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Quanto valgono i Giochi del Mediterraneo? Il Coni risponde

11.07.2022
7 min
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Sono stati Giochi a due facce per l’Italia del ciclismo a Orano. Prima di lasciare la città algerina in cui lo scrittore Albert Camus ambientò il suo celeberrimo romanzo “La Peste” abbiamo chiacchierato con il segretario generale del Coni Carlo Mornati e con il capo missione Giampiero Pastore di quanto le due ruote siano importanti nella rassegna che raggruppa i 26 Paesi di cultura mediterranea.

Ciclismo open

In campo femminile è stato un trionfo grazie alle due stoccate d’oro di Vittoria Guazzini nella cronometro e di Barbara Guarischi nella prova in linea. In campo maschile invece, gli azzurri non sono riusciti a graffiare. Nella prova in linea, i ragazzi di Amadori hanno mancato la fuga a 12 che poi ha deciso la corsa, con la tripletta francese. Oro a Paul Penhoet, argento a Ewen Costiou e bronzo per Valentin Retailleau.

«Sul ciclismo non c’erano indicazioni sull’età dei partecipanti ed è una gara open – spiega Pastore – come lo è sempre stata in passato. L’unica limitazione d’età era nel calcio, in cui hanno giocato le Nazionali Under 18, mentre sulle due ruote si poteva portare chiunque, ovviamente limitatamente agli impegni in contemporanea, su tutti il Tour de France e il Giro Donne». 

Un percorso accettabile

Sul percorso, ecco i commenti di Mornati: «Dal punto di vista tecnico, ci siamo dovuti accontentare. Devo dire che l’Uci non era così scontenta, perché rispetto allo standard non c’erano tantissime pecche. Certo, la partenza alla pompa di benzina non era il massimo, però poi l’asfalto era ottimo e il percorso era interessante. Non ci sono state lamentele di sorta, per cui direi che è andata bene».

Vittoria Guazzini ha aperto i Giochi di Orano per le azzurre con la vittoria nella crono (foto Coni/Pagliaricci)
Vittoria Guazzini ha aperto i Giochi di Orano per le azzurre con la vittoria nella crono (foto Coni/Pagliaricci)

Prossima fermata: Taranto 2026

Si lavora già per il futuro anche perché tra quattro anni, la compagine azzurra potrà contare sul fattore campo di Taranto 2026. L’obiettivo è di rinverdire anche la tradizione maschile, visto che l’albo d’oro è ricco di gemme azzurre, basti pensare al successo di Nicola Ruffoni a Mersin 2013 in una rassegna in cui Davide Martinelli fu quinto contro le lancette o alla trionfale edizione di Tarragona 2018 dove ai successi di Elena Cecchini (crono, davanti alla compagna Lisa Morzenti) ed Elisa Longo Borghini (linea, con Erica Magnaldi bronzo) si aggiunsero le tre medaglie maschili grazie alla doppietta in linea firmata Jalel Duranti (oro) e Filippo Tagliani (argento) e alla cavalcata vincente nella prova contro il tempo dell’attuale corridore del Team Jumbo-Visma Edoardo Affini. 

«Taranto è ancora lontana – spiega Mornati – ma quando sarà il momento coinvolgeremo le nostre Federazioni, il vantaggio di avere Davide Tizzano come presidente del Comitato internazionale dei Giochi e quello di giocare in casa vanno sicuramente sfruttati. Saremo a stretto contatto con il Comitato organizzatore pugliese per cercare di scegliere le migliori condizioni per gli sport all’aria aperta, come ad esempio il ciclismo e il canottaggio».

Un problema di date

Le quattro prove si terranno tra il 13 e il 26 giugno 2026, le date già designate per la ventesima edizione dei Giochi.

«Cercheremo di lavorare con le Federazioni internazionali e servirà fare un po’ di lobby – prosegue Mornati – perché è sempre più difficile inserirsi nei calendari che col passare degli anni si affollano di eventi. Quest’anno, ad esempio, i mondiali di nuoto erano stati prima cancellati e, invece, poi sono caduti proprio a ridosso della manifestazione a Orano. Le Federazioni internazionali prevalgono, anche perché poi partecipano all’organizzazione stretta dei Giochi».

A Orano con Barbara Guarischi, il presidente della FCI Dagnoni (foto Coni/Pagliaricci)
A Orano con Barbara Guarischi, il presidente della FCI Dagnoni (foto Coni/Pagliaricci)

Anteprima olimpica

Le contemporaneità degli eventi possono dare la possibilità alle seconde linee di brillare e di lanciarsi nel firmamento, come avvenuto anche nel ciclismo nella storia della rassegna.

