Santini e Polartec hanno lavorato insieme per realizzare una nuova giacca impermeabile: la Magic. Un capo che racchiude il sapere e la conoscenza di entrambi i brand per quanto riguarda protezione e sostenibilità. La base di partenza per questa giacca è il tessuto Polartec Power Shield RPM: leggero e particolarmente innovativo.
Si tratta di un tessuto a due strati, realizzato in poliestere riciclato. Offre una protezione senza pari contro pioggia, vento e freddo. La giacca Magic garantisce un’estrema impermeabilità, ma allo stesso tempo una grande traspirabilità.
La giacca Magic di Santini sarà una preziosa alleata per le vostre pedalate invernaliLa giacca Magic di Santini sarà una preziosa alleata per le vostre pedalate invernali
Impermeabile
La stagione invernale ormai alle porte ci costringe a pensare a come sconfiggere freddo e pioggia. Per questo i tecnici di Santini e Polartec hanno lavorato insieme e unito le forze per mettere sul mercato un prodotto funzionale e unico. La giacca Magic racchiude in sé una impermeabilità unica, una perfetta traspirazione e un trattamento Durable Water Repellent. In questo modo potrete uscire con qualsiasi condizione meteo, nemmeno la pioggia più estrema sarà un problema per voi.
Santini ha voluto strizzare l’occhio anche all’ambiente, infatti il tessuto in poliestere utilizzato è riciclato al 100 per cento. Il Polartec Power Shield offre una resistenza fino a 10.000 millimetri di colonna d’acqua.
Il tessuto Polartec Power Shield riduce l’accumulo di calore, proteggendo anche da pioggia e freddoIl tessuto Polartec Power Shield riduce l’accumulo di calore, proteggendo anche da pioggia e freddo
Elastica
La comodità quando si pedala deve essere sempre al primo posto, soprattutto quando si utilizzano capi d’abbigliamento invernali. Il tessuto Polartec Power Shield RPM assicura, inoltre, un’eccellente elasticità, grande comodità e resistenza. Santini ha realizzato la giacca Magic per rispondere alle esigenze di quei ciclisti che anche in inverno o con la pioggia non vogliono rinunciare all’allenamento. L’utente una volta indossata la giacca trova comunque una grande libertà di movimento.
Santini ha lavorato insieme a Polartec anche per risolvere uno dei grandi problemi di chi pedala in inverno: ovvero il calo delle prestazioni dovuto al surriscaldamento. Il tessuto scelto porta ad un abbassamento radicale dell’accumulo di calore, riducendolo fino al 50 per cento rispetto ad altre membrane.
La giacca Santini Magic è dotata di una parte posteriore allungata per mantenere il corpo completamente asciuttoLa giacca Santini Magic è dotata di una parte posteriore allungata per mantenere il corpo completamente asciutto
Dettagli
Un’altra importante caratteristica è la sua leggerezza: il tessuto pesa infatti 100 grammi per metro quadro. E la giacca in taglia M pesa solamente 155 grammi. Questa caratteristica permette di ripiegare facilmente il capo e riporlo così nelle tasche posteriori, qualora ce ne fosse bisogno.
Inoltre, un altro dettaglio rilevante è la scelta di una doppia zip frontale, ovvero che si apre sia dal basso che dall’alto, per una maggiore libertà di movimento. Infine il colletto alto offre una protezione massima dalla pioggia e dal vento, i dettagli riflettenti sulla schiena permettono al ciclista di essere visibile in ogni condizione di luce.
Castelli Gabba R, questa è la sesta generazione della giacca che ha fatto la storia dei capi tecnici per le condizioni impossibili. Non è un capo tecnico semplice e per tutti. Meglio, è la giacca anti-pioggia per eccellenza da usare in gara e sviluppata appositamente per i professionisti.
Il ciclismo agonistico e professionale che vediamo oggi viene spesso accostato alla F1, per ricerca, tecnologia e soluzioni tecniche. Però la F1 non è disponibile, mentre tutto quello che riguarda il ciclismo è disponibile anche a chi non è professionista di mestiere. E’ così anche per la Castelli Gabba R.
