Orbea e Lotto Dstny celebrano la loro ricerca di eccellenza

26.11.2024
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Si chiama “Seeking Excellence: Cycling Heritage” il documentario che Orbea e Lotto Dstny hanno presentato nei giorni scorsi con l’obiettivo di celebrare al meglio i valori e le aspirazioni comuni che uniscono l’azienda basca al team belga. Il documentario arriva al termine di una stagione davvero ottima per la Lotto Dstny, la prima corsa su biciclette Orbea. Seppur non faccia parte del WorldTour, la squadra belga ha infatti terminato l’anno al nono posto della classifica UCI per team, mettendo alle sue spalle ben dieci formazioni WorldTour.

La Lotto Dstny ha terminato la stagione al nono posto nella classifica UCI dedicata ai team
La Lotto Dstny ha terminato la stagione al nono posto nella classifica UCI dedicata ai team

Passione per il ciclismo 

Il documentario mette in relazione la ricca eredità ciclistica dei Paesi Baschi e del Belgio, due territori caratterizzati dalla comune passione per la bicicletta. Una passione che si può realmente toccare con mano ogni qualvolta si corre sulle strade di questi due territori che letteralmente vivono di pane e ciclismo.

Il documentario racconta degli oltre 40 anni di storia della Lotto nel mondo ciclismo professionistico in qualità di sponsor, un periodo davvero lungo. Contemporaneamente celebra i 200 anni di Orbea, un marchio nato come produttore di armi fino a diventare oggi una cooperativa impegnata nell’innovazione nel mondo della bicicletta e un punto di riferimento per la comunità basca. Orbea investe infatti nella manutenzione dei sentieri, collabora con organizzazioni come UNICEF e favorisce lo sviluppo del ciclismo femminile, insieme a molti altri progetti.

Il ciclismo femminile e il suo sviluppo sono un tema caro anche alla Lotto Dstny, così come la formazione di giovani talenti belgi. 

Come evidenzia  il comunicato stampa inviato da Orbea “Entrambe le organizzazioni concordano nel dare priorità al sostegno del potenziale umano rispetto ai benefici economici immediati”.

Sulle strade di tutto il mondo capita spesso di vedere la ikurriñas, la bandiera ufficiale dei Paesi Baschi
Sulle strade di tutto il mondo capita spesso di vedere la ikurriñas, la bandiera ufficiale dei Paesi Baschi

Il meglio di Orbea

Guardando “Seeking Excellence: Cycling Heritage” si possono vedere i corridori della Lotto Dstny sottolineare l’importanza di poter contare su biciclette in grado di supportarli al meglio in gara. Stiamo parlando di modelli come Orca e Orca Aero, progettati entrambi per rispondere al meglio alle esigenze delle gare più dure del circuito WorldTour.

Nel documentario viene inoltre celebrata la somiglianza tra le culture ciclistiche basche e belghe. In entrambi i territori la passione per il ciclismo coinvolge ogni aspetto della vita, sia che si tratti di competizioni internazionali che di semplici spostamenti quotidiani da effettuare naturalmente in sella ad una bicicletta. 

A confermarlo è un membro dello staff Orbea nel corso del documentario: «E’ emozionante vedere le ikurriñas (la bandiera ufficiale dei Paesi Baschi, ndr) e le bandiere delle Fiandre sventolare insieme nelle gare. Ciò mostra quanto cose abbiamo in comune come comunità ciclistiche».

“Seeking Excellence: Cycling Heritage” non solo rende omaggio al passato di Orbea e della Lotto Dstny, ma guarda anche al futuro, evidenziando l’attenzione di tutte e due le realtà per l’innovazione tecnologica, l’impatto sociale e lo sviluppo del talento. 

Orbea

“A Full Circle” celebra l’anno top di Oquo

14.11.2024
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E’ di questi giorni la presentazione di “A Full Circle”, il documentario voluto dal marchio di ruote Oquo per celebrare un anno di lavoro che ha avuto nella partecipazione al Tour de France Femmes 2023 il suo massimo momento di gloria. Ricordiamo che Oquo nasce dal desiderio di Orbea di fornire non solo bici performanti, ma anche ruote di altissimo livello tecnico.

Poco più di un anno fa su bici.PRO avevamo avuto modo di raccontare del debutto ufficiale del brand, avvenuto a Francoforte in occasione dell’edizione 2023 di Eurobike. Lo slogan scelto da Oquo per presentarsi sul mercato era il seguente: “Le migliori bici meritano le migliori ruote”.

Debutto al Tour

Poche settimane dopo la sua presentazione a Eurobike, Oquo debuttava al Tour de France Femmes con il team Ceratizit WNT Pro Cycling. Un esordio da ricordare anche grazie alla maglia bianca di miglior giovane conquistata da Cedrine Kerbaol

La presenza in gruppo di Oquo è cresciuta negli ultimi dodici mesi in maniera esponenziale arrivando a fornire le ruote alla Laboral Kutxa Team e successivamente alla Lotto-Dstny, maschile e femminile. 

