Continua la crescita (in Italia e nel mondo) degli “store” UYN

12.08.2023
4 min
Salva

Peschiera del Garda, esclusiva località turistica dell’omonimo lago, è la location scelta da UYN per l’inaugurazione del proprio dodicesimo negozio monomarca. Questo nuovo “UYN store”, in piena attività dai primi giorni di luglio, è inserito nell’elegante contesto del Padiglione degli Ufficiali. Un ottocentesco palazzo austro-ungarico, patrimonio dell’umanità UNESCO assieme alla Fortezza di Peschiera, da poco restaurato e aperto al pubblico. 

Storia, design ed eleganza si intrecciano nel nuovo punto vendita UYN per dare vita ad un raffinato “shopping space” secondo l’innovativo format di “bio-boutique” lanciato già da qualche anno dal brand lombardo. La “bio-boutique” UYN si caratterizza non solo per un’esperienza d’acquisto fortemente personalizzata, ma anche per la grande attenzione all’eco-sostenibilità e per un nuovo percorso sensoriale alla scoperta dei biomateriali sviluppati dal marchio con sede ad Asola. Sotto a suggestive volte in mattoni a vista, nel negozio di Peschiera del Garda sono proposte alla vendita le collezioni di scarpe e di abbigliamento: dagli sport invernali al running e al ciclismo, con un focus speciale sulla nuova linea di intimo tecnico e calze Biotech realizzati mediante l’impiego di fibre bio-based di nuova generazione. 

Omar Di Felice intervistato nel negozio UYN di Viareggio
Omar Di Felice intervistato nel negozio UYN di Viareggio

Attenzione alla biotecnologia

Elemento caratterizzante del nuovo negozio di Peschiera è il Bio-Lab, un’ampia area dedicata alla conoscenza dei materiali a base organica utilizzati dal brand per le collezioni più performanti. In questo particolare contesto, il cliente è invitato a compiere un’esperienza estremamente immersiva, toccando con mano gli ingredienti naturali (kapok, eucalipto, faggio, semi di mais, semi di ricino…) e i tessuti derivati, confrontandoli con le tradizionali fibre sintetiche e scoprendo nuove proprietà. Il Bio-Lab UYN rappresenta dunque un vero e proprio strumento per educare il consumatore ad acquisti sempre più responsabili e consapevoli.

Non a caso la missione di UYN è quella di dimostrare che anche nel campo dell’abbigliamento sportivo è possibile rinunciare alle fibre sintetiche, derivate dai combustibili fossili con alto impatto ambientale, in virtù di nuovi materiali derivati direttamente dalla natura e potenziati attraverso la biotecnologia. Il messaggio relativo a performance ed eco-sostenibilità è poi rafforzato dall’arredamento del negozio, realizzato interamente in cartone 100% riciclabile e senza ricorso ad agenti chimici (le colle utilizzate derivano da amidi naturali di patate, mais e piselli). Pensate, rispetto al legno tradizionale, questa soluzione riduce dell’80% l’abbattimento degli alberi e dell’80% il consumo di energia…

Quello di Peschiera del Garda è il dodicesimo negozio monomarca di UYN
Quello di Peschiera del Garda è il dodicesimo negozio monomarca di UYN

Cambridge e Pechino: espansione globale

Come anticipato, il nuovo negozio UYN di Peschiera del Garda si aggiunge agli undici già inaugurati negli ultimi due anni (Milano, Roma, Brescia, Trento, Salò, Torbole, Madonna di Campiglio, Viareggio, Asola, San Ginesio in Italia, Zweibrucken in Germania). Inserendosi nel piano globale di espansione “retail” del brand. Nel corso del mese di agosto UYN aprirà le porte del negozio di Cambridge, in Gran Bretagna. Punto di riferimento per la crescita nel mercato anglosassone, affiancata da iniziative come la presenza alla Xterra Snowdonia Trail Marathon. Una delle più popolari gare di trail running, in qualità di Title Sponsor. In settembre poi sarà la volta del UYN Store di Pechino, il primo negozio extraeuropeo del brand. Entro il 2023, è prevista anche l’apertura di un punto vendita monomarca a Boston, negli Stati Uniti. L’obiettivo è rafforzare la presenza del brand che appena l’anno scorso ha aperto proprio in Massachusetts una propria filiale ed una manifattura in Pennsylvania. 

