Tannus cerca un marketing manager per l’Europa

15.10.2022
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Tannus è da sempre sinonimo di coperture piene, quindi estremamente durevoli. Stiamo parlando di una realtà consolidata a livello mondiale nel settore polimerico di alta fascia, oggi conosciuta nel mondo del ciclismo anche grazie all’innovativo Tannus Armour Tubeless, un inserto specifico per pneumatici tubeless. Core product del brand rimane sempre la gomma piena Airless, la più performante del settore, pensata per un uso stradale.

Guardando al settore offroad, sono sempre più i team mountain bike che negli ultimi anni hanno deciso di affidarsi ai prodotti Tannus considerandoli un componente estremamente affidabile.

Da sinistra Riccardo Natali, Jazz Waila (CEO Tannus International) ed Alessandro Coianiz
Da sinistra Riccardo Natali, Jazz Waila (CEO Tannus International) ed Alessandro Coianiz

Un brand in crescita

Attualmente il gruppo Tannus sta attraversando una fase di forte crescita che sta interessando in particolare il mercato europeo. Per rispondere al meglio a tale situazione, l’azienda è alla ricerca di un marketing manager che ricopra il ruolo di guida e coordinamento per tutti le attività messe in atto dai singoli partner che oggi operano in maniera autonoma sul mercato europeo.

«Il candidato ideale – ci comunicano i responsabili di Tannus Italia – avrà una capacità decisionale autonoma, tenendo comunque sempre come riferimento le indicazioni ricevute dal management, questo per un perfetto gioco di squadra. Tutte le attività da sviluppare riguarderanno naturalmente il mercato europeo».

«Tra le mansioni da ricoprire – prosegue la comunicazione – rientra la gestione delle campagne di marketing online riguardanti blog, web magazine, Adv Facebook, Google e newsletter. Il candidato ideale dovrà essere in grado di redarre testi coerenti e in linea con il brand Tannus. A queste attività andrà ad aggiungersi la gestione delle sponsorizzazioni con i rider e i team con i quali collaboriamo».

I requisiti richiesti

Per ambire a occupare la nuova posizione di marketing manager Tannus per il mercato europeo sono richiesti i seguenti requisiti: istruzione secondaria di secondo grado o universitaria; dimestichezza nell’uso del pacchetto Microsoft Office e sistemi gestionali, oltre che di programmi e applicazioni per l’advertising online.

Dovendosi confrontare a livello europeo risulta fondamentale la conoscenza della lingua inglese. La conoscenza di ulteriori lingue straniere è naturalmente apprezzata.

Accanto alla conoscenza dell’inglese, risulta essere importante il possedere ottime capacità di comunicazione, relazionali e organizzative che risulteranno estremamente utili dovendosi interfacciare con nazionalità e culture differenti fra loro.

La gamma di Tannus copre ogni tipo di bici
La gamma di Tannus copre ogni tipo di bici

Lavoro di squadra

«E’ altresì importante avere già svolto un ruolo analogo nel settore bici – aggiungono da Tannus Italia – e conoscere il mondo outdoor ed in particolare il ciclismo. Dovendo poi lavorare in sinergia con i partner europei di Tannus, il candidato ideale dovrà essere in possesso di una ottima predisposizione per il lavoro di squadra. Questa caratteristica risulta fondamentale nella gestione della clientela internazionale e nella risoluzione delle eventuali problematiche che si dovessero presentare nello svolgimento dell’attività lavorativa».

Per candidarsi, occorre inviare il proprio curriculum vitae al seguente indirizzo mail: office@tannusitalia.com

Chi desiderasse ricevere ulteriori informazioni può eventualmente contattare il numero +39 333 7447892.

Tannus

Celestino, Pontoni e una strana (ma bella) collaborazione

13.10.2021
4 min
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«Pronto Mirko? Sono Daniele mi farebbe piacere collaborare con te e vedere come lavori». Una telefonata nel bel mezzo dell’estate: Daniele Pontoni chiama Mirko Celestino ed ecco che nasce un bel progetto, che è già una bella storia. Un tecnico, anzi un cittì che aiuta l’altro. Finora si era visto poco, almeno in certe misure. Quasi solo con Villa e Cassani, quindi strada e pista, ma qualcosa sta cambiando. Vuoi per le direttive della Fci, vuoi per il buonsenso dei tecnici stessi, ma Celestino e Pontoni una mano se la sono data e se la daranno.

