Dall’Asia torna un nuovo Dalla Valle, ma adesso cosa farà?

26.10.2023
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Anni fa c’era una pubblicità che recitava “Una telefonata può salvarti la vita”. Ciclisticamente lo stesso discorso può valere per una vittoria ed è quello che si augura Nicolas Dalla Valle, tornato dall’Asia con un bottino di punti non trascurabile e la speranza che la sua avventura su due ruote nel mondo del professionismo possa andare avanti.

La vittoria alla quarta tappa del Tour of Hainan, un successo rincorso tutto l’anno (foto Instagram)
La vittoria alla quarta tappa del Tour of Hainan, un successo rincorso tutto l’anno (foto Instagram)

E’ stato un anno sulle montagne russe, quello vissuto dal corridore della Corratec, con tante gare disputate (66), il suo primo Giro d’Italia, ma quel traguardo che non sembrava voler mai arrivare, fino al Tour of Hainan, a quello sprint vincente che ha rasserenato il suo tumultuoso animo. Dalla Valle non ha ancora un contratto per il prossimo anno, il tempo scorre e ogni giorno senza che quel “famoso” telefono squilli (magari anche solo per un messaggio WhatsApp) accresce i dubbi, ma almeno Nicolas, o meglio chi lavora per lui, ha qualcosa di tangibile in mano da mettere sul piatto delle trattative.

«Effettivamente non è stato come lo scorso anno – ammette il ventiseienne di Cittadella – la prima parte dell’anno non ha portato grandi risultati, ma non mi preoccupavo perché era tutto finalizzato verso il Giro d’Italia. La corsa rosa non era semplice per il nostro che è un team piccolo, ma credo di aver dato qualcosa nell’arco delle tre settimane, anche se avrei voluto qualcosa di più. Ero comunque soddisfatto, ma poi sono andato in calando. Al Giro di Slovenia ero cotto e ci ho messo tempo a ritrovare la condizione, arrivata proprio in extremis».

Quest’anno il veneto ha esordito al Giro d’Italia, dove è anche giunto 5° a Salerno
Quest’anno il veneto ha esordito al Giro d’Italia, dove è anche giunto 5° a Salerno
Molti, anche fra coloro che affrontano un grande Giro per la prima volta, dicono che una corsa di tre settimane ti dà una gamba migliore, ma non è stato il tuo caso…

Un effetto è indubbio che ce l’abbia. Il Giro è stato l’apice della mia stagione, ma ci sono arrivato senza una preparazione specifica, ad esempio non ho fatto periodi di altura prima di esso. Alla fine ero contento proprio perché ero stato capace di finirlo, mi ha dato quella sicurezza che prima non avevo perché non sapevo come avrei reagito. E’ una base sulla quale lavorare, oggi saprei come gestirmi perché ho dimostrato di saper reggere i grandi carichi di lavoro e le tre settimane di gara continua.

La tua seconda parte di stagione è vissuta quasi tutta dall’altra parte del globo…

Ho iniziato con il Tour of Qinghai Lake a metà luglio, è una gara molto particolare: 8 giorni a oltre 2.500 metri di altitudine, una trasferta impegnativa. Non sono arrivati risultati eccezionali, ma ho ritrovato un buon feeling e mi accorgevo ogni giorno che passava che andavo sempre più forte. Due mesi dopo, al Taihu Lake era una corsa a tappe che univa vari circuiti, non è la mia formula di gara preferita perché non sono un velocista puro, ma mi adatto e alla fine è servita anche quella. Ad Hainan, dove ho ritrovato percorsi adatti alle mie caratteristiche, ho trovato la sintesi e il risultato è finalmente arrivato.

Dalla Valle con Roglic al Giro, commentato così su Instagram: «Lui Primoz, io ultimo»
Dalla Valle con Roglic al Giro, commentato così su Instagram: «Lui Primoz, io ultimo»
Che impressione hai tratto dopo un così lungo periodo in Cina, che cosa ti è rimasto impresso?

