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Cannondale SuperSix Evo Hi-Mod Di2, l’ultima colorazione

23.09.2022
3 min
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All’expo di Misano abbiamo visto anche l’ultima novità del cavallo di battaglia Cannondale, la SuperSix Evo Hi-Mod con trasmissione Shimano Dura Ace Di2.

La bicicletta si basa sul frame-kit già esistente. Accattivante l’abbinamento cromatico che prevede una colorazione gunmetal green brillante. Non è un’edizione limitata come quella del Tour de France. L’abbiamo fotografata e ora vediamo i dettagli.

Le forme e il design sono quelli della Evo che già conosciamo
Le forme e il design sono quelli della Evo che già conosciamo

SuperSix Evo, sempre lei

E’ una bicicletta che nel suo percorso di evoluzione è cambiata parecchio, ma ha mantenuto un fascino particolare. Questa che vediamo è la top di gamma tra le SuperSix Evo Hi-Mod, lo è tecnicamente con il carbonio ad alto modulo e lo è per l’allestimento. Il prezzo di listino è di 11.999 euro.

L’allestimento

Il kit telaio comprende anche il seat-post full carbon e il comparto manubrio con la soluzione semi-integrata Save SystemBar, con piega in carbonio e stem in alluminio. L’angolazione della piega è aggiustabile.

Ci sono le ruote HollowGram 45 SL che, a nostro parere, sono il giusto compromesso tra aggressività e gestione durante la corsa, versatili e anche moderne nell’impatto estetico. Sono panciute, hanno un canale interno da 21 millimetri di larghezza e sono tubeless ready. Vestono la bicicletta e non sono “invadenti”. Hanno i mozzi in alluminio che si basano sul sistema Rachet di DT Swiss.

La bicicletta prevede anche il sensore Cannondale montato alla ruota. Questo si connette alla app e contribuisce a tracciare la vita della bicicletta, oltre a fornire un’infinità di dettagli utili all’utilizzatore.

La sella è la Fizik Tempo Argo R3 con rails in carbonio e gli pneumatici sono i Vittoria Corsa da 25.

Al top con il Dura Ace

La trasmissione è Shimano nella sua totalità, significa che c’è anche la guarnitura. La Cannondale SuperSix Evo necessita di appositi adattatori per supportare l’asse passante con 24 millimetri di diametro, quello della guarnitura Shimano. In questo caso abbiamo due ghiere in alluminio con una finitura cromatica che si abbina alla colorazione della bici. La combinazione del cambio è 52/36 e 11/30.

Le taglie previste sono sette, come vuole la piattaforma SuperSix Evo: 48 e 51, 54, 56 e 58, 60 e 62.

Cannondale

Dinamo, l’incontro con il pubblico porta interesse e nuove idee

23.09.2022
4 min
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Fra gli incontri di Italian Bike Festival, quello con gli amici di Dinamo, che bici.PRO ha tenuto a battesimo sin dal suo lancio, è stato uno dei più coinvolgenti, per l’entusiasmo palesato da Tiziana Ardo e il suo team. Per l’amministratrice della società varesina, l’evento di Misano è stato la prima occasione per entrare in contatto con il suo pubblico e toccare con mano il modo in cui i prodotti e la filosofia che li genera sono stati accolti.

«Sono molto contenta – racconta – c’è stato un bel passaggio di gente. Tutti quelli cui abbiamo raccontato il nostro modo di vedere le cose e come lavoriamo sono sembrati davvero interessati. Tanti ci hanno fatto i complimenti, perché non ci conoscevano. Con alcuni invece mi sono divertita a fare un test».

Che tipo di test?

Chiedevo se quando comprano un qualsiasi prodotto e in questo caso un integratore, leggono mai gli ingredienti. E la risposta che ottenevo era sempre stata un no. E così cominciavo a spiegare loro il rischio di assumere prodotti troppo condizionati dalla chimica o che comunque non agevolano il recupero. Vedevo che dopo la Gran Fondo, tanti bevevano la Coca Cola che veniva distribuita. Ma quella non è un prodotto per il post attività. La gente dovrebbe informarsi su quello che prende, assumere prodotti che aiutino a smaltire le tossine.

Il nome inizia a diffondersi?

Diciamo che nel mondo bike siamo arrivati da poco, mentre in parallelo abbiamo avuto uno stand al Tor de Geants, la celebre corsa a piedi in alta montagna, dove ci conoscevano in tanti. In compenso ho notato un bel passaggio dal mondo della mountain bike e tanti genitori in cerca di prodotti per i figli che stanno entrando nell’agonismo. I prodotti giusti fanno bene anche per la crescita. Così tante mamme e tanti papà sono venuti a chiedere e poi sono tornati per comprare. E francamente questo è un fronte cui non avevo ancora pensato e su cui si può ragionare. Quelli che sono tornati sono stati molto utili da ascoltare.

Il mondo della mountain bike ha mostrato un interesse inatteso (foto Dinamo)
Il mondo della mountain bike ha mostrato un interesse inatteso (foto Dinamo)
Cosa avevano da dire?

