenzione alla mescola ancora oggi è forte e presente nel brand milanese. Non è un caso che sia il fornitore ufficiale delle gomme in Formula Uno.

Valeria Omodeo Zorini, product marketing manager di Pirelli. Lei è anche a stretto contatto i team dei pro’ supportati da Pirelli
Valeria Omodeo Zorini, product marketing manager di Pirelli. Lei è anche a stretto contatto i team dei pro’ supportati da Pirelli

A Milano…

Gran parte delle produzione, specie quella dedicata alle bici, è stata trasferita in Italia, a Bollate (Mi). Lì non solo vengono prodotte le coperture di alta gamma dedicate al mondo bike, ma c’è anche il centro di sviluppo e ricerca di Pirelli.

«L’idea – ha spiegato Valeria Omodeo – è quella di centralizzare in Italia, nel milanese, la nostra produzione. Non è un caso che sulla spalla dei nuovi  P Zero Race TLR via sia la scritta “Made in Italy”».

La tendenza come si è visto è quella di ampliare le sezioni. Dai 23 millimetri di 7-8 anni fa, oggi la normalità è il 28 millimetri. Senza contare che tra Milano-Sanremo, Fiandre e Roubaix si è visto un utilizzo del 30 e 32 millimetri. Il nuovo tubeless da 28 millimetri è stata la copertura che abbiamo potuto provare su una vera fuoriserie, la Canyon Ultimate Cfr. I tecnici Pirelli dopo aver consultato il nostro peso ci hanno gonfiato le gomme al decimo di bar.

La scritta Made in Italy appare, con orgoglio, sulle spalle dei P Zero Race TLR
La scritta Made in Italy appare, con orgoglio, sulle spalle dei P Zero Race TLR

Sviluppo coi team

Grazie a questa continua ricerca ed evoluzione, Pirelli è riuscita a produrre coperture sempre più leggere, scorrevoli e resistenti alle forature. Il tutto coadiuvato dai team professionistici che supportano, tra cui la Trek-Segafredo di Mads Pedersen.

«Giusto in questo periodo siamo in tema di Classiche del Nord – ha continuato Omodeo – e prima di queste corse eravamo in Belgio con i pro’ i quali ci hanno “ricoperto” di richieste e feedback al tempo stesso.

«Cosa chiedono? Scorrevolezza, leggerezza e anche grip. Ma non è così facile venire incontro a tutte queste esigenze. In qualche modo la “coperta è corta”. Se faccio un tubeless più leggero, probabilmente sarà meno resistente alle forature. Ed ecco perché il nostro centro di ricerca e sviluppo in Italia, dove i contatti con chimici ed ingegneri sono diretti e costanti, diventa fondamentale».

Il nostro test sulle splendide strade tra le Colline Metallifere grossetane e il mar Tirreno, grazie a BCA
Il nostro test sulle splendide strade tra le Colline Metallifere grossetane e il mar Tirreno, grazie a BCA

Scorrevolezza docet

Rivediamo dunque, brevemente, la struttura di questo copertoncino sempre più apprezzato… anche dai team WorldTour.

Il P Zero Race TLR ha un battistrada la cui mescola è la SmartEVO. Quel che cambia è l’interno della gomma stessa, ciò che poi di fatto aumenta la scorrevolezza. Grazie all’utilizzo della nuova tecnologia Speedcore (procedimento brevettato in casa Pirelli) che favorisce una bassa resistenza al rotolamento e al tempo stesso garantisce una più che buona protezione dalle forature. Il tutto è stato possibile grazie all’utilizzo di fibre di aramide, le quali si possono lavorare con notevole precisione.

L’aramide infatti resiste bene al taglio e alle alte temperature e specie nella seconda fase della lavorazione, quando cioè lo pneumatico è “cotto al forno”, riesce ad essere un tutt’uno. Spiegazione ridotta all’osso, molto semplicistica, ma che rende l’idea di quanto la gomma sia un corpo unico, non sia rigida perché deve tenere insieme più parti e la mescola possa lavorare al meglio. Il risultato? La scorrevolezza è migliorata del 24%.

Pirelli

La prova su strada del nuovo Pirelli P Zero Race TLR

26.03.2023
6 min
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Pur avendo il medesimo design e lo stesso concept, nei termini della performance e di percezione il nuovo Pirelli P Zero Race è cambiato parecchio. Non ha sacrificato la pastosità del battistrada, da sempre una delle peculiarità del tubeless Pirelli di alta gamma, ma rispetto al passato è più resistente e sostenuto ai lati.

