La tappa 15 del Giro cambia volto: Zanatta fiuta l’occasione

07.03.2024
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Il Giro d’Italia 2024 ha cambiato volto alla tappa numero 15 che non passerà più dalla Svizzera, a causa delle volontà del Dipartimento Infrastrutture, Energia e Mobilità dei Grigioni (Svizzera). La tappa, quindi, dopo aver percorso la Val Camonica prevederà la scalata del Mortirolo, da Monno. Una volta scesi in Valtellina la corsa proseguirà fino a Isolaccia-Valdidentro dove inizierà la scalata del Passo Foscagno. Una volta scollinati si ritrova il percorso originale, solamente negli ultimi due chilometri che portano a Livigno, località Mottolino

Giochi limitati

Un cambiamento obbligato, vero, ma che indurisce l’ultima frazione della seconda settimana. Questa modifica cosa può portare? Quali possono essere gli scenari che si aprono? Stefano Zanatta, diesse della Polti-Kometa, li analizza con noi (in apertura foto Borserini). 

«Ci saranno un po’ i giochi definiti – spiega – i quattro o cinque corridori in lista per vincere il Giro saranno attenti a non sprecare nulla. A livello di tattiche in corsa potrebbe non cambiare molto per chi è ai vertici della classifica generale. Il Mortirolo è più impegnativo della salita di Aprica, ma non viene fatto da un versante super severo. La cosa che può causare qualche grattacapo in più sarà la discesa verso Grosio. Al fondo valle, che porterà poi verso il Foscagno, potrebbe arrivare un gruppo di una quindicina di corridori. Quella che porta al Foscagno è una strada lunga che concede un maggior respiro, e a ruota si sta abbastanza bene».

La squadra di Basso e Contador ci ha abituati alle azioni di anticipo, come a Campo Imperatore nel 2023
La squadra di Basso e Contador ci ha abituati alle azioni di anticipo, come a Campo Imperatore nel 2023

Energie limitate

Alla fine della seconda settimana le energie vanno centellinate, cotante e risparmiate il più possibile. Questo potrebbe aprire scenari diversi, perché se gli uomini di classifica rimangono fermi allora lo spazio per gli attaccanti si crea, e va sfruttato.

«I big – prosegue Zanatta – non vorranno spendere oltre il dovuto, considerando che saranno anche alla fine della seconda settimana di gara. Questo apre scenari per le squadre fuori dalla classifica, come la nostra. Il cambio di percorso rende la giornata più accattivante. La fuga può arrivare con un buon vantaggio fino al fondo valle dopo il Mortirolo. Non è il suo versante più duro, ma rimane comunque più impegnativo rispetto alla salita di Aprica, quindi il gruppo fa meno velocità. Una tappa del genere, per chi risparmia qualcosa nei giorni prima, è un’occasione ghiotta».

Piganzoli, che ha vinto la prima gara tra i pro’ in Turchia, correrà in casa nella 15ª tappa del Giro
Piganzoli, che ha vinto la prima gara tra i pro’ in Turchia, correrà in casa nella 15ª tappa del Giro

Tante insidie

Se a livello altimetrico la tappa non cambia molto, quello che può portare a stravolgimenti è tutto il resto. Le insidie ci sono, vanno sfruttate e bisogna iniziare a pensare a delle tattiche. 

«Le insidie maggiori – spiega Zanatta – saranno la discesa del Mortirolo, che è molto tecnica, e il fondo valle fino al Foscagno. In discesa la fuga può anche guadagnare, perché si è portati a prendere qualche rischio in più rispetto agli uomini di classifica. Il fondo valle, invece, è ingannevole. Non è pianura, ma costante salita, con tratti molto impegnativi, anche al 10 per cento. Arrivare fin sotto al Foscagno può diventare impegnativo, quindi serviranno dei corridori buoni in fuga. E, perché no, anche più di uno per squadra.

«Noi come Polti-Kometa – conclude il diesse – dobbiamo portare avanti la nostra filosofia di correre di anticipo. E’ l’unico modo che abbiamo di interpretare tappe così impegnative, e ci ha già dato qualche soddisfazione. La squadra è cresciuta e i ragazzi vanno forte, senza paura di prendere vento in faccia. Una tappa così la metti nel mirino, anche perché siamo molto legati al territorio della Valtellina, grazie al nostro sponsor Kometa. Abbiamo tanti profili interessanti (uno di questi è Piganzoli che nella tappa 15 correrà in casa, ndr) cercheremo di portarli in condizione e arrivare pronti».