Nella strategia di espansione di UYN ci sono molte iniziative realizzate dal brand
Nella strategia di espansione di UYN ci sono molte iniziative realizzate dal brand

La strategia di crescita sul mercato internazionale di UYN ha come obiettivo quello di permettere al consumatore di scoprire l’eccellenza dei prodotti del brand. Questo attraverso la conoscenza dei materiali e delle tecnologie, ma anche della filosofia del brand e della sua missione. In questa strategia di espansione e relazione con il consumatore si collocano le numerose iniziative realizzate da UYN nei propri negozi. La più recente ha visto protagonista il punto vendita di Viareggio che lo scorso 29 luglio ha ospitato un interessante talk sul ciclismo, sull’avventura e sulla sostenibilità con protagonista Omar Di Felice. 

UYN

Metarace: i pantaloncini di UYN leggeri e comodi

30.05.2023
3 min
Salva

UYN guarda oltre la prestazione con i suoi nuovi pantaloncini Metarace, nati da un’intuizione: quella di portare all’estremo il livello di comfort per sprigionare tutto il potenziale. Progettati in ogni millimetrico dettaglio, sono stati severamente testati per centinaia di ore dall’ultra ciclista Omar Di Felice.

Il tessuto a fondo gamba ha una trama che si allarga per aumentare l’aerazione sulla pelle e mantenerla fresca
Il tessuto a fondo gamba ha una trama che si allarga per aumentare l’aerazione sulla pelle e mantenerla fresca

Ventilazione aumentata

I pantaloncini Metarace sono progettati per avere una ventilazione aumentata, che garantisce di rimanere sempre freschi durante la pedalata. Il tutto parte dal fondo gamba, che grazie alla tecnologia Dynamic Ventcuff, nel momento della spinta vede aprirsi la trama del tessuto permettendo così all’aria di passare. 

In questo modo, nei giorni il sole picchia in maniera forte, non soffrirete il caldo, anche nei momenti di maggiore spinta. 

Il tessuto Flowtunnels crea un flusso d’aria sulla schiena
Il tessuto Flowtunnels crea un flusso d’aria sulla schiena

Leggeri e asciutti

UYN ha studiato i pantaloncini Metarace in modo tale che possano assecondare al meglio le vostre esigenze. Nella parte del pannello sulla schiena è stato utilizzato il tessuto Flowtunnels. L’obiettivo è quello di creare un continuo flusso d’aria che possa raffreddare la pelle. 

La differenza si nota con la bio-fibra Natex, nata dai semi di ricino. Questo tessuto fa pesare i Metarace il 25% in meno e permette di farli asciugare il 50% più velocemente rispetto ai pantaloncini cuciti con tessuti sintetici. La struttura ultra elastica gli permette di adattarsi a ogni movimento senza limiti.

Il fondello ha quattro densità, una soluzione per aumentare la comodità in sella anche dopo tante ore
Il fondello ha quattro densità, una soluzione per aumentare la comodità in sella anche dopo tante ore

Fondello HP4D

Il fondello è forse la parte più importante per quanto riguarda i pantaloncini ed è così anche nel modello Metarace. UYN ha utilizzato una costruzione anatomica, a quattro livelli di densità, una soluzione che aiuta il ciclista a superare al meglio anche le uscite più lunghe. Questo perché la sua struttura permette di scaricare la pressione dalla zona della seduta.

Il prezzo al pubblico è di 199 euro.

UYN

UYN e Omar Di Felice: obiettivo Antartide in bici

28.09.2022
3 min
Salva

Una notizia che era nell’aria e che ha trovato conferma appena qualche giorno fa. Il brand lombardo UYN ha sviluppato alcuni capi di abbigliamento di ultimissima generazione per supportare al meglio l’ultracyclist Omar Di Felice in occasione della sua prossima impresa estrema, ovvero la più lunga traversata dell’Antartide mai realizzata in bicicletta.

Omar Di Felice ha dunque deciso di alzare nuovamente l’asticella, come si dice in gergo, e dopo aver attraversato la regione himalayana fino al Campo Base dell’Everest (marzo 2021), dopo aver compiuto il giro dell’artico lungo le tre linee di confine (aprile 2022), l’atleta UYN ha annunciato un nuovo progetto: “Antartica Unlimited”, la traversata dell’Antartide in bicicletta.