Spinti dal desiderio di voler condividere i successi ottenuti in uno spazio di tempo così breve, i responsabili di Oquo hanno deciso di realizzare il documentario “A Full Circle”. Un video che racconta le sfide e gli insegnamenti che hanno portato a un anno di successi, nonché l’impatto positivo che il marchio ha avuto su ogni squadra sponsorizzata. 

Le gare come banco di prova

Fin dal suo debutto, Oquo ha utilizzato le competizioni di alto livello come un banco di prova, sviluppando prodotti in grado di garantire alte prestazioni. Un ruolo fondamentale è stato svolto dai feedback raccolti dagli atleti e dalle atlete dei team sponsorizzati. Questa stretta collaborazione è risultata determinante per l’evoluzione della gamma da strada e per garantire che ogni ruota sia oggi pronta ad affrontare le sfide più impegnative. 

La collaborazione tra Oquo e i team professionistici ha permesso di sviluppare delle grafiche ad hoc per gli stessi team. Oggi queste soluzioni grafiche sono messe a disposizione di ogni ciclista che lo desidera attraverso il sito ufficiale del brand.

Oquo

Nuova Avant, l’entry level “di lusso” di Orbea

25.10.2024
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Una settimana fa Orbea ha lanciato nel mondo la sua nuova Avant, una bici endurance entry level, ma con alcune caratteristiche molto interessanti per chi si vuole avvicinare al mondo delle due ruote. I punti forti sono il telaio, in alluminio ma con un’estetica che lo avvicina ad uno dei suoi monoscocca in carbonio, il passaggio interno dei cavi e un porta attrezzi integrato. Non male, per una bici che nella versione ammiraglia costa poco più di 1.800 euro.

Andiamo a vedere più da vicino proprio questa, l’Avant H30, montata con il gruppo Shimano 105 idraulico a 12v.

Alluminio con estetica da monoscocca

Come dicevamo, il telaio dell’Avant è in alluminio (idroformato a triplo spessore), ma con dei dettagli curatissimi. Infatti ogni saldatura è stata accuratamente levigata al punto da rendere la bici molto simile, almeno ad una prima occhiata, ad una in monoscocca in carbonio. Inoltre la forme e gli spessori dei tubi sono stati riprogettati fino a trovare il giusto punto di incontro tra leggerezza, resistenza e comfort.  

L’integrazione dei cavi è ormai di serie su tutte le bici da strada Orbea ed è bello notare come anche Avant – pur essendo una entry level – non faccia eccezione. Questo grazie soprattutto a due accorgimenti. Il primo è l’attacco manubrio RP22 – ottimizzato per le trasmissioni meccaniche ed elettroniche – che nasconde i cavi ma rende semplice la manutenzione. Il secondo è lo speciale movimento centrale che ha consentito ad Orbea di far passare il cablaggio all’interno del telaio per il percorso più diretto.

Il piantone è leggermente più verticale e l’orizzontale più lungo, in modo da risultare ben centrati in salita
Il piantone è leggermente più verticale e l’orizzontale più lungo, in modo da risultare ben centrati in salita

Endurance e forcella in carbonio

La geometria è stata uno dei punti su cui il marchio spagnolo ha lavorato più a fondo. Il tubo piantone con un angolo più chiuso e il tubo orizzontale più lungo rispetto alla precedente versione aiutano a mantenere la giusta posizione in salita.

Allo stesso tempo Orbea si è concentrata sulla sicurezza in discesa, aprendo l’angolo della sterzo e aumentando l’interasse per ottenere una maggiore stabilità alle alte velocità. La forcella è in carbonio e permette il passaggio di pneumatici fino a 35mm di diametro (o 32mm con i parafanghi).

Borsello attrezzi integrato

Grazie al configuratore MyO di Orbea, l’Avant può essere personalizzata in molti aspetti, per trovare la posizione migliore o per scegliere componenti di più alta gamma. Ci sono diverse opzioni per manubrio, attacco manubrio, pedivella, ruote, pneumatici e persino reggisella. 

La vocazione endurance di Avant è sottolineata dalla scelta di integrare un “borsello degli attrezzi” nella parte inferiore del tubo obliquo.  Completamente smontabile per chi volesse una linea più pulita, può contenere tutti gli oggetti essenziali per le lunghe uscite in bici, rinunciando alla borsa sottosella.

La vocazione endurance di Avant trova conferma nella scelta di montare il borsello porta attrezzi (che si può togliere)
La vocazione endurance di Avant trova conferma nella scelta di montare il borsello porta attrezzi (che si può togliere)

Versioni e prezzo

L’Avant H30 che stiamo prendendo in considerazione è montata con gruppo Shimano 105 meccanico a 12v, con guarnitura 50-34 e pacco pignoni 11-34 (opzionale l’11-36). Le ruote sono tubeless in alluminio e i freni idraulici. Il prezzo consigliato al pubblico è di 1.839 euro.

