Pinarello Dogma GR, una nuova Pina per il gravel race

11.07.2025
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CA’ DEL POGGIO – Prende forma la nuova Pinarello Dogma GR, ovvero la bicicletta gravel che nasce in modo specifico per le competizioni. E’ stata presentata alla stampa internazionale in un contesto che è a dir poco la casa del ciclismo e della bicicletta: Cà del Poggio, nel cuore del territorio del Prosecco.

Firma Pinarello, famiglia Dogma e categoria F: un blend di fattori che rendono esplosiva una bicicletta che lascia i compromessi agli altri, proprio come la Dogma F stradale. Dogma GR non è l’evoluzione della Grevil, è un’altra cosa. Vediamola nel dettaglio.

Dogma GR, figlia di una categoria di bici race
Dogma GR, figlia di una categoria di bici race

Pinarello Dogma GR, perché nasce?

Dogma GR nasce con il chiaro obiettivo di essere una bici per le gare gravel, mutuando diverse soluzioni dalle sorelle Dogma già presenti in gamma, adattandole e plasmandole per l’ambiente gravel race. Materiali, tecnologie ed aerodinamica dalla Dogma F da strada e dalla Crossista, alle quali si ispira anche l’impatto estetico (e le geometrie).

Eppure c’è anche un po’ di mtb, perché alcune soluzioni tecniche derivano dalla Dogma XC. Per meglio contestualizzare la Dogma GR abbiamo chiesto alcune considerazioni a Raffaele Maccari, Product Manager Pinarello per la categoria gravel.

Raffaele Maccari è il Product Manager di Pinarello sul fronte del gravel
Raffaele Maccari è il Product Manager di Pinarello sul fronte del gravel

Dogma GR, l’evoluzione della velocità

«Se volessimo categorizzare le gare gravel di oggi – spiega Maccari – potremmo identificare tre macrocategorie: competizione, light gravel e tutto quello che ruota intorno al trail/bike packing/adventure. Possiamo segmentare il gravel anche tenendo conto del lasso temporale di percorrenza, fino alle 5 ore e oltre le 5 ore di gara. La nuova Dogma GR rientrerebbe nelle competizioni fino alle 5 ore. Da Dogma F e dalla Crossista eredita l’aerodinamica funzionale, il carbonio, la velocità , la reattività e la leggerezza. Il suo telaio ferma l’ago della bilancia a 960 grammi. La confidenza in discesa e la stabilità ricorda la Dogma XC.

«Pinarello Dogma GR – prosegue – non presenta degli inserti meccanici nella sezione centrale e nel carro posteriore, ma permette una flessione longitudinale che può arrivare a 8 millimetri. Al tempo stesso non è però possibile montare un dropper post. Il design non lo permette e si è preferito sfruttare al meglio la proprietà del carbonio e dei componenti, con un reggisella che abbiamo definito adattivo. La nostra tesi è avvalorata anche dal fatto che nell’ambiente gravel race di alto livello, l’utilizzo del reggisella telescopico trova pochi consensi».

Come è fatta la Dogma GR

Il carbonio è di matrice M40X, il medesimo della Dogma F da strada. La forcella è Pinarello Onda (con rake da 50 millimetri), un marchio di fabbrica, tutta in carbonio e opportunamente adattata alla nuova bici e al contesto gravel. Telaio e forcella adottano la nuova soluzione E-TiCR per il passaggio frontale delle guaine, significa maggiore stabilità dello sterzo e asseconda un design del comparto completamente ereditato della sorella stradale. Inoltre c’è una migliore interfaccia con il manubrio integrato full carbon Talon Ultrafast GR (che ha 7° di flare e permette il montaggio delle protesi). Il passaggio delle coperture è differenziato: fino a 45 per l’anteriore, fino a 42 per il posteriore, misura che si riduce a 40 con l’eventuale trasmissione con doppia corona (e deragliatore). Da sottolineare che la linea catena della Dogma GR è quella stradale (calza perfettamente il pacchetto Dura Ace). La batteria Di2 è inserita nella zona della scatola centrale.

La scatola del movimento centrale è marchio di fabbrica Pinarello Dogma, per forme, design e per la filettature con passo italiano che permette il montaggio esterno delle calotte (la facilità di manutenzione ringrazia e anche la tanta rigidità del comparto). La tubazione obliqua prevede un vano porta oggetti al suo interno. E’ possibile montare una piccola bag (Racing Bento, fornita con la bici) sull’orizzontale. Le geometrie sono ereditate in toto dalla Crossista. Tante le taglie disponibili, come d’abitudine. Sono nove: dalla 43 alla 59,5.