Enjoy Stelvio Valtellina, salite magnifiche da godersi senza traffico

04.03.2023
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Un incontro tra uomo e natura, con la sottile ma non invasiva intromissione della bicicletta. Con l’appuntamento Enjoy Stelvio Valtellina torna nei mesi di giugno, luglio e settembre la manifestazione non competitiva, gratuita e senza obbligo di registrazione, aperta a tutti. Un ricco calendario di chiusure al traffico motorizzato delle più iconiche e belle strade montane della provincia di Sondrio. Saranno protagonisti: Passo Gavia, Passo del Mortirolo, Passo Forcola, Passo San Marco, Salita ai Laghi di Cancano, Passo dello Stelvio, Passo dello Spluga e infine Salita a Campo Moro. 

Sarà possibile pedalare in totale spensieratezza senza il numero sulla schiena
Sarà possibile pedalare in totale spensieratezza senza il numero sulla schiena

L’iniziativa 

Un modo di intendere il turismo in sella che si va ad abbracciare al concetto di sostenibilità e fruibilità di contesti intoccabili come quelli che la natura della Valtellina offre. L’iniziativa, promossa in origine da Ersaf – Parco Nazionale dello Stelvio, ha visto crescere negli anni l’interesse e la partecipazione da parte degli appassionati, tanto da far aumentare gradualmente il numero di salite chiuse al traffico. La novità dell’estate 2023, sarà l’aggiunta del Passo Forcola di Livigno.

Un’occasione imperdibile per godere, ciascuno secondo le proprie capacità, di questi percorsi unici. Enjoy Stelvio Valtellina vuole infatti offrire a tutti, sportivi preparati o semplici appassionati dell’attività nella natura di montagna, la possibilità di godere delle emozioni che si provano percorrendo, in piena tranquillità, le splendide sequenze di tornanti che si arrampicano su alcune fra le più belle montagne italiane.

Territorio per tutti

Dietro a Enjoy Stelvio Valtellina c’è il lavoro e la sinergia di un territorio che mette a disposizione e vuole condividere le proprie bellezze con il fine di valorizzare un contesto naturale unico e prezioso.

«Le strade che salgono alle alte quote del Parco Nazionale dello Stelvio – afferma Franco Claretti che del Parco è il direttore – hanno una storia ed hanno permesso fin da tempi lontani il collegamento tra genti e culture diverse. Oggi permettono di godere di paesaggi in cui la natura e la presenza umana si sposano in una bellezza che non ha eguali altrove. Ancora una volta Enjoy offre a tutti gli appassionati di bicicletta e di sport nella natura la possibilità di godere appieno di questi scenari e dell’emozione di ripercorrere le strade del grande ciclismo.

«Strade riservate agli sportivi, senza l’interferenza del traffico motorizzato. E’ bello per noi pensare che un’iniziativa nata nel Parco abbia assunto un contesto provinciale e che offra oggi, da un capo all’altro della Valtellina e della Valchiavenna, la possibilità di svago all’insegna della sostenibilità e della valorizzazione di questo bellissimo territorio». 

«Con questo ricco calendario di chiusure al traffico – dichiara il presidente di Valtellina Turismo Roberto Galli – la Valtellina si conferma sempre di più una meta appetibile per il cicloturismo, un settore in costante e continua crescita. Di anno in anno Enjoy Stelvio Valtellina cresce in termini di partecipazione e questo permette di avere sul territorio appassionati che, oltre a scalare i nostri grandi passi alpini, vivono e godono appieno l’offerta turistica della nostra destinazione, in primis enogastronomia e natura».

Paesaggi mozzafiato da godersi nella pace della natura
Paesaggi mozzafiato da godersi nella pace della natura

Il calendario

Nei giorni dell’iniziativa, grazie alla chiusura al traffico motorizzato dei percorsi interessati, i protagonisti saranno solo ciclisti e camminatori o chiunque, con le proprie forze, vorrà mettere alla prova le proprie capacità su queste salite storiche.

