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Berria Belador GF 8, il comfort arriva su strada

27.01.2023
3 min
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Berria ci ha abituati a bici in grado di aggredire tutti i terreni con un unico comune denominatore, il comfort. La Belador GF 8 porta su strada ed evolve questo concetto affiancandolo a performance ed eleganza. Tutto ciò grazie ad una geometria che riassume un’indole reattiva e improntata a supportare il ciclista nelle lunghe pedalate e alle tante ore in sella. Un ulteriore concetto rappresentato dal modello parallelo GF X1 8 sta nell’aver portato sull’asfalto il monocorona. La conseguenza è un alleggerimento e una dinamicità di cambiata e robustezza senza eguali. 

Confortevole e reattiva

La Belador GF si presenta al pubblico come la bici che accomuna la comodità di guida alla performance dei modelli più reattivi. Il comfort è garantito dal suo sistema di sospensione softex. Un sistema che regala una reale flessione verticale senza compromettere la rigidità laterale richiesta per le accelerazioni e i rilanci.

Grazie alla doppia corona Sram Rival etap AXS ogni obiettivo è alla portata come ogni dislivello e sfida. A renderla ancora più versatile ci sono gli ampi passaggi ruota per un utilizzo ancora più completo. Una bici in grado di macinare chilometri ed essere adatta anche al bikepacking più audace e avventuriero.

La predisposizione per il telescopico la rende ancora più versatile
La predisposizione per il telescopico la rende ancora più versatile

Monocorona su strada

Il monocorona approda su strada e lo fa senza timori. Si alleggerisce il peso e si abbassa il prezzo facendo a meno del deragliatore e della doppia corona. Possibilità di usare la combinazione di leve che normalmente serve per cambiare, per attivare un’eventuale postazione telescopica. La trasmissione diventa quindi ancora più precisa e leggera. 

Il modello allestito è lo Sram Xplr AXS con una rapportatura di 44×10-44 che fornisce un’ampia gamma di combinazioni riuscendo a coprire il range di demoltiplicazione necessario in tutti i tipi di percorso. Con la Belador GF X1 8 la doppia anima prende più corpo e motivazione. Infatti grazie a queste caratteristiche risulta facile e intuitivo pensare ad una doppia coppia di ruote per poter usare la bici anche per percorsi gravel o più impegnativi. 

Lo spazio per le ruote è ampio e da la possibilità di montare anche coperture gravel
Lo spazio per le ruote è ampio e da la possibilità di montare anche coperture gravel

Particolari curati

I dettagli per Berria sono un aspetto che non viene affatto trascurato. Ogni linea e curva di questa Belador è infatti studiato per uno scopo ben preciso. Il passaggio cavi è infatti completamente integrato, mantenendo fili e tubi protetti dagli elementi esterni, pur rimanendo facili da sostituire e riparare. Anche la zona del portaborracce è stata pensata per essere adattata a differenti volumi d’acqua con la possibilità di spostare il loro posizionamento. 

Il telaio è in carbonio HM2X con un peso di 1060g. Il passaggio delle ruote può ospitare coperture massime di 700×44 o 650×47. E’ presente la predisposizione per il reggisella telescopico. Le ruote selezionabili sono le Fulcrum 800 DB in alluminio da 1960g oppure le Zipp 303 in carbonio da 1530g. Gli pneumatici sono i Vittoria Rubino IV 30-622, Tubeless Ready, Grafene 2.0 da 370g. 

Berria

Tyler Hamilton con compact FSA

FSA, storia di una rivoluzione a pedali

27.12.2020
4 min
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I ciclisti più esperti si ricorderanno certamente i lunghi rapporti che si utilizzavano fino ai primi anni 2000, con il 39-53 che era lo standard per quanto riguarda le corone anteriori. Ma proprio in quegli anni FSA ebbe l’intuizione di lanciare la compact. E proprio a loro abbiamo chiesto proprio di raccontarci come sia nata questa soluzione tecnica e che cosa ci potrebbe riservare il futuro.

Tour de France 2003

La rivoluzione della compact nasce durante il Tour de France 2003. In quell’anno Full Speed Ahead era partner tecnico del Team CSC. Claudio Marra, Vicepresidente e global marketing manager di FSA, fece vedere a Bjarne Riis, che era il team manager della CSC, una guarnitura in carbonio con un rapporto di trasmissione 36-52. Si trattava della prima guarnitura compact.
L’idea di una guarnitura con dei rapporti più bassi era stata di Fausto Pinarello, che pensava in questo modo, di consentire ai corridori di affrontare le salite più dure con uno sforzo minore. Come abbiamo detto prima, fino ad allora la combinazione più utilizzata era il 39-53, ma in quell’edizione del Tour de France stava per cambiare qualcosa.