E’ un mondo completamente diverso dal nostro, dove regna una enorme fiscalità. Tutto pulito, tutto sempre nella norma, mai qualcosa fuori dalle righe. Alla lunga resti colpito, senti che manca qualcosa, che non c’è alcun tipo di flessibilità e io resto convinto che in certi casi possa aiutare. L’ordine prestabilito va bene, ma sempre con la lente del buon senso…

La trasferta asiatica è però importante per team come il vostro…

Direi fondamentale. Prima il calendario era ridotto per forza di cose, c’erano meno gare dove potersi esprimere, per portare a casa buoni risultati e soprattutto punti fondamentali anche per la stessa sussistenza del team. Ora invece ci sono blocchi di gare molto ricchi e intensi, che valgono la trasferta. Dove la trovi in Europa una gara a tappe di 8 giorni, che non sia del WorldTour?

La fila dei corridori Corratec in Cina, con un successo per Dalla Valle e Conti 5° nella generale (foto Instagram)
La fila dei corridori Corratec in Cina, con un successo per Dalla Valle e Conti 5° nella generale (foto Instagram)
Proprio le gare a tappe sembrano ormai il tuo teatro di gara principale, quest’anno le corse d’un giorno per te sono meno di una decina.

Le corse a tappe sono la mia dimensione ideale proprio per quel discorso di recupero e crescita giorno dopo giorno. Fisicamente sono corse dove ci sono più opportunità per emergere proprio per uno come me, veloce ma non specialista. In salita riesco spesso a tenere, quindi si profilano occasioni proficue quando gli sprinter puri rimangono attardati. Le gare d’un giorno mi piacciono, ma per certi versi sono più un terno al lotto.

E ora?

Ora spero che tutto il lavoro fatto porti qualche frutto. So che il mio procuratore ci sta lavorando, contatti ci sono e conto che entro un mese arrivi una risposta certa, anche perché il tempo scorre e c’è la nuova stagione da preparare. Io comunque mi farò trovare pronto per i primi ritiri, ovunque siano e con chiunque siano.

Quest’anno Dalla Valle ha corso per 66 giorni, conquistando 13 top 10 con il meglio arrivato alla fine
Quest’anno Dalla Valle ha corso per 66 giorni, conquistando 13 top 10 con il meglio arrivato alla fine
Qual è stato il momento più bello della stagione?

Non è semplice trovare una risposta, ma quando insegui a lungo una vittoria, soprattutto per chi non la raggiunge così spesso come i campionissimi attuali, se la raggiungi è qualcosa che ti resta dentro, nel profondo. A me comunque anche la chiusura del Giro ha regalato grandi sensazioni, perché era un traguardo affatto scontato alla vigilia.

Dalla Valle tra i pro’: merito di Giuliani e della Giotti Victoria

16.01.2023
5 min
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Il 2023 vede un bel rientro nel gruppo dei professionisti, si tratta di Nicolas Dalla Valle. Nella stagione scorsa il veneto aveva fatto quel passo indietro, ritornando tra le continental. Il 2021 era finito con la mancata riconferma alla Bardiani. La squadra da cui ripartire, invece, aveva il nome di Giotti Victoria. Quando succede una cosa del genere, è difficile reagire e riallacciare il filo che si era interrotto. Ma Dalla Valle, dopo appena una stagione, torna in una squadra professional: la Corratec.

Dalla Valle Bardiani 2021
Dalla Valle, qui con Roberto Reverberi, era passato professionista con la Bardiani nel 2020, per lui un biennio sfortunato
Dalla Valle Bardiani 2021
Dalla Valle, qui con Roberto Reverberi, era passato con la Bardiani nel 2020
Immaginiamo tu sia contento di essere tornato tra i professionisti…

Sì, e lo sono ancor di più perché correrò in una squadra che ambisce ad un determinato calendario. Me ne sono accorto la scorsa stagione di quanto sia fondamentale fare delle corse di buon livello per continuare a crescere. 

Come è iniziato questo 2023?

Bene, il tempo è clemente e pedalare diventa meno faticoso. Ripartirò a correre il 30 gennaio al Saudi Tour, quindi manca ancora poco e si ricomincia.

Alla Giotti hai avuto come diesse Stefano Giuliani, come ti sei trovato con lui?