Il calendario si suddivide in tre mesi. A partire da sabato 3 giugno il Passo Gavia vedrà la strada chiusa dalle 8,30 alle 12,30 da Santa Caterina Valfurva e da S. Apollonia. Sabato 3 e domenica 4, il Passo Forcola dalle 8 alle 16 da Parcheggio Alpe Vago a Livigno. Sabato 10 il Passo San Marco dalle 8,30 alle 12,30 da Albaredo per S. Marco e da Mezzoldo. Venerdì 16 Passo del Mortirolo dalle 8,30 alle 12,30 da Mazzo di Valtellina. Sabato 17 la Salita ai Laghi di Cancano dalle 8,30 alle 12,30 da Fior d’Alpe, in Valdidentro. Domenica 18 il Passo dello Stelvio dalle 8,30 alle 12,30 da Bagni Vecchi a Bormio. 

A luglio, domenica 2 il Passo dello Spluga dalle 8 alle 12 da Campodolcino, in Valchiavenna. Venerdì 14 il Passo Gavia dalle 8,30 alle 12,30. Sabato 15 il Passo del Mortirolo dalle 8,30 alle 12,30. Infine venerdì 21 la Salita ai Laghi di Cancano dalle 8,30 alle 12,30.

A chiudere il calendario ci sarà il mese di settembre con venerdì 1 la Salita ai Laghi di Cancano dalle 8,30 alle 12,30. Sabato 2 il Passo dello Stelvio in concomitanza con la 21a edizione della Scalata Cima Coppi, strada chiusa dalle 8 alle 16 da Bagni Vecchi, Bormio e da Trafoi da Santa Maria Val Mustair. Domenica 3 il Passo Gavia  e domenica 24 la Salita a Campo Moro dalle 8,30 alle 12,30 da Franscia-Lanzada, in Valmalenco.

Valtellina

Le storie del Mortirolo, Basso racconta

24.05.2022
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Il 28 maggio del 2010 era un venerdì e Basso aveva ancora 2’28” dalla maglia rosa di Arroyo (in apertura, Ivan con Scarponi sul Mortirolo). Quel Giro era cominciato in modo balordo, con la fuga di L’Aquila che aveva spinto avanti coloro che ci avevano creduto e affossato le ambizioni degli altri. Ma la Liquigas non si era arresa e alla vigilia della tappa di Aprica, Basso aveva già recuperato 9’21”. Ancora poco, rispetto agli 11’49” di quella sera maledetta in Abruzzo, all’ombra delle case ancora devastate dal sisma dell’anno prima.

«Si facevano Aprica e Trivigno – ricorda Ivan – poi il Mortirolo da Mazzo, discesa su Edolo e ancora Aprica. Dovevo giocarmi tutto sul Mortirolo, il giorno dopo sul Tonale si poteva fare poco. Dovevo mandarlo in crisi. Su quella salita, se la attacchi subito forte, fai i distacchi veri. Fu un Giro tutto particolare, dovendo sempre recuperare. Fu un vero sfinimento…».

Il Mortirolo e la rosa

Il Mortirolo torna oggi per una di quelle tappe che, soprattutto all’indomani del riposo, ha sempre fatto tremare i polsi.

«Sicuramente sarà decisivo – prosegue Basso – considerando il blocco del weekend appena passato, con Torino e Cogne e quello che verrà poi, con Lavarone e Marmolada. Chi esce in maglia rosa dal Mortirolo, difficilmente sarà spodestato. Se ne hai per fare la differenza nel penultimo weekend, di solito vai a crescere…».

Ricordi di bambino

Per il varesino che oggi porta avanti la sua Eolo-Kometa, quella salita significa anche altro e affonda le radici nel ricordo dell’infanzia e della casa materna a Bianzone.

«Mia mamma era di là – conferma, ricordando la signora Nives scomparsa troppo presto – e la tappa passa a poche centinaia di metri dalla casa in cui sono cresciuto. Ho tenuto la baita più alta, a 1.600 metri e mi capita spesso di andarci. Sul Mortirolo ci salii per la prima volta a 11 anni, con una mountain bike in acciaio che pesava 11 chili. La prima salita su bici da corsa fu lo Stelvio, ma non avevo i rapporti per il Mortirolo. Serviva la tripla e in un paio di tornanti misi anche piede a terra. Quando da bambino facevo queste salite, sognavo che da grande le avrei fatte al Giro d’Italia. Per me il ciclismo era la sigla della Rai, con Jesper Skibby che si buttava in quella discesa e la musica della Turandot in sottofondo, con il Vincerò di Pavarotti. Quelli sono i miei ricordi. La corsa si guardava in tivù, ora vedo Santiago che si collega col cellulare ovunque si trovi…».