Elisa Longo Borghini prima dello start alla prova di ZurigoElisa Longo Borghini prima dello start alla prova di Zurigo
Usata dall’Italia a Zurigo
L’ultima versione della giacca Castelli è stata utilizzata anche ai mondiali di Zurigo, dalla nazionale di ciclismo e soprattutto in ambito femminile, per via della pioggia battente lungo tutta la gara. Sono disponibili due versioni, a manica lunga e con una sorta di manica ¾ (magari da abbinare ai manicotti NanoFlex).
Utilizza una nuova tecnologia legata al tessuto esterno totalmente impermeabile, al tempo stesso traspirante, aderente mai come prima d’ora e anche per questo motivo aerodinamica. Rimanere asciutti e caldi, essere performanti a lungo e senza costrizioni, ma una giacca che offre anche un’immagine da corridore senza mezzi termini.
Fondo manica senza orlo, ma nastrato Il cambio di tessuto tra la membrana e la zona delle tascheDoppio cursore, grande come è grande la zipTanto lunga nella zona posteriore, che gran vantaggioFondo manica senza orlo, ma nastrato Il cambio di tessuto tra la membrana e la zona delle tascheDoppio cursore, grande come è grande la zipTanto lunga nella zona posteriore, che gran vantaggio
Come è fatta
Esternamente si presenta con un tessuto dove tutto scivola via grazie alla membrana microporosa che comprende anche il poliuretano. I numeri di Castelli dicono che questo tessuto pesa solo 125 grammi per metro quadrato (un’inezia), dotato di una grandissima elasticità che non influisce in alcun modo sulla “scomposizione della membrana”. Resta omogenea. Quest’ultima rimane tale e quale una volta indossata, fattore che va a vantaggio della protezione ed impermeabilità.
C’è una grande zip con un cursore bello generoso e facile da azionare anche quando le mani sono fredde. Ci sono tre tasche posteriori in tessuto (per non bloccare l’acqua) ed il posteriore è disegnato come una sorta di codaper proteggere i glutei e tutta la zona lombare. Tutte le cuciture sono nastrate ed impermeabili. Castelli Gabba R è disponibile in sette taglie, con un prezzo di listino di 259,95 euro ed ha un valore (dichiarato) alla bilancia di 218 grammi. Il range ottimale di temperatura è compreso tra i 10°C e 18°C in condizioni di pioggia.
Smette di piovere, è calda, ma non pesaSempre perfettamente aderenteSmette di piovere, è calda, ma non pesaSempre perfettamente aderente
Bello pedalare anche con la pioggia
Bello perché il torace, la pancia e l’addome, così come la schiena restano caldi ed asciutti. Bello perché la Gabba R dimostra un’efficienza pazzesca in condizioni meteo al limite e una pioggia che obbliga a togliere gli occhiali. Veste come un guanto e si abbina perfettamente alle forme del corpo, senza modificare la sua ergonomia e qualità. Non è necessario indossare uno scaldacollo, non è necessario indossare una maglia più pesante al di sotto della Gabba R. Sì è vero, la temperatura è al di sopra dei 12°C, ma con la pioggia che non smette di cadere tutto cambia. Eppure il comfort resta buono, resta “solo” da pensare alla gara. La Gabba R non limita i movimenti, non crea l’effetto sacco e sottovuoto. Sembra di indossare una maglietta.
Finalmente una giacca protettiva pensata come una jersey da gara, con le tasche facilmente accessibili e tanto capienti. Nelle tasche, oggi come oggi ci metti un po’ di tutto, tante cose da mangiare quando sei in gara, o devi uscire per forza ad allenarti (anche se il meteo invita a fare tutt’altro), così come uno smartphone (e le dimensioni di quelli attuali sono più simili a tablet). Castelli Gabba R è un capo tecnico e uno strumento di lavoro per l’agonista, disegnato, sviluppato e confezionato da chi il ciclismo lo vive per davvero.