«I Giochi del Mediterraneo sono una manifestazione molto importante per noi come Coni – conferma Mornati – soprattutto per prendere le misure in vista delle Olimpiadi. Dal punto di vista organizzativo, non ci sono differenze e ci serve che le squadre e i loro staff inizino a capire quali sono le dinamiche che si hanno nei Giochi multi-sport. Ci fa estremamente piacere che, oltre al ciclismo che l’ha sempre fatto, anche altri sport portino atleti giovani, perché poi questi te li ritrovi alle Olimpiadi, a cui arrivano già conoscendo il meccanismo. Dalla vita al Villaggio al fatto di non essere in una rassegna mono-sport, ma di una in cui la propria gara è inserita nel calendario più vasto di tutta la manifestazione. Altrimenti il rischio è di arrivare alle Olimpiadi senza conoscere le dinamiche e si rischia di fallire sul palcoscenico più prestigioso per delle banalità».

Il Villaggio dei Giochi del Mediterraneo paragonabile a quello olimpico (foto Oran 2022)
Il Villaggio dei Giochi del Mediterraneo paragonabile a quello olimpico (foto Oran 2022)

Donne in crescita

I punti in comune non si fermano qui perché nelle ultime due edizioni a cinque cerchi, l’Italia ha raccolto due bronzi con Elisa Longo Borghini e anche a Orano sono state le donne a fare la voce grossa rispetto agli uomini, almeno per quanto riguarda la strada e senza nulla togliere alle due gemme arrivate nel velodromo di Izu (oro nell’inseguimento a squadre e bronzo di Elia Viviani nell’omnium).

«Il trend delle donne non è soltanto nel ciclismo – risponde Mornati – ma è presente in tutti gli sport. Il ciclismo è figlio di questa tendenza, ma la speranza è che la strada maschile ritorni a essere protagonista, anche se a Tokyo lo è stato in pista».

Obiettivo Parigi 2024

Il 2024 non è così lontano. Mornati lo sa: «Sono stato tanto con il presidente Cordiano Dagnoni, ma non abbiamo ancora approfondito il discorso su Parigi. Ci ritorniamo il prossimo 20 luglio con la Preparazione olimpica e ci sarà un’ispezione generale, per cui cominceremo ad avere qualche idea anche per il percorso della prova in linea di ciclismo. Per quanto riguarda la Federciclismo nazionale, ci sono stati tanti cambiamenti negli ultimi anni, ma per noi è fondamentale perché storicamente è una di quelle che ha portato più medaglie. E’ uno sport che ha un impatto mediatico altissimo e speriamo che arrivino degli ottimi risultati anche in Francia. Tokyo ha alzato di molto l’asticella e generato un volano non indifferente. Vedere al Tour atleti che hanno vinto una medaglia olimpica appena 11 mesi fa è un motivo d’orgoglio anche per noi, perché ora sono professionisti affermati».

Per Guazzini un oro a crono che segue quello agli europei U23 di Trento nel 2021 (foto Coni/Pagliaricci)
Per Guazzini un oro a crono che segue quello agli europei U23 di Trento nel 2021 (foto Coni/Pagliaricci)

Al lavoro per Montichiari

Sul versante pista, Pastore rilancia: «Abbiamo un progetto molto solido sul velodromo di Montichiari e stiamo lavorando con la Federazione su questo. Con la strumentazione adeguata agli standard di adesso, si possono raccogliere tutti i dati necessari per lo staff azzurro e permettere agli atleti di esprimersi al meglio. Tra i nostri collaboratori dell’Istituto di Scienza dello Sport e i collaboratori della Federazione si punta a farlo diventare un centro d’eccellenza».

La nuova Guarischi conquista l’oro e si riprende l’azzurro

03.07.2022
4 min
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Le donne azzurre sbancano Orano. Barbara Guarischi taglia il traguardo della prova in linea a braccia alzate e regala alla delegazione italiana il secondo oro in altrettante gare femminili ai Giochi del Mediterraneo, bissando quello che soltanto in serata si è messa al collo anche Vittoria Guazzini (regina della cronometro di giovedì), perché l’organizzazione ha deciso di accorpare le premiazioni. Festa grande a Casa Italia per le ragazze di Paolo Sangalli, grazie allo sprint regale della trentunenne lecchese, che ha bruciato la portoghese Daniela Campos (argento), con la spagnola Sandra Alonso Dominguez che ha completato il podio.

La vittoria di tutti

Prima di sedersi a tavola e stappare lo spumante con il resto del team, Barbara ci ha raccontato della sua giornata perfetta in quella maglia azzurra che le mancava da diverso tempo (la foto di apertura è di Coni/Pagliaricci).

