Il nuovo pneumatico Pirelli P Zero Race 4S non rappresenta solo una gomma quattro stagioni all-round. Questa è la prima copertura del segmento ciclo che è prodotta completamente nel nuovo sito produttivo di Bollate, nei pressi di Milano. L’avevamo scovata su alcune biciclette del team Trek-Segafredo e ora abbiamo l’ufficialità di questo nuovo ingresso nella gamma cycling di Pirelli. L’abbiamo provato anche noi in anteprima all’evento BCA di Massa Marittima.
Pirelli e i campioni
Nulla di nuovo se scriviamo che il DNA di Pirelli è marcatamente race oriented. La vicinanza al mondo dello sport di altissimo livello è qualcosa che accomuna tutte le categorie dell’azienda lombarda, pensando alla F1 e al motorsport in genere, ma anche alla bicicletta. Il suffisso P Zero identifica in maniera precisa l’appartenenza al segmento racing.
Il sito produttivo del comprensorio milanese non fa altro che confermare il fil rouge che lega Pirelli ad una produzione tutta italiana per qualsiasi prodotto che rientra nel top di gamma, a partire dalle auto, fino ad arrivare proprio alla bicicletta. Lo pneumatico Pirelli P Zero Race 4S fa parte del segmento top level. E’ stato sviluppato in diversi passaggi e con il contributo dei team professionistici.
Le caratteristiche principali
Sono state necessarie oltre 600 specifiche differenti, prima di arrivare alla configurazione finale del Pirelli P Zero Race 4S. Una cifra enorme e un impegno altrettanto grande, che coinvolge anche il nuovo sito produttivo (dove lavorano circa 200 persone). Il 4S di questa generazione sostituisce completamente il precedente modello e non è una semplice rivisitazione.
La zigrinatura laterale accomuna tutti i P Zero a prescindere dalla categoria Lo shape tondeggiante della gomma Il design progressivo
Partendo dalla carcassa, questa è costruita grazie al tessuto TechBelt Road da 120 Tpi (fili per pollice quadrato). E’ completamente in nylon e adotta delle sovrapposizioni dedicate. Questa soluzione ha un obiettivo multiplo: essere leggera, garantire longevità e protezione, adattarsi al meglio a varie configurazioni. Questo tessuto è più flessibile dell’aramide.
Il design del battistrada è quello della famiglia Pzero
La mescola è la SmartEvo Compound, che fa rientrare questo pneumatico nel segmento race, come scritto in precedenza. Significa che abbiamo un prodotto con un alto tasso tecnico e dedicato a diverse tipologie di condizioni meteorologiche. Non è una gomma “compromesso” e non sostituisce gli altri presenti in gamma.
Sono presenti degli intagli laterali (diversi rispetto al 4S della vecchia generazione) e hanno un compito ben preciso. Al contrario di quello che pensano in molti, le scanalature non hanno il compito di far scorrere l’acqua all’esterno, ma di far lavorare maggiormente la mescola in modo che questa si scaldi in movimento. Si genera una sorta di deformazione per un’impronta maggiore della gomma e un grip migliore, anche quando le temperature sono molto basse. Proprio in queste zone e ai lati del Pirelli P Zero Race 4S, la mescola raggiunge i 2 millimetri di spessore. Volendo fare un accostamento, il modello P Zero Race tube type, ha uno spessore di 1,5.
Tubeless in arrivo
Il lancio viene fatto con il modello copertoncino e in tre sezioni: 26 e 28 millimetri (prossimamente arriverà anche il 30). Per i primi due i pesi dichiarati sono 235 e 265 grammi.
I TLR (tubeless) arriveranno tra la fine dell’estate il termine di questo anno e saranno disponibili in tre larghezze: 28, 30 e 32.
I primi feedback
Abbiamo provato la versione tube type (copertoncino) con sezione da 28, con diverse ruote e su due biciclette differenti. Un test diversificato e voluto, anche in termini di pressioni di esercizio, proprio per sfruttare la gomma con vari set-up. Quello che emerge fin dalle prime pedalate e dai primi metri è che il Pirelli P Zero Race 4S è una gomma che punta alla performance, senza mezzi termini.
E’ versatile, di più se paragonata ad Pzero Race (a parità di sezione), grazie ad una robustezza maggiore e ad un grip ottimale anche su terreni molto vicini allo sterrato. E a nostro parere non è solo una gomma da inverno.
Nelle pieghe estreme
Concettualmente potremmo categorizzarla una gomma da training, ma votata a far mantenere un feeling parallelo a quello della configurazione gara. Inoltre emerge un grip eccellente in curva, anche nelle fasi più spinte, al pari di una guidabilità, scorrevolezza e sicurezza, accostabile al P Zero Race (quest’ultimo è più scorrevole nelle condizioni di asciutto).
E poi c’è quel perfetto abbinamento tra gomma e ruota, con le larghezze dello pneumatico che rispettano le specifiche del copertoncino stesso in base al canale interno del cerchio. E non è un semplice dettaglio.
In conclusione
Per provare a fondo una copertura del genere ci vorrebbero più ore ed un lasso di tempo più lungo. Pirelli P Zero Race 4S è una gomma che tra le sue corde ha la longevità e la capacità di confrontarsi anche con delle condizioni meteorologiche impegnative, ma non per questo vuole sacrificare la resa tecnica.
Il nuovo pneumatico di Pirelli, sviluppato e prodotto completamente in Italia (vale la pena sottolinearlo ancora una volta) è il simbolo di un’evoluzione delle coperture e delle dimensioni della categoria. Si punta sempre più in alto, non solo durante le competizioni, ma anche nelle sedute di allenamento e nelle uscite lontano dalle gare. Si pretende la scorrevolezza e si pretende una gomma che non subisca in modo eccessivo le diverse consistenze del terreno. Viene chiesto uno pneumatico che possa affrontare in sicurezza anche una strada bianca, limitando i danni al battistrada.
Il consumatore finale, così come il corridore professionista, vuole uno pneumatico che riesce a sfruttare fino in fondo per gli allenamenti, senza il pensiero di sostituirlo dopo un migliaio di chilometri. Questo di Pirelli è una sintesi quasi perfetta.