In realtà lo conosco da sempre, sia per nome che per fama. E’ stato anche diesse di mio padre Gabriele alla Mobilvetta tra il 1998 ed il 1999. Giuliani è una figura molto carismatica e con tanta voglia di fare, quando ci siamo parlati mi ha dato subito fiducia e mi ha promesso anche un buon calendario. E così è stato, per una continental non è mai semplice ma Stefano ha avuto il merito di mantenere la promessa fatta. Nel 2022 ho fatto 55 giorni di corsa. 

Dalla Valle Romania 2022
Dalla Valle ha avuto tanta costanza nel 2022: quattordici top ten per lui ed una grande crescita (foto Instagram)
Dalla Valle Romania 2022
Dalla Valle ha avuto tanta costanza nel 2022: quattordici top ten per lui ed una grande crescita (foto Instagram)
Come trasmette il proprio carisma alla squadra?

Lui è una persona molto seria e professionale, il suo lavoro lo fa sempre al massimo. Punta ad essere una figura di riferimento per tutti i suoi ragazzi. Una cosa che mi ha sempre colpito è che nelle sue squadre siano passati tanti corridori come me in cerca di riscatto e che molti sono riusciti a ricostruirsi. Sapete, quando ce la fa uno o due magari non ci si fa molto caso, ma quando iniziano ad essere di più vuol dire che del merito c’è.

In che modo secondo te riesce a “ricostruire” i corridori?

Giuliani è molto esigente, pretende sempre il massimo impegno, però non è mai esagerato, è in grado anche di premiare i ragazzi trovando sempre il momento giusto. Vi faccio un esempio: al Sibiu Tour, dopo la prima tappa, lunga 210 chilometri e corsa sotto la pioggia, dove ero arrivato secondo, al posto della pasta, a cena, ci ha fatto trovare una pizza. E’ un modo per premiare gli sforzi che fa bene al morale di un corridore.

Nel biennio alla Bardiani non hai avuto così tanta continuità.

Sono state due stagioni sfortunate (il 2020 ed il 2021, ndr), nelle quali non ho trovato la possibilità di mettermi in mostra. La prima annata con i Reverberi ho messo insieme 29 giorni di corsa, la seconda 32. La continuità aiuta a crescere e migliorare corsa dopo corsa.

Come si affronta il ritorno nella categoria continental?

Lo si vive sempre come una sconfitta, Giuliani in questo è stato bravo insegnandomi che non lo è affatto. La prima cosa da fare è ricostruirsi, analizzarsi ed accettare i propri sbagli. Si tira una bella linea sul passato e si inizia da zero. 

Tour of Szeklerland 2022, Nicolas Dalla Valle vincitore di due tappe e della classifica a punti
Tour of Szeklerland 2022, Nicolas Dalla Valle vincitore di due tappe e della classifica a punti
A 24 anni, una volta tornato in una continental c’è il pensiero che possa essere l’ultima spiaggia?

Certo, questo pensiero deve esserci perché la realtà va affrontata. Ma non bisogna farsi abbattere, bensì trarne motivazione e spinta. La prima vittoria mi ha dato una grande mano per ritrovare la fiducia, anche se devo essere sincero: sentivo che qualcosa si stesse sbloccando anche prima. 

Come è arrivata la possibilità Corratec?

Il mercato del ciclismo è sempre difficile e c’erano tanti fattori da considerare: l’età ed il fatto che ci sia una crisi tra le squadre e molte chiudono. A 25 anni sei considerato vecchio e questo non aiuta, però i buoni risultati ottenuti (quattordici top 10, due vittorie, tre secondi posti e due terzi posti, ndr) mi hanno permesso di guadagnarmi il mio spazio. Giuliani mi ha dato una mano anche in questo visto che grazie a lui, nel mese di settembre, sono riuscito ad entrare in contatto con Fondriest ed Alberati.

Da quanto abbiamo capito il calendario ed i risultati sono stati i fattori che ti hanno permesso di emergere.

Sì, è innegabile. Correre il Tour of Hellas, il Giro di Ungheria e tutte le corse a tappe in Romania, più quelle italiane mi ha dato un qualcosa in più. La fiducia di cui parlavamo anche prima passa dal fare corse di alto livello.

Per Dalla Valle 55 giorni di corsa con la Giotti Victoria e con molte gare internazionali (foto Instagram)
Per Dalla Valle 55 giorni di corsa con la Giotti Victoria e con molte gare internazionali (foto Instagram)
Qualcuno potrebbe storcere il naso sentendo definire quelle gare come di “alto livello”.