Il cambio di stagione porta via il sole e ci lascia l’arrivo delle prime piogge e del freddo. Allenarsi diventa quindi diverso a causa proprio del tempo, servono i giusti capi d’abbigliamento per riuscire a contrastare questi fenomeni climatici. Pedalare sotto l’acqua e con il freddo che entra nelle ossa non è per tutti, ma con i giusti prodotti si riuscirà a rimanere asciutti anche quando il tempo non sarà dei più favorevoli. Castelli da questo punto di vista presenta una soluzione definitiva per il periodo invernale e autunnale: è la giacca Gavia Lite.
La giacca Gavia Lite di Castelli è realizzata con tessuto Gore-TexProtegge da vento e pioggia ma allo stesso tempo risulta estremamente traspiranteLa giacca Gavia Lite di Castelli è realizzata con tessuto Gore-TexProtegge da vento e pioggia ma allo stesso tempo risulta estremamente traspirante
Comoda e leggera
Realizzata in tessuto Gore-Tex risulta comunque molto leggera da indossare e non crea fastidio lungo tutto l’arco della giornata. Pedalare sotto la pioggia non sarà più un problema per nessun ciclista. La Gavia Lite è tagliata per adattarsi al meglio agli altri strati indossati, senza aggiungere nessun altro tipo di ingombro. Una fedele compagna quando la vostra voglia di uscire in bici diventa irrefrenabile, anche se chiunque altro preferirebbe rimanere a casa.
Castelli nello scegliere il Gore-Tex Active ha pensato quindi di garantire una protezione totale dall’acqua. Il design ne è una prova, infatti la coda lunga protegge dagli schizzi evitando di bagnare il soprasella. Nella parte superiore della schiena, invece, la protezione dal vento è totale e non permette all’aria fredda di entrare. Nonostante questo forte isolamento la termoregolazione non manca, in modo da evitare accumuli di sudore.
La cerniera, leggermente obliqua, non fa passare l’acqua all’internoNella parte inferiore delle tasche sono stati fatti tre fori a laser per far fuoriuscire l’acqua La cerniera, leggermente obliqua, non fa passare l’acqua all’internoNella parte inferiore delle tasche sono stati fatti tre fori a laser per far fuoriuscire l’acqua
Dettagli tecnici
Passando invece alla parte frontale la cerniera è la YKK AquaGuard impermeabile di Vislon. Un prodotto che scorre facilmente al fine di garantire la giusta aerazione, quindi può essere aperto anche con una mano sola. Nella parte dei polsi le chiusure sono riflettenti, così che il ciclista risulti visibile anche in condizioni di scarsa luminosità, una scelta di Castelli votata alla sicurezza. Anche le tasche posteriori sono pensate per resistere alla pioggia. Infatti hanno dei fori a laser che servono per drenare l’acqua.
La Gavia Lite è dotata di un buon isolamento termico. I suoi punti forti sono la resistenza al vento e un’ottima impermeabilità. Il range di temperatura consigliato nel quale indossare questa giacca è tra 2 e 16 gradi centigradi. Mentre il peso è di solamente 269 grammi. Prezzo al pubblico: 359,95 euro.
Outwet allarga la propria collezione di accessori dedicati all’abbigliamento per il ciclismo con la nuova mantellina Wind jacket WPT. Un capo di grande fattura tecnica e di design, che unisce una impareggiabile leggerezza ad una protezione da vento e pioggia.
La mantellina Wind Jacket WPT è costruita interamente con tessuto ripstop protettivo ed ultra leggero, con trattamento water repellent. Nella parte che c’è tra l’ascella e la schiena è presente un inserto bielastico che permette al capo di seguire il corpo del ciclista in ogni suo movimento.
Tra la spalla e la schiena è presente un inserto bielastico per garantire maggiore comfort una volta in biciTra la spalla e la schiena è presente un inserto bielastico per garantire maggiore comfort una volta in bici
Protegge da acqua e vento
All’interno della giacca, nella parte del collo, Outwet ha inserito un tessuto di poliestere idrofilo, adatto a mantenere il colletto sempre all’asciutto. Anche nella zona della zip è stato inserito un inserto windproof per un’azione anti acqua migliorata.
La mantellina Wind Jacket WPT è un capo adatto ad ogni stagione, questo grazie alla sua estrema leggerezza e traspirabilità. L’idrorepellenza è massima, per proteggere il corpo dall’acqua anche nelle situazioni più estreme. A questo si unisce anche un’altra caratteristica importante: la protezione dal vento.