Un dettaglio sui valori geometrici

Il carro posteriore ha una lunghezza leggermente superiore alla media attuale della categoria: soluzione voluta, rispettando i valori presi dalla Crossista e con l’ottica di incrementare la stabilità complessiva di una bici rigida e briosa. 42,5 centimetri fino alla misura 54,5, che diventano 42,7 per le tre misure più grandi (56, 57,5 e 59,5). Gli angoli del piantone sono piuttosto aggressivi e portano l’atleta a sfruttare completamente la sezione centrale della bici, caricando in avanti il peso del corpo. Quelli dello sterzo invece non sono così estremi e seguono perfettamente il rake della forcella. Il passo complessivo della Dogma GR risulta contenuto, a prescindere dalla misura.

Gli allestimenti

Sono tre e tutti di alto livello. Uno si basa sulla trasmissione Sram Red XPLR e ruote Princeton 4540, gli altri due sulla trasmissione Dura Ace stradale con doppia corona (sempre le Princeton 4540). E’ disponibile anche in versione frame-kit. I prezzi di listino: 11.000 euro per l’allestimento F9, 7.200 e 6.900 euro per i due F7, rispettivamente su base Sram e Shimano. Si passa a 5.600 euro per la versione F5 (sulla base del nuovo Sram Rival AXS 1×13), per scendere a 4.300 euro per i due pacchetti F3. Il pacchetto Pinarello Dogma GR si chiude con la F1 proposta ad un listino di 3.500 euro.

Pinarello

50 anni di vittorie Pinarello celebrate con una Dogma F speciale

31.05.2025
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Pinarello celebra un traguardo importante, per un’azienda che da sempre è ai massimi livelli in ambito di tecnologia, ricerca e design. Pinarello è un’icona, lo è per gli utenti comuni, lo è tra i professionisti, uno dei marchi più vincenti della storia.

In occasione del passaggio del Giro d’Italia in terra veneta, Pinarello ha celebrato i 50 anni dalla prima vittoria in un grand tour. Le vittorie da quel momento ai giorni nostri saranno poi 30 (tantissime). A quell’epoca, il Giro d’Italia 1975, Fausto Bertoglio trionfò in maglia rosa.

La nuova Dogma F presentata nelle giornate del Giro
La nuova Dogma F presentata nelle giornate del Giro

Una Dogma F in edizione speciale

Tecnicamente si tratta dell’ultima versione della bici top di gamma Pinarello, la medesima utilizzata dai campioni del Team Ineos-Grenadiers, ma per onorare la leggenda la maison trevigiana ha messo a punto una livrea cromatica dedicata.

Non solo, a rendere ancor più esclusiva questa Dogma F (disponibile come bici completa, ma anche come kit telaio) è il periodo limitato di messa in vendita, dal 24 maggio, al 15 giugno 2025.

La nuova bici è stata usata dalla Ineos Grenadiers nella tappa con partenza da Treviso
La nuova bici è stata usata dalla Ineos Grenadiers nella tappa con partenza da Treviso

Una livrea spaziale

Dogma F Edizione Speciale Giro 50, questo è il nome corretto e completo. L’allestimento è hors categorie, con la trasmissione Shimano Dura Ace, le ruote Princeton gommate Continental, sella e manubrio integrato griffati Pinarello Most.

E’ la livrea il valore aggiunto. Scritta e loghi specchiati, una fusione cromatica brillante tra un blu notte, silver e quello che è stato chiamato Borealis Luxter Venice, una sorta di esclusiva Pinarello. Compare per la prima volta il logo GPT, acronimo di Giovanni Pinarello Treviso, celebrando così il fondatore dell’azienda trevigiana.

Sguardo alle caratteristiche del telaio

La Dogma F di Pinarello è la prima bici ad utilizzare il carbonio M40X, un layup dal peso specifico ridotto, con eccezionali qualità di rigidità una volta plasmato come telaio di una bici. La Dogma F della nuova generazione, pur riprendendo in parte il design rappresentativo della top di gamma Pinarello, è stata completamente riprogettata.