Sono inoltre disponibili altre due versioni. L’Avant H40 con gruppo Tiagra a 10v e freni meccanici a 1.399 euro e l’Avant H60 con gruppo Claris a 8v e freni meccanici a 1.299 euro.

Orbea

Orbea illumina le Olimpiadi con una livrea speciale

26.07.2024
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Il Tour si è appena concluso e per gli appassionati di ciclismo, ma non solo per loro, le emozioni sono tutt’altro che terminate. Da sabato 27 luglio a domenica 11 agosto ci aspettano infatti due settimane di grandissimo spettacolo sportivo con le Olimpiadi di Parigi 2024. Sempre in Francia ci sarà ancora spazio per vedere del grande ciclismo, a partire proprio da sabato 27 luglio, primo giorno di gara e con le prime medaglie che verranno assegnate proprio nel ciclismo ed esattamente nelle prove a cronometro maschile e femminile. 

Questo il modello con cui i corridori Orbea gareggeranno su strada
Questo il modello con cui i corridori Orbea gareggeranno su strada

Il team Orbea

Tra i protagonisti nelle gare di ciclismo delle prossime Olimpiadi ci sarà anche Orbea. L’azienda basca accompagnerà nella loro rincorsa nel sogno di conquistare una medaglia ben dieci atleti suddivisi fra strada, pista e mountain bike. Su strada saranno ben quattro donne a gareggiare su bici Orbea. Si tratta della polacca Marta Lach, della giapponese Eri Yonamine, della cilena Catalina Anais Soto Campos e della etiope Eyeru Resfoam. Accanto a loro l’argentino Eduardo Sepúlveda. Spazio poi alla pista con la tedesca Franziska Brausse e la nostra Martina Fidanza. Infine ecco la mountain bike con ancora una presenza azzurra, quella di Chiara Teocchi. Accanto a lei il belga Pierre de Froidmont e la giapponese Urara Kawaguchi. 

Il team di atleti Orbea potrà contare sul meglio dell’azienda basca: la Orca e la Orca Aero per la strada e la pista e il modello Ordu per le prove a cronometro. Nella mountain bike la Teocchi e gli altri atleti saranno supportati dal top di gamma di casa Orbea, la Oiz.

Omaggio a Parigi, la città della luce

Per celebrare la partecipazione dei propri atleti ai Giochi, Orbea ha realizzato una livrea speciale che vuole essere un omaggio a Parigi. La capitale della Francia è conosciuta in tutto il mondo con l’appellativo di “Ville Lumière” dal momento che a inizio del XIX secolo fu la prima città europea ad utilizzare le lampade a gas per l’illuminazione pubblica. Ecco allora una combinazione di colori che vuole simboleggiare la luce: il dorato (Metallic Gold) come energia che genera il ciclista, il rosa (Cotton Pink) che si espande lungo il telaio e il viola (Tanzanite Carbon View) che rifinisce ciascuna bici verso la parte anteriore. Un design sviluppato e verniciato completamente negli stabilimenti Orbea nei Paesi Baschi

Non resta a questo punto che attendere la cerimonia di apertura in programma questa sera a Parigi…e poi saranno nuovamente, anzi finalmente Olimpiadi!

Orbea

Dentro la Sanremo. Cronaca di una giornata folle

18.03.2024
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SANREMO – Vederli a bordo strada divorare la Cipressa in quel modo è stato un cazzotto nello stomaco. Okay, noi stessi scriviamo sempre che i corridori vanno sempre più forte, che sprigionano “chili” di watt, ma quando poi tocchiamo con mano, quando li vediamo dal vivo a pochi centimetri di distanza, cambia tutto.

Questa emozione è stata possibile grazie ad Orbea e al team Lotto-Dstny. Siamo saliti in una delle loro auto, una di quelle che segue la corsa parallelamente. Un’auto che ci ha portato dentro la Sanremo nel vero senso della parola.

Setup e birra

Ecco dunque la cronaca di una giornata particolare… che non è il programma di Aldo Cazzullo su La7! Ritrovo a Pavia. Arriva il bus della squadra belga e, come da prassi, i meccanici mettono le bici sui cavalletti.

Scrutiamo incuriositi i setup. Per tutti il telaio “aero” di Orbea, l’Orca: qualcuno ha scelto ruote altissime, le Zipp 858, qualcuno quelle medie, le 454, che una volta sarebbero state loro stesse quelle alte.

Jacopo Guarnieri è felice perché non piove, ma fa anche una previsione pensando al suo leader di giornata, Maxim Van Gils. «Sono contento che ci sia il sole, però è anche vero che se questa gara ha una possibilità di non finire in volata o di vedere un arrivo solitario è proprio con la pioggia». 

