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Muc-Off: partner ideale per test ed eventi a IBF

02.08.2023
3 min
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Il brand inglese Muc-Off, realtà produttiva di vertice per quanto si riferisce alla realizzazione di prodotti per la cura e la pulizia di bici e motociclette, ha recentemente annunciato di aver definito un importante accordo di partnership con Italian Bike Festival 2023

IBF, che ricordiamo essere in programma dal 15 al 17 settembre all’interno del circuito di Misano Adriatico (Misano World Circuit – MUC), negli ultimi anni si è affermato come uno degli eventi più importanti, entusiasmanti e coinvolgenti a livello internazionale, prevedendo di attirare quest’anno oltre 45.000 visitatori e 500 brand di aziende espositrici. 

Oltre al momento prettamente espositivo e ai test prodotto, ad Italian Bike Festival verranno organizzati eventi e attività rivolte a qualsiasi tipologia di ciclista. Su tutte il palinsesto e il programma di gare La Gialla Cycling che al proprio interno prevede l’organizzazione di una Gran Fondo di 102 chilometri. Ad essa si aggiunge un raduno Gravel con ben due percorsi, rispettivamente di 62 e 95 chilometri. Infine una manifestazione cicloturistica aperta a tutti lungo le meravigliose strade romagnole a ridosso della località di Misano Adriatico.

Muc-off è un brand di primo piano per quanto riguarda i prodotti per la pulizia e la manutenzione della bici
Muc-off è un brand di primo piano per quanto riguarda i prodotti per la pulizia e la manutenzione della bici

Stazioni di pulizia

E all’Italian Bike Festival di quest’anno Muc-Off lavorerà al fianco del team di Beltrami TSA (il distributore ufficiale Muc-Off per il mercato italiano anch’egli presente in area expo). Esporrà la gamma completa di detergenti, protettivi, lubrificanti e prodotti per tubeless e protezione contro le forature. Ma non è tutto: in qualità di partner ufficiale di IBF per la pulizia, Muc-Off fornirà una vera e propria stazione di lavaggio per biciclette. Nella quale tutti i ciclisti potranno utilizzare gratuitamente una flotta di idropulitrici per liberare, dopo la gara o i test bike appena effettuati, le proprie biciclette dallo sporco in modo rapido e sicuro.

Tutte le stazioni di pulizia saranno alimentate con una versione concentrata del famoso Nano Tech Bike Cleaner rosa di Muc-Off, diluito con acqua per ridurre l’impatto di CO2 e risparmiare plastica. Questo prodotto è sviluppato nell’ambito dell’iniziativa Project Green di Muc-Off. Un’impegno che ha visto il marchio ridurre il consumo di plastica monouso di oltre 200 tonnellate dalla data di lancio sul mercato nel 2020.

Muc Off è distribuito in Italia da Beltrami TSA
Muc Off è distribuito in Italia da Beltrami TSA

«L’Italian Bike Festival – ha dichiarato Alex Trimnell, il CEO di Muc-Off – ha creato un forte seguito negli ultimi anni, avendo sempre qualcosa di nuovo da offrire a ciascun appassionato che decide di prendervi parte. Un festival dunque perfettamente in linea con il nostro marchio. Il nostro obiettivo sarà quello di portare le persone in bicicletta e divertirsi grazie al nostro supporto. Aiutando così i ciclisti a ottenere il massimo in quello che si annuncia essere un festival fantastico».

Beltrami TSA

Ancora qualcosa da sapere sulla Bolide dorata

27.10.2020
3 min
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Ma torniamo ancora sulla Pinarello Bolide di Filippo Ganna. In Ineos-Grenadiers più che in altre squadre tutto è studiato al “decimo di millimetro”. Per questo oltre al discorso delle ruote ci sono altri aspetti che meritano di essere approfonditi.