La scatola del movimento centrale è muscolosa ed abbondante, come da tradizione, è larga 65 millimetri e ha le calotte esterne del movimento centrale (con filettatura a passo italiano). Anche la forcella (anch’essa tutta in carbonio) Onda, dalla versione più anziana mutua solo il nome. Tante le misure disponibili, ben 8. per dare un riferimento a riguardo del peso, la bici è dichiarata a poco meno di 6,8 chilogrammi, senza pedali e nella misura 53.

Pinarello

Gli spunti tecnici dalla crono toscana del Giro d’Italia

20.05.2025
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VIAREGGIO – Le particolarità tecniche che offre una crono, ancor di più se al Giro d’Italia, non sono mai banali e si punta sempre più sulle personalizzazioni e customizzazioni.

Le corone gigantesche non sono più una novità, ma la nuova frontiera delle bici da crono punta sulle posizioni avanzate e le personalizzazioni delle protesi, ma non è tutto. Vediamo insieme alcune curiosità.

Componenti Deda customizzati ed “artigianali”

Deda, fornitore tecnico del Team Polti-Visit Malta, ha messo a punto un sistema di customizzazione delle protesi montate sulle bici da crono. Ve lo avevamo anticipato a Tirana. La piastra messa a punto dai tecnici Deda è in alluminio e fresata direttamente in azienda, con un’asola di scorrimento e diversi fori che permettono di posizionare gli spessori tra il manubrio e l’appoggio dei gomiti.

«La tendenza anche in ambito crono – ci racconta Davide Guntri di Deda – è quella di spostarsi molto più in avanti rispetto ad un recente passato. Questo è uno dei motivi per cui anche in termini di lunghezza si usano estensioni più lunghe, considerando che è fondamentale sempre le misure imposte dall’UCI».

La personalizzazione delle protesi sconfina anche sui terminali delle estensioni, customizzate per ogni corridore, così come le coperture aerodinamiche posizionate sulla parte arrotondata del manubrio.

La lenticolare con l’orologio

La Tudor utilizzerà la Timemachine (non quella sviluppata a braccetto con Red Bull) con un allestimento che non mostra grosse novità tecniche. La particolarità è nella livrea della lenticolare posteriore firmata DT Swiss e che mostra un orologio, Tudor ovviamente.

Tubeless differenziati di De Bondt

«La bici di De Bondt – ci racconta Luis Lamas, meccanico del Team Decathlon-AG2R La Mondiale – è la Van Rysel XCR, quindi il modello specifico per le crono, con manubrio specifico ed estensioni Deda. La trasmissione è Shimano Dura Ace (power meter incluso) con pignoni 11-34 e monocorona anteriore da 62 denti fatta su misura. La catena viene trattata con una finitura ceramica. Le ruote sono Swiss Side, lenticolare la posteriore e da 80 millimetri l’anteriore.

«Montiamo i tubeless Continental, GP5000 da 28 per il posteriore e Aero111 da 26 per la ruota davanti. Il setting degli pneumatici – spiega il meccanico spagnolo – è il medesimo di quello usato sulle bici standard. Sezione a parte, visto che usiamo la gomma da 29 davanti e da 28 dietro, una sorta di scelta standard (non solo per il Giro d’Italia). Il fattore principale di queste scelte è l’aerodinamica. Il peso di questa bici si aggira intorno ai 9 chilogrammi».

Affini e Van Aert, corone diverse

Edoardo Affini e Wout Van Aert utilizzano la Cervélo P5, medesima trasmissione Sram 1×12, stesso setting per le ruote, lenticolare posteriore e da 99 millimetri per l’anteriore e uguali sono anche i tubeless (Vittoria Corsa Speed).

Tra i due è evidente anche l’accostamento relativo all’altezza delle protesi (i due corridori sono simili fisicamente) ed in dotazione hanno la nuova sella Prologo Predator 01TT. La grande differenza è nella corona, da 64 denti per il campione fiammingo, da 68 denti per il nostro Campione Europeo. La scala pignoni è 10/28 per questa veloce crono del Giro d’Italia.

La Bolide di Tarling e Bernal

Oltre alle forme avveniristiche ed ai componenti che sono il vestito perfetto, la Bolide di Tarling ha una livrea che non passa inosservata. Il vincitore della cronometro corsa in terra albanese monta una ruota lenticolare abbinata ad una tre razze anteriore. Corona anteriore singola da 68 denti e scala pignoni 11-34.