Pontoni Colledani
Pontoni è cittì del cross da questa estate. Per il friulano un grande passato anche nella Mtb
Pontoni Colledani
Pontoni è cittì del cross da questa estate. Per il friulano un grande passato anche nella Mtb

Il lavoro del cittì

Davvero è così? E perché? Vogliamo sapere come è andata e lo chiediamo proprio a Celestino.

«E’ vero – ammette Celestino – c’è una collaborazione come non c’era mai stata prima. Io sui campi del cross e Pontoni su quelli della mountain bike. E’ la nuova direzione…

«”Ponto” ha una fortuna che io non ho avuto e cioè qualcuno che possa stargli vicino nei suoi inizi da commissario tecnico. Non si tratta infatti di fare “solo” il direttore sportivo, vale e a dire fare le convocazioni e dare le direttive per la gara. No, un cittì deve gestire il budget, organizzare la trasferta, gestire il magazzino… Io ormai sono cinque anni che ricopro questo ruolo e mi sono fatto le ossa. Ma all’inizio è stata dura. Quando ci siamo sentiti Daniele mi ha detto: aiutami su queste cose perché sono inesperto. Lui ha sempre avuto il suo club, ma la nazionale è tutt’altra cosa».

Celestino in Francia? E Pontoni (a destra) fa le veci del cittì alla Mythos Primiero di Massimo Panighel (al suo fianco)
Celstino in Francia e Ponti fa il “cittì della mtb” alla Mythos. Eccolo con Panighel e Simoni

Primo passo in Serbia

E così succede che i due tecnici questa estate si ritrovino a braccetto in Serbia, in occasione del campionato europeo marathon (foto in apertura). Le sensazioni sono subito positive da entrambi le parti. Tanto che qualche settimana dopo in occasione delle premondiali indicate da Celestino stesso c’è una concomitanza tra due marathon. E così Mirko va in Francia alla Forestiere e Daniele a Fiera di Primiero, per la Mythos.

«La verità – continua Celestino – è che alla fine serve gente che sta sul campo, gente che ti aiuta e che contribuisce a limare lo stress di una trasferta, che faccia anche il lavoro sporco e si rimbocchi le maniche. Venendo in Serbia, Ponto ha potuto vedere come andavano gestite alcune cose. Doveva venire anche al mondiale di Capoliveri, ma poi era troppo imminente la sua partenza per la Coppa del mondo di ciclocross in America. No, no… devo dire che siamo già amici e che questa collaborazione farà bene ad entrambi».

E sì, perché anche Celestino ha teso la mano. Mirko si è detto disponibile ad andare sui campi del ciclocross. senza contare che possono dare uno sguardo dal vivo anche agli atleti. Pensiamo solo ai biker che d’inverno fanno ciclocross.

«Esatto: andrò ad aiutarlo nel ciclocross. Anche se non è il mio mondo, lo ammetto. Gli ho detto: tu mi dici cosa devo fare e io lo faccio». A prescindere dalla battuta, che ricorda quella del comico di Zelig, emerge lo spirito di collaborazione anche da parte di Celestino.

Celestino è tecnico della nazionale Mtb da cinque anni. Segue tre specialità (uomini e donne): cross country, marathon ed eliminator
Celestino è tecnico della nazionale Mtb da 5 anni. Segue tre specialità (uomini e donne): cross country, marathon ed eliminator

Due ragazzi umili

Stima e fiducia reciproca per due caratteri e due storie che tutto sommato si somigliano: vocazione verso il lavoro, una lunga e prosperosa carriera da atleti e una buona dose di umiltà.

«Pontoni non lo conoscevo – conclude Celestino – Sapevo chi fosse, qualche parola di circostanza ma nulla più. Ma è bastato poco per capirci. E’ una di quelle persone che basta che ci stai quattro ore e sembra che lo conosci da una vita. E la cosa bella è che ho notato che questa sintonia si è creata anche con il mio staff. Lui mi ha detto: che bel gruppo che hai intorno a te, Mirko. C’è gente che dà l’anima. Si vede che lavorano non solo perché possano dire “sono stato in nazionale”, ma proprio perché ci credono.

«Pensate che anche i miei collaboratori hanno detto che in caso di chiamata sono pronti ad aiutare Pontoni. Quella telefonata l’avrei dovuta fare io!».