Il tessuto, leggero, è adatto a tutte le condizioni climaticheIl tessuto, leggero, è adatto a tutte le condizioni climatiche
Caratteristiche
E’ una mantellina antivento leggera e tascabile, indispensabile nei cambi di stagione o durante lunghi percorsi con situazioni climatiche differenti o variabili. Composta al 100% in poliestere con tessuto idrofobico per una perfetta regolazione dell’umidità.
Il prezzo al pubblico è di 90 euro ed è disponibile in cinque diverse colorazioni: bianco/rosso, bianco/verde, nero/bianco, senape/bianco ed infine verde/bianco.
Gobik e Polartec, una collaborazione dalla quale nascono due capi dall'elevato tasso tecnico, dedicati ad atleti che hanno l'obiettivo di allenarsi e gareggiare anche in condizioni estreme
Il Team Corratec è stata l’ultima delle squadre italiane ad aggiungersi alla lista delle professional. Squadra piccola, ma l’entusiasmo, la voglia di fare bene e di mettersi in gioco proprio non mancano. E anche in un giorno di pioggia i ragazzi di Serge Parsani,Francesco Frassi e Fabiana Luperini non si fermano.
A Montecatini hanno svolto il loro mini-ritiro in vista delle prime imminenti gare. Ma la pioggia ci ha messo lo zampino. Tuttavia è stata l’occasione per vedere dal vivo come si riorganizza una squadra in caso di maltempo e di freddo.
Fuori piove, se ne approfitta per fare le foto. Il tempo viene ottimizzatoFuori piove, se ne approfitta per fare le foto. Il tempo viene ottimizzato
Allarme rosso
Già la sera prima si continuavano a guardare le App meteo e tutte più o meno davano pioggia battente, specie nella prima parte della giornata.
«Se non piove – aveva detto il diesse Frassi – si parte alle 9,30 e si faranno 5 ore. Altrimenti dalle 10 si fanno le foto per il sito e le cartoline e si provano gli ultimi capi del vestiario Veloplus».
E così va: già prima delle 10 i corridori si ritrovano in una stanzone dell’hotel che li ospita appunto per foto e vestiario. Ma resta vivo il discorso dell’allenamento. Coloro che devono andare in Argentina per la Vuelta a San Juan fremono per fare qualcosa. Così optano per andare in palestra.
«Poi – aggiunge Frassi – se il tempo migliora si esce in bici, altrimenti si fanno i rulli».
Piove e fa freddo. Frassi porta i suoi ragazzi in palestraSi comincia: ci si scalda una decina di minuti sulle spin bikeMurgano comincia con del plank laterale. Cellulare davanti per tenere il tempo sotto controlloPer Gandin leg-extension con entrambe le gambe…Mentre Attilio Viviani preferisce farle monopodaliche Non si dimentica la parte alta del corpo. Trazioni per spalle e schiena per KonychevE anche Dalla Valle insiste sulla schienaPiove e fa freddo. Frassi porta i suoi ragazzi in palestraSi comincia: ci si scalda una decina di minuti sulle spin bikeMurgano comincia con del plank laterale. Cellulare davanti per tenere il tempo sotto controlloPer Gandin leg-extension con entrambe le gambe…Mentre Attilio Viviani preferisce farle monopodaliche Non si dimentica la parte alta del corpo. Trazioni per spalle e schiena per KonychevE anche Dalla Valle insiste sulla schiena
In palestra…
In palestra vanno Alex Konychev, Attilio Viviani, Stefano Gandin, Marco Murgano e Nicolas Dalla Valle, mentre German Tivani argentino proprio di San Juan, preferisce saltare la parte a secco. I ragazzi si scaldano sulle spin bike, meglio delle cyclette. Poi passano alla parte dei pesi e del core.
«In questo caso – spiega Attilio Viviani – con le gare imminenti si tende a preferire un tipo di palestra un po’ più “snella”. Quindi meno peso e ripetizioni più rapide. Si cerca di prolungare gli esercizi, magari alternando le gambe come sulla pressa o leg extension, fino anche a 3′. In questo modo, tra peso ridotto e velocità di esecuzione, è un po’ come simulare una SFR, in bici.
