Dalla KTM alla Bianchi: Luca Mozzato e la nuova Oltre

08.02.2023
7 min
Salva

Da un paio di giorni Luca Mozzato è sull’Etna, cercando di dribblare la perturbazione annunciata sul vulcano e preparando nel frattempo la Kuurne-Bruxelles-Kuurne, dopo il debutto all’Etoile de Besseges. Il vicentino è approdato alla Arkea-Samsic (che giusto ieri ha annunciato il prolungamento della sponsorizzazione fino al 2025) dopo la chiusura della B&B Hotels ed ha avuto veramente poco tempo per abituarsi alla nuova squadra.

«A livello generale – spiega – non ho trovato grosse differenze. Gli ambienti sono molto simili, il modo di lavorare, la mentalità sono un po’ quelle. Poi ovviamente ci sono delle cose che funzionano meglio, altre che funzionano un po’ peggio, però mi trovo bene. Quello che è successo alla vecchia squadra è stato una bella bastonata. Zero preavviso, era da metà stagione che si parlava di questo gran progetto. Invece da quello che si è capito, erano stati presi degli accordi senza avere niente di scritto. E noi siamo rimasti in mezzo alla strada».

Luca Mozzato ha 24 anni, è alto 1,78 e pesa 67 chili. Dal 2023 è alla Arkea-Samsic. E’ pro’ dal 2020
Luca Mozzato ha 24 anni, è alto 1,78 e pesa 67 chili. Dal 2023 è alla Arkea-Samsic. E’ pro’ dal 2020

La curiosità che ci ha spinto a cercare Mozzato riguarda il passaggio dalla KTM Revelator Alto alla nuova Bianchi Oltre, di cui avevamo già parlato con Warren Barguil, ricordando che da junior Mozzato aveva già usato le bici Bianchi alla Contri Autozai.

«Mi aspettavo di prenderla in ritiro – racconta – solo che la mia situazione è stata gestita molto in fretta, quindi a dicembre la bici non era ancora pronta. Mi è arrivata a casa ai primi di gennaio, già montata nella scatola. Ho dovuto solo stringere due viti e poi era pronta da usare».

E’ stato difficile abituarsi?

E’ tanto diversa dalla KTM, però sono uno che non ci mette tanto ad abituarsi ai cambiamenti. Abbiamo fatto piccoli interventi sulla posizione. Avendo lo sterzo tanto più basso, sono riuscito ad abbassarmi parecchio. Già in precedenza avrei voluto essere più aerodinamico, ma non era possibile perché avevo lo sterzo in battuta. Quindi non c’erano spessori da togliere e non riuscivo ad andare più in basso.

Non potevi mettere un attacco con l’angolo negativo?

L’ho sempre avuto così, infatti, almeno finché c’erano cannotti della forcella rotondi, per cui si riuscivano a montare attacchi di tutte le misure e tutti gli angoli. Invece nell’ultimo periodo, ogni marchio sta provando a fare dei pezzi esclusivi, soprattutto attacco manubrio e reggisella. Ormai sono personalizzati per ciascun telaio, quindi non è facile fare certe variazioni.

Come si comporta la nuova bici?

Sono contento. Stando in mezzo al gruppo nelle prime gare, la sensazione è che quando si va veramente forte, quindi sopra i 45-50 orari, la bici sia veramente veloce. Magari non si lancia proprio subito, però una volta che ha raggiunto la velocità di crociera, senti che la tiene bene.

Merito delle ruote o del telaio?

Del pacchetto completo. Sentendo parlare gli altri che lo scorso anno avevano già Shimano, vedo che anche loro globalmente sono contenti. Al momento ho preso un paio di ruote abbastanza standard, le Shimano da 50 millimetri. Non ho ancora fatto tapponi di alta montagna o grandi piattoni, per cui con quelle da 50 si va dovunque. Magari il giorno in cui andremo alla Scheldeprijs, che è un biliardo, allora magari potrò partire con le ruote da 60 o anche più alte. Quando invece ci sarà in ballo una tappa del Giro con 4.000 metri di dislivello, magari passerò alle ruote da 30.

Hai provato a fare qualche volata?