Si parte. Vedere sfilare il gruppo nelle pianure dell’Oltrepò è un’immagine più iconica che vibrante. Ormai il gruppo pedala a 45-46 all’ora con una scioltezza disarmante. Sembrava che i corridori stessero passeggiando.

Nell’attesa, Eric De Clercq, il nostro accompagnatore di giornata, apre una delle borse frigo ed estrae delle lattine di birra. Naturalmente Stella Artois. Insomma, benvenuti in Belgio! E sono solo le 11,30 del mattino.

Come cavallette risaliamo sulla mastodontica Bmw X7. E’ incredibile come dalla calma assoluta, si passi alla modalità “Flash Gordon”. 

Sul Turchino

La prossima sosta è un vero totem della Milano-Sanremo: il Passo del Turchino. Lasciamo l’autostrada ad Ovada. La risalita verso il valico è una processione continua di ciclisti. Il popolo dei pedalatori si riunisce.

La salita è estremamente dolce e irregolare. Spesso scende anche un po’. Poi concede piccole strappate al 5-6 per cento al massimo. 

Una lunga curva verso destra porta alla famosa galleria del Turchino. Asfalto perfetto per questi 283 metri che separano il Piemonte dalla Liguria. La luce in fondo al tunnel è quella calda del tepore della Riviera.

All’imbocco della galleria, Eric estrae dalle solite borse frigo dei sacchetti. C’è della pasta con pollo. Sembra di stare in una curva da stadio. Tanta gente e tante bici appoggiate ai guardrail. Tutti col cellulare in mano. Noi anche ce lo abbiamo, ma dobbiamo documentare. E’ il nostro lavoro. Nell’attesa pensiamo che forse sarebbe meglio godersi il momento dal vivo e non tramite lo schermo.

Mentre ci perdiamo in queste congetture, all’improvviso dalla curva sbuca la fuga. I primi impostano una piccola accelerata. Passare in testa al Turchino fa piacere evidentemente, anche se non c’è un Gpm. Sanno di non avere possibilità di vittoria. Il gruppo non gli ha mai lasciato più di 2’40”. Si prendono un po’ di gloria.

Poi ecco il gruppo. Le urla sono quasi tutte per Pogacar. La Lidl-Trek risale abbastanza compatta nelle retrovie sul lato sinistro della strada. Probabilmente Pedersen o Milan avevano fatto una sosta fisiologica o avevano avuto un problema meccanico.

Jet sulla Cipressa

Stessa scena di prima. Saltiamo nella Bmw come cavallette. Per qualche chilometro procediamo in direzione opposta. Riprendiamo l’autostrada e rientriamo sull’Aurelia una cinquantina di chilometri prima della Cipressa. E’ un colpo da maestri. Ci godiamo il pubblico a bordo strada. La loro attesa diventa la nostra attesa. E poi gli scorci delle scogliere a picco, il blu del mare, il sole e i tre Capi.

Il Capo Berta è tosto davvero. Le pendenze toccano per un secondo anche il 10 per cento. Capiamo dunque il detto: “Sui Capi il corridore capisce se sta bene”.

L’attacco della Cipressa è mistico. La prima parte tira al 4-6 per cento. E’ una curva continua. L’asfalto è perfetto. Si va nell’entroterra. Poi un tornante riporta sul lato del mare. Lì la pendenza diminuisce. Alcuni bambini ci chiedono delle borracce. Come non dargliele! Tifano Van der Poel e Pogacar. Però lo striscione sul tornante è tutto per Matteo Sobrero.

Ecco la fuga. Pochi secondi dopo piomba il gruppo. Davanti Del Toro, Wellens e Pogacar. Fanno paura. Volano. La corona grande è d’obbligo. Qualcuno deve persino accarezzare il freno in uscita di curva per non prendere il parapetto. Così facendo deve rilanciare ancora più forte. Distinguere i corridori dalla decima posizione in poi è complicato. Sono seminascosti e davvero volano!

Davanti sono una trentina. Il resto del gruppo è letteralmente esploso. Stavolta con la Bmw ci mettiamo in corsa. Seguiamo le seconde e terze ammiraglie.

Adrenalina Sanremo

La discesa della Cipressa sembra infinita. Il mal di stomaco è in arrivo. Per fortuna arriva prima l’Aurelia. Adesso si punta il Poggio. E’ curioso come il drappello che ci precede, e parliamo dell’ottantesima o forse anche centesima posizione, proceda apparentemente piano. In realtà fila via a 46-48 all’ora. E sul Poggio gli stessi componenti toccano i 28 all’ora. E mentre salgono dal tornante sotto vediamo che osservano il mare.

In cima c’è una folla pazzesca. Riconosciamo colleghi fotografi ad ogni angolo. Arroccati sui muretti o incastrati sotto i guardrail. Intanto la corsa è in Via Roma. Da uno dei tablet dell’ammiraglia Lotto-Dstny osserviamo la volata. Per la squadra belga c’è Van Gils, ma Eric dice che non è velocissimo. Gli chiediamo allora perché non abbiano portato Arnaud De Lie. «Perché non è al cento per cento. E per queste corse devi essere al top», replica lui.