Hanno portato i loro feedback. E’ chiaro che un utilizzo di due giorni non è sufficiente per capire un prodotto, ma sentire che non hanno avuto problemi di digestione neppure con i sali, nonostante le alte temperature di quei giorni e le borracce che si scaldano, mi ha fatto molto piacere.

Corsa in montagna, mountain bike…

Un’assonanza interessante, due discipline che si svolgono nella natura. Su strada abbiamo il Team Eolo-Kometa, nella mountain bike abbiamo preso come ambassador Massimo Berlusconi, tricolore senior della marathon a luglio. In genere si sono avvicinati a noi gli amanti degli sport di endurance.

Luca Spada ha partecipato alla gran fondo della domenica a IBF, “battezzata” da un acquazzone
Luca Spada ha partecipato alla gran fondo di IBF, “battezzata” da un acquazzone
Quindi un’esperienza positiva?

Decisamente molto. Sarà il verde del nostro stand che parla di natura, sarà la curiosità, mi è piaciuto molto l’andare e venire di gente che chiedeva ed è rimasta tutto il tempo ad ascoltare. L’Italian Bike Festival è stato proprio una bella esperienza.

KTM Revelator Alto 2023, vista e toccata a Misano

14.09.2022
5 min
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Dopo averla vista nelle corse dei pro tra l’inizio dell’estate ed al Tour de France, l’expo di Misano ci ha dato l’opportunità di vedere da vicino la nuova KTM Revelator Alto.

Abbiamo fotografato due versioni molto interessanti, per l’abbinamento cromatico e per gli allestimenti proposti. La Master, quella nella colorazione argento e la Elite AXS, con un trasparente dal tono blu che non nasconde la trama del carbonio. Vediamo i dettagli.

La versione Elite AXS
La versione Elite AXS

KTM Revelator Alto 2023

Scriviamo di una bicicletta di qualità, decisamente race ready e che nel suo percorso di crescita e sviluppo ha sempre dimostrato un versatilità non comune.

La KTM Revelator Alto Master 2023 ha il frame-kit in carbonio Premium, comune per il telaio e la forcella, oltre che per le due versioni in questione. La forcella diventa F15 ed è diversa dalla versione più anziana, per design e concept. Inoltre lo stelo è perfettamente compatibile con la zona dello sterzo sviluppata tenendo conto della soluzione ACR di FSA-Vision.

L’impatto estetico della bicicletta tiene fede ad una sorta di family feeling design della piattaforma Alto, ma con importanti diversità nella zona dell’avantreno, della scatola del movimento centrale e dell’innesto degli obliqui al piantone.

La zona centrale, muscolosa e ampia
La zona centrale, muscolosa e ampia

Le differenze principali

Ora tutta la zona dello sterzo è più muscolosa, con linee marcate e volumi importanti. La sensazione è quella di avere una bicicletta molto sostenuta e decisa. L’obliquo e l’orizzontale hanno dei fazzoletti di rinforzo nella parte interna al telaio.

Gli steli della forcella hanno un volume equilibrato dall’alto verso il basso e scompaiono i fendenti aerodinamici (quelli vicino alle sedi del perno passante) che hanno caratterizzato la versione precedente.

Lo shape delle tre tubazioni principali è diverso, così come l’innesto al piantone dei profilati obliqui del carro. Questi ultimi sono più robusti e hanno un’impatto frontale comunque risicato. Nella parte bassa della bicicletta e nei tubi del carro emerge comunque il concetto di asimmetria che da sempre contraddistingue il progetto KTM Revelator, ma in maniera mano marcata rispetto al passato. La scatola del movimento centrale è stata completamente cambiata, più squadrata e con linee nette. La sua larghezza è sempre di 86,5 millimetri.

Il seat-post (zero off-set e in carbonio) è mutuato dal passato e cambiano ovviamente gli allestimenti.

Come è montata la Master

Normalmente non apriamo con il prezzo di listino, ma in questo caso ci sembra necessario: 5599 euro. La trasmissione è la Shimano Ultegra Di2 a 12 velocità (50/34 e 11/30). Ci sono i due dischi del freno, entrambi da 140 millimetri di diametro. Interessante la scelta delle ruote, che ricade sulle Mavic Cosmic SL32, con il cerchio in carbonio e dal profilo medio/basso.

Le gomme sono Schwalbe TLE, con il modello Pro One da 25. Il cockpit è in alluminio e firmato FSA, mentre la sella è la Fizik Antares R5. Si tratta di una bicicletta che non supera di molto i 7,5 chilogrammi, con un eccellente rapporto tra la qualità ed il prezzo.

Le taglie disponibili sono 5, dalla XS fino alla XL.

La versione Elite AXS

Una bicicletta da 4699 euro (listino), che adotta il medesimo kit telaio della Master descritta in precedenza. Cambia l’allestimento. C’è la trasmissione Sram Rival AXS (46/33 e 10/30) e ci sono le ruote Mavic Ksyrium S con cerchio in alluminio, comunque compatibili con gli pneumatici tubeless. Sono gommate Schwalbe.

Cambia il materiale del reggisella, che invece del carbonio è in alluminio e cambia la sella che è di selle San Marco NDR. Il comparto guida è in alluminio FSA. Una bici che sfiora, o di poco superiore agli 8 chilogrammi, non male se consideriamo il prezzo e la fascia di utenza alla quale si rivolge.

