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Tour de France, la vetrina che (quasi) tutti aspettano

18.06.2022
8 min
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Da un punto di vista storico, i giorni a ridosso del Tour de France corrispondono al periodo in cui molte aziende ufficializzano i nuovi prodotti. Una volta tutto era molto più celato, oggi i “segreti” hanno una vita più corta. I corridori utilizzano le nuove biciclette e i nuovi equipaggiamenti anche nelle gare che precedono il periodo estivo, in qualità di tester per le aziende. L’enorme comunicazione alla portata di tutti non fa altro che togliere il velo in anticipo. Nelle prossime settimane ci saranno parecchie novità: alcune le abbiamo già viste, altre solo immaginate.

Poche novità nelle forme, ma la Teammachine SLR01 di Van Avermaet è la Masterpiece
Poche novità nelle forme, ma la Teammachine SLR01 di Van Avermaet è la Masterpiece

Perché il Tour de France?

Siamo andati a bussare alla porta di alcune aziende del settore, cercando di capire perché le date delle presentazioni ufficiali cadano (molto spesso) in questo periodo di fine giugno e inizio luglio, combaciando con l’inizio del Tour de France. Tre le questioni: quale è il motivo che spinge le aziende ad ufficializzare le novità a ridosso del Tour de France? E’ una questione di “cassa di risonanza” oppure anche il periodo estivo è un fattore da considerare? Ha ancora senso “tenere nascosta” una bicicletta, ragionando nell’ottica che molto spesso vediamo immagini e dettagli dei nuovi prodotti tramite i canali social? Entriamo nel dettaglio delle risposte dei nostri interlocutori.

Mauro Mondonico (Colnago)

«In generale le aziende vogliono sfruttare la cassa di risonanza mediatica del Tour – spiega il direttore commerciale della casa di Cambiago – dove l’attenzione è al massimo. Lo è per gli appassionati, ma anche per chi segue il ciclismo di striscio. Per Colnago è leggermente diverso: abbiamo il vincitore delle ultime due edizioni in sella e la squadra da battere. Per noi le novità sono sempre e solo dedicate a dare ai nostri uomini al Tour la miglior possibilità di vittoria. Quest’anno poi il ruolo è duplice, in quanto useremo la squadra per avere feedback su un particolare prodotto.

«Dobbiamo considerare un mercato che è cambiato profondamente. Soprattutto grazie agli stravolgimenti degli ultimi anni ed alla peculiare situazione creatasi con la scarsità di approvvigionamento dei materiali, la stagionalità è molto meno rilevante.

«Nell’era digitale quando un prodotto esce, anche solo sui social, è come se fosse stato presentato e non ha più senso tenerlo nascosto e ufficializzarlo in seguito. Tanto vale presentarlo per primi, farlo come azienda e non perdere la possibilità di spiegarlo al pubblico. Le speculazioni rischiano di contrassegnare un prodotto per quello che non è».

Enrico Andrini (Cervélo Italia)

«Il Tour de France – spiega il marketing manager della filiale italiana – è l’evento ciclistico più seguito ed atteso dell’intera stagione ciclistica. Per quanto ci riguarda non esiste una prerogativa che ci induca a presentare delle novità in occasione di grandi eventi sportivi. Il Tour è la cassa di risonanza e mediatica più importante del settore. Diventa un punto di forza qualora si voglia dare maggior spinta alla comunicazione relativa ad un nuovo prodotto. Nel nostro caso l’iter di nascita di un prodotto non viene mai tracciato in base ad una ipotetica data di presentazione. I progetti delle biciclette moderne richiedono anni di lavoro, con le variabili del caso e talvolta degli imprevisti da gestire.

«La priorità va alla realizzazione del progetto. La presentazione è come una sorta di scatola decorativa. Contrariamente a quanto si pensa, i test dei nuovi prodotti vengono fatti tranquillamente alla luce del sole. Non esiste un’area 51 dove tutto è nascosto e segreto: sarebbe alquanto strana l’idea di una bicicletta concepita solo in laboratorio. Ovviamente i test vengono svolti con l’accortezza di scegliere i luoghi meno affollati, di non utilizzare elementi che possano richiamare eccessiva attenzione (colori/scritte). Di fatto tuttavia, i nostri prodotti sono stati testati direttamente su strada e con largo anticipo, rispetto quella che poi è stata la data di presentazione ed il lancio sul mercato.

