CA’ DEL POGGIO – Prende forma la nuova Pinarello Dogma GR, ovvero la bicicletta gravel che nasce in modo specifico per le competizioni. E’ stata presentata alla stampa internazionale in un contesto che è a dir poco la casa del ciclismo e della bicicletta: Cà del Poggio, nel cuore del territorio del Prosecco.
Firma Pinarello, famiglia Dogma e categoria F: un blend di fattori che rendono esplosiva una bicicletta che lascia i compromessi agli altri, proprio come la Dogma F stradale. Dogma GR non è l’evoluzione della Grevil, è un’altra cosa. Vediamola nel dettaglio.
Pinarello Dogma GR, perché nasce?
Dogma GR nasce con il chiaro obiettivo di essere una bici per le gare gravel, mutuando diverse soluzioni dalle sorelle Dogma già presenti in gamma, adattandole e plasmandole per l’ambiente gravel race. Materiali, tecnologie ed aerodinamica dalla Dogma F da strada e dalla Crossista, alle quali si ispira anche l’impatto estetico (e le geometrie).
Eppure c’è anche un po’ di mtb, perché alcune soluzioni tecniche derivano dalla Dogma XC. Per meglio contestualizzare la Dogma GR abbiamo chiesto alcune considerazioni a Raffaele Maccari, Product Manager Pinarello per la categoria gravel.
Dogma GR, l’evoluzione della velocità
«Se volessimo categorizzare le gare gravel di oggi – spiega Maccari – potremmo identificare tre macrocategorie: competizione, light gravel e tutto quello che ruota intorno al trail/bike packing/adventure. Possiamo segmentare il gravel anche tenendo conto del lasso temporale di percorrenza, fino alle 5 ore e oltre le 5 ore di gara. La nuova Dogma GR rientrerebbe nelle competizioni fino alle 5 ore. Da Dogma F e dalla Crossista eredita l’aerodinamica funzionale, il carbonio, la velocità , la reattività e la leggerezza. Il suo telaio ferma l’ago della bilancia a 960 grammi. La confidenza in discesa e la stabilità ricorda la Dogma XC.
«Pinarello Dogma GR – prosegue – non presenta degli inserti meccanici nella sezione centrale e nel carro posteriore, ma permette una flessione longitudinale che può arrivare a 8 millimetri. Al tempo stesso non è però possibile montare un dropper post. Il design non lo permette e si è preferito sfruttare al meglio la proprietà del carbonio e dei componenti, con un reggisella che abbiamo definito adattivo. La nostra tesi è avvalorata anche dal fatto che nell’ambiente gravel race di alto livello, l’utilizzo del reggisella telescopico trova pochi consensi».
Come è fatta la Dogma GR
Il carbonio è di matrice M40X, il medesimo della Dogma F da strada. La forcella è Pinarello Onda (con rake da 50 millimetri), un marchio di fabbrica, tutta in carbonio e opportunamente adattata alla nuova bici e al contesto gravel. Telaio e forcella adottano la nuova soluzione E-TiCR per il passaggio frontale delle guaine, significa maggiore stabilità dello sterzo e asseconda un design del comparto completamente ereditato della sorella stradale. Inoltre c’è una migliore interfaccia con il manubrio integrato full carbon Talon Ultrafast GR (che ha 7° di flare e permette il montaggio delle protesi). Il passaggio delle coperture è differenziato: fino a 45 per l’anteriore, fino a 42 per il posteriore, misura che si riduce a 40 con l’eventuale trasmissione con doppia corona (e deragliatore). Da sottolineare che la linea catena della Dogma GR è quella stradale (calza perfettamente il pacchetto Dura Ace). La batteria Di2 è inserita nella zona della scatola centrale.
La scatola del movimento centrale è marchio di fabbrica Pinarello Dogma, per forme, design e per la filettature con passo italiano che permette il montaggio esterno delle calotte (la facilità di manutenzione ringrazia e anche la tanta rigidità del comparto). La tubazione obliqua prevede un vano porta oggetti al suo interno. E’ possibile montare una piccola bag (Racing Bento, fornita con la bici) sull’orizzontale. Le geometrie sono ereditate in toto dalla Crossista. Tante le taglie disponibili, come d’abitudine. Sono nove: dalla 43 alla 59,5.
Un dettaglio sui valori geometrici
Il carro posteriore ha una lunghezza leggermente superiore alla media attuale della categoria: soluzione voluta, rispettando i valori presi dalla Crossista e con l’ottica di incrementare la stabilità complessiva di una bici rigida e briosa. 42,5 centimetri fino alla misura 54,5, che diventano 42,7 per le tre misure più grandi (56, 57,5 e 59,5). Gli angoli del piantone sono piuttosto aggressivi e portano l’atleta a sfruttare completamente la sezione centrale della bici, caricando in avanti il peso del corpo. Quelli dello sterzo invece non sono così estremi e seguono perfettamente il rake della forcella. Il passo complessivo della Dogma GR risulta contenuto, a prescindere dalla misura.
Gli allestimenti
Sono tre e tutti di alto livello. Uno si basa sulla trasmissione Sram Red XPLR e ruote Princeton 4540, gli altri due sulla trasmissione Dura Ace stradale con doppia corona (sempre le Princeton 4540). E’ disponibile anche in versione frame-kit. I prezzi di listino: 11.000 euro per l’allestimento F9, 7.200 e 6.900 euro per i due F7, rispettivamente su base Sram e Shimano. Si passa a 5.600 euro per la versione F5 (sulla base del nuovo Sram Rival AXS 1×13), per scendere a 4.300 euro per i due pacchetti F3. Il pacchetto Pinarello Dogma GR si chiude con la F1 proposta ad un listino di 3.500 euro.