KTM Bikes

Un esercito di 45 mila ciclisti che chiedono più sicurezza

13.09.2022
4 min
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Il punto sulla sicurezza si può fare anche dall’analisi del danno. Solo che se di mezzo ci sono biciclette e strade, si capisce bene che il danno possa essere ben più doloroso di una carrozzeria rigata. Per questo, nei giorni dell’Italian Bike Festival, abbiamo invitato Federico Balconi , avvocato fondatore dell’Associazione Zerosbatti (in apertura all’inaugurazione del monumento a Scarponi, dopo Nibali, Tonti e Carera), a fermarsi per qualche minuto sul pullman di bici.PRO, dando una continuità ai discorsi fatti più volte durante l’anno.

Avvocato, come va la vita sulle strade?

E’ ricominciato tutto come sempre. C’era stato un calo durante il lockdown, poi appena il Governo ha pubblicato la famosa FAQ con cui si consentiva la ripresa delle uscite in bici, sono ripresi gli incidenti.

Zerosbatti conta ormai 45 mila soci in tutta Italia, che chiedono più sicurezza (foto Facebook)
Zerosbatti conta ormai 45 mila soci in tutta Italia, che chiedono sicurezza (foto Facebook)
Da allora ACSI ha inserito l’iscrizione gratuita a Zerosbatti in sede di tesseramento, a quanti associati siete arrivati?

Ad oggi abbiamo circa 45 mila soci e sicuramente le casistiche si ampliano. Un portfolio di questo tipo ci dà più credibilità presso le assicurazioni. Il nostro obiettivo di base è agire senza arrivare in tribunale, mettendo in atto una sorta di gestione virtuosa del danno. Io lavoro nei sinistri da quando ho iniziato, ma ora sono diventato l’avvocato dei ciclisti, quello che si occupa della loro sicurezza.

La casistica si amplia e cosa si capisce?

Vengono fuori situazioni che magari prima non si consideravano. Dalla multa al ciclista, ad esempio, che denota una forma di pregiudizio.

Multe di che tipo?

Capita che il ciclista investito venga multato perché non era abbastanza a destra. Chiaramente si fa ricorso, perché il motivo di quella posizione potrebbe essere dovuto a una buca, alla strada comunque danneggiata o a situazioni che ne pregiudichino la sicurezza. Sono ricorsi che si vincono e che non pregiudicano l’esito del risarcimento. I verbali sono tutti contestabili, perché sono comunque la ricostruzione di qualcuno che non c’era. Capita anche il ciclista che quella multa la paga, anche se io consiglio di non farlo. Ma alcuni sono così onesti che lo fanno ugualmente.

Federico Balconi e Vincenzo Nibali, il primo ad aver creduto fermamente nell’iniziativa a favore della sicurezza
Federico Balconi e Vincenzo Nibali, il primo ad aver creduto fermamente nell’iniziativa
Altre casistiche che portano a incidenti?

Le discussioni fra automobilisti e ciclisti, come quello che è successo a Luca Chirico. L’automobilista forse non si rende conto che l’investimento costituisce un’ipotesi di reato, mentre è sempre più evidente la serie di luoghi comuni che ci perseguitano. Dal fatto che si stia in mezzo alla strada, al nostro non andare a lavorare. Quello che leggi sui social è lo specchio della realtà. Pensare che certa gente vada in macchina mentre siamo in bici a volte fa paura.

Cosa si può dire del famoso metro e mezzo in sorpasso?

Personalmente non sono a favore, perché di fatto significa imporre un altro limite. Il Codice della Strada dice che non si deve superare una distanza cautelare e su questo esiste una sentenza di condanna per omicidio stradale. Quello che incrementerei nel Codice sarebbe semmai stabilire che se investi un ciclista, hai torto a prescindere, come quando guidi in stato di ebrezza. Le pene severe servono prima a spaventare e poi a educare, finché certi comportamenti non diventano un’abitudine.

L’Acsi di Emiliano Borgna, qui con Bugno a IBF 2022, offre ai tesserati l’iscrizione a Zerosbatti (foto ACSI)
L’Acsi di Emiliano Borgna, qui con Bugno a IBF 2022, offre ai tesserati l’iscrizione a Zerosbatti (foto ACSI)
Come l’uso della cintura di sicurezza?

Esatto, anche se poi trovi quello che aggancia la cintura del sedile accanto e se ne fa un baffo. O come quelli che continuano a guidare col cellulare. E qui subentra la distrazione, causa di incidenti e decessi. Sono solito dire che se provochi un brutto incidente in cui qualcuno muore o rimane gravemente ferito, il dramma è per entrambi. Perché anche la vita di chi l’ha provocato cambierà per sempre.

Qualche consiglio prima di andare?

Usciamo in bici sempre in coppia, in modo da avere un testimone e qualcuno che possa aiutarci.