Si scende leggermente con la rapportatura con la corona (singola da 64 denti) di Bernal, campione colombiano in carica. Stesso setting per quanto concerne le ruote. Interessante sottolineare il movimento centrale C-Bear montato sulla bici del colombiano e la medesima lunghezza di pedivelle, la stessa usata sulla Dogma F, 170 millimetri.

La centralina Sram per le bici da crono del Team Polti al Giro
La centralina Sram per le bici da crono del Team Polti al Giro

Ma che cos’é?

L’abbiamo notata sulle bici da crono del Team Polti-VisitMalta. E‘ la centralina che permette alla trasmissione Sram AXS di funzionare sulle bici da crono. Rispetto alla versione standard del pacchetto AXS, gli shifter montati sulle crono hanno spazio solo per la camera idraulica dei freni. Quindi, per poter funzionare, i pulsanti ed i satellitari Blips hanno necessità di una centralina che porta il segnale della cambiata al deragliatore. La stessa centralina è nascosta su alcune bici, visibile ed esterna come in questo caso.

Pinarello torna bicicletta ufficiale della corsa rosa

15.05.2025
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Pinarello segna il suo ritorno al Giro d’Italia come bicicletta ufficiale della Corsa Rosa, riaffermando il proprio ruolo centrale nella storia e nell’evoluzione del ciclismo. L’edizione in corso del Giro, la numero 108, ha preso il via da Durazzo, in Albania, venerdì 9 maggio, per concludersi tra gli applausi di Roma domenica 1 giugno. Ma sarà la tappa 14, in programma sabato 24 maggio, a rappresentare un momento simbolico e profondamente emozionante. La partenza avverrà da Treviso, città natale del brand, con il Km 0 posizionato davanti alla sede storica di Pinarello.

Questo ritorno sulle strade del Giro non è soltanto un’operazione di visibilità, ma un autentico tributo alla storia e alla passione che animano il marchio fondato da Giovanni Pinarello. Un marchio che ha scritto pagine indelebili del ciclismo mondiale e che, nel 2025, celebra anche il 50° anniversario della prima vittoria in un Grande Giro. Era il 1975 quando Fausto Bertoglio conquistava la maglia rosa proprio in sella a una Pinarello, dando inizio a un’epopea costellata di trionfi.

Nel corso dei decenni, Pinarello ha collezionato 30 vittorie nei Grandi Giri, diventando il produttore di biciclette più vincente della storia. Tra i successi più iconici al Giro d’Italia figurano quelli di Chris Froome (2018), Tao Geoghegan Hart (2020) ed Egan Bernal (2021). Senza dimenticare le due affermazioni consecutive di Miguel Indurain, ambasciatore del brand, nel biennio 1992-1993, e Chioccioli l’anno precedente.

Design e ricerca

Il legame tra Pinarello e il Giro d’Italia va oltre il risultato sportivo: è un vero e proprio patto culturale e identitario con il territorio, con le squadre, con i tifosi. Ogni singola bicicletta firmata Pinarello nasce difatti da una fusione di design all’avanguardia, ingegneria di precisione e una ricerca costante della massima performance, elementi che si riflettono in ogni curva, ogni salita, ogni sprint affrontato lungo il percorso della Corsa Rosa.

«Siamo profondamente orgogliosi di essere di nuovo al fianco del Giro d’Italia come fornitore ufficiale – ha commentato Fausto Pinarello, Presidente dell’azienda – questa corsa è parte del nostro DNA. Abbiamo sempre creduto nell’innovazione al servizio della bellezza, e il Giro rappresenta il palcoscenico perfetto per esprimere questa filosofia. Tornare significa onorare il nostro passato, ma soprattutto guardare al futuro con ambizione».

Con la partecipazione ufficiale al Giro d’Italia 2025, Pinarello rinnova la propria vocazione: essere non solo un produttore di biciclette, ma un autentico simbolo vivente della cultura ciclistica italiana, capace di ispirare atleti, appassionati e nuove generazioni.

