Fiumi e laghi, fino alle colline vitivinicole novaresi, territori da attraversare al ritmo lento e calmo della bicicletta, per gustare poco alla volta tutta la loro ricchezza fatta di cultura, paesaggi, profumi e sapori. In Bici a Pelo d’Acqua, senza fretta nell’area transfrontaliera, dal Vallese al Novarese, lungo le reti cicloturistiche riconosciute dalla Regione Piemonte.
Un unico grande itinerario di circa 270 chilometri che ha come tema dominante l’acqua: infatti lungo il percorso si fiancheggiano fiumi come il Rodano, il Toce, il Ticino e il Sesia, laghi come quello di Mergozzo e di Orta e una fitta rete di canali irrigui che portano la vita in risaia. A guardare questo spettacolo dall’alto non si farebbe nemmeno caso alla distinzione tra Italia e Svizzera, ma sicuramente si noterebbero le strade che In Bici a Pelo d’Acqua ha riunito in un unico itinerario per metterlo a disposizione di un pubblico internazionale che sempre più numeroso sceglie un turismo responsabile ed ecosostenibile.
Gli obiettivi
La rilevanza strategica di In Bici a Pelo d’Acqua è insita nei suoi obiettivi. Migliorare la competitività e il potenziale economico delle aree coinvolte. Valorizzandone tutte le risorse esistenti per accrescere l’attrattività turistica dei territori. Conseguire un aumento di presenze e quindi portare ad una ricaduta economica importante. Destagionalizzare i flussi turistici, ottimizzare le risorse esistenti, ma integrandole in modo da renderle più efficaci, aumentando le presenze sul territorio. Aggiornare in modo continuativo e sempre più specifico la formazione delle figure turistiche come guide, accompagnatori specializzati e degli operatori del settore.
Il tutto per promuovere la cultura del benessere, del vivere all’aria aperta, della consapevolezza del rispetto ambientale e della sostenibilità, ad esempio utilizzando fonti energetiche alternative per la ricarica delle e-bike. Questo itinerario cicloturistico infatti, non è da intendersi come la creazione di piste ciclabili ma la messa in rete di itinerari già esistenti o lo sviluppo di nuovi itinerari su strade comunali, provinciali e interpoderali a basso traffico.
Itinerari per tutti
Ci sono 270 chilometri di ciclovie su quattro tracciati, per qualsiasi tipo di bici: la Via del Mare, la Pedemontana, la Via del Ticino e del Lago Maggiore e la Route du Rhone. Itinerari uniti dal tema dell’acqua che si ritrova lungo tutto il percorso, tra fiumi, laghi, canali irrigui e risaie, dalla Svizzera col canton Vallese, passando per l’Ossola, il Lago d’Orta, e il Novarese fino alle risaie della Bassa e ancora lungo il Ticino. Oppure attraversando la provincia da ovest a est lungo la Pedemontana.
Sono percorsi adatti ad ogni tipo di età e a cicloturisti di ogni categoria. C’è la possibilità di combinare i mezzi di spostamento per evitare tratti non semplici, come il passo del Sempione, che può essere evitato caricando la bici sul treno che unisce Briga a Domodossola. Oppure caricando la bici sul battello del lago d’Orta per andare da Pella all’isola o al borgo di Orta, evitando così il lato orientale del lago che è ad alta intensità di traffico, rispetto al lato occidentale. Infine per il ciclista che arriva dalla vicina Lombardia c’è la possibilità di caricare le bici sul treno e giungere a Novara per poi spostarsi lungo le tratte della Via del Mare o la Via del Ticino e del Lago Maggiore.
Ciclovie e strutture
Gli itinerari non si snodano su piste ciclabili bensì su ciclovie. Spesso si fa confusione sulla distinzione tra le due. Solitamente in Italia le piste ciclabili coprono percorsi molto brevi in quanto sono percorsi protetti riservati ai ciclisti dove il traffico motorizzato è vietato. Nel caso delle ciclovie si tratta di percorsi misti, strade sterrate di campagna, strade a basso traffico spesso comunali o provinciali dove il limite di velocità per gli automezzi è spesso posto tra i 30 e i 50 chilometri all’ora.
Ciclovie e in Bici a Pelo d’Acqua formano il connubio che permette di ammirare i piccoli borghi con i loro castelli, il paesaggio che varia dalle montagne alle colline, ai laghi, ai fiumi e a bordo delle risaie della pianura risicola novarese con le antiche cascine ricche di testimonianze che portano ai tempi passati con la storia delle mondine.
Oltre alle strade il progetto e gli investimenti comprendono anche i servizi legati al cicloturismo già disponibili, per potenziare servizi aggiuntivi a beneficio dei cicloturisti come: ciclo-officine, strutture ricettive bike friendly, colonnine di ricarica per le e-bike, stazioni per manutenzione bici, segnaletica specifica lungo gli itinerari.
L’esempio
Villa Picchetta sorge lungo la Ciclovia del Ticino e Lago Maggiore ed è sede dell’Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore. Posta nelle vicinanze delle rive del Ticino, che separa il Piemonte dalla Lombardia, con una fermata del treno molto vicina, è costituita da una struttura a “U” il cui corpo centrale è sormontato da un tiburio con lanterna, dove si trovava la residenza padronale. All’interno, nella splendida Sala dell’Ottagono si trovano interessanti affreschi con decorazioni a grottesche. In questo contesto è allestito un Bike Hotel pensato in particolar modo per i cicloturisti.
Oltre a quelle sparse sul territorio è presente una pensilina di ricarica per e-bike posizionata nel Castello di Novara, luogo in cui ha sede anche l’Agenzia Turistica e lo IAT garantendo 7 giorni su 7 la possibilità di noleggiare le bici, di avere informazioni e materiali turistici per i fruitori del servizio.
Per agevolare la fruibilità è stato creato il sito www.inbiciapelodacqua.it dove il cicloturista può trovare tutte le informazioni utili per poter percorrere i singoli itinerari con l’ausilio di tracciati scaricabili sui propri device, per poter soggiornare nelle strutture ricettive lungo i percorsi e avere i servizi di cui necessita, ciclo-officine, punti di noleggio e di ricarica per e-bike.