EDITORIALE / Misano, la sfida di costruire il nuovo

12.09.2022
5 min
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Il team di bici.PRO a Misano. Immagini, musica, profumi e ricordi di Italian Bike Festival 2022

Ancora qualche stand da smontare e poi l’immenso piazzale all’esterno del Misano World Circuit tornerà deserto per un paio di giorni, in attesa che arrivino i truck e le auto della Porsche Sports Cup del prossimo fine settimana. Italian Bike Festival ha chiuso i cancelli ieri sera e con l’osservazione attenta nei tre giorni e il conforto dei numeri forniti – 500 espositori e 42.000 visitatori (foto IBF in apertura) – possiamo dire che è stato un evento ben riuscito. Sappiamo per certo che chi ha scelto di non esserci, per il tipico scetticismo delle prime volte, si sia mangiato le mani e abbia già rassicurato circa la sua presenza nel 2023. Perché una cosa è certa: Misano ha vinto su Rimini e non avrebbe senso tornare indietro.

La superficie espositiva è stata molto ampia e crescerà ancora nel 2023
La superficie espositiva è stata molto ampia e crescerà ancora nel 2023

Una svolta sostenibile

E’ stata in qualche misura una fiera per ripartire. Abbiamo discusso a lungo su come l’effetto del Covid abbia riportato la bicicletta in molte case, ma questo è il momento di capire che la bolla non va fatta sgonfiare. Non possiamo permetterci errori.

La ripresa delle scuole, la fine dell’estate e il ritorno alla routine nevrotica di ogni giorno rischiano infatti di mandare in cantina i bei ricordi. E c’è solo un modo perché ciò non accada: fare in modo che la magia continui. Gli uffici dovranno essere dotati di parcheggi custoditi, armadietti e docce. I mezzi pubblici, treni e corriere che collegano le periferie alle città, dovranno prevedere la possibilità di trasportare la bici. Le metropoli dovranno dotarsi delle ciclabili annunciate e in alcuni casi arrivate.

La vera sfida è questa, il PNRR prevede 600 milioni di euro in tal senso. Chiunque dopo il 25 settembre salirà al Governo, ha l’obbligo di non lasciar cadere la sfida.

Incontri con sportivi, campioni e personaggi: in tre giorni è passato il mondo di ogni ciclismo (foto IBF)
Incontri con sportivi, campioni e personaggi: in tre giorni è passato il mondo di ogni ciclismo (foto IBF)

Una gestione diversa

La crisi delle materie prime ha rallentato il mondo: dalle auto all’elettronica, passando immancabilmente per la bicicletta. Chi aveva i telai non aveva i gruppi e viceversa. E poi c’è stato chi ha ricevuto gruppi incompleti, che impedivano di fatto la consegna delle bici. Non sono stati mesi facili, che solo alcuni hanno ben cavalcato perché probabilmente erano già abituati a gestire le proprie aziende di produttori e rivenditori con la necessaria programmazione.

Quelli che avevano ordinato merce in abbondanza alla fine del 2019 e poi hanno riassortito il magazzino, intercettando il trend del Nord Europa, sono usciti dalla tempesta a velocità pazzesca. Quelli che non ci hanno creduto, che hanno avuto paura e che magari speravano di cavarsela con una chiamata salvavita, non se la sono passata troppo bene

Prima riuscivi ad arrangiarti, ma il mondo è cambiato. E oggi, con il materiale che ha preso a tornare, programmare bene è alla base della sopravvivenza. Riempirsi casa di prodotti potrebbe diventare un rischio se la bolla di cui abbiamo appena parlato dovesse cominciare a sgonfiarsi.

I test in pista e sui sentieri offorad ricavati all’interno sono stati per molti il piatto forte
I test in pista e sui sentieri offorad ricavati all’interno sono stati per molti il piatto forte

Meglio in Italia

Misano ha messo insieme lo show e la prova. Stand semplici e altri ben più costosi e spettacolari. E se nel lato della fiera, l’andirivieni è stato ininterrotto per tre giorni, lo sfilare di biciclette in pista e nel tracciato offroad ricavato al suo interno non è mai neanche calato. In questo, la nuova collocazione ha permesso a Italian Bike Festival di salire al livello che all’estero compete a manifestazioni come Sea Otter Classic e Roc d’Azur, dando una spallata anche ai tanti ragionamenti che si fanno ogni anno dopo aver assistito al Bike Festival di Riva del Garda, ammirandone l’organizzazione tedesca. Misano ha dimostrato che lo sappiamo fare anche noi, pur rivelando qualche fragilità dovuta all’importanza della sfida e a una struttura che probabilmente dovrà rinforzarsi a fronte di una risposta così forte.

Una cosa che manca? La presenza di gare su gare. Bene le gran fondo della domenica, ma avere a disposizione la magia di una pista come quella intitolata a Marco Simoncelli, renderebbe possibile organizzare gare giovanili e poi via fino ai professionisti, donne e uomini. Ed essendo impensabile che facciano tutto Francesco Ferrario e i suoi ragazzi, individuare sin da ora una società organizzatrice che prenda in mano questo aspetto potrebbe essere un altro colpo ben riuscito.