Si entra a Sanremo. Il drappello che seguivamo in discesa ci ha seminato. A 600 metri dall’arrivo c’è la deviazione delle ammiraglie. La imbocchiamo e arriviamo al parcheggio dei bus. 

La giostra sembra rallentare all’improvviso. A passo d’uomo ci apriamo un varco tra la folla e finalmente raggiungiamo i mezzi della Lotto-Dstny. 

Le Orbea sono già sotto le lance dei meccanici. Anche i corridori sono sotto l’acqua. E’ quella della doccia del bus.

E’ stato un viaggio folle, intenso. Un viaggio nel cuore della Sanremo. Un viaggio che ci ha fatto vivere quello che sapevamo, vale a dire “la corsa nella corsa”, ma che non immaginavamo quanto fosse folle. E’ stata adrenalina pura.

Orbea Orca e Orca Aero per Lotto Dstny, l’alba di una nuova storia

11.01.2024
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Ci sono storie destinate ad avere un seguito e percorsi pensati per incontrarsi grazie ai valori condivisi. Lotto Dstny e Orbea hanno siglato un accordo di collaborazione, fondato sull’ambizione per entrambi i soggetti di raggiungere nuovi traguardi sia nello sport sia a livello commerciale. 

Nei suoi 38 anni di storia, la squadra belga è diventata un punto di riferimento e Lotto detiene la sponsorizzazione più longeva del mondo del ciclismo. Orbea, con i suoi 183 anni di esperienza e le gare nel sangue, persegue costantemente l’eccellenza attraverso il miglioramento. Scopriamo insieme i modelli Orca e Orca Aero dati in dotazione al team belga, che da oggi sono disponibili all’acquisto nella rete di distribuzione del brand spagnolo e sul suo sito Orbea. 

Salite e volate

L’alba di una nuova collaborazione. Orbea e Lotto Dstny hanno presentato ufficialmente la dotazione tecnica per la stagione 2024. La proposta è costituita dai modelli da strada tecnologicamente più avanzati del marchio: l’Orca, caratterizzato dalla massima leggerezza e la Orca Aero come opzione aerodinamica.

Gli scalatori daranno sfogo alle proprie potenzialità sul modello Orca, che si distingue per l’estrema leggerezza. Con solo 6,7 chili, sarà tra le biciclette più leggere del gruppo e la sua efficienza la renderà protagonista sui grandi passi di montagna. Per i velocisti invece, la Orca Aero sarà la scelta più congeniale. Questo modello combina in un equilibrio ideale il massimo guadagno aerodinamico, il miglior rapporto peso/rigidità e una manovrabilità da manuale. 

Ricerca dell’eccellenza

Il marchio e la squadra condividono un profondo legame con il ciclismo, basato sull’impegno sociale nei rispettivi territori. La loro unione mira all’eccellenza attraverso il miglioramento continuo.

«Come per Lotto Dstny – afferma Ander Olariaga, direttore della comunicazione di Orbea – siamo un marchio con una forte presenza a livello globale. Grazie a questa collaborazione, aspiriamo ad ampliare il nostro impatto e a rafforzare il riconoscimento a livello mondiale». 

Lotto Dstny trova in Orbea un alleato ideale per continuare a migliorare le prestazioni della sua intera struttura. «L’adattamento alle nuove biciclette – ha dichiarato Stéphane Heulot, CEO di Lotto Dstny – è stato veloce e la volontà di continuare a lavorare sul loro sviluppo è sempre presente. Sono certo che insieme potremo raggiungere grandi traguardi».

Lotto Dstny e Orbea sono pronti a unire le forze per dare inizio a una nuova tappa che vuole ispirare le persone che amano il ciclismo a sognare in grande come alla vigilia di una grande corsa. 

L’obiettivo è vincere

Il marchio e la squadra hanno lavorato sull’adattamento di ciascun ciclista alle biciclette, per ottenere il massimo rendimento in ogni corsa. I due modelli sono caratterizzati dai colori rosso e blu tipici di Lotto Dstny e da una finitura nera e lucida in carbonio. Una delle grandi novità della collaborazione tra Orbea e Lotto Dstny è la possibilità di acquistare l’edizione replica di entrambe le biciclette.

Sarà infatti, possibile utilizzare gli stessi modelli in dotazione al team belga. In particolare, Orbea ha già reso disponibili per la vendita nella sua rete di distribuzione e sul suo sito i modelli Orca M10i LTD Replica e Orca Aero M10i LTD Replica, nonché il solo telaio di entrambe le biciclette. L’allestimento per entrambe le opzioni vede il telaio personalizzato nei colori ufficiali della squadra, insieme al manubrio Vision 5D integrato, alla trasmissione e ai freni Dura Ace con una combinazione di guarnitura FSA Powerbox K-Force Team Edition e ruote Oquo (con cerchio tubeless) di profilo diverso a seconda che si tratti della Orca o della Orca Aero. Sarà Vittoria a fornire gli pneumatici.