E’ molto reattiva, almeno io ho la sensazione che nel momento in cui sprigioni la forza oppure quando esci di ruota, la bici acceleri velocemente

I corridori dell’Arkea, qui all’Etoile des Besseges, hanno offerto buoni feedback sulla nuova Oltre
I corridori dell’Arkea, qui all’Etoile des Besseges, hanno offerto buoni feedback sulla nuova Oltre
E’ tanto diversa dalla Bianchi che avevi da junior?

Sono due concetti diversi. Da junior usavo principalmente la Bianchi Sempre, un modello abbastanza ibrido. Invece per il mondiale a Doha, la squadra, mi aveva fornito una delle prime Oltre XR4 che era appena uscita. Già allora si cominciava a spingere verso la ricerca dell’aerodinamica e quella era una bici veloce, anche se non leggerissima. Se ben ricordo, era più verso gli 8 chili, però in pianura andava forte. Non ho in mano tutti i dati, sono sensazioni personali, però secondo me rispetto ai modelli precedenti, la nuova Oltre è ancor più polivalente. Magari è un po’ meno reattiva sul fatto di alzarsi in piedi in salita, però sui tratti pedalabili, a velocità intorno ai 20-25 e pendenze fra il 4 e il 6 per cento, senti che la bici va.

Secondo te è una bici con cui potresti fare anche le corse del Nord?

E’ una bella domanda, perché soprattutto per la parte anteriore, quindi la forcella e il manubrio integrato, potrebbe essere un problema. Proprio in questi giorni, un gruppo di corridori con dei tecnici Bianchi sono andati a fare dei test sulle strade del Nord. Hanno fatto ricognizioni sul percorso della Gand, di Harelbeke e della Roubaix, per provare due o tre tipologie differenti di telaio, le ruote, le pressioni, forse anche il manubrio. E quindi a seconda di quello che concluderanno, avremo le informazioni per partire il più preparati possibile.

Usi le ruote con tubeless, tubolari o copertoncini?

Ci lasciano liberi. Io negli ultimi tre anni ho usato il tubeless e mi sono sempre trovato bene. In ritiro a gennaio ho provato il tubolare per 2-3 giorni e la sensazione è stata completamente diversa. La prima uscita è stata non dico traumatizzante, però ti rendi conto che a parità di velocità, le sensazioni sono completamente diverse. Il tubolare è molto più diretto, il tubeless, anche a livello di tenuta, ti perdona qualcosa di più. Secondo me è dovuto anche al fatto che il tubeless si può gonfiare meno, quindi quando ci sono piccole sconnessioni dell’asfalto, hai una maggiore tolleranza. Così sono tornato al tubeless.

Nel ritiro di gennaio, Mozzato ha usato ruote con tubolari, ma ha preferito rimanere sulla scelta dei tubeless
Nel ritiro di gennaio, Mozzato ha usato ruote con tubolari, ma ha preferito rimanere sulla scelta dei tubeless
Quindi si guida anche meglio?

In discesa soprattutto, fra le curve la bici dà grande fiducia. Prima avevo spesso l’impressione di andare molto più forte, nel senso che sentivo di essere spesso vicino al limite di sicurezza. Invece adesso ho l’impressione che la bici ti dia talmente tanta fiducia, che nelle parti guidate e nelle curve veloci ti spinga maggiormente verso il limite e di fatto vai più forte. Il problema è che quando ti molla, magari ti molla forte.

Hai cambiato anche sella e pedali?

Ho cambiato tutto. Per la sella sono su un modello standard di Selle Italia, la SLR classica col buco e al momento mi trovo bene. Per i pedali sono tornato a Shimano dopo tre anni con Look e non ho faticato a riabituarmi.

Tornando alla posizione, visto che ti sei abbassato, ti sei anche allungato?

In teoria sarebbe così, ma il telaio è un po’ più corto, quindi di conseguenza la distanza fra sella e manubrio rimane molto simile. Poi ovviamente c’è stato qualche aggiustamento sia a livello di arretramento che di altezza di sella, però si parla di millimetri. Due anni fa ho avuto un fastidio al ginocchio, quindi l’idea per quando vado a toccare la posizione è di non stravolgerla mai. Piuttosto meglio cambiare poco a poco.

Quindi contento della nuova bici?