FSA Compact Carbon 2003
La guarnitura FSA Carbon Pro Elite
FSA Compact Carbon 2003
La guarnitura FSA Carbon Pro Elite, la prima compact della storia

Tutto nasce da una caduta

Durante la prima tappa del Tour de France, il prologo di Parigi, Tyler Hamilton che era il capitano del Team CSC, cadde e si fratturò la clavicola. La maggior parte delle persone pensarono che Hamilton non sarebbe riuscito a finire quell’edizione della Grande Boucle, soprattutto avrebbe fatto molto fatica ad affrontare le grandi salite. Hamilton tenne duro e cominciò a sentirsi meglio con il passare delle tappe, fino ad arrivare alla vigilia dell’Alpe d’Huez.

L’intuizione di Riis

Bjarne Riis si ricordò in quel momento della guarnitura compact che gli fece vedere Claudio Marra. Nessuno fino ad allora aveva creduto nei vantaggi che i rapporti più agili potevano dare su certe salite. Riis pensò che gli ingranaggi “più leggeri” avrebbero potuto aiutare Hamilton a rimanere seduto in sella sulle salite ed evitare di spingere sulla spalla.

Riis telefonò a Marra, che guidò tutta la notte con la prima guarnitura compact mai prodotta e raggiunse la squadra. Poco prima della partenza della tappa di montagna, i meccanici montarono sulla bici di Hamilton la nuova pedivella FSA Carbon Pro Elite da 515 grammi, con una corona interna da 36 denti ed una esterna da 52 denti. Tyler Hamilton vinse la sedicesima tappa da Pau a Bayonne aprendo così la strada ad un cambiamento che ha rivoluzionato il modo di pedalare di milioni di ciclisti nel mondo.

La Supercompact SL-K Modular con il 32-48
La guarnitura Supercompact SL-K Modular con combinazione 32-48

Diffusione da record

Oggi il 90% dei ciclisti usa una combinazione compact, c’è chi sceglie il 36-52 e chi il più agile 34-50. Il concetto che sta alla base della compact è che vengono sfruttati i pignoni più piccoli e si hanno a disposizione rapporti che si raggiungerebbero soltanto con l’utilizzo di una tripla o con dei pignoni enormi al posteriore. Sappiamo che ormai anche il pacco pignoni viene dotato di dentature sempre maggiori, non è più uno scandalo vedere i professionisti con il 28 o il 30. Un altro vantaggio che ci segnala FSA è che anche a livello di peso si ha un vantaggio dovuto all’utilizzo di un risparmio di materiale. Il tutto senza dover sostituire parti importanti del sistema di trasmissione, come invece bisognerebbe fare con una moltiplica tripla.

FSA anticipa i tempi

Dopo le compact, FSA ha lanciato, in tempi non sospetti, la guarnitura Supercompact, anticipando l’esplosione del mercato gravel che richiede proprio questo tipo di guarniture. La Supercompact prevede l’utilizzo di ingranaggi di dimensioni molto ridotte che riducono ulteriormente lo sviluppo metrico. In questo modo si hanno a disposizione rapporti molto corti per la salita. I rapporti usati sono il 32-48 oppure il 30-46. Come si può notare FSA lascia sempre la differenza minima di 16 denti che corrisponde alla capacità dei deragliatori standard.

Un occhio alle tendenze future con il monocorona SL-K Light 1X
Un occhio alle tendenze future con il monocorona SL-K Light 1X

Il futuro per FSA

Per quanto riguarda le tendenze future, in FSA ci segnalano il sempre maggiore diffondersi delle guarniture con monocorona anteriore. Un risultato che sente l’influenza sempre maggiore del gravel e di derivazione mountain bike. Ovviamente questa soluzione è facilitata dall’aumento dei rapporti nel pacco pignoni che permette di trovare la pedalata giusta su tutti i terreni. FSA presenta in gamma delle guarniture monocorona che hanno il vantaggio di far risparmiare ulteriore peso e di semplificare l’utilizzo del cambio, che diventa perfettamente sequenziale nello sviluppo metrico.