«Anche in questo momento potrebbero esserci novità in gruppo, senza che nessuno se ne sia nemmeno accorto. Il primo obiettivo è quello di mettere a disposizione degli atleti delle biciclette performanti e tecnicamente eccellenti. E’ necessario considerare il peso che hanno la ricerca e sviluppo per un’azienda come Cervélo. Ci sono i feedback che riceviamo, dal team e direttamente dagli atleti, un passaggio fondamentale. Il risultato sportivo e l’ufficializzazione del prodotto al grande pubblico sono una conseguenza. Piuttosto che stupire il nostro cliente con una presentazione scenica, inattesa o spettacolare preferiamo mettere sul mercato un prodotto perfetto, magari già vincente tra i pro’, come accaduto per la R5 e per la R5-CX, ma soprattutto affidabile».

Fausto Maschi (KTM Italia)

«Per quanto ci riguarda il Tour de France non ha mai influito sulla presentazione delle biciclette. Il nostro riferimento piuttosto è sempre stato il mese di luglio, con uno sguardo alla fine di agosto, quando la Fiera di Eurobike si svolgeva in quel periodo dell’anno. In questo 2022 ci sarà la ripresa dell’expo tedesco, che però si sposta a Francoforte dal 13 al 17 luglio ed ecco che l’attenzione di KTM va verso quella direzione. Stiamo parlando di presentazioni ufficiali, dei nuovi prodotti che vedremo nel catalogo.

«Per un’azienda come lo è KTM Bikes, creare un’aspettativa ha senso ed è utile. Quello che non condivido, visto anche i tempi di consegna incerti e con tempistiche dilatate, è creare delle collezioni. Trovo invece corretto mantenere i modelli di biciclette per più anni, evitando di legarsi a periodi di presentazioni vere e proprie, spalmando le diverse novità nei 12 mesi».

Rudy Pesenti (Trek Italia)

«Il Tour de France è l’evento ciclistico con maggiore risonanza a livello mondiale. Presentare un prodotto a ridosso di questa corsa significa canalizzare l’attenzione degli utenti, oltre che verso la gara. Il Tour de France permette di raggiungere tutti i Continenti e la visibilità sulle nostre biciclette è al massimo. Avere una novità a livello di prodotto e averla in gruppo è assolutamente importante per un’azienda come la nostra. Però dobbiamo anche considerare gli atleti e il team, che oltre ad essere un importante veicolo di comunicazione del brand, sono fondamentali per lo sviluppo degli stessi prodotti e noi dobbiamo essere in grado di fornire loro i materiali migliori, sviluppati anche grazie ai loro feedback.

«Rispondendo al secondo quesito, possiamo dire che le novità principali si sono sempre viste nel periodo estivo, pertanto il Tour de France si trova in un momento strategico. Direi che questa manifestazione è a tutti gli effetti un’opportunità, un veicolo comunicativo forte per il segmento road ed al tempo stesso ha senso prevedere una presentazione ufficiale e dedicata, in occasione del lancio di un nuovo prodotto.

«Dalle fotografie che girano sui social non è possibile avere un listino prezzi, la gamma di cui si compone la bici e i vari allestimenti proposti. Il modello di bici è uno, ma tutte le possibilità presenti per la vendita al pubblico, insieme ai dettagli della novità del modello, vengono svelati soltanto nella data di lancio. Perciò questo tipo di approccio è ancora l’unico attualmente possibile».

Nelle prossime settimane vedremo anche una nuova Scott?
Nelle prossime settimane vedremo anche una nuova Scott?

Nicola Gavardi (Scott Italia)

«La Grand Boucle è l’evento più importante del mondo ciclistico e non solo. A livello mediatico la cassa di risonanza che genera è esponenziale ed è anche un ottimi palcoscenico dove presentare e lanciare le novità. Ma non è tutto, perché in parallelo ad un evento come lo è il Tour de France ci sono anche delle strategie di comunicazione che sono cambiate.

Dopo la pandemia ci confrontiamo con un mercato più maturo che va oltre le stagionalità del prodotto. Questa combinazione di fattori ha fatto cambiare e in maniera veloce il modo di comunicare, con il punto fermo della enorme cassa di risonanza del Tour de France.

Per rispondere all’ultima domanda, è necessario considerare che l’obiettivo di un’azienda come Scott non è solo vendere biciclette. Cerchiamo ogni giorno di offrire ai nostri consumatori degli spunti per poter sognare. In questo senso le bici o i prodotti sotto embargo, magari viste e non viste, in parte celate, ci servono solo per “scaldare” il mercato. Si crea un’attesa positiva, la voglia di vedere e toccare con mano la novità. In un periodo precedente il fattore marketing ricopriva un ruolo primario, ora ci sono da considerare le dinamiche di produzione. Anche in questo campo molte cose sono cambiate a causa della pandemia e la soluzione ottimale per molti è offrire un prodotto ready to sell».