In squadra siamo tutti veramente contenti. L’arrivo di Bianchi è stato proprio una bella notizia. Quando è arrivata l’informazione, abbiamo cominciato a vedere qualche video e abbiamo visto che c’era questo progetto nuovo. Sembra che ci abbiano investito parecchio e che ci siano delle idee innovative che funzionano. 

Bianchi guarda al triathlon e lavora per Parigi 2024

22.02.2022
4 min
Salva

Le Olimpiadi di Parigi 2024 sono meno lontane di quanto si possa pensare e gli atleti sono già al lavoro per guadagnarsi il pass olimpico. Tra questi c’è anche Jonas Schomburg, tedesco classe 1994, specialista nella distanza del triathlon Olimpico e già protagonista alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Nella sua rincorsa alla qualificazione per la rassegna olimpica francese, Schomburg potrà contare sul supporto tecnico del Reparto Corse Bianchi, una vera eccellenza dell’azienda di Treviglio. Tramite l’accordo con il tedesco, Bianchi conferma così il proprio DNA racing anche nel triathlon Olimpico.

La nuova sede Bianchi di Treviglio
La nuova sede Bianchi di Treviglio

Il meglio di Bianchi

Bianchi ha deciso di mettere a disposizione di Jonas Schomburg i seguenti tre modelli: Specialissima, Oltre XR4 e Aquila.

Con le sue qualità all-rounder, Specialissima si caratterizza per la sua leggerezza e offre al tempo stesso la rigidità ideale per trasferire tutta la potenza sull’asfalto, soprattutto nelle frazioni caratterizzate da salita.

Oltre XR4 è invece il modello aero per eccellenza di Bianchi, perfetto su segmenti veloci.

Aquila è infine il modello da crono. Presenta forme appositamente disegnate per ricercare la massima aerodinamicità, garantendo un’ottima configurazione anche per il triathlon Olimpico che prevede un tratto bici di 40 chilometri (preceduto da 1.500 metri di nuoto e 10 chilometri di corsa).

Ispirato da Pantani

Jonas Schomburg nei giorni scorsi ha fatto visita alla sede Bianchi di Treviglio. Nell’occasione non ha mancato di sottolineare l’orgoglio per essere stato scelto da un marchio così importante.

«E’ un onore – ha detto il tedesco – entrare a far parte della famiglia Bianchi. Rappresentare un brand così iconico e ricco di know-how tecnologico mi motiva moltissimo e allo stesso tempo mi carica di responsabilità. Marco Pantani e Lothar Leder sono gli atleti che mi hanno ispirato da giovane e, infatti, la bici è il mio punto forte tra le tre specialità del triathlon. Non vedo l’ora di portare, con orgoglio, lo spirito Bianchi in tutto il mondo nel mio percorso di avvicinamento alle Olimpiadi di Parigi 2024.

«Ho la possibilità di scegliere tra tre modelli dalle caratteristiche diverse – ha concluso – ciascuno appositamente progettato per differenti situazioni di gara. Valuterò in base al tracciato quale utilizzare. Avere un partner come Bianchi verso le Olimpiadi di Parigi 2024 è un onore».

Fabrizio Scalzotto CEO di Bianchi, ha accolto Schomburg nella sede di Treviglio
Fabrizio Scalzotto CEO di Bianchi, ha accolto Schomburg nella sede di Treviglio

Una scelta strategica

La scelta di affiancare Jonas Schomburg nella sua rincora alle Olimpiadi di Parigi 2024 permetterà a Bianchi di portare il proprio know-how nel triathlon e nello stesso tempo di rafforzare la propria presenza nel mercato tedesco. A sottolinearlo è lo stesso Fabrizio Scalzotto, CEO del brand.

«Siamo molto felici – ha commentato – di annunciare questa partnership con Jonas Schomburg perché ci permette di portare l’esperienza Reparto Corse nell’élite del triathlon. Affiancheremo Jonas nel suo percorso di avvicinamento alle Olimpiadi di Parigi 2024, con l’obiettivo di raccogliere vittorie e presentarci ai nastri di partenza della prova olimpica. Dal punto di vista strategico, inoltre, questo accordo è importante per rafforzare la nostra presenza sul mercato tedesco, dove vogliamo essere sempre più protagonisti».