Pinarello

Thermal Jersey: la collezioni si completa

20.12.2024
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L’inverno per Pinarello vuol dire rinnovare, arriva la nuova colorazione che completa la collezione di giacche per il freddo: light blue. Un colore che richiama il freddo, elegante ma allo stesso tempo delicato, che va a coronare la grande varietà di capi da ciclismo marchiati Pinarello. Tutti prodotti in grado di offrire all’utente finale quelle caratteristiche tecniche che ricerca durante i mesi invernali. Una parte importante nel miglioramento tecnico arriva nella riduzione del peso, l’elevata traspirabilità e la versatilità.

Il taglio nella parte delle maniche è stato effettuato a laser
Il taglio nella parte delle maniche è stato effettuato a laser

Sempre al caldo

Per riuscire a pedalare al meglio con il freddo è importante avere un capo che possa garantire un’ottima regolazione termica e protezione. Pinarello ha studiato la Thermal Jersey in modo che risponda prontamente a queste esigenze. Il tessuto con la quale è realizzata, risulta estremamente compatto e altamente traspirante. In questo modo l’aria fredda non penetrerà all’interno e il corpo riuscirà a conservare una temperatura ottimale per garantire la giusta performance. 

Non importa che si affronti un tratto particolarmente freddo o discese lunghe, la Thermal Jersey  è stata studiata per mantenere la temperatura corporea sempre adeguata alla variabilità delle condizioni climatiche invernali. 

Grande comodità

Una delle maggiori problematiche dei capi invernali era la rigidità dei tessuti, che poteva creare delle difficoltà nei movimenti in sella e nella guida. Pinarello ha posto fine a tutto ciò visto che i capi d’abbigliamento Dogma Thermal sono stati sviluppati per avere una grande elasticità e seguire al meglio i movimenti del ciclista. A questo contribuisce il taglio ragland, che valorizza l’elasticità del materiale per un fitting perfetto.

Nella parte del fondo maglia e delle maniche è stato realizzato tramite laser, i risvolti sono stati poi incollati per avere una finitura estremamente resistente. Le cuciture sono una parte sulla quale Pinarello ha messo l’accento, portando una migliore resistenza senza utilizzare materiale aggiuntivo. E’ stato utilizzato, infatti, una trama fitta a 3 aghi. 

Il prezzo è di 230 euro.

Pinarello

Design e DNA Pinarello, la F1 completa la serie F

14.12.2024
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Pinarello completa la serie F grazie alla nuova F1 che affianca le versioni F5, F7 e F9. Le forme e l’impatto estetico è quello che ha reso celebre la famiglia F della maison veneta.

Cambiano i materiali. Il frame e la forcella Onda sono completamente in carbonio Toray T600 e un occhio particolare è rivolto anche all’allestimento. Eccola nel dettaglio.

Una bici con carattere all-round
Una bici con carattere all-round

Asimmetria, il cuore delle Pinarello

Non ha importanza che siano alto e altissimo di gamma, oppure alla base del catalogo, l’asimmetria di telaio e forcella fa parte del core concept Pinarello. E’ stata la prima azienda ad adottare tubazioni e design asimmetrici, il tutto per migliorare le prestazioni all-round e l’equilibrio.

E’ così che anche la F1 adotta il telaio asimmetrico e la forcella Onda full carbon con volumi e spessori differenziati tra stelo destro e sinistro. La fibra di carbonio impiegata è la Toray T600.

L’aerodinamica non si dimentica

Pinarello F1 è un esempio lampante di quanto a cascata l’aerodinamica sia entrata a fare parte anche di bici non estremizzate. Portano con sé sviluppi aerodinamici non banali il reggisella, specifico per la famiglia F ed in carbonio, così come le sagome che caratterizzano il profilato dello sterzo, ma anche un’integrazione dedicata di cavi e guaine. Elegante certo, ma anche efficiente, considerando che la trasmissione Shimano 105 è a base meccanica.

L’avantreno ed il retrotreno lasciano spazio per pneumatici fino a 30 millimetri di larghezza. Le geometria è quella sviluppata per le gare, perché è la categoria Pinarello F che porta in dote la competizione. Le taglie disponibili sono nove. Pinarello F1 è disponibile in due livree cromatiche, formula red e formula blue. Il prezzo di listino è di 3.700 euro.

Pinarello

Pinarello Crossista F, si amplia la gamma delle colorazioni

19.11.2024
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Pinarello ha lanciato nuove combinazioni cromatiche per una serie di modelli. La endurance X-Series, la elettrica Nytro nelle versioni road e gravel, arricchimento delle livree cromatiche riguarda anche la top di gamma ciclocross Crossista F.