UYN ha accompagnato Omar Di Felice in gran parte delle sue avventure
UYN ha accompagnato Omar Di Felice in gran parte delle sue avventure

L’Antartide rappresenta senza alcun dubbio il luogo più remoto e inospitale del nostro pianeta. Ispirato dalle imprese leggendarie di Ernest Shackleton, Di Felice cercherà di attraversarlo in bicicletta “coast to coast”, partendo da Hercules Inlet, passando per il Polo Sud e arrivando alla base del Leverett Glacier. E qualora riuscisse a raggiungere la base del Leverett, Di Felice stesso tenterà di fare ritorno al Polo Sud pedalando anche lungo il percorso di rientro.

L’obiettivo sarà quello di coprire in solitaria – ma anche in autosufficienza e senza mezzi di supporto – la distanza più lunga mai percorsa da un ciclista interamente in bicicletta, senza ricorrere agli sci per gli attraversamenti più complessi. 

La prossima avventura dell’ultracyclist sarà la “Antartica Unlimited”
La prossima avventura dell’ultracyclist sarà la “Antartica Unlimited”

Tecnologia contro il freddo

Realizzare l’abbigliamento per un’avventura così complessa ha richiesto un lungo processo di sviluppo, durante il quale il team di ricercatori e designer di UYN ha lavorato a stretto contatto con Di Felice con l’obiettivo di mettere a punto ogni singolo dettaglio. Pensate, verrà anche indossato uno speciale completo UYN composto da giacca e pantaloni imbottiti che gli permetterà di pedalare a temperature estreme: fino a -50 gradi.

Questo progetto di sviluppo, unico al mondo, è durato oltre un anno e ha conosciuto una prima fase di test lo scorso inverno durante il giro del mondo artico. L’intimo in lana Merino e Cashmere, le calze Magma con esclusivo filato Argenthon che riflette il calore e l’abbigliamento da ciclismo invernale UYN completeranno l’outfit che Omar Di Felice sfrutterà per portare a termine questa avventura da record.

Di Felice alla conferenza sul clima di Glasgow nel 2021
Di Felice alla conferenza sul clima di Glasgow nel 2021

Un focus sul tema della crisi climatica 

Ma “Antarctica Unlimited” non sarà solamente un’avventura sportiva estrema, bensì anche una spedizione scientifica. Questa nuova sfida di Omar Di Felice rientra difatti nel progetto “Bike to 1.5°C”, ideato dallo stesso ultra-ciclista italiano per sensibilizzare sui temi relativi alla crisi climatica. L’Antartide è difatti il luogo più fragile e delicato al mondo, e in collaborazione con Italian Climate Network e con l’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, Di Felice avrà modo di studiare e raccontare gli effetti del cambiamento climatico.

Proprio per questo motivo, il progetto “Antarctica Unlimited” avrà una durata di 18 mesi: un periodo lungo il quale la traversata dell’Antartide sarà accompagnata da conferenze con scienziati ed esperti, articoli, un docufilm e molteplici attività di divulgazione nelle scuole. Le date esatte della spedizione unitamente a maggiori dettagli sul progetto verranno comunicati nelle prossime settimane.

UYN

Dorelan ReActive ha il suo evento cycling

30.08.2021
2 min
Salva

Manca appena un mese, giorno più giorno meno, all’attesa prima edizione della Dorelan ReActive Cycling: la granfondo in programma a Peschiera del Garda (Brescia) nei giorni del 2 e 3 ottobre. Una prima edizione per Dorelan, che ha voluto “personalizzare” con il proprio nome questo appuntamento, ma non una prima edizione (si tratterà della sesta) per la gara che negli scorsi anni si era già disputata lungo la splendida sponda veneta del lago più grande d’Italia.

Una visibilità importante

Dorelan vuole amplificare e consolidare i propri sforzi in termini di comunicazione e marketing nel mondo del ciclismo. Per questo ha voluto titolare l’evento con il nome della propria linea di materassi e guanciali studiati appositamente per ottimizzare il sonno, e conseguentemente il recupero, degli sportivi.