Il primo appuntamento stagionale che vedrà protagonisti Jonas Schomburg e Bianchi è previsto il prossimo 11 marzo a Miami nel circuito Clash Endurance.

Bianchi

Bianchi Oltre XR4

Cambio in Australia: tutti su Bianchi

20.04.2021
3 min
Salva

Da quest’anno le biciclette Bianchi saranno al fianco degli uomini del Team Bike Exchange. I modelli usati da Simon Yates e compagni saranno: Oltre XR4, Specialissima e Aquila CV. Le prime due sono dedicate alle gare in linea, mentre la terza è per le cronometro.

Una certezza

La Oltre XR4 è una bicicletta dai profili aerodinamici molto spiccati e adatta a tutti i terreni, non a caso nelle stagioni passate ha vinto gare come la Milano-Sanremo e corse a tappe come la Vuelta. Quest’anno la vedremo nella versione con i freni a disco. Il telaio è stato realizzato utilizzando la tecnologia Bianchi CV (Countervail) che cancella l’80% delle vibrazioni che provengono dalla strada. Questo risultato è stato ottenuto grazie all’utilizzo di una resina speciale.
L’ottima efficienza aerodinamica della Oltre XR4 è dovuta anche al manubrio integrato firmato RC Reparto Corse e realizzato da Vision, che permette il passaggio interno dei cavi per la massima pulizia frontale.
Le ruote sono le Shimano C60 disc in carbonio con un profilo di 60 millimetri. Il mozzo a flange larghe e il cerchio disassato aiutano in termini di aerodinamica e di elevata rigidità. Saranno disponibili sia per pneumatici tubolari che tubeless.

Specialissima team bike exchange
La Bianchi Specialissima ha un telaio da 750 grammi
Specialissima team bike exchange
La Bianchi Specialissima ha un telaio da 750 grammi

La novità di Bianchi

La nuova Specialissima è la bicicletta adatta per affrontare gli arrivi in salita impegnativi, infatti il peso del telaio è di 750 grammi. Anche su questa bicicletta troviamo il freno a disco. Il telaio è stato realizzato con la tecnologia Bianchi CV di cui abbiamo parlato in precedenza. Le linee dei tubi sono meno generose rispetto alla sorella Oltre XR4, anche se la nuova versione strizza l’occhio all’aerodinamica.
Anche per la Specialissima c’è il manubrio firmato Reparto Corse, realizzato in collaborazione con Vision con il passaggio interno dei cavi. Le ruote sono sempre di Shimano, in questo caso le C40 in carbonio con un profilo di 40 millimetri.

Jack Bauer Bianchi Aquila CV
Jack Bauer sull’Aquila CV nella crono dell’UAE Tour
Jack Bauer Bianchi Aquila CV
Jack Bauer sull’Aquila CV nella crono dell’UAE Tour

Un’Aquila molto veloce

Per le prove contro il tempo i ragazzi della Bike Exchange avranno a disposizione l’Aquila CV. Un telaio che spicca per le sue doti aerodinamiche e garantisce la piena trasmissione di potenza alla ruota posteriore. Anche per l’Aquila CV è stata usata la tecnologia Countervail per ridurre le vibrazioni.
Per la bicicletta da cronometro le ruote sono di Vision, più esattamente la Metron 81 SL all’anteriore e la lenticolare Metron TFW al posteriore. Proprio su quest’ultima è stata usata una vernice ultraleggera che incrementa l’efficienza aerodinamica e mantiene il peso sui 945 grammi. Oltre alle ruote saranno di Vision anche il manubrio e le appendici.

Portaborraccia Tacx Ciro
Le Bianchi saranno equipaggiate con il portaborraccia Tacx Ciro
Portaborraccia Tacx Ciro
Le Bianchi saranno equipaggiate con il portaborraccia Tacx Ciro in carbonio

La scheda tecnica

GruppoShimano Dura Ace Di2
RuoteShimano e Vision per le cronometro
PneumaticiPirelli
ManubrioReparto Corse by Vision
Sella Reparto Corse by Vision
ReggisellaReparto Corse
PedaliShimano

Shimano, Fizik, Tacx e Pirelli

Tutte le biciclette sono equipaggiate con lo Shimano Dura Ace Di2 Disc, selle Fizik e portaborracce Tacx. Infine, i pneumatici sono i Pirelli PZero sia nella versione tubolare che tubeless.