Nel pullman di bici.PRO a Misano si è lavorato e si sono svolti incontri e interviste
Nel pullman di bici.PRO si è lavorato e si sono svolti incontri e interviste

Il team di bici.PRO 

Noi di bici.PRO siamo tornati a casa con computer pieni zeppi di immagini e articoli. Nel pullman che grazie a Tresca Trasformer è stato la nostra casa per tre giorni si sono susseguiti incontri, colloqui e scambi di idee. E la sera, quando i cancelli iniziavano a chiudere e la gente a scemare, il nostro stand è stato l’angolo di fantastici aperitivi e incontri fra amici e campioni accomunati dalla stessa passione.

Torniamo dall’Italian Bike Festival con un carico clamoroso di entusiasmo e iniziamo già a preparare la valigia per il volo che ci porterà ai mondiali australiani. Altro viaggio, altre storie. Il 17 ottobre compiremo due anni, il meglio deve ancora venire. La nostra sfida resta costruire il nuovo, come scrisse Socrate, non combattere il vecchio. 

Casa Wilier, conoscete Avondetto? Ve lo presentiamo…

11.09.2022
5 min
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Se ne sta seduto nello stand Wilier Triestina con la maglia iridata indosso, guardandosi intorno. Un campione del mondo in carica non capita spesso. E anche se Simone Avondetto il mondiale l’ha vinto sulla mountain bike, che non è esattamente terreno di caccia per bici.PRO, lo squillare di quelle righe è un richiamo troppo forte. Anche perché il ragazzo ha vinto anche gli europei di Anadia e il profumo di campione è inconfondibile.

La sua bici lo aspetta al limite dello stand. Si chiama Urta SLR World Champion e nei suoi colori c’è quell’inconfondibile richiamo all’iride unito al giallo e nero della sua squadra: la Wilier Triestina Pirelli Factory Team. La forcella arancione Fox 34 SC forma un blocco super coerente con il manubrio Urta brevettato da Wilier, il reggisella è telescopico e il gruppo è lo Shimano XTR.

Avondetto ha vinto il mondiale U23 a Les Gets il 28 agosto (foto FCI)
Avondetto ha vinto il mondiale U23 a Les Gets il 28 agosto (foto FCI)

La benedizione del cittì

Di lui dice un gran bene Mirko Celestino, cittì azzurro che anche il popolo della strada ricorda per le sue vittorie e la sua grinta.

«E’ un ragazzo d’oro – dice – di quelli di una volta, che parlano poco, timido. Però quando sale sulla bici dà grandi soddisfazioni, non solo perché ha vinto mondiale ed europeo. Ha fatto un’annata eccezionale, bisogna dirlo. Quando ce l’hai in ritiro, sembra quasi che non ci sia».

Simone Avondetto è nato il 15 aprile 2000 a San Secondo
Simone Avondetto è nato il 15 aprile 2000 a San Secondo

Un ragazzo pulito

E quando gli dici che la sensazione parlandoci è di un ragazzo nato sulla mountain bike, senza alcun legame o riferimento con la strada, Celestino conferma prontamente.

«Gare su strada non le ha mai fatte – dice – magari non so se con questi risultati, qualche squadra lo inviterà a provare. Sembra brutto dire che potrebbero portarcelo via ed è normale che il biker sogni il futuro da pro’. Ma lui è giovane, compie 22 anni e dal prossimo sarà elite. E’ uno di quegli atleti su cui scommetterei forte se avessi una squadra. E’ un ragazzo pulito, in crescita, genuino. E ancora la malizia e la cattiveria deve tirarle fuori. La cosa che mi ha sempre sorpreso sin da quando era junior è la grinta che ci mette in bicicletta. Simone lotta sempre…».

La presentazione è stata ghiotta e non c’è parola di Celestino che non troverà conferma in quelle di Avondetto.

La Wilier Urta di Avondetto ha il carro con le inconfondibili strisce iridate
La Wilier Urta di Avondetto ha il carro con le inconfondibili strisce iridate
Che cosa ti ha lasciato questa vittoria, a parte la maglia?

Una bella emozione, è un orgoglio poterla sfoggiare alle gare. E poi è arrivata giusto in tempo, visto che sono all’ultimo anno ad under 23. Era l’ultima occasione e quindi sono contento di esserci riuscito.

Dopo gli europei, la vittoria era una possibilità oppure è stata una sorpresa?

E’ stata comunque una sorpresa. Contavo di far bene, credevo in una medaglia, ma vincere non me l’aspettavo. Meglio di così…

Sei nativo biker, zero strada e solo mountain bike?

Uso principalmente la mountain bike, poi comunque ogni tanto usciamo anche con l’enduro e solo raramente con la bici da strada. Gran parte della mia settimana è in mountain bike, anche per i lavori specifici.

Hai vinto tutte le maglie a disposizione, compresa la tricolore: tutto come nei piani?

All’inizio dell’anno ci eravamo concentrati più che altro su campionati italiani, europeo e mondiale. E poi anche la Coppa del mondo, però non tutte le tappe. Abbiamo fatto un po’ di sacrifici per puntare ai nostri appuntamenti, ma ha funzionato.