Conoscendo le potenzialità del territorio, oltre all’attenzione e all’esperienza del comitato organizzatore, quella che attenderà i partecipanti sarà una gara avvincente lungo un percorso estremamente stimolante. Si attraversa, infatti, una terra di grande ospitalità e di buona tradizione enogastronomica. Previsto un percorso unico, di 94,5 chilometri (1.246 metri di dislivello) totalmente immerso nelle colline del Garda, con continui sali-scendi fra vigneti ed uliveti e lo “specchio” del lago sempre presente. Ma la vera “sorpresa” i partecipanti la incontreranno a metà tracciato, dove verrà scalato il temibile Muro del Garda: uno strappo di 500 metri al 20% di pendenza massima!

Si pedala con Omar di Felice

Un’interessante iniziativa è stata inoltre organizzata da Dorelan in collaborazione con Omar Di Felice, il conosciuto ultracyclist che di Dorelan ReActive è anche Ambassador. Due dei ciclisti iscritti avranno difatti la possibilità di fare la granfondo in compagnia di Di Felice.

I due fortunati potranno così vivere la giornata in bici con Omar, chiedergli consigli tecnici, farsi raccontare dei suoi viaggi, come ad esempio la mitica traversata del Canada Artico nel 2018 dove ha pedalando per circa 1.300 chilometri lungo la Arctic Highway, o magari delle imprese che verranno…

Dorelan

Garmin con Omar Di Felice alla conquista della RAF

13.08.2021
3 min
Salva

Negli ultimi giorni di luglio Omar Di Felice, uno degli ultracyclingman più famosi al mondo, ha conquistato la Race Across France, una delle manifestazioni più dure e prestigiose a livello internazionale in grado di attirare ogni anno i migliori interpreti delle gare no-stop. Nella realizzazione della sua nuova impresa, affrontata senza alcun supporto esterno, il laziale ha potuto contare sul meglio della tecnologia Garmin.

Omar Di Felice mostra la medaglia di finisher
Omar Di Felice mostra la medaglia di finisher

La Francia da nord a sud

Di Felice è partito dalla Costa Azzurra il 23 luglio ed è giunto in Normandia dopo 5 giorni, 8 ore e 49 minuti, percorrendo complessivamente 2.497,26 chilometri per 31.422 metri di dislivello. Il tempo dedicato al riposo è stato di sole 7 ore. Per il nostro ultracyclingman si è trattato di una sfida speciale al momento che lo scorso anno aveva sfiorato il successo. Oltre alla vittoria questa volta è arrivato anche il record della gara.

Garmin Edge 1030 Plus: il ciclocomputer utilizzato da Di Felice
Il Garmin Edge 1030 Plus

Guidato dall’Edge 1030 Plus

Per ottenere il tanto desiderato successo Di Felice ha impostato la propria gara su una precisa strategia grazie alla strumentazione Garmin che da anni lo assiste nelle sue performance. Sulla sua bici era infatti presente un Garmin Edge 1030 Plus, il ciclocomputer cartografico che ha rivoluzionato il mondo dei viaggi in bicicletta, e su cui Omar ha installato la traccia GPS fornita dall’organizzazione.
Oltre alla schermata principale, con la mappa in evidenzia e la traccia da seguire, Omar Di Felice ha personalizzato le videate Garmin Edge 1030 Plus per temi come lui stesso ha raccontato: «Su una ho impostato i valori di potenza e cardio, su quella successiva i dati di distanza con tutte le dinamiche di ciclismo, e una quarta schermata con i dati del cambio elettronico Shimano Di2 per monitorare il livello delle batterie e programmare le soste anche in base alla ricarica. Sull’ultima videata – ha aggiunto – ho impostato l’orario di alba e tramonto: indicazioni molto utili al fine della strategia di soste e riposo».

Si tratta di informazioni molto utili non solo durante la performance ma anche nel post gara per analizzare al meglio la prestazione effettuata.

Gli altri supporti di Garmin

La strumentazione Garmin a disposizione di Omar Di Felice è stata completa dallo sportwatch Fenix 6 Solar e dal sistema Varia Radar 515. Il primo è servito come backup di registrazione di tutta la performance e di verifica incrociata con i dati dell’Edge. Il Varia Radar 515, collocato sotto la sella, ha avuto invece l’importante compito di segnalare a Di Felice il sopraggiungere di veicoli alle sue spalle e allo stesso tempo di avvisare gli automobilisti della sua presenza in strada attraverso una luce rossa.