Inoltre è semplice da tallonare al cerchio ed è piuttosto malleabile. Abbiamo provato due sezioni, la 26 e la 28, trovando il compromesso ottimale combinando le due larghezze, rispettivamente per anteriore e posteriore.

Ci fa piacere vedere questa scritta: le gomme Pirelli sono effettivamente prodotte in Italia
Ci fa piacere vedere questa scritta: le gomme Pirelli sono effettivamente prodotte in Italia

P Zero Race: battistrada iconico

Il design del battistrada è quello Pirelli, con i suoi intagli laterali e quella sorta di “saetta” mutuata dall’ambito motociclistico. Anche la forma della gomma non è cambiata, per un tubeless che si presenta sempre arrotondato, a prescindere dalla sezione e dalla larghezza del canale del cerchio. Ancora una volta riprendiamo un’affermazione di Samuele Bressan, Head of Global Marketing – Cycling Division di Pirelli e relativa ai disegni del battistrada.

«Al contrario di quello che si pensa – spiega – il compito principale delle scanalature laterali non è quello di far evadere l’acqua, ma quello di scaldare la mescola quando questa è in movimento. Si genera calore e si ottiene una maggiore deformazione della gomma a terra, a favore di un grip migliore anche quando si abbassano le temperature, al di sotto del range di lavoro ottimale di quel prodotto».

Diverso anche dentro

Se messo a confronto con la generazione precedente, il nuovo Pirelli P Zero Race TLR è differente nelle performance, ma anche per come si presenta la struttura. Lo si nota in modo particolare grazie al disegno della parete interna, che non ha più delle linee trasversali sporgenti e marcate, ma ha una sorta di copertura con delle microporosità.

Con tutta probabilità questa soluzione è voluta, perché è cambiata la carcassa, ora dotata di tecnologia SpeedCore ed è stato necessario garantire il massimo supporto, ma senza esagerazioni e azzerando il rischio di far diventare il tubeless eccessivamente duro. L’impermeabilità del P Zero Race è eccellente, come in passato.

A sinistra la struttura interna del nuovo TLR, a destra la versione anziana
A sinistra la struttura interna del nuovo TLR, a destra la versione anziana

Perfetto nelle misure

Non è un fattore secondario ed è una peculiarità che abbiamo sottolineato più volte in passato. Il Pirelli P Zero Race TLR è uno pneumatico che tiene fede alle sezioni anche quando si oltrepassa il range ottimale d’impiego. Cosa significa: il tubeless con la sezione da 28, mantiene tale larghezza se montato su un cerchio con canale interno da 19 e da 21 (quest’ultima è l’interfaccia ottimale). Quello da 26 trova un matching perfetto con un cerchio che ha il canale interno da 19, ma anche su un canale da 21 non si deforma. Dal 28 in su i TLR sono compatibili anche con i cerchi hookless.

Non è un aspetto banale quello di poter sfruttare gli pneumatici al pieno delle loro potenzialità, un fattore che influisce in modo esponenziale sulla guida, sulle prestazioni e sulla stabilità della bicicletta. Non vogliamo citare l’aerodinamica, talvolta difficile da percepire, ma di sicuro un gomma che protegge la parete del cerchio ed è perfettamente in linea con la forma della ruota non è un dettaglio da far passare in secondo piano.

Come vanno

Utilizzando principalmente un cerchio dal profilo medio/alto e con un canale interno da 21 millimetri, abbiamo trovato nella combinazione 26/28 (anteriore e posteriore) la soluzione perfetta per le nostre esigenze e stile di guida (abbastanza aggressivo, soprattutto nelle discese tecniche). Non solo, perché questa stessa combinazione ci ha permesso di sfruttare la stessa pressione degli pneumatici (5,2/5,3 bar, peso del tester di 66 chilogrammi).