Allo stand Wilier Triestina, con Simone Avondetto anche Giada Specia, tricolore U23 e a un soffio dal podio mondiale
Allo stand Wilier Triestina, con Simone Avondetto anche Giada Specia, tricolore U23 e a un soffio dal podio mondiale
Con quali riferimenti ciclistici cresce un biker classe 2000 come te?

Ce ne sono tanti nella mountain bike. Sicuramente Nino Schurter, una leggenda un po’ per tutti. A me è sempre piaciuto molto anche Kulhavy e poi ce ne sono anche tanti altri, a partire da Absalon. Sono campioni che mi piacciono per le loro caratteristiche e il loro atteggiamento. Come corrono, la loro mentalità e tutto quello che fa di loro delle grandi persone.

Qual è stata la cosa più strana che ti è successa dopo la vittoria?

C’è più gente attorno, è un po’ strano, ma bisogna farci l’abitudine. Per rendermi conto c’è voluto qualche giorno, però è davvero molto bello.

Campione italiano, europeo e mondiale, Avondetto corre con il Wilier Triestina Pirelli Factory Team
Campione italiano, europeo e mondiale, Avondetto corre con il Wilier Triestina Pirelli Factory Team
Quali sono adesso i programmi?

Adesso facciamo ancora un paio di gare, poi staccheremo e poi inizieremo a ragionare sui programmi. Poi ci sarà il classico ritiro al caldo d’inverno e poi si ricomincia. Altro non so, vedremo il calendario 2023 verso fine febbraio. Ma ci concentreremo sugli appuntamenti di sempre, la Coppa del mondo, gli europei, i mondiali e gli italiani.

La proposta di portarti su strada c’è mai stata?

Non ancora, ma mi sento di dire che il mountain bike è un mondo che mi piace. Magari mi piacerebbe ogni tanto magari buttarmi nella mischia, ma giusto così, per vedere l’effetto che fa. Finora proposte non ci sono state, vedremo cosa fare se arriveranno.

Yamaha a Misano, ma questa volta niente moto: solo mobilità elettrica

10.09.2022
4 min
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Girando per gli stand di Italian Bike Festival si capisce che c’è veramente tanta roba. I grandi marchi con le bici dei corridori fanno sognare. Le gravel, fenomeno vero destinato a crescere, hanno visto Cipollini consegnare a Mattia Viel la bici per i mondiali. Le mountain bike, quelle muscolari e quelle assistite. E poi in uno stand davanti al nostro, il marchio Yamaha richiamava l’attenzione già da ieri.

Sarà che quel nome per chi scrive è la moto di tanti viaggi, la curiosità di scoprire quale ruolo possa svolgere nel ciclismo un’azienda così grande ci ha spinto ad avvicinare Simone Curti, e-Bike Coordinator per la casa giapponese. Ben sapendo che si parlerà di motori e bici probabilmente lontane dalla nostra sensibilità, ma presenti in modo sempre più importante sul mercato.

Simone Curti è il responsabile e-bike di Yamaha
Simone Curti è il responsabile e-bike di Yamaha
Cosa ci fa Yamaha in una fiera di ciclisti?

Siamo stati fra i primi produttori di motori elettrici per la bici, che forniamo ai nostri partner con Giant e Haibike. Finalmente a breve usciremo con bici a marchio Yamaha, con motore Yamaha e saremo l’unico brand a fare tutto in casa. In questo modo, qualunque problema sarà risolvibile in un’officina Yamaha, come per la moto.

Perché secondo te ha deciso per questo passo?

E’ un discorso di lifestyle e sviluppo ecosostenibile. Girando l’Europa, ci si rende conto che i Paesi del Nord insegnano sul fronte della mobilità urbana.

Yamaha è stata uno dei primi produttori di motori elettrici per bici
Yamaha è stata uno dei primi produttori di motori elettrici per bici
Ci sono contenuti o esperienze del mondo moto che passeranno sulla bici?

Tutti gli standard di sicurezza e di qualità sulla bici. Il marchio Yamaha è riconosciuto per a grande affidabilità e le tre bici che lanceremo saranno prodotti inizialmente di media gamma, molto curati e super affidabili.

In che modo il mondo moto ha accolto l’arrivo delle bici?

Temevo ci fosse un blocco, vista la mia origine nel ciclismo. Invece mi sono ricreduto girando per le concessionarie di moto. E’ chiaro che parlando di elettrico, sei amico: diverso se si parlasse di bici muscolari. In Italia ci sono circa 70 dealer Yamaha ufficiali che aderiranno all’iniziativa (a fronte di circa 160 totali, ndr) e in ognuno c’è almeno una persona che vada in bici o sia appassionata di ciclismo.

Per ora allo stand è esposto un prototipo, che sarà commercializzato. In arrivo tre modelli di bici
Per ora allo stand è esposto un prototipo, che sarà commercializzato. In arrivo tre modelli di bici
Perché lo stand a IBF?

Per lanciare un messaggio: Yamaha sta andando in questa direzione. Per ora con il marchio Switch On e un prototipo. Poi quando avremo lanciato i nostri modelli, finirà tutto sotto l’ombrello di Yamaha. Dovremo strutturarci, istruire i nostri dealer che saranno seguiti e formati. La vera sfida sarà far entrare il cliente moto nel mondo bici.