È lo stesso Omar a sottolinearne l’importanza: «La soluzione Garmin per la sicurezza del ciclista mi è stata molto utile soprattutto nella seconda metà della gara quando la lucidità è venuta un po’ a mancare. L’avviso sonoro del sopraggiungere di auto o camion alle spalle mi ha aiutato a essere vigile su quello che succedeva in strada».

Omar Di Felice

Bici Amore Mio: ok il Tour con Omar Di Felice

23.06.2021
3 min
Salva

L’ultracyclist Omar di Felice ha recentemente portato a termine il primo “Bici Amore Mio Tour”. Un bellissimo viaggio in bicicletta lungo 1.400 chilometri, che ha unito in cinque tappe i cinque alberghi super specializzati per ciclisti che compongono l’omonimo consorzio: l‘Hotel Funivia di Bormio, il Piedmont Bike Hotel di Pralormo, l’Enjoy Bike Hotel di Peschiera del Garda, il Lungomare Bike Hotel di Cesenatico ed Il Silva Splendid Hotel di Fiuggi.

L'itinerario seguito da Omar Di Felice del " Bici Amore Mio Tour"
L’itinerario di “Bici Amore Mio Tour”
L'itinerario seguito da Omar Di Felice del " Bici Amore Mio Tour"
L’itinerario seguito da Omar Di Felice del ” Bici Amore Mio Tour”

La sicurezza prima di tutto

Questa iniziativa, ideata e promossa direttamente da Bici Amore Mio, il network di strutture ricettive ad altissima specializzazione per chi adora pedalare, ha trovato in Omar Di Felice un ambasciatore attento, entusiasta ed estremamente sensibile al tema della sicurezza stradale. E proprio questo viaggio lungo le strade d’Italia ha rappresentato l’occasione per sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica nei confronti del tema sicurezza stradale dei ciclisti. Proprio quest’ultimi sono i più fragili e hanno bisogno, applicando e seguendo alcune semplici regole di buon comportamento, di poter pedalare in condizioni di sicurezza.

Omar con la famiglia del Lungomare Bike Hotel
Omar Di Felice con la famiglia del Lungomare Bike Hotel
Omar con la famiglia del Lungomare Bike Hotel
Omar Di Felice con la famiglia del Lungomare Bike Hotel

Presentato “Zona Omar”

Ma il “Bici Amore Mio Tour” ha inoltre costituito lo spunto per la presentazione ed il lancio (itinerante, a conclusione di ogni tappa sono state difatti organizzati altrettanti incontri con il pubblico e con i giornalisti locali) del nuovo libro scritto da Omar Di Felice edito da Baldini+Castoldi ed intitolato “Zona Omar, Stati Uniti Coast to Coast pedalando oltre il limite”.
In modo particolare, abbiamo incontrato Omar di Felice in occasione della terza tappa del tour, quella con arrivo a Cesenatico presso il Lungomare Bike Hotel. La città di Cesenatico ha fatto rivivere a Di Felice delle emozioni forti considerando che la passione per il ciclismo gli è stata trasmessa dalle prime imprese di Marco Pantani al Giro d’Italia 1995.
«In Romagna vengo spesso e sempre molto volentieri – ci ha confidato Di Felice – qui l’ospitalità è unica. Pedalare poi, partendo da Cesenatico ad esempio, è meraviglioso: si parte dal mare per poi perdersi tra colline e Borghi davvero affascinanti».

Zona Omar libro
Il nuovo libro Zona Omar
Il nuovo libro di Omar Di Felice
Il nuovo libro di Omar Di Felice

Tanti servizi per i ciclisti

Tutte le strutture facenti parte del consorzio Bici Amore Mio sono gestite da veri e propri ciclisti, albergatori in grado di organizzare al meglio e con competenza delle meravigliose vacanze in bicicletta. «I nostri tour – amano ripetere i cinque albergatori del BAM – non sono solo un semplice giro in bici, ma prevedono tutti i servizi migliori per chi pedala, come anche l’offerta di tutte quelle delizie che solo l’Italia può offrire: dal cibo ai panorami, dalla cultura all’ospitalità migliore».

biciamoremio.it

Omar Di Felice con Volchem integratori

Omar Di Felice sull’Everest con il supporto di Volchem

17.02.2021
2 min
Salva

Con un pizzico di giustificato orgoglio, nei giorni scorsi Volchem, azienda padovana specializzata nella produzione di integratori alimentari, ha annunciato la propria collaborazione con Omar Di Felice.