Pinarello Crossista F è la bici specifica per il ciclocross, sviluppata a braccetto con Pidcock e già Campione del Mondo 2022. Entriamo nel dettaglio.

Pidcock con la maglia iridata conquistata con la Crossista F
Pidcock con la maglia iridata conquistata con la Crossista F

Due nuove combinazioni cromatiche

Sono la cross black e la lizard green, la prima una colorazione nera molto aggressiva, la seconda una sorta di bianco ghiaccio che si mescola ad un verde acceso. Entrambe le livree cromatiche sono contestualizzate al modello F9 della Pinarello Crossista F.

Tutto in carbonio e DNA Pinarello

Stiamo parlando di un mezzo che nasce per le competizioni di massimo livello, una bicicletta pensata e sviluppata per il mondo dei professionisti. Crossista F è sinonimo del “nessun compromesso”. Tornando alla disponibilità dei nuovi colori, questi si aggiungono ai due già disponibili per la F9 e alla red/black disponibile per la versione F7.

Telaio e forcella sono completamente in carbonio, con un design che ha fatto la storia delle biciclette in carbonio, unico e distintivo, forme che sono funzionali prima di tutto alla resa tecnica. La tecnologia adottata per il frame è monoscocca (carbonio T900 unidirezionale, T700 per la F7), con una scatola centrale voluminosa (rigidissima) che adotta la soluzione del passo italiano per il movimento centrale.

Significa che le calotte dei cuscinetti sono esterne e avvitate su filetto in alluminio, un aspetto tecnico particolarmente apprezzato dai meccanici quando è necessario un intervento di manutenzione. Rispetto ad una bici una Dogma F da strada, oppure ad una endurance della serie X, la Crossista F è più alta da terra, questo per agevolare il passaggio degli ostacoli. La forcella è la Onda, ma specifica per il cx.

Orizzontale e nodo sella disegnati per la “bici in spalla”

Oltre ad una asimmetria marcata di ogni singolo profilato, anche degli spessori dei tubi, che però colpisce solo in modo marginale al colpo d’occhio, la bici ciclocross di Pinarello attira l’attenzione per la forma del profilato orizzontale e per il nodo sella. Il primo ha un restringimento importante nella parte centrale, il nodo sella ha una sorta di arrotondamento. Entrambi hanno il compito di facilitare i momenti di portage della bici.

Gli allestimenti previsti tramite il sito ufficiale portano in dote il pacchetto Shimano Ultegra Di2 2×12 e ruote Most in carbonio per la versione F9. Per la F7 invece il pacchetto previsto è uno e si basa Su Sram Rival 2×12. Le bici da catalogo non hanno il manubrio integrato Most, ma una piega ed uno stem specifici.

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Dogma X, tre nuovi colori e lo stesso DNA

23.10.2024
4 min
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Poco più di un anno fa, nel settembre del 2023, Pinarello ha presentato la Dogma X, la Dogma dedicata all’endurance. Oggi l’azienda trevigiana ha lanciato tre nuove colorazioni: Xolar White, Xolar Yellow e Xolar Sea, che vanno ad aggiungersi a Xolar Black, Xolar Green, Xolar Blue e Xolar Sun già presentati in precedenza. 

Verniciatura “prospettica”

I punti forti di questa bici sono il passaggio ruota generoso – che arriva fino a 35 mm – e soprattutto la nuova tecnologia “X-STAYS”. Si tratta di un ponte a forma di X nella parte alta dei foderi in grado di assorbire le vibrazioni garantendo allo stesso tempo la leggerezza del telaio.

Le scelte cromatiche sono state pensate proprio per valorizzare questo aspetto. Come i precedenti, anche i tre nuovi modelli presentano una base nera (in questo caso opaca) che incornicia l’attacco dei foderi posteriori sul tubo sella, il cuore della nuova tecnologia. 

Allo stesso tempo la base nera è presente anche sulla forcella e sul tubo orizzontale, con delle linee di verniciatura che indirizzano l’occhio verso il sistema X-STAYS. Da questa “prospettiva nera” partono le tre nuove tonalità in bianco, giallo e blu.

Un colore per ogni carattere

Lo Xolar White è forse il più elegante del trittico. Questo grazie alla combinazione tra il bianco lucido, quasi perla, il nero opaco unito e le decalcomanie nere. Minimal come lo Xolar Black, ma con la raffinatezza dell’avorio.