Il kit telaio della Orca M10i LTD Replica viene venduto a 4.249 euro, mentre la bici completa ne costerà 11.499. Per quanto riguarda la Orca Aero M10i LTD Replica, il kit telaio ha un prezzo di 3.749 euro, mentre 10.999 euro è il costo della versione completa. 

Orbea

Orbea Orca, nel club esclusivo delle regine della salita

20.12.2023
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Abbiamo messo alla frusta la nuova Orbea Orca, la bicicletta che nasce per essere leggera e con un rapporto ottimale tra il valore alla bilancia e la rigidità. A nostro parere è una delle bici regine dedicate a chi ama pedalare con il naso all'insù

La nuova Orbea Orca è la bici per gli scalatori. Di sicuro non è una sorpresa, l’azienda basca non ha mai sviluppato e prodotto biciclette banali. Uno sloping non eccessivo e un orizzontale schiacciato. Il profilato obliquo è una sorta di oversize, mentre il carro posteriore adotta dei fendenti sfinati.

Orbea Orca è il mix perfetto tra soluzioni moderne e standard (ad esempio il reggisella tondo da 27,2 millimetri), dove tutto porta ad avere un peso basso, ma senza compromettere la resa soprattutto in salita. L’abbiamo provata nella versione con il carbonio OMX top di gamma.

Una vera bici da scalatore
Una vera bici da scalatore

Una nuova Orca in tutto

Nell’era delle biciclette tuttofare e dell’aerodinamica integrata, ci piace raccontare un prodotto che nasce per essere leggero, tanto essenziale quanto efficiente. Se la Orca Aero è la bici veloce, l’ultima versione della Orca nasce con l’obiettivo preciso di accontentare chi ama i dislivelli positivi.

«Se vuoi sviluppare una bici leggera prima di tutto e dove anche il rapporto tra il peso ridotto e la rigidità gioca un ruolo primario nella performance – spiega Joseba Arizaga, Product Manager di Orbea – l’aerodinamica non può giocare il ruolo di protagonista. Dopo la versione Aero, volevamo una bici specifica per chi ama andare in salita quando le velocità scendono. Dove la velocità scende per via della gravità, è il peso che gioca un ruolo importante, maggiore, rispetto all’efficenza aerodinamica».

Una taglia 53 in test

Il carbonio è quello di matrice OMX, ovvero il top level utilizzato dall’azienda basca (argomentiamo un telaio ben al di sotto degli 800 grammi). Lo stesso blend di fibre è usato per la forcella da 360 grammi. E la verniciatura? Intorno ai 25 grammi.

Trasmissione Shimano Ultegra Di2 (52-36 e 11-30) e nuove ruote Oquo Performance RP45LTD. Sono un componente che fa parte del portfolio Orbea, davvero interessante sotto il profilo dell’assemblaggio. Hanno un cerchio in carbonio con mini-hook interno (non sono hookless) e un canale da 21 millimetri di larghezza (sono gommate Vittoria Corsa TLR 28). I mozzi sono Zipp VS2 in alluminio. I raggi sono Sapim.

Abbiamo scelto (grazie alla configurazione MyO personalizzata di alcuni componenti e della colorazione) un seat-post con arretramento 0. Quest’ultimo è della serie OC Performance in carbonio, così come l’attacco manubrio che invece è in alluminio. Lo stem adotta una sorta di semi-integrato per le guaine, nascoste da un inserto in materiale plastico. La piega (sempre portfolio Orbea) invece è tutta in carbonio, ha forme tradizionali con la parte superiore arrotondata e sfiora i 200 grammi. Il peso rilevato (senza pedali) è di 7,21 chilogrammi, mentre il prezzo di listino è 6.999 euro.

Alcune particolarità

La prima è legata al blocchetto del reggisella che prevede una vite con la testa a brugola da 3. Lavora all’interno su una superficie molto ampia che “spalma” le pressioni sul canotto.

La scatola del movimento centrale è parecchio voluminosa ed è di natura 386Evo. Le sedi sono press-fit con diametro da 46 millimetri, significa che non esistono problemi per il montaggio di guarniture con asse passante standard da 24 millimetri, oppure da 30 (così come l’oversize DUB di Sram).

Quote geometriche pensate per essere sfruttate al meglio durante le salite lunghe. Se osserviamo in particolar modo l’altezza del tubo sterzo (taglia per taglia), troviamo un profilato mai troppo corto, il che è un vantaggio quando è fondamentale “tirare” il manubrio assumendo una posizione china (non coricata). E poi una lunghezza del carro posteriore di 40,8 centimetri, corto e comune a tutte le misure. E’ facile da rilanciare quando la velocità è bassa.