Pantani vinse ad Aprica, scalando Mortirolo e Santa Cristina. Era il 1994.
Pantani vinse ad Aprica, scalando Mortirolo e Santa Cristina. Era il 1994.

Attesa della Ineos

Il Mortirolo di questa volta sale da Monno e affronta la direttissima, un tratto che in allenamento era una sorta di banco di prova per Contador, legato alla Valtellina da antica amicizia.

«Il Mortirolo – conferma Basso – è lo spartiacque che condiziona la corsa. Il versante più cattivo e vero è quello di Mazzo, perché è quello che ha fatto la storia. Ma alla fine ognuno ha le sue caratteristiche. E’ la salita che in gruppo temono di più in assoluto, poi bisogna anche vedere a che punto della corsa viene affrontata, perché ovviamente l’interpretazione di corsa sarà diversa. In una tappa come quella di oggi, mi aspetto che la Ineos faccia la differenza. Non lasciamoci condizionare da quello che abbiamo visto sul Blockhaus e a Torino, quelle non erano tappe per loro…».

Giro del 2006, sul Mortirolo il duello fra Basso e Simoni, con tanto di polemica
Giro del 2006, sul Mortirolo il duello fra Basso e Simoni, con tanto di polemica

Quella volta con Simoni

La tappa parte da Salò. Affronta subito il Crocedomini, poi va a Monno per addentare il Mortirolo. E alla fine propone la salita di Teglio da Bianzone e quella del Santa Cristina, che nel 1994 lanciò Pantani verso lo stesso traguardo di Aprica. Fra i ricordi di Basso c’è anche quello: aveva ancora 15 anni. E poi il Mortirolo del 2006, quello con Simoni e della grande litigata sul traguardo di Aprica.

«Il Mortirolo di Pantani nel 1994 – ricorda Basso – lo vidi in televisione. Sono di quelle immagini che non dimentichi. Nel 2006 invece avevo già un vantaggio importante, volli vincere la tappa. Quell’episodio ormai è passato. Ci siamo chiariti. E adesso andiamo alle corse per seguire i nostri figli».

Visit Brescia, ciclabili e itinerari tra le bellezze della provincia

02.05.2022
5 min
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Centinaia di chilometri di piste ciclabili tra le più belle d’Italia e itinerari di ogni tipo per appassionati delle due ruote. La provincia di Brescia è pronta ad ospitare ciclisti e turisti in sella da tutto il mondo. Il territorio è bike friendly e su misura per le bici e le famiglie. 

Visit Brescia racchiude un ecosistema per le escursioni e le vacanze per chi vuole scoprire la storia, l’enogastronomia e i percorsi di un luogo ricco di tutto ciò. Passi come Tonale, Gavia e Mortirolo, che hanno scritto la storia del Giro d’Italia. Ciclabili con panorami mozzafiato ed escursioni tra le vigne della Franciacorta, il tutto a misura di bici. 

La pista ciclabile sul lago di Garda è stata inaugurata nel 2018
La pista ciclabile sul lago di Garda è stata inaugurata nel 2018

Piste ciclabili

Considerata la passerella più spettacolare d’Europa, la ciclopedonale sospesa del Garda è un vero e proprio gioiello italiano. Due chilometri di passeggiata per due ruote a picco sul lago da Limone sul Garda a Riva del Garda. Una piccola escursione per famiglie, cicloamatori che vogliono godersi un’esperienza unica in totale sicurezza. Percorribile anche di notte, il tragitto è slow, visto anche il limite di 10 km/h.

Da un’eccellenza all’altra, la Ciclovia dell’Oglio è un’altra passeggiata per biciclette unica nel suo genere. Eletta la ciclabile più bella d’Italia agli Italian Green Road Awards 2019, gli Oscar italiani del cicloturismo.