Roglic Vuelta Bianchi

Roglic e Bianchi, gran bis alla Vuelta

09.11.2020
3 min
Salva

Per il secondo anno consecutivo Primoz Roglic ha vinto la Vuelta a España pedalando su biciclette Bianchi. Il marchio italiano chiude nel migliore dei modi l’esperienza con il Team Jumbo-Visma. Un punto decisivo della vittoria di Roglic è stata la cronometro corsa in sella alla Bianchi Aquila CV.

Materiali decisivi

L’ultima Vuelta ha dimostrato ancora una volta, che il materiale con il quale competono i corridori è fondamentale per arrivare alla vittoria. Primoz Roglic in sella alla Oltre XR4 ha trovato alcuni colpi vincenti riuscendo a vincere tre tappe e a centrare numerosi piazzamenti, che gli hanno valso ben 48 secondi di abbuoni contro i 16 di Richard Carapaz. Secondi che hanno fatto la differenza ai fini della vittoria finale. Questi secondi sono stati presi da Roglic anche grazie alle caratteristiche della Oltre XR4, che garantisce ottime prestazioni in salita e allo stesso tempo grazie alle sue doti aerodinamiche permettono di sprintare anche negli arrivi veloci.

Altro momento chiave della corsa spagnola è stata la cronometro a Mirador de Ezaro, che Roglic ha vinto in sella alla sua Bianchi Aquila CV, anche se gli ultimi 1,8 chilometri li ha percorsi con la Oltre XR4 per via delle pendenze molto aspre. Lo stesso Roglic, che è molto pignolo nella messa a punto della bicicletta, descrive così la sua bici da cronometro.
«L’Aquila CV è davvero molto veloce. Funziona. Io cerco la perfezione in tutte le bici che utilizzo ed è davvero bello guidare un mezzo veloce come questo».

In questi anni Roglic ha lavorato a stretto contatto con i tecnici di Treviglio per creare la bici più veloce possibile. A dimostrazione dell’impegno del marchio italiano nel ricercare le migliori prestazioni, Francesco Baroni, Marketing and Communication presso Bianchi, ci ha svelato che «in azienda abbiamo due macchinari, di cui uno misura l’integrità e la sicurezza di ogni telaio e l’altro misura la rigidità. Noi selezioniamo quelli che hanno un indice di rigidità migliore e li forniamo al team».

Roglic sulla sua Bianchi Aquila CV durante la Vuelta
Primoz Roglic impegnato sulla sua Aquila CV
Roglic sulla sua Bianchi Aquila CV durante la Vuelta
Primoz Roglic impegnato sulla sua Aquila CV nella cronometro di Mirador de Ezaro

Comfort ok con il Bianchi CV

La Oltre XR4 e l’Aquila CV vantano entrambe il sistema Bianchi CV in grado di cancellare fino all’80% delle vibrazioni che provengono dalla strada. Questo sistema è frutto dell’utilizzo di un materiale esclusivo composito integrato nei telai e nelle forcelle in carbonio. Il vantaggio per i corridori si concretizza in un migliore controllo della bicicletta, un minore affaticamento muscolare che porta a preservare maggiormente le energie, soprattutto nei momenti chiave.

Lotta sui grammi

La ricerca e sviluppo di Bianchi per alleggerire il più possibile il peso delle biciclette ha ideato un esclusivo sistema di verniciatura che riduce in maniera importante il peso molecolare del rivestimento. Il risultato è un risparmio di 80 grammi sul peso totale della bicicletta e miglioramento del rapporto peso/potenza.

Roglic festeggia sull'arrivo della penultima tappa in sella alla Oltre XR4
L’arrivo della penultima tappa in sella alla Oltre XR4
Roglic festeggia sull'arrivo della penultima tappa in sella alla Oltre XR4
Roglic esulta sull’arrivo della penultima tappa in sella alla Oltre XR4

Nel ciclismo moderno in cui i grandi giri vengono vinti o persi per pochi secondi, la ricerca e sviluppo dei marchi che riforniscono i team, è diventata fondamentale. I famosi marginal gains sono diventati l’ago della bilancia che spostano gli equilibri a favore di uno o dell’altro corridore. Per questo motivo anche i componenti rivestono un ruolo fondamentale e anche in questo caso sono stati impiegati marchi leader di settore, come Shimano per il gruppo e le ruote, Vision per i manubri e Fizik per le selle.

