Un giorno sull’Etna, aspettando l’assolo di Caruso

Giada Gambino
16.04.2022
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Sta per prendere il via l’ultima tappa del Giro di Sicilia. Caruso si dirige verso il foglio firma, posa la bici e mentre sta per salire sul palco pensa a quante emozioni finora gli ha regalato questa corsa

«La vittoria della seconda tappa – dice – è stata qualcosa di indescrivibile. Avevo la maglia della nazionale, ero con un gruppo di giovani al mio fianco e ho vinto, cosa che non è mai facile. Soprattutto quando in gara i tuoi avversari sono dei campioni. E’ stato come ritornare ragazzino, sulle strade della mia terra. Ogni tanto sentivo qualcuno gridarmi qualcosa in dialetto e di volta in volta avevo la conferma e realizzavo sempre più il fatto che fossi davvero a casa (sorride, ndr)». 

Dalla partenza è chiaro che Caruso sarà il faro della corsa. Fedeli è pronto ad aiutarlo
Dalla partenza è chiaro che Caruso sarà il faro della corsa. Fedeli è pronto ad aiutarlo

Il giudice Etna

Sale sul palco per la presentazione della squadra, i tifosi lo applaudono, i suoi occhi brillano di felicità e nascondono tanta determinazione. 

«Nonostante non mi manchi l’esperienza – racconta ai nostri microfoni – sono davvero emozionato. Potermi battere per la vittoria finale con Nibali e Pozzovivo sicuramente mi dà tanta motivazione. Questi giorni non li dimenticherò mai, magari non sarà l’ultima edizione della corsa a cui parteciperò, ma voglio godermi il presente. Finora ci sono state piccole battaglie, ma la guerra vera e propria si fa oggi. L’Etna deciderà chi è il più forte, non in assoluto, ma della giornata. Sarà lunga e nel finale le energie sicuramente verranno a mancare». 

Scontro fra amici quello fra Caruso e Nibali. E alla fine prevale il ragusano in maglia azzurra. Ma lo Squalo c’è
Scontro fra amici quello fra Caruso e Nibali. E alla fine prevale il ragusano in maglia azzurra. Ma lo Squalo c’è

Un affare di famiglia

Così prende il via l’ultima tappa della corsa sicula. Sull’Etna ad attendere il ragusano c’è la sua famiglia al completo. Ornella, la moglie, sembra rilassata: sa quanto vale suo marito, quanto si è allenato, quante volte ha percorso questa salita in allenamento e quanto si meriti la vittoria.

Oscar, il figlio maggiore, sembra divertirsi con i nonni e gli zii in attesa dell’arrivo del padre. Ha imparato a comprendere lo strano e complesso lavoro che fa il papà e si lascia travolgere dal clima di festa. Federico, il fratello, è teso, desidera la vittoria di Damiano più di ogni altra cosa. Vuole vederlo a braccia alzate, vuole vederlo sorridere, vuole vederlo felice. Ed ecco che, mentre mancano gli ultimi chilometri, stringe tra le sue braccia la nipotina Greta che, sentendo che il suo papà è in testa e vedendo tutti intorno a lei festeggiare, sorride.

Un campione vero

Damiano stacca tutti i diretti avversari, le energie a lui non mancano. Spinge sempre più sui pedali. Il cuore gli batte forte, il traguardo è sempre più vicino. I tifosi gridano il suo nome e così giunge a Piano Provenzana da solo, bacia la maglia, alza le braccia al cielo, chiede al pubblico di essere ancor più applaudito. Sono tutti pazzi per lui. La gioia negli occhi di chi gli sta quotidianamente accanto è visibile e qualche lacrima scende lungo il viso. Il nuovo vincitore del Giro di Sicilia è indiscutibilmente Damiano Caruso. 

«Oggi ho vinto io – dice – la salita non mente. L’effetto di competere al fianco di Vincenzo è stato bellissimo. Due siciliani al Giro di Sicilia che davano spettacolo. Nel finale ne avevo semplicemente di più ed ho fatto la differenza. Questa vittoria non cambia nulla nei miei programmi, rimane tutto uguale. Il Sicilia è una bella corsa che aggiungo al palmarés che non è così ricco. Vincere fa sempre bene comunque».

Si dirige verso i suoi bambini, li abbraccia, bacia sua moglie. E’ lui il più forte di giornata. E’ lui, oggi, il Re della Sicilia. Lui, che spesso viene classificato come un gregario, ancora una volta ci ha dimostrato quanto sia un campione

Il Giro di Ornella, volume a tutta, faccende e famiglia

Giada Gambino
28.05.2021
4 min
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A Ragusa splende il sole e fa tanto caldo. Ornella prende un gelato con i suoi bimbi Oscar e Greta che sono avvolti da un clima di felicità e gioia in parte inaspettata, ma quando si tratta di papà Damiano Caruso tutto è possibile…

I giorni prima di una partenza per un grande Giro…  

Sono particolari! Cerchiamo di fare il più possibile insieme ai bambini; pesa più a loro che a me.  Io ormai – riflette Ornella – sono abituata a questo ritmo frenetico: c’è, non c’è, sta una settimana poi va via dieci giorni, sta due giorni e va via due mesi. Nei giorni pre partenza stiamo tutti insieme, con i genitori, gli amici: non ci facciamo mancare nulla, questo gli serve anche per avere un po’ di carica quando sta lontano da casa. 

