Gasparotto è già ripartito. Eccolo tra i giovani

29.01.2021
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Enrico Gasparotto ha chiuso la sua carriera qualche mese fa. La sua ultima corsa è stata la Vuelta. Da quel momento è iniziata la sua seconda vita. E questo passaggio non sempre è facile. Ma il Gaspa volenteroso qual è non ci ha messo troppo a trovare un’alternativa. E forse più di una…

E infatti è già ripartito con un nuovo progetto a stretto contatto con dei giovani corridori. 

Enrico Gasparotto, moglie Anna Moska
Enrico Gasparotto con sua moglie, Anna Moska
Enrico Gasparotto, moglie Anna Moska
Enrico Gasparotto e la moglie Anna Moska
Enrico, prima di tutto dicci com’è il primo inverno da “non corridore”…

Per ora bene dai! Mi sono divertito in montagna e soprattutto non sento la mancanza di ritiri ed allenamenti, questo mi dice che probabilmente era il momento giusto per chiudere la carriera. Quando smetti temi che questo possa accadere, ti puoi pentire… Poi, magari quando inizieranno le corse, ci saranno il Giro o le Olimpiadi, mi mancherà.

Hai iniziato un nuovo percorso, di cosa si tratta?

La Nippo-Provence-PTS Conti è legata alla EF Procycling. E’ un team gestito da Robert Hunter che ha una società, la ProTouchGlobal, che cura le procure di ciclisti e motociclisti, che fa parte dell’organizzazione di alcune corse tra cui le Hammer Series e il Tour de Suisse. Il diesse e manager  è Marcello Albasini, papà di Michael. Chiusa la sua esperienza come tecnico della nazionale svizzera (posto che ha lasciato a suo figlio) ha sposato questo progetto.

Un’avventura tutta rossocrociata…

Abbiamo bici Cannondale. Ci sono quattro corridori svizzeri, due francesi, due etiopi, un russo, un polacco, un norvegese, due giapponesi. Abbiamo una “team house” nella Svizzera tedesca. Marcello ha una passione grande e insegna il ciclismo ai ragazzi. I due etiopi davvero non avevano nulla. Lo vedo che li segue con amore.

Come li ha trovati questi corridori?

Erano al centro Uci di Aigle in Svizzera, dove iniziò anche Froome.

E in tutto ciò qual è il tuo ruolo?

L’idea è quella di fare il direttore sportivo in aiuto a Marcello, ma è anche vero che in una continental così piccola e appena nata, tra l’altro in periodo di covid, ti ritrovi a fare un po’ di tutto: back office, diesse, logistica… Per esempio con Marcello ci svegliamo alle 7 e cuciniamo per la colazione, apparecchiamo, sparecchiamo, poi carichiamo l’allenamento sul software affinché poi i ragazzi se lo ritrovino sui computerini… E dopo l’allenamento, ancora cucina, pacchi, sistemiamo… Insomma se non hai voglia di rimboccarti le maniche meglio restare a casa. 

Adesso dove siete? 

In ritiro in Provenza, nel Sud della Francia. Per questo cuciniamo anche perché è consentito solo il catering.

Sei mai uscito con loro in bici?

No, non ho il necessario. Mi sono portato il vestiario e le scarpe per correre, ma alla fine vedo che sono sempre stanco e non ci sono andato!

Cosa ha colpito Gasparotto dell’essere passato “di qua”, di non essere più un corridore?

Che in questa realtà ti rendi conto di quanto sono privilegiati atleti e staff delle WorldTour. Lì ognuno ha il suo compito e quello fa, almeno nella maggior parte dei casi. Qui invece se non sei flessibile non funziona. E non funziona per i ragazzi. E’ per il loro bene, qui il ciclismo è passione vera. Okay, il ciclismo è soprattutto WT, ma è anche questo.

La Nippo-Provence-PTS Conti, è nata quest’anno. La sede è in Svizzera
La Nippo-Provence-PTS Conti, è nata quest’anno
Quando è nata questa idea?

Con Roby Hunter sono parecchio amico. Inoltre mia moglie Anna lavora nella sua agenzia e sapevo di questo progetto sin dal primo giorno. Quando ho capito che avrei avuto molto tempo a disposizione mi sono offerto.

Quali sono i vostri obiettivi?

A meno che non vengano annullate all’ultimo minuto a breve partiremo per la Turchia, dove faremo quattro competizioni. Successivamente ci sposteremo in Croazia.

Che età hanno questi ragazzi?

Vanno da 19 ai 24 anni.

Ma è solo un progetto per la loro crescita o secondo te c’è anche qualcuno di buono davvero?

No, no, alcuni hanno i numeri. Qualche giorno fa abbiamo fatto un test sulla stessa salita sulla quale lo hanno fatto i ragazzi della EF e il nostro migliore ha fatto un tempo di 15” più basso del migliore della EF. Un paio hanno espresso 6,2-6,3 watt/kg. 

Però, quelli sono numeri importanti…

Sì, comunque sia è un buon punto di partenza. Poi sono anche il primo a dire che il test non fa il corridore. Bisogna anche saper guidare la bici, limare, essere freddi per competere ad alti livelli. Due di loro stavano per passare in una WorldTour, poi questa possibilità è sfumata, mentre quelli più giovani devono crescere e migliorare e devono anche finire la scuola. In realtà, gli svizzeri l’hanno finita, però qui al termine devono fare il tirocinio obbligatorio e pertanto si allenano nel tempo libero dopo il lavoro.