Ci sono margini?

Io sono stradista, amo far fatica, quindi faccio fatica a considerare l’uso della bici elettrica, apprezzandola e trovandola molto divertente e comoda. Per contro dei miei amici motociclisti dicono che non prendono più la moto per andare in città, ma vanno in bici. Altri l’hanno noleggiata in Trentino durante le ferie, sono tornati e l’hanno comprata.

Brand importanti dell’auto hanno messo qualche bici nei loro saloni.

Per noi non sarà un elemento di colore, ma sposiamo il prodotto. Il nostro claim è Revs Your Heart ed è la conferma che anche con le bici vogliamo far battere il cuore, dare emozioni. E poi ora la bici tira. Il periodo del Covid l’ha fatta scoprire e gli incentivi ci hanno messo sopra tanta gente.

Valentino Rossi è nato e cresciuto a due passi da Misano e svolto la sua carriera principalmente su Yamaha (foto AP)
Valentino Rossi è nato e cresciuto a due passi da Misano e svolto la sua carriera principalmente su Yamaha (foto AP)
Parliamo solo di bici o di un mondo Yamaha legato alle bici?

Ci saranno accessori e abbigliamento. E ci sarà una vendita 2.0. Online sulla sua piattaforma, ma anche e solo dai dealer ufficiali. Puoi ordinarla e ritirarla in negozio o averla a casa.

Come va questa fiera?

Finalmente dopo anni di spazi stretti a Rimini, il format giusto. Al livello della Sea Otter Classic o della Roc d’Azur, anzi meglio. Perché in Francia si parla solo di mountain bike.

EthicSport, le iniziative (da non perdere) all’Italian Bike Festival

07.09.2022
2 min
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L’Italian Bike Festival si avvicina, e le aziende presenti in zona expo proprio in queste ore ultimano i preparativi e annunciano le iniziative che andranno ad intraprendere nel corso dei tre giorni di evento in programma dal 9 all’11 di settembre presso l’autodromo Misano World Circuit di Misano Adriatico. Tra queste non poteva mancare EthicSport, la realtà tutta italiana attiva nel settore dell’integrazione alimentare sportiva (che a Misano “gioca in casa”, considerando che la sua sede è a Riccione, dunque ad una manciata di chilometri dall’autodromo stesso) molto attiva e decisamente “rodata” quando si tratta di prendere parte ad eventi sportivi outdoor.

Ethicsport all’Italian Bike Festival: come giocare in casa, avendo la sede a Riccione
Ethicsport all’Italian Bike Festival: come giocare in casa, avendo la sede a Riccione

Una sfilata di campioni

Saranno difatti tantissime le novità e le sorprese che tutti gli appassionati che visiteranno quest’anno l’Italian Bike Festival. Tutte queste attrazioni potranno essere gustate e scoperte direttamente presso lo spazio espositivo EthicSport (la posizione è H2).

Non mancheranno difatti le ricche promozioni esclusive sui prodotti legati all’integrazione, come anche la possibilità di conoscere le ultime novità di prodotto SuperHydro TABS, Super Dextrin Boost e Caffeina Suprema. Un ulteriore “plus” che questo evento regalerà sarà quello di poter incontrare molti atleti di spessore internazionale sponsorizzati e supportati da EthicSport.

Questi appuntamenti speciali inizieranno venerdì 9, il primo giorno di expo, alle ore 16 con Eva Lechner, Gioele Bertolini e Giorgia Marchet del Trinx Factory Team, seguiti alle 17,30 da Nadine Ellecosta e Mirko Vendemmia, stelle dell’Enduro Mtb e dell’Abetone Gravity Team.

Molto ricco sarà poi il programma di sabato 10 grazie la presenza di alcuni atleti del team professionistico Drone Hopper Androni Giocattoli. Alle 11 sarà il turno di Francesco Casagrande e del team Mtb Cicli Taddei. Alle ore 15, invece, presso lo stand EthicSport si potrà incontrare il triatleta italiano Alessandro Degasperi.


La strategia per l’integrazione alimentare che EthicSport ha preparato per La Gialla “strada” al prossimo Italian Bike Fesival 2022
La strategia per l’integrazione alimentare che EthicSport ha preparato per La Gialla “strada” al prossimo Italian Bike Fesival 2022

Chiusura decisamente “col botto”, come è d’obbligo fare in queste occasioni importanti. Domenica 11 settembre arriverà, presso lo stand arancio di EthicSport, il biker Leonardo Paez in massima rappresentanza del Soudal Lee Cougan International Team.

EthicSport

La Gialla all’Italian Bike Festival: l’egida è di ACSI Ciclismo

27.08.2022
4 min
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Mancano oramai pochissimi giorni al via ufficiale dell’edizione 2022 dell’Italian Bike Festival. La rassegna expo & test, molto attesa anche in virtù della nuova location che da quest’anno la vedrà svolgersi all’interno dell’autodromo di Misano Adriatico intitolato a Marco Simoncelli, un evento che promette grande spettacolo. Tutto ciò alla luce di molte novità che si sono aggiunte, arricchendo il programma di iniziative ed attività predisposto dagli organizzatori della stessa tre giorni. 