Le imprese di Omar

Ai pochi che non lo conoscono, vale la pena dire che Omar è un ultracyclist di fama internazionale, che negli ultimi anni ha realizzato imprese ai limiti dell’incredibile. Come le lunghe traversate invernali attraverso le strade artiche più difficili ed estreme. La Dalton Highway in Alaska, la Dempster in Canada o la Ring Road in Islanda, tra le ultime percorse.

Dopo la lunga avventura nel cuore del Deserto del Gobi e la traversata delle Alpi, realizzate nel 2020, Omar Di Felice è pronto per una nuova sfida. Lunedì 15 febbraio ha iniziato l’attraversamento in pieno inverno della catena montuosa dell’Himalaya in sella ad una mountain bike. I chilometri da percorrere saranno 1.300 con un dislivello complessivo di 40.000 metri. Omar conta di arrivare entro tre settimane al campo base dell’Everest. Un’impresa da vero ultracyclist.

Omar Di Felice
Omar Di Felice si prepara per affrontare la nuova sfida
Omar Di Felice
Omar Di Felice mentre si prepara per affrontare la nuova sfida attraverso l’Himalaya

Il supporto di Volchem

Omar Di Felice potrà contare sul supporto di Volchem. L’azienda padovana fornirà infatti tutti gli integratori, comprese le barrette e i gel energetici, che accompagneranno Omar nella sua impresa. Stiamo in particolare parlando degli energetici Energen e delle barrette Promeal.

Gli energetici Energen sono un concentrato di maltodestrine liquide, perfette nel fornire rapidamente energia sia nel corso di attività fisiche ad alto dispendio energetico, sia per ristabilire le riserve di glicogeno muscolare dopo un intenso sforzo fisico.
Le barrette Promeal, oltre a garantire una fonte di energia rapida e completa, sono di facile assimilazione da parte dell’organismo anche durante l’attività sportiva.

Prodotti energetici Volchem
Gli energetici Energen e le barrette Promeal di Volchem
Gli energetici Energen e le barrette Promeal di Volchem
Gli energetici Energen e le barrette Promeal di Volchem

Produzione diretta

Non va assolutamente dimenticato che uno dei punti di forza di Volchem è la produzione diretta di tutti i propri integratori. Un aspetto da non sottovalutare e che permette il controllo totale di tutta la filiera produttiva e la realizzazione di formulazioni esclusive.

In questi giorni è possibile seguire la nuova impresa di Omar Di Felice sui suoi canali social. Non mancheranno aggiornamenti anche attraverso la pagina facebook ufficiale Volchem.

volchem.it

Freddo estremo: come mi vesto, Omar Di Felice?

08.01.2021
4 min
Salva

Un ciclista nel bel mezzo delle distese del Canada, in pieno inverno. Chissà che freddo? Chissà come si sarà vestito? Ebbene a quel ciclista, Omar Di Felice, abbiamo chiesto proprio queste cose. L’ultracycler laziale è esperto di climi estremi. Le sue avventure sono ormai celebri: Nord America, Mongolia, Scandinavia, Alpi… Con il suo aiuto abbiamo cercato di capire come ci si veste quando fa molto freddo, perché a quanto pare non si tratta solo di coprirsi.

Di Felice ormai con pochi gradi sopra lo zero non usa i guanti (foto Sestili, anche in apertura)
Di Felice in azione (foto Sestili, anche in apertura)

Sentire freddo all’inizio

«In effetti – dice Di Felice – è più complesso di quel che si possa immaginare. Ma prima bisogna definire il concetto di freddo, perché un conto è fare un allenamento dalle nostre parti e un conto è intraprendere un’avventura estrema. La tecnologia ci mette a disposizione dei capi che prima non c’erano e non è un caso che oggi i pro’ non siano più fermi per due mesi come in passato. 