Al brindisi con Sangalli e le sue ragazze, anche il presidente Dagnoni: accanto a lui Barbara Guarischi
Al brindisi con Sangalli e le sue ragazze, anche il presidente Dagnoni: accanto a lui Barbara Guarischi

«E’ una medaglia che abbiamo conquistato tutte insieme – dice – perché senza le mie compagne non avrei potuto raggiungere questo risultato. Abbiamo corso molto bene, siamo partite dall’Italia con l’idea di vincere la medaglia d’oro e così è stato. Abbiamo controllato la situazione fino a metà corsa, poi abbiamo cominciato ad attaccare, perché avevamo più soluzioni da giocare a nostro favore. Nel finale, le ragazze mi hanno tirato una volata perfetta e non potevo che vincere».

Un punto di partenza

Era la prima avventura del nuovo corso, l’Italia correva da favorita e non ha tradito.

«Questa trasferta era importante un po’ per tutti – prosegue Barbara – per questa nuova Italia, per Paolo, per me perché tornavo in nazionale. Abbiamo dato un segnale importante, di unione e di forza. Questo ci farà togliere altre belle soddisfazioni, ne sono sicura».

Lo scorso anno Guarischi, a sinistra, era stata riserva a Leuven, rientrando nel giro azzurro
Nel 2021 Guarischi, a sinistra, era stata riserva a Leuven, rientrando in azzurro

Poi Guarischi ci racconta anche quello che non si è visto: «Il paesaggio era abbastanza bello, così come anche l’asfalto, a parte qualche paese che abbiamo passato con qualche buco qua e là. Pensavo peggio. Il pubblico era molto caldo e sorridente ed è uno dei lati positivi di questa rassegna».

La rinuncia al Giro

Sorride il ct Sangalli, che però ammette: «La volata era l’ultima risorsa, perché anche se hai la velocista più forte, può succedere di tutto. Abbiamo tentato più volte prima e nelle due fughe più significative eravamo riusciti a tenere fuori l’avversaria più ostica, ovvero la spagnola Alonso, ma non sono andate a buon fine».

La Francia, infatti, ha chiuso sia sul tentativo con Guazzini, Eleonora Gasparrini e Maria Giulia Confalonieri, sia su quello con Ilaria Sanguineti e Arianna Fidanza.

«Poi il treno è andato come l’avevamo concordato – dice – e tutte hanno fatto la loro parte. Voglio ringraziarle perché non era semplice rinunciare al Giro per l’azzurro e io di questo terrò sicuramente conto anche in futuro».

Alle spalle di Guarischi che vince, l’esultanza di Yaya Sanguineti. A destra Confalonieri (foto Coni/Pagliaricci)
Alle spalle di Guarischi che vince, l’esultanza di Yaya Sanguineti (foto Coni/Pagliaricci)

La Guarischi ritrovata

Guarischi, ad esempio, si è guadagnata la chiamata per gli europei di Monaco: «Non è ancora ufficiale, però ne abbiamo parlato tanto questa settimana. Non con lo stesso ruolo ovviamente, ma sarò a disposizione e sono fiera di avere un’altra occasione in azzurro».

Poi ci racconta i suoi piani con la Movistar: «Adesso andrò in altura a Livigno per tre settimane e poi vado a correre in Danimarca, Svezia e Norvegia. Poi, dopo gli europei, non ne ho ancora parlato con Marco Villa, ma penso che tornerò in pista. Vorrei fare un mesetto per vedere fino a dove riesco a migliorare in vista dei mondiali».

A Monaco per Balsamo

Sangalli conferma: «Penso proprio che la porterò in Germania. Non c’è dubbio che a Monaco si corra per Elisa Balsamo, grande protagonista al Giro, che ho disegnato con gli organizzatori. Sapevo che lei e Consonni potevano fare bene e magari prendere la maglia rosa e così è successo. Sarà tutto aperto fino a Cesena e poi da lì cambierà la classifica».

Confalonieri, Fidanza, Gasparrini, Sanguineti, Guarischi, Guazzini: ecco le ragazze d’oro di Sangalli
Confalonieri, Fidanza, Gasparrini, Sanguineti, Guarischi, Guazzini: ecco le ragazze d’oro di Sangalli

Ragazzi al buio

Serata in Villaggio, invece, per la compagine maschile, dopo una corsa da dimenticare che ha fatto infuriare lo staff azzurro. L’assenza di italiani nella fuga di dodici uomini che poi ha portato alla tripletta francese (oro a Paul Penhoet, argento a Ewen Costiou e bronzo per Valentin Retailleau) è un errore che Marino Amadori non ha digerito. Un errore da non ripetere a Monaco, dove anche gli uomini vogliono far festa con le donne.