La realtà è che lo sono, nel tempo sono sempre migliorate. Al Giro di Ungheria c’erano velocisti di primo livello: Kooij, Viviani, Groenewegen, Jakobsen… Al Sibiu Tour erano presenti ben sei squadre WorldTour, mentre in Grecia le WorldTour erano due ma c’erano tante professional: come la Drone-Hopper, la Bingoal, Caja Rural e Novo Nordisk.

Ritornare tra le professional lo consideri un arrivo?

No. E’ una possibilità che la Corratec mi sta dando, un’altra ripartenza, diversa da quella che ho fatto l’anno scorso con la Giotti, ma sempre di una ripartenza si tratta. 

E’ stata più difficile la ripartenza dell’anno scorso o lo sarà più quella di quest’anno?

Sono due cose molto diverse. Da un lato c’era la sconfitta per non essere riuscito a rimanere tra i professionisti. Questa la considero una ripartenza vittoriosa, l’obiettivo era quello di tornare nel ciclismo dei grandi e ci sono riuscito, ora devo dimostrare di poterci rimanere. 

Si sblocca Dalla Valle: doppietta e fiducia ritrovata

15.08.2022
4 min
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«Se incontrassi il Dalla Valle che correva alla Bardiani – dice sorridendo – gli direi di non mollare e di insistere. Che si può arrivare dove si vuole».

Nicolas Dalla Valle, 24 anni da Cittadella, vincitore di due tappe al Tour of Szeklerland. La prima e l’ultima. Lo Szeklerland è una regione nel cuore della Romania e i suoi abitanti, gli Szekler, hanno origini ungheresi, al punto che si è spesso dibattuto sulla loro origine. Alcuni riscontri storici e leggende popolari dicono che siano discendenti diretti di Attila. Si dice che il principe Csaba fosse figlio di Attila, re degli Unni.

Dopo la vittoria nella prima tappa, per Dalla Valle è arrivata anche la maglia di leader
Dopo la vittoria nella prima tappa, per Dalla Valle è arrivata anche la maglia di leader

Voglia di riscatto

Ci eravamo lasciati con l’intervista di metà luglio, quando dopo il Sibiu Tour, assieme alla condizione erano venuti il morale e la sensazione che la vittoria fosse in arrivo. Mancava da anni, da quando, lasciata la Colpack e fatto uno stage con la UAE Emirates, Nicolas si era accasato al Tyrol KTM Cycling Team. Era stato un anno positivo, al punto che per il 2020 aveva firmato il contratto con la Bardiani, senza sapere del Covid in arrivo e di andare incontro a due anni di poche corse e magre soddisfazioni.

«Vincere due tappe non è da tutti i giorni – racconta – già a Sibiu era andata bene. Sapevo che si trattava di restare concentrati e di lavorare bene. Vincere dà qualcosa in più, sono stimoli importanti. La condizione sale. Vengo da due anni in cui non sono riuscito a dimostrare chi sono. Ora vedo la possibilità di riscatto. Sono nella squadra giusta, un ambiente familiare in cui si può parlare di tutto».

Nel 2019 correva ancora con il Tyrol Cycling Team e ha corso la Adriatica Ionica Race con la nazionale
Nel 2019 correva ancora con il Tyrol Cycling Team e ha corso la Adriatica Ionica Race con la nazionale
La Giotti Victoria-Savini è una squadra che punta al rilancio dei suoi corridori, qual è la tua speranza oggi?

Quella di salire un altro gradino. Non ho un procuratore, ma Stefano (Giuliani, ndr) mi sta dando una mano a trovare una squadra più grande. I risultati sono arrivati.

Raccontaci qualcosa in più della corsa…

Ho trovato percorsi quasi tutti alla mia portata, a parte il quarto giorno che c’era l’arrivo in salita. La prima tappa l’ho vinta in volata. Il secondo giorno sono rimasto tagliato fuori per un problema meccanico. Ma l’ultimo giorno, visto che avevo più fiducia, anziché aspettare la volata sono partito all’inizio dell’ultimo giro. Il gruppo non mi ha lasciato spazio, ma ho vinto lo stesso.

La tua squadra ha matrice rumena, come sono state accolte le vittorie?