Caruso è professionista dal 2009, è nato nel 1987
Caruso è professionista dal 2009, è nato nel 1987
Il suo essere (teoricamente) un gregario.  

Non è un compito da niente, è molto importante: è l’ultimo uomo del capitano. Ha dimostrato di saper superare qualsiasi situazione, finché ha le forze c’è sempre. Per fare un lavoro del genere oltre le gambe ci vuole tanta testa.  A lui va bene questo compito, lo gratifica, certo però… quando arriva una vittoria è ancora più bello. 

Quando, improvvisamente, è diventato capitano della Bahrain Victorious in questo Giro d’Italia…

Abbiamo condiviso lo stesso pensiero: era già in classifica, doveva pensare a quella, nel caso in cui fosse andata male… avrebbe puntato ad una tappa. Solo lui sa fin dove può arrivare e cosa può fare; da casa possiamo solo tifare, ma purtroppo non siamo lì a fargli da gregari, anche perché non saremmo abbastanza forti, non abbiamo le sue gambe (sorride, ndr).

Quando vi sentite?

La mattina prima della tappa e dopo, ma non subito dopo, so che ha tante cose da fare e non voglio disturbarlo. Quando va a letto, dedica cinque minuti a me e ai bimbi. 

Cercate di motivarlo?

No, parliamo di tutt’altro; principalmente di cosa hanno fatto i bambini durante la giornata. Nonostante stiamo insieme da tantissimi anni… non è che ne capisca tanto di ciclismo (ride, ndr), il fatto che vada forte in salita lo sanno tutti, lo sa lui e non ha bisogno di sentirsi dire questo da me

Suo figlio Oscar ora ha 6 anni (foto Instagram)
Suo figlio Oscar ora ha 6 anni (foto Instagram)
Quando è tornato a casa con quel baffo… 

L’ho guardato e gli ho detto: «Tu sei pazzo!». Spesso fa delle scommesse con i suoi amici, i quali credono che determinate cose non le faccia, ma siccome è un po’ matto accetta tutte le sfide. Poi, però, l’ho guardato nuovamente e ho esclamato: «Dai… un po’ mi piaci!». E siamo scoppiati a ridere. Il tutto è partito come uno scherzo, ci abbiamo scherzato su, anche noi ragazze ci siamo disegnate il baffo finto e gli abbiamo inviato le foto… se gli ha portato fortuna? Questo lo lascio decidere agli altri. 

Oscar… 

Lo segue un po’ in televisione, ha sei anni, non capisce bene tutto quello che sta succedendo nel particolare. Sa che suo papà è in televisione, che è bravo, sa che è il suo lavoro e che lo porta lontano da lui. Però, naturalmente, si distrae facilmente, la corsa non lo riesce ad intrattenere molto. Gli piace di più quando il suo papà è a casa, va ad allenarsi e quando torna giocano insieme

Come descrivi tuo marito? 

Damiano è una persona molo molto umile, dà tanto, fa tanto per gli amici, ma è testardissimo. Quando si mette in testa una cosa la deve raggiungere per forza, non dice mai: «No, non posso farcela». Lui dice sempre a noi che non c’è niente di impossibile, ma che possiamo riuscire in tutto.  

Con sua moglie Ornella: restare a Ragusa è una scelta nel pieno interesse della famiglia
Con sua moglie Ornella: restare a Ragusa è nel pieno interesse della famiglia
Come stai vivendo queste tappe del Giro? 

Guardo tutte le tappe dal Villaggio di partenza sino all’arrivo. Ovviamente non sto sei ore davanti alla televisione, la metto a tutto volume, faccio qualcosina a casa e mi distraggo anche un po’

Quando Bernal ha iniziato a soffrire e Damiano era lì, solo, che provava a staccarlo… 

Ero felice per lui e per come sta affrontando la situazione. Il momento di crisi ci sta per tutti, sono già alla terza settimana, sono stanchi. In quel momento ero emozionata, un cedimento ci può stare: fa parte del gioco. Testa, cuore e gambe… in alcuni momenti servono tantissimo. 

Hai mai pensato di fare ciclismo? 

Sinceramente… no! Come dice Damiano, sono l’antisportiva per eccellenza. In realtà, anni fa mi ero fatta comprare una bicicletta, ci sono uscita tre volte e poi ho scoperto di essere incinta di Oscar e l’ho posata. Questa è stata la mia carriera ciclistica (ride, ndr)! Preferisco farmi una passeggiata al mare. 

Cosa diresti a Damiano in questo momento?

Ho sempre creduto in lui, sono fiera di lui e di ciò che ha raggiunto oggi. Per me è già una vittoria, comunque andrà sono già soddisfatta. Gli auguro il meglio… (Ornella si emoziona e la voce quasi trema, ndr). Sa quanto vale e sa cosa fare.