Orano, Algeria. All’ora di pranzo, l’oro di Guazzini

30.06.2022
5 min
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Vittoria Guazzini è la regina del Mare Nostrum. Diciotto chilometri sull’autostrada che circonda Orano per sfrecciare fino al gradino più alto nella prova contro il tempo ai Giochi del Mediterraneo, che oggi hanno assegnato i primi titoli anche nel ciclismo. La ventunenne della Fdj-Nouvelle Aquitaine ha terminato la sua prova in 24”24”40, rifilando 49”80 alla slovena Eugenia Bujak e 1’28” alla francese Cedrine Kerbaol.

«E’ una bellissima emozione – ha commentato la vincitrice (in apertura nella foto Coni/Ferraro) – e condividerla con lo staff è sempre molto speciale. E’ vero che pedalo io, ma c’è sempre dietro un grande team, per cui siamo tutti contenti per questa prima gara coi nuovi ct. Ci siamo tutti trovati bene e da qui possiamo solo che migliorare».

Per Guazzini una partecipazione puntata sulla vittoria, nonostante qualche fastidio al ginocchio
Per Guazzini una partecipazione puntata sulla vittoria, nonostante qualche fastidio al ginocchio

La prima dei 2 cittì

E Paolo Sangalli è stato il primo a correre ad abbracciare Vittoria, insieme al responsabile della cronometro Marco Velo. Grande gioia per il neo ct che ha festeggiato il primo oro alla guida delle donne.

«E’ un bell’inizio – ha detto – anche perché la concorrenza non era così scarsa come si pensa e lei ha fatto una grande prestazione. Arriva da un infortunio al ginocchio, ma ha fatto il percorso con noi a Livigno, ha fatto un italiano superbo e siamo qui ora a goderci una vittoria meritata, cercata con tutta la forza e siamo davvero, davvero felici».

Velo aggiunge: «Vittoria ha fatto un’ottima prestazione, ho seguito tutta la gara e ho potuto toccare con mano quanto forte andasse. Conto tanto su di lei per il futuro, lei lo sa e può regalarci ancora tante soddisfazioni a cronometro, così come su strada e su pista».

Crono addicted

E nelle prove con le lancette, Vittoria ammette di divertirsi, come conferma il fresco titolo italiano Under 23 col secondo posto assoluto dietro Elisa Longo Borghini.

«Da quando sono junior diciamo che la cronometro mi si addice – spiega – ci sto lavorando sia con la nazionale sia con la squadra e abbiamo fatto tanti allenamenti sulla posizione perché queste gare poi si vincono o si perdono per questione di dettagli. Spero nei prossimi anni di migliorare ancora e il sogno sarebbe una medaglia alle Olimpiadi, non lo nascondo».

Distanza in autostrada

In questi giorni, girando in macchina per la caotica Orano, ci siamo chiesti come abbiano fatto i ciclisti a destreggiarsi per gli allenamenti. Ecco la risposta di Vittoria.

«Il primo giorno siamo usciti e in effetti c’era parecchio traffico, poi ieri abbiamo fatto distanza in autostrada con la polizia che ci scortava e devo dire che hanno fatto un bellissimo lavoro perché ci hanno protetto in tutti i modi. E’ bello provare anche qualcosa di nuovo perché corriamo sempre in Italia, Francia e Belgio, abbiamo cominciato bene e speriamo di concludere al meglio sabato».

Scommessa su Fidanza

Una prova in cui vuole far bene anche Arianna Fidanza, oggi quinta (a dispetto di un problema allo stomaco nei giorni scorsi) e su cui il presidente federale Cordiano Dagnoni punta le sue fiches: «Vincerà lei, vedrete».

Lei sorride timidamente al suo fianco e racconta: «Per essere autostrada – dice – era un percorso davvero duro, per cui direi che sono abbastanza soddisfatta. Ho avuto un attimo in cui mi sono distratta e stavo per urtare il guardrail, ma per fortuna è andato tutto bene».

Coati è stato richiamato per sostiutire Moro e Puppio positivi al Covid
Coati è stato richiamato per sostiutire Moro e Puppio positivi al Covid

Tra gli uomini, quinto posto per Luca Coati, che si è improvvisato cronoman all’ultimo momento per le defezioni causa Covid di Antonio Puppio e Manlio Moro.

Italiano, francese, inglese: Vittoria si destreggia bene nelle interviste con i media locali e sorride ai tanti bambini algerini che la circondano. Da Tokyo a Orano, la poliedrica atleta originaria di Pontedera continua il suo percorso di crescita.

«Dall’esperienza olimpica – dice – mi è rimasto addosso di tutto ed è stata utilissima per la gestione della pressione e per avere una visione più globale. Alla partenza adesso sono più tranquilla e sono contenta di essere qua a vivere questa avventura. Per quanto riguarda la Fdj, mi stanno dando tanta fiducia, si è creato un bellissimo rapporto con le compagne e lo staff, per cui è un bellissimo ambiente per crescere, che mi sprona a far bene in tutte le gare».