«La regola principale è quella di vestirsi a strati e di farlo in base al clima e a quello che si deve fare. Se ci sono zero gradi e devo fare un lungo lento mi vestirò in un modo; se devo fare un lavoro ad alta intensità in salita mi vestirò in un altro. In questo caso l’obiettivo è quello di evitare di sudare in vista della discesa. Per questo quando si esce bisogna mettere in preventivo di sentire un po’ di freddo in partenza. Quella prima mezz’oretta di freddo, fino a quando il metabolismo non va a regime, ci serve a non sudare troppo dopo. E’ fondamentale. Molti partono sin troppo coperti, basandosi sulla differenza di temperatura che c’è tra interno ed esterno. In questo modo ci si vestirà sempre troppo».

Il vestiario invernale Uyn. Di Felice sta contribuendo allo sviluppo dei materiali
Di Felice sta contribuendo allo sviluppo dei materiali Uyn

L’approccio mentale conta

«Anche nelle avventure più estreme, con 15-20°C sotto zero, la mia tecnica è quella di sentire freddo all’inizio. Un vero pugno in faccia in quel caso. Ma il trucco è quello di regolare lo sforzo per riuscire a riscaldarsi quanto prima. La mia zona di lavoro è una Z2 alta – Z3 bassa, questa mi consente di tenerla per lungo tempo e di non fare fuori giri nei quali accumulo acido lattico, perché poi dovrei rallentare e questo significherebbe raffreddarsi. Può succedere che magari appena partito vada un po’ più forte per scaldarmi un po’ prima, ma dopo 10′-15′ mi metto a regime.

«Questi pero sono casi estremi. Dalle nostre parti non bisogna avere paura di prendere freddo, non si va incontro a rischio di congelamenti. Al massimo non avrò quella sensazione di benessere nell’andare in bici, mi faranno un po’ male mani e piedi, ma non ci sono rischi concreti.

«Conta poi l’approccio mentale – riprende Di Felice – Piove: esco o non esco? Oggi la tecnologia dei capi ci consente di fare 4 ore sotto l’acqua senza problemi, sta quindi a noi decidere se inforcare la bici o no. Non è un motivo tecnico, ma mentale. A me il freddo piace, ma non è che non lo senta, solo che mentalmente non sono reticente. In certe situazioni sono consapevole che da quando attaccherò i pedali sarà una lotta, ma non è un problema».

Le scarpe invernali Shimano MW7
Le scarpe invernali Shimano MW7

Estremità protette

E allora come si veste Omar Di Felice quando fa freddo? Ricordiamo che intorno agli zero gradi ormai lui è temprato ed esce come se fosse primavera o quasi!

«Per prima cosa copro le estremità: mani, piedi, punta del naso. Sono i recettori del freddo e che mandano i segnali al resto del corpo. Per questo uso un sottocalza di lana merino per i piedi. Più o meno la stessa cosa per i guanti: un paio invernali e in caso di temperature molto basse un sottoguanto sempre in lana merino.

«Il mio abbigliamento è Uyn, marchio che, soprattutto nell’intimo, è performante vista sua esperienza nello sci. Quindi giubbino e calzamaglia che sto sviluppando proprio con loro. E’ importante che non ci sia troppa aria tra intimo e giubbino, perché questa tende a raffreddarsi e a raffreddare il corpo. Una volta c’erano queste giacche larghe che sventolavano super pesanti e addosso eri congelato ugualmente.

«Per quel che riguarda gli accessori, uso scarpe invernali, le Shimano MW7. A tal proposito non capisco perché si cambi il vestiario e non le scarpe d’inverno. Hanno una struttura e un’imbottitura diversa. Sono pressoché eterne, visto che si usano per un breve periodo dell’anno. Inoltre grazie a queste non metto il copriscarpa, neanche a -15°C. Poi non manca lo scaldacollo, che alzo e abbasso a seconda delle esigenze e corpo anche la punta del naso. In testa fascia o cappellino sottocasco. Attenzione, il sottocasco, che sia fascia o cappellino, vanno tolti quando si fa una salita, sempre per evitare che si bagnino con il sudore. Vanno rimessi nella tasca o, meglio ancora, nella borsetta, queste ormai sono comode, minimal e per allenarsi vanno bene».

Infine una chicca: «Utilizzo anche delle creme a base di burro di karite, ma solo se il freddo è davvero intenso per preservare la pelle. E della normale crema tipo Nivea dopo una giornata al gelo».