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Senza Valverde e Van Vleuten, dove va la Movistar?

19.07.2023
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PASSY – Eusebio Unzue continua a portare avanti il Movistar Team che, seppure con nomi diversi, ha attraversato decenni di ciclismo. Da quando si chiamava Reynolds e vinse il Tour con Delgado a quando divenne Banesto e ne vinse cinque con Indurain. Quindi la Caisse d’Epargne del primo Valverde e del Tour di Pereiro, finché nel 2011 iniziò la storia con Movistar. Nel frattempo è nato il team femminile della prodigiosa Annemiek Van Vleuten. Ma allo stesso modo in cui a 42 anni Valverde ha deciso di uscire di scena, l’olandese appenderà la bici al chiodo alla fine di questa stagione, al momento di compierne 41.

In casa Unzue il ciclismo è un derby, dato che suo figlio Sebastian è il riferimento della squadra femminile e proprio in questi giorni, vinto il Giro d’Italia, si sta preparando il Tour Femmes.

Unzue guida il Movistar Team degli uomini, con uno sguardo sulle ragazze, gestite da suo figlio
Unzue guida il Movistar Team degli uomini, con uno sguardo sulle ragazze, gestite da suo figlio
Ma partiamo da qui, Eusebio. Da questo Carlos Rodriguez, ora quarto della generale, che il prossimo anno potrebbe approdare da voi…

Il corridore è bravo, perché è il più regolare di questo Tour così strano, in cui si stanno facendo vedere dei veterani venuti fuori da lunghe pause. Per essere alla prima partecipazione, Carlos sta davvero facendo una grande impresa.

Già alla Vuelta dello scorso anno aveva fatto vedere belle cose…

Esatto, lo avevamo visto anche l’anno scorso. Però questo è il Tour e manca ancora una settimana impegnativa, anche se per ora ha mantenuto il suo livello. Sapevamo che è forte, ma ora sta dando una grande prova di regolarità. Se continua a consolidarsi, potrebbe diventare un futuro uomo per i grandi Giri. E’ ancora a 5 secondi dal podio.

Vestirà l’azzurro di Movistar l’anno prossimo?

Questo è il desiderio, lavoriamo per realizzarlo, ma altro adesso non posso dire.

Rodriguez è uno degli obiettivi per Movistar Team: il suo contratto con Ineos è in scadenza
Rodriguez è uno degli obiettivi per Movistar Team: il suo contratto con Ineos è in scadenza
Quanto ha pesato la caduta di Mas sul vostro Tour?

Tantissimo, soprattutto perché ha rotto completamente tutti i nostri piani. E’ stato un po’ difficile digerire la sua assenza, ma alla fine siamo riusciti a far capire ai corridori che ogni giorno sarebbe stato un’opportunità, che c’erano opzioni per andare in fuga. E così abbiamo reimpostato il Tour. Magari non sempre è stato possibile entrare nelle fughe, ma quando ci siamo riusciti, ci siamo comportati molto bene.

Peccato per il ritiro di Jorgenson…

Un’altra vittima della grande caduta di domenica ed è un peccato, perché stava andando forte (4° sul Puy de Dome, foto di apertura, poi terzo a Belleville en Beaujolies, ndr). Lunedì, nel giorno di riposo, ha fatto un’ecografia che ha confermato quello che lui continuava a dirci. Il tendine del ginocchio destro ha uno strappo simile a quello avuto a sinistra dopo un’altra caduta alla Parigi-Nizza dell’anno scorso. Se fosse parito ieri nella crono, avrebbe solo peggiorato la situazione.

Maledetta sfortuna per Enric Mas caduto in avvio e subito fuori dal Tour (foto Instagram)
Maledetta sfortuna per Enric Mas caduto in avvio e subito fuori dal Tour (foto Instagram)
Come vivete in famiglia la rivalità fra la squadra maschile e la femminile?

Sono felicissimo di come sta andando la nostra esperienza con le ragazze. E’ vero che quando abbiamo iniziato, abbiamo dovuto scoprire un altro mondo. Tuttavia, l’approccio professionale con il lavoro le sta aiutando sempre più ad essere più vicine ai ragazzi. Logicamente ci saranno sempre grosse differenze nella parte fisica, ma sono davvero molto sorpreso dall’evoluzione del movimento.

In che termini?

Stanno professionalizzando tutte le loro abitudini e si stanno adattando alle esigenze di questo sport, per quanto sia duro e straziante. Inoltre, poter vivere da vicino negli ultimi sei anni l’esperienza di una grande come Annemiek Van Vleuten per noi è stato un master quotidiano di professionalità portata all’estremo più incredibile.

Un altro Giro per la Movistar di Sebastian Unzue (al centro, in basso): festa rosa sul podio di Olbia
Un altro Giro per la Movistar di Sebastian Unzue (al centro, in basso): festa rosa sul podio di Olbia
Lo scorso anno si è fermato Valverde, ora tocca a Van Vleuten, come si fa a ripartire?

Penso che le grandi persone debbano essere ricordate e le loro assenze sono troppo importanti per sostituirle. D’altro canto, è positivo che le ragazze e i ragazzi sfruttino l’esperienza che hanno acquisito con Annemiek e Alejandro, che per loro sarà sicuramente un vantaggio.

Quindi si continua sulla stessa strada?

Sì, quella di rinforzare la squadra maschile puntando su qualche nome importante e quella di consolidare un po’ il ciclismo femminile. Con mio figlio vado d’accordo, però è un fatto che al momento vince lui più di me.