In discesa mostra brio ed è da tenere ben salda al manubrio
In discesa mostra brio ed è da tenere ben salda al manubrio

Come va

Una bicicletta che come poche altre riesce a fare collimare leggerezza, comfort e delle risposte eccellenti quando in salita si cambia marcia. E’ tanto briosa, lo è davanti e lo anche nella sezione centrale, dove offre sostegno quando si rimane seduti e al tempo stesso si incrementa l’andatura. I due fattori messi insieme, portano dei vantaggi tangibili anche su un tracciato vallonato, dove spesso si cambia impostazione di guida e si rilancia continuamente l’andatura. Il carro (in proporzione) è più morbido (che non significa molle), utile alla trazione e a quando si affrontano salite che si avvicinano ai 60 minuti (e oltre) di scalata.

La briosità del comparto anteriore fa diventare la Orbea Orca una bici da tenere per le briglie in discesa. All’interno dei segmenti dove si cambia direzione continuamente è velocissima, a prescindere dalle ruote, agile e cambia traiettoria in un amen, ma perdona poco o nulla. E’ una bici da agonista senza mezzi termini che non perde di velocità in fase di ingresso in curva e porta a tenere sempre la corda.

In pianura non è efficiente come una versione aero. La geometria permette di non spendere troppe energie quando si va alla ricerca di un’andatura elevata con la massima spinta di gambe e glutei. Non obbliga a schiacciarsi verso il basso, costringendo a chiudere la zona addominale e il muscolo del diaframma. Calza bene anche le ruote con il profilo alto, ma il carattere da “salitomane” rimane.

La salita è il suo regno
La salita è il suo regno

In conclusione

La nuova Orca di Orbea è una piattaforma davvero interessante e specifica per la salita, leggera, briosa e reattiva, personalizzabile e non troppo ingombrante nel design. Il concetto di personalizzazione è diretto all’utilizzo all’utilizzo della funzione MyO, semplice e precisa, che permette di agire sull’intera bicicletta e di capire come sarà il prodotto finito. Infine il prezzo, molto buono e con un rapporto eccellente con la qualità del prodotto (e con le performance). 7.000 euro per questa bicicletta (così come la vediamo) non sono molti.

Orbea

Orbea Terra, nuovi look e allestimenti per tutti

26.10.2023
4 min
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Oltre alla performance anche l’occhio vuole la sua parte. Se questa Terra ha convinto per comfort e prestazioni fin dal suo primo giorno, oggi Orbea presenta nuove grafiche e colori. Progettata da cima a fondo per il gravel, la Terra non è una bici da strada adattata o una mountain bike più snella. Il suo unico obiettivo è accompagnare il ciclista verso nuove avventure. Oltre ai look rinnovati, la Terra godrà anche di nuovi allestimenti scelti per rendere l’esperienza in sella ancora più di alto livello e profonda. 

Per ogni avventura

La nuova Terra è ideata e progettata per soddisfare tre tipi di utilizzatore: il purista del gravel, che ama i percorsi lunghi e cerca velocità, comfort ed efficienza, qualsiasi sia la superficie. L’esploratore, che ama perdersi alla ricerca di nuovi sentieri e strade secondarie. Infine l’avventuriero, che cerca percorsi lunghi facendo bikepacking e avventurandosi in nuovi territori.

Tutte queste possibilità sono fruibili grazie ad una progettazione a 360° della bicicletta sotto ogni aspetto. Un esempio è la possibilità di montare ruote 700c con coperture da massimo 45 mm quando si cerca velocità ed efficienza in strade sconnesse. Oppure ruote 650B e coperture da massimo 50 se si è alla ricerca di durata, trazione e comfort estremo, specialmente indicato per la pratica del bikepacking leggero.

Le nuove grafiche si sposano con lo stile di lui e di lei
Le nuove grafiche si sposano con lo stile di lui e di lei

Nuove grafiche

Una ventata di freschezza ha abbracciato la gamma Terra: nuove grafiche e colori sia per la versione in carbonio che in alluminio. Tonalità che incalzano lo stile del gravel e rendono questo modello un pezzo unico da conservare nel tempo e personalizzare secondo i propri gusti. 

Nei modelli in carbonio, i nuovi colori sono il Cosmic Carbon View – Meta – Carbon e l’llic Olive Green (Gloss) Carbon, mentre nei modelli in alluminio le novità sono l’Artichoke (Matt) – Lilac (Matt), Blue Stone (Gloss) – Copper (Matt) e l’Infinity Green – Ivory White (Gloss). Come da tradizione, in Orbea tutti i modelli in carbonio sono personalizzabili con MyO per quanto riguarda i colori, l’ergonomia e i componenti.

La linea è disegnata per la performance
La linea è disegnata per la performance

Nuovi allestimenti

Progettare il telaio da zero ha dato l’opportunità agli ingegneri di Orbea di affrontare un problema presente in molti telai gravel. Vale a dire, fornire una gamma di opzioni di trasmissione senza compromettere la spaziatura degli pneumatici. Questo ha permesso una versatilità aumentata e la conservazione dell’animo avventuriero.