Lo Xolar Yellow è invece caratterizzato da un giallo lucido su scritte nere che, come dicono in Pinarello, «rende la bici più elettrizzante che mai». Certamente è la scelta per chi non vuole passare inosservato.

Infine Xolar Sea, una rivisitazione Xolar Blue. A differenza della precedente, questa versione punta su due tonalità lucide di blu, una leggermente più chiara e una più scura. Le decalcomanie, in questo caso argentate, danno un tocco di luce alla bici. Il giusto mix tra ricercatezza e senso di performance.

Nuove tonalità, stessa qualità

La Dogma X nasce come una bici endurance top di gamma e anche nell’allestimento delle nuove colorazioni si potrà scegliere solo il meglio disponibile sul mercato, con gruppi Shimano, Sram e Campagnolo, ruote Princeton e Campagnolo.

Il modello con Shimano Dura Ace Di2 R9200 12v con ruote Princeton Grit 4540 DB, quello con Sram Red Etap AXS 12v con ruote Princeton Grit 4540 DB e infine il montaggio con Campagnolo Super Record WRL 12v e ruote Campagnolo Bora WTO.

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“Fausto Talks”: alla scoperta delle bici iconiche di Pinarello

17.09.2024
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Pinarello ha recentemente annunciato ufficialmente il lancio di una nuova docu-serie in sei episodi, intitolata “Fausto Talks”, in cui Fausto Pinarello stesso condivide la storia e i segreti di alcune delle biciclette più iconiche della sua straordinaria collezione personale. La serie si propone di offrire uno sguardo unico sulle innovazioni e le trasformazioni del design ciclistico attraverso il racconto di chi queste bici le ha progettate, create e viste in azione.

Il primo episodio è dedicato ad un capitolo fondamentale nella storia del ciclismo: l’impresa di Miguel Induráin, che esattamente trenta anni fa stabilì il Record dell’Ora, segnando una pietra miliare nella disciplina. L’impresa ebbe luogo il 2 settembre 1994, al Velodromo du Lac di Bordeaux, in Francia. La bici che lo accompagnò in quella impresa fu la mitica Pinarello Espada: un vero e proprio capolavoro ingegneristico in grado in quel preciso momento storico di rivoluzionare il concetto di aerodinamica applicata al ciclismo.

La Espada è stata progettata e costruita in collaborazione con l’Università di Firenze, appositamente per il tentativo di Record di Induráin. All’epoca, quella bicicletta si distingueva per il suo design innovativo, frutto di studi approfonditi volti a ridurre la resistenza aerodinamica. Questo approccio pionieristico è stato particolarmente rilevante dopo che l’UCI (l’Unione Ciclistica Internazionale) aveva vietato la cosiddetta posizione della “mantide religiosa”, che aveva aiutato il ciclista scozzese Graeme Obree a conquistare il Record dell’Ora poco tempo prima. La Espada di Pinarello ha quindi segnato una vera e propria svolta, dimostrando come la tecnologia e il design potessero essere decisivi nell’ottenere prestazioni eccezionali.

Uno dei prototipi su cui si lavorò perché Indurain arrivasse a stabilire il record dell’Ora di 53,040 chilometri
Uno dei prototipi su cui si lavorò perché Indurain arrivasse a stabilire il record dell’Ora di 53,040 chilometri

Una visione al futuro

La docu-serie Pinarello “Fausto Talks” non si limita solamente a raccontare storie del passato, ma esplora anche il significato che queste super biciclette hanno avuto nel mondo del ciclismo e nell’evoluzione tecnica di questo sport. Oltre all’episodio dedicato alla Espada, la serie prevede altre cinque puntate, ognuna delle quali si concentrerà su una bici storica diversa, raccontata con la passione e la competenza di Fausto Pinarello. Ogni nuovo episodio sarà rilasciato il giorno 4 di ogni mese, da settembre a febbraio 2025.

“Fausto Talks” rappresenta dunque un’occasione unica per tutti gli appassionati di ciclismo per entrare in contatto con pezzi di storia e di design che hanno contribuito a modellare il mondo delle due ruote. Non solo una celebrazione del passato, ma anche una riflessione su come l’innovazione e la ricerca continuino, oggi a maggior ragione, a guidare il futuro del ciclismo.

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