E tra queste nuove iniziative merita certamente un piccolo approfondimento il “palinsesto” di gare (Gran Fondo strada/corsa, Mtb, ma anche corse per le categorie Giovanissimi, Allievi ed Esordienti) denominato La Gialla: tutte manifestazioni sotto il cappello e l’egida di ACSI Ciclismo.

Durante l’Italian Bike Festival ci sarà un grande palinsesto di gare chiamato La Gialla Cycling
Durante l’Italian Bike Festival ci sarà un grande palinsesto di gare chiamato La Gialla Cycling

Palinsesto di 6 eventi

Si partirà venerdì 9 settembre con la prima iniziativa, chiamata Tipo Pista, nella quale – lungo un anello di 900 metri e su parte del circuito automobilistico –  si sfideranno su strada atleti appartenenti alle categorie allievi ed esordienti. Si effettuerà un numero di giri rapportato alla categoria, seguendo il regolamento tecnico della pista. Saranno poi previste anche delle volate intermedie ogni quattro giri che renderanno la gara ancora più spettacolare.

Sabato 10 settembre invece sarà una giornata principalmente rivolta ai praticanti e agli agonisti delle “ruote grasse”. Si partirà con una Short Race, inserita nel circuito Xc della Caveja Bike Cup. Questa gara vedrà ai nastri di partenza i trenta migliori atleti del “Caveja” pronti a sfidarsi per un tempo massimo di trenta minuti più il giro finale lungo un tracciato veloce e spettacolare, pieno di ostacoli e della lunghezza di due chilometri, giusto all’interno della Shimano Off Road Arena. Sempre il sabato, e sempre sul tracciato della Short Race, andrà in scena anche un’appassionante staffetta a squadre – la Team Relay – dove a contendersi la vittoria saranno i cinque componenti delle migliori cinque società che hanno preso parte al circuito Caveja Bike Cup.

Il 10 settembre, spazio ai Giovanissimi (dai 7 agli 11 anni) che si sfideranno nel Junior Trophy su un anello chiuso del Misano World Circuit. Questi giovani corridori pedaleranno sul tracciato dalla fine del rettilineo principale per poi passare davanti alla curva storica dei tifosi di Valentino Rossi: gialla proprio come il nome della manifestazione!

L’IBF si terrà dal 9 all’11 settembre all’interno del Misano World Circuit
L’IBF si terrà dal 9 all’11 settembre all’interno del Misano World Circuit

Spazio all’offroad

E poi domenica il gran finale con la disputa delle due Gran Fondo, quella strada e quella Mtb. La prova offroad si svolgerà lungo gli splendidi sentieri della Valle del Conca e avrà una lunghezza di 56 chilometri per 1.200 metri di dislivello. La prova regina, quella su strada, conterà invece 100 chilometri fra Romagna e Marche: dal tempio della velocità allo spettacolo autentico della natura nel cuore della Valle del Conca. La partenza avverrà dal rettilineo del circuito, mentre il traguardo finale sarà previsto presso la MWC Square, lo spazio polivalente dell’autodromo inaugurato nel 2021.

«Abbiamo creduto nel format di IBF sin dal primo anno – ha dichiarato il vicepresidente ACSI Emiliano Borgna – in quanto ravvisavamo quello che, a nostro avviso, avrebbe potuto rappresentare il futuro degli eventi fieristici. Gli organizzatori, Fabrizio, Lucrezia e Francesco, si sono davvero superati e hanno saputo creare l’evento per eccellenza del mondo bike. Questa sarà l’edizione speciale con la nuova location dell’autodromo di Misano, ulteriormente arricchita, oltre che dalla sempre crescente partecipazione di aziende, anche degli eventi strada ed Mtb che orgogliosamente sono sotto egida ACSI Ciclismo. Attendiamo tutti a Misano al nostro stand dove, come di consueto, saremo a disposizione dei ciclisti».

Le Gran Fondo saranno alla portata di tutte l’età e tutti i gusti, che aspetti ad iscriverti?
Le Gran Fondo saranno alla portata di tutte l’età e tutti i gusti, che aspetti ad iscriverti?

Pacchetti soggiorno con Visit Misano

Contattando Visit Misano, si potranno ottenere tutte le informazioni riguardanti i vantaggiosi pacchetti soggiorno dedicati a visitatori e appassionati che sono alla ricerca di un alloggio a Misano Adriatico: la zona alberghiera più vicina al Misano World Circuit, collegata all’autodromo anche tramite un servizio navetta su trenino a prezzo convenzionato. Un servizio quest’ultimo messo a disposizione nelle principali fermate di Misano Adriatico durante tutte le giornate dell’evento. Prenotando il soggiorno con Visit Misano si potrà usufruire di pacchetti turistici che comprendono pernottamento in hotel e un servizio a scelta tra spiaggia e nordic walking. Pubblicati sul sito ufficiale di Italian Bike Festival in questa sezione: https://italianbikefestival.net/dove-dormire/, si troverà la soluzione più adatta alle proprie esigenze.

Visit Misano – Via Platani, 24 – Misano Adriatico Tel. 0541 615520 info@visitmisano.it

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