Nimbl Exceed è una calzatura ricercata, ambita e richiesta da da diversi campioni del pedale. Questa scarpa non è solo tecnicità allo stato puro, ma è la dimostrazione che la modernità del carbonio e dei rotori Boa possono convivere con quella sapienza artigianale del “fare le scarpe”. Abbiamo avuto l’onore di provarle.


Nimbl Exceed, evoluzione della specie
E’ uno dei due modelli top di gamma, l’altro è rappresentato da Nimbl Ultimate ed è un simbolo in fatto di rigidità, qualità dei materiali e capacità artigianale. La suola ha uno chassis rigido, completamente in carbonio e capace di mantenere quel tocco “fatto a mano” che è molto più che un valore aggiunto. E’ perfetta con le sue imperfezioni, che diventano un segno di distinzione per un tessuto composito lavorato hand made.
Ci sono le tre asole filettate per la tacchetta del pedale e ci sono i fori per aumentare l’ingresso e la fuori uscita dall’aria. C’è una protezione sulla punta e un tacchetto posteriore che aumenta il grip e protegge il carbonio. Si vede una sorta di nastro nella sezione centrale e anteriore, che protegge il punto in cui la tomaia entra nel carbonio.
La linguetta non è spessa e con quella scritta “fatto a mano” che fa sempre piacere Il velcro che aiuta a stabilizzare la linguetta
La linguetta non è spessa e con quella scritta “fatto a mano” che fa sempre piacere Il velcro che aiuta a stabilizzare la linguetta
Lo tomaia è come un guanto di velluto
Ci sono i due rotori Boa Li2 di ultima generazione, quello superiore con il cavo che tira in modo diretto, quello inferiore è incrociato. La linguetta è sottile e forata, non ci sono spessori aggiuntivi che aumenterebbero il peso e l’accumulo del caldo. Inoltre c’è un piccolo velcro che stabilizza la linguetta sotto la tomaia, migliorando anche la qualità della ritenzione in genere.
La tomaia è forata e ha degli spessori ridottissimi, ma non è per nulla cedevole, neppure nella zona della caviglia e nell’arco plantare. E’ cucita alla suola in carbonio e si vede in particolar modo nella parte posteriore.


Dentro è essenziale
C’é uno strato che separa la soletta dal carbonio ed è in pelle. Una soluzione del genere da Nimbl te l’aspetti, ma quando la vedi e ne sfrutti le potenzialità, beh è un’altra cosa.
La soletta è minimale e il volume della calzatura lascia tanto spazio per un eventuale plantare personalizzato. E poi c’è il suo profilo basso, in particolare nella zona della caviglia, che aumenta ulteriormente quella sensazione di comfort e di libertà dei movimenti.


Le nostre impressioni
Che scarpa! E’ rigida e si sente, ma non dà fastidio, perché i punti di pressione sono praticamente assenti. La suola ha uno shape che permette di sfruttare sempre una certa libertà delle dita. E’ come un… catino, un contenitore, più alto e avvolgente sul retro, con le due bordature davanti e ai lati. Le dita si muovono, ma il piede è ben saldo e non fa spanciare la tomaia, portando dei cedimenti ai bordi.
Esternamente, la suola ha due incavi non estremamente pronunciati e sono nella parte centrale. Aiutano a sentire la scarpa nelle fasi di spinta, a fare forza quando si è in piedi sui pedali. Non ha un arco plantare pronunciato verso l’alto, un fatto che per molti può essere un vantaggio non da poco. La Nimbl Exceed non si stacca mai dal piede. Il tallone è tondo nella sezione bassa e più chiuso verso il tendine: non scalza.
Il valore alla bilancia delle due scarpe con soletta all’interno Il tallone asciutto, mentre la pianta ha un volume abbondante Il tallone, non ci sono tessuti aggiuntivi che potrebbero generare calore Il lato interno della scarpa che non ha un arco plantare pronunciato, piuttosto neutro
Il valore alla bilancia delle due scarpe con soletta all’interno Il tallone asciutto, mentre la pianta ha un volume abbondante Il tallone, non ci sono tessuti aggiuntivi che potrebbero generare calore Il lato interno della scarpa che non ha un arco plantare pronunciato, piuttosto neutro
I rotori non comprimono
Merito della tomaia che dà modo di sfruttare a pieno le potenzialità dei due rotori Boa Li2. Proprio la tomaia aiuta a distribuire in maniera ottimale le pressioni che inevitabilmente si generano in fase di chiusura, distribuendole tra parte alta e i i bordi. Molto bene la funzione delle linguetta, che pur non avendo uno spessore esagerato dissipa a dovere.
E poi c’è la suola con i suoi bordi che, oltre a contenere il piede, permettono proprio alla tomaia di scaricare all’esterno, senza che il piede subisca pressioni e costrizioni.
La suola, con il suo shape, forma e la depressione centrale che la caratterizza Una suola che invita a spingere e sostiene parecchio
La suola, con il suo shape, forma e la depressione centrale che la caratterizza Una suola che invita a spingere e sostiene parecchio
In conclusione
La Nimbl Exceed è una calzatura costosa, 449 euro di listino, un fattore da considerare e che la rende una scarpa “non per tutti”. Ma probabilmente non vuole neppure esserlo, conservando così quella unicità che è parte integrante di questa calzatura artigianale, una sorta di esclusività che è parte del DNA Nimbl.
Le sue prestazioni, se valutate a 360°, sono difficilmente riscontrabili su altre scarpe da bici, considerando prima di tutto che è tutt’altro che scomoda, non obbliga a sacrifici e sofferenze. Il piede è sempre comodo, un comfort che proviene anche da una ventilazione ottimale e costante, ma anche dalla combinazioni di materiali di prim’ordine che non bloccano e non trattengono il sudore.