Un’altra novità di Terra per il 2024 è l’inclusione della gamma di ruote Oquo in praticamente tutta la gamma. Terra avrà le ruote RC25 Team o RC25 Pro della gamma Road Control. Inoltre, sarà possibile scegliere anche modelli della gamma Road Performance come le RP35 o le RP45. Infine, la linea Terra include il nuovo modello M22TEAM 1X montato con il Campagnolo Ekar, novità nel mercato delle due ruote.

Per tutti

La versione in alluminio si candida ad essere la compagna ideale per esplorazioni interminabili e avventure notturne, offrendo la massima versatilità all’interno della famiglia Terra.

L’avanzato alluminio idroformato e il dimensionamento ottimizzato dei tubi aumentano il comfort per le uscite più lunghe e i punti di montaggio integrati del portapacchi posteriore si adattano a una grande varietà di borse. La Terra H è pronta per stupire ad ogni uscita.

La Terra M è l’opzione più sportiva della famiglia, veloce e leggera, per avventure su strade secondarie o sterrate. Il telaio in carbonio fornisce la perfetta combinazione di peso, comfort e resistenza, mentre il sistema LOCKR consente di riporre gli oggetti essenziali all’interno del telaio protetti da tutto. 

I prezzi dei modelli partono con la serie M. Il top è la Terra M21eTEAM 1X: 5.999 euro. Segue la Terra M22TEAM 1X: 5.399 euro. Poi Terra M31eTEAM 1X: 3.899 euro. Quindi Terra M20 TEAM: 3.699 euro, Terra M41eTEAM 1x a 3.599 euro e Terra M30 TEAM: 3.199 euro. Segue la linea H, con la Terra H41 1X a 2.499 euro, Terra H30 a 2.399 euro, e infine la Terra H40 a 2.099 euro.

Orbea

Orca Aero: nuovi colori, super personalizzazione 

16.09.2023
3 min
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L’ultima generazione della Orca Aero ha sicuramente segnato un punto di svolta per l’intera gamma road di Orbea. Quest’ultima è stata di recente integrata dalla nuova Orca, che ha completato l’offerta strada del brand basco.

Per il 2024 Orbea ha deciso di prevedere un “restyling grafico” del modello Orca Aero con una serie di proposte colore davvero uniche e che permetteranno a ciascun acquirente la massima personalizzazione della propria bici. 

Obea rinnova lo stile della sua bici di punta: l’Orca Aero
Obea rinnova lo stile della sua bici di punta: l’Orca Aero

Infinite combinazioni di colori

Tanzanite – Lilac (opaco), Lilac (lucido) e Olive Green (lucido) – Carbon Raw (Opaco) sono le due nuove aggiunte ai colori già a catalogo della Orca Aero. Una combinazione di colori moderni ed eleganti, disponibile per i sette modelli in gamma. Ma per chi vuole andare oltre, c’è un’altra novità. Grazie alla piattaforma di personalizzazione MyO sono stati previsti due motivi che moltiplicano le opzioni fino ad oggi disponibili. 

E’ inoltre possibile selezionare il colore del telaio in due sezioni per ottenere un doppio colore o un colore solo, e persino scegliere il colore del reggisella tra ben 28 opzioni. Si ha così la possibilità di poter usufruire di migliaia di combinazioni colore per soddisfare tutti i gusti

Attraverso la piattaforma MyO, oltre ai colori, si possono scegliere diverse opzioni di componenti come ruote, selle e pneumatici, e selezionare l’ergonomia dell’attacco e del manubrio che meglio si adatta alle diverse esigenze del cliente. 

Una serie di colorazioni nuove ed accattivanti, e sarà possibile anche scegliere tra diverse combinazioni di accessori
Una serie di colorazioni nuove ed accattivanti, e sarà possibile anche scegliere tra diverse combinazioni di accessori

Ecco le ruote Oquo

Attraverso la piattaforma MyO, oltre ai colori, è possibile anche scegliere diverse opzioni di componenti come ruote, selle e pneumatici. Si può inoltre selezionare l’ergonomia dell’attacco e del manubrio che meglio si adatta alla propria bicicletta.

Restando in tema ruote, va segnalato che l’intera gamma Orca Aero sarà aggiornata con le ruote Oquo Road Performance: RP57 e RP45.

La ruota RP57 è la migliore opzione per le alte velocità su biciclette aerodinamiche. Il profilo da 57 mm e il design intelligente ottimizzano le prestazioni aerodinamiche. 

La RP45 è il perfetto equilibrio tra aerodinamica e peso. Il profilo da 45 mm offre un’ottima combinazione di efficienza ad alta velocità e di peso

Per chi desidera acquistare una Orca Aero sarà quindi possibile personalizzare la propria bicicletta con la configurazione delle ruote, i profili e persino i colori per abbinarli perfettamente al telaio.

Orbea