«Mentre in altri periodi dell’anno magari alla pressa fai solo cinque ripetute, ma con carichi massimali… da cui “non esci”. In questo caso è un po’ come fare le partenze da fermo in pista con rapportoni lunghi».
I ragazzi alternano la parte bassa con un po’ di core zone: addominali sostanzialmente, del plank, ma non solo.
Per la squadra, un pasto leggero e velocePer la squadra, un pasto leggero e veloce
Si esce?
Terminata la parte in palestra, si torna in hotel. Si fa un pasto leggero a base di riso o pasta o patate e null’altro. E questo riguarda soprattutto gli atleti che non faranno nulla e ne approfitteranno per concedersi un giorno di riposo totale, come Van Empel.
Il meteo sembra migliorare, così Frassi parlando fra i tavoli, spinge per uscire. Si faranno un paio di ore con un po’ di fuorigiri, che saranno utili soprattutto ai ragazzi che, dovendo andare in Argentina, tra viaggio e fuso orario staranno almeno tre giorni senza pedalare.
«Non sarebbe male – dice Frassi – riuscire a fare questa pedalata, soprattutto dopo il buon lavoro dei giorni scorsi».
Nel primo pomeriggio si passa ai rulli, qui c’è anche Tivani (in primo piano)…Attilio Viviani, che ha fatto 40′ regolari, si è distratto con un video…Mentre Konychev, che ha svolto dei lavori (guardate che sudata) e doveva restare più concentrato, aveva della musicaE a proposito di sudate, Gandin ha pedalato a torso nudo. La temperatura interna sui 17° favoriva la disidratazioneNel primo pomeriggio si passa ai rulli, qui c’è anche Tivani (in primo piano)…Attilio Viviani, che ha fatto 40′ regolari, si è distratto con un video…Mentre Konychev, che ha svolto dei lavori (guardate che sudata) e doveva restare più concentrato, aveva della musicaE a proposito di sudate, Gandin ha pedalato a torso nudo. La temperatura interna sui 17° favoriva la disidratazione
Sui rulli
Però poi riprende a piovere e quindi l’idea di uscire svanisce nuovamente. Meglio evitare di ammalarsi. Tutti (o quasi) sui rulli dunque. Ma i rulli non sono 20 come i corridori, anzi 19… perché Valerio Conti è sul Teide. Bisogna fare i turni. Ci pensa il meccanico, ma la priorità va ancora ai ragazzi che devono andare a San Juan.
Un meccanico presenta a Frassi l’elenco degli atleti che si alterneranno sui rulli. I ragazzi sono liberi di andare a sensazione, ma un po’ tutti optano per velocizzare. Quindi alte cadenze.
«Io ho fatto un’oretta alla fine – spiega però Konychev – e ho inserito anche delle variazioni di forza. Per esempio due minuti e mezzo a 50 rpm alternati a due minuti e mezzo a 90-95 rpm. Un lavoro così aiuta anche a metabolizzare quanto fatto questa mattina in palestra. I battiti cardiaci? Sono arrivato anche a 170 pulsazioni. Ma essendo al chiuso con meno ossigeno salgono un po’ più facilmente e infatti i wattaggi non erano altissimi».
Ecco quindi come si salva una giornata di maltempo. Uscire sarebbe meglio, ma non tutto è buttato via.
Tre uomini per cui i campionati nazionali significano tanto. Sbaragli, in Italia, vuole rilanciarsi. Philipsen e Merlier, in Belgio, regoleranno i conti
La Passione rinnova la propria serie di capi di abbigliamento dedicati al ciclismo: ecco la Rain Jacket, la prima giacca interamente impermeabile. Realizzata con un mono-tessuto accoppiato a tre strati tra i più leggeri e performanti del mercato. Leggerezza, comodità e protezione sono le caratteristiche principali di questo nuovo prodotto. Sviluppato grazie anche all’esperienza maturata dal contatto continuo con i professionisti.