Affidabilità Shimano

Vediamo dunque il resto di questa Bolide. La componentistica è Shimano. La catena è quella normale Dura Ace, ma trattata da Muc-Off (il loro fornitore di lubrificanti). La trasmissione Shimano Dura Ace Di2 è una garanzia. Qualche tempo fa avevano provato altre catene, ma poi c’è chi ne utilizzava un tipo e chi altre. Avevano persino rivisto i perni delle maglie, ma alla fine quelli Shimano restavano i più affidabili.

«I tecnici Shimano non erano contenti della scelta di montare il 58 (o il 60 come a Palermo) con il 39 – dice Matteo Cornacchione, meccanico Ineos – c’era uno sbalzo di denti troppo elevato. Loro non garantivano. Così ci siamo presi i nostri rischi. Sullo strappo di Monreale con i sampietrini e quegli sbalzi sudavamo freddo. Se fosse successo qualcosa eravamo fregati. Ma per vincere bisogna rischiare. Inoltre Pippo sa come cambiare, ha una certa sensibilità».

Ganna sullo strappo di sampietrini di Monreale
Ganna sullo strappo di sampietrini di Monreale
Ganna sullo strappo di sampietrini di Monreale
Ganna sullo strappo di sampietrini di Monreale

Manubrio o fantascienza?

Il manubrio è l’ormi famoso Most 3D in titanio. Ma Cornacchione ci dice qualcosa ancora. Per questo sembra più fantascientifico. Merito soprattutto del lavoro e della passione del costruttore trevigiano.

Un pool guidato da un ingegnere Pinarello scansiona il corridore sulla bici con le mani sulle protesi. La base di partenza è quella della posizione in pista, ma un po’ più larga. Sul parquet lo sforzo dura meno, su strada il corridore deve essere “comodo”. Inoltre deve anche attutire qualche buca o imperfezione dell’asfalto. Una base d’appoggio più ampia pertanto è necessaria.

«Quando questo manubrio – riprende il meccanico – è arrivato per la prima volta ci siamo messi le mani nei capelli. In realtà ogni vite entrava alla perfezione, non è stata data una limata e anche la verniciatura era okay. Tanto che all’italiano ho fatto i complimenti a Fausto (Pinarello, ndr), che scherzando mi ha risposto: e certo che è perfetto, l’ho verniciato io! Lui è davvero iper appassionato e ha un feeling particolare con il team e con Pippo. Campione italiano su bici italiana è un bel vedere. 

«E’ stato fatto molto lavoro sui comandi. Per mettere quei bottoncini in carbonio abbiamo smontato il classico comando Shimano per bici da crono e lo abbiamo inserito all’interno delle protesi. Sembrava impossibile, ma siamo riusciti poi ad inserire i pezzettini di carbonio e ad azionare il comando normalmente».

Il manubrio Most 3D
Il manubrio Most 3D
Il manubrio Most 3D
Il manubrio Most 3D

La dorata va in pensione

Matteo Cornacchione interviene anche sui freni: «Molte bici da cronometro che non hanno i dischi, credetemi, frenano davvero male. Ne ho viste di storie. Sulla Bolide il freno, anch’esso fatto da Pinarello, è molto efficiente. Risulta potente quasi come fosse a disco. Merito di un perno rigido e di una bacchetta che tende il filo. La forza così arriva bene sulla pista frenante».

Infine il peso. «Ci credete – conclude Cornacchione – se vi dico che non abbiamo mai pesato la bici di Pippo? Perché non è quello il suo scopo. Deve essere veloce. L’unica bici da crono che avevamo pesato era la Bolide di Egan Bernal. Era stata preparata per la crono finale del Tour che arrivava in salita. Su quella siamo arrivati a 7,2 chili. Ma per le crono del Giro che erano veloci, non era importante il peso. Poi quella dorata che avete visto avrà su almeno due etti di vernice, come minimo. Quella livrea è stata un’idea di Fausto, in collaborazione con Ganna. A Valdobbiadene avrà perso almeno 1,5” in salita! Pensate che quella Bolide d’oro dopo Milano va in pensione…».