Malori: «Crono decisiva. Vingegaard favorito»

17.07.2023
4 min
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PASSY – Siamo nell’ultima settimana di questo combattutissimo Tour de France, poche ore e probabilmente ne sapremo qualcosa di più sulla maglia gialla di Parigi. Manca poco alla crono individuale, l’unica di questa Grande Boucle, da Passy a Combloux.

E mentre risaliamo la Cote de Domancy, già affollata di ciclisti e camper, ne approfittiamo per sentire un parere tecnico sulla sfida che verrà fra Tadej Pogacar e Joans Vingegaard. Al telefono c’è Adriano Malori, il “re” delle crono italiane di qualche anno fa

La Cote de Domancy, che vide anche i mondiali del 1980, diventa più dura man mano che si sale. Una volta in cima prosegue in falsopiano
La Cote de Domancy, che vide anche i mondiali del 1980, diventa più dura man mano che si sale. Una volta in cima prosegue in falsopiano
Adriano, ci siamo. Inizia la terza settimana con questa crono: chi vedi favorito?

Domani vince Vingegaard o comunque arriva lui davanti a Pogacar. Di base è più forte di Tadej a crono. Quest’anno le prove contro il tempo che ha fatto le ha vinte quasi tutte e anche lo scorso anno nello scontro diretto era andato più forte di lui. Senza contare che nel finale aveva mollato un po’ per far vincere il compagno Van Aert (cosa che si è vista anche nella serie sulla Jumbo-Visma del Tour 2022, ndr).

Del percorso cosa ci dici? Questa cote per esempio ha dei tratti al 13-14% e una volta in cima non spiana, ma continua a tirare: 2-5 per cento la pendenza…

Il percorso è dunque relativamente simile a quello dell’anno scorso: vallonato, duretto. Sarà una crono per chi ha tante gambe.

Quali segnali hai visto dalla tappa di ieri?

Un segnale chiaro: sin qui quando Pogacar scattava l’altro seppur di poco si staccava. Ieri tutto ciò non è accaduto e addirittura Vingegaard lo ha battuto nella volata del Gpm. Anche per questo lo vedo favorito. In più c’è un fattore tanto semplice quanto fondamentale da valutare.

Quale?

E arrivato il grande caldo ed è ormai un dato di fatto che Pogacar lo soffre. L’anno scorso fino a che c’è stato il fresco e il cattivo tempo dominava, come è arrivato il caldo è andato in difficoltà, tanto da pagare dazio non solo nel giorno del Galibier, ma anche verso Hautacam.

Pogacar quest’anno ha disputato solo due crono, una delle quali il campionato nazionale (nella foto di @alenmilavec) dove la concorrenza non era di certo proibitiva
Pogacar quest’anno ha disputato solo due crono, una delle quali il campionato nazionale (nella foto di @alenmilavec) dove la concorrenza non era di certo proibitiva
Adriano, hai parlato di temperatura: inciderà parecchio?

Assolutamente sì. Okay, siamo sulle Alpi e farà un po’ più fresco, ma da quel che noto è caldo anche lì. Vedo i corridori bagnarsi spesso e bere tanto. E poi parliamo di una crono: consideriamo i rulli, il riscaldamento, il body, il casco. Ecco questo del riscaldamento è un aspetto molto importante. Il pre-crono domani potrebbe essere più importante della crono stessa. Gli atleti dovranno essere bravi spingere il giusto sui rulli e a non surriscaldarsi.

Che distacchi ci possiamo attendere?

Anche se è corta credo che resteranno entro i 30”. Presumibilmente credo che Pogacar possa perdere un secondo a chilometro, quindi 20”-25” in totale.

Sul piano dei materiali chi è avvantaggiato tra i due?

E’ vero che Cervélo è più avanti con gli studi, ma è anche vero che in casa UAE Emirates hanno fatto dei passi in avanti e ormai sono pressoché alla pari. In più vediamo che questi grandi team quando ne hanno bisogno corrono con materiali senza marchi, perché si comprano i pezzi che più ritengono performanti, quindi sotto questo aspetto siamo alla pari direi.

Per Malori avere un riferimento di primo ordine all’arrivo è importante per gestire la crono. Qui Van Aert e Vingegaard
Per Malori avere un riferimento di primo ordine all’arrivo è importante per gestire la crono. Qui Van Aert e Vingegaard
Invece per quanto riguarda i riferimenti con gli altri ragazzi forse Vingegaard è avvantaggiato visto chi ha in squadra. E poi. Sono davvero importanti?

Sì, sì… sono importanti. Un compagno specie se va forte può darti indicazioni preziose sia sulla gestione dello sforzo ma anche sulle condizioni del percorso: ti dice dove l’asfalto è più scorrevole, dove ci sono avvallamenti. E’ utile per il vento, se questo non gira. Ed è presumibile che Vingegaard possa fare la crono sui tempi di Van Aert, il quale potrebbe essere in testa quando parte lui. In più poco prima ha anche Kuss che è in classifica e a crono se deve spingere non va piano.

Insomma ci attende una sfida anche di nervi…

Sì, sono i più forti e sono lì, forse non è mai successo così alla pari. Di certo fino a pochi giorni fa Vingegaard tremava quando quell’altro scattava, anche se gli guadagnava poco. Sono talmente al limite che nessuno dei due può commettere errori nei confronti dell’altro, perché come sbagliano perdono. Guardate la giornata no di Pogacar sui Pirenei: ha perso un minuto. anche per questo dico che la crono sarà l’ago della bilancia di questo Tour.

Un pronostico per domani?

Van Aert, Vingegaard, Kung e poi ad una ventina di secondi o poco più Pogacar, salvo giornate storte o imprevisti.