Il tessuto utilizzato consente un continuo ricambio d’aria lasciando il corpo asciuttoLa Rain Jacket è dotata di due tasche posteriori, impermeabili anche loroIl tessuto utilizzato consente un continuo ricambio d’aria lasciando il corpo asciuttoLa Rain Jacket è dotata di due tasche posteriori, impermeabili anche loro
Impermeabile
E’ importante proteggere il ciclista dalla pioggia, soprattutto in questo periodo dell’anno dove il meteo cambia velocemente, tuttavia è fondamentale lo scambio termico. Questo è possibile nella Rain Jacket grazie ad un sistema di ventilazione interna che mantiene il corpo sempre asciutto non permettendo al calore di accumularsi.
La protezione dall’acqua è garantita da cuciture nastrate e da un doppio colletto. Sulla schiena il pannello è più lungo rispetto alle comuni giacche per garantire una migliore protezione. In più è dotato di un pannello riflettente per aumentare la visibilità del ciclista durante la pedalata.
Il doppio colletto evita che l’acqua possa entrare all’interno della giaccaIl doppio colletto evita che l’acqua possa entrare all’interno della giacca
Tecnica
La Rain Jacket di La Passione ha un taglio aerodinamico, la giacca è completata da una zip a due cursori rivestita per facilitare la ventilazione dall’alto o dal basso. E’ stato aggiunto anche un tiretto per facilitare l’apertura anche quando si indossano i guanti. Il tessuto è il softshell in grado di resistere ad una colonna d’acqua di 20.000 millilitri.
Si tratta di una giacca leggera e ultra sottile, che può essere ripiegata e riposta nella tasca posteriore come un antivento tradizionale. Questo capo non è solamente un perfetto alleato in caso di pioggia, ma può essere utile anche indossato sopra altri strati per ripararsi dal vento.
Arriva l'inverno e rh+ tira fuori... dall'armadio una serie di proposte super interessanti. Giacche da uomo e donna, più le calzamaglie. Vero top di gamma
Nei mesi invernali, e non solo, durante le nostre uscite in bici capita spesso di dover affrontare dei cambi repentini del meteo. Delle situazioni che alle volte possono diventare molto fastidiose, soprattutto se non si indossano i capi d’abbigliamento adeguati. Gobik propone, nella sua già ampia gamma di capi tecnici, un nuovo prodotto pensato per queste situazioni incerte: la giacca Pluvia.
Il tessuto è molto leggero, per una rapida asciugatura ed un ingombro ridotto una volta ripiegatoIl tessuto è molto leggero, per una rapida asciugatura ed un ingombro ridotto una volta ripiegato
Impermeabile e leggera
La giacca Pluvia è cucita con tessuto lightshell: impermeabile e con membrana idrofobica, che vi permetterà di continuare a pedalare in caso di vento, pioggia leggera o moderata. E’ in grado di reggere fino ad una colonna d’acqua di 10.000 millilitri. In più è dotata anche di una buona traspirabilità, nonostante abbia delle cuciture sigillate con rinforzo in silicone sulle spalle, per evitare che l’acqua penetri all’interno.
La zip rinforzata evita che l’acqua entri all’interno della giacca durante la vostra pedalataLa zip rinforzata evita che l’acqua entri all’interno della giacca durante la vostra pedalata
Dettagli tecnici
La zip frontale della giacca Pluvia è sigillata, con abbottonatura superiore ed inferiore, per evitare fastidiosi sfregamenti durante la pedalata. Le maniche, rigorosamente lunghe ed i polsini hanno un fondo elasticizzato. Anche in questo caso la scelta è per evitare che l’acqua entri all’interno della giacca. La parte posteriore è più lunga per proteggere la schiena dagli schizzi. Pluvia è dotata di tasca interna per una comoda ripiegatura, grazie alle sue proprietà di asciugatura rapida, è possibile riporla subito dopo la fine della pioggia.
La vita è elastica per una migliore vestibilità adattandosi a tutte le tipologie di fisico. Su tutta la giacca sono state aggiunte delle parti riflettenti per aumentare la visibilità del ciclista. Le taglie vanno dalla XXS alla XXL. Il prezzo al pubblico è di 83 euro.