Roglic

Le Bianchi del Team Jumbo-Visma

25.09.2020
3 min
Salva

Ogni squadra ha in dotazione diversi modelli di bicicletta, infatti ci sono corridori che preferiscono puntare sulla leggerezza e altri che ricercano l’aerodinamicità. Oltre ai gusti dei singoli corridori, ad influenzare la scelta della bici c’è la tipologia di tracciato da affrontare. Una cosa è pedalare sul pavé della Roubaix e un’altra è scalare le montagne alpine. Il Team Jumbo-Visma pedala su biciclette Bianchi e i corridori possono scegliere fra la Oltre XR4 e la Infinito CV per le gare in linea, e l’Aquila CV per le cronometro.

Oltre XR4 Jumbo
La Oltre XR4 presenta un profilo dei tubi aerodinamico
Oltre XR4 Jumbo
La Bianchi Oltre XR4 presenta un profilo dei tubi aerodinamico che la rende versatile

La Bianchi Oltre XR4

Delle bici a disposizione del Tema Jumbo-Visma la Oltre XR4 è certamente la più versatile. Dopo il terzo posto al Tour de France di Steven Kruijswijk nel 2019, è arrivato il secondo posto di Primoz Roglic quest’anno. In aggiunta sono arrivate le vittorie di tappa di Wout Van Aert, già trionfatore di Strade Bianche e Milano-Sanremo. La Oltre XR4 è una bicicletta con il profilo dei tubi aerodinamico e dotata della tecnologia Bianchi CV (Countervail). Questo sistema smorza le vibrazioni dell’asfalto fino all’80% in meno. Un risultato dovuto all’utilizzo di un materiale composito integrato nel telaio e nella forcella. Oltre a questo sistema Bianchi ha messo a punto un’esclusiva verniciatura che riduce il peso molecolare del rivestimento della Oltre XR4. In questo modo il telaio pesa fino a 80 grammi in meno. Questo nuovo sistema di verniciatura sarà introdotto in alcuni modelli top di gamma della collezione 2021.

Infinito CV
La Infinito CV è usata per le Classiche del Nord
Infinito CV
Per le classiche del Nord o per i percorsi con fondi irregolari la scelta cade sulla Infinito CV

E per le classiche la Infinito CV

All’interno della gamma Bianchi la Infinito CV è posizionata fra le biciclette endurance. Le sue caratteristiche la rendono perfetta per affrontare le classiche del Nord, soprattutto quelle con il terreno sconnesso. Anche questa bicicletta gode del sistema Bianchi CV per uno smorzamento maggiore delle vibrazioni. Le geometrie sono pensate per un comfort maggiore, con il tubo sterzo e i foderi posteriori più lunghi per una posizione meno aggressiva. A conferma del carattere più dolce della Infinito CV vi è anche la possibilità di montare pneumatici da 32 millimetri di larghezza. Garanzia di un migliore comfort, aderenza e controllo.

Aquila CV
Per le prove contro il tempo c’è l’Aquila CV
Aqauila CV
Per le prove contro il tempo i corridori della Jumbo-Visma usano l’Aquila CV

E per le crono c’è l’Aquila

Nel Team Jumbo-Visma sono presenti molti corridori che primeggiano nelle cronometro, basta pensare a Tom Dumoulin, Primoz Roglic e Wout Van Aert, quest’ultimo secondo agli ultimi mondiali. Per affrontare al meglio le prove contro il tempo c’è l’Aquila CV. Un mezzo che garantisce la massima efficacia aerodinamica e trasmissione di potenza ai pedali. Anche per questa bicicletta Bianchi ha utilizzato il sistema CV Countervail per ridurre le vibrazioni.
Infine ricordiamo che tutte le biciclette della Jumbo-Visma sono equipaggiate con il gruppo Shimano Dura Ace Di2 e ruote sempre della casa giapponese. Per i manubri i corridori possono scegliere fra diverse soluzioni messe a disposizione da Vision.