Dai 1.883 metri del Passo del Tonale al Po. Questo percorso si snoda attraverso l’area Unesco delle Incisioni Rupestri della Valle Camonica, costeggia il lago d’Iseo, per poi continuare tra i vigneti della Franciacorta, fendendo la pianura bresciana e costeggiando il lungofiume del Po. E’ adatto a vacanze in sella di più giorni e presenta una rete di strutture adibite ad ospitare i cicloturisti. 

Gli itinerari sono per cicloturisti esperti ma anche per famiglie
Gli itinerari sono per cicloturisti esperti ma anche per famiglie

A ciascuno il suo percorso

La Greenway delle Valli Resilienti si snoda fra Valle Trompia e Valle Sabbia e le collega con Brescia.  Un grande circuito ciclabile nel cuore delle Prealpi bresciane, nato per soddisfare lo spirito sportivo e adrenalinico di ciclisti di qualsiasi specialità e livello. La tracciatura tocca molti punti di interesse storico, culturale, naturalistico, enogastronomico. E’ supportato da oltre 20 strutture ricettive bike friendly con possibilità di noleggio, riparazione biciclette e servizio di guide turistiche e accompagnatori.

La Greenway delle Valli Resilienti è adatta a qualunque biker, con oltre 1.400 chilometri di tracciato suddivisi in decine di percorsi per tutte le difficoltà. Ci sono anche escursioni dedicate per bici da strada con oltre ventisei tour da scoprire. Inoltre sono disponibili mappe degli itinerari, tracciati GPX, punti di ricarica per e-bike e luoghi in cui mangiare e dormire. Il tutto consultabile sul sito www.greenwayvalliresilienti.it

Percorsi tra le vigne della Franciacorta per pedalare e assaporare il territorio
Percorsi tra le vigne della Franciacorta per pedalare e assaporare il territorio

Tra le vigne

Sei itinerari eno-ciclo-turistici tra le vigne della Franciacorta, le campagne e i borghi della Valtenesi. Facilmente distinguibili, i percorsi sono mappati e contrassegnati da un colore specifico. Giallo per il Franciacorta Satén che ha come start Iseo. Blu per Franciacorta Pas Dosé con partenza dall’Abbazia di Rodengo Saiano. Verde per Franciacorta Brut che parte da Clusane, rosso Franciacorta Rosé da Erbusco. Nero per Franciacorta Extra Brut da Piazza della Loggia a Brescia, e infine quello bianco Franciacorta Millesimato da Iseo.

Ad affiancare gli itinerari ci sono agriturismi, alberghi e punti di ristoro attrezzati per ricevere i cicloturisti e dare loro l’adeguata assistenza. Una fitta rete di strutture pronte ad ospitare ciclisti e accompagnatori per rendere il soggiorno e l’esperienza indimenticabili.

Dal lago alla montagna tra la flora e la fauna delle Alpi
Dal lago alla montagna tra la flora e la fauna delle Alpi

I passi del Giro

Non solo paesaggi mozzafiato ed enogastronomia. La provincia di Brescia offre anche strade che portano ad affrontare i mitici passi che hanno fatto la storia del ciclismo attraverso il Giro d’Italia e non solo. Gavia, Tonale e Mortirolo. 

In Valle Camonica, il mitico Passo del Tonale è un punto di riferimento assoluto per gli appassionati di ciclismo. Sul confine tra il territorio bresciano e quello trentino, è accompagnato dalla cornice panoramica naturale del gruppo del Castellaccio, dal Monte Serodine e dalla Val Narcanello.

Anche quest’anno il Giro d’Italia attraverserà la provincia di Brescia
Anche quest’anno il Giro d’Italia attraverserà la provincia di Brescia

Il Passo Gavia tappa quasi fissa della corsa rosa, fin dalla storica edizione del 1960. Con pendenze del sedici per cento per raggiungere la vertiginosa quota di 2.621 metri, tra tornanti e panorami con scorci sulle valli di Pezzo, di Viso e delle Messi. 

Infine il Passo del Mortirolo, ambito traguardo per i ciclisti più allenati. Pascoli, baite e boschi offrono il contesto naturale a un tragitto faticoso ma affascinante, che si conclude sul confine tra le province di Brescia e Sondrio. Il Passo del Mortirolo, che non si tingeva di rosa dal 2017, sarà protagonista del Giro d’Italia 2022 nella 16^ tappa prevista per martedì 24 maggio.

VisitBrescia