L’autunno è la stagione che raccoglie al suo interno tutti i climi e microclimi. Si passa dal freddo delle prime ore del mattino al caldo, dalla pioggia al sole fino al vento freddo che si incontra in discesa. Quando si è in bici è importante affrontare ogni situazione con il giusto equipaggiamento, meglio ancora se troviamo un capo valido per tutte le situazioni. Assos lo ha trovato e ce lo presenta: si tratta della giacca Spring Fall Jacket.
Il tessuto sulla schiena è traspirante, per evitare l’accumulo di caloreSulle spalle sui fianchi Assos ha usato la membrana brevettata Airblock888 Il tessuto sulla schiena è traspirante, per evitare l’accumulo di caloreSulle spalle sui fianchi Assos ha usato la membrana brevettata Airblock888
Versione rivisitata
Il marchio svizzero ha preso quello che era il suo miglior capo per la stagione autunnale e lo ha rivisitato. La membrana di cui questa giacca è composta ha caratteristiche traspiranti e termoregolanti, nata dal Layering System.
La Spring Fall Jacket può essere utilizzata abbinandoci qualsiasi altro indumento: come una maglia intima nelle giornate più fredde o strati più leggeri quando le temperature si fanno più gradevoli.
Il collo alto e coprente è utile per evitare all’aria fredda di entrare all’internoIl collo alto e coprente è utile per evitare all’aria fredda di entrare all’interno
Membrana brevettata
Assos ha rivisitato la sua membrana brevettata Airblock888 che va a proteggere le zone più esposte al freddo ed alle intemperie, come il petto, la parte laterale del busto ed il dorso. La traspirabilità è una caratteristica da non sottovalutare, in nessun caso, anche nelle cosiddette mezze stagioni.
Nella parte inferiore della schiena la Spring Fall Jacket ha un pannello che mantiene il microclima interno asciutto. Nella parte delle maniche e nella zona del collo, invece, il tessuto utilizzato è termoisolante e idrorepellente. Il collo alto e compatto offre morbidezza e isolamento per una termoregolazione attiva senza bisogno di abbassare la zip ed esporre la gola all’aria fredda. La Spring Fall jacket è in vendita al prezzo di 240 euro.
Lupetto 3D è la nuova sottomaglia realizzata da Biotex per temperature fino ai cinque gradi sotto zero. Si indossa a pelle, tiene caldo e disperde il sudore
Pioggia era prevista e pioggia è arrivata per l’ultima frazione del Tour of the Alps. Non c’è un freddo che morde alla partenza di Lienz, la temperatura è intorno ai 7 gradi: una situazione che potrebbe essere leggermente differente a ridosso degli scollinamenti, ma non è prevista la neve. Analizziamo alcune scelte tecniche, tra quelle che abbiamo visto sulle biciclette e relative all’abbigliamento dei corridori.
Per il Team Movistar, parafanghino al foglio firmaPer il Team Movistar, parafanghino al foglio firma
Il parafanghino, quasi un ricordo
Per un periodo è stato un must, utile soprattuto per chi utilizzava le “selle con il buco”. Ora è quasi sparito, lo usano davvero in pochi e quando si vede montato al foglio firma, non è scontato ritrovarlo al momento della partenza. E’ pur vero che rispetto al passato i capi tecnici fanno la differenza e adesso scendono verso la zona lombare e i glutei, rendendo “quasi” impermeabili queste zone del corpo. Il vecchio parafanghino diventa un impiccio.
Taccuino con le varie pressioni, corridore per corridore
Tubeless con sezione da 25 per Puccio e ruote da 36
Controllo della pressione, c’è l’elettronica per tutti
Taccuino con le varie pressioni, corridore per corridore
Tubeless con sezione da 25 per Puccio e ruote da 36
Controllo della pressione, c’è l’elettronica per tutti
Prima si controllano le gomme
Anche nelle condizioni di asfalto bagnato, le scelte si dividono tra tubolari e tubeless, ma è pur vero che la seconda opzione ha la meglio (per numero). Vanno per la maggiore i tubeless da 28, a prescindere dal team e dalla fornitura dello sponsor.