Rispetto ai Pirelli P Zero Race TLR (a parità di sezione e configurazione, ruote e bici), la nuova versione è più tosta e offre una sensazione di compattezza maggiore. Lo si percepisce soprattutto ai lati, dove a nostro parere, proprio il bordo supporta in modo migliore e maggiore l’intera gomma. Al tempo stesso “si sente” costantemente la mescola lavorare ed adattarsi all’asfalto e mordere la strada. Si sente in curva quando si piega in modo importante l’andatura è elevata, si sente per quanto concerne la stabilità, perché il P Zero è un tubeless che non porta mai a confrontarsi con un cambio, non voluto, di traiettoria. La gomma lì la metti e lei sta lì. Non è uno pneumatico che tende a portare verso l’esterno.

P Zero Race TLR è il riferimento dell’alta gamma dedicata all’agonismo
P Zero Race TLR è il riferimento dell’alta gamma dedicata all’agonismo

Più resistente

La resistenza agli agenti esterni, principalmente ghiaia e brecciolino, è stata migliorata notevolmente e questo lo si nota fin dalle primissime uscite. Il nuovo P Zero TLR sembra quasi opporsi ai piccoli detriti, i peggiori per l’economia del battistrada, pur mantenendo una morbidezza vantaggiosa e sfruttabile in diverse condizioni meteo.

Il Pirelli P Zero rimane a nostro parere un tubeless che offre il meglio di sé nelle condizioni climatiche calde, oppure dalla mezza stagione in avanti, quando l’asfalto esce dai rigori invernali.

In conclusione

Il prezzo di listino del Pirelli P Zero TLR Made in Italy e le sue note tecniche ci dicono di un prodotto di alto livello, confermando le sue doti prestazionali una volta su strada. Nasce come pneumatico da competizione e questa sua vocazione corsaiola la si percepisce, ma è pur vero che è un tubeless piuttosto versatile e adatto a differenti tipologie di utenza. Questo grazie principalmente alla pastosità della mescola che trasmette sempre un buon feeling, trasmettendo sicurezza in diversi momenti. Il P Zero è uno di quei tubeless che si concede nell’immediato verso l’utilizzatore, senza fasi di adattamento e con un delta di pressioni non comune a questa categoria di prodotti.

Pirelli

Pirelli P Zero Race TLR con tecnologia Speedcore

20.03.2023
3 min
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Arriva il nuovo tubeless P Zero Race di Pirelli ed è più veloce, rispetto alla versione precedente, del 24%, è più resistente ed è completamente Made in Italy.

Lo pneumatico simbolo dalla gamma cycling Pirelli prende forma all’interno della fabbrica di Bollate, nei pressi di Milano. Entriamo nel dettaglio.

Pirelli P Zero Race TLR, il tubeless tutto Made in Italy (foto Cauldphoto-Pirelli)
Pirelli P Zero Race TLR, il tubeless tutto Made in Italy (foto Cauldphoto-Pirelli)

P Zero TLR, simbolo di performance

In poche stagioni questo tubeless è diventato un’icona per chi ricerca le massime prestazioni e nonostante questo fattore prosegue il suo cammino evolutivo. Il nuovo P Zero TLR è diverso perché adotta la tecnologia Speedcore applicata all carcassa e perché è prodotto in Italia.

La carcassa Speecore usa delle fibre aramidiche
Per la carcassa Speecore soo usate fibre aramidiche

La carcassa rinforzata

Attraverso l’impiego di fibre aramidiche di ultima generazione (tecnologia Speedcore), lo scheletro dello pneumatico è più robusto e non è stato irrigidito. Due fattori molto importanti che collimano tra loro in maniera ottimale e che influiscono su una carcassa più robusta e sostenuta, che meglio resiste alle forature e che al tempo stesso è elastica. Si adatta al terreno e alle diverse pressioni di esercizio. Il tutto si traduce in una gomma veloce, resistente e confortevole.

Il caratteristico design del battistrada
Il caratteristico design del battistrada

Stessa mescola, stesso disegno

La mescola è la SmartEvo dalla densità unica, ma ottenuta grazie a polimeri differenti e mescolati tra loro. Il design del battistrada, proprio come la mescola non subisce variazioni, con degli intagli laterali proprietari Pirelli che hanno prima di tutto il compito di scaldare la mescola stessa durante il rotolamento. Il valore alla bilancia è il medesimo della precedente versione, con un range compreso tra i 270 e 290 grammi (sezioni da 26 e 28).

Quattro sezioni più due

Sono quattro le sezioni disponibili, ovvero 26, 28 e 30, 32. Prossimamente però è previsto anche un ulteriore ingresso con altre due larghezze particolarmente abbondanti, 35 e 40.

Pirelli