E’ stata una bella vetrina, gli sponsor sono di lì, quindi la vittoria in casa vale doppio.

Per la GIotti Victoria-Savini, squadra rumena, due vittoria in casa valgono doppio
Per la GIotti Victoria-Savini, squadra rumena, due vittoria in casa valgono doppio
Quali differenze ci sono fra Dalla Valle di oggi e quello degli ultimi due anni?

Sicuramente anno dopo anno c’è stata una crescita. Vengo da due anni in cui ho corso poco (63 giorni fra 2020 e 2021, 44 finora nel 2022, ndr) ed è difficile essere competitivi al massimo senza gareggiare. Sicuramente queste corse sono la base da cui ripartire. I vantaggi di un anno ben fatto li trovi soprattutto nella stagione successiva.

A luglio dicesti che il grande obiettivo saranno le classiche in Veneto di fine stagione, confermi?

Sicuramente sì. Infatti entro un paio di giorni salirò a Livigno per fare 12-13 giorni di preparazione ben fatti. Voglio lavorare bene per il finale di stagione.

Come avete festeggiato dopo la seconda vittoria?

In modo sobrio, anche perché nel pomeriggio ha cominciato a piovere. Però una pizza ce la siamo concessa.

Prima tappa a Debrecen, Dalla Valle batte Daniel Skerl, del CT Friuli
Prima tappa a Debrecen, Dalla Valle batte Daniel Skerl, del CT Friuli

Rimettersi in gioco

La chiosa spetta a Stefano Giuliani, comandante di lungo corso, capace di leggere in fondo agli occhi dei suoi corridori e tirare fuori quello che altrove è passato inosservato.

«Nicolas è un ragazzo in possesso di ottime qualità tecniche – spiega – bisogna avere la costanza per arrivare al massimo risultato. La speranza è che qualche squadra professional possa notare le sue performance. La nostra filosofia è quella di far salire nelle categorie superiori chi merita e nel nostro piccolo queste vittorie danno morale non solo all’atleta ma alla squadra e allo staff. Abbiamo la costanza di non mollare e questo ci fa ben sperare per il finale di stagione. L’appetito vien mangiando!».

E ora Dalla Valle vuole un finale di stagione col botto…

12.07.2022
5 min
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Anche quest’anno il Sibiu Cycling Tour, vinto da Giovanni Aleotti, ha visto i corridori italiani protagonisti. In Romania, in una delle corse parallele al Tour de France, i corridori nostrani si sono sempre ben distinti e quest’anno fra i protagonisti c’è stato anche Nicolas Dalla Valle, il giovane della Giotti Victoria che ha colto un prestigioso secondo posto nella prima tappa mostrando anche nelle altre frazioni una gamba non da poco.

Si dirà: bella forza, i big sono tutti in Francia… E’ vero, ma è anche vero che la gara rumena si va via via affermando e a testimoniarlo è lo stesso Dalla Valle, alla sua terza presenza consecutiva: «In questi anni ho notato che il livello è sempre più alto, tanto è vero che quest’anno c’erano ben 6 formazioni WorldTour, il che significa che coloro che non sono andati al Tour si sono presentati in Romania vogliosi di farsi vedere e magari far capire ai loro capi che meritavano più considerazione. Risultato? Gare più qualitativamente elevate e grande battaglia in ogni frazione».

Dalla Valle Sibiu 2022
La volata della prima tappa del Sibiu Cycling Tour con Fiorelli vincitore su Dalla Valle e Piccolo (foto Max Schuz)
Dalla Valle Sibiu 2022
La volata della prima tappa del Sibiu Cycling Tour con Fiorelli vincitore su Dalla Valle e Piccolo (foto Max Schuz)
Un test impegnativo per un team continental come il vostro…

Molto, ma anche gratificante. Sono queste gare che ti aiutano a crescere e che mi fanno capire che la scelta fatta è stata quella giusta. E’ una corsa impegnativa, sia per le distanze delle frazioni, alcune davvero molto lunghe sia per i dislivelli, perché anche in Transilvania ci sono belle asperità. Ne è scaturita una gara selettiva nella quale bisognava sempre essere all’erta. Io sono andato bene nella prima tappa ma avrei voluto giocarmene anche un’altra, solo che non siamo riusciti a chiudere al momento giusto e ci è partita la fuga. Poi c’è la faccenda del prologo…

Che cosa è successo?

Era una piccola crono di 2,3 chilometri, ho chiuso 13° ma avrei potuto fare molto meglio, solo che non avevamo con noi le bici da crono, quindi ho gareggiato con la bici classica. Semplicemente non l’avevamo portata. Nella frazione finale, quella della fuga di cui sopra, ho comunque chiuso 7° nello sprint di gruppo e 7° nella classifica finale a punti. Sono tutti bei segnali, che mi dicono che il passo è quello giusto.

Dalla Valle Romania 2022
Dalla Valle è nato il 13 settembre 1997 a Cittadella (PD). Quest’anno ha ottenuto già 6 Top 10 (foto Instagram)
Dalla Valle Romania 2022
Dalla Valle è nato il 13 settembre 1997 a Cittadella (PD). Quest’anno ha ottenuto già 6 Top 10 (foto Instagram)
Come hai visto Aleotti?

Andava veramente forte, quella gara la conosce bene, l’ha vinta anche lo scorso anno e poi si vedeva che venendo dal Giro d’Italia aveva una marcia in più. Io comunque sono sempre contento quando un italiano vince…

Si correva in Romania, non troppo lontano quindi dal teatro di guerra ucraino: com’era l’atmosfera tra la gente del posto?

A dir la verità ho trovato una grande tranquillità, organizzazione precisa e senza fronzoli e una situazione sociale molto serena. Il giorno della partenza dalla Romania ho fatto un giro della città a Timisoara e sinceramente non si respirava un’atmosfera pesante. A metà maggio avevo corso al Giro d’Ungheria e siamo arrivati ad appena 50 chilometri dal confine, ma anche lì non abbiamo sentito particolare tensione.

Dalla Valle Bardiani 2021
In due anni alla Bardiani (qui con Roberto Reverberi) il veneto aveva ottenuto due podi
Dalla Valle Bardiani 2021
In due anni alla Bardiani (qui con Roberto Reverberi) il veneto aveva ottenuto due podi
Proprio in Ungheria eri finito secondo nella classifica degli scalatori, ma è vero che in questa stagione ti sei messo in evidenza con 6 presenze in Top 10 anche in gare qualificate come l’Adriatica Ionica Race. A che cosa si deve questa crescita?

Credo che molto dipenda all’attività che facciamo, molto intensa e con prove sia in Italia che all’estero. Il 2021 era stato un anno disgraziato, fra covid, mononucleosi, frattura a un gomito… Quest’anno stiamo facendo un calendario superlativo per un team continental come il nostro, con tante occasioni di confronto con le squadre più grandi e secondo me questo è un aspetto fondamentale. Io sento crescere la condizione corsa dopo corsa e questo mi dà sempre più morale.

Che cosa ti aspetta ora?

Luglio è un mese di stacco, nel quale andrò in altura per preparare gli impegni di agosto, quando torneremo in Romania, poi ci sarà la trafila delle gare italiane di fine stagione e lì ci tengo a fare bene, a continuare sulla scia dei risultati ottenuti ma anche con qualcosa in più perché magari sarebbe ora di mettere la firma su una corsa.

Dalla Valle Uae 2019
Per Dalla Valle anche un periodo da stagista alla Uae Team Emirates nel 2019
Dalla Valle Uae 2019
Per Dalla Valle anche un periodo da stagista alla Uae Team Emirates nel 2019
La scelta di cambiare è stata quella giusta?

Il clima in squadra è ottimo, abbiamo tutto per emergere e soprattutto abbiamo chiarezza su quel che sarà il calendario, quindi possiamo allenarci con cognizione di causa. Il calendario è intenso, quando corri poco e non hai chiaro su che cosa puntare, la condizione va a scemare. Io invece voglio mettermi in mostra.

C’è una gara particolare alla quale punti?

Una specifica no, vorrei far bene nelle gare italiane di fine estate-inizio autunno, magari entrare in qualche fuga buona. A ben guardare forse però un target c’è: le gare venete di fine stagione, che sono sì impegnative, ma su percorsi che conosco bene. Dare una zampata lì sarebbe proprio un bel colpo…