«Per noi i tubeless sono la normalità», dice Matteo Cornacchione del Team Ineos-Grenadiers. «Le scelta del profilo delle ruote è soggettiva, quasi tutti gli atleti usano il tubeless da 28, ad eccezione di “Salva” (Salvatore Puccio) che usa una sezione da 25. In una condizione come quella di oggi la pressione varia fra 4 e 5 atmosfere. Generalizzando si abbassa di 0,3/0,4, rispetto all’asciutto».
Il grasso è “tirato” con le mani sulla catena
Grasso bianco per la catena
Il grasso è “tirato” con le mani sulla catena
Grasso bianco per la catena
I tubolari li troviamo tra le 6 e 7 atmosfere. Dipende molto dalla natura del prodotto, se con carcassa sintetica e/o di cotone. Abbiamo notato i team supportati da Vittoria, con i tubolari gonfiati anche oltre le 7 bar. Notoriamente lo pneumatico Vittoria è elastico e morbido. Di poco superiore alle 6 bar per i Continental, per fare un altro esempio: tubolare con struttura sintetica e “più tosto” rispetto ad un Vittoria.
Poi tocca alla catena
L’extra lavoro dei meccanici è legato anche ad una lubrificazioneaggiuntiva delle catene e di alcuni comparti della trasmissione. Viene usato anche del grasso bianco, non solo dei lubrificanti a goccia.
Borraccia prerace di LopezBorraccia prerace di Lopez
Il the caldo è sostituito dagli integratori
«Una volta i corridori chiedevano il the caldo, anche prima della partenza – afferma Cenghialta, diesse del Team Astana – ora ci sono gli integratori per ogni momento e questi hanno sostituito anche quelle vecchie abitudini. Non c’è una scelta specifica per il freddo».
Le giacche anti-pioggia, usate al 101%
Giacche Giordana del Team Astana, con le mezze maniche
Il parco delle scelte in fatto di copriscarpe
Molto utilizzati, quasi ambiti, i copriscarpe VeloToze, super sottili e waterproof
Non molti con i guanti lunghi “spessi”
Bilbao con i guantini estivi
Le giacche anti-pioggia, usate al 101%
Giacche Giordana del Team Astana, con le mezze maniche
Il parco delle scelte in fatto di copriscarpe
Molto utilizzati, quasi ambiti, i copriscarpe VeloToze, super sottili e waterproof
Non molti con i guanti lunghi “spessi”
Bilbao con i guantini estivi
E poi l’abbigliamento, fra tecnologia e brand
Capi tecnici sempre più leggeri e sottili, al tempo stesso caldi, confortevoli e protettivi. Guardi i corridori in una giornata di pioggia e capisci veramente quanto valgono le preferenze dell’atleta, così come la fornitura dei materiali che ha a disposizione.
Ci sono le giacche tutte d’un pezzo, quelle che lasciano scoperto l’avambraccio (ma viene indossato un manicotto waterproof) e tutti con le salopette leggere, non termiche (comunque davvero rare e indossate da pochi).
In pochi con i gambali alla partenza, ma l’odore di olii riscaldanti invade la zona dello start.
Caschi tutti chiusi, sì e no. Ci sono le fasce riscaldanti sulla fronte e il cappellino (presenti anche quelli impermeabili) sotto casco. I copriscarpe waterproof, di tutte le taglie, misure ed altezze. Ancor più leggeri in futuro grazie a spray impermeabili protettivi? Nulla è impossibile.
Anton Palzer, lenti clear e casco RedBull
Una salopette con inserti laterali in Dyneema
Anton Palzer, lenti clear e casco RedBull
Una salopette con inserti laterali in Dyneema
Salopette anti-abrasioni e lenti neutre
La salopette con la pannellatura laterale in Dyneema (prodotta da DSM) non è una novità in senso assoluto, soluzione già utilizzata in passato da Craft. Il tessuto Dyneema è utilizzato anche per le calzature, è particolarmente resistente alle abrasioni ed è meno elastico rispetto ad una fibra di Lycra. In caso di caduta e conseguente scivolamento sull’asfalto non si strappa e protegge la cute. E’ utilizzata da Etxeondo.
Un altro fattore molto soggettivo è la scelta delle lenti, molti con le neutre, qualcuno con